Nessun effetto “diesel gate” sulle immatricolazioni di autovetture

Settembre: mercato auto +17,2%. A cura del Centro Studi Promotor

BOLOGNA – Il diesel gate”, deflagrato con grande fragore sui media il 21 settembre, non ha avuto alcun impatto sulle immatricolazioni del mese scorso. Secondo i dati diffusi ieri dal Ministero dei Trasporti, in settembre sono state immatricolate 130.071 autovetture con una crescita del 17,2% sullo stesso mese del 2014. Si tratta di un tasso di sviluppo assolutamente coerente con l’andamento del mercato italiano del 2015 e che mostra anzi una certa tendenza all’accelerazione. Se non vi è stato un impatto a caldo dell’affare “diesel gate” sulle immatricolazioni, non si può escludere che qualche modesta conseguenza possa esservi nei prossimi mesi. Comunque chi temeva (o sperava) sfracelli per le vendite di auto ha ricevuto una prima risposta che conferma l’ipotesi già formulata dal Centro Studi Promotor secondo cui la recente vicenda non influirà sul volume complessivo delle vendite di auto.

Con il dato di settembre il consuntivo delle immatricolazioni di autovetture in Italia nei primi nove mesi del 2015 chiude a quota 1.196.270 con una crescita del 15,3% che se, proiettata a fine anno, indica un volume di immatricolazioni di 1.568.000 unità per l’intero 2015. Secondo il Centro Studi Promotor non vi sono ragioni per ritenere che nell’ultimo trimestre dell’anno il mercato italiano possa rallentare nel recupero a due cifre iniziato nel 2015. A sostenere l’aumento delle immatricolazioni è infatti il consolidarsi e, forse, il rafforzarsi della ripresa dell’economia. Gli ultimi dati resi noti dall’Istat sulla produzione industriale in luglio (+1,1% congiunturale), sull’occupazione in agosto e sul clima di fiducia di imprese e consumatori in settembre autorizzano l’ipotesi che, dopo le crescite del PIL dello 0,4% nel primo trimestre e dello 0,3% nel secondo trimestre, anche il consuntivo del terzo trimestre sarà positivo. È anzi possibile che la crescita del terzo trimestre possa far ritenere cauta la previsione del Presidente del Consiglio di un incremento del PIL dello 0,9% nell’intero 2015.

Anche gli operatori del settore auto confermano d’altra parte il loro moderato ottimismo sull’evoluzione del mercato italiano. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor a fine settembre emerge infatti che il 74% degli interpellati si attende nei prossimi tre-quattro mesi domanda stabile sui livelli attuali o in aumento. Dalla stessa fonte emerge anche che in settembre vi è stato un miglioramento delle valutazioni sull’affluenza di visitatori nelle show room. Gli operatori che dichiarano normale o alto il numero di potenziali acquirenti affluiti alle concessionarie passano infatti dal 34% di luglio al 52% agosto e al 68% di settembre. Nel mese scorso, poi, anche l’indicatore del clima di fiducia del settore auto del Centro Studi Promotor fa registrare un moderato progresso salendo a 41,1 da quota 39,9.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “non stupisce che non vi sia stato alcun effetto a caldo per la vicenda “diesel gate”. Gli automobilisti che comprano un’autovettura infatti non prendono certo in considerazione i livelli di inquinamento (a meno che non vi siano pesanti incentivi sulle auto meno inquinanti), ma guardano alle caratteristiche della vettura che possono direttamente apprezzare e quindi al comfort, alla linea, ai consumi, alla presenza di dispositivi di sicurezza, ecc. In Italia poi e, in minor misura anche in Europa, esiste un tale contingente di domanda di sostituzione insoddisfatta da rendere ormai per molti l’acquisto di una nuova auto indifferibile”.