Rallisti ai tempi del Coronavirus. Beppe Gianoglio: “Fortunatamente Automotoretrò 2020 si è svolto prima dell’arrivo in Italia del Coronavirus”

Seconda puntata dell’intervista all’appassionato organizzatore di Automotoretrò che guarda al futuro seppur senza eccessivo ottimismo. Ma prontissimo a ripartire. Fin da subito. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

TORINO, 30 aprile – La sua principale manifestazione, Automotoretrò, si è salvata per poche settimane dalla grande ondata del Coronavirus; riscuotendo quel successo di espositori e visitatori che ne hanno fatto una delle principali manifestazioni del settore d’Europa. Beppe Gianoglio però guarda avanti e, senza isterismi, osserva con preoccupazione quanto accadrà quando l’emergenza sanitaria sarà superata e resterà quella sociale.

Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “L’ultimo mio impegno è stato organizzare Automotoretrò e Automotoracing, che si sono svolti a Lingotto Fiere dal 30 gennaio al 2 febbraio scorsi. La manifestazione è perfettamente riuscita. Padiglioni gremiti sia di espositori, circa 1200, sia di visitatori, 75.000, che hanno affollato i tre padiglioni del Lingotto e l’Oval dove erano esposti i mezzi da competizione protagonisti di Automotoracing. Oltre ad assieparsi alle reti a fianco la pista sul piazzale esterno dove si sono svolte le gare fra otto donne e otto piloti top driver e i funamboli del drifting. Considerando la situazione attuale, anzi quella già difficile prima dell’emergenza Coronavirus, eravamo molto soddisfatti per i riscontri ottenuti e per quanto è stato esposto in fiera. Il lavoro svolto in trentotto edizioni ci ha portati a essere una delle grandi manifestazioni di settore a livello europeo e ciò ci riempie di soddisfazione. I risultati si ottengono con il lavoro continuo; all’organizzazione dell’evento stiamo dietro tutto l’anno, e ci vuole anche un pizzico di fortuna. Quest’anno abbiamo avuto quattro giorni di bel tempo e ciò ci ha aiutato. Ricordo un anno che Automotoretrò è iniziato con una nevicata che ha deposto sulla città una coltre di 35/40 centimetri di neve. Fortunatamente al sabato si è rimesso al bello e abbiamo tirato un lungo sospiro di sollievo. Negli ultimi due anni aggiunto l’evento della sfida fra i piloti, portando in pista otto donne e otto top driver fra i quali i campioni italiani Giandomenico Basso (2019) e Paolo Andreucci quest’anno, oltre a giovani promesse come Damiano De Tommaso e Mathieu Franceschi. Al pubblico è piaciuto molto”.

Quali sono state le manifestazioni che hai annullato? – “Non abbiamo annullato nulla. Per ora. Automotoretrò-Automotoracing è andato in scena prima che scoppiasse la pandemia. Siamo in attesa di confermare ‘A Tutto Camper’ il salone del camper che dovrebbe svolgersi fra fine ottobre e inizio novembre. Su questa manifestazione non abbiamo al momento certezze. Dobbiamo capire che cosa capiterà una volta terminata l’emergenza. Lingotto Fiere probabilmente vivrà un sovraffollamento di manifestazioni che non si sono potute svolgere in questi mesi, penso al Salone del Libro, che avranno la priorità rispetto alle manifestazioni definite minori. Terminato Automotoretrò, solitamente annunciavamo la data per l’edizione successiva. Tutto ciò quest’anno non è stato possibile in quanto non abbiamo avuto l’incontro con Lingotto Fiere, i cui uffici sono chiusi”.

Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Automotoretrò-Automotoracing e A Tutto Camper. Inoltre la nostra società, BeA S.r.l, formata da me e mio figlio Alberto, collabora con numerose produzioni cinematografiche e televisive, fornendo loro auto storiche per le scene. A inizio marzo doveva partire una produzione ambientata negli anni Sessanta. Si è fermato tutto e per il momento non ne sappiamo nulla, perché non ne sa nulla nemmeno la produzione”.

Quando il quattro maggio si ripartirà, cosa farai? – “Appena si ripartirà, non so quando, cercheremo di ottenere un colloquio con Lingotto Fiere per calendarizzare A Tutto Camper e l’edizione 2021 di Automotoretrò-Automotoracing. Per quanto riguarda la produzione cinematografica siamo pronti a partire in qualsiasi momento. Le vetture sono state selezionate e visionate. Purtroppo tempo che il 4 maggio non avremo né l’incontro con Lingotto Fiere, né porteremo le vetture sul set. Temo saranno tempi lunghi”.

Che cosa hai dovuto rinunciare per l’emergenza Coronavirus? – “La colazione al bar. Faccio finta di poter uscire e mi faccio il cappuccino in casa. La mancanza di libertà di movimento mi rende nervoso. Abbiamo chiuso temporaneamente il nostro ufficio di Torino e le ragazze del nostro staff lavorano in smart working da casa”.

Cosa fai in questo periodo? – “Sto mettendo in ordine mezzo secolo di scartoffie, buttando via tonnellate di carta inutile che non sapevo nemmeno di avere. All’inizio della quarantena sono rimasto bloccato a Bardonecchia con mia moglie Paola, mio figlio Alberto, sua moglie Carlotta e la loro figlia Caterina. Ero andato su per sciare qualche giorno e scaricare lo stress post Automotoretrò. Dopo due giorni che ero su, hanno chiuso gli impianti. Sono tornato a Torino dove gli spazi di movimento sono più ristretti. A Bardonecchia avevamo il giardino dove la bimba poteva muoversi e giocare”.

Come festeggeresti il ritorno alla normalità? – “Temo che per un lungo periodo avremo poco da festeggiare. Passata l’emergenza Coronavirus dovremo affrontare una pesantissima emergenza economica. Personalmente il mio modo di festeggiare sarà tornare incontrare gli amici, prendere con loro un caffè, tornare in pizzeria o al cinema. Cercando di capire in che modo si potrà fare”.

Qual è il sogno nel cassetto? – “Continuo sognare ogni giorno, perché da queste fantasie si hanno idee nuove che quando si concretizzano danno soddisfazione. Pensando al passato ricordo con molta soddisfazione l’anno in cui abbiamo esposto ad Automotoretrò, le tre B.A.T. disegnate negli anni Cinquanta da Franco Scaglione. Erano tornate presso la Carrozzeria Bertone che le aveva costruite per una rinfrescata e Gianbeppe Panicco, allora capo ufficio stampa dell’atelier torinese, riuscì a farmele avere per esporle. Sono veramente dei capolavori del design e vetture che oggi hanno un valore inestimabile. Dopo di allora delle tre B.A.T. si sono perse le tracce, e forse sono state separate. Mi risulta che a novembre siano state fotografate assieme a Londra, forse nelle mani dello stesso proprietario. Quello fu un sogno realizzato”.

Sito internet:  www.automotoretro.it