Alessandro Giuliana: un mirino puntato sul Rally delle Valli Vesimesi

VESIME (AT), 20 maggio – C’è sempre un pizzico di tensione quando si spara. Anche se l’arma in possesso è un incruento cannone che immobilizza il soggetto, ma solo sulla scheda elettronica della macchina fotografica. Ma come tutti i grandi professionisti, anche i killer dell’immagine sono assolutamente freddi e compassati quando debbono “sparare” e colpire il loro obiettivo. È questo che li distingue da noi, piccoli mortali della macchina usa e getta, che riusciamo a fare le foto mosse anche quando il soggetto è assolutamente fermo, mentre loro schiacciano nel loro obiettivo una vettura che viaggia a 180 all’ora nella prova speciale, senza battere ciglio.

E come tutti i “killer” professionisti preparano il loro tiro, che non importa sia da vicino o da lunga distanza, ma va assolutamente studiato in precedenza per ottenere il miglior risultato possibile. Inoltre possiedono il fiuto della caccia alla preda, perché sanno in anticipo che lì qualcosa accadrà, che lì qualcosa di bello da fotografare ci sarà, ed hanno quell’occhio particolarmente allenato che ci fa dire “atc…, che bella foto; e pensare che io ero tre metri più in là e non sono riuscito a farla”.

Una dimostrazione di tutto ciò ce la regala Alessandro Giuliana, che ha girovagato per due giorni nella Valle del Bormida per ottenere scatti che non solo documentassero le prodezze di piloti, navigatori e vetture, ma allo stesso tempo regalassero un piacere estetico a chi osserva le immagini e non sa spiegarsi perché abbiano quel tocco in più, ma ci danno quella sensazione di bello che solo lo scatto d’arte sa regalare. Grande specialista del “bird watching”, oltre che delle prove speciali, il reporter di Canelli ci offre una serie di scatti particolarmente suggestivi della gara di Vesime di domenica scorsa. E come nel “bird watching” la foto diventa più interessante se è ritratta una specie rara, la foto rallistica diventa più aggraziata se sul podio vendono immortalate le due miss “Bacio di Langa”.

Stefano Romeo&Soci: una gita ad Antibes per le schegge di Kaleidosweb  

ANTIBES (Francia), 20 maggio – “Massì, facciamoci una gita. Così per passare la domenica mattina. In fondo da Vallecrosia al Cod de Braus è un tiro di schioppo ed è pur sempre una delle classiche speciali del Montecarlo”. Armati delle loro Nikon Stefano Romeo, Sergio Verrando e Gabriele Valinotti, sono partiti dalla spiaggia ligure a ridosso della frontiera per appostarsi sui mille metri del colle che collega l’Escarène, altro posto conosciuto dai rallisti, al Sospel. Insomma un posto dove quando mancano le macchine da rally gli abitanti si chiedono cosa sia successo.

Una gita, ma sempre molto attenti a cogliere le peculiarità di una gara che, come un’opera teatrale di Agatha Christie, pur essendo recitata mille volte sullo stesso palcoscenico ad ogni occasione offre mille spunti diversi e mille modi di interpretare l’immagine da scattare.

Così i tre moschettieri, armati di macchine fotografiche al posto dei fioretti, si sono dedicati anima e corpo a cogliere il passaggio di tutti i concorrenti, a cominciare dal primo a transitare Yoann Bonato-Benjamin Boulloud con la loro Citroën C3 R5, che alla fine è salito sul podio conquistando il secondo posto a Patrick Marchand-Natacha Perroteau che partiti per ultimi fra le storiche si sono persi per strada a causa di un guasto meccanico alla loro Renault 8 Gordini. Facendo una bella gita, fornendo a noi delle Schegge di primavera dalla Costa Azzurra.

Claudio Vallino-Tiziana Desole, un ritorno nel segno della Twingo

Dopo due anni di assenza il pilota savonese di origine, ma pinerolese di adozione e la navigatrice chierese tornano a dividere l’abitacolo in gara nel terzo appuntamento del Trofeo Twingo R1 Top in programma all’Isola d’Elba nel prossimo fine settimana

PINEROLO (TO), 23 maggio – Non corrono insieme dal Rally Alpi Orientali dell’agosto 2016 con la Suzuki Swift, ma di gare insieme ne hanno fatte parecchie e di soddisfazioni se ne sono tolte ancor di più. Un sodalizio nato nell’autunno del 2005 al Rally della Pietra di Bagnolo e proseguito fino alla gara di Trofeo Suzuki di due anni fa assommando una trentina di partecipazioni. Un  sodalizio ricco di soddisfazioni a cominciare dal Rally del Matese dello stesso anno quando Claudio Vallino e Tiziana Desole salirono per la prima volta sul gradino più alto del podio centrando la vittoria di Classe N2 con la Peugeot 106 Rallye conquistando così il Trofeo Peugeot.

 

Poi, come in tutte le relazioni, ci sono gli alti e bassi, che portarono Vallino-Desole a prendere strade diverse per risalire in auto al 111 Minuti del 2008 dove conquistarono la seconda piazza di Classe N3. Ed arriva la stagione d’oro, il 2009 con la Clio R3C: sette gare insieme e due successi assoluti al Rally Colli Morenici di Mantova e al Rally della Pietra di Bagnolo, per proseguire fino al 2016 alternando vetture con la Clio R3C e Williams Gruppo A, la Peugeot 106 in tutte le declinazioni, Abarth 500 e Punto S1600, oltre alla Suzuki Swift che è stata il loro cavallo di battaglia nelle stagioni 2015 e 2016, ottenendo ben 11 successi di classe nel corso di questi anni.

Ed ora, novelli Liz Taylor e Richard Burton delle prove speciali, tornano al Rally dell’Isola d’Elba del prossimo fine settimana, nell’avventura del Campionato Italiano Rally, all’interno del Trofeo Renault Twingo R1 Top con la vettura francese curata dalla savonese Effemme Sport di Fabio Poggio e per i colori della Meteco Corse. Per fare ciò che sanno fare meglio. Ottenere il massimo del risultato possibile dalla vettura che hanno a disposizione.

Gigi Pirollo, da lettore si trasforma in scrittore

PRASCORSANO (TO) – Dopo aver dettato le note a decine e decine di rallisti, il popolare navigatore Gigi Pirollo, si è deciso a scrivere un libro intitolato “Una curva lunga una vita” (Giorgio Nada Editore, EAN: 978-88-7911-709-8, 240 pagine con 128 foto, prezzo 28€) che racconta la sua carriera quarantennale carriera a fianco di navigatori come Alex Fiorio, Gianfranco Cunico, Adartico Vudafieri, Andrea Zanussi e Carlo Capone, solo per citare i primi che vengono in mente. Una carriera iniziata a fianco di Mario Pasetti, e subito coronato dal successo assoluto al Mille Miglia del 1977 con la 131 Abarth, ma soprattutto vissuta con grande passione sulle strade del Campionato Italiano Rally, Europeo e Mondiale mescolando gli asfalti delle gare nostrane alle nevi del Montecarlo alla terra della Finlandia, varcando i mari per andare alla conquista dell’Oregon come gli antichi pionieri o della lontana Australia .

Un grande campione di tecnica e di umiltà che incontrerà tifosi ed appassionati in due serate piemontesi il 13 giugno a Vigliano Biellese (Agriturismo “La Fucina”; via Fucina, 1, per prenotazioni Claudio Cappio rscappio@libero.it) e la sera successiva, 14 giugno, al Salone Comunale di Prascorsano (Piazza Enrietto, 1, per prenotazioni alessandroboldini@libero.it). Un’ottima occasione per incontrare un mito dei rally che ancora non disdegna di indossare casco e tuta, farsi autografare il libro e scattare un selfie insieme.

Citroën festeggia i cinquant’anni di Mehari

La carrozzeria della Méhari nasceva dall’intuizione di un industriale che immaginò un telaio in ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene), un materiale plastico rigido, capace di assorbire urti anche consistenti senza rompersi, facilmente plasmabile, resistente, che poteva essere colorato con tinte lucide e brillanti.

 L’inventore della Méhari: Roland Paulze d’Ivoy de la Poype. La Méhari non sarebbe esistita senza un personaggio straordinario: il “marchese” Roland Paulze d’Ivoy de la Poype, nato il 28 luglio 1920, in Francia, a Les Pradeaux, nel dipartimento francese del Puy-de-Dôme. Il padre, Xavier Paulze d’Ivoy de la Poype detto “il conte”, era un agronomo molto stimato, colonnello nella riserva dell’esercito francese. La famiglia abitava il bellissimo Château de la Grange Fort, di cui gestiva la ricca tenuta.

Roland era un giovane decisamente vivace: nel dicembre del 1939, a diciannove anni, si arruolò in aeronautica come allievo pilota, conseguendo il brevetto di volo a tempo di record nel febbraio del 1940. Purtroppo, già nel maggio dello stesso anno, Roland perse il padre, ucciso al fronte e si trovò coinvolto nella rovinosa ritirata che lo porterà, assieme ai suoi compagni della scuola di pilotaggio di Etampes, a Saint-Jean-de-Luz, vicino alla Spagna, da dove riuscirà ad imbarcarsi per l’Inghilterra.  Il rullo compressore nazista avanzava in Europa e Roland de la Poype venne trasferito nel luglio del 1940 con la sua squadriglia nell’Africa Equatoriale Francese con le forze aeree della Francia Libera, per poi tornare in Inghilterra ed unirsi al 602° Squadrone “City of Glasgow” della RAF, equipaggiato con i modernissimi caccia Spitfire. Sarà in questo squadrone guidato dall’asso irlandese Paddy Finucane, che il 22 agosto del ‘42 il nostro de la Poype conquisterà la sua prima vittoria, abbattendo un Messerschmitt 109. Saputa la notizia di un gruppo di piloti volontari intenzionati a trasferirsi in Unione Sovietica, de la Poype si candidò e venne inserito nel primo gruppo che il 28 novembre del ‘42 arrivò ad Ivanovo, in Russia.

Da quel momento, alla fine della guerra, il fianco dello Yakovlev Yak-3 di Roland vide aggiungersi sagome di aerei nemici sino al ragguardevole traguardo di 16 abbattimenti confermati e facendo di De la Poype (all’inizio del ‘45) il capitano della prima squadriglia caccia del celebre gruppo Normadie-Niémen!  Roland de la Poype lasciò l’Unione Sovietica il 20 giugno del 1945 per trasferirsi (come attaché) prima in Belgio e subito dopo in Jugoslavia. Abbandonò l’aeronautica nel 1947 portandosi a casa, a soli 27 anni, i titoli di “Eroe dell’Unione Sovietica”, “Ordine della Bandiera Rossa”, “Ordine di Lenin”, “Medaglia al Merito per la Guerra Patriottica”, “Medaglia della Vittoria”, “Croce di guerra Cecoslovacca”.

Tornata la pace, Roland de la Poype si trovò nella condizione di doversi reinventare la vita che per lui fu solo uno stimolo a percorrere nuove vie. Così nella prima metà dell’anno 1947 lo troviamo nuovamente in Francia, nei panni di giovanissimo industriale: il capitale di famiglia venne investito nell’allestimento di una fabbrica che iniziò la sua attività nel mese di maggio. Il prodotto? La plastica: il nuovo materiale che sta rivoluzionando il mondo. L’azienda ha un nome importante: Société d’études et d’applications des brevets (SEAB). La SEAB aveva tra i suoi clienti anche Citroën e De la Poype trovò logico dotarsi di una flotta di veicoli commerciali del Double Chevron: furgonette 2CV e furgoni Type-H garantivano l’approvvigionamento delle materie prime, la consegna degli oggetti in plastica (pannellature e cruscotti, nel caso di Citroën) ed il trasferimento dei prototipi.

Un giorno, una delle furgonette Citroën AK della SEAB uscì di strada finendo in una scarpata e ribaltandosi più volte. Il conducente ne uscì un po’ ammaccato ma sostanzialmente integro mentre la furgonetta fu seriamente danneggiata. De la Poype fece staccare la scocca dal telaio, con l’intenzione di montarvi una carrozzeria nuova di fabbrica quando ebbe l’intuizione di costruire lui stesso una carrozzeria, ovviamente in plastica.

Nacque così la Méhari, la prima della stirpe, che De la Poype presentò personalmente a Pierre Bercot, presidente e direttore generale di Citroën, che rispose semplicemente “interessante, la commercializzeremo”.

Quante devo produrne?” chiese De la Poype. Nessuna – rispose Bercot – le costruiremo noi, voi siete già in ritardo con le normali forniture. Chiaramente vi pagheremo il brevetto!”.  Invece le prime venti vetture (più qualcun’altra) vennero prodotte dalla SEAB e furono otto di queste a calcare il terreno dei campi da golf di Deauville il 16 maggio del ‘68, giorno della presentazione.

Perché un’auto di plastica ? l’ABS e i nuovi materiali, vantaggi e curiosità. Quando nel 1947 Roland de la Poype, l’inventore della Méhari, decise di lanciarsi nell’industria dei nuovi materiali con la sua azienda, la SEAB, parlare di innovazione nel campo delle materie prime portava inevitabilmente ai nuovi polimeri: le plastiche. A cominciare dalla metà dell’800, quando in Svizzera fu ideato il rayon, le materie “artificiali” conquistarono spazio, divenendo la base per la progettazione di oggetti nuovi, la cui forma poteva essere perfettamente plasmata secondo esigenze di estetica e funzionalità. Il ‘900 vide un autentico boom dei nuovi materiali, a partire dalla bachelite che, grazie alle sue proprietà isolanti, rimpiazzò ceramica e legno nella costruzione di componenti elettrici: da allora, radio, isolatori e semplici manopole divennero belle e perfettamente ergonomiche oltre che meno costose. Nel tentativo di migliorare il polistirolo, nel secondo dopoguerra fu messa a punto una nuova molecola nota come ABS, sigla per Acrilonitrile Butadiene Stirene, che univa alla rigidità del polistirolo la capacità di assorbire urti anche consistenti senza rompersi.

L’ABS, grazie alla sua bassa temperatura di fusione, di poco superiore ai 100 gradi, è facilmente plasmabile e Citroën l’aveva già adottato per la costruzione, tra l’altro, dei tetti dei modelli ID e DS, rimpiazzando la vetroresina, più difficile da trattare e molto più fragile. Un’altra importante caratteristica dell’ABS è la facilità con cui può essere colorato e l’aspetto lucido e brillante che tutti ricordiamo, ad esempio, nei celebri mattoncini della LEGO®. La carrozzeria della Méhari nasceva dunque così, dall’intuizione di un industriale che immaginò un telaio Citroën, con le sue eccezionali doti stradali, su cui montare dei tubi di sostegno (leggeri) ed un rivestimento esterno, la carrozzeria, fatto di pannelli facilmente rimpiazzabili, colorati nella massa in sede di fusione con tinte brillanti e resistenti, difficile da rompere (assorbiva urti notevoli) e facile da riparare.

Un’auto buona per tutto, sia ovviamente per andare in spiaggia en plein air ma anche per viaggiare in città grazie a una copertura in tela, che la faceva sembrare una tenda da campeggio con le ruote. Grazie all’ABS, la lumaca di latta, come veniva chiamata la 2CV, era diventata un cammello di plastica! Il nome Méhari infatti è mutuato da quello di una razza di cammelli da corsa e da combattimento, particolarmente robusti e resistenti.

I colori della Méhari. Uno dei principali vantaggi dati dall’uso della plastica ABS per la costruzione di tutte le pannellature della carrozzeria della Méhari consisteva nella possibilità di colorare la plastica “nella massa”, ovvero aggiungere pigmento ai “pellet” di plastica neutra al momento della fusione della stessa, in modo da poter colorare uniformemente la materia con cui poi verranno stampate le singole parti. Questa tecnica consentiva di ottenere una colorazione uniforme, resistente ai graffi e ai piccoli urti tipici della vita in città, specialmente in fase di parcheggio, oltre alla possibilità di ottenere una qualità costante nella tinta dei pezzi, senza colature o imperfezioni di verniciatura, difficili da evitare oggi e ancor di più cinquant’anni fa.

Roland De la Poype lavorò molto su questo aspetto e le prime venti Méhari di preserie realizzate dalla SEAB avevano anche tinte metallizzate, oltre a colori poi non realizzati come l’azzurro pastello o il grigio argento. Per la produzione della sua “3 cammelli in avventure” (come recitava uno dei primi slogan italiani), Citroën decise di realizzare un numero limitato di tinte che cambiarono poco durante i quasi vent’anni di produzione della Méhari: Rouge Hopi, Vert Tibesti, Vert Montana, Orange Kirghiz, Beige Kalahari, Beige Hoggar, Jaune Atacama e, per la sola versione speciale “Azur”, anche il bianco e il blu.

Tutti i nomi dei colori della Méhari sono legati ai grandi deserti presenti sul pianeta, deserti che le piccole Méhari affrontarono molte volte, sia individualmente sia nei grandi raid di massa attraverso Asia e Africa. In particolare, diedero prova di incredibile efficacia come auto mediche nella Parigi-Dakar, capaci di andare e tornare facilmente tra le dune, dove invece si insabbiavano i grossi fuoristrada impegnati nella celebre competizione.

8° Rally Lana: pronti ad alzare il sipario

Giovedì 24 maggio aprono le iscrizioni al rally storico valevole per il CIR Auto Storiche e per le due gare di regolarità: alla sport si aggiunge la novità della regolarità a media valevole per il Campionato Italiano della specialità: ancora poco conosciuta e diffusa in Italia ma con tanti spunti interessanti per i partecipanti. 

BIELLA, 22 maggio 2018 – Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi con le principali novità dell’edizione 2018, il Rally Lana Storico si prepara ad entrare nella fase saliente, quella che con l’imminente apertura delle iscrizioni darà il via al conto alla rovescia finale verso il 23 e 24 giugno, giorni in cui si svolgeranno il Rally Storico, la Regolarità Sport e la Regolarità a media, quest’ultima la grande novità dell’ottava edizione dell’evento biellese organizzato da Veglio 4×4 e BMT Eventi.

Istituito per la prima volta nel 2018, il Campionato Italiano Regolarità a Media ha inserito nel calendario anche il “Lana” che, dei sei appuntamenti previsti sarà il numero cinque; ad oggi, infatti, si sono svolte le prime tre gare a Varese, Sanremo e Palermo in concomitanza con la Targa Florio.

Per entrare al meglio in questo settore poco conosciuto in l’Italia, abbiamo contattato l’esperto navigatore Francesco Giammarino che di buon grado ha fornito molte utili informazioni; il copilota lombardo, fresco vincitore della Targa Florio regolarità a media al fianco di Paolo Marcattilj su Porsche 911, ha confermato che era una lacuna da colmare, la pressoché totale ‘assenza di queste gare che si contavano sulla dita di mezza mano grazie alle validità per il Campionato Europeo FIA di Sanremo ed Elba degli ultimi anni; all’estero, specialmente in Francia dove Giammarino ha corso spesso, questa tipologia di gara gode di un notevole successo grazie anche all’applicazione dei regolamenti locali che ne fanno delle manifestazioni che si avvicinano moltissimo al modo di correre degli anni ’60 e primi ’70 quando i rallyes, erano per l’appunto, gare di regolarità.

Aci Sport, sollecitata anche dalle richieste di conduttori esteri che partecipano ad alcuni eventi in Italia – uno su tutti la 1000 Miglia – ha pensato di istituire il Campionato per far sì che possa decollare anche nel nostro Paese questa tipologia di gare, che, se ben organizzate, promosse e gestite, possono diventare una nuova attrattiva specie per chi non può permettersi di sostenere costi elevati per la preparazione della vettura, ricognizioni, gomme e tutto quello che rally e regolarità sport richiedono; inoltre, a differenza della classica che concentra quasi tutto nel passaggio sul “tubo”, quella a media richiede abilità e concentrazione sin dal primo metro della prova cronometrata, oltre ad un bell’andare per restare nella media imposta.

A Biella si sta da tempo lavorando per offrire ai partecipanti della regolarità a media una gara che soddisfi le esigenze degli equipaggi cercando di trarre spunto ed insegnamento anche dai loro suggerimenti; il Lana Storico sarà il penultimo appuntamento dell’Italiano e non mancheranno gli sfidanti per il primo, ambìto, titolo nazionale i quali sicuramente troveranno ad attenderli un percorso divertente ed impegnativo con dieci prove da disputare. La gara a media scatterà subito dopo il Rally Storico e prima della regolarità sport; tre gare in una che non mancheranno di offrire spettacolo ed emozioni al pubblico biellese sempre molto numeroso ed appassionato.

Le iscrizioni apriranno giovedì 24 maggio e ci sarà tempo per inviare i moduli sino a lunedì 18 giugno 2018. Sabato 23 giugno dalle ore 8 le operazioni di verifica in centro a Biella: le sportive presso l’Agorà Palace Hotel, le tecniche nell’adiacente Piazza Vittorio Veneto, il cui termine è fissato alle 13; alle 15.30 la partenza della prima vettura dal Centro Commerciale “Gli Orsi” per la disputa della prima tappa che terminerà alle 22.20 dopo aver corso sei prove speciali, con l’ulteriore novità delle ultime da effettuarsi alla luce dei fari supplementari. Domenica 24 altre quattro, decisive, prove in programma con la ripartenza alle 9 e l’arrivo previsto per le 13.33. Premiazioni sul palco d’arrivo, sempre presso le aree esterne de “Gli Orsi”.

Il Rally Lana Storico sarà il quinto appuntamento del Campionato Italiano Rally Autostoriche, il round numero quattro per Trofeo A112 Abarth Yokohama, Michelin Historic Rally Cup e Memory Fornaca oltre ad esser il terzo dei quattro impegni del Trofeo Rally della Prima Zona, gara che per i limiti di chilometraggio imposti dal regolamento, si correrà sulle sei prove della prima frazione di gara.

Aste Bolaffi, top lot Alfa Romeo 8C Pandion: 575 mila €

Protagonisti Stile Bertone e… il Ministero Dei Beni Culturali

MILANO, 23 maggio 2018 – Alla Pista di Arese davanti a oltre trecento spettatori, è andata in scena oggi la prima asta di “Auto e moto classiche” firmata Aste Bolaffi: un vero e proprio evento dedicato ai motori a cui hanno partecipato, con grande entusiasmo, collezionisti da tutto il mondo. Premiata la scelta, ben mirata, di proporre sia auto uniche o rare sia modelli più abbordabili: lo stesso applauso ha infatti accomunato la vendita della minuscola Isetta (lotto 47), aggiudicata a 38 mila euro, e quella dell’Alfa Romeo 8C Pandion 2010. La spettacolare concept car disegnata per celebrare i 100 anni di Alfa Romeo (lotto 64) è volata fino a 575 mila € (inclusi diritti), acquistata in sala da un famoso collezionista dopo una lunga e accanita battaglia. È il top lot dell’asta. Al secondo posto la Bertone Nuccio 2012 con meccanica Ferrari 430F1 (lotto 65), aggiudicata a 330 mila €, sotto agli occhi del designer di Bertone, Mike Robinson, che ha commentato soddisfatto: “Con queste aggiudicazioni queste mie creature potranno presentare al mondo la magia del design italiano”.

Decine di rilanci anche per i disegni di stile provenienti dal Fallimento Bertone, testimonianza della lunga storia della carrozzeria torinese, acquistati a 62 mila € come lotto unico – per un totale di cinquemila pezzi – a causa dell’avvio da parte della sovrintendenza del procedimento di dichiarazione di interesse culturale che ne ha impedito  la vendita in singoli lotti.

Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi ha commentato: “Quest’asta ha avuto due vincitori, Bertone e il ministero dei Beni culturali che, a poche ore dalla vendita, ha avviato sette procedimenti notificando un milione e mezzo di valore di vetture. Una scelta difficilmente comprensibile che ha impedito l’acquisto all’estero di numerose auto e, allo stesso tempo, mortificante per il Made in Italy che così perde l’opportunità di essere mostrato al mondo degli appassionati. Dato l’importantissimo valore storico-culturale delle stesse, sono sicuro che a questo punto il ministero concluderà il procedimento ed eserciterà pure il diritto di prelazione, visto che questo ingente patrimonio economico non poteva proprio mancare nei musei italiani… sicuramente era indispensabile bloccare, tra le altre, un’auto carrozzata svizzera, la Gangloff, e una immatricolata in Inghilterra, la Isotta Fraschini 8B”.

Altri lotti molto combattuti dell’asta sono stati la Renault R5 Turbo del 1981, una delle opere d’arte di Marcello Gandini (lotto 83, 80 mila €), la Peugeot Break 4×4 Dangel del 1985 (lotto 45, 27 mila €), la deliziosa Mini Morris verde oliva (lotto 40, 10.350 €) e, tra le moto, la Norton Manx del 1960 (lotto 13, 37 mila €) e la Aermacchi Ala D’Oro 250 del 1928 (lotto 9, 21 mila €). “Il realizzo complessivo dell’asta – ha concluso Filippo Bolaffi – è stato di 1,6 milioni a cui contiamo di aggiungere oltre 1,5 milioni da parte dello Stato”.

Nuova Peugeot 508 sarà protagonista a Parco Valentino

Peugeot sarà protagonista della quarta edizione del Salone dell’auto Parco Valentino, in programma dal 6 al 10 giugno, con la presentazione di Nuova 508, la nuova ammiraglia della Casa.

TORINO, 23 maggio – Quello torinese è il “palcoscenico” ideale per proporre a un vasto pubblico la sua ultima realizzazione. Infatti, il Parco Valentino è il primo Salone automobilistico all’aperto d’Europa visitabile gratuitamente dai visitatori. Le vetture (anteprime, novità di mercato e studi dei Centri Stile) sono esposte lungo i suggestivi viali dello storico Parco del Valentino, uno dei simboli della città di Torino, si “fondano” con il panorama offerto dalla natura del Parco e del fiume Po.

 

Nuova Peugeot 508, oltre il concetto di berlina. Nuova 508 è l’ammiraglia che sorprende, che stupisce innanzitutto per la personalità del suo design. La sua silhouette da berlina/coupé a cinque porte di tipo fastback è elegante e sinuosa, con il frontale ispirato al prototipo INSTINCT CONCEPT svelato al Salone di Ginevra lo scorso anno. Si caratterizza per la nuova firma luminosa a LED verticali opalescenti. Al posteriore è presente l’ormai distintivo artiglio tipico delle ultime realizzazioni della Casa del Leone che, però, su Nuova 508 è inserito in un gruppo ottico che si sviluppa molto orizzontalmente, con un caratteristico gioco di trasparenze, così da poter esser visto anche di profilo. Le porte si fanno notare per la mancanza delle cornici ai finestrini, un elemento tipico del mondo dei coupé, segmento cui la nuova ammiraglia si ispira fortemente, anche grazie all’altezza di 1 metro e 40 cm. Al posteriore, l’ampio portellone facilita l’accesso al bagagliaio, senza però far notare la sua presenza quando chiuso. Un profilo molto slanciato, quasi atletico, che non sacrifica affatto lo spazio interno.

Se il design è un elemento molto significativo nella Nuova 508, l’abitacolo non è da meno. È uno degli elementi più sorprendenti, dominati dall’ultima evoluzione del Peugeot i-Cockpit, quel concetto rivoluzionario ideato dalla Casa del Leone che ha ridefinito il posto guida, con l’obiettivo di esaltare le sensazioni alla guida, elevare la sicurezza ed il confort a bordo. La tecnologia d’avanguardia è un altro elemento molto importante nella nuova nata, tecnologia che ha alzato ulteriormente l’asticella di ciò che ci si aspetta di trovare in una vettura di questo segmento. Oltre ai tanti sistemi di assistenza attiva alla guida (ADAS), 508 porta al debutto nel segmento il Night Vision, il sistema di visione notturna che permette di vedere al di là della portata dei fanali.

Sul mercato italiano, Nuova 508 sarà in consegna dal mese di ottobre sia con motorizzazioni benzina

PureTech sia con Diesel BlueHDi, con potenze che vanno da 130 a 225 CV, nella stragrande maggioranza dei casi abbinati di serie al nuovissimo cambio automatico a 8 rapporti (EAT8). È però ordinabile subito una versione speciale in tiratura limitata a 100 esemplari per l’Italia, la First Edition, una versione che adotta il motore Diesel BlueHDi 180 con cambio automatico EAT8, una dotazione ricchissima e finiture esclusive che caratterizzano la calandra ed altri particolari. Ordinabile nella colorazione Rosso Ultimate o Blu Scuro metallizzato, ha un listino di 48.000 €.

 

ŠKODA protagonista della sfida al 51° Rallye Elba

Dopo parecchie stagioni di assenza il CIR ritorna all’Elba nel week end del 25-26 maggio. FABIA R5 di ŠKODA Italia Motorsport al debutto sui tortuosi asfalti dell’isola napoleonica. Questa corsa dalla lunga tradizione segna il giro di boa del Campionato Italiano Rally 2018.Umberto Scandola e Guido D’Amore puntano all’ennesimo podio per riconfermarsi al vertice. Tutto pronto per il quarto degli otto rally in calendario. Il Campionato Italiano della specialità sbarca sull’Isola d’Elba, stimolante novità per la maggior parte dei pretendenti alla vittoria finale. La partenza è prevista venerdì 25 maggio con 60 equipaggi che scenderanno dal palco di Portoferraio (LI). Tra i protagonisti ci saranno anche Umberto Scandola e Guido D’Amore, al momento terzi in campionato. L’equipaggio di ŠKODA Italia Motorsport, in gara con FABIA R5, punta a un risultato di prestigio per allungare la striscia positiva di risultati e continuare a lottare per il titolo 2018

Dalla Sicilia all’Elba in poche settimane. La parte centrale del Campionato Italiano Rally prosegue il suo percorso lungo le principali isole nazionali e sulle strade che hanno scritto la storia della specialità. Dal 25 maggio Portoferrario e la sua baia diventano il cuore pulsante della competizione che si preannuncia decisamente combattuta. Il numero dei protagonisti cresce di gara in gara e l’Elba si trasforma in una tappa fondamentale per le ambizioni della ŠKODA FABIA R5 di Umberto Scandola e Guido D’Amore.

Dieci prove speciali, per poco più di 150 km cronometrati suddivisi in due semitappe tra venerdì e sabato. Bagnaia, Volterraio, Due Mari, sono alcuni dei nomi delle strade che hanno fatto e faranno la differenza nella corsa. Tante curve impegnative, discese strette e veloci, un asfalto spesso scivoloso come la maggior parte delle strade che si affacciano sul mare. Al Rallye Elba si corre anche di notte e questa sarà un’ulteriore insidia che alla fine potrebbe fare la differenza.

Umberto Scandola, ritratto.

Sono molto curioso di scoprire le prove dell’Elba” racconta Umberto Scandola Ne ho sempre sentito parlare con entusiasmo dagli appassionati ma è la prima volta che ci corro, visto che l’ultima edizione del Campionato Italiano si è disputata nel 1993, quando avevo solo 9 anni. Approfitteremo di un test pre-gara per trovare il miglior bilanciamento della vettura, ma partendo da un’ottima base sono convinto che potremo fare bene con la nostra FABIA. Mai come quest’anno il campionato vede al via molti pretendenti alle vittorie di tappa e sarà fondamentale raccogliere il maggior numero di punti per affrontare la seconda parte della stagione pronti a giocarsi il titolo. Nelle ultime gare abbiamo dimostrato di aver imboccato la strada giusta e dopo due podi ci manca veramente poco per puntare alla vittoria. Confido come sempre nel buon lavoro della squadra e dei nostri partner tecnici che stanno crescendo con noi”.

La 51° edizione del Rallye Elba vede la partenza da Portoferraio alle ore 16.15 di venerdì 25 maggio per affrontare le prime cinque prove speciali, compresa la prova spettacolo televisiva, per un totale di 56 km cronometrati. Alle 23.10 è previsto l’arrivo della semitappa sempre a Portoferraio per accedere al parco chiuso notturno. I motori verranno riaccesi sabato mattina alle ore 08.34 per disputare le restanti 5 lunghe prove speciali, per ulteriori 95 km che faranno classifica. Il podio finale a Portoferraio è previsto alle 17.25.

ŠKODA ricorda che durante la stagione sportiva è possibile accedere attraverso il sito www.skoda-auto.it a un concorso riservato agli appassionati della marca e del motorsport: una volta iscritti nell’apposita sezione si entrerà di diritto nel gioco. Sono previsti ancora 5 sorteggi che vanno di pari passo con le gare del Campionato Italiano Rally 2018 (dettagli sul sito) e una super estrazione finale. In palio premi esclusivi e un emozionante test drive sulla ŠKODA FABIA R5 in veste di co-pilota a fianco di Umberto Scandola.

Ad Antibes il sogno di Giulio Rubini si avvera per metà

Il pilota estense, in gara per i colori della Monselice Corse, è autore di una brillante prestazione nella seconda tappa ma viene frenato dal ritiro sulla prima. Foto Danilo Ninotto

ESTE (PD), 23 maggio 2018 – Col de Turini, Col de Bleine e Col de Braus erano i sogni, di una vita, nel cassetto di Giulio Rubini e solo la sfortuna ha voluto privare il pilota di Este del coronarlo in pieno, in occasione della cinquantatreesima edizione del Rally di Antibes, tenutosi sulla Costa Azzurra nel recente weekend.

Il portacolori della scuderia Monselice Corse, dopo alcune apparizioni spot, nelle ultime stagioni, alternate tra la gara di casa, lo Slalom dei Colli Euganei, e vari rally storici (Città di Adria e Campagnolo) ha deciso di aprire il 2018 in grande, affrontando un evento di caratura internazionale.

Affiancato dal compagno di tante avventure, l’adriese Fabrizio Handel, alla guida della Peugeot 205 Rallye gruppo A l’estense si è gettato nella mischia dell’evento dedicato alle auto storiche, partendo con l’handicap di guidare la vettura più piccola dell’intero parco partenti.

Tutto sembrava perfetto, tutto sembrava pronto ed invece la doccia fredda ha colpito il pilota della trazione anteriore transalpina al primo tornante della “Gréolières”, Sabato pomeriggio.

Un problema ad un galleggiante di un carburatore costringeva l’equipaggio patavino adriese ad uscire dalla speciale a passo d’uomo, per poi cedere definitivamente sulla successiva “Col de Bleine – Le Mas-Aiglun”, a poche centinaia di metri dallo start.

“Il Col de Bleine era uno dei motivi per i quali siamo andati ad Antibes” – racconta Rubini – “e trovarsi, già sulla prima prova speciale, con la 205 che non andava avanti è stato un colpo davvero duro da digerire. A stento siamo riusciti a terminare la prova, per fortuna che erano pochi chilometri. Nel trasferimento verso il Col de Bleine sembrava che tutto tornasse a funzionare, così abbiamo deciso di entrare in prova, ma, poco dopo il via, il problema si è ripresentato e, vista la lunghezza della prova e di quella dopo, abbiamo dovuto parcheggiare. La delusione è stata davvero tanta, una delle più dure da digerire in tutta la mia vita sportiva.”

Grazie al regolamento che prevedeva la possibilità di rientrare in gara, seppur praticamente fuori classifica per via delle cospicue penalità previste, Rubini ripartiva fiducioso per la seconda frazione, disputata Domenica, che prevedeva sei tratti cronometrati.

Dopo un avvio prudente sui primi due crono il portacolori della Monselice Corse staccava, sulla

“La Cabanette – Col de Braus”, un ottimo quattordicesimo assoluto ma il bello doveva ancora arrivare.

Il decimo assoluto sulla ripetizione di “Levens – Duranus – St. Jean la Rivière” e l’undicesimo sulla conclusiva “La Cabanette – Col de Braus”, mettendo in riga quasi tutte le Volkswagen Golf, alcune Porsche 911SC e la Ford Sierra Cosworth, la dicono lunga sul risultato che poteva maturare senza la disavventura della prima tappa.

 

“Un’esperienza incredibile” – sottolinea Rubini – “ed essere riusciti a staccare ottimi tempi ci consola in parte per la sfortuna patita. Ora mi manca il Col de Bleine per chiudere il cerchio.”

 

 

Kevin Gilardoni è carico in vista del Rally dell’Elba

Si corre nel fine settimana il Rally dell’Isola d’Elba che ritorna nel Campionato Italiano dopo venticinque anni. Gilardoni e Bonato affronteranno la sfida sulla consueta Ford Fiesta R5 dell’Erreffe Rally Team-Bardahl gommata Pirelli.

SOAZZA (CH) – Il Campionato Italiano Rally prosegue e lo fa in un modo molto suggestivo: le strade protagoniste del quarto appuntamento tricolore stagionale torneranno ad essere quelle dell’Isola d’Elba dopo ben venticinque anni di assenza dall’ultimo “CIR”.

Su questo gradito ritorno non potranno dunque mancare anche le firme di Kevin Gilardoni e Corrado Bonato giacché l’equipaggio della scuderia Movisport ha deciso da inizio anno di affrontare il Campionato Italiano Rally; a coadiuvarlo ci penserà anche questa volta l’Erreffe Rally Team-Bardahl che metterà a disposizione del driver lombardo e del navigatore ligure una Ford Fiesta R5 Evo2.

L’affiatamento con la vettura- e di conseguenza con la squadra- cresce di gara in gara e le speranze per ben figurare anche all’Elba sono buone.

All’Elba ho corso uno dei miei primi rally nel 2015. Nonostante questo, per me e Corrado sarà ancora una gara di apprendistato perché gli avversari saranno molti ed agguerriti: ci sarà da divertirsi con tutte queste R5 e le strade dell’isola mi piacciono davvero tanto anche se il livello dei rivali è molto alto.

Al via con il numero 9, “KG&CB” sono alla fine di un filotto di gare impegnativo dato che in soli due mesi si apprestano ad affrontare la quarta gara di un CIR molto avvincente; Gilardoni è anche iscritto per il CIRA, ossia il campionato dedicato all’asfalto all’interno della competizione assoluta.

 

Il Rally dell’Elba partirà da Portoferraio alle ore 16.15 di venerdì 25 maggio e vedrà la disputa di 10 prove speciali per un totale di 151 chilometri cronometrati. La conclusione avverrà con la celebrazione finale prevista per le ore 17:25 di sabato 26 sempre a Portoferraio.

 

Domenica scorsa 20 maggio, nella cittadina comasca di Dongo si è svolto un evento nel quale Gilardoni è stato protagonista: con la Ford Fiesta R5 e per iniziativa dei Vigili del Fuoco, il driver ha svolto una serie di evoluzioni con la vettura che hanno richiamato moltissimo pubblico il quale ha potuto ammirare anche le lodevoli iniziative alle quali prendono parte i VVFF locali e per i quali è stato devoluto l’incasso della giornata. “Ringrazio personalmente chi ha organizzato questo evento- ha detto Gilardoni- chi lo ha autorizzato e tutti i partecipanti.”

Movisport sbarca all’Elba: Michelini e Gilardoni in cerca di nuove performance

La quarta prova stagionale segna il ritorno della gara isolana nel tricolore dopo venticinque anni. Il lucchese in cerca di nuovi punti pesanti in un rally che ha già corso con soddisfazione. Gilardoni vuole proseguire il suo percorso di crescita in una gara che è come un master universitario. Entrambi i piloti in cerca anche di punti per la classifica riservata alle Scuderie, nella quale Movisport è al comando

 REGGIO EMILIA, 22 maggio 2018 – Movisport questo fine settimana sarà al via del Rally Isola d’Elba, quarta prova stagionale del Campionato Italiano Rally. Michelini-Castiglioni e la Škoda Fabia R5 ed anche Gilardoni-Bonato con la Ford Fiesta R5 saranno al via della competizione nell’isola più grande dell’arcipelago toscano che torna nel tricolore dopo venticinque anni.

Rudy Michelini, dopo la settima piazza assoluta ottenuta alla recente Targa Florio, prestazione lucida che lo ha confermato tra le migliori realtà del tricolore rally, portandolo al terzo posto nella classifica “asfalto”, conta adesso sulle difficili strade elbane per fare progressi in classifica. La gara dell’Elba, Michelini, l’ha disputata anche la passata edizione, giungendo nono assoluto, una partecipazione oggi vista come un utile training per quella di quest’anno, ricca di presupposti importanti.

Per Kevin Gilardoni, undicesimo assoluto alla Targa Florio, la corsa elbana sarà un altro appuntamento importante per accrescere l’esperienza su fondi particolari, oltre che per incamerare altri punti per importanti il CIRA, il Campionato Italiano Rally Asfalto, il quale occupa la settima piazza provvisoria nella classifica generale.

Per entrambi i driver ci sarà anche un altro compito: quello di contribuire a rafforzare la leadership di Movisport nella classifica tricolore riservata alla scuderia. Il sodalizio, infatti ha adesso 28 punti, sei in più del diretto inseguitore, la piemontese Meteco Corse.

Dieci, in totale, le prove speciali, per una distanza competitiva di 151,480 chilometri (il 37,92% del totale) a fronte dei 399,610 dell’intero tracciato.  La prima giornata avvierà con la cerimonia di partenza in centro a Portoferraio a partire dalle ore 16,15 di venerdì 25 maggio, dopodiché i concorrenti dovranno affrontare cinque impegni cronometrati, dei quali gli ultimi due con l’imbrunire, per poi chiudere a partire dalle ore 23,10 con l’entrata nel parco chiuso notturno di Portoferraio. L’indomani, sabato 26 maggio, uscita dal riordino notturno alle 08,00 ed arrivo finale, sempre in centro a Portoferraio, a partire dalle ore 17,25, dopo aver corso altre cinque prove speciali. Sarà, questa, una giornata decisamente impegnativa, con altri 95,860 chilometri di sfide e soprattutto con l’impegno finale della “Due Mari” di 22 chilometri.

 

32° Rally Piancavallo, sul podio anche Knife Racing

L’Aci Pordenone: “È venuto il momento di tornare a crescere”. Foto 2emmephotorace

MANIAGO, 23 maggio 2018 – Si può immaginare la genuina soddisfazione di aver portato a compimento la prima sfida con il Rally Piancavallo. È stata una vittoria di squadra per Knife Racing Maniago, riconosciuta come tale da addetti ai lavori, piloti e navigatori, dagli enti territoriali e dai “rivali” organizzatori delle altre gare friulane. Tutto ha funzionato “quasi” alla perfezione, ottimale prova d’orchestra per Lovisa & C. che dopo tre Città di Maniago si sono messi in gioco con la corsa “mito” che fu di Maurizio Perissinot e Giancarlo Predieri. Giusto ricordare i padri fondatori, ringraziare la scuderia Sagittario per aver tenuto viva la tradizione, ma ora il futuro è tutto nelle mani di Knife Racing incoronata dall’Automobile Club Pordenone. “Buona la prima” ha detto in piazza Italia il presidente Corrado Della Mattia, galvanizzato da una splendida cornice di pubblico: “E’ venuto il momento di tornare a crescere”.

Festival di promesse. Talmente gasati i protagonisti sul palco d’arrivo che la stragrande maggioranza era pronta a firmare in bianco l’iscrizione 2019. “Una vittoria fantastica, emozione che non so nemmeno descrivere”. Così Venicio Toffoli sfoggiando orgoglioso la corona d’alloro per la sua laurea al Piancavallo, promettendo di concedere la rivincita agli avversari. Pronto invece a fare un passo indietro Andrea De Luna, che ha dato il suo contributo al rally anche come sponsor: “Vedremo il prossimo anno. L’organizzazione ha fatto qualcosa di incredibile, potrei persino decidere di rinunciare a correre per destinare un maggiore supporto a un gruppo che merita”. Dove migliorare. Un paio di settimane per far defluire la tensione. Poi si comincerà a ragionare sulla prossima edizione, consapevoli che occorre alzare nuovamente l’asticella. Per un Piancavallo non titolato è stato fatto il massimo, in termini di prove speciali, visibilità, contorno, logistica e comunicazione. Se arriverà una promozione in Coppa Italia, bisognerà inventarsi qualcos’altro. Di certo in Knife hanno la mente “affilata” e un serbatoio pieno di idee.

 

Marco Gianesini punta al Rally ACI Lecco

In gara con Sabrina Fay, il pilota della Top Rally utilizzerà ancora la Škoda Fabia R5 della HK Racing in occasione del Rally Aci Lecco che si terrà nel prossimo fine settimana.

SONDRIO – Il sodalizio di Marco Gianesini con la Škoda Fabia R5 prosegue dopo i buoni riscontri del recente Appennino Reggiano, gara test conclusasi con esito soddisfacente in terra emiliana due settimane orsono.

Il driver di Montagna di Valtellina utilizzerà la millesei turbo della casa ceca in occasione del Rally Aci Lecco che si svolgerà tra sabato 26 e domenica 27 maggio prossimi nella gara a validità nazionale; insieme a Sabrina Fay, il primo conduttore che concorre con i colori della scuderia Top Rally tornerà a sedersi nell’abitacolo della vettura del team HK Racing dopo aver preso confidenza durante lo scorso Appennino Reggiano; Gianesini non è nuovo alla Škoda ma questa del team HK in particolare, l’ha utilizzata una sola volta.

“Il Rally di Lecco ha per me un significato particolare perché per motivi di lavoro quel territorio lo conosco molto bene e mi fa piacere gareggiarvi”  ha detto Gianesini.

Già in passato, seppure in altre versioni di rally, Gianesini ha gareggiato sulle strade lecchesi: alla Ronde e al Rallyday della Valsassina il pilota lombardo ha collezionato buoni risultati come un 2° assoluto nel 2015, un 4° e primo di S1600 nel 2011 ed un 6° e primo di A7 nel 2010.

Il 14° Rally Aci Lecco si svolgerà su due giorni con la prova di Calolziocorte-Carenno che farà da protagonista per la tappa di sabato 26 con la ripetizione per due volte mentre le speciali di Parlasco e Bellano-Casargo saranno di scena domenica 27 con tre passaggi ciascuna. L’arrivo è previsto nella località di Barzio, sede della gara, per le ore 18.21 di domenica.

 

 

X Race sport: soddisfazioni in . . . salita

Lo scorso fine settimana, alla “Bologna-San Luca” Simone Brusori e la sua Ford Sierra grandi protagonisti, vincendo il 4° Raggruppamento, dove Salvatore Tridici ha finito ai piedi del podio. Questo fine settimana Elba e “BiancoAzzurro” in cerca di nuove soddisfazioni.

BOLOGNA, 22 maggio 2018 – Nuove soddisfazioni, per XRACE SPORT, stavolta nell’ambito delle cronoscalate storiche. Domenica scorsa, alla classica salita “Bologna-San Luca”, la X rossa ha sventolato sul pennone più alto del 4° Raggruppamento, grazie alla concreta prestazione di Simone Brusori e la sua Ford Sierra Cosworth. Si è confermato quindi in gran forma, il driver bolognese, come anche si è confermato ai vertici Salvatore Tridici, con la Fiat Uno Turbo, giunto quarto, sempre nel quarto raggruppamento.

Vi era poi l’impegno del Rally Piancavallo, in Friuli, dove il sodalizio aveva al via Simone Biase in coppia con Stoppa, con una Renault Clio Williams. Hanno chiuso la sfida friulana in quarta posizione di classe.

Occhi puntati poi all’impegno dell’Isola d’Elba, con il debutto su asfalto di Andrea Dalmazzini (Campione Italiano “Terra” 2017), affiancato da Giacomo Ciucci, al via con la Ford Fiesta R5 Evo 2 di GB Motors Racing. Sarà uno dei temi di grande interesse della gara isolana, la presenza di Dalmazzini, il quale ha in prima battuta l’obiettivo di fare esperienza in un fondo a lui nuovo. Grande interesse poi anche per rivedere all’opera il reggiano Antonio Rusce, in coppia con Sauro Farnocchia, dopo la bella performance offerta alla recente 102^ Targa Florio, ci sarà poi l’impegno del Rally Bianco Azzurro, a San Marino, dove saranno presenti Matteo Lusoli-Fabio Cangini, su una Renault Clio Williams, oltre a Domenico Bombara-Stagno, su una Seat Ibiza A7 e Cosimo Bombara (il figlio) affiancato da Davide Rizzo su Citroën Saxo Prod. S2.

Riccardo Vero, “scheggia” nelle prove speciali di Vesime per Kaleidosweb e non solo

Comincia con il reporter molto vicino agli organizzatori la serie di racconti che il sito proporrà sulla gara della Valle Bormida

VESIME (AT), 22 maggio – Tocca al reporter che vola in alto con il suo drone aprire la serie di Schegge di Kaleidosweb dedicate alla 26esima edizione del Rally Valli Vesimesi e alla sua gemella storica, giunta alla seconda edizione. Un’edizione che ha visto crescere in modo deciso il numero degli iscritti che sono saliti a quota tre cifre, fatto che dimostra che anche in un panorama di gare intasato, gli organizzatori che lavorano bene alla fine, riescono ad avere successo, nonostante superando le difficoltà che la burocrazia della federazione e degli enti inventa ogni giorno per tarpare le ali a chi corre, organizza e in parte anche a chi vuol essere anche solo uno spettatore.

Paola Bocchino e Luca Meneghetti godono del grande vantaggio della freschezza di entusiasmo dovuto alla loro età anagrafica e al fatto che sono circondati dalla passione e dalla simpatia della famiglia e di un gruppo di amici che si prodiga per la buona riuscita della gara, in compiti oscuri e che non trovano mai un ringraziamento, come spostare transenne o balle di paglia nel riordino o in parco assistenza, ma assolvono con pazienza, determinazione e puntualità.

È stato un Vesime che io e il mio amico Sergio Zaffiro (vice direttore di Rally&Slalom, che fra pochi giorni uscirà con un servizio estremamente ampio sulla gara illustrato dalle immagini di Elio Magnano e anche qualcun altro) ci siamo goduti zampettando fra riordino, sala stampa e soprattutto palco partenza e arrivi. Io e Sergio ci siamo divisi fraternamente oneri e piacevoli onori della gara avendo il piacere di incontrare tutti gli equipaggi in partenza e quelli all’arrivo affiancati sul palco dalla bellezza di Federica e Alice, Miss “Bacio di Langa”, e dall’infaticabile sindaco di Vesime, la signora Pierangela Tealdo, che senza dire una parola di discorso è stata a fianco di tutti quelli coinvolti nella gara dall’inizio alla fine, ovvero fino all’ultimo concorrente salito in pedana all’arrivo.

Ma è stata la parte agonistica ad esaltare maggiormente chi ha seguito la gara, con la sua costante tensione che è andata al di là di una supremazia annunciata e confermata dai riscontri cronometrici di Alessandro Re-Fulvio Florean con la Škoda Fabia fra le moderne e di Sergio Mano-Matteo Barbero con la Toyota Celica ST165, mille incertezze hanno condizionato elettricamente la gara rendendo incerto il risultato fino al termine, a cominciare da una condizione meteo che ha minacciato pioggia per tutto il tempo e si è manifestata pesantemente solo in occasione della cena sotto il tendone della Pro-Loco il sabato sera.

Una gara che resterà nella storia, come sempre accade alle cose vere che si trasformano mito, che noi cominciamo a raccontarvi tramite le immagini di Riccardo Vero.

Con Danilo Ninotto le Schegge di Kaleidosweb vanno in trasferta ad Antibes

ANTIBES (Francia), 20 maggio – Ancora una volta la scelta si presenta difficile. Quale tricolore abbracciare? Ed ancora una volta nel dubbio il reporter cuneese Danilo Ninotto, valica le Alpi per andare a fotografare una gara francese, per l’occasione il Rallye d’Antibes Còte d’Azur, prova del Campionato Rallyes Francese oltre che valida per il Tour European Rally Series, serie che ha portato in Costa Azzurra equipaggi provenienti da Italia (il nostro Giandomenico Basso con Lorenzo Granai, vincitore del campionato 2017, oltre a Dino Romano-Renzo Fraschia), Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Finlandia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Repubblica Ceca, Belgio e Bulgaria. Oltre che dalla Francia. E scusate se è poco.

A quel punto si cominciano a fare i conti e si scopre che al via ci sono 116 equipaggi nel rally principale, trenta nel Rally di Campionato Francese Storico (ed anche in questo caso non manca un pizzico di tricolore con Silvio Perlino-Serena Giuliano, Opel Kadett GT/E e i veneti Giulio Rubini-Fabrizio Handel, Peugeot 205 Rallye) con la loro brava pattuglia di stranieri e 13 nella regolarità (ed anche in questo caso noi italiani siamo presenti con Giorgio Schon-Francesco Giammarino, Alfa Romeo Giulia Ti e Sergio Aravecchia-Carlo Merenda, 128 Rally) che portano a un totale di quasi 160 vetture, buon risultato, ma in Italia con il Sanremo si era andati meglio.

Le macchine sono quelle che sono. Ovvero si va dalle muscolose R5 con quanto di meglio offre il mercato dalle Škoda Fabia, alle Hyundai i20, dalla Citroën C3 e DS3 alle Ford Fiesta con 18 equipaggi sulle top car, ma anche una serie di vetture che noi in Italia ci sogniamo come una Simca 1000 Rallye3 che era la vettura dei miei sogni quando ero un ragazzino parecchi decenni fa. Ovvio che la parte del leone la fanno le R2B con le usuali Peugeot 208 ed ancora Fiesta che da noi sono poco conosciute. Ma anche vetture spettacolari della categoria GT come Porsche e Lotus Exige, Datsun 350 Z, oltre alle classiche Subaru e Mitsubishi. Nelle storiche campo libero a tutti dalla Lancia 037 alla Renault 8 Gordini, vettura che nella storia del rally ha il suo perché.

Infine lascia a prima vista perplessi scoprire che le auto da corsa in Francia non hanno la targa, sia esse corrano in pista o affrontino le prove speciali su strada. Molto semplicemente hanno il numero di gara sulle porte, grosso, ben leggibile e lo spazio della targa, sia essa anteriore sia posteriore non è lasciato a nessuna fantasia, ma è occupato dal numero di targa, ripetuto in bella evidenza nell’aletta parasole. E di lì non si scappa. Infine se si gareggia in Costa Azzurra le prove speciali sono le classiche: come la Bollène-Col du Turini-Peira Cava e non poteva mancare la Cabanette-Col de Braus, mitizzate dal MonteCarlo e ripetute regolarmente da ogni gara che si rispetti in zona, con un sano chilometraggio di 204,38 km di prove speciali

Per la cronaca ha vinto Bryan Bouffier, ma il nostro Basso piazzandosi terzo ha preso il volo nel TER, mentre Romano-Fraschia hanno chiuso 64esimi assoluti, 21 esimi di Classe R2

EFFERREMOTORSPORT: Bossuto-Bondì, missione compiuta al Valli Vesimesi

Foto Riccardo Vero, Tommaso M. Valinotti

VESIME (AT), 22 maggio – Non era affatto facile affrontare un rally “fuori casa” e fare risultato ma Stefano Bossuto e Nancy Bondì hanno cercato e trovato una prestigiosa vittoria di classe al Valli Vesimesi. La Classe PS1 (N1) era ben rappresentata con 7 vetture e il rally si è dimostrato molto difficile e selettivo. La coppia torinese ha sempre lottato per il podio sin dalla prima prova speciale , affrontata nella giornata di sabato. Sulle 6 prove della domenica aveva l’ingrato compito di portare a termine una gara che li ha quasi sempre visti leader della loro classe.

Bossuto-Bondì all’arrivo: “Siamo molto felici, era la prima gara dell’anno, una gara difficile che ha fatto selezione e la vittoria di classe N1 ci gratifica molto. È andato tutto veramente molto bene, un ringraziamento agli amici dell’assistenza”.

Per questo 2018 la Peugeot 106 N1 si è rifatta la livrea che, a quanto pare, ha portato fortuna!

 

Sport Forever: vittoria in rosa al Valli Vesimesi

VESIME (AT), 22 maggio – Prove speciali estremamente selettive, condizioni meteo e di fondo in continuo cambiamento hanno caratterizzato l’edizione 2018 del Rally Valli Vesimesi.

Da questa non facile situazione sono emerse vincendo la classifica riservata alle dame Laura Galliano con Elisa Servetti che con la Peugeot 205 Rallye ottengono anche il quarto posto in Classe PE5. Ottima prestazione di Marco Ciriotti e Luca Beltrame all’esordio con la Ford Fiesta R5 settimi assoluti. All’arrivo anche Roberto Mollo e Luca Bassignana Suzuki Swift decimi di categoria.

Gara sfortunata per Stefano Massano-Giulia Casellato Clio Williams S3 costretti al ritiro per una toccata e per il navigatore Stefano Demartini fermo per noie tecniche.

 

Coppa Italia Rally 1° Zona. L’appuntamento è con il Rally di Alba

Superano quota 35 gli iscritti al Trofeo Pirelli 2018. Ad Alba il termine per iscriversi

ALBA (CN), 22 maggio – Le strade occitane del Rally Valli Cuneesi che si è svolto a fine aprile, hanno aperto ufficialmente la stagione 2018 nella Coppa Italia Rally Aci Sport 1° Zona. La serie tricolore regionale si sposta ora sugli splendidi scenari patrimonio dell’Unesco con il 12° Rally di Alba. Ritornato sulla scena sportiva nel 2015, l’appuntamento promosso dalla scuderia Cinzano Rally si è immediatamente riconquistato un posto di primo piano nel panorama sportivo nazionale entrando nel ristretto giro di eventi validi per il prestigioso trofeo di zona. La gara albese si svolgerà nel week-end fra il 16 e 17 giugno prossimi e propone, come tradizione, un tracciato tecnico e spettacolare con dieci prove speciali ricavate fra le suggestive colline cuneesi e una serie di eventi collaterali di grande attrazione oltre alla ormai famosissima prova spettacolo RAShow che aprirà il confronto cronometrico nella serata di sabato. Le iscrizioni si chiederanno venerdì 8 Giugno.

 

Il Rally di Alba è anche il termine massimo per poter iscriversi al Trofeo Pirelli 2018. Una serie che ha preso il via sulle strade del Rally Valli Cuneesi ed ha visto Alessandro Gino, campione in carica, difendere nel migliore dei modi il successo del 2017 con una vittoria assoluta che lo proietta fra i favoriti d’obbligo anche di questa nuova edizione. Dopo il Rally di Alba, il Trofeo Pirelli si sposterà nell’entroterra Ligure con la 34° edizione del Rally della Lanterna in programma a metà Luglio.