Rally Storico Carmagnola. Successo di pubblico e iscritti; sfortunati i piloti carmagnolesi

Niente di nuovo sotto il sole e nessuno è profeta in patria. Bastano questi due proverbi latini a descrivere il rinato rally carmagnolese di inizio settembre. Alla perfetta organizzazione e riuscita dell’evento, come sempre era accaduto in passato, con 64 equipaggi provenienti da tutto il Nord Italia, ha fatto da contraltare la storica sfortuna dei piloti nostrani che pure avevano dominato le fasi inziali con Simone Giombini. Primo dei carmagnolesi al traguardo un esaltante Fabrizio Cavaglià, quinto con la piccola Opel Corsa. Vincono la loro classe nella Regolarità Sport Massimo e Matteo Migliore. Apripista d’eccezione Gianmarco e Oscar Donetto

CARMAGNOLA (TO) – Sono passati dieci anni dall’ultima edizione classica del Rally di Carmagnola e la prima edizione del Rally Storico Carmagnola sembra aver azzerato l’orologio. Grande successo organizzativo con 64 equipaggi iscritti provenienti non solo dalle altre province piemontesi (massiccia la presenza dei biellesi), ma anche da Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia e Liguria che per alcuni giorni hanno vissuto con i loro team ed accompagnatori negli alberghi carmagnolesi, assaporato la cucina locale e, perché no, compiuto un passaggio nella contemporanea Fiera Nazionale del Peperone.

Grande entusiasmo anche da parte del pubblico che ha affollato le prove speciali che si sono sviluppate nei comuni di Ceresole, Monteu Roero, Montà d’Alba, Cellarengo (con le vetture che hanno percorso per intero il centro cittadino), Pralormo e Poirino, per concludere con la grande festa di sabato sera sul palco arrivi alla presenza del sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio e delle autorità locali oltre a Re Peperone e la Bela Pôvrônera e alle due affascianti miss rally. Particolarmente apprezzato dai concorrenti l’omaggio che è stato fatto loro di una confezione di peperoni di Carmagnola.

Ma come ogni medaglia anche il Rally Storico di Carmagnola ha la sua faccia oscura. Se lo Sport Rally Team di Piero Capello incassa la soddisfazione di un’edizione perfettamente riuscita sotto il profilo organizzativo e di partecipazione, trampolino di lancio per quella del 2019, ancora una volta esaltante, anche nel 2018 i concorrenti carmagnolesi non riescono a centrare quella vittoria che inseguono dal 1982 e che più volte hanno sfiorato nel corso dei decenni.

In questa edizione il favorito era il locale Simone Giombini, affiancato dal torinese Stefano Cirillo, che ha chiarito immediatamente la fondatezza delle sue ambizioni vincendo perentoriamente le prime tre prove speciali mettendo un buon margine sugli inseguitori fino al semaforo verde della Monteu Roero-2, la quarta prova speciale, quando si è spezzato un semiasse della sua Lancia 037 costringendolo ad un mesto ritiro. Il migliore dei carmagnolesi al traguardo è stato il rientrante (dopo sette anni di clausura) Fabrizio Cavaglià, affiancato dal fossanese Davide Aime, quinto assoluto con la piccola Opel Corsa SR e vincitore della propria classe. La gara di Cavaglià acquista particolare significato se si considera che il carmagnolese era al volante di una piccola Corsa, 1300 di cilindrata con un centinaio o poco più di cavalli nel motore contro mostri che avevano una potenza quasi tripla. Per dirla alla francese: chapeau.

Buona gara anche per l’altro carmagnolese, ora emigrato a Sommariva Bosco, Enrico Aghemo affiancato da Davide Gaia, che ha chiuso decimo assoluto con una Opel Corsa gemella di quella di Cavaglià.

Dolenti note per il sanbernardese Federico Tesio, con il carmagnolese DOC Eraldo Tortone sul sedile di destra, che avevano preparato puntigliosamente la gara disputando con successo il Rally del Moscato di luglio e fermati da un problema di alimentazione alla loro Peugeot 205 GTI dopo due prove disputate con molta sofferenza.

Soddisfazione per Massimo e Matteo Migliore che hanno preso parte alla gara di Regolarità Sport chiudendo settimi assoluti con la loro Lancia Fulvia, conquistando pure il successo di classe.

Interamente carmagnolese e anche tutto in famiglia l’equipaggio apripista, cui spettava il decisivo ruolo di essere occhi ed orecchie della direzione gara sul percorso, composto per la prima volta a ranghi inversi da Gianmarco e Oscar Donetto che hanno svolto puntigliosamente il loro compito sulle prove speciali con la loro 124 Abarth. Anche se i carmagnolesi forse avrebbero preferito vedere Gianmarco (pilota dal palmares importante nel Campionato Italiano Rally Terra) regolarmente in gara contro il cronometro. Le speranze di un successo carmagnolese sarebbero decisamente cresciute.