Lancia ha celebrato i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Flaminia presidenziale sullo sfondo del Quirinale

Il Quirinale è la cornice per una doppia celebrazione per il marchio Lancia. 115 anni di storia gloriosa, fatti di eleganza e di stile italiano, di ingegnose innovazioni e di un design senza tempo. 60 anni della Lancia Flaminia del Presidente della Repubblica Italiana, una vettura ambasciatrice dell’Italia nel mondo.

Nella cornice del Palazzo del Quirinale, il marchio Lancia festeggia i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Lancia Flaminia Presidenziale.

«Domani sarà un giorno speciale per il nostro marchio e per il nostro Paese e questa doppia celebrazione ci riempie di orgoglio – afferma Luca Napolitano, CEO di Lancia -. La presidenza della Repubblica ci ha concesso di combinare i 115 anni del marchio con i 60 anni della Flaminia Presidenziale, offrendoci lo sfondo del Palazzo del Quirinale. Due festeggiamenti così significativi per Lancia che ha prodotto auto bellissime, frutto dell’ingegno creativo di tanti ingegneri e progettisti, dallo stile senza tempo e che sono diventate delle vere portabandiera dell’Italia in tutto il mondo. E facendo leva su questa storia gloriosa siamo pronti per affrontare il nostro piano a 10 anni verso una mobilità sempre più sostenibile».

Lancia – 115 anni di eleganza italiana senza tempo

Il marchio Lancia venne fondato a Torino il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin, entrambi dipendenti Fiat e appassionati di auto. Vincenzo era già noto nell’ambiente automobilistico, grazie a diverse vittorie sportive ottenute al volante di vetture Fiat.

La prima vettura prodotta nel 1908 è la Lancia 12 HP, una vettura decisamente fuori dagli schemi per il tempo con chassis basso e leggero, munito di trasmissione a cardano, al posto delle catene, e che divenne un vero e proprio successo per l’epoca con più di 100 unità vendute. La fama di Lancia cresce e il marchio supera il primo conflitto mondiale, al termine del quale si succedono altri modelli di grande qualità, tra i quali la Lambda, l’Augusta e l’Aprilia.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 Lancia presenta l’Aurelia, la prima vettura al mondo a montare un motore V6: un modello che trionfa in diverse competizioni e spinge Gianni Lancia, il figlio di Vincenzo, a fondare un reparto corse dedicato alle gare su strada che verrà chiamato Scuderia Lancia.

Nel 1956 il marchio si concentra sulle vetture alto di gamma: le vetture iconiche degli anni 60 sono la Flaminia e la Flavia, la prima vettura italiana con motore e trazione anteriore.

All’inizio degli anni 70, riprende il reparto sportivo che, con la Stratos, la 037 e poi con la Delta, dominerà per più di 20 anni il mondo dei rally e consentirà a Lancia di entrare nell’Olimpo del Motorsport: 15 Campionati mondiali rally, tre Campionati del mondo endurance costruttori, una 1000 miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.

Fuori dall’ambito sportivo, al Salone di Ginevra del 1985 debutta la piccola Y10 che rivoluziona il concetto di automobile di classe da città. La Ypsilon diventa ben presto una vettura di grande successo: oltre 35 serie speciali, 4 generazioni, leader in Italia nel suo segmento, la Ypsilon è la Lancia più longeva e più venduta di sempre, con oltre 3 milioni di unità.

Lancia Flaminia Presidenziale – L’ambasciatrice dell’Italia nel mondo

L’esordio della Lancia Flaminia avviene nel 1957 al Salone di Ginevra: ammiraglia di alta classe, dotata di motore V6 da 2.5 litri, interni e finiture lussuose.

La Lancia Flaminia si arricchì presto di versioni speciali, realizzate dai carrozzieri e, nel 1961, Pinin Farina realizzò la cabriolet presidenziale a passo lungo, denominata “335”, sigla che indicava la misura del passo in centimetri. La vettura venne per la prima volta utilizzata dal presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d’Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari che, continuando la tradizione, furono battezzati con nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito.

Belfiore, Belmonte e Belvedere erano caratterizzate dalla carrozzeria cabriolet con la capote in tela rigida, ripiegabile, mentre l’ultima, la Belsito, è fornita di una capote in tela, non apribile, sovrastante il posto di guida.

Verniciati nel caratteristico blu notte, tutti gli esemplari dispongono di una selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, 5 sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini.

Utilizzate in passato in occasione delle visite di importanti capi di stato come John Fitzgerald Kennedy, Charles De Gaulle e per le celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia, vennero sottoposte a un attento restauro nel 2001 e attualmente due degli esemplari sono affidati alle Scuderie del Quirinale: Belfiore e Belvedere sono infatti le vetture per le “grandi occasioni” del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica. La Belsito è invece visionabile presso il museo storico della Motorizzazione militare di Roma, mentre la Belmonte è esposta dal 2001 al Museo dell’Automobile di Torino.

Nuova Mercedes-AMG SL: il ritorno di un’icona

La nuova Mercedes-AMG SL è la riedizione di un’icona e torna alle sue radici con la classica capote in tessuto e il carattere sportivo che da sempre la contraddistingue. L’elegante roadster in configurazione 2+2 posti, perfettamente a proprio agio anche all’uso quotidiano, per la prima volta trasferisce la potenza alla strada con la trazione integrale. L’indole sportiva è rafforzata da soluzioni all’avanguardia, come l’assetto ACTIVE RIDE CONTROL AMG con sistema antirollio attivo, l’asse posteriore sterzante, i freni ceramici in materiale composito AMG ad alte prestazioni (a richiesta) o il sistema DIGITAL LIGHT di serie con funzione di proiezione. Abbinato al motore V8 biturbo AMG da 4,0 litri, questo corredo tecnico garantisce un’esperienza di guida di altissimo livello. SL è un modello Performance Luxury, e in quanto tale è stato interamente sviluppato da Mercedes-AMG ad Affalterbach. I primi a debuttare sul mercato sono due modelli con motore V8 AMG.

Poco meno di 70 anni vedeva la luce a Stoccarda una sportiva destinata a diventare subito leggenda. Mercedes-Benz aveva una strategia: ampliare il potenziale del marchio Mercedes-Benz mietendo successi nel Motorsport. Con questa visione è nata la prima SL, una sportiva da corsa adatta all’uso stradale. Poco dopo il debutto nel 1952, la 300 SL (denominazione interna W194) infila una serie di vittorie sui circuiti di tutto il mondo. Il primo anno ottiene ad esempio una spettacolare doppietta nella leggendaria 24 Ore di Le Mans, mentre al Gran Premio del Giubileo del Nürburgring si aggiudica i primi quattro posti nella categoria delle sportive. Grazie ai suoi successi, la SL diventa rapidamente un mito.

Alla fortunata auto da corsa segue nel 1954 la 300 SL (W198), versione sportiva di serie, che per le sue insolite porte viene soprannominata “Gullwing” o “Ali di gabbiano”. Nel 1999 una giuria di giornalisti della stampa specializzata la elegge “Auto sportiva del secolo”. Spiccano nella storia di questo modello anche la “Pagoda” (W113, 1963-1971), l’intramontabile R107 (1971-1989) prodotta per 18 anni o la sua erede R129, considerata un’auto scultorea per la marcata linea cuneiforme. La sigla “SL” designa ancor oggi una delle poche e autentiche icone automobilistiche al mondo.

Quasi settant’anni di evoluzione hanno segnato il passaggio dalla purosangue da corsa alla sportiva aperta di lusso. Adesso, Nuova Mercedes-AMG SL compie un altro passo in avanti, coniugando la sportività della SL delle origini con il non plus ultra dell’eleganza e l’eccellenza tecnologica che contraddistinguono i moderni modelli Mercedes.

«SL è un’icona: da quasi 70 anni la sportiva per eccellenza entusiasma i clienti Mercedes di ogni generazione in tutto il mondo. Con la rinascita del roadster di Mercedes-AMG, Nuova SL resta più che mai il simbolo di questo fascino intramontabile», ha dichiarato Britta Seeger, membro del Consiglio direttivo di Daimler AG e responsabile della Divisione Vendite di Mercedes-Benz Cars.

«Nuova SL riunisce il DNA sportivo della prima SL e la Driving Performance di AMG. Inoltre offre un lusso e un comfort assoluti. È una combinazione unica nel segmento delle sportive, che si ritrova anche negli interni: il comfort e la qualità di massimo livello sono affiancati nell’abitacolo dalla giusta dose di sportività. Il raffinato accostamento di elementi analogici e delle più moderne soluzioni digitali rende evidente che Nuova SL è la rinascita di un’icona per l’età moderna», così Philipp Schiemer, presidente del consiglio di amministrazione di Mercedes-AMG GmbH.

«Con Nuova SL siamo riusciti a riposizionare il design iconico di SL. Gli esterni espressivi e ben modellati trasmettono un’impressione di leggerezza e di purismo, creando un equilibrio perfetto tra bellezza sensuale e design originale», ha affermato Gorden Wagener, Chief Design Officer Daimler Group.

«Noi di Mercedes-AMG consideriamo un grande onore aver potuto sviluppare la riedizione di questa icona tra le sportive. Quando ci è stato affidato l’incarico di progettare in toto la Nuova SL, siamo partiti da zero, senza il vincolo di una struttura pre-esistente. Siamo orgogliosi del risultato, che dimostra ancora una volta la grande competenza dei progettisti di Affalterbach. La nuova concezione 2+2 coniuga l’agilità della dinamica di marcia con un comfort elevato e un’illimitata idoneità all’uso quotidiano», ha dichiarato Jochen Hermann, Chief Technical Officer di Mercedes-AMG GmbH.

Con un design sensazionale, la tecnologia più moderna e l’eccellente comportamento su strada, Nuova Mercedes-AMG SL fissa nuovi standard nel segmento delle sportive di lusso. Il design degli esterni affascina per l’equilibrio perfetto di tre elementi: la moderna filosofia di design Mercedes-Benz della sensual purity, la tipica sportività AMG e i particolari caratteristici che citano con rispetto una tradizione, quella di SL, prossima ormai ai 70 anni. I due powerdome sul cofano motore sono soltanto uno dei tanti tributi alla SL di prima generazione. Il gioco alternato di luci ed ombre fa apparire l’auto bassa e leggera, rendendo chiaro al primo sguardo che Nuova SL è tornata alle sue radici sportive.

Design degli esterni: linea equilibrata dal DNA sportivo

La caratteristiche distintive del design della carrozzeria sono passo generoso, sbalzi corti, cofano motore lungo, abitacolo arretrato con parabrezza molto inclinato e coda poderosa. L’insieme rispetta le tipiche proporzioni di SL che, unite ai passaruota molto sagomati e ai cerchi grandi in lega leggera a filo carrozzeria, conferiscono al roadster un’immagine vigorosa e sportiva. Da chiusa, la capote integrata nella carrozzeria sottolinea il purismo dello stile sportivo.

La mascherina del radiatore specifica AMG sottolinea lo sviluppo in larghezza del frontale e riecheggia con le 14 lamelle verticali la progenitrice di tutti i modelli SL: la leggendaria sportiva da competizione 300 SL del 1952. Tra gli altri elementi di design più caratteristici figurano i fari sottili a LED DIGITAL LIGHT, dal taglio deciso, e le luci posteriori a LED, anch’esse molto piatte.

Design degli interni: Performance Luxury con plancia “iper-analogica”

Gli interni di Nuova Mercedes-AMG SL rielaborano la tradizione della prima 300 SL Roadster, traghettandola nell’età moderna. La riedizione trova l’equilibrio perfetto tra doti sportive ed eleganza. I materiali raffinati e la precisione delle rifiniture sottolineano l’ambizione ad offrire il massimo comfort. La conformazione della plancia, incluso il display centrale regolabile nella consolle centrale, è focalizzata sul conducente. Al tempo stesso, gli interni presentano una configurazione 2+2 completamente nuova, che garantisce più spazio e una maggiore funzionalità. I posti nel vano posteriore aggiungono praticità e possono ospitare persone fino a 1,50 metri di altezza.

Per gli interni del nuovo modello, i designer si sono ispirati alle linee minimaliste e ai materiali pregiati dell’abitacolo della 300 SL Roadster: il risultato è un connubio entusiasmante di geometrie analogiche e universo digitale, che produce un effetto “iper-analogico”. Un chiaro esempio è fornito dalla strumentazione, che è completamente digitale ma integrata in una visiera tridimensionale. Il sistema di infotainment MBUX di serie consente di scegliere tra diversi stili di visualizzazione e modalità di funzionamento.

Gli highlight nell’abitacolo di Nuova SL sono tanti; tra questi il design scultoreo dei sedili sportivi AMG a regolazione elettrica, inclusi nella dotazione di serie. I poggiatesta sono integrati negli schienali e sottolineano il carattere sportivo. È di serie anche l’AIRSCARF: le bocchette nei poggiatesta immettono un flusso d’aria calda nel vano passeggeri che, come una sciarpa invisibile, avvolge il collo e la nuca del conducente e del passeggero anteriore. La perfetta ergonomia e i motivi moderni disegnati da cuciture e giunzioni completano la sintesi di hi-tech, prestazioni e grande raffinatezza. A richiesta sono disponibili i sedili Performance AMG.

Il sistema MBUX (Mercedes-Benz User Experience) di ultima generazione è intuitivo da usare e capace di apprendere. Dispone di numerosi contenuti funzionali e della stessa logica di comando del sistema MBUX di seconda generazione che ha fatto il suo debutto a bordo di Nuova Mercedes-Benz Classe S. SL offre in aggiunta numerosi contenuti specifici AMG con cinque stili di visualizzazione. Le voci di menu riservate a questo modello, come «AMG Performance» o «AMG TRACK PACE», sottolineano anch’esse il carattere sportivo.

Scocca: nuova architettura roadster con struttura in alluminio composito

Il modello SL del 2021 si basa su un’architettura 2+2 progettata completamente ex novo da Mercedes-AMG. L’autotelaio è una struttura leggera in alluminio composito, costituita da uno spaceframe autoportante in alluminio. Questo tipo di costruzione garantisce la massima rigidità e crea quindi i perfetti presupposti per una dinamica di marcia precisa, un’ottima disposizione dei componenti e proporzioni sportive della carrozzeria. Proprio come per la prima SL del 1952, la nuova scocca è nata letteralmente da un foglio di carta bianco: non c’è un solo elemento che provenga dalla SL precedente o da un altro modello affine, come potrebbe essere AMG GT Roadster.

Lo scopo di questa architettura della scocca è realizzare la tipica Driving Performance AMG, con il focus sulla dinamica trasversale e longitudinale, e parallelamente soddisfare gli elevati requisiti di comfort e sicurezza. L’intelligente mix di materiali utilizzato per Nuova SL garantisce la massima rigidità a fronte di un peso contenuto. Ottimizzando le sezioni dei materiali e la forma dei componenti si è creato lo spazio necessario per una dotazione completa di equipaggiamenti per il comfort e la sicurezza e per la capote in tessuto. Tra i materiali figurano alluminio, magnesio, compositi in fibra e acciaio. Quest’ultimo è utilizzato ad esempio per il telaio del parabrezza, che funge da protezione anticapottamento insieme al sistema roll-bar, pronto a fuoriuscire come un lampo da dietro i sedili posteriori in caso di emergenza.

Rispetto alla Serie precedente, la rigidità torsionale della scocca è aumentata del 18 percento. La rigidità trasversale è del 50 percento superiore al già eccellente valore di AMG GT Roadster, mentre la rigidità longitudinale segna un 40 percento in più. Il peso della scocca nuda è di circa 270 chilogrammi. Grazie anche al baricentro basso, la struttura leggera garantisce una straordinaria dinamica di marcia.

Aerodinamica attiva: per un equilibrio perfetto e un’efficienza elevata

Uno degli obiettivi fondamentali su cui si è concentrato il lavoro di progettazione di Nuova SL è l’elevata efficienza aerodinamica, vale a dire un equilibrio perfetto tra bassa resistenza aerodinamica e portanza ridotta. Su questo versante, l’elegante roadster beneficia della profonda esperienza di Mercedes-AMG nel Motorsport e di numerosi elementi aerodinamici attivi sul frontale e sulla coda. Tutti gli elementi utilizzati per ottimizzare i flussi aerodinamici sono completamente integrati nel design degli esterni. Altri interventi di fino riducono il coefficiente di resistenza aerodinamica fino a un valore Cx di 0,31, che è un’ottima prestazione per una sportiva aperta.

L’aerodinamica di SL soddisfa le complesse aspettative in termini di stabilità di marcia, resistenza aerodinamica, raffreddamento e fruscio aerodinamico. A capote aperta o chiusa, il carattere della vettura e il suo comportamento su strada restano inalterati. L’equilibrio aerodinamico permette di disinnescare situazioni potenzialmente critiche, come una brusca manovra di scarto ad alta velocità.

Sistema di regolazione dell’aria AIRPANEL: per la prima volta sdoppiato

Il sistema di regolazione attivo dell’aria AIRPANEL è realizzato in due parti ed è un gioiello tecnologico sul fronte dell’aerodinamica. La prima parte utilizza le lamelle verticali nascoste dietro la griglia della presa d’aria inferiore, nella grembialatura anteriore. La seconda parte si trova dietro la griglia della presa d’aria superiore e dispone di lamelle orizzontali. Normalmente tutte le lamelle sono chiuse. In questa posizione si ha una minore resistenza aerodinamica e l’aria viene convogliata verso il sottoscocca per ridurre ulteriormente la portanza anteriore. Solo quando certi componenti raggiungono una determinata temperatura e il fabbisogno di aria di raffreddamento è particolarmente elevato, le lamelle si aprono (quelle del secondo sistema soltanto a partire da 180 km/h) e lasciano fluire la massima portata d’aria di raffreddamento verso gli scambiatori di calore.

Un altro componente attivo è lo spoiler posteriore estraibile, che è completamente integrato nel cofano del bagagliaio. Lo spoiler cambia posizione in base alle condizioni di marcia. Il software di controllo tiene conto di numerosi parametri: nel calcolo sono considerate la velocità di marcia, l’accelerazione longitudinale e trasversale e la velocità di sterzata. A partire da 80 km/h, lo spoiler assume cinque diverse posizioni angolari per ottimizzare la stabilità di marcia o ridurre la resistenza aerodinamica.

Il migliore comportamento di marcia si deve anche all’elemento aerodinamico attivo opzionale, che si nasconde nel sottoscocca a monte del motore. Si tratta di un profilo in carbonio, del peso di appena due chilogrammi circa, che interviene in funzione del programma di marcia AMG selezionato. A una velocità di 80 km/h il profilo fuoriesce automaticamente di circa 40 millimetri verso il basso. In questo modo si genera quell’effetto Venturi che contribuisce ad incollare l’auto alla strada e riduce la portanza sull’asse anteriore. Il conducente si accorge di questo effetto positivo quando sterza: SL si lascia guidare in modo ancora più preciso nelle curve e mantiene ancora meglio la traiettoria.

Per SL sono disponibili cerchi in lega leggera da 19, 20 o 21 pollici, tutti ottimizzati sotto il profilo aerodinamico, che riducono la resistenza aerodinamica perché generano minori turbolenze. Particolarmente sofisticati sono i cerchi da 20 pollici con anelli aerodinamici in materiale sintetico, che contribuiscono anche ad abbassare il peso.

La capote: meno peso e baricentro più basso

Il posizionamento più sportivo di Nuova SL ha influito anche sulla scelta di una capote in tessuto a comando elettrico al posto del precedente tetto rigido ripiegabile in metallo. I 21 chilogrammi di peso in meno e il conseguente abbassamento del baricentro hanno effetti positivi sulla dinamica di marcia e sulla maneggevolezza. La piegatura a Z ottimizza gli spazi, riduce il peso e permette di rinunciare al tradizionale coperchio del vano di alloggiamento della capote. Con la capote completamente aperta, la centina anteriore va a chiudere perfettamente a filo. I progettisti sono anche riusciti nell’intento di conservare l’elevata idoneità all’uso quotidiano e l’esemplare comfort acustico. La capote è realizzata in tre strati, con un tappetino acustico in pregiato materiale da 450 g/m² inserito tra l’involucro esterno ben teso e il cielo rifinito con precisione.

Le manovre di apertura e chiusura durano appena 15 secondi circa e sono consentite fino a una velocità di 60 km/h. La capote si comanda dal gruppo di interruttori nella consolle centrale o dal touchscreen multimediale, dove un’animazione mostra l’avanzamento della manovra.

Motore, cambio e trazione integrale: grande varietà con la gamma più ampia di sempre

Nuova SL si presenta alla data del lancio con il V8 biturbo AMG da 4,0 litri in due livelli di potenza. I propulsori sono costruiti a mano secondo il principio “one man, one engine” nello stabilimento centrale di Affalterbach. Sul modello top di gamma SL 63 4MATIC+ (consumo di carburante combinato 12,7-11, 8 l/100 km, emissioni di CO2 combinate 288-268 g/km)[1] il motore eroga 430 kW (585 CV) e mette a disposizione una coppia massima di 800 Nm sull’ampia fascia di regime compresa tra 2.500 e 4.500 giri/min. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in appena 3,6 secondi, la velocità massima è di 315 km/h. A bordo di SL 55 4MATIC+, che non sarà commercializzata in Italia (consumo di carburante combinato 12,7-11,8 l/100 km, emissioni di CO2 combinate 288-268 g/km) il V8 dispensa 350 kW (476 CV) di potenza e 700 Nm di coppia massima. Lo sprint da 0 a 100 km/h è assolto in 3,9 secondi, mentre la velocità massima è di 295 km/h.

Per l’impiego del propulsore a bordo di SL è stata adottata una nuova coppa dell’olio, gli intercooler sono stati riposizionati ed è stato aggiunto anche uno sfiato attivo del basamento. I condotti di aspirazione e di scarico sono stati ottimizzati per rendere ancora più efficiente il ricambio dei gas ed è stata maggiorata la conduzione dei gas di scarico per la scatola del catalizzatore e il filtro antiparticolato. La maggiore potenza di SL 63 4MATIC+ è stata ottenuta dai progettisti soprattutto aumentando pressione di sovralimentazione e portata d’aria e modificando il software del motore. Nel complesso l’otto cilindri si rivela entusiasmante per la straordinaria erogazione di potenza, con una spinta poderosa in tutte le gamme di regime, cui fa riscontro la massima efficienza possibile a favore di valori di consumo e di emissione contenuti.

Ibrida Performance in arrivo

Più avanti SL sarà disponibile anche in potente versione ibrida Performance. La strategia propulsiva AMG E PERFORMANCE intende offrire una catena cinematica elettrificata che incrementi ulteriormente la dinamica di marcia, pur restando al contempo estremamente efficiente.

Frizione a bagno d’olio per il cambio

Il cambio 9G SPEEDSHIFT MCT AMG coniuga un’esperienza emozionale nei cambi marcia con l’estrema rapidità degli innesti ed è settato per soddisfare in modo specifico le esigenze di Nuova SL. Il convertitore di coppia è sostituito da una frizione a bagno d’olio, che fa risparmiare peso e, grazie alla minore inerzia di massa, ottimizza il tempo di risposta ai comandi dell’acceleratore, in particolare negli scatti e nelle variazioni di carico.

Più trazione e stabilità di marcia: trazione integrale 4MATIC+ Performance AMG completamente variabile

Per la prima volta nei suoi quasi 70 anni di storia, SL è disponibile con quattro ruote motrici. La trazione integrale 4MATIC+ Performance AMG è di serie per entrambi i modelli V8. L’intelligente sistema combina i vantaggi di diversi sistemi di trazione: la ripartizione completamente variabile della coppia tra asse anteriore e asse posteriore assicura una trazione perfetta nelle situazioni limite. In più, il guidatore può fare affidamento su una grande stabilità e sicurezza di marcia in qualsiasi condizione.

Assetto e freni: asse anteriore a bracci multipli, sistema antirollio attivo e ottima decelerazione

Di serie, SL 55 4MATIC+ presenta un assetto RIDE CONTROL AMG di nuova concezione con sospensioni meccaniche attive, ammortizzatori in alluminio particolarmente efficienti e molle elicoidali in materiale leggero. Per la prima volta una vettura di serie di Mercedes-AMG monta un asse anteriore a cinque bracci, disposti completamente all’interno del cerchio. Questo accorgimento migliora notevolmente la cinematica. Anche sull’asse posteriore le ruote sono guidate da una struttura a 5 bracci.

Debutta a bordo di SL 63 4MATIC+ l’innovativo assetto ACTIVE RIDE CONTROL AMG con sistema antirollio idraulico attivo. La novità principale: le tradizionali barre stabilizzatrici trasversali meccaniche sono sostituite da elementi idraulici attivi, che compensano i movimenti di rollio di Nuova SL in poche frazioni di secondo. Il sistema migliora ulteriormente il comportamento in curva e le reazioni alle variazioni di carico, garantendo precisione, risposta al guidatore e il dinamismo tipico di AMG. Al contempo incrementa il comfort di guida in rettilineo e in presenza di ondulazioni del manto stradale.

I freni in materiale composito AMG ad alte prestazioni, di nuovo sviluppo, garantiscono valori di decelerazione eccellenti e una dosabilità precisa. L’impianto frenante convince per gli spazi di frenata ridotti, i tempi di risposta immediati nonché l’elevata stabilità, anche in presenza di forti sollecitazioni. I nuovi dischi dei freni compositi sono più leggeri e hanno un minore ingombro. Lo spazio così guadagnato può essere sfruttato per raffreddare meglio i freni. Un’altra novità è rappresentata dai fori direzionali: oltre a ridurre il peso e a migliorare la dissipazione del calore, questa soluzione convince anche per la risposta più rapida sul bagnato e per la migliore pulizia delle guarnizioni dopo le frenate.

Asse posteriore sterzante attivo: un connubio di agilità e stabilità

Per la prima volta nella sua lunga storia, SL è equipaggiata di serie con un asse posteriore sterzante attivo (HAL). In funzione della velocità, le ruote posteriori sterzano nella direzione opposta (fino a 100 km/h) o nella stessa direzione (oltre i 100 km/h) delle ruote anteriori. Il sistema asseconda così un comportamento agile e stabile al tempo stesso, conciliando due caratteristiche che senza l’asse posteriore sterzante sarebbero invece in contrapposizione. Tornano utili anche la migliore governabilità dell’auto nelle situazioni limite e il minore sforzo al volante, dal momento che il rapporto di trasmissione dello sterzo alle ruote anteriori è più diretto.

Sei programmi di marcia e AMG DYNAMICS: per variare l’assetto da confortevole a dinamico

I sei programmi di marcia DYNAMIC SELECT AMG – «Slippery», «Comfort», «Sport», «Sport +», «Individual» e «RACE» (di serie per SL 63 4MATIC+, inclusi nel pacchetto DYNAMIC PLUS AMG a richiesta per SL 55 4MATIC+) – consentono di passare da un assetto confortevole a un settaggio dinamico attraverso un’ampia gamma di sfumature. I singoli programmi di marcia offrono un’esperienza di guida personale, che risponde con precisione alle diverse condizioni di guida. I modelli SL dispongono anche di AMG DYNAMICS, un equipaggiamento collegato ai programmi di marcia DYNAMIC SELECT AMG. Questo sistema di regolazione della dinamica di marcia integrato amplia le funzioni stabilizzanti dell’ESP® mediante interventi mirati a garantire una maggiore agilità nella regolazione della trazione integrale, nella linea caratteristica dello sterzo e nelle funzioni supplementari dell’ESP®. Nelle curve affrontate ad andatura sportiva, per esempio, un breve intervento frenante sulla ruota posteriore interna alla curva determina una coppia di imbardata ben definita intorno all’asse verticale della vettura, per sterzate agili e precise. La configurazione oscilla tra la massima stabilità e la massima dinamicità.

Gamma di equipaggiamenti SL: ampia varietà per un look personalizzato

Gli equipaggiamenti e i numerosi optional offrono ampie possibilità di personalizzazione dell’auto per soddisfare i desideri più disparati dei clienti, che possono spaziare tra un’impronta più sportiva e un’eleganza superiore. Con dodici tonalità di vernici (tra cui le due in esclusiva per SL, hyperblue metallizzato e grigio Monza magno MANUFAKTUR), tre varianti cromatiche per il tetto e numerosi design nuovi per i cerchi, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Per accentuare ulteriormente l’aspetto dinamico o elegante sono disponibili tre pacchetti di design per gli esterni. SL 55 4MATIC+ monta di serie cerchi in lega leggera AMG da 19 pollici a razze, a scelta in color argento o nero opaco. SL 63 4MATIC+ dispone di cerchi in lega leggera AMG da 20 pollici a 5 doppie razze. L’offerta di cerchi comprende complessivamente nove versioni, tra cui due da 20 pollici con aerodinamica ottimizzata, nel design a 5 doppie razze o a razze. La gamma si completa con i cerchi in lega leggera AMG da 21 pollici a 10 razze e con i cerchi fucinati AMG da 21 pollici a 5 doppie razze, entrambi disponibili in due varianti cromatiche.

Sistemi di assistenza alla guida e MBUX: alleati intelligenti in background

Coadiuvati da una folta schiera di sensori, telecamere e radar, i sistemi di assistenza alla guida tengono sotto controllo il traffico e l’area circostante il nuovo roadster. Se necessario, questi aiutanti intelligenti possono intervenire nello spazio di un attimo. Come per le attuali generazioni di Mercedes Classe C e Classe S, il conducente è assistito da numerosi sistemi nuovi o ampliati, che lo affiancano nelle situazioni quotidiane per adeguare la velocità, regolare la distanza, sterzare e cambiare corsia. In caso di pericolo i sistemi lo aiutano a reagire a una collisione imminente in base alla situazione specifica. Il guidatore può vedere il funzionamento dei sistemi nella strumentazione, per la quale è stato adottato un nuovo concetto di visualizzazione.

Nella strumentazione il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida è rappresentato in forma chiara e ben comprensibile con una vista a schermo intero. Il guidatore vi riconosce la sua auto, le corsie di marcia, le linee di demarcazione della carreggiata e gli altri utenti della strada, come vetture, furgoni e biciclette. Sulla base di questa rappresentazione ambientale vengono visualizzati lo stato e il funzionamento dei sistemi di assistenza. La nuova visualizzazione animata utilizza uno scenario 3D generato in tempo reale. Questa rappresentazione dinamica di alta qualità consente di cogliere il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida attraverso la Realtà Aumentata.

Numerosi servizi di connettività

Il sistema di infotainment MBUX (Mercedes-Benz User Experience) permette di gestire numerose funzioni in modo intuitivo e di utilizzare molti servizi digitali di Mercedes me connect. Tra i suoi punti di forza ci sono i comandi intuitivi da touchscreen o con i pulsanti touch control sul volante, l’integrazione per smartphone di Apple CarPlay e Android Auto, l’impianto vivavoce via Bluetooth e l’autoradio digitale (DAB e DAB+). Con MBUX i clienti hanno subito accesso a servizi di connettività come Live Traffic Information. Nuova SL diventa però ancora più intelligente con il supporto di Mercedes me connect, che permette di utilizzare altre funzioni prima e dopo la marcia o durante il viaggio. Per abilitarle è sufficiente entrare nel portale Mercedes me, collegare il roadster con un account Mercedes me e accettare le Condizioni di utilizzo. La navigazione con Live Traffic Information e la comunicazione Car-to-X forniscono al cliente dati sul traffico in tempo reale, permettendogli di evitare le code e di risparmiare tempo prezioso. Mediante la comunicazione Car-to-X i veicoli collegati in rete si scambiano tra loro informazioni sulle condizioni di viabilità.

L’iconica Jaguar E-Type torna sul grande schermo come immancabile alleata di Diabolik

Nel lontano marzo 1961, la Jaguar E-type fece il suo debutto mondiale al Salone di Ginevra.

Esattamente in quella data, 60 anni fa, nasceva un mito, una pietra miliare nella storia dell’automobile.

Linee uniche, ineguagliabili, rivoluzionaria nella progettazione, la E-type, è il capolavoro di Malcom Sayer e di Sir William Lyons, che la resero una delle automobili più belle mai realizzate, – secondo Enzo Ferrari, “L’auto più bella mai costruita”-.

Prodotta dal 1961 al 1975, 70.000 auto vendute in 14 anni, la E-type è stata considerata un’opera d’arte, esposta al Museo MOMA di New York e, ancora oggi, è la più ambita tra i collezionisti.

Nell’immaginario collettivo, la Jaguar E-type è la macchina di Diabolik: da sempre legata a questo personaggio leggenda, il celebre Re del Terrore che ha fatto la storia del fumetto grazie alla sofisticata penna delle Sorelle Giussani.

Il protagonista, dal fascino senza tempo, sfreccia tra le strade della città, in fuga dai suoi misfatti, a bordo di un’alleata insostituibile, l’iconica Jaguar E-type, che si lega con il protagonista in un indissolubile sodalizio.

Destinato a divenire un cult nel suo genere, ancora oggi il racconto di Diabolik continua ad ammaliare, a suscitare fascino e ad essere un’intramontabile icona di stile.

E l’auto di Diabolik non poteva certo essere una vettura qualunque, ma doveva distinguersi per estetica, velocità, carattere e design; è così che la scelta cadde sulla Jaguar E-type, simbolo di agilità, classe, stile e performance evergreen, un’icona assoluta.

E quest’anno, a 60 anni da anni dal suo debutto, Jaguar ha celebrato l’anniversario, anche con una speciale edizione limitata, la E-type 60 Collection.

Jaguar Classic a Coventry in Inghilterra, il nostro fiore all’occhiello per mantenere la continuità ed il fascino del fantastico heritage del brand, ha presentato l’esclusivo modello limited edition E-type 60 Collection, come tributo alla leggendaria sportiva per antonomasia.

Per solennizzare maggiormente i 60 anni di Jaguar E-type ed il vincolo indissolubile con il personaggio Diabolik, Jaguar Italia è partner del film italiano Diabolik.

Il fumetto prende vita e la carta si trasforma in pellicola; Diabolik diventa un film, diretto dai Manetti bros., con protagonisti Luca Marinelli, il volto del Re del Terrore, Miriam Leone nei panni dell’affascinante Eva Kant, Valerio Mastandrea in quelli dell’ispettore Ginko e la Jaguar E-type nel ruolo di indimenticabile e scattante alleata.

La Lamborghini Jalpa compie 40 anni

L’ultima berlinetta granturismo con motore V8

Sant’Agata Bolognese, 16 novembre 2021 – Lamborghini celebra quest’anno il 40° Anniversario della Jalpa, presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del marzo del 1981.

La Jalpa prende il nome, come nella più pura tradizione Lamborghini, da una razza di tori da combattimento, la Jalpa Kandachia, ed è l’ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo con motore in posizione centrale-posteriore ad 8 cilindri della Casa di Sant’Agata Bolognese. La Jalpa è lo sviluppo finale del progetto Urraco e Silhouette, di cui conserva l’architettura generale, ma equipaggiata con un motore più grande, portato a 3,5 litri. La linea, con tetto apribile del tipo Targa, è stata disegnata dal francese Marc Deschamps di Carrozzeria Bertone, della quale fu direttore dello stile dal 1980, e direttamente influenzata e parzialmente progettata, dallo stesso Ing. Giulio Alfieri, all’epoca Direttore Generale e Direttore Tecnico di Lamborghini.

La più importante novità tecnica presente sulla Jalpa è l’evoluzione finale del motore V8 a 90°, completamente in alluminio, a quattro alberi a camme in testa comandati da catena, originariamente montato sulla Urraco e sulla Silhouette. Grazie all’aumento dell’alesaggio, portato a 3,5 litri di cilindrata (3485 cc), all’alimentazione con 4 carburatori doppio corpo Weber 42 DCNF, ed un rapporto di compressione di 9,2:1, questo motore sviluppa una potenza massima di 255 CV a 7000 giri/min. ed una coppia massima di 32 Kgm a 3500 giri/min. e permette alla Jalpa di raggiungere una velocità massima di 248 Km/h (155 mph).

Il prototipo della Jalpa, che fu anche la vettura esposta a Ginevra, ha una storia particolare. È basato su una Silhouette che, una volta prodotta non era stata venduta e, ritornata in fabbrica è stata utilizzata come base per il nuovo modello. La Jalpa di Ginevra 1981, facilmente riconoscibile per il suo colore speciale bronzo medio, presenta alcune caratteristiche estetiche uniche, che non verranno poi utilizzate per la vettura di serie.

La Jalpa, che entra in produzione nel 1982, è dotata di carrozzeria semi-portante in acciaio, ed ha paraurti e prese d’aria motore di colore nero, oltre che i fari posteriori ad andamento orizzontale ed i cerchi in lega da 16”, direttamente presi da quelli del prototipo Athon, con pneumatici ribassati Pirelli P7. All’interno, la Jalpa è lussuosamente rifinita, con ampio uso di pellame e moquette. Il tetto apribile, disegnato per agevolare le operazioni di rimozione e rimontaggio, può essere riposto in uno spazio dedicato dietro ai sedili posteriori.

Gli addetti ai lavori, nelle numerose prove comparse all’epoca sulle riviste specializzate, ne descrivono entusiasti il comportamento stradale, diretto, coinvolgente e sincero. 

Al Salone di Ginevra del 1984, viene presentata la Jalpa “seconda serie”, caratterizzata da alcune modifiche estetiche, come paraurti e prese aria in tinta con la carrozzeria, fari posteriori dal disegno arrotondato ed interni rivisti. La vita commerciale della Jalpa termina nel 1988, dopo la produzione di 420 vetture. È l’ultima berlinetta Lamborghini prodotta con motore V8 e, storicamente e l’ultima autovettura sportiva di questo segmento caratterizzata da questo particolare frazionamento e posizionamento del propulsore. La Jalpa è concettualmente la diretta progenitrice della Gallardo del 2003, che diventerà una delle Lamborghini più vendute nella storia. 

Unità prodotte

Lamborghini Jalpa: 1981-1987, 420

A Villa d’Este ha debuttato la ricostruzione della prima Lamborghini Countach, la LP 500 del 1971

25.000 ore di lavoro a cura del Polo Storico Lamborghini

Cernobbio, 1 ottobre 2021 – Al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, iscritta nella classe riservata ai Concept, ritorna la Countach LP 500: si tratta di un’appassionata ricostruzione eseguita dal Polo Storico di Automobili Lamborghini, che ha richiesto oltre 25.000 ore di lavoro per conto di un importante collezionista. Fondamentale il contributo del Centro Stile Lamborghini per la ricostruzione della carrozzeria e supervisione dello stile.

La Countach ha reinventato le vetture ad alte prestazioni” ha dichiarato Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini, “ed è diventata un’icona di termini di linguaggio stilistico che, ancora oggi, dopo decenni, ispira le Lamborghini contemporanee. Portare nella classe Concept del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este la ricostruzione della prima Countach, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di questo modello, è qualcosa di straordinario perché permette di ammirare dal vivo, per la prima volta dopo così tanti anni, la leggendaria LP 500 del 1971.”

Nel marzo del 1971, al Salone dell’Automobile di Ginevra, Automobili Lamborghini presenta la sua “idea car”, la LP 500 Countach. La vettura si impone immediatamente come la regina del Salone e le sue immagini, diventate virali, sono pubblicate sulle principali riviste di tutto il mondo. Questo nuovo modello è pensato per sostituire la leggendaria Miura e scrive una nuova pagina della storia dell’automobile, sia per la sua tecnica che per le sue forme. Dopo tre anni di sviluppo la LP 500 viene sacrificata nelle prove di crash test nel marzo del 1974 per poi scomparire.

Alla fine del 2017 un importante cliente Lamborghini, appassionato di auto d’epoca, chiede al Polo Storico se esiste la possibilità di realizzare una ricostruzione della Countach LP 500, un modello leggendario e conosciuto solo grazie alle foto dell’epoca. 

I primi mesi vengono passati ad acquisire tutto il materiale reperibile e alla sua analisi approfondita. “La raccolta documentale – sottolinea Giuliano Cassataro, Head of Service and Polo Storico – è stata cruciale; si era prestata una grandissima attenzione a tutti i dettagli della vettura, alla loro coerenza complessiva ed alle specifiche tecniche”. Foto, documenti, rapporti delle riunioni, disegni originali, la memoria di alcuni dei protagonisti dell’epoca: tutto ciò ha contribuito a stabilire con la massima esattezza possibile forma e funzione di ogni singolo particolare. Inoltre, è stato fondamentale il supporto della Fondazione Pirelli nel mettere a disposizione il materiale storico conservato nei loro archivi per ricreare i pneumatici che erano montati sul modello originale della LP 500.

I lavori sono cominciati dal telaio scatolato a struttura mista, completamente diverso da quello tubolare delle Countach che seguiranno. Oltre a ridisegnarlo fisicamente, il Polo Storico ha dovuto decidere con quale sistema di lavoro costruirlo, per rispettare le metodologie di produzione dell’epoca. Stessa procedura per la carrozzeria, per la cui analisi e definizione sono stati impiegati svariati strumenti tecnologici moderni. Arrivati alla fase di battitura della lamiera, la tecnologia ha lasciato il posto al sistema tradizionale italiano, con il battilastra, la sua arte ed i suoi utensili. Un processo analogo è stato seguito anche per gli interni, che includono la strumentazione diagnostica luminosa, così come mostrata sul prototipo del 1971.

Per tutti i componenti meccanici si è attinto, come era stato fatto all’epoca, a pezzi di ricambio originali Lamborghini o a componenti dell’epoca restaurati o, in mancanza, alla completa ricostruzione.

Per la parte di ricostruzione storica del design originale, il Polo Storico si è rivolto al Centro Stile Lamborghini, dove il team guidato da Mitja Borkert, Head of Design, si è messo al lavoro su un progetto molto stimolante. “La LP 500 ha un’importanza fondamentale per Lamborghini, perché ha dato origine al Design DNA di tutti i modelli successivi.” ha dichiarato Mitja Borkert. ”Per arrivare alla vettura che ha debuttato a Ginevra nel 1971, venne sviluppato un modello di stile in scala 1:1, che insieme alla vettura sono andati persi nel tempo, ma di cui sono rimaste varie testimonianze fotografiche. Questo è lo stesso approccio con cui abbiamo deciso di affrontare il progetto. Partendo dalle pubblicazioni dell’epoca, da immagini su fogli omologativi e da altro materiale recuperato dal Polo Storico, abbiamo potuto ricostruire le matematiche necessarie alla realizzazione del primo modello in scala 1:1. La maggiore difficoltà è stata quella di realizzare l’esatto volume della vettura e per questo ci siamo avvalsi della possibilità di scansionare in 3D la nostra LP 400 (telaio 001), che è stata un’enorme fonte di informazioni. Ci sono volute 2000 ore di lavoro in totale, per arrivare al modello finale con le forme giuste, che ci soddisfacessero. La stessa identica procedura è stata seguita anche per gli interni.”

Si è rivelata preziosissima la collaborazione – in essere dal 1963 – con Pirelli per ricostruire i pneumatici montati sul prototipo LP500. Grazie alle immagini e ai materiali conservati nell’archivio dalla Fondazione Pirelli è stato possibile utilizzare i progetti originali del pneumatico Cinturato CN12 calzato dalla LP 500 nella sua esposizione ginevrina. Da questi documenti, i tecnici della casa milanese sono partiti per realizzare il Cinturato CN12 della gamma Pirelli Collezione, la linea odierna di pneumatici dedicata alle vetture più iconiche costruite fra il 1930 ed il 2000, che conservano l’originalità della gomma unendo un’immagine vintage a tecnologie moderne. In particolare, i Pirelli Cinturato CN12 per la Lamborghini Countach LP500 sono forniti nelle misure 245/60R14 all’anteriore e 265/60R14 al posteriore e vengono ora nuovamente montati con lo stesso disegno battistrada ed estetica degli anni ‘70, ma con mescola e struttura moderne.

Per la scelta del colore, sono stati gli archivi della PPG a rivelarsi determinanti, permettendo di identificare, dopo un attento lavoro di analisi, l’esatta composizione per la produzione della tinta utilizzata, identificata come “Giallo Fly Speciale”. 

Lamborghini Polo Storico

Lamborghini Polo Storico, inaugurato nel 2015, è l’ente di Automobili Lamborghini che si occupa di preservare l’identità storica della Casa di Sant’Agata Bolognese. La certificazione ed il restauro di tutte le vetture Lamborghini prodotte fino al 2001 sono i compiti prioritari del Polo Storico. A tal fine si coltiva la conservazione e l’acquisizione di nuove fonti per l’Archivio, attività con cui il Polo rende possibile la valorizzazione di tutte le Lamborghini classiche. In ragione delle richieste che provengono dagli appassionati, particolare attenzione è posta alla realizzazione di ricambi non più disponibili su mercato.

Il prototipo Lancia ECV2 protagonista al “Fuori Concorso 2021”

La seicentesca Villa del Grumello a Como ospita la seconda edizione della rassegna che unisce la passione automobilistica e l’esclusività del Made in Italy, in termini di cultura e lifestyle. Tema di quest’anno la tecnologia Turbo: in esposizione vetture, prototipi e bolidi da corsa, oltre a incontri con piloti ed esperti del settore, tra cui Roberto Giolito, Head of Heritage – Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth di Stellantis. Sotto i riflettori il prototipo Lancia ECV2 della collezione Heritage di Stellantis, un esemplare unico al mondo che porta con sé i valori del Made in Italy riguardo a tecnologia e sportività.

A Como, dal 2 al 3 ottobre, l’affascinante Villa del Grumello ospiterà la seconda edizione di “Fuori Concorso”, un format unico nel suo genere che si rivolge tanto agli appassionati di auto straordinarie quanto agli amanti della cultura, del lifestyle e delle esperienze esclusive. Il tema di quest’anno è la tecnologia Turbo, che negli ultimi decenni ha caratterizzato i propulsori di alcune automobili entrate nell’immaginario collettivo.

Negli spazi allestiti nella seicentesca dimora, che si affaccia maestosamente sulle rive del Lario, a pochi passi dal centro di Como, gli ospiti potranno ammirare una preziosa selezione di vetture di produzione, automobili da corsa, concept e prototipi, tutti dotati di propulsori turbo e provenienti da musei di case automobilistiche e importanti collezioni private. Inoltre, sono in programma incontri con piloti di F1 e Rally ed esperti del mondo automotive, tra cui Roberto Giolito, designer di fama internazionale ed Head of Heritage – Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth di Stellantis, che racconterà le tappe principali dell’Ente nato nel 2015 con il compito di recuperare, tutelare e valorizzare l’immenso patrimonio storico dei quattro prestigiosi marchi italiani, con particolare riguardo al parco vetture storiche di proprietà costituito da oltre 600 unità. Va anche ricordato che, oltre alle attività più divulgative e museali, l’Heritage offre una piattaforma completa di servizi per amanti e collezionisti di auto storiche: certificazioni, manutenzione e restauro, pezzi di ricambio introvabili ri-prodotti in collaborazione con Mopar®. E con il servizio “Reloaded by Creators” l’Ente va alla ricerca di auto classiche in tutto il mondo, le riporta in vita, le certifica e le reimmette sul mercato, comportandosi esattamente come i Musei d’Arte, che finanziano così l’acquisizione e la valorizzazione di altri capolavori.

«Prendere parte a queste manifestazioni è per noi un punto d’onore – spiega Roberto Giolito – perché vogliamo diffondere la conoscenza del patrimonio storico e tecnologico dei nostri marchi nel modo più capillare possibile. E siamo fermamente convinti che supportare queste iniziative, anche mettendo a disposizione le nostre vetture storiche, contribuisca alla notorietà del progetto che stiamo perseguendo con costanza da oltre cinque anni. E proprio dalla collezione di Heritage di Stellantis proviene il prototipo da competizione Lancia ECV2 esposto al “Fuori Concorso”, un esemplare unico mai sceso in gara, per via di un cambiamento nel regolamento del mondiale rally, che ancora oggi affascina per l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative finalizzate al raggiungimento delle massime prestazioni. Dunque, alla prestigiosa kermesse la Lancia ECV2 porta con sé i valori del Made in Italy riguardo a tecnologia e sportività». Realizzato nel 1988, il prototipo Lancia ECV2 rappresenta l’evoluzione della Lancia ECV (Experimental Composite Vehicle), seppure con un disegno della carrozzeria meno esasperato e con un sistema di dosaggio della sovralimentazione ottimizzato per i bassi regimi in funzione della gestione dei due turbocompressori. La vettura viene approntata per studiare l’introduzione nelle competizioni del campionato mondiale rally di nuovi materiali compositi, da impiegare nella costruzione della scocca e pure per la fabbricazione di alcuni componenti meccanici come l’albero di trasmissione e i cerchi ruota. Si fa così ricorso a pannelli in fibra di carbonio, strutture alveolari e schiume rigide. Il risultato è un risparmio di oltre il 20% di peso rispetto alla Delta S4 di partenza, mantenendo però la stessa rigidità torsionale. La Lancia ECV2 è equipaggiata con un propulsore 4 cilindri da 1759 cc che eroga fino a 600 CV a 8.000 giri al minuto, grazie a un sistema di doppio turbo compressore con intercooler e, particolarità tecnica inedita, ad un sistema di controllo modulare della pressione. Lancia ECV2 tocca i 220 km/h di velocità massima e impiega solo 9 secondi per passare da 0 a 200 km/h.

Anche ASI celebra i 100 anni della Lancia Lambda

Il raduno del centenario arriva a Villa Rey

Il 2021 è un anno importante per il glorioso marchio Lancia, perché ricorre il centenario di un iconico modello nato a Torino nel 1921. Si chiama Lambda ed ha iscritto il suo nome nell’antologia della storia mondiale dell’automobile grazie ai suoi contenuti tecnici e stilistici rivoluzionari, che hanno aperto nuovi orizzonti nel comparto delle quattro ruote.
Presentata ufficialmente nel 1922 e prodotta in serie dal 1923 al 1931, la Lancia Lambda mosse i primi passi nel 1921 tra Torino e le tortuose strade delle montagne piemontesi che Vincenzo Lancia aveva selezionato per sviluppare le sue automobili: gli stessi tragitti scelti dal Lancia Club Italia, dal Registro Italiano Lancia Lambda e dal Lambda World Register per il grande raduno del Centenario iniziato il 31 agosto e che terminerà domenica 5 settembre.
L’Automotoclub Storico Italiano ha voluto contribuire a questa manifestazione ospitando gli equipaggi e le vetture partecipanti (sono oltre 40, provenienti dall’Italia e dall’estero) nella sede nazionale di Villa Rey, sulla collina torinese. Alle 19.00 di questa sera (giovedì 2 settembre) è previsto l’arrivo delle Lambda e la loro esposizione nel parco e sul belvedere della seicentesca Villa, a disposizione del pubblico e degli appassionati.
Il raduno è iniziato mercoledì 1° settembre con la rievocazione dell’originario percorso di collaudo e la salita ai 2.083 metri del Colle del Moncenisio; oggi, invece, prima di raggiungere Villa Rey, le Lambda sono alla Reggia di Venaria Reale; domani, venerdì 3 settembre, la carovana attraverserà il Canavese per arrivare al Forte di Bard; sabato 4 settembre, l’evento tornerà a Torino con l’esposizione mattutina in piazza San Carlo e con la conferenza a tema in programma al Mauto (Museo Nazionale dell’Automobile) dalle 14.30 alle 17.30.

Lamborghini Countach celebrata al Concorso di Eleganza di Pebble Beach (CA, USA).

Una classe dedicata alle Countach e l’esposizione della nuovissima Countach LPI 800-4 per festeggiare i 50 anni di uno dei modelli più iconici nella storia della Lamborghini

Pebble Beach (California, USA) 15 agosto 2021 – La Lamborghini Countach, modello che quest’anno celebra i suoi primi 50 anni, ha ricevuto l’onore di avere una classe dedicata al 70° Concorso di Eleganza di Pebble Beach, in California. Otto le Countach presenti, sei portate da collezionisti internazionali e due, fuori concorso, la prima e l’ultima Countach prodotte, portate da Automobili Lamborghini.

La Countach ha ridefinito il segmento delle vetture ad alte prestazioni ed è diventata un’icona di termini di linguaggio stilistico che, ancora oggi, guida la realizzazione delle Lamborghini contemporanee. Il Concorso di Pebble Beach è lo scenario perfetto per celebrare il 50° anniversario di questa leggendaria vettura”, ha dichiarato Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini, che, proprio poche ore prima ha presentato la nuova Lamborghini Countach LPI 800-4; una vettura direttamente ispirata alla Countach LP 500 del 1971 .

Siamo felici di poter avere una classe Countach così ricca,” ha aggiunto Sandra Button, Presidente del Concorso di Eleganza di Pebble Beach. “Queste auto hanno giocato un ruolo importante nel definire i concetti stilistici e tecnici delle moderne vetture sportive. E’ difficile credere che queste forme, così all’avanguardia ancora oggi, abbiano 50 anni”.  

Tra le Countach presenti a Pebble Beach, la più vecchia Countach esistente, la LP 400 telaio #1120001, il secondo prototipo realizzato, il primo della serie LP 400, la vettura, rossa con interno nero, presentata al Salone di Ginevra del Marzo 1973. Dopo essere stata utilizzata per le prove di sviluppo del modello, ed essere apparsa su diverse riviste dell’epoca, riverniciata nell’attuale Verde Medio, con interni colore Verde Chiaro, è stata mostrata, sempre nel 1973, al Salone di Parigi, al IAA di Francoforte ed Earl Court London Show. Venduta poco dopo, è rimasta abbandonata in un fienile in Svizzera per svariati anni, prima di essere riscoperta ed acquistata da Automobili Lamborghini nel 2004 e, da allora, esposta al MUDETEC, il museo della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese.

Al suo fianco, sempre di proprietà del MUDETEC, l’ultima Countach prodotta, la 25° Anniversario con numero di telaio #KLA12085 che ha lasciato la linea di produzione il 4 Luglio del 1990. Argento metallizzato, con interno in pelle di colore grigio, questa 25° Anniversario non è mai stata venduta ed è rimasta, da sempre, di proprietà di Automobili Lamborghini.  

Sei le Countach di proprietà di collezionisti privati, iscritte a Pebble Beach: 3 del tipo LP 400 (due del 1976 ed una del 1977), una del tipo LP 400 S del 1981 e due LP 5000 Quattrovalvole, una del 1985 ed una del 1986.  

La classe è stata vinta dalla Countach LP 400 S del 1981, telaio #1121316, di proprietà di Robert Bishop (FL, USA), una delle sole 82 costruite della terza serie. Originariamente venduta in Medio Oriente, nell’inusuale colore Verde Metallizzato con interni color Kaki, non è stata targata fino a quando, svariati anni dopo, è stata venduta ad un appassionato svedese. Ora negli Stati Uniti, dove viene regolarmente guidata, è stata attentamente restaurata in Italia dove è stata anche esposta al MUDETEC, il Museo delle Tecnologie di Automobili Lamborghini, a Sant’Agata Bolognese. Al secondo posto, la Countach LP 400 “Periscopio” del 1976, telaio #1120192, oggi di proprietà della Mouse Motor (IL, USA), una delle sole 152 “Periscopio” prodotte, rimasta in condizioni completamente originali, con ancor la sua prima vernice di colore Giallo. Venduta nuova in Italia nell’Agosto del 1976, e subito esportata negli USA, è stata venduta ad un appassionato di Chicago che l’ha usata pochissimo. Si mormora che, questo primo proprietario, considerandola una splendida opera d’arte, l’abbia tenuta nel salotto di casa per 14 anni, prima di rivenderla allo stesso concessionario da cui l’aveva comprata che, a sua volta, l’ha tenuta esposta, immobile, per i successivi 14 anni. E’ stato solo dal 2003 che, i due seguenti proprietari, l’hanno rimessa in funzione per utilizzarla in occasioni speciali. Terzo posto per la Countach 5000 Quattrovalvole del 1985, telaio #ZA95005AOFLA12820, oggi di proprietà del collezionista americano Jeffrey Ajiuni (MD, USA) di colore Rosso Siviglia con interni Champagne e cruscotto Marrone Testa di Moro. Uscita dalla linea di produzione il 30 Maggio 1985, è rimasta in Italia, sempre tagliandata in fabbrica, uniproprietario fino al 2019 quando è stata importata negli Stati Uniti dall’attuale secondo appassionato custode. E’ stata presentata a Pebble Beach appena uscita da un meticoloso restauro, accurato fin nei più piccoli dettagli.     

Nello spazio dedicato dal Concorso di Eleganza di Pebble Beach ai prototipi contemporanei, ha fatto il suo esordio pubblico la nuova Lamborghini Countach LPI 800-4, 814 CV, 12 cilindri ibrida, dotata di supercapacitor, nata per celebrare in chiave moderna le innovazioni portate dalla Countach 50 anni fa, che verrà prodotta in 112 esemplari.

Impegnati nel concorso di eleganza, come Giudici Onorari, anche Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini e Mitja Borkert, dal 2016 Direttore del Centro Stile Lamborghini. “Il momento più speciale della settimana motoristica di Monterey è stato, per Automobili Lamborghini, la presentazione della Countach LPI 800-4 avvenuta al Quail”, ha dichiarato Stephan Winkelmann. “La classe dedicata ai 50 anni di Countach a Pebble Beach è stata un grande onore, e mi ha permesso di apprezzare come gli appassionati siano pieni di voglia di vivere e di ripartire, per tornare, quanto prima, alla normalità e di constatare come ci sia sempre rolto entusiasmo attorno al nostro marchio, sia per le vetture nuove sia per quelle d’epoca”.

Lamborghini Polo Storico. Lamborghini Polo Storico, inaugurato nel 2015, è il dipartimento di Automobili Lamborghini che si occupa di preservare l’heritage della Casa di Sant’Agata Bolognese. Il restauro e la certificazione di tutte le vetture Lamborghini prodotte fino al 2001 sono solo alcuni dei compiti del Polo Storico. A questi infatti si aggiunge la ricostruzione dei pezzi di ricambio delle Lamborghini d’epoca, circa 200 nuovi codici introdotti ogni anno, e la conservazione e gestione dell’archivio, attività con le quali il Lamborghini Polo Storico vuole supportare la preservazione di tutte le Lamborghini classiche.

I successori del Maggiolino che non raggiunsero la produzione di serie

Una carrellata tra i prototipi dei possibili successori del leggendario Volkswagen Typ 1 – Fino al 2003, il Maggiolino è stato prodotto da fabbriche situate in 14 Paesi di tutto mondo in un totale di oltre 21,5 milioni di esemplari – Un vero passaggio di consegne avvenne solo nel 1974 con il lancio della Golf, destinata a scrivere la storia delle berline compatte

Verona – Il Maggiolino Volkswagen è una vera icona che, nel corso degli anni, ha rappresentato tante cose diverse. Ha motorizzato la rinascita economica della Germania del dopoguerra ma è stato anche un simbolo della controcultura, ricordando a tutti quanto le cose più semplici possano essere spesso le migliori. Soprattutto, è diventato il metro di paragone per tutte le utilitarie di grande volume della sua epoca e di quelle successive. La sua erede, la Golf, arrivò solo nel 1974, ma la Volkswagen nel corso degli anni realizzò numerosi prototipi di possibili successori. Eccone alcuni. Sin dalle origini della Volkswagen moderna, il Maggiolino è diventato il simbolo del cosiddetto boom economico in Europa e oltre: già nel 1952 era venduto in ben 46 Paesi. Nel corso della sua storia, durata fino al 2003, è stato prodotto da fabbriche situate in 14 Paesi di tutto mondo in un totale di oltre 21,5 milioni di esemplari. Eppure, questa straordinaria longevità era tutt’altro che scontata: già negli anni ’50, la Volkswagen iniziò a prendere in considerazione oltre 70 potenziali successori del Maggiolino, per concludere ogni volta che l’originale offriva un mix unico di caratteristiche di successo difficili da replicare. Così, il vero successore del Maggiolino arrivò solo nel 1974: in quell’anno la Volkswagen lanciò la Golf, la compatta che ancora oggi, giunta alla sua ottava generazione, rappresenta il riferimento assoluto nel segmento con i suoi oltre 35 milioni di esemplari venduti. Ecco alcuni dei potenziali eredi del Maggiolino realizzati dalla Volkswagen nel corso degli anni.

EA 47-12 (1955/1956) Dodicesimo di 15 prototipi realizzati tra il 1953 e il 1956, l’EA 47-12 fu tra i primi tentativi della Volkswagen di creare un successore moderno per il Maggiolino. Fu il primo di molti prototipi disegnati dalla carrozzeria italiana Ghia: ciò spiega la sua netta somiglianza con la Karmann Ghia, modello di produzione realizzato in quegli anni sulla base meccanica del Maggiolino e offerto con carrozzeria coupé e cabriolet. Questo prototipo era mosso da un motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1.192 centimetri cubici, con una potenza di 30 CV. Aveva sospensioni a bracci trasversali all’anteriore, barre di torsione al posteriore e un cambio completamente sincronizzato, tecnologia avanzata per l’epoca. La velocità massima era di circa 80 km/h.

EA 48 (1955) Nel 1953, la Volkswagen iniziò a ipotizzare lo sviluppo di un modello di segmento inferiore rispetto al Maggiolino in termini di dimensioni, prestazioni e prezzo. Il risultato di questi studi fu la EA 48, il primo prototipo progettato interamente all’interno della Volkswagen, senza alcun contributo da parte della Porsche, che prefigurava un tipo di auto che sarebbe diventato molto popolare negli anni immediatamente successivi: la city car. I progettisti decisero di partire dal proverbiale foglio bianco, pertanto la EA 48 non condivideva alcun componente con il Maggiolino. La vettura aveva scocca portante e trazione anteriore, con un motore boxer a due cilindri raffreddato ad aria da 0,7 litri e 18 CV collocato davanti. Le sospensioni anteriori erano di tipo MacPherson e la velocità massima di circa 95 km/h

EA 97 (1960) Le informazioni dell’epoca riportano che il progetto della EA 97 venne abbandonato quando già i lavoratori stavano preparando la linea di produzione, dopo avere assemblato a mano i primi 200 esemplari. Lo sviluppo di questa due porte era iniziato nel 1957, il motore da 1,1 litri era posteriore mentre la carrozzeria era caratterizzata da un cofano anteriore ampio e piatto. Il suo posizionamento troppo vicino a quello di Maggiolino e Typ 3 ne fermò la messa in produzione. La EA 97 ebbe però una “seconda vita” in Brasile, dove dal 1969 fece da base per il modello Brasilia prodotto localmente dalla Volkswagen do Brasil fino al 1982.

Typ 3 Cabriolet (1961) Lanciata nel 1961, la Typ 3 berlina offriva ai Clienti un’alternativa più raffinata al Maggiolino. La Volkswagen ipotizzò di offrire anche una variante aperta del modello, dotata di una capote in tela con lunotto posteriore in vetro. Il prototipo non raggiunse mai la produzione di serie in quanto si temeva che avrebbe potuto fare concorrenza interna alla versione cabriolet della Karmann Ghia, modello Volkswagen già in vendita da alcuni anni.

EA 142 (1966) Nel corso dello sviluppo della Typ 4, che debuttò sul mercato nel 1968, la Volkswagen creò diversi prototipi con carrozzerie differenti, tra cui la berlina a tre volumi EA 142. Il motore era lo stesso 1,7 litri boxer che avrebbe equipaggiato la Typ 4 di serie. EA 266 (1969) Tra le candidate a succedere al Maggiolino, una delle più innovative fu la EA 266. Sviluppata con l’assistenza della Porsche e di una squadra guidata da Ferdinand Piëch, nipote di Ferdinand Porsche che nel 1993 sarebbe stato nominato Presidente del Gruppo Volkswagen. Si trattava di una berlina a due volumi con portellone posteriore, dotata di motore centrale. L’unità era un quattro cilindri raffreddato a liquido da 1,6 litri, montato sotto il sedile posteriore in configurazione longitudinale con cambio direttamente dietro, per risparmiare spazio. Nonostante l’ingegnosa configurazione tecnica, il DNA Porsche e l’aspetto piacevole, la EA 266 non ottenne l’approvazione per la produzione in serie.

EA 276 (1969) Il percorso che portò alla nascita della Golf nel 1974 vide la realizzazione di numerosi prototipi, tra cui la EA 276 che riprendeva molti concetti di quella che sarebbe diventata la berlina compatta Volkswagen per antonomasia: carrozzeria due volumi, ampio portellone posteriore, nonché motore e trazione anteriori. Per contenere i costi di sviluppo, tuttavia, la EA 276 montava il quattro cilindri boxer raffreddato ad aria del Maggiolino. Con la Golf, invece, si passò a una configurazione a quattro cilindri in linea con raffreddamento a liquido.

Aston Martin Valkyrie Spider svela un’entusiasmante esperienza da Formula Uno® su strada

La combinazione dell’aerodinamica e delle prestazioni ispirate alla F1® con un modello cabriolet è la massima espressione dell’esperienza di guida in Formula Uno®, su strada. Il pannello rimovibile del tettuccio offre, a conducente e passeggero, un’immersione sensoriale senza precedenti. La nuova Valkyrie Spider rappresenta una novità entusiasmante nella linea Valkyrie di Aston Martin, trattandosi della Aston Martin cabriolet più veloce ed estrema mai costruita prima. Produzione limitata a 85 unità in tutto il mondo e inizio delle consegne previsto per la seconda metà del 2022

Agosto 2021, Monterey, California:  La nuova Valkyrie Spider, presentata oggi al Concorso di eleganza di Pebble Beach, è la neonata e acclamata erede in linea di successione della casa reale Aston Martin Valkyrie. Un modello che promette un’esperienza ancora più intensa. Un modello forgiato dall’impareggiabile sensazione di guidare una delle hypercar più estreme al mondo senza rinunciare alla ventata di libertà di una cabriolet. Un modello che offre l’esperienza più simile a quella di una macchina da F1®, non solo in pista.

La precisa volontà di offrire il lusso di un modello cabriolet richiede al contempo la capacità di continuare a garantire un’autentica esperienza Aston Martin senza rinunciare agli ambiziosi obiettivi prestazionali che Adrian Newey si è proposto di raggiungere per l’originale programma Aston Martin Valkyrie. Poiché tali caratteristiche hanno posto la Valkyrie in una posizione privilegiata in termini di design e progettazione delle hypercar, la Valkyrie Spider ha beneficiato di soluzioni di progettazione esclusive nate dalla collaborazione tra le menti migliori di Aston Martin e Red Bull Advanced Technologies (RBAT).

L’esclusivo gruppo motopropulsore V12 ibrido da 1155 CV della Aston Martin Valkyrie è rimasto invariato, ma per la Valkyrie Spider è stata rivista la struttura in fibra di carbonio ed è stata effettuata una ricalibrazione precisa del sistema aerodinamico attivo e del sistema del telaio attivo. Tutto questo senza mai perdere di vista un livello ottimale delle prestazioni in condizioni di guida ad abitacolo aperto.

Il segreto delle prestazioni da record della Valkyrie Spider risiede nella sua struttura ultraleggera e nel pacchetto aerodinamico che offre una deportanza ottimale. Le superfici esterne dell’abitacolo, la cui forma ricorda una goccia, e i contorni della struttura inferiore seguono le linee dello spazio compreso tra i lunghi tubi di Venturi che percorrono, su ciascun lato, l’intera lunghezza del pianale dell’abitacolo. Grazie alla loro capacità di aspirare enormi quantità d’aria sotto l’auto per alimentare il diffusore posteriore, questi tubi sono essenziali per generare gli straordinari livelli di deportanza che caratterizzano la Aston Martin Valkyrie Spider – 1400kg a 240km/h in modalità pista -; al contempo, questo stratagemma tecnico consente di mantenere le superfici superiori della scocca libere da ulteriori dispositivi aerodinamici che altrimenti comprometterebbero la purezza delle linee di un modello cabriolet. 

Senza mai venire meno al rigore che caratterizza ciascun modello Valkyrie, e con una minima differenza di peso rispetto al modello Coupé, la Valkyrie Spider conferma l’importanza dell’efficienza e della leggerezza dei material. Potendo raggiungere una velocità massima di 330km/h+ con l’abitacolo aperto (350km/h+ con il tettuccio), si tratta della Aston Martin cabriolet omologata per strada più veloce ed estrema mai costruita prima.  Con prestazioni di livello LMP1, la Valkyrie Spider raggiunge, nelle simulazioni, lap time incredibili, solitamente impensabili per un’auto da strada.

Il cuore della Valkyrie Spider è l’abitacolo, dove il vero protagonista è il conducente. Seduta di guida bassa ispirata alla F1®, posizione del sedile quasi centrale e cintura di sicurezza a 6 punti per garantire la sicurezza dei passeggeri a bordo.  Il sistema centrale di telecamere di visualizzazione posteriore e i sensori di assistenza al parcheggio anteriori e posteriori saranno un valido aiuto per il conducente nella guida tanto alle alte quanto alle basse velocità, grazie ai display posizionati appena al di sopra del quadro strumenti. 

La Valkyrie Spider presenta un tettuccio personalizzato, leggero e rimovibile costituito da un pannello centrale in fibra di carbonio, fissato alla struttura della vettura nella parte posteriore e al contorno del parabrezza; il pannello è completato da due finestrini panoramici in policarbonato incernierati su ciascun lato.  È possibile sollevare e richiudere il tettuccio semplicemente aprendo le portiere. Sono state apportate modifiche alla struttura in fibra di carbonio a supporto dei pannelli rimovibili del tettuccio e dell’esclusivo layout aperto dell’abitacolo; fra le novità di questo modello, anche il nuovo design delle portiere, che ora presentano un profilo diedrico, sono incernierate anteriormente – peculiarità della Valkyrie Spider – e sono state ripensate in modo da inclinarsi in avanti. 

Spetterà agli ingegneri di Aston Martin implementare queste modifiche ed eseguire il collaudo e i processi di verifica. L’accesso a una vasta gamma di potenti strumenti di simulazione ha consentito di portare avanti a ritmo serrato lo sviluppo della Valkyrie Spider, al punto da avere già superato la fase di costruzione e collaudo fisico dei primi prototipi di sviluppo.

Tobias Moers, Amministratore Delegato di Aston Martin, ha affermato: “La Aston Martin Valkyrie è il prodotto di innovazioni e tecnologie incredibili, ma è molto di più di questo: è soprattutto un’emozione. Con la Valkyrie Spider, quella passione e quell’emozione toccheranno livelli mai raggiunti prima. L’esperienza di guida promette di essere davvero sensazionale. Non vedo l’ora di sentire il rombo del motore V12 da 6,5 litri a oltre 11.000 giri/min con l’abitacolo aperto.

Il Direttore tecnico della Red Bull Racing, Adrian Newey, ha aggiunto: “Fin dal primo momento del progetto Aston Martin Valkyrie siamo stati guidati da obiettivi ambiziosi che superano di gran lunga quelli di qualsiasi auto da strada creata fino a oggi, e la Valkyrie Spider applica questa stessa filosofia a una hypercar aperta. Quello che vedete è un semplice pannello rimovibile, ma la sfida di restare fedeli all’essenza della Valkyrie è stata davvero complessa. Dovevamo a tutti i costi mantenere le prestazioni aerodinamiche anche nella versione cabriolet; per lo stesso motivo, bisognava ridurre al minimo qualsiasi aumento di peso inevitabile.”

Vista la quantità senza precedenti di richieste, abbiamo chiuso la prenotazione degli 85 esemplari della Valkyrie Spider e l’assegnazione inizierà a breve, nella versione con guida sia a destra che a sinistra; le prime consegne sono previste per la seconda metà del 2022.

La Valkyrie Spider è stata esposta al Concorso di eleganza di Pebble Beach a Monterey, California (USA) da 12 al 15 agosto 2021.

Vecchie signore, fascino vestiti e gioielli, sfilano a Mondovì

Anche quest’anno le vecchie signore a quattro ruote invadono per un fine settimana il monregalese. Con il loro fascino inalterato. Kaleidosweb invia a seguire la manifestazione Paola Biolè, la principessa del charmant

È sempre uno spettacolo. Veder sfilare la quarantina di Vecchie Signore per le vie di Mondovì è qualcosa che emoziona. Da venerdì 30 luglio a domenica 1 agosto, una quarantina di vetture, alcune ultra centenarie, ma sicuramente ultra ottantenni, hanno fatto bella mostra di sé nel capoluogo monregalese. Sono auto d’epoca che solo pensare alla loro storia, alle avventure vissute, passando tra guerre e disaffezione di proprietari; poi recuperate, rimesse in forma da amorosi proprietari che hanno quasi sempre limitato al minimo i loro interventi (si chiamano restauri conservativi, si sostituisce solo ciò che è assolutamente necessario). E tutto ciò non attira l’attenzione solo chi ha i capelli bianchi, ammesso che li abbia ancora, ma anche i giovanissimi, i millenials e quelli della generazione sucvcessiva, che credevamo dediti solo alla cuffiette e all’iphone, interessati magari all’Itala “Pechino Parigi” portata a Mondovì dal Museo dell’Automobile di Torino, che 114 fa percorse a ritmo bersagliere il lungo tragitto dalla capitale cinese alla Ville Lumière. E per confermare il genere dell’automobile a bordo delle vecchie signore c’erano anche numerose signore, che sfoggiavano vestiti e gioielli d’epoca, prendendo il volante della vettura. Perché, come sentenziò Gabriele D’Annunzio: “L’automobile è femmina”.

Al Mauto la mostra dedicata al 50° anniversario della Fiat 127 concepita da Pio Manzù

La Fiat 127 è davvero un’auto moderna per l’epoca – spaziosa dentro e piccola fuori – così come è di particolare attualità la visione sul tema della mobilità del progettista Pio Manzù prematuramente scomparso nel 1969. È questo il binomio vincente che rende l’esposizione un appuntamento imperdibile, curato dal giornalista Giosuè Boetto Cohen e da Giacomo Manzoni, figlio del designer, e realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Manzoni Arte e Design e con il contributo tecnico di Heritage, il dipartimento di Stellantis dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.

Il pubblico può ammirare sei esemplari dell’utilitaria presentata nel 1971 e insignita del titolo di “Car of the year” nel 1972: due 127 della prima serie, la Rustica, la Sport, la Top e la Panorama. Sono una piccola ma significativa selezione delle molteplici versioni prodotte fino al 1987 per un totale che supera i cinque milioni di unità. E accanto alle vetture trovano spazio disegni, modelli, prototipi e progetti che Pio Manzù realizzò durante la sua vita: dalla lampada Parentesi, realizzata insieme ad Achille Castiglioni nel 1968, alla rivoluzionaria Autonova FAM del 1964, il primo monovolume della storia moderna.

Di certo grande curiosità suscita il prototipo Fiat City Taxi su base 850, appartenente alla preziosa collezione storica di Heritage e solitamente esposta nello spazio polifunzionale Heritage HUB a Torino.

“Memorial Dante Giacosa”: alle origini del Design “Made in Fiat”

Si è tenuto a Neive (CN) il tradizionale festival che celebra l’ingegno del più famoso progettista di Fiat e autore di modelli iconici, come la Topolino, la 600 e la leggendaria 500 del 1957.  La sua eredità professionale è stata al centro del convegno di domenica dove è intervenuto Roberto Giolito, responsabile dell’Ente Heritage di Stellantis e “papà” della 500 del 2007.  Nella Torre dell’Orologio inaugurata una suggestiva mostra fotografica, realizzata con il contributo del Centro Storico Fiat di Torino che ha concesso fotografie, disegni tecnici e manifesti. Nel borgo medioevale esposti alcuni modelli storici di Fiat, ideati da Giacosa, mentre sulle colline patrimonio Unesco andava in scena la parata delle mitiche 500 d’epoca.

NEIVE (CN), 28 giugno 2021. Lo scorso fine settimana si è svolta la sesta edizione del Memorial Dante Giacosa che ha resoomaggio a uno dei più celebri progettisti di tutti i tempi. Organizzato dal Comune di Neive (CN), luogo che ha dato i natali alla famiglia dell’ingegnere Dante Giacosa (1905 – 1996) e dove riposa, il tradizionale festival ha proposto un ricco programma di eventi, esposizioni e mostre per far conoscere al grande pubblico l’ingegno di colui che ideò modelli iconici, come la Topolino, la 600 e la 500, con cui diede vita alla motorizzazione di massa in Italia.

Tra le attività che hanno riscosso maggiore interesse il convegno sulla sua figura professionale, che si è tenuto domenica presso il salone del Castello di Neive, cui hanno partecipato designer di fama mondiale come Giorgietto Giugiaro, Enrico Fumia e Roberto Giolito. Proprio quest’ultimo, responsabile dell’Ente Heritage di Stellantis e “papà” della 500 del 2007, ha raccontato un aneddoto che spiega molto bene la forza creativa di Giacosa: “Per me è stato un grande onore essere invitato come relatore alla conferenza del Memorial Dante Giacosa, nella sua città d’adozione. Ebbi la fortuna d’incontrare l’ingegnere durante i miei primi anni al Centro Stile Fiat, allora ubicato in Strada della Manta, e ricordo il suo interesse e la sua fulgida visione nel vedere in azione i primi calcolatori che noi utilizzavamo in via sperimentale per disegnare le vetture. La sua opera rappresenta ancora oggi il compendio essenziale per chiunque si accinga a pensare alle nuove forme dei mezzi di trasporto, per visione, inventiva e solidità dei concetti”.

Un suggestiva mostra fotografica con il contributo del Centro Storico Fiat di Torino

Tra i momenti clou della manifestazione l’inaugurazione sabato della mostra fotografica e documentale dedicata alla figura di Giacosa, allestita presso l’antica Torre dell’Orologio. Aperta al pubblico per tutta l’estate, la suggestiva raccolta si compone di scatti, disegni e manifesti concessi dell’Ente Heritage di Stellantis, attraverso il prezioso contributo del Centro Storico Fiat di Torino. Ospitato nell’elegante edificio liberty, in via Chiabrera n. 20, il museo custodisce una ricchissima collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari e un enorme patrimonio documentale con cui ripercorre le tappe cruciali dell’azienda nata nel 1899. Attualmente il Centro Storico documenta l’attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori aziendali, e raccoglie più di 5.000 metri lineari di testimonianze cartacee; 300.000 disegni tecnici; 18.000 manifesti; 1.300 bozzetti; 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale; 6 milioni di immagini; 200 ore di filmati storici. Tra gli ambienti allestiti nel museo un posto d’onore spetta alla fedele riproduzione dell’ufficio di Dante Giacosa.

In centro esposti alcuni preziosi modelli Fiat e sulle colline patrimonio Unesco il tour delle mitiche 500 

Il borgo medievale di Neive ha accolto alcuni dei modelli del marchio torinese, nati dalla matita di Dante Giacosa, che hanno fatto la storia dell’automobilismo internazionale: dalla leggendaria Topolino del 1936 alla Fiat Cisitalia del 1947, anche in versione cabrio, dalla Fiat Touring del 1966 alla Fiat 128 del 1970, solo per citarne alcune. Ma ovviamente tutti gli occhi erano puntati su alcuni esemplari della più famosa creazione dell’ingegnere: la Fiat 500 del 1957. Entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo, superando i confini dell’automotive, il mitico “cinquino è stato anche protagonista di un bellissimo tour, tra le colline patrimonio Unesco, che ha unito le tre torri storiche di Castagnole, Barbaresco e Neive.

Ripercorrere brevemente la storia di questa icona del Made in Italy significa anche dare il giusto valore al progetto rivoluzionario di Dante Giacosa che tutt’oggi appare moderno e innovativo. Era il 4 luglio 1957 quando a Torino fu presentata la Nuova 500, la “piccola grande vettura” che divenne ben presto un simbolo della motorizzazione di massa. Nonostante le dimensioni ridotte, il design di Dante Giacosa ha massimizzato il volume interno, riuscendo a creare uno spazio sorprendentemente ampio, tale da poter accogliere quattro passeggeri. Il tettuccio in tessuto pieghevole di serie conferiva a quest’auto economica un tocco di lusso, riducendo al contempo l’utilizzo dell’acciaio, materiale preziosissimo per l’epoca e necessario per la sua produzione. Dal 1957 al 1975 viene realizzata interrottamente, in cinque diverse serie, raggiungendo la quota record di oltre 4 milioni di unità, tanto da essere uno dei modelli Fiat più venduti di tutti i tempi. Poi, il 4 luglio del 2007, sempre a Torino, viene presentata la nuova generazione della Fiat 500, destinata a diventare un successo globale commercializzato in 100 Paesi nel mondo e che si è guadagnato numerosi premi, tra cui il “Car of the Year” e il “Compasso d’oro”, quest’ultimo trofeo vinto da entrambe le generazioni nel 1959 e nel 2011. E lo scorso anno è stata lanciata la terza generazione, la Nuova 500, la prima full electric di Fiat che è pronta, ancora una volta, a rivoluzionare la mobilità urbana nel segno della sostenibilità.

Alfa Romeo di ieri e di oggi al REB Concours di Roma

Mercoledì 23 giugno si è conclusa, presso il Circolo di Golf Roma Acquasanta, la 2^ edizione del REB Concours, un prestigioso concorso di eleganza dedicato alle auto storiche. Al concorso hanno partecipato 70 vetture d’epoca prodotte fra i primi del ‘900 e il 1970, premiate da una giuria composta da personalità di spicco del mondo della cultura, moda, spettacolo, politica, informazione e imprenditoria. L’Ente Heritage di Stellantis ha partecipato esponendo, fuori concorso, le mitiche Alfa Romeo 8C 2900 B del 1938 e 33 Stradale Prototipo del 1967, che hanno accolto i visitatori in qualità di “damigelle d’onore” della manifestazione e solitamente esposte nel Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Accanto alle due straordinarie vetture storiche, in mostra sul green la nuova supercar Alfa Romeo Giulia GTAm, visibile per la prima volta in un evento in Italia centrale. Disponibili inoltre per prove su strada con l’assistenza di driver professionisti, Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio.

Roma, 25 giugno 2021. Si è appena conclusa, presso il Circolo di Golf Roma Acquasanta sulla Via Appia, la 2^ edizione del “Roma Eternal Beauties – The REB Concours”, un esclusivo concorso d’eleganza riservato a 70 auto storiche prodotte fra i primi del ‘900 e il 1970.

Per accogliere i numerosi visitatori e ospiti illustri, l’Ente Heritage di Stellantis ha esposto, fuori concorso, due esemplari tra i più ricercati della collezione storica Alfa Romeo: la 8C 2900 B Speciale Tipo Le Mans del 1938 e la 33 Stradale Prototipo del 1967, “damigelle d’onore” della manifestazione e solitamente esposte nel Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Due rarità per veri estimatori, basti pensare che la 8C è proprio l’esemplare che partecipò alla 24 ore di Le Mans del 1938, distaccando di gran lunga gli avversari e sfiorando la vittoria, per arrendersi solo a un guasto meccanico; ugualmente straordinaria la 33 Stradale Prototipo, prodotta in una ristrettissima serie di sole 18 unità con motore V8 da due litri e 230 CV, ricercatissima da prestigiosi carrozzieri come Bertone, Pininfarina e Italdesign che ne fecero la base per futuribili concept car.

Accanto alle testimonianze della sua grande storia, il Brand Alfa Romeo ha voluto esporre anche la sua ultima nata: Giulia GTAm, la supercar più performante mai prodotta dalla Casa del Biscione. Un esordio assoluto in Italia centrale per questo modello prodotto in soli 500 esemplari numerati, equipaggiati con una versione potenziata del motore 2.9 V6 Bi-Turbo da 540 CV, la cui potenza specifica di 187CV/litro è best in class. Giulia GTAm si ispira alla Giulia GTA del 1965, uno dei modelli più vincenti dei 111 anni di storia di Alfa Romeo. Esiste tuttavia un fil rouge che lega le tre vetture esposte, come evidenziato durante un talk dal titolo “Alfa Romeo, passato presente e futuro” che ha intrattenuto il pubblico del concorso: si tratta infatti di tre prototipi (della GTAm era esposto l’esemplare 000/500) che rappresentano altrettante tappe nel “cammino evolutivo” di Alfa Romeo sui temi dell’alleggerimento – dalla carrozzeria Superleggera della 8C 2900 Le Mans alla A di Alleggerita nella GTAM – e della ricerca della performance. 

Le Alfa Romeo esposte fuori concorso hanno ricevuto il plauso unanime di molti giurati e ospiti presenti, ma va anche sottolineato che un’Alfa Romeo 6C 1750 Sport del 1929, iscritta da un privato, ha vinto il The Gentlemen Drivers Award consegnato dall’ex campione di rugby Andrea Lo Cicero.

Ottimo infine il riscontro per i test drive richiesti su Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, messi a disposizione dei visitatori: oltre 30 ospiti e collezionisti hanno voluto provare le emozioni di una prova su strada con driver professionisti, che hanno risposto alle numerose domande degli appassionati.

Lamborghini Essenza SCV12 è la prima vettura sul mercato con telaio full carbon omologato secondo gli standard di sicurezza FIA Hypercar

Monoscocca in carbonio realizzato nel reparto Lamborghini CFK di Sant’Agata Bolognese. Obiettivo: prestazioni, comfort di guida e massima sicurezza grazie a oltre 20 testi statici e dinamici. Hypercar in edizione limitata riservata all’utilizzo in pista non competitivo. Rigidezza torsionale superiore del 20% rispetto a Huracán GT3 EVO per una precisione di guida straordinaria

Sant’Agata Bolognese, 07/06/2021 – Lamborghini Essenza SCV12 è la prima vettura con roll cage in carbonio omologato secondo gli standard di sicurezza FIA Hypercar sul mercato. Un traguardo straordinario frutto dell’esperienza trentennale di Automobili Lamborghini nello studio e applicazione dei materiali compositi in ambito automotive.

“L’Essenza SCV12 è nata come una vettura “laboratorio di idee” – ha commentato Giorgio Sanna, Lamborghini Head of Motorsport -. Che ci ha permesso di utilizzare soluzioni tecniche solitamente proprie dei prototipi da competizione, come le sospensioni direttamente installate sul cambio portante: soluzione innovativa per una vettura GT. Inoltre l’inedito telaio monoscocca in carbonio senza rollbar in acciaio, nato dalla collaborazione tecnica con la FIA, grazie al quale abbiamo iniziato un percorso che porterà ad un miglioramento esponenziale della sicurezza per i piloti di vetture GT racing in proiezione futura”.

I telai in carbonio di Essenza SCV12 nascono nelle autoclavi del reparto CFK di Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, divisione di eccellenza che si occupa anche della produzione dei telai dell’attuale linea Aventador.

I test che la Federazione Internazionale dell’Automobile prevede per l’omologazione del telaio sono estremamente rigorosi, con prove sia di tipo statico che dinamico. I tecnici di Lamborghini Squadra Corse hanno così modificato profondamente la struttura del telaio di serie da cui deriva quello di Essenza SCV12.

Il monoscocca in carbonio infatti è stato rinforzato in più punti, dovendo sopportare durante i test per l’omologazione FIA forze di oltre 12 tonnellate senza presentare deformazioni di rilievo. I test statici sono più di 20 e coinvolgono oltre al telaio, anche pedaliera, cinture e serbatoio carburante. I crash test dinamici invece prevedono impatti a velocità fino a 14 metri/secondo: in questo tipo di prove il telaio non deve subire intrusioni di elementi esterni che possano entrare in contatto con il pilota e il serbatoio non deve presentare perdite di carburante.

La scelta dei tecnici di Lamborghini Squadra Corse di mantenere la struttura portante in carbonio, non montando quindi un roll cage in acciaio, ha permesso non solo un guadagno in termini di peso complessivo grazie all’utilizzo di schiume innovative laminate all’interno del telaio (ROHACELL® 71 XT), ma anche un sensibile incremento dello spazio nell’abitacolo per un comfort di guida ottimale.

Nell’ Essenza SCV12 il pilota siede su di un sedile OMP omologato FIA 8862, montato su culle in carbonio progettate da Squadra Corse e prodotte nei laboratori del Lamborghini CFK. La seduta è stata abbassata rispetto ai modelli stradali e il pilota ed eventuale passeggero vengono protetti lato porte da due side impact, anche questi in materiale composito, che vanno a sostituire i classici tubi in acciaio presenti nelle auto da competizione.

Marco Mapelli, Lamborghini Factory Driver, ha commentato: “Essenza SCV12 non è solo una vettura veloce e capace di trasmettere emozioni, ma dotata anche di un abitacolo incredibilmente confortevole e spazioso. Questa è una caratteristica unica di questa vettura apprezzata da tutti i gentlemen driver a cui è rivolta”.

Un’altra soluzione inedita è la culla, posta nella parte posteriore del monoscocca, che ospita il motore collocato perfettamente sull’ asse longitudinale rispetto al corpo della vettura, mentre il cambio ha una funzione portante e strutturale. Questa caratteristica ha consentito inoltre di ottenere valori di rigidezza torsionale superiori del 20% rispetto a quelli della Huracán GT3 EVO.

“La rigidezza torsionale della vettura – sottolinea Marco Mapelli – contribuisce, insieme al carico aereodinamico superiore ai 1200 kg alla velocità massima, a ottenere una precisione di guida straordinaria. Il pilota in questo modo può affrontare le curve in velocità senza correzioni sensibili dell’angolo di sterzo. Essenza SCV12 è una vettura molto veloce grazie alla spinta straordinaria del motore di 830 cv e relativamente facile guidare”.

I primi esemplari di Lamborghini Essenza SCV12 sono stati consegnati ai clienti ad aprile 2021 e il programma di eventi in pista dedicati inizierà a fine giugno.

Lamborghini Aventador: 10 innovazioni in 10 anni di storia

Sant’Agata Bolognese, 30 giugno 2021 – Nel marzo 2011 a Ginevra, in occasione della presentazione della Aventador LP 700-4, Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini, dichiarò: “Con la Aventador LP 700-4 diventa realtà il futuro delle nostre Supercar”. Oggi, dopo 10 anni, Automobili Lamborghini celebra la storia della sua vettura V12, icona mondiale, raccontando le 10 innovazioni che in 10 anni la Lamborghini Aventador ha portato con sé.

Il valore della Lamborghini Aventador non è legato unicamente alla potenza del suo V12 naturalmente aspirato o alle sue prestazioni. È legato anche alle innovazioni tecniche e tecnologiche presentate negli anni attraverso le quattro versioni: LP 700-4, Superveloce, S e SVJ.

1. Il Carbonio

La Aventador LP 700-4, con la sua monoscocca in carbonio, inedita sino ad allora nelle supercar del Toro, ha consolidato la leadership di Lamborghini nella produzione e nello sviluppo di materiali compositi, rendendo la casa di Sant’Agata la prima azienda a riuscire a produrre in casa e in numero elevato elementi così importanti in Carbonio.

La monoscocca in carbonio della Aventador, costruita utilizzando diverse tecnologie a brevetto Lamborghini, è di tipo “integrale” e riunisce in un’unica struttura la cellula-abitacolo, il pianale e il tetto della vettura ed assicura un’altissima rigidità strutturale. Unita ai due telaietti in alluminio, anteriore e posteriore, costituisce una soluzione ingegneristica di elevata rigidità strutturale con un peso totale estremamente ridotto, pari a soli 229,5 Kg.

Nella versione Roadster della Aventador il tetto è composto di due elementi ed è costruito interamente in fibra di carbonio, rappresentando un ulteriore passo avanti rispetto alla Murcíelago che aveva una cappotta in tela. Queste tecnologie assicurano la massima resa estetica e di rigidezza mantenendo un’estrema leggerezza. Infatti, ciascun elemento del tetto pesa meno di 6 kg.

Dalla versione Superveloce, l’uso della fibra di carbonio è aumentato: nei pannelli porta e nei brancardi, rinnovati in materiali compositi superleggeri (SMC) e, soprattutto, negli interni, dove, per la prima volta in una vettura di produzione, è stata usata la tecnologia Carbon Skin®, materiale super leggero che, unito ad una resina altamente specializzata, risulta molto morbido al tatto, estremamente resistente all’usura e molto flessibile.

2. Trazione integrale

La potenza estrema della Lamborghini Aventador ha necessitato, sin dalla sua prima versione, di un sistema di trasmissione affidabile che possa dare la migliore esperienza di guida al pilota.

La distribuzione della coppia, tra le ruote anteriori e posteriori, gestita elettronicamente, è basata su tre componenti: un ripartitore di coppia Haldex , un differenziale autobloccante posteriore e un differenziale anteriore che lavora insieme all’ESP. Nell’arco di pochi millisecondi tale sistema è capace di adeguare la ripartizione della coppia alle condizioni dinamiche della vettura sino a dare, nei casi più critici, il 60% della coppia all’asse anteriore seguendo la modalità di guida selezionata dal pilota.

3. Sospensioni

La Lamborghini Aventador, sin dalla prima versione, dell’innovativo sistema di sospensioni Push Rod.  Il sistema, ispirato al mondo della Formula 1, è caratterizzato dai “puntoni” (rod) fissati nella zona inferiore del porta mozzo di ogni ruota, che “trasmettono la forza” (push) ai gruppi molla ammortizzatori, montati nella zona superiore del telaio e in senso orizzontale, sia davanti sia dietro. Il sistema di sospensioni Push Rod di Lamborghini ha incorporato successivamente, sulla Aventador Superveloce, anche gli ammortizzatori Magneto-Reologici (MRS), in grado di rispondere in modo immediato alle condizioni dell’asfalto e allo stile di guida: lo smorzamento è regolato individualmente ad ogni curva, riducendo fortemente il rollio e rendendo lo sterzo e il comportamento della vettura decisamente più reattivi. Questo funzionamento “adattivo” delle sospensioni riduce anche l’affondamento dell’anteriore in fase di frenata.

4. Cambio robotizzato Indipendent Shifting Rods (ISR)

La Aventador monta un cambio robotizzato, fatto eccezionale nel 2011 per una supersportiva stradale. Il sistema, con sette rapporti più la retro, assicura cambiate velocissime. Il cambio ISR (Indipendent Shifting Rods), traducibile in “aste di spostamento indipendenti” prevede due aste di spostamento simultaneo dei sincronizzatori in carbonio per diminuirne il peso: una per l’innesto della marcia ed una per il disinnesto. Tale sistema ha permesso a Lamborghini di raggiungere un tempo di cambiata di appena 50 millisecondi, la velocità con cui si muove l’occhio umano.

5. Drive Select Mode e modalità EGO

Anche la personalizzazione dello stile di guida si è evoluta assieme all’Aventador: le modalità di guida nella Aventador LP 700-4 offrivano cinque stili di cambio: tre manuali (strada, sport e corsa) e due automatiche (strada-auto e sport-auto). Nella Aventador Superveloce, invece, tali modalità hanno aumentato la loro capacità di modifica dell’assetto di guida dando la possibilità, tramite le tre modalità del sistema Drive Select: Strada, Sport e Corsa, di adattare: motore, trasmissione, differenziali, ammortizzatori e sterzo. Una grande evoluzione è arrivata nella Aventador S , che permette al conducente di scegliere tra quattro diverse modalità di guida: STRADA, SPORT, CORSA ed EGO. La nuova modalità di guida EGO, consente ulteriori profili di configurazione che il conducente può personalizzare, selezionando i propri parametri preferiti per trazione, sterzata e sospensioni all’interno della gamma delle impostazioni STRADA, SPORT e CORSA.

6. Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva (LDVA)

Nella Aventador Il controllo longitudinale è dato dall’unità di controllo Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva (LDVA), una migliorata strategia ESC, introdotta per la prima volta nella Aventador S, con un più rapido e accurato controllo della trazione e della dinamica della vettura, a seconda della modalità di guida selezionata. LDVA è una sorta di cervello elettronico che riceve in tempo reale informazioni precise sulla mobilità del veicolo attraverso input trasmessi da tutti i sensori presenti sull’auto. Ha quindi la funzione di definire in modo istantaneo il miglior set up per tutti i sistemi attivi e di garantire così il miglior comportamento dinamico per ogni condizione di guida.

7. Aerodinamica Lamborghini Attiva 2.0 (ALA 2.0) e LDVA 2.0

Per migliorare la tenuta e le prestazioni dell’Aventador, nella versione SVJ, è stata introdotta la Aerodinamica Lamborghini Attiva 2.0 e una migliorata LDVA di seconda generazione.

Il sistema ALA, brevetto Lamborghini, comparso per la prima volta sulla Huracán Performante, diventa ALA 2.0 nell’Aventador SVJ, per la quale è stato ricalibrato in considerazione delle maggiori accelerazioni laterali della vettura e contestualmente il  design delle prese d’aria e dei canali aerodinamici è stato ridefinito.

Il sistema ALA varia attivamente il carico aerodinamico per raggiungere un’elevata deportanza o una bassa resistenza, a seconda delle condizioni dinamiche. I motori attivati elettronicamente aprono o chiudono i flap attivi nello splitter frontale e sul cofano motore che indirizzano il flusso d’aria nella parte anteriore e posteriore. Attraverso l’unità di controllo Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva 2.0 (LDVA 2.0), con sensori inerziali migliorati, tutti i sistemi elettronici della vettura vengono gestiti in tempo reale e i flap del sistema ALA vengono attivati in meno di 500 millisecondi per garantire la migliore configurazione aerodinamica della vettura in ogni condizione di guida.

8. Quattro ruote sterzanti

Con l’introduzione dell’Aventador S il controllo laterale beneficia del  sistema a quattro ruote sterzanti,  adottato per la prima volta su una Lamborghini di serie. Questo sistema garantisce una maggiore agilità alle basse e medie velocità e più stabilità alle alte velocità. Sull’asse anteriore è combinato con lo sterzo dinamico Lamborghini Dynamic Steering (LDS), che garantisce una risposta più naturale e maggiore reattività nelle curve più strette e specificatamente adattato per essere integrato con il Lamborghini Rear-wheel Steering (LRS), il sistema sterzante posteriore. Due attuatori separati reagiscono in cinque millisecondi alle sterzate del conducente, permettendo così una regolazione in tempo reale di angolazione e un migliore bilanciamento tra tenuta e trazione. A bassa velocità, le ruote posteriori si trovano nella direzione opposta rispetto all’angolo di sterzata, riducendo così virtualmente il passo. Ad alta velocità, invece, le ruote anteriori e quelle posteriori hanno la stessa direzione di sterzata, assetto che permette di ampliare virtualmente il passo, garantendo così una maggiore stabilità e ottimizzando la reattività della vettura.

9. Stop and Start system

Sin dal 2011 Lamborghini ha dimostrato sensibilità verso la diminuzione dei consumi e dell’inquinamento e soprattutto verso l’aumento di efficienza. La Lamborghini Aventador, sin dalla versione LP 700-4, monta un innovativo e velocissimo sistema stop start dotato di supercap per l’accumulo di energia elettrica che consente una significativa riduzione di consumi di carburante. Per il nuovo sistema stop-start dell’Aventador, la Casa di Sant’Agata utilizza una tecnologia d’avanguardia assoluta e fino a quel momento inedita nel mondo dell’automobile: l’energia elettrica per riaccendere il motore dopo una fase di arresto (ad esempio al semaforo) è fornita da dal supercap: il riavvio è estremamente veloce: il V12 riprende a girare entro 180 millisecondi, quindi molto più velocemente rispetto a un sistema stop-start convenzionale. In linea con la filosofia della costruzione leggera della Casa, la nuova tecnologia fornisce una riduzione di peso pari a 3 chilogrammi. La classica batteria del veicolo alimenta soltanto i sistemi elettronici, ha dimensioni più piccole e dura praticamente per tutta la vita del veicolo.

10. Cylinder Deactivation System, CDS

La seconda tecnologia per aumentare l’efficienza è costituita dal sistema di disattivazione cilindri (Cylinder Deactivation System, CDS). Nel funzionamento a carico ridotto e con velocità di marcia sotto i 135 km/h il CDS disattiva una delle due bancate di cilindri, cosicché il propulsore continua a funzionare come un sei cilindri in linea. Al minimo azionamento dell’acceleratore ritorna disponibile la potenza completa. Sia il CDS sia il sistema stop-start lavorano con velocità estrema, praticamente senza che il guidatore se ne accorga e senza penalizzare minimamente l’affascinante emozione di guida. Forniscono però un sensibile miglioramento di efficienza: rispetto alla stessa vettura senza le tecnologie sopra citate, il consumo combinato dell’Aventador si riduce del 7%. A velocità autostradale di circa 130 km/h, la riduzione di consumi ed emissioni inquinanti si attesta al 20% circa.

Ricordando l’origine dei nomi delle vetture Lamborghini sono vari i tori da corrida da cui le vetture della casa di Sant’Agata Bolognese hanno preso il nome: Miura, Jarama, Reventón e Murciélago, ma uno dei più valorosi di loro è il toro Aventador.

Aventador, nel 1993 a Saragozza, durante la corrida, si dimostrò il toro più valoroso. Seguendone la storia il bolide presentato da Automobili Lamborghini nel 2011 ha dimostrato il suo valore nel campo automobilistico continuando con determinazione la sua corrida in 10 anni di innovazioni.

Nuova Lamborghini Huracán Super Trofeo EVO2: correre con stile

Lamborghini Squadra Corse presenta la nuova versione dell’auto che correrà nel Super Trofeo a partire dal 2022. Design senza compromessi, aerodinamica ottimizzata e un nuovo sistema frenante rendono l’Huracán Super Trofeo EVO2 la versione più ad alte prestazioni mai progettata per il campionato one-make

Sant’Agata Bolognese, 26 maggio 2021 – Lamborghini Squadra Corse presenta l’Huracán Super Trofeo EVO2, l’ultima versione di auto da corsa che verrà utilizzata in ciascuna delle tre serie Continental Lamborghini, a partire dal 2022. Raffinatezze aerodinamiche radicali e un design senza compromessi creato da Lamborghini Centro Stile rendono l’Huracán Super Trofeo EVO2 la versione più ad alte prestazioni di sempre a correre nella serie one-make, che nel 2021 ha disputato la sua 13esima stagione.

“Sono passati sette anni da quando abbiamo presentato il primo Huracán Super Trofeo a Pebble Beach, e ora Squadra Corse sta aggiungendo un nuovo capitolo alla sua storia”, ha commentato Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini. “L’Huracán è uno dei più grandi bestseller nella storia del marchio e il Super Trofeo ha inoltre contribuito ad aumentarne il successo”.

Dal 2009, 950 piloti hanno corso nel Super Trofeo, gareggiando in oltre 310 ore sui tracciati più prestigiosi del mondo. Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer di Automobili Lamborghini, ha osservato: “Il Super Trofeo è il miglior terreno di prova per soluzioni tecniche e aerodinamiche sia per le auto da strada che per le GT, e con l’Huracán Super Trofeo EVO2 abbiamo sicuramente fatto un altro passo avanti. Nell’aprile 2021 abbiamo festeggiato il traguardo della 400esima Huracán racing car, e il nostro obiettivo con il Super Trofeo EVO2 è raggiungere i 500 in pochi anni”.

Aerodinamica e design sono le aree in cui Squadra Corse e Centro Stile si sono concentrate di più. Dal punto di vista estetico, l’Huracán Super Trofeo EVO2 porta all’estremo il design delle generazioni precedenti, anticipando gli elementi stilistici che debutteranno sulle auto da strada nei prossimi anni. Il frontale ha subito un cambiamento radicale, con nuovi gruppi di luce full LED ad alta intensità dal design esagonale e un pronunciato labbro “omega” che unisce le pinne in fibra di carbonio e rafforza il legame stilistico con l’Huracán STO. Novità sono anche le prese d’aria, che ottimizzano il flusso d’aria, mantenendolo aderente ai lati, oltre che deportanza.

La parte posteriore, dominata dalla grande ala in fibra di carbonio, si è ispirata al minimalismo e alla leggerezza. I telai dei nuovi gruppi luce a LED rendono omaggio al design del Countach e sono supportati in modo efficiente dal paraurti ad arco in fibra di carbonio, che collega armoniosamente le appendici aerodinamiche situate dietro le ruote alle alette diffusori ridisegnate.

Mitja Borkert, Responsabile Design lamborghini, ha commentato: “Quando ci siamo avvicinati al progetto Huracán Super Trofeo EVO2, abbiamo subito pensato al concetto di “Racing in style”. Cioè, una combinazione della tipica aggressività delle auto da corsa Huracán e delle caratteristiche stilistiche classiche del DNA lamborghini. Inoltre, l’Huracán Super Trofeo EVO2 rappresenta un approccio estetico futuristico che anticipa parzialmente gli elementi di design della prossima gamma di auto da strada”.

Innovazioni si vedono anche in numerosi componenti della carrozzeria, come i pannelli laterali e le suddette appendici aerodinamiche posteriori, sostituendo i materiali plastici con fibra di carbonio, pur mantenendo la massima sostenibilità in termini di costi di gestione. Inoltre, i parafanghi posteriori sono ora composti da un unico elemento, che include parte dello spoiler laterale, per una continuità superficiale ottimale.

Anche il sistema frenante, progettato e sviluppato da Squadra Corse, ha subito cambiamenti. I dischi anteriori in acciaio sono aumentati da 380 a 390 mm; le nuove pinze possono ospitare pastiglie con un nuovo design e una superficie più ampia per ottimizzare prestazioni e consumi. Propulsione è affidata al motore V10 aspirato naturalmente da 5,2 litri che eroga una potenza massima di 620 CV, da gestire con un cambio sequenziale X-Trac a sei rapporti e abbinato alla trazione posteriore.

Giorgio Sanna, Head of Motorsport di Lamborghini, ha dichiarato: “Il Super Trofeo è alla base del nostro concetto di customer racing, capace di coinvolgere ed emozionante sia i giovani talenti che i gentlemen driver. L’Huracán Super Trofeo EVO2 è dedicato a entrambe le categorie di piloti, e lo abbiamo progettato con l’obiettivo preciso di offrire un’esperienza di guida ancora più coinvolgente, prestando la massima attenzione ai costi di gestione”.  

L’Huracán Super Trofeo EVO2 ha debuttato in pubblico il 28 maggio a Le Castellet, in occasione del secondo round del Lamborghini Super Trofeo Europe. Il prezzo per il mercato europeo è di 250.000 euro, tasse escluse. I clienti avranno l’opportunità di aggiornare l’Huracán Super Trofeo EVO con un kit dedicato disponibile dall’inizio del 2022.

Automobili Lamborghini: il MUDETEC riapre le porte con una nuova mostra tra innovazione e tradizione

Sant’Agata Bolognese, 30 aprile 2021 – Il MUDETEC, il Museo di Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, riapre le proprie porte al pubblico a partire dal 3 maggio. Dopo la chiusura di questi mesi a causa della pandemia, uno dei luoghi più iconici di Lamborghini torna a vivere con la nuova mostra “Future is our legacy”.

Il titolo dell’esposizione richiama la filosofia di Automobili Lamborghini, una realtà che ha lo sguardo costantemente rivolto al futuro, anticipando i tempi, senza mai dimenticare e celebrare il proprio passato. E, infatti, la mostra arriva in un momento ben preciso, che coincide con due appuntamenti importanti: il ventennale del MUDETEC e il 50° anniversario del Countach.

Come da tradizione per Lamborghini, la mostra – suddivisa su due piani – corre sul filo di una sintesi perfetta tra innovazione e tradizione, le due anime della Casa del Toro. All’ingresso è collocato un tunnel emozionale che accende la passione dei visitatori col sound inconfondibile del motore V12, insieme a un video che celebra i modelli iconici V12. Al piano terra il percorso si articola alla scoperta dei modelli nati tra gli anni ‘60 e i ’90, dalla Miura alla Diablo, per poi fare un salto nel design futuristico di due recenti modelli visionari, l’Essenza SCV12 e la Vision GT.

Protagonista indiscusso del primo piano è il Countach, che quest’anno festeggia cinquant’anni, modello che, oltre a finire ritratto sui muri delle camere di un’intera generazione ed essere usato in decine di film internazionali, ha permesso alla Lamborghini di entrare nella leggenda. La vettura, posta su una pedana, sembra “guardare” i modelli nati dal 2000, che inevitabilmente ne hanno preso ispirazione sia nel design che nelle soluzioni tecnologiche. Il percorso di visita continua poi tra modelli in tiratura limitata, come Reventón, Sesto Elemento, Veneno, Centenario e la prima Lamborghini con tecnologia ibrida, la Sián.

L’esperienza è arricchita, inoltre, da attività dall’alto contenuto digitale ed innovativo, marchio di fabbrica di Automobili Lamborghini. Per coinvolgere ancora di più i suoi appassionati e offrire un’esperienza entusiasmante e interattiva, è presente come sempre il simulatore di guida e una novità: il Social pass by card. Il visitatore, posizionandosi di fronte agli schermi, potrà scattarsi una foto accanto alla sua Lamborghini preferita, condividerla sui social e portarsi a casa il ricordo di una giornata speciale in un luogo unico. 

A partire dal 3 maggio, il museo è aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 18.00 (eccetto il 15 Agosto e il 25 Dicembre) con ultimo ingresso alle ore 17.00. In virtù delle attuali disposizioni governative di contenimento alla pandemia, gli ingressi sono contingentati per un massimo di 12 visitatori ogni mezz’ora. L’uso della mascherina è obbligatorio.

La prenotazione è obbligatoria al seguente link: https://www.lamborghini.com/it-en/museo e va effettuata 24 ore prima il sabato, la domenica e nei festivi infrasettimanali.

Arrivata in Italia la prima Corvette Stingray ufficiale con motore centrale posteriore

Esposta nello show room Cavauto a Monza

 Il primo esemplare ufficiale della nuova Chevrolet Corvette Stingray, più comunemente nota come C8,  è arrivato in anteprima in Italia ed è esposto presso lo show room di Monza del Gruppo CAVAUTO, unico importatore e distributore con mandato per l’Italia del marchio Chevrolet, inclusa la gamma Corvette.

Come ogni appassionato sa bene, questa ottava generazione della Corvette, leggendaria icona americana nata 68 anni orsono,  è radicalmente nuova e per la prima volta monta il motore V8 aspirato in posizione centrale posteriore. Senza ombra di dubbio, questa ottava generazione identificata con la sigla C8 è la più attesa e desiderata Corvette di sempre.

L’esemplare arrivato dagli Stati Uniti è un Coupé con carrozzeria color Torch Red e interni Natural Leather (cuoio): una scelta che vuole rendere omaggio al tradizionale rosso delle vetture italiane nelle competizioni. Una colorazione che valorizza molto bene la grinta e la sportività di questa inedita Corvette Stingray, anche se, in realtà, i clienti italiani preferiscono altre tonalità per la loro C8.

Infatti la prima raccolta ordini fatta dal Gruppo CAVAUTO, fornisce dati molto interessanti da questo punto di vista. Innanzitutto il primo dato che balza all’occhio è quello relativo alla forma della carrozzeria. Le percentuali di Corvette Coupé e Convertible ordinate, grosso modo si equivalgono. E’ un dato sorprendente, dal momento che il modello coupé in realtà può già essere guidato in versione open air, disponendo del tettuccio amovibile di tipo Targa.

Evidentemente buona parte della clientela ha deciso che una vettura di questo genere, debba essere vissuta pienamente e debba rappresentare la massima espressione del sapersi godere la vita, anche a cielo aperto e in riva al mare. Ovviamente quando si potrà tornare a farlo, ma è chiaro che si tornerà a vivere questi momenti, dopo aver passato oltre un anno da reclusi. Non ci si deve rassegnare!

La Corvette Stingray è un’auto estrema, ma allo stesso tempo mantiene la sua peculiare caratteristica di poter essere guidata tutti i giorni, non solo nel fine settimana. Ecco allora il perché della scelta di una Convertible, dotata di hardtop retrattile elettrico  in grado di aprirsi e chiudersi in soli 16 secondi anche in movimento fino a 50 km/h.

A questi appassionati che amano vivere la propria Corvette in coppia e in chiave più elegante e romantica, si contrappongono invece i puristi delle prestazioni e della pista. Per loro la Corvette è un’auto da single, dove si sentono piloti, e la sublimazione di questo desiderio lo si ha possedendo il coupé dotato di pacchetto prestazionale Z51 e telemetria.

Ciascuna Corvette beneficia del Performance Data Recorder, in grado di registrare le performance in pista con tanto di telemetria, grazie a due telecamere. Il pilota potrà scaricare le immagini e i rilevamenti su una SD per potersi gustare a casa il proprio track-day, oppure potrà visualizzare tutto  immediatamente sul display dell’infotainment, che include tra le altre cose Apple CarPlay e Android Auto.

Z51 è la sigla del pack performance della Corvette Stingray e comprende la regolazione elettronica delle sospensioni in base alla modalità di guida; l’impianto frenante Brembo con dischi maggiorati e prese d’aria anteriori per il raffreddamento; il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD che si aggiunge al differenziale meccanico di serie (agendo anche come torque vectoring e distribuendo la coppia sulle singole ruote posteriori); il sistema di scarico Performance; il pacchetto aerodinamico con splitter anteriore e alettone posteriore per massimizzare il carico aerodinamico; e  gli pneumatici Michelin Pilot Sport 4S con marchiatura Corvette, sviluppati appositamente per la Corvette C8.

Detto della tipologia della carrozzeria, dall’analisi dei primi ordini risulta che il colore preferito dai clienti italiani sia l’ Amplify Orange metallizzato, scelto da Chevrolet per il lancio negli Stati Uniti della Convertible.

Il secondo colore maggiormente apprezzato è l’Artic White, un classico per la Corvette. Poi troviamo il Jet Black, e sorprendentemente il Caffeine Brown Metallic per la Convertible, ovvero un color caffè chiaro metallizzato, molto raffinato. Piacciono anche le diverse tonalità di grigio metallizzato, Flare Silver e Hypersonic Gray Metallic. Solo un’esemplare è stato scelto nell’azzurro Rapid Blue e nel Torch Red. Ancora nessuno, invece, nell’Accelerate Yellow, che richiama la livrea gialla delle Corvette ufficiali da gara, impegnate nella 24 Ore di Le Mans alla fine di agosto. Causa pandemia infatti, la classica data di metà giugno è stata posticipata.

Sono però ancora disponibili le ultimissime Corvette Stingray Launch Edition per il mercato europeo, ovvero le versioni speciali superaccessoriate, configurabili e ordinabili fino al 30 aprile, che saranno in consegna da settembre in avanti. Quindi c’è ancora qualche giorno di tempo per ordinare la propria Corvette gialla! Da maggio saranno invece prenotabili solo gli allestimenti tradizionali, che arriveranno in Europa a partire dall’inizio del 2022. Il listino con queste versioni tradizionali, non è al momento ancora disponibile.

Le ultime Launch Edition possono essere prenotate comodamente online! Il Gruppo CAVAUTO ha digitalizzato le vendite della nuova supersportiva americana varando una piattaforma web, con configuratore che permette di personalizzare e pre-ordinare entrambi i modelli, Coupé e Convertible.

In un periodo come questo, dove gli spostamenti sono limitati, questa soluzione si affianca alla classica metodologia di visita della concessionaria.

L’accoglienza sulla piattaforma di configurazione e pre-ordine sul sito www.corvettec8.it/configuratore/ è subito particolare, dato che in homepage è possibile ascoltare il sound del motore della Corvette C8 in accelerazione, in modo da far entrare in simbiosi il driver con la sua nuova GT. La prima schermata del configuratore offre la scelta tra Coupé e Convertible, poi si passa alla opzione del colore, con 8 tinte per entrambe le vetture. Per le versioni Launch Edition, in base alla vernice della carrozzeria, si auto-configurano gli interni e gli altri particolari estetici della macchina. Unico optional disponibile è il Front Lift System™, accessorio importantissimo dal momento che permette di alzare la parte anteriore della Corvette di 5 centimetri in meno di 3 secondi, in modo da poter affrontare con agilità ostacoli come dossi e avvallamenti e le famigerate buche cittadine delle nostre strade. Il Front Lift System™ è in grado di memorizzare tramite GPS la posizione esatta dell’ostacolo, in modo da attivarsi automaticamente nei passaggi futuri.

La fase conclusiva della configurazione vede la possibilità di confermare il pre-ordine della vettura con un deposito di 100 Euro. In questo modo l’utente che effettua il pagamento del pre-ordine, grazie al rilascio di un codice identificativo, si assicura la priorità indicativa per la consegna del suo veicolo Chevrolet Corvette Stingray Launch Edition, anche se non comporta automaticamente l’acquisto dell’auto. In prossimità dell’inizio della produzione di quel veicolo oggetto del pre-ordine, verrà richiesto al cliente se vorrà proseguire con l’ordine vero e proprio della vettura e finalizzare il tutto attraverso un contratto d’acquisto.

Automobili Lamborghini al Salone dell’auto di Shanghai 2021

Prima presentazione pubblica mondiale della hypercar da pista Essenza SCV12. Debutto in Cina per la Huracán STO, vettura da pista omologata per l’uso su strada. La Huracán Fluo Capsule esposta per la prima volta in Asia-Pacifico

Shanghai, 19 aprile 2021  Automobili Lamborghini presenta al Salone dell’auto di Shanghai 2021 tre modelli che portano sotto i riflettori la passione e il DNA sportivo del marchio italiano di supersportive.

In esposizione allo stand Lamborghini l’hypercar Essenza SCV12, di cui sono stati realizzati soli 40 esemplari, svelata insieme alla Huracán STO, vettura da pista omologata per l’uso su strada al suo debutto in Cina. Oltre a questi due modelli, i visitatori della regione Asia-Pacifico hanno potuto ammirare anche la Huracán Fluo Capsule, l’ultima collezione dei vivaci colori destinati alle supersportive con motore V10. Con il Super SUV Urus, l’esposizione della gamma prodotto è completa, per sottolineare l’importanza della presenza al Salone di Shanghai, il più importante appuntamento cinese dall’anno.

Stephan Winkelmann, presidente e CEO di Automobili Lamborghini, e Francesco Scardaoni, direttore regionale di Automobili Lamborghini Asia-Pacifico, hanno illustrato gli ottimi risultati aziendali e i nuovi prodotti del marchio, salutando il pubblico cinese in collegamento video a causa delle attuali limitazioni agli spostamenti.

“Automobili Lamborghini ha concluso il 2020 con il livello di redditività più alto mai raggiunto e il secondo valore più elevato nella sua storia in termini di fatturato e vendite, nonostante la fabbrica sia stata chiusa per circa due mesi a causa del COVID-19. Questa crescita è proseguita anche nel 2021: le previsioni di inizio anno sono molto positive e il numero di consegne è il più alto mai registrato nei primi tre mesi. Gli ordini effettuati finora coprono già nove mesi di produzione”, ha affermato Stephan Winkelmann, tornato alla guida di Lamborghini dopo cinque anni. “Sono orgoglioso e onorato di essere di nuovo al timone di Lamborghini, in particolare in questo momento cruciale nella storia dell’azienda. Stiamo lavorando sodo e preparando Lamborghini a una nuova era. Lamborghini diventerà un marchio ancora più forte, sia qui in Cina sia nel resto del mondo, grazie ai nuovi piani di sviluppo che saranno annunciati a breve”.

Commentando le previsioni relative al marchio sul mercato cinese, Winkelmann ha aggiunto: “Ci sono sviluppi estremamente positivi nel mercato cinese. Sono molto felice di confermare che è già stata pianificata tutta la produzione destinata al mercato cinese nel 2021. Con l’aumento dei volumi di produzione, prevediamo che il mercato cinese salirà al secondo posto in termini di vendite, restando uno dei mercati più importanti per Lamborghini a livello globale”.

Anche Francesco Scardaoni ha aspettative decisamente positive: “In Cina stiamo raggiungendo un gruppo di clienti molto diversificato, con un’età media più avanzata rispetto al pubblico mondiale; abbiamo anche più clienti attenti alle esigenze della famiglia e più clienti donne. Continueremo ad allargare la nostra rete di concessionari in altre città per poter fornire un’assistenza migliore ai clienti cinesi in tutto il Paese. Quest’anno, nonostante le costanti incertezze, Lamborghini continuerà a regalare eventi esclusivi ai clienti e agli appassionati del marchio, concentrandosi in particolare sul lancio commerciale dell’Essenza SCV12 e della Huracán STO. In quanto produttore di supersportive autentiche, prevediamo anche che il motorsport rivestirà un ruolo ancora più importante per Lamborghini in Cina, grazie all’introduzione della nuova GT Super Sprint Challenge. In Cina, Lamborghini guarda al futuro con fiducia e presenterà un portafoglio prodotti senza paragoni, con un design e una tecnologia all’avanguardia. I tre importanti modelli presentati in anteprima al Salone dell’auto di Shanghai sottolineano la nostra fiducia nella Cina e il nostro impegno concreto verso i clienti cinesi”.

Dopo il suo lancio virtuale nel 2020 la Lamborghini Essenza SCV12 viene mostrata al pubblico per la prima volta al Salone dell’auto di Shanghai 2021, con l’esclusiva livrea Verde Selvans, Grigio Linx, Nero Aldebaran lucido e Arancio California.

L’Essenza SCV12, realizzata in un’edizione limitata di 40 esemplari, si ispira all’esperienza di Squadra Corse in prestigiose gare di motorsport. Le soluzioni innovative presenti in questa hypercar danno vita a una nuova esperienza di guida assoluta, mentre il design futuristico eredita tutti gli elementi iconici del marchio, raggiungendo allo stesso tempo un equilibrio tra leggerezza, funzionalità ed estetica.

Diretta discendente di vetture come Miura Jota e Diablo GTR, l’Essenza SCV12 è equipaggiata con il più potente motore 12 cilindri aspirato mai sviluppato da Lamborghini, che eroga oltre 830 CV anche grazie al contributo della sovralimentazione dinamica alle alte velocità. La potenza è da gestire con un inedito cambio portante 6 rapporti X-trac, posto trasversalmente sul retrotreno e abbinato alla trazione posteriore, per garantire compattezza, continuità strutturale e maggiore rigidezza torsionale.

Inoltre Essenza vanta un eccezionale rapporto peso-potenza (1,66 CV/kg) ed è la prima vettura GT che utilizza una monoscocca in fibra di carbonio di nuova generazione priva di rollcage interno, rispettando le norme di sicurezza previste per i prototipi FIA.

L’Essenza SCV12 è nata con l’obiettivo di regalare l’esperienza di guida in pista più pura che Lamborghini è in grado di offrire. Ogni cliente entrerà a far parte di un club esclusivo, per guidare la propria hypercar sui circuiti più prestigiosi di tutto il mondo e accedere a programmi di preparazione atletica simili a quelli seguiti dai piloti ufficiali Lamborghini.

Oltre all’Essenza SCV12, anche la Huracán STO ha entusiasmato il pubblico alla sua prima apparizione in Cina. Questa supersportiva, omologata per l’uso su strada con l’anima e le caratteristiche di una vera auto da corsa, rappresenta l’incarnazione più pura dell’abilità e della tradizione di Lamborghini Squadra Corse nel motorsport: le tecnologie sono mutuate dalle auto da corsa Lamborghini Huracán Super Trofeo EVO e GT3 EVO e dal know-how acquisito grazie alle numerose vittorie, tre alla 24 Ore di Daytona e due alla 12 Ore di Sebring.

Grazie a un potente motore V10 naturalmente aspirato che sprigiona una potenza di 640 CV e 565 Nm di coppia a 6500 giri/min, la Huracán STO a trazione posteriore è in grado di passare da 0 a 100 km/h in soli 3,0 secondi, da 0 a 200 km/h in 9,0 secondi e raggiungere una velocità massima di 310 km/h. Anche la velocità del cambio è stata ulteriormente potenziata per cambiare marcia in modo estremamente reattivo e rapido.

L’aerodinamica superiore di Lamborghini e l’ingegneria di un’auto da corsa regala a chi è al volante della Huracán STO la più autentica emozione di guida possibile; la vettura raggiunge la massima deportanza della sua classe con il migliore bilanciamento aerodinamico per un’auto a trazione posteriore grazie al suo nuovo design esterno che rinnova l’inconfondibile profilo Lamborghini per ottimizzare il flusso d’aria e comprende il Cofango, unico nel suo genere: un componente monopezzo in fibra di carbonio che integra cofano anteriore, parafango e paraurti anteriore.

Anche le altre caratteristiche rispecchiano il trasferimento di tecnologia dalle Huracán sportive di Lamborghini: lo splitter anteriore e i louver sui passaruota anteriori, il parafango posteriore con prese d’aria NACA, il cofano del vano motore posteriore con air scoop e pinna aerodinamica integrata e un alettone posteriore regolabile manualmente.

Per ridurre ulteriormente il peso, oltre il 75% dei pannelli esterni della Huracán STO è realizzato in fibra di carbonio. L’ampio uso della tecnologia leggera regala alla Huracán STO un rapporto peso-potenza di 2,09 kg/CV, con un peso a secco di soli 1339 kg.

Tre nuove modalità di guida esprimono lo spirito sportivo della Huracán STO, finalizzato agli ambienti di guida a elevate prestazioni: STO, Trofeo e Pioggia. La modalità standard STO è adatta alla guida su strada e al divertimento su percorsi tortuosi, mentre nelle modalità Trofeo e Pioggia tutti i sistemi sono ottimizzati rispettivamente per l’asfalto asciutto e bagnato.

Il nuovo impianto frenante Brembo CCM-R sfrutta l’esperienza nei materiali delle applicazioni nate per la F1 per garantire maggiore resistenza al calore e uniformità e prestazioni di alto livello, a dimostrazione del carattere sportivo della Huracán STO.

La Huracán STO è la vettura ideale per chi desidera provare la stessa adrenalina e le stesse emozioni sperimentate alla guida di un’auto da corsa. I proprietari potranno personalizzare nei minimi dettagli sia gli esterni sia gli interni grazie al programma Ad Personam. Grazie alla vasta selezione di combinazioni di colore e finiture, la scelta per i proprietari della Huracán STO è praticamente illimitata.

La Huracán EVO Fluo Capsule è stata presentata per la prima volta in Asia-Pacifico nell’esclusiva area Ad Personam dello stand Lamborghini. Lanciata nel mese di novembre 2020, la Huracán EVO Fluo Capsule è una collezione di colori brillanti e decisi, audace e allo stesso tempo elegante, pensata per la supersportiva V10, che propone esterni in vernice opaca e opzioni di finiture e colori interni complementari.

La Huracán EVO è stata presentata in Verde Shock, colore che mette in risalto le sue forme e linee inimitabili. La Capsule comprende, oltre alla vettura esposta, altre quattro configurazioni per interni ed esterni in Arancio Livrea, Celeste Fedra, Arancio Dac e Giallo Clarus, abbinate a dettagli in nero opaco e linee decorative colorate: un ulteriore livello di varietà e personalizzazione delle possibilità praticamente infinite offerte dal programma Ad Personam.

La gamma in esposizione è completata dalla Urus color Bianco Monocerus. Il Super SUV in esposizione propone i cerchi optional Taigete nero lucido da 23’’: un rimando allo spirito sportivo e al lusso esclusivo del marchio. Le pinze rosse, disponibili come optional in questo SUV con l’anima di una supersportiva, sono sinonimo di prestazioni allo stato puro. Nel mese di marzo, al Days of Speed sul ghiaccio del lago Baikal, una Lamborghini Urus ha affrontato una sfida estrema per stabilire il record sui 1000 metri a una velocità media di 114 km/h con partenza da fermo. La strabiliante velocità massima registrata durante lo sprint da record è stata di 298 km/h. La Urus ha ridefinito i parametri di riferimento in termini di potenza, prestazioni, dinamica di guida, ma anche di design insuperabile, lusso e fruibilità quotidiana, diventando subito una delle vetture preferite dai clienti fin dal suo esordio sul mercato. Continua a trasmettere un dinamismo apprezzato sia dal conducente sia dai passeggeri.

Anche la linea di abbigliamento a marchio Lamborghini, gli accessori esclusivi e i diversi progetti in co-branding sono stati esposti in un’area dedicata, caratterizzata con gli elementi iconici di design del marchio Lamborghini.