Si conclude con un grande successo il primo Rally del Casentino virtuale

Il siciliano Lanzalaco conquista la vittoria e, primo anche tra i piloti “prioritari”, vince l’iscrizione gratuita alla 40^ edizione della gara reale.  Pollara batte tutti nella classe R2. Oltre 170.000 interazioni sui social di Scuderia Etruria 

Giovanni Lanzalaco è il vincitore del primo Rally del Casentino E-Sport.  Il driver siciliano si aggiudica anche la classifica dei “Prioritari”, cioè quella riservata ai piloti con licenza ACI Sport, e avrà quindi la possibilità di iscriversi gratuitamente al 40° Rally Internazionale del Casentino, in programma il prossimo 2-4 luglio.
Al termine di una gara tiratissima Lanzalaco, ha preceduto il sim driver professionista Nicolò Ardizzone per soli due secondi, terzo Loris Malatesta, a sedici secondi. Tutti e tre hanno corso con la Volswagen Polo R5 nella classe delle auto a trazione integrale.
Proprio come in un rally vero, la gara virtuale – organizzata dalla Scuderia Etruria in collaborazione con l’agenzia di comunicazione K-Now Sport Communication e Simone Brachi design – è stata incerta e combattuta fino alla fine e a decidere il vincitore è stato solo l’ultimo tratto cronometrato.
La lotta al vertice ha reso ancora più interessante l’evento che ha visto partecipare 710 concorrenti dall’Italia e dall’estero, 157 di questi con licenza ACI Sport, ovvero abilitati a correre nelle competizioni rallistiche. Incredibile anche il successo sui social con oltre 171.000 interazioni sui profili Facebook e Instagram di Scuderia Etruria dal lancio dell’iniziativa.

I giocatori si sono confrontati su DiRT Rally 2.0, uno dei giochi di rally più famosi al mondo e accessibile da tutte le piattaforme – PC, Xbox e PS4 – su un tracciato asfaltato molto simile a quello reale: 10 tratti cronometrati di cui due in notturna, proprio come il “Casentino” 2019.

Ho saputo della gara dai social – ammette Lanzalaco – e pur essendo un videogiocatore non avevo mai provato DiRT Rally 2.0. L’occasione era troppo ghiotta così ho scaricato il gioco e ho iniziato a provare. Devo dire che l’idea della Scuderia Etruria è stata vincente, a noi rallisti manca un sacco la competizione e una gara così ci ha permesso di sfidarci e di confrontarci con gamer di grande esperienza. Mi sono davvero divertito e spero di poter essere in Casentino a luglio per il rally vero con la Renault Clio N3 con cui ho partecipato negli anni scorsi alla Coppa Italia”.

Tiratissima anche la gara nella classe delle “piccole” R2, macchine a due ruote motrici. Il vincitore è Marco Pollara con la Ford Fiesta, il driver ufficiale di Ford M-Sport nel campionato mondiale classe R2, rally ha preceduto Matteo Ceresoli (Peugeot 208) e Giorgio Cogni (Ford Fiesta). Al traguardo, il secondo e il terzo classificato sono risultati separati da soli due decimi di secondo.
Ho comprato DiRT appena ho saputo del rally – commenta Pollara – e devo dire che, pur essendo abituato su altre piattaforme, il gioco assomiglia alla realtà soprattutto per il consumo delle gomme e la necessità di avere un assetto adeguato per andare forte. Per questo è stato ancora più bello arrivare davanti a tutti. Complimenti alla Scuderia Etruria per aver organizzato un evento veramente riuscito”.

 

Nasce il primo Rally Cefalù Corse eSport

Dopo i rally del Casentino e Targa Florio, nasce anche il Rally Cefalù Corse eSport, per permettere ai tanti appassionati di rally e giochi di simulazione, di partecipare all’edizione numero uno del rally normanno in modalità simulata.

La quarta edizione del rally Cefalù Corse 2020 si sarebbe dovuta svolgere a fine marzo, ma già in quella occasione, ancor prima che subentrasse il problema covid 19, gli organizzatori si ritrovarono con un primo cambio data, in quanto il rally andava a coincidere con il referendum. Dopo aver cambiato la data, arrivò il problema ben più grande dell’epidemia e quindi si rese necessario un rinvio a data da destinarsi.
Da un’idea di Sergio Raccuia, in collaborazione con la ASD Cefalù Corse, è nato dunque il primo rally di Cefalù Corse eSport, in programma dall’11 al 17 maggio, dedicato al mondo virtuale delle corse, ma che tanto si avvicina alle fasi reali di un rally su strada, sia nelle prove che nei tempi.

“Sappiamo bene che quest’anno tornare a correre su strada non sarà facile ed immediato -ha commentato il navigatore Sergio Raccuia, membro di MMRT- per questo motivo ci stiamo dedicando ancor di più al virtuale. Io da anni mi diletto, oltre che sui rally su strada, alle competizioni virtuali, partecipando ai campionati con il team MMRT. In questo periodo di quarantena, sono sempre di più gli appassionati che si stanno avvicinando a questo mondo virtuale e devo dire che c’è tanta sana competizione.
Quando ho proposto ai ragazzi dell’ASD Cefalù Corse di organizzare questa prima edizione, hanno sposato da subito la mia idea e ci siamo lanciati nell’organizzazione e siamo certi che gli iscritti non tarderanno ad arrivare.”

“Quest’anno abbiamo faticato tanto per organizzare la quarta edizione del Rally di Cefalù Corse -ha commentato Francesco Giardina, presidente dell’asd Cefalù Corse-, ma ogni volta che eravamo quasi vicini allo start, arrivava un impedimento. La data in concomitanza con il referendum prima e l’epidemia dopo, un susseguirsi di disavventure, che ci ha visti costretti a rinviarla a data da destinarsi. Da subito l’iniziativa di Sergio ci ha portato una velata gioia, perché ogni anno sono tanti i sacrifici che facciamo e questa ostinazione nel voler organizzare un rally molto apprezzato nella nostra regione, ci ha portato sempre ad impegnarci al massimo. In questo modo, almeno per quest’anno, potremo mantenere vivo il Rally di Cefalù e chi lo sa, magari affiancarlo alle prossime edizioni.”

Il regolamento ed il modulo di iscrizione saranno disponibili da oggi sui siti della Cefalù Corse, su MMRT e Rally Time e per iscriversi basterà mandare il modulo a mmrt.esport@gmail.com, ci sarà tempo da giorno 4 a giorno 8 maggio.

Pionieri: la lunga tradizione delle auto elettriche Opel. Arriva Twin, doppio motore termico ed elettrico

RÜSSELSHEIM (Germania), 5 maggio – Nel frattempo nel 1992 fu presentata con grande successo la concept car Opel Twin. Un motore benzina tre cilindri da 0,8 litri generava 25 kW/34 CV ed era disponibile per la guida in autostrada, mentre l’unità elettrica con due motori da 10 kW/14 CV collocati sui mozzi delle ruote entrava in gioco per la guida urbana e sulle brevi distanze. Il posto guida della Opel Twin era centrale, mentre la seconda fila poteva accogliere tre passeggeri. Nel 1995 Opel portò la mobilità elettrica nel settore dei veicoli commerciali con il concept van Combo Plus, che montava due batterie ad alta energia al sodio/cloruri di nickel che funzionavano insieme al motore asincrono trifase da 45 kW.

Nuova Renault Zoe: The Sound Of Change!                   

Era il 22 aprile 1970 quando 20 milioni di americani scesero in strada, nei campus universitari e nelle piazze, per sollecitare le istituzioni ad affrontare il tema ambientale ed inserirlo tra le priorità dell’agenda politica. I movimenti di quell’anno segnarono l’inizio di un evento che sarebbe stato istituzionalizzato, celebrato ogni anno in quella data, per ricordare la bellezza della Terra e sensibilizzare alla salvaguardia dell’ambiente.

La Giornata della Terra 2020, giunta alla sua cinquantesima edizione, ha quest’anno come focus principale il cambiamento climatico e si inserisce in un momento critico per il nostro pianeta, che si confronta con la pandemia del Coronavirus.

Le strade delle nostre città, dalle metropoli alle piccole cittadine di provincia, sono oggi quasi deserte nelle loro grandi arterie e negli stretti vicoli, scandite da un silenzio inusuale. In questi contesti urbani, pensare all’auto elettrica è istintivo.

Renault, pioniere dei veicoli elettrici, ha creato ZOE otto anni fa e, crescendo, la city car 100% elettrica è diventata la più venduta in Europa (178.405 unità dal lancio nel 2010 a fine 2019). Sempre fedele alla sua anima, nel 2019 è evoluta ulteriormente, per offrire sempre più versatilità, qualità e tecnologie.

Nel 2019 le vendite dei veicoli elettrici del Gruppo nel mondo sono aumentate del 23,5%, con 62.447 unità e, in Europa, ZOE ha visto i suoi volumi crescere del 19,1%, raggiungendo 47.027 unità. Sempre in Europa, dove i veicoli elettrici in car sharing rappresentano un volume di 11.000 veicoli, Renault è leader con 7.800 unità.

A bordo di Nuova Renault ZOE, city car a zero emissioni, potremo di nuovo apprezzare la magnificenza delle nostre città d’arte in lungo e in largo, potendo percorrere fino a ben 395 chilometri[1] grazie alla sua nuova batteria da 52 kWh che spinge così oltre la sua autonomia.

Scorci e squarci di pura bellezza che le città monumentali ci offriranno presto nuovamente allo sguardo e che potremo ammirare nella vita ritrovata delle loro strade, che torneranno ad animarsi e a sprigionare energia.

Con Nuova ZOE potremo presto riscoprire la magia degli angoli più reconditi dei nostri centri storici nella loro essenza: attivando il “B Mode”, l’auto rallenterà in modo accentuato e potremo percorrere in serenità e nel massimo comfort le stradine più strette, senza quasi più bisogno di utilizzare il pedale del freno.

Il nuovo cuore pulsante di ZOE, l’R135, ci metterà a disposizione la sua potenza di 100 kW per aumentare ancor di più il nostro piacere di guida, offrendo accelerazioni e riprese vivaci che ci consentiranno anche di spostarci da una parte all’altra della città, per riabbracciare di nuovo i nostri amici, attraversando agilmente i suoi quartieri, in totale libertà.

Una breve sosta per riassaporare il piacere di un caffè in uno dei bar storici della città, riempire gli occhi con i colori delle sue piazze e lo zampillio vivace delle sue fontane … e la berlina 100% elettrica Renault che rende possibile anche la ricarica in corrente continua, su una colonnina DC da 50 kW recupererà in soli 30 minuti l’energia sufficiente per percorrere altri 150 chilometri ripartendo alla scoperta di altre sorprese che ci riserverà la nostra città rinata.

Durante questo emozionante percorso attraverso l’incanto delle nostre culle di civiltà e la storia che trasuda dai loro edifici storici, potremo goderci comodamente il viaggio a bordo di Nuova ZOE: il posto guida è studiato, infatti, per garantire il comfort massimo al conducente, con un driver display da 10’’ HD sul quale vengono visualizzate tutte le informazioni e i parametri di guida elettrica.

Inoltre, con il sistema multimediale Renault EASY LINK, potremo gestire tante funzioni senza staccare gli occhi dalla strada e, da conducenti iper-connessi, potremo ascoltare e dettare i nostri SMS, navigare nelle nostre applicazioni musicali, podcast e web radio…. mentre i nostri compagni di viaggio potranno godere di una grande abitabilità nella parte posteriore dell’auto, di tanti vani portaoggetti all’interno dell’abitacolo e di un vano portabagagli da 338 litri quando finalmente i lunghi viaggi non saranno più solo un sogno… Allora, grazie a Renault EASY LINK, basterà cercare tramite Google l’indirizzo di una mèta e regalarci una nuova avventura…

Nuova ZOE, perfetta complice, ci consentirà di verificare il livello della batteria e il suo stato di carica, di pianificare la ricarica nelle ore non di punta, avviare o programmare il riscaldamento o la climatizzazione e, prima di partire, l’EV Route Planner ci indicherà l’itinerario con i punti di ricarica più adatti e il tempo di viaggio complessivo.

Un nuovo modo di vivere ci attende ed una nuova mobilità che salvaguardi noi e il nostro pianeta perché rispettare l’ambiente significa rispettare la nostra stessa vita. Con il pensiero alle sensazioni e alle emozioni di un lungo viaggio da rivivere presto, ripartiremo a bordo di Nuova Renault ZOE lasciandoci cullare dalla sua silenziosità, nella cornice festosa della nostra città ritrovata.

Auto: l’azzeramento delle immatricolazioni impone una terapia d’urto

Continua e si accentua il crollo delle immatricolazioni in aprile (-97,55%). A cura del Centro Studi Promotor

In aprile sono state immatricolate in Italia 4.279 autovetture con un calo del 97,55% sullo stesso mese del 2019. Se si considera che le immatricolazioni di aprile valgono circa il 9% di quelle di un intero anno, proiettando il dato dell’aprile scorso su un intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni analogo a quello del 1949 quando le immatricolazioni furono 48.883. Ovviamente il risultato dell’aprile scorso, come quello di marzo (-85,42%), è dovuto all’emergenza coronavirus.
Le concessionarie hanno riaperto oggi, ma il cammino da percorrere per ritornare alla normalità è lungo ed accidentato, come emerge chiaramente anche dal clima di fiducia degli operatori del settore auto determinato dal Centro Studi Promotor. Questo indicatore è crollato infatti da quota 33,3 di gennaio a quota 3,6 di aprile. La forte contrazione del Pil già registrata nel primo trimestre 2020 (-4,7%) e le prospettive negative per il resto dell’anno rendono il recupero del settore auto problematico anche se un piccolo supporto alla domanda può venire dal fatto che la gente ha capito che il mezzo di trasporto più sicuro per limitare il contagio è l’automobile privata. Per tornare alla normalità – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi promotor – ci vuole però una terapia d’urto come emerge anche a livello europeo. Di grande interesse è infatti l’apertura all’adozione di incentivi alla rottamazione, anche con l’acquisto di vetture nuove ad alimentazione tradizionale, da parte del vicepresidente della Commissione europea e commissario per il clima Frans Timmermans. E’ evidente, infatti, che una campagna incisiva di rottamazione oggi non può riguardare soltanto la sostituzione di vecchie auto con vetture ad emissione zero perché non esistono al momento le condizioni per una diffusione immediata su vasta scala di auto elettriche.
Una rottamazione in grado di dare slancio al settore dell’auto (e all’economia) deve quindi prevedere la sostituzione di vecchie auto, oltre che con modelli ad emissioni zero o molto basse, anche con vetture Euro 6 d ad alimentazione tradizionale. Rifiutare una soluzione di questo tipo per ragioni ideologiche è una grave colpa nei confronti della gente fortemente provata dall’emergenza oltre che delle ragioni dell’economia. Tra l’altro l’Italia – sottolinea Quagliano –  ha al suo attivo una precedente esperienza di incentivi alla rottamazione molto efficace: quella del 1997 quando chi rottamava una vettura di oltre 10 anni e acquistava una nuova auto riceveva un bonus dallo Stato che veniva poi raddoppiato con un bonus di pari entità obbligatoriamente riconosciuto dal venditore. I risultati furono un incremento delle immatricolazioni del 38,8% già nel 1997 e un maggior gettito per l’Erario dovuto al fatto che l’Iva incassata sulle auto vendute in più con gli incentivi compensava ampiamente il costo dei bonus statali. A tutto questo si aggiunse inoltre una crescita del Pil di 0,4 punti percentuali certificata dalla Banca d’Italia.
E non si deve sottovalutare che, adottando una formula analoga a quella del 1997, vi sarebbero non solo un impatto fortemente positivo per l’ambiente, ma anche risultati importanti per la sicurezza stradale, che è fortemente correlata all’anzianità media delle auto circolanti. Basti pensare che l’Italia, con un’anzianità media del parco circolante di 11 anni e 6 mesi, ha una mortalità per incidente stradale di 55 persone all’anno per milione di abitante, mentre nel Regno Unito, dove l’età media del parco circolante è di 8 anni, il dato corrispondente è di 27,5 morti all’anno per milione di abitanti.

Ford sta realizzando protezioni facciali per consentire ai dipendenti in tutta Europa di tornare al lavoro in sicurezza

Picture credit: Spencer Griffiths

Picture credit: Spencer Griffiths

Ford sta producendo mascherine e schermi facciali all’interno delle sue strutture europee, nell’ambito delle misure applicate a tutela della sicurezza dei dipendenti di ritorno al lavoro durante l’emergenza del COVID-19. La produzione di dispositivi di protezione individuale in Germania, Romania, Spagna e Regno Unito contribuisce a ridurrne la domanda nei confronti dei fornitori che supportano i servizi sanitari e altri settori produttivi. L’iniziativa fa parte di un impegno globale per aiutare a fermare la diffusione di COVID-19

Roma, Italia, 4 maggio 2020 – Ford sta producendo mascherine e schermi facciali all’interno delle sue strutture europee, nell’ambito delle misure applicate a tutela della sicurezza dei dipendenti di ritorno al lavoro durante l’emergenza del COVID-19.

La produzione di dispositivi di protezione individuale è già in corso negli stabilimenti Ford in Germania, Romania, Spagna e Regno Unito. L’obiettivo è quello di garantire che la ripartenza delle attività produttive, nella maggior parte dei principali impianti di veicoli e motori Ford in Europa, la prossima settimana, non aumenti la domanda globale di tali protezioni.

 

Vogliamo che i nostri impianti di produzione siano pronti e che il nostro personale sia protetto, ma siamo determinati a garantire che ciò non abbia alcun impatto su coloro che affrontano la crisi del COVID-19 dall’ottenere i dispositivi di protezione di cui hanno bisogno”, ha affermato Rene Wolf, Director of Manufacturing, Ford dell’Europa.

L’Ovale Blu prevede di aumentare la produzione dei dispositivi per soddisfare la completa ripresa delle attività europee, combinandosi con una struttura simile negli Stati Uniti, per fornire una copertura globale per i dipendenti Ford in tutto il mondo.

Produzione di mascherine. Il Dunton Campus di Ford, nel Regno Unito, ha raccolto la sfida installando due nuovi macchinari appositamente costruiti, in grado di produrre tra le 60 e le 90 mascherine usa e getta al minuto. Tre team di dieci persone lavoreranno 24 ore su 24 per produrle.

Per mettere in funzione questi macchinari in così poco tempo, la proattività di tutti i soggetti coinvolti è stata semplicemente incredibile”, ha affermato Chris White, Manager, Dunton Technical Center, Ford Europa. “I macchinari provengono da una società cinese e un team di Ford China ha lavorato senza sosta per prepararne la consegna, assicurandosi che avremmo potuto facilmente imparare come installarle e utilizzarle. Ora, solo poche settimane dopo l’inizio del progetto, abbiamo già coperto le esigenze del nostro personale”.

Produzione di schermi facciali. In Germania, il Rapid Prototyping Center, a Merkenich, gestirà l’intera produzione di schermi facciali, utilizzando macchine per lo stampaggio a iniezione per produrre fino a 5.000 schermi facciali al giorno, da utilizzare in tutte le strutture Ford in Europa.

In Spagna, a Valencia, Ford utilizza la stampa 3D per produrre 300 schermi facciali al giorno, 5.500 unità sono già state donate ai professionisti del settore sanitario. Saranno donati altri 1.500 schermi, mentre il team continuerà a produrre quelli per uso interno.

Gli schermi facciali vengono prodotti anche in Romania, a Craiova. Ne sono già stati prodotti circa 10.000 per i dipendenti Ford e la rete di rivenditori locali. Il team è anche in attesa delle necessarie autorizzazioni delle autorità rumene per iniziare a donare protezioni agli ospedali e ad altre istituzioni.

L’iniziativa per la produzione di mascherine e schermi facciali rientra nel Progetto Apollo di Ford, un impegno globale per la realizzazione di dispositivi di protezione individuale, assistenza con iniziative locali e nazionali e l’aumento della disponibilità di respiratori, il tutto per contribuire a ridurre la diffusione del COVID-19.

  Rallisti ai tempi del Coronavirus. Stefano Bertuccioli: “Il Rally della Lanterna con Ogier e Räikkönen è stata la mia prova del fuoco”

Addetto stampa delle scuderie Lanterna Corse e VM Motor Team, il giornalista genovese non aveva scampo e non poteva sfuggire alla sirena delle corse; con un padre tanto appassionato da portarlo fin da piccolo allo slalom di Mignanego (abitava a poche centinaia di metri dalla partenza) e ai Gran Primi a Monza. Sette gare da navigatore, prima di farsi coinvolgere totalmente negli uffici stampa. Che sono la sua grande passione insieme alla fotografia, la moto, la bici, lo sci e un lungo elenco di interessi che lo attirano. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

CERANESI (GE) – Se nasci a poche centinaia di metri dalla partenza di uno slalom storico (Mignanego-Giovi), e quando ti trasferisci vai ad abitare nel comune dove si svolge un altro slalom (Ceranesi-Praglia), il tuo destino è segnato. Ne è perfettamente consapevole Stefano Bertuccioli, genovese nato a Mignanego, abitante a Ceranesi, giornalista, addetto stampa, fotografo, un breve passato da navigatore, con mille altre passioni.

Sono nato a Mignanego, un paesino dell’entroterra genovese, dove si festeggiava il primo maggio andando tutti a vedere lo slalom Mignanego-Giovi, una delle classiche delle gare fra i birilli. Non ricordo quando mio padre Danilo mi ha portato a vedere le macchine la prima volta tanto ero piccolo” afferma oggi il trentacinquenne addetto stampa genovese.

Ricorda però benissimo le prime foto scattate di carattere automobilistico, anche perché coincidono con un evento che fece epoca.

Nel 1996 mio padre mi portò a vedere il Gran Premio di Monza e mi regalò una macchina fotografica. Andammo alla variante Ascari e per tutto il giorno scattai foto che non vennero neppure male” ricorda oggi con orgoglio Stefano Bertuccioli, fiero del suo esordio fotografico alla prima gara a Monza di Michael Schumacher con la Ferrari. E per la cronaca il tedesco vinse il gran premio.

Con un simile DNA e la vicinanza a una città che i motori li ha sempre avuti nel sangue, Stefano Bertuccioli passa il tempo della sua infanzia facendo il conto alla rovescia per arrivare all’agognata patente che più che significare avere un’automobile, significava poter staccare la licenza per poter correre.

Nell’inverno 2003-2004 mi iscrissi al Corso Navigatori della Scuderia Lanterna Corse e fu la svolta della mia vita. Conobbi Marco Gallo e Vittore Saredi che guidavano il sodalizio genovese e con loro iniziò una collaborazione o meglio, un’amicizia che dura tutt’ora” sottolinea Stefano Bertuccioli.

“Un’altra delle mie numerose passioni, oltre alle auto e a fotografare, è sempre stato scrivere. Me la sono cavata benino fin da ragazzino e al Liceo ho fatto parte del gruppo che redigeva il giornale d’istituto. Per questo motivo, durante il corso da navigatore, dissi a Marco Gallo che se avevano bisogno di un addetto stampa per la scuderia e le loro gare ero disponibile”.

Nel frattempo arriva anche la sospirata licenza per correre e a luglio 2004 Stefano Bertuccioli, casco in testa, si schiera al via del suo primo rally.

Ovviamente come navigatore e altrettanto ovviamente nel Rally della Altavalpolcevera che partiva da Mignanego, il mio paese. Corsi con Paolo Benvenuto su una Peugeot 106 di Classe N1, un grande appassionato di corse che a cinquant’anni, sistemati i suoi impegni lavorativi, si prendeva la soddisfazione di disputare la sua prima gara. Nonostante fossimo due esordienti, e la classe fosse numerosissima, come accadeva sempre all’epoca, riuscimmo a vedere onorevolmente il traguardo con soddisfazione”.

Il Rally Altavalpolcevera rappresenta anche l’esordio giornalistico di Stefano Bertuccioli. “TuttoRally necessitava di qualcuno che seguisse la gara. Marco Gallo conosceva Paolo Francalanci, allora in redazione e mi affidarono il servizio. Furono coraggiosi”.

La carriera rallistica di Stefano Bertuccioli dura tre anni, dal 2004 al 2006, disputando sette gare. “Ovviamente il Rally Altavalpolcevera lo disputai tutti gli anni e fu la mia prima gara nel 2004 e anche l’ultima nel 2006. È anche l’unica gara in cui mi sono ritirato per rottura del cambio, mentre correvo a fianco di Luca Ballestrero, al suo esordio nei rally”. Nel palmares di Bertuccioli c’è anche la partecipazione a un Appennino Ligure, altra gara che si svolge nella Valpolcevera dove abita, un Riviera Ligure a Spotorno e due Coppa d’Oro, ad Alessandria, le cui prove speciali si svolgevano sul versante piemontese dell’Appennino Ligure, non distanti da casa sua.

Purtroppo non ho mai vinto la classe, ma mi sono divertito. In particolare ricordo ancora con emozione l’unica gara che ho disputato a fianco di Marco Gallo: il Rally Alta Valpolcevra del 2005. Chiudemmo ottavi assoluti e secondi di Classe N3 con una Clio RS dopo una lunghissima battaglia con Albino Condrò. Fu veramente tanta roba”.

L’impegno in scuderia però obbliga Stefano Bertuccioli a fare delle scelte. Non si può correre e occuparsi della comunicazione della squadra, perciò a fine 2006 appende il casco (rallistico) al chiodo per occuparsi della comunicazione, sia per quanto riguarda l’attività di scuderia sia per quanto riguarda le gare organizzate da Marco Gallo e soci.

Piano piano mi ritrovai a vivere in una grande famiglia di appassionati di corse. Semplicemente parlavamo e parliamo tutt’ora lo stesso linguaggio. Iniziai con la comunicazione della scuderia Lanterna Corse, e nel 2008 mi occupai per la prima volta in prima persona della sala stampa in un rally: il Rally di Torriglia, gara organizzata dalla Lanterna Rally, il braccio organizzativo del sodalizio genovese. Ma quella non fu la gara che mi fece compiere il salto di qualità, perché già seguivo i rally in sala stampa, collaborando dal Rally di Bobbio del 2004 con Mauro Allemani di cui ero diventato il braccio destro, personaggio che mi ha insegnato tutto sulla gestione e la comunicazione dei rally” dice Bertuccioli.

Il vero battesimo del fuoco avvenne al Rally della Lanterna 2010, gara allora valida per il Trofeo Asfalto, che vide la partecipazione degli equipaggi ufficiali Citroën Sebastieen Ogier-Julien Ingrassia e dell’ex pilota Ferrari Kimi Räikkönen affiancato da Kai Lindström, venuti a Genova per preparare la loro successiva gara su asfalto del mondiale rally.

“Inizialmente ci fu un attimo di perplessità nei miei confronti da parte degli addetti ai lavori a cominciare da Maurizio Rossi di PrimoCanale e Fabrizio Tabaton, i grandi mentori della gara, che probabilmente avrebbero preferito un addetto stampa più esperto e con un curriculum più significativo del mio, ma Marco Gallo difese la mia posizione. Con il passare dei giorni e l’intensificarsi delle riunioni il mio ruolo si fece più solido e alla fine ricordo quei giorni come una magnifica esperienza” afferma oggi Stefano Bertuccioli.

E che il lavoro svolto dall’addetto stampa sia stato ottimo lo dimostra il fatto che nell’inverno scorso Maurizio Rossi, gran timoniere di PrimoCanale Motori, nonché pilota e grande appassionato di rally, abbia chiamato Stefano Bertuccioli a far parte dello staff che l’emittente genovese ha allestito per seguire in diretta le gare liguri a cominciare dal Rallye Sanremo dello scorso anno sino al Rally Val Merula del febbraio scorso, ultima gara in cui le auto da rally hanno rombato sulle strade liguri.

La mia passione per le corse mi ha dato molto e mi ha fatto crescere professionalmente. Attualmente lavoro in un’azienda che si chiama 4Guimp, una piccola struttura che si occupa del commercio di biciclette d’alta gamma, soprattutto mountain bike. L’esperienza della comunicazione nei rally mi ha permesso di occuparmi delle stesse problematiche in ditta. Ma le mie passioni sono tantissime. Dalla moto (possiede una Moto Guzzi V85 TT pubblicata sabato scorso da www.kaleidosweb.com nella presentazione dell’intervista) alla bicicletta sia da strada sia mountain bike. Oltre allo sci e a tutti gli sport legati al freddo e alla montagna. Dovessi fare l’elenco di tutto ciò che mi attrae ci vorrebbe una giornata intera. Ma non dimentico i rally e la Lanterna Corse cui resto intimamente legato”.

Rinviato il 16° Rally Campagnolo

L’apprezzata manifestazione vicentina in programma originariamente il 29 e 30 maggio, viene forzatamente rinviata a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19

Isola Vicentina (VI), 30 aprile 2020 – La scure dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus si abbatte anche sul Rally Campagnolo che, assieme alle gare di regolarità a media e sport, era  previsto per il 29 e 30 maggio prossimi. Rally e regolarità, vengono quindi rinviati a data da destinarsi.

A darne notizia ufficiale è Renzo De Tomasi, presidente de Rally Club Team Isola Vicentina e l’organizzatore che dal 2005 aveva fatto risorgere il prestigioso rally, portandolo ai vertici nazionali come più volte hanno confermato i numeri entusiasmanti degli equipaggi iscritti, acquisendo anche numerose validità oltre a quella del Campionato Italiano Rally Auto Storiche mantenuta ininterrottamente dal 2006; a questa si sono infatti aggiunte quelle del Trofeo A112 Abarth Yokohama, Michelin Historic Rally Cup, Memory Fornaca, Trofeo Rally ACI Vicenza, oltre a quelle del Campionato Italiano Regolarità a Media e Trofeo Tre Regioni per la regolarità sport.

Oltre a sottolineare il rammarico per il momentaneo rinvio e rivolgendo un pensiero alla grave situazione nella quale è precipitato il nostro Paese, De Tomasi vuole ringraziare l’Automobile Club di Vicenza per il grande impegno profuso per sostenere e promuovere l’edizione del 2020 della manifestazione, confidando fin d’ora che, non appena le condizioni e le normative lo permettano, la sinergia riprenda il cammino e si possa dare il via al 16° Rally Campagnolo Storico.

Trofeo A112 Abarth Yokohama: si spera nella seconda parte della stagione

Nonostante le tante difficoltà, la voglia di ripartire anche con la Serie dedicata alle A112 Abarth, porta l’organizzatore a pensare ad un nuovo format per il Trofeo in attesa delle nuove regole

Romano d’Ezzelino (VI), 2 maggio 2020 –  Ottimismo e buonsenso non mancano a Mauro Valerio, organizzatore del Trofeo A112 Abarth Yokohama che quest’anno era in procinto di tagliare il traguardo dell’undicesima edizione; nonostante la situazione nella quale tutti ci siamo ritrovati da due mesi a questa parte, per il vulcanico presidente del Team Bassano ci sono ancora delle speranze di riuscire – nella seconda parte dell’anno -ad far disputare, anche se in forma ridotta, il monomarca riservato alle A112 Abarth.

Molto dipenderà oltre che dal miglioramento della situazione sanitaria, dalle normative che sono allo studio proprio in questi giorni, e che andranno a stabilire se e con quali misure di sicurezza si potranno svolgere i rally. Il secondo elemento da prendere in considerazione, sarà il calendario che si presume molto rimaneggiato, contenendo solo quelle gare che daranno garanzie concrete di poter esser organizzate.

“Sia chiaro – conferma Valerio – che si guarda il tutto con le dovute cautele, ma anche con un cauto ottimismo che porta a pensare allo svolgimento di almeno quattro gare, tra le quali l’Elba Storico il quale, come da regolamento del Trofeo prevede “gara 1” e “gara 2″, portando così al numero di cinque risultati, un numero che si discosta di poco dai sette previsti in origine”.

Renault 5 Turbo: La nascita di un mito

Renault 5 Turbo è tuttora – e sarà ancora a lungo – un’auto adulata, ricercata, desiderata. È al Salone di Parigi che, nell’ottobre del 1978, è arrivata questa extraterrestre fatta per rivoluzionare il mondo delle piccole auto sportive. Questa “bomba”, in quel momento ancora allo stadio di modellino statico, ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, suscitato bramosie e vinto moltitudini di gare; insomma, ha talmente segnato la sua epoca che è entrata nel firmamento delle auto immortali.

L’idea di un’auto “vetrina” per imprimere dinamicità alla gamma delle Renault 5 è nata all’inizio del 1976, una sera, in una confortevole Renault 16, lungo il percorso Dieppe-Billancourt. Dopo una giornata di lavoro, Jean Terramorsi e il suo vice Henri Lherm stanno tornando a casa e parlano a ruota libera di una R5 molto speciale, “che potrebbe brillare in gara, completare la gamma e perché no? Sarebbe anche dotata di turbo”, perché questo era a quei tempi il credo della Régie Renault. “Sì, la prima auto francese con motore turbo a benzina, prodotta di serie”. Jean Terramorsi sa più di chiunque altro quanti sforzi l’azienda abbia compiuto per la Formula 1 e la vittoria di Le Mans usando questa specialissima tecnologia. Jean Terramorsi, che sogna a occhi aperti e si esprime a voce alta davanti al suo vice, lavora presso la Direzione Prodotto che si occupa delle piccole serie. Propone l’idea di Renault 5 Turbo ai suoi superiori e, in particolare, a Bernard Hanon, all’epoca CEO della Régie Renault, e a Gérard Larrousse, Direttore di Renault Sport. Jean Terramorsi riesce a “innescare” la sua piccola bomba prima di scomparire il 26 agosto 1976. Non vedrà mai la sua “figliola”, quell’auto di cui sognava a occhi aperti.

Il punto del Presidente della Commissione ACI Karting Emanuele Pirro in vista della ripresa dell’attività agonistica

Al lavoro per riaprire al più presto le attività legate al mondo del kart. Stilato il protocollo sanitario per assicurare lo svolgimento degli eventi nel rispetto delle regole. Definito il progetto del nuovo calendario del Campionato Italiano ACI Karting 2020

Ecco il messaggio di Emanuele Pirro, Presidente della Commissione ACI Karting, sui presupposti per una rapida riapertura dell’attività sportiva a seguito dell’ultimo DPCM e ai lavori svolti dalla Federazione in questi giorni ancora condizionati dall’attuale emergenza sanitaria in Italia.

Cari amici kartisti, è proprio nei momenti difficili che dobbiamo tirare fuori le nostre migliori qualità di sportivi e mostrare che abbiamo una marcia in più! Nonostante la grande incertezza e la situazione in continuo divenire, la Commissione Karting, in accordo con i vertici di ACI Sport, ha lavorato e sta lavorando per poter riaprire al più presto le attività legate al mondo del kart, sia per le attività di allenamento che per le competizioni. Tutti gli impianti sono classificati con un codice ATECO 93 e nell’ultimo DPCM è vietata la riapertura delle aziende identificate in quel codice. La Federazione sta facendo pressione affinché il DPCM venga modificato e permetta la ripartenza delle attività sportive nei circuiti.
A questo proposito è stato stilato un protocollo che prevede e codifica il rispetto delle distanze sociali in ogni momento delle gare per assicurare lo svolgimento di ogni evento in sicurezza per tutti i partecipanti, garantendo, comunque, il pieno rispetto delle regole.
È inutile dire che, dal ligio rispetto di queste regole dipende non solo la sicurezza nostra e quella del prossimo, ma anche il potenziale futuro della nostra amata attività.
E’ stato pensato, inoltre, in accordo con gli Organizzatori delle gare di Campionato Italiano, e delle gare titolate CIK FIA, un progetto per un nuovo calendario per le gare di Campionato Italiano ACI Karting che, una volta definito, sarà mandato in approvazione alla Giunta Sportiva.
Siamo vicini a tutti coloro che hanno sofferto e stanno soffrendo e stiamo cercando di fare del nostro meglio per garantire una ripartenza il più velocemente possibile.
Con sportiva amicizia,

Emanuele Pirro 

La foto della settimana. Giandomenico Basso e Loran, insieme per riprovarci

Una foto di buon auspicio per la stagione 2020, che il pilota veneto si preparava ad affrontare nuovamente a fianco di Loran. Tutto si è fermato a pochi giorni dalla presentazione. Sospeso, ma non cancellato. Foto Elio Magnano (www.fotomagnano.com)

CARMAGNOLA (TO), 4 maggio – “La vittoria più bella è la prossima”. Questa massima, attribuita a Enzo Ferrari, incarna perfettamente lo spirito di ogni atleta. Ed è anche la filosofia di un rallista vincente come Giandomenico Basso, che non si sazia certo con l’ultimo dei tre campionati tricolori conquistati (2007, 2016, 2019) due titoli europei (2006 e 2009) un’Intercontinental Rally Cup (2006) un Trofeo Rally Terra (2004), 37 vittorie assolute di cui 29 in campo internazionale, correndo in tre continenti, primeggiando in otre 300 prove speciali.

Non è certamente sazio il “ragazzo” (classe 1973) di Cavaso del Tomba e anche per il 2020 si preparava a dare l’assalto al Campionato Italiano Rally. Dopo aver festeggiato con Lorella Rinna di Loran il successo conquistato lo scorso anno, un festeggiamento immortalato da Elio Magnano in questa foto pubblicata da www.kaleidosweb.com martedì 28 aprile.

Nuove livree disegnate del Centro Stile Alfa Romeo: abiti su misura per Giulia GTA  

Il progetto “Giulia GTA” è stato concepito per offrire, oltre al piacere di guida Alfa Romeo nella sua espressione più alta, un livello di personalizzazione unico ed esclusivo. Affinché l’esperienza estetica eguagli quella tecnica, il Centro Stile Alfa Romeo ha sviluppato livree dedicate a Giulia GTA, che richiamano la storia e che esaltano il meglio delle vittorie e dell’iconografia di Alfa Romeo, unica e inimitabile. Scegliendo Giulia GTA si schiudono quindi le porte di una customer experience dedicata, un progetto che ricerca le nicchie del collezionismo così come i punti di corda in pista. Giulia GTA e Giulia GTAm vengono proposte in Italia ad un prezzo a partire rispettivamente da 175.000 € e 180.000 € (22% IVA inclusa).

La presentazione della Giulia GTA del 2 marzo scorso ha suscitato un grandissimo e immediato interesse tra il pubblico degli appassionati di automobili. Tanto entusiasmo è per Alfa Romeo motivo d’orgoglio: è l’anno del centodecimo anniversario di Alfa Romeo, che il brand festeggia insieme a tutti gli amanti dell’italianità, della performance, del design, del “saper fare” tipicamente italiano. E il modo migliore per festeggiarlo, in coerenza con la storia di Alfa Romeo, è proprio tornando alle origini e facendo risorgere una delle leggende dell’automobilismo: appunto, la Giulia GTA.

Rapporto peso/potenza best in class per ripercorrere la storia. La nuova Giulia GTA, infatti, si ispira tecnicamente e concettualmente alla Giulia GTA del 1965: la “Gran Turismo Alleggerita” sviluppata da Autodelta a partire dalla Giulia Sprint GT che collezionò successi sportivi in tutto il mondo. Deriva da Giulia Quadrifoglio ed è equipaggiata con una versione potenziata del motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo, da 540 CV. Grazie all’adozione estesa di materiali ultraleggeri beneficia di una riduzione di peso pari a 100 kg rispetto a Giulia Quadrifoglio, raggiungendo un rapporto peso/potenza eccezionale di 2,82 kg/CV che la rende best in class. La sua fisionomia, dentro e fuori, esprime il riferimento concettuale della vettura storica dalla quale ha preso spunto e si è concretizzato questo progetto, che rispecchia appieno il DNA del marchio: l’eccellenza tecnica unita al piacere di guida.

500 Giulia GTA e GTAm, cucite su misura. Ma ai 500 fortunati possessori di Giulia GTA e GTAm, Alfa Romeo ha voluto dedicare un “progetto nel progetto” che rende Giulia GTA non semplicemente una vettura da acquistare ma un’esperienza da vivere: se tanto è stato fatto per dare la corretta forma agli esterni e agli interni della vettura, tanto ancora si è pensato per rendere ancora più attinente il progetto attuale allo spirito e all’indole della vettura storica. E non solo, visto che i requisiti di un’auto di questo tipo, oggi, devono rispondere a criteri che una volta non erano contemplati o disponibili. Che c’è di meglio che salire a bordo di un’Alfa Romeo Giulia GTA? Solo una cosa: salire a bordo della GTA dei propri sogni, costruita intorno a sé e capace di rispondere a ogni esigenza estetica. Ecco perché Alfa Romeo ha sviluppato ad hoc una serie di modifiche e personalizzazioni che riguarderanno sia gli esterni sia gli interni della vettura e che faranno vivere un percorso esperienziale unico e autenticamente tailored.

Storia e creatività a disposizione del cliente L’impegno creativo e tecnico del Centro Stile Alfa Romeo nel concepire la vettura ha previsto una capillare ricerca orientata al mondo delle livree che hanno spesso accompagnato il percorso storico e il ricco palmares di vittorie della GTA. Sono state analizzate e opportunamente reinterpretate quelle livree che hanno sottolineato e contraddistinto la GTA e GTAm; il frontale caratterizzato dalla storica “maschera” bianca è sicuramente il primo elemento di distinzione che, abbinato alle strisce longitudinali, porta subito il pensiero e il cuore alle competizioni. Sul cofano trovano spazio gli elementi iconografici del logo Alfa Romeo come la croce o il Biscione oppure la bandiera italiana.

Tra le più rappresentative ed evocative, la livrea in ocra e bianco e quella rossa e gialla.

Il colore ocra richiama la 1750 GTAm e la 2000 GTAm con cui Toine Hezemans vinse il Campionato Europeo Turismo rispettivamente nel 1970 e 1971, e tra gli altri elementi caratterizzanti il Biscione sul cofano motore era specifico, insieme alle linee sulle fiancate, della GTA 1300 Junior. Le righe longitudinali, invece, erano soprattutto vezzi estetici dei singoli piloti.

Per quanto riguarda la livrea rossa e gialla, la scelta dei frontali colorati diversamente nasceva dalla necessità di distinguere i diversi piloti nella stessa gara. Nell’elaborazione delle livree, il Centro Stile Alfa Romeo ha attinto alla ricca storia del marchio, con coerenza e creatività. Ad esempio, sulla Sprint GTA (1965-1968) normalmente la fascia colorata non era simmetrica, mentre lo era sulle GTA 1300 Junior. E il muso giallo contraddistinse la vettura che vinse il Campionato Europeo Turismo nel 1971 e 1972: nel 1971, in alcune gare Gianluigi Picchi corse con la parte bassa del muso verniciata di giallo. In ogni caso, si tratta di legami con le vittorie più prestigiose di GTA.

Il singolo cliente potrà richiedere per la propria vettura una di queste livree, con la ulteriore possibilità di scegliere il numero laterale e un telo coprivettura Goodwool fedele alla livrea prescelta.

Per chi non dovesse scegliere una delle livree del Centro Stile, Giulia GTA e GTAm sono disponibili nelle colorazioni Rosso GTA, Bianco Trofeo e Verde Montreal, una gamma colori che rende omaggio alla bandiera italiana. Un ulteriore livello di personalizzazione riguarda la scelta del colore delle pinze freno e, negli interni, del roll bar, delle cinture e delle cuciture.

A partire da oggi è disponibile all’indirizzo internet https://gta.alfaromeo.com un configuratore online dedicato che consente al cliente di visualizzare le varie combinazioni possibili su Giulia GTA e GTAm.

Il valore di una customer experience unica. La stessa esclusività di Giulia GTA e Giulia GTAm caratterizzerà anche una customer experience dedicata e particolarmente esclusiva, pensata per far vivere ai 500 fortunati possessori un’esperienza unica, 100% Alfa Romeo.

Per coloro che hanno già deciso da subito di entrare nel mondo GTA effettuando la prenotazione, il processo di vendita sarà dedicato, con uno specialista di prodotto ambasciatore del Marchio che seguirà ciascun cliente dall’ordine alla consegna. L’esperienza d’acquisto prevede poi un experience package personalizzato, che comprende un casco Bell in livrea speciale GTA, un telo coprivettura specifico Goodwool, per proteggere la propria GTA o GTAm in garage e un corso di guida specifico realizzato dall’Accademia di Guida Alfa Romeo. Su GTAm previsto anche l’abbigliamento racing completo Alpinestars (tuta, guanti e scarpe), a richiesta su GTA.

Non solo: il cliente potrà richiedere la consegna della propria GTA o GTAm in uno dei luoghi più iconici del Marchio, l’officina Autodelta di Balocco. Unicità ed esclusività sono fattori determinanti per ogni Alfista e per ogni collezionista.

In Italia il valore di questa esperienza è proposto per Giulia GTA e GTAm a partire rispettivamente da 175.000 € e 180.000 € (22% IVA inclusa).

Lasciando i propri dati tramite la request form dedicata sul sito alfaromeo.com è possibile essere ricontattati per ottenere tutte le informazioni su GTA. È disponibile anche il customer care al numero verde dedicato Alfa Top Care 80025324200.

Audi Q3 e Audi Q3 Sportback: la prima volta del 48V

I primi SUV Audi con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt applicata a un 4 cilindri. 1.5 TFSI S tronic MHEV 48V: boost elettrico di 50 Nm e 12 CV, impianto frenante elettroidraulico, frenata rigenerativa e cylinder on demand. Vantaggi in termini di mobilità e fiscalità grazie all’omologazione ibrida. Trazione integrale permanente quattro e trasmissione S tronic a 7 rapporti per il motore best seller 2.0 TDI 150 CV. A listino i nuovi pacchetti Outdoor per la gamma Audi Q: aerodinamica raffinata, montaggio Audi e vantaggio Cliente sino al 20%

INGOLSTADT (Germania), 4 maggio – Si amplia la gamma Audi Q3. Il SUV dei quattro anelli, declinato nelle configurazioni di carrozzeria standard e Sportback, vede entrare a listino la versione a trazione integrale del 2.0 TDI 150 CV S tronic e la variante 1.5 TFSI 150 CV S tronic MHEV 48V.

Per la prima volta nella storia del Brand, la tecnologia mild-hybrid a 48 Volt viene dedicata a degli sport utility con motore a 4 cilindri. L’alternatore-starter fornisce un apporto alla trazione endotermica quantificabile in 50 Nm e 12 CV. Il sistema frenante elettroidraulico e la frenata rigenerativa s’ispirano ad Audi e-tron, prima elettrica Audi, e alla gamma ibrida plug-in dei quattro anelli.

Nuova Audi A6 Avant TFSI e quattro: famigliare sportiva plug-in

2.0 TFSI abbinato al motore elettrico. Potenza complessiva di 367 CV e coppia di 500 Nm sin da 1.250 giri/min. Prestazioni sportive, massima efficienza e fruibilità di una Avant: 0-100 km/h in 5,7”, autonomia a zero emissioni sino a 51 km WLTP e capacità di carico di 1.535 litri. Trazione integrale quattro ultra, frenata elettroidraulica e predictive efficiency assist. Agevole ricarica grazie all’app myAudi e al servizio Audi e-tron Charging Service. Nelle concessionarie all’inizio del terzo trimestre 2020

INGOLSTADT (Germania), 4 maggio – La Casa dei quattro anelli amplia la gamma dei propri modelli ibridi plug-in. La famigliare Audi A6 Avant 2.0 (55) TFSI e quattro affianca la berlina Audi A6, i SUV Audi Q5 e Audi Q7, l’ammiraglia Audi A8 e la coupé a cinque porte Audi A7 Sportback PHEV coniugando performance sportive ed elevata efficienza. Caratteristiche cui contribuisce la trazione integrale quattro ultra dalla logica d’intervento reattiva e predittiva. Audi A6 Avant 2.0 (55) TFSI e quattro, forte di una potenza complessiva di 367 CV, può contare su di una generosa autonomia in modalità puramente elettrica. La dotazione di serie, particolarmente ricca, include il pacchetto S line exterior, il look nero, i cerchi in lega da 19 pollici, i proiettori a LED Audi Matrix e l’assetto sportivo.

Audi A3 Sedan: si aprono gli ordini della seconda generazione

Design sportivo, linee da coupé e inedita firma luminosa. Tre varianti d’assetto e motori, al lancio, 2.0 TDI da 150 CV e 1.5 TFSI da 150 CV. 1.5 TFSI S tronic: tecnologie mild-hybrid a 48 Volt e cylinder on demand, omologazione ibrida, boost elettrico e frenata rigenerativa. Marcata digitalizzazione: comandi touch, cruscotto digitale, piattaforma d’infotainment MIB 3, comando vocale intelligente, Audi connect e Car-to-X. Di serie, sin dalla versione d’ingresso, cerchi in lega da 17”, cruise control, frenata e chiamata d’emergenza, assistenza agli ostacoli e al mantenimento della corsia. Nelle concessionarie nel corso del terzo trimestre 2020

VERONA, 4  maggio – Al via la prevendita della seconda generazione di Audi A3 Sedan. La berlina compatta a quattro porte può contare su di un design sportivo e un abitacolo dalla marcata digitalizzazione. Al comando vocale intelligente e alla navigazione che segue i principi del machine learning si accompagnano dotazioni hi-tech quali le funzioni Audi connect e la connettività Car-to-X. L’infotainment e i sistemi di ausilio alla guida derivano dai modelli Audi di categoria superiore. I motori performanti, anche con tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, garantiscono efficienza e comfort.

 

La Volkswagen riavvia la produzione della Golf e della ID.3

Alle 6:30 del 27 aprile, a Wolfsburg è ripresa la produzione della Golf – La capacità produttiva iniziale del 10-15% crescerà al 40% già dalla prossima settimana – Il 23 aprile, la Volkswagen aveva già riavviato gradualmente la produzione della ID.3 presso la fabbrica di Zwickau – Un piano in 100 punti, concordato tra Azienda e Sindacati, garantisce la massima protezione della salute dei lavoratori

WOLFSBURG (Germania), 27 aprile – Lunedì 27 aprile, con il turno delle 6:30, è ripresa la produzione di auto nello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg (Germania). Circa 8.000 dipendenti sono tornati ad animare le aree di assemblaggio. Inizialmente, è ripartita la produzione della Golf: su un turno solo, con capacità ridotta e un ciclo dai tempi più lunghi. Sempre a Wolfsburg, domani mercoledì 29 aprile, riprenderà anche la costruzione delle Volkswagen Tiguan e Touran, e della SEAT Tarraco. Nelle prossime settimane, poi, ripartiranno progressivamente le operazioni su più turni. Lo scorso 23 aprile, la Volkswagen aveva riavviato gradualmente la produzione dell’elettrica ID.3 presso lo stabilimento di Zwickau, anche lì con capacità ridotta e tempi più lunghi. La ripresa progressiva permetterà di stabilizzare le catene di approvvigionamento dei tanti fornitori, per la maggior parte tedeschi ma anche internazionali, che hanno ripreso le loro attività. In tutti gli stabilimenti Volkswagen, le misure per proteggere la salute dei lavoratori sono state rafforzate in modo significativo. “Il ripristino graduale della produzione è un segnale importante per i lavoratori, i Concessionari, i fornitori e l’economia in generale. Nella gestione della crisi, però, questo è solo il primo passo. Una spinta ulteriore è necessaria per stimolare la domanda in Germania e in Europa, così da poter incrementare progressivamente i volumi di produzione”, ha dichiarato il Chief Operating Officer della marca Volkswagen Ralf Brandstätter. Wolfsburg riparte Per lo stabilimento di Wolfsburg si attende una produzione di circa 1.400 vetture nella prima settimana. In quella successiva, il numero dovrebbe crescere a oltre 6.000 unità, grazie alla ripresa delle operazioni su più turni: si tratta del 40% circa della capacità produttiva prima dell’emergenza Coronavirus. Il riavvio progressivo della produzione è in linea con la disponibilità attuale di componenti, severamente condizionata dalla pandemia, dalle restrizioni governative in Germania ed Europa, dallo sviluppo dei mercati di vendita e dalle modalità operative delle fabbriche. Circa il 70% dei Concessionari tedeschi ha già riaperto i propri saloni, quindi anche le consegne ai Clienti potranno riprendere. Dopo Zwickau, Wolfsburg è il secondo stabilimento tedesco della marca Volkswagen a riprendere le attività interrotte da metà marzo. La produzione nel sito di Bratislava, in Slovacchia, era invece ripresa già lo scorso 20 aprile. Il Membro del Consiglio d’Amministrazione della marca Volkswagen Responsabile per la Produzione e la Logistica Andrea Tostmann ha spiegato: “I Colleghi stanno tornando in ambienti di lavoro che garantiscono il massimo livello di sicurezza. L’Azienda e i Sindacati hanno concordato un piano composto da 100 punti”. Questi includono regole specifiche sulle distanze e sull’igiene: ai lavoratori è richiesto di misurarsi la temperatura e di effettuare una serie di controlli del proprio stato di salute ogni mattina, e preferibilmente uscire di casa già vestiti con gli abiti da lavoro. Indicazioni per evitare assembramenti negli spazi comuni sono state già installate, mentre numerosi segnali sui pavimenti fungono da guida per mantenere la distanza durante riunioni e spostamenti. Protezioni per la bocca e il naso devono essere indossate nelle aree in cui non è possibile mantenere una distanza minima di 1,5 metri. Separatori mobili in plexiglass sono utilizzati in molte zone. Spesso i materiali non vengono più trasferiti da lavoratore a lavoratore, ma collocati in appositi contenitori. Alle squadre è stato assegnato più tempo per pulire i propri strumenti di lavoro. La frequenza delle pulizie di servizi igienici e sale riunioni è stata intensificata, mentre sono state installate molte centinaia di postazioni per il lavaggio delle mani in tutto lo stabilimento. L’Azienda sta convertendo le sale riunioni in spazi di lavoro, l’orario flessibile è stato esteso negli uffici e, dove possibile, continua a essere incentivato il lavoro da casa. Per maggiori informazioni e più consapevolezza, sono stati affissi più di 8.000 poster nel solo stabilimento di Wolfsburg, inoltre ogni lavoratore ha ricevuto un opuscolo con istruzioni dettagliate e misure preventive. La Volkswagen ha condiviso questo piano da 100 punti con i suoi oltre 40.000 fornitori e partner logistici di tutto il mondo. In condizioni normali, 2.600 fornitori di 71 Paesi, molti dei quali situati in Germania, consegnano quotidianamente circa 21.000 componenti diversi allo stabilimento di Wolfsburg tramite 2.000 camion e 100 vagoni ferroviari. Ogni giorno, circa 180 bisarche ferroviarie e 185 bisarche stradali lasciano la fabbrica. Pagina 3 di 3 Media Information Ripresa la produzione della ID.3 a Zwickau Già la scorsa settimana, giovedì 23 aprile, era ripresa la produzione dell’innovativa auto 100% elettrica Volkswagen ID.3 presso lo stabilimento di Zwickau, anche lì con capacità ridotta e un ciclo dai tempi rallentati. Nella prima fase di avvio, la produzione è di circa 50 ID.3 al giorno, un terzo del volume prima dello scoppio della pandemia dovuta al Coronavirus. Zwickau è stato il primo stabilimento Volkswagen situato in Germania a riprendere cautamente la produzione, a seguito dell’interruzione iniziata a metà marzo. Alcune unità produttive negli stabilimenti di componentistica avevano già ricominciato la fornitura di componenti, accompagnata da appropriate misure di protezione. Anche la produzione in quasi tutti gli stabilimenti della Volkswagen in Cina è ripresa. Lo stabilimento motori di Chemnitz ha ripreso progressivamente le attività il 23 aprile, mentre il 27 aprile è ripartita la produzione della Golf 7 Variant a Zwickau. Lo stesso giorno, anche la Fabbrica di Vetro di Dresda ha ripreso ad assemblare la e-Golf a ritmi ridotti. In linea generale, l’attività negli stabilimenti Volkswagen della Sassonia riprenderà in modo progressivo e sulla base di singole valutazioni fatte per ciascuno sito.

Pionieri: la lunga tradizione delle auto elettriche Opel. Un impulso elettrico sostenibile: Opel Impuls e Opel Twin

RÜSSELSHEIM (Germania), 4 maggio –La ricerca fece un passo avanti con il programma Opel Impuls negli anni 1990-97. Impuls I era un veicolo basato sulla Kadett che montava un motore elettrico a corrente continua da 16 kW che utilizzava batterie al nickel-cadmio con elettrolita liquido. Aveva un’autonomia di circa 80 km e raggiungeva una velocità massima di 100 km/h.

Un anno più tardi arrivò la Impuls II, basata sulla Astra station wagon. Utilizzava 32 batterie al piombo-acido che azionavano due motori asincroni trifase per un totale di circa 45 kW/61 CV. Dal 1993 al 1997 Opel portò avanti il primo programma di test di veicoli elettrici su larga scala, l’Impuls III. Una flotta di dieci vetture Impuls III fu collaudata sull’isola tedesca di Rügen, dove percorsero in totale più di 300.000 km. Cinque vetture montavano batterie al nickel-cadmio (45 kW/61 CV) e altre cinque utilizzavano batterie ad alta energia al sodio/cloruri di nickel (42 kW/57 CV). Le dieci vetture Impuls III montavano un motore asincrono trifase.

Stefano Bertuccioli, protagonista dell’intervista “Rallisti al tempo del Coronavirus”

Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

CERANESI (GE), 2 maggio – È Stefano Bertuccioli, genovese, addetto stampa, giornalista, fotografo il nono protagonista della rassegna “Rallisti al tempo del Coronavirus”, iniziata il 2 aprile scorso con Elio Magnano, che ha riempito le pagine di www.kaleidosweb.com per tutto il mese di aprile.

Bertuccioli, fra l’altro grande appassionato di moto e mountain-bike, racconterà come ha vissuto questo periodo di forzata clausura e quali sono le sue aspettative per il futuro. L’intervista sarà on line lunedì 4 e martedì 5 maggio, illustrata dalle immagini di Elio Magnano.

Rinviato il 16° Rally Campagnolo

L’apprezzata manifestazione vicentina in programma originariamente il 29 e 30 maggio, viene forzatamente rinviata a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19

Isola Vicentina (VI), 30 aprile 2020 – La scure dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus si abbatte anche sul Rally Campagnolo che, assieme alle gare di regolarità a media e sport, era  previsto per il 29 e 30 maggio prossimi. Rally e regolarità, vengono quindi rinviati a data da destinarsi.

A darne notizia ufficiale è Renzo De Tomasi, presidente de Rally Club Team Isola Vicentina e l’organizzatore che dal 2005 aveva fatto risorgere il prestigioso rally, portandolo ai vertici nazionali come più volte hanno confermato i numeri entusiasmanti degli equipaggi iscritti, acquisendo anche numerose validità oltre a quella del Campionato Italiano Rally Auto Storiche mantenuta ininterrottamente dal 2006; a questa si sono infatti aggiunte quelle del Trofeo A112 Abarth Yokohama, Michelin Historic Rally Cup, Memory Fornaca, Trofeo Rally ACI Vicenza, oltre a quelle del Campionato Italiano Regolarità a Media e Trofeo Tre Regioni per la regolarità sport.

Oltre a sottolineare il rammarico per il momentaneo rinvio e rivolgendo un pensiero alla grave situazione nella quale è precipitato il nostro Paese, De Tomasi vuole ringraziare l’Automobile Club di Vicenza per il grande impegno profuso per sostenere e promuovere l’edizione del 2020 della manifestazione, confidando fin d’ora che, non appena le condizioni e le normative lo permettano, la sinergia riprenda il cammino e si possa dare il via al 16° Rally Campagnolo Storico.