Club Italia, la macchina del tempo del Sanremo

Rallye Sanremo. La Lancia 037 di Markku Alén e Ilkka Kivimäki e quella di Attilio Bettega e Maurizio Perissinot, entrambe nella magnifica livrea Martini Racing dai caratteristici colori rosso-azzurro-blu; la Punto Super 1600 del team messo in piedi da Gino Macaluso per il Campionato Mondiale Junior che con Andrea Dallavilla e Giovanni Bernacchini, proprio sulle strade della Riviera Ligure, salì sul gradino più alto del podio. Una Lancia Fulvia HF, la stessa con cui Amilcare Ballestrieri vinse nel 1972.

E poi Miki Biasion, il due volte Campione del Mondo Rally, al volante di una dei 15 esemplari, numerati e personalizzati, della Lancia Delta HF Integrale Club Italia realizzata in una serie esclusiva in omaggio alla Delta, la vettura che più di ogni altra ha contribuito alle affermazioni dello sport automobilistico italiano negli anni Ottanta e Novanta, e ai suoi campioni. Questo e tanto altro, tutto insieme, nel raduno del Club Italia andato un scena, sabato 10 aprile, in occasione del Rallye Sanremo 2021. Rally tornato a respirare l’aria del mondiale con alcune vetture della categoria WRC Plus, protagoniste del Campionato del Mondo Rally, al via di una gara test in vista del prossimo appuntamento iridato.

Un raduno, patrocinato del Club ACI Storico e organizzato all’interno dell’evento sportivo che ha richiamato in Liguria oltre trecentocinquanta equipaggi, che è stato una vera e propria macchina del tempo dell’automobilismo da collezione, sportivo e non, con alcune regine della storia del rallysmo italiano – non una replica ma proprio quelle che hanno calcato la terra e gli asfalti di quelle competizioni – affiancate da automobili che, anche viste da sole, farebbero stropicciare gli occhi. Figuriamoci se fatte “sfilare” di corsa, una in fila all’altra, sulle prove speciali di un rally come il Sanremo: una Bugatti degli anni ’20 del secolo scorso accanto ad una Dallara Stradale Club Italia in serie limitata del 2020; una Alfa Romeo 4C, sempre in serie limitata per i soci del club, accompagnata da due elegantissime Lancia Aurelia e da sportive Ferrari e Lancia Delta Evoluzione.

Tutto questo sono stati i Club Italia Days – Sulle Strade del Sanremo: la passerella lungo cui far sfilare delle vere e proprie opere d’arte in movimento, la macchina del tempo per vivere e far rivivere, attraverso le vetture di un gruppo di amici legati dalla passione per il bello, l’emozione del suono di un motore e la bellezza di automobili dalle linee e dal fascino senza tempo.

Lamborghini taglia il traguardo delle 400 Huracán da corsa

Dal 2014 sono 400 le Huracán Super Trofeo e GT3 prodotte sulla stessa linea delle stradali a Sant’Agata Bolognese. In sole sei stagioni le Huracán GT3 hanno vinto quasi 100 gare nei più prestigiosi campionati GT al mondo

Sant’Agata Bolognese, 6 aprile 2021 – Lamborghini celebra la 400esima Huracán da corsa prodotta nello storico stabilimento di Sant’Agata Bolognese, dove dal 1963 nascono tutte le Lamborghini, sia stradali sia da competizione. Stephan Winkelmann (Presidente e Amministratore Delegato), Maurizio Reggiani (Chief Technical Officer), Ranieri Niccoli (Chief Manufacturing Officer) e Giorgio Sanna (Head of Motorsport), hanno assistito all’evento insieme ai tecnici che ogni giorno costruiscono sia le Huracán Super Trofeo Evo sia le GT3 Evo.

“Siamo orgogliosi del traguardo – ha commentato Winkelmann – importante non solo per Squadra Corse ma per tutta l’azienda. In pochi anni Squadra Corse si è affermata nelle più importanti competizioni internazionali e le Huracán GT3 e Super Trofeo sono un indiscusso punto di riferimento nella categoria Gran Turismo”.

La prima Huracán Super Trofeo viene presentata nel 2014, per sostituire la Gallardo nel campionato monomarca Lamborghini che si corre in America, Asia, Europa e Medio Oriente. L’anno successivo debutta la Huracán GT3, che segna l’ingresso ufficiale di Lamborghini nelle competizioni GT.

In sei stagioni la Huracán GT3 e la sua erede, GT3 Evo, hanno vinto quasi 100 gare, tra cui tre edizioni consecutive della 24 Ore di Daytona e due della 12 Ore di Sebring, conquistando anche la “tripla corona” del GT World Challenge Europe nel 2019. Nel solo 2020 le Huracán GT3 sono state portate in gare da 24 diversi team in 15 campionati nazionali e internazionali, percorrendo un totale di 20.000 km grazie a 88 diversi piloti.

Buon compleanno Abarth!

Il 31 marzo si celebra il 72° anniversario della nascita del brand Abarth, da sempre sinonimo di performance e stile. Una storia vissuta anche dal suo marchio, sempre coerente con i propri valori, che si è evoluto seguendo un percorso che dal realistico Scorpione del 1949 è arrivato all’attuale scudo Abarth che incornicia l’iconico Scorpione. L’evoluzione del marchio Abarth ha testimoniato le oltre 10.000 vittorie, i 10 record del mondo, i 4 campionati del mondo rally, i più significativi anniversari e naturalmente l’evoluzione del prodotto, fino alla nuova gamma 2021 appena lanciata.

Il 31 marzo 1949 l’ingegnere italo austriaco Carlo Abarth fondava la Abarth & C., un marchio che avrebbe dato vita a un’autentica leggenda di stile e prestazioni declinata in auto da record, kit di elaborazione rivoluzionari e gare memorabili e il cui logo, il famoso “Scorpione” oggi conosciuto in tutto il mondo, era il segno zodiacale del fondatore. Lo Scorpione peraltro incarnava perfettamente la filosofia della neonata scuderia specializzata in automobili “piccole ma cattive”.

La storia di Abarth e del suo logo si snoda attraverso le vittorie sportive, e queste cominciarono subito. Prima fra tutte,nel 1950,la vittoria di categoria nella celebre cronoscalata “Palermo-Monte Pellegrino” con alla guida della Abarth 204Aun “certo” Tazio Nuvolari, il “mantovano volante”. E’ proprio sulla scorta delle prime vittorie che, nel 1954, Carlo Abarth decise di arricchire il logo con l’introduzione di uno scudo bicolore, emblema delle vittorie nelle “battaglie sportive”, che faceva da sfondo allo Scorpione.

Nel 1962 la Abarth 1000 Bialbero si aggiudica il primo di sei Campionati Mondiali Marche consecutivi, e per celebrare questo importante titolo nel logo vennero inseriti tre nuovi elementi: una bandiera a scacchi bianca e nera, il testo in stampatello rosso su fondo giallo “Campione del mondo” e una corona d’alloro stilizzata.

Nel 1969 viene deciso di lanciare una versione aggiornata del logo, dove a cambiare in modo significativo è proprio il simbolo della Casa torinese, lo Scorpione, che infatti diventa ancora più stilizzato, completamente nero e, per la prima volta, con entrambe le chele rivolte verso l’alto. Anche la scritta subisce una variazione: ora è bianca su sfondo azzurro e presenta solo la dicitura “Abarth”.

Nel 1971 Abarth viene acquisita da Fiat e, per sottolinearne l’italianità, nel logo compare il tricolore nello sfondo della scritta Abarth.

Oggi il logo, ridisegnato completamente nel 2007, accoglie tutti i tratti distintivi dello Scorpione proponendolo però in chiave decisamente più attualizzata e moderna, con la silhouette nera che appoggia le chele sulla diagonale dello scudo.

E siamo al 2019. In occasione del 70° anniversario di Abarth, il logo viene elaborato con una versione celebrativa dello scudo, caratterizzata da una bandiera a scacchi. Un logo che, orgogliosamente, è stato sfoggiato esclusivamente dalle vetture prodotte nell’anno del 70° compleanno. Nello stesso anno nasce anche una versione celebrativa a colori, sviluppata ad hoc solo per la 695 70° Anniversario, una Limited Edition prodotta in soli 1949 esemplari, come l’anno di nascita del Brand.

Ma c’è un logo che accompagna tutte le vetture Abarth, presente sulla parte posteriore delle due fiancate laterali, un simbolo importante che riprende quello che le vetture Abarth da gara hanno “portato” con orgoglio a partire dagli anni’60.  Il logo riprende lo scudo tipico di Abarth giallo e rosso che ospita lo scorpione, arricchito da una saetta tricolore. Un vero e proprio tributo all’impegno di Abarth nelle gare, che sono storicamente il banco di prova dove testare le soluzioni tecniche e tecnologiche innovative mirate ad incrementare performance e affidabilità delle Abarth da gara e di cui, in un secondo momento, avrebbero beneficiato le vetture di produzione.

Un impegno nel racing che continua tutt’oggi, sia in pista che sulle strade sterrate.  In pista quale fornitore di motori dei Campionati Italiano e Tedesco di F4, la palestra dei campioni di F1 di domani. E nei rally, dove l’Abarth 124 rally sarà protagonista, per il terzo anno consecutivo, del FIA-ERC, il Campionato Europeo Rally.

E sicuramente sono proprio i valori del racing, il confronto sportivo, la competizione e la ricerca continua della performance che i clienti Abarth vogliono e ritrovano nei modelli di produzione come testimoniato dal successo commerciale, che ha visto nel 2020 una crescita di quasi il 50% della quota di mercato dello Scorpione rispetto all’anno precedente.

Un successo che continua nonostante gli anni che passano, e per il suo 72° compleanno Abarth ha appena lanciato la nuova gamma 2021 declinata nelle versioni 595, Turismo, Competizione ed Esseesse. Quattro proposte distinte, ma accomunate dalle peculiarità tipiche di questo brand, icona della sportività: il piacere di guida, le prestazioni “adrenaliniche” e il sound dello scarico. Cui si aggiungono nuovi colori e nuovi dettagli, come i nuovi ed esclusivi sedili in pelle. E ad omaggiare la sua storia e i successi nei rally, la nuova 595 Competizione ha voluto rifarsi nei dettagli alla Fiat 131 Abarth Rally degli anni Settanta, con il nuovo colore opaco Blu Rally, mentre i nuovi cerchi in lega da 17” strizzano l’occhio a quelli della Lancia Delta Rally Integrale degli anni Novanta. Tutte le informazioni sulla gamma Abarth 2021 sono disponibili a questo link.

Un compleanno festeggiato anche con l’ampia community che da sempre è il cuore pulsante del brand, e che diventa protagonista di questa giornata speciale. Attraverso i canali social del brand, viene chiesto di interpretare il logo Abarth attraverso disegni, dipinti, e artwork in grado di rappresentare lo Scorpione nella sua essenza. I progetti selezionati diventeranno protagonisti dei profili social di Abarth.

Inoltre, agli oltre 140.000 iscritti alla Scorpionship, Abarth dedica uno sconto valido per tutto il 2021 sull’acquisto del merchandising ufficiale sul nuovo e-store Abarth: https://abarthstore.com/.

La Lamborghini Urus stabilisce il record di velocità sul ghiaccio del lago Baikal

La Urus registra una velocità record di 298 km/h. Record sui 1000 metri a una velocità media di 114 km/h con partenza da fermo. Prova di prestazioni straordinarie e di una manovrabilità eccezionale su ghiaccio

Baikal, Russia, 23 marzo 2021 – Automobili Lamborghini ha partecipato per la prima volta al Days of Speed sul ghiaccio del lago Baikal in Siberia con il Super SUV Urus, affrontando una sfida estrema per stabilire il record sui 1000 metri a una velocità media di 114 km/h con partenza da fermo. 

A guidare la Urus era Andrey Leontyev, pilota russo detentore del record di 18 vittorie del Days of Speed. La velocità massima registrata durante lo sprint è stata strabiliante, raggiungendo i  298 km/h nonostante l’elevato riscaldamento del ghiaccio sul lago più profondo del mondo.  Durante le prove, il Super SUV ha addirittura toccato una velocità massima di 302 km/h.  I dati ufficiali registrati da FIA e RAF (Federazione Russa dell’Automobile) saranno pubblicati nel mese di aprile.

Il SUV Lamborghini ha dato prova di prestazioni straordinarie e di un’eccezionale manovrabilità su ghiaccio, malgrado le difficoltà causate dal fondo stradale scivoloso, con conseguente trazione ridotta, e dalle forti raffiche di vento.

“Lamborghini fissa sempre obiettivi ambiziosi e audaci, consolidando i livelli prestazionali di riferimento senza pari che stabiliamo per i nostri prodotti e sostenendo l’innovazione innata e l’efficienza tecnica delle nostre supersportive. Questa sfida estrema ha dimostrato ancora una volta che il Super SUV Urus offre le prestazioni caratteristiche che ci si aspetta da una Lamborghini in termini di accelerazione, velocità massima e maneggevolezza, per esplorare qualsiasi percorso: un’autostrada, una strada sterrata o persino il ghiaccio. Non vediamo l’ora che siano pubblicati i risultati ufficiali della Urus”, ha commentato Konstantin Sychev, Head of Lamborghini Eastern Europe and CIS.

La Lamborghini Urus è dotata di un motore V8 biturbo da 4,0 litri che eroga 650 CV a 6000 giri/min (6800 giri/min Max) e 850 Nm di coppia massima a 2250 giri/min. Con 162,7 CV/litro, la Urus vanta una potenza specifica tra le più alte della sua classe, oltre che il miglior rapporto peso/potenza con 3,38 kg/CV. Inoltre, con un’accelerazione 0-100 km/h in 3,6 secondi (0-200 km/h in 12,8 secondi) e una velocità massima di 305 km/h, è uno dei Super SUV più veloci attualmente disponibili.

Il festival annuale Days of Speed si è tenuto dal 10 al 13 marzo. Questo evento sportivo ufficiale è organizzato dall’azienda di corse LAV e il suo obiettivo è quello di stabilire record di velocità su ghiaccio. L’evento rispetta scrupolosamente tutti i regolamenti di FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e RAF (Federazione Russa dell’Automobile).

Il MAUTO celebra i 10 anni del nuovo Museo Nazionale dell’Automobile

Intervengono i protagonisti della riapertura del Museo:  tra gli ospiti l’architetto Cino Zucchi e lo scenografo François Confino dialogano con i vertici del Museo di allora e di oggi. Appuntamento venerdì 19 marzo sulla pagina Facebook del museo

Torino, 17 marzo.  Dieci anni fa, nel marzo 2011, l’Italia celebrava i 150 anni dell’Unità e Torino, la prima capitale dello Stato unitario, fu il centro delle celebrazioni con Italia 150, un palinsesto di eventi, mostre, spettacoli e appuntamenti per celebrare il Paese. Torino partecipò con grande trasporto di tutta la cittadinanza, testimoniato dalla marea di bandiere tricolori appese ai balconi in ogni quartiere della città. Tra i tanti eventi, la città dell’automobile celebrò il 19 marzo la riapertura del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino nella nuova sede ampliata e ridisegnata, con il nuovo allestimento immersivo, con la nuova identità, il MAUTO, e con la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato da Sergio Marchionne, John e Lapo Elkann e i vertici del museo, il presidente, Giuseppe Alberto Zunino e il Direttore Rodolfo Gaffino Rossi.

In questi 10 anni, quasi 2 milioni di persone hanno visitato il MAUTO, che il Times ha classificato tra i 50 musei più belli al mondo. Venerdì 19 marzo, il MAUTO celebra i 10 anni dalla nuova apertura con un evento speciale insieme ai protagonisti del nuovo museo. In diretta dall’Auditorium del MAUTO e sulla pagina Facebook del museo, il presidente Benedetto Camerana e il direttore Mariella Mengozzi dialogheranno con ospiti istituzionali e insieme all’architetto Cino Zucchi, che progettò i nuovi spazi espositivi e la ristrutturazione dell’edificio, e a François Confino, che curò la realizzazione del nuovo percorso museale. Una spettacolare contestualizzazione delle oltre 200 vetture della straordinaria collezione, avviata e sviluppata in tre decenni di lavoro da Carlo Biscaretti di Ruffia a partire dagli anni Trenta del secolo scorso.Una riflessione sull’evoluzione tecnica e del design dell’automobile, sul senso di storicizzare la sua funzione, e sul ruolo di un museo come il MAUTO, che ne anticipa gli sviluppi futuri; un appuntamento per ripercorrere i momenti più importanti di questi  10 anni e per illustrare gli obiettivi e le strategie per affrontare i grandi cambiamenti in corso;  un omaggio alla lunga storia del MAUTO, che nel 2011 fu intitolato all’Avvocato Gianni Agnelli, di cui in questi giorni  ricorronoi 100 anni dalla nascita. Una dedica che ha voluto rafforzare l’immagine internazionale del Museo, come espressione del design e dello spirito di innovazione che l’automobile rappresenta.

“Oggi il nuovo Museo dell’Automobile raggiunge 10 anni di attività, ma vorrei sottolineare che il prossimo anno saranno 90. In questo decennio il Museo ha consolidato un ruolo cruciale nella diffusione della cultura dell’automobile, in particolare dell’auto italiana, tra i due poli fondamentali del design e dello sport. Oggi guardiamo al futuro e all’innovazione, in questo momento di cambiamento e trasformazione sociale, in riferimento all’ambiente e alla mobilità. Guardiamo anche oltre la pandemia, studiando nuove formule di integrazione fra offerta digitale e visita del Museo, con importanti potenzialità di diffusione internazionale, coordinando le relazioni con il territorio e l’attrattività dell’auto italiana su scala globale.” ha spiegato Benedetto Camerana, Presidente MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino

“In questi primi 10 anni nella sua nuova veste, il MAUTO ha divulgato i propri valori legati alla storia e all’innovazione, allo sport e alla ricerca dell’eccellenza, alla tecnologia e al design, rafforzando i rapporti con i protagonisti e le aziende del settore, coinvolgendo i diversi pubblici con contenuti e linguaggi specifici per ciascuno, organizzando eventi e mostre di grande interesse per aumentare le opportunità di visita. Il trend di crescita si è mantenuto costante, generando un numero sempre maggiore di visitatori. L’emergenza sanitaria dell’ultimo anno ha reso necessaria una radicale revisione delle modalità con cui il museo può svolgere la propria missione, e siamo ora pronti ad affrontare le sfide del prossimo decennio con cauto ottimismo” ha dichiarato Mariella Mengozzi, Direttore MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Torino

Il talk sui 10 anni del nuovo Museo Nazionale dell’Automobile sarà trasmesso in digitale alle ore 11 sulla pagina FB del MAUTO e sulla pagina FB di ACI Storico.

https://www.facebook.com/events/2849229121962453/
https://www.facebook.com/acistorico

In attesa che la situazione sanitaria permetta l’ingresso ai tanti visitatori e amici del MAUTO, il museo ha messo a punto per il 2021 un intenso calendario di eventi e mostre, tra cui la grande celebrazione di Pininfarina, i 50 anni della Fiat 127, il tributo a Giovanni Michelotti, i 60 anni della Jaguar E-Type.

Continuerà anche l’attività al di fuori della sede. Dopo aver partecipato alla Mille Miglia nel 2019 e nel 2020 con la spettacolare Cisitalia 202 SMM “Nuvolari” del 1947, il MAUTO porterà all’edizione 2021, in programma dal 16 al 19 giugno, un’altra straordinaria vettura della sua prestigiosa collezione: la OM 469 Sport del 1922. La vettura del MAUTO sarà tra le più “anziane” al via della Freccia Rossa 2021, ed è uno dei pezzi forti della collezione del Museo: si tratta di un esemplare unico, con carrozzeria a due posti e caratteristiche tecniche studiate ad hoc per questo telaio.

I 10 anni del MAUTO vengono celebrati anche da Gentleman Driver, che venerdì 19 marzo, inaugurerà una rubrica televisiva dedicata esclusivamente al museo, in onda per tutto il 2021 all’interno della trasmissione tv, visibile sulla piattaforma Sky Sport, digitale terrestre e su web.

MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino Corso Unità d’Italia, 40 – Torino

Buon compleanno Lamborghini Countach

Sant’Agata Bolognese, 11 marzo 2021 – Esattamente 50 anni fa, al Salone dell’Automobile di Ginevra, veniva presentata l’indiscussa regina dell’evento: la Lamborghini Countach LP 500 di colore giallo. Alle 10 del mattino, nello spazio della Carrozzeria Bertone, si scopriva questo prototipo alla sua prima apparizione pubblica. Il successo fu tale che l’azienda fece una vera corsa contro il tempo per soddisfare le richieste dei clienti e trasformare l’avveniristica “show car” da salone in una vettura di (seppur piccola) serie.

La scelta di presentare la Countach LP 500 nello spazio di Bertone fu motivata dal fatto che in quello di Lamborghini faceva mostra di sé l’ultima nata della casa del Toro: la Miura SV, perfezionata dopo 5 anni di produzione. Con questa doppia presentazione l’azienda comunicava e confermava la sua forza produttiva, ma soprattutto innovativa, tanto che la Countach LP 500, nei mesi successivi a Ginevra, apparve su tutte le riviste motoristiche internazionali.

Il progetto Countach, con il numero di codice interno LP112, dove LP indica la posizione Longitudinale Posteriore del motore 12 cilindri, nasce da un desiderio di Ferruccio Lamborghini con l’intento di voler mantenere l’immagine di un’azienda all’avanguardia dello stile e della tecnica in seguito alla Miura.

A capo di questa impresa da record ci fu l’Ingegnere Stanzani, in Lamborghini dal 1963 e dal 1968 Direttore Generale e Direttore Tecnico, responsabile della parte meccanica della Countach.
La linea bella, pulita, avveniristica anche a distanza di 50 anni, è invece frutto della matita di Marcello Gandini, direttore dello stile della Carrozzeria Bertone. A lui si deve anche la decisione di utilizzare le porte con apertura a forbice, che, da allora, caratterizzeranno la produzione delle 12 cilindri Lamborghini. La LP 500 è una vettura nella sostanza molto diversa dalla Countach che entrerà in produzione nel 1974: ha telaio a pianale e non a tubi, è equipaggiata con il 12 cilindri di 4971cc (esemplare unico), ha le prese aria del motore con un disegno a branchia di squalo ed è internamente dotata di una sofisticata strumentazione elettronica.

L’etimologia del nome di quest’auto ha le sue origini nel dialetto piemontese. Nelle sue fasi di assemblaggio finali, la vettura fu nascosta in una rimessa di macchinari agricoli in una cascina nei pressi di Grugliasco (TO) per evitare possibili fermi al lavoro legati alle agitazioni sindacali. Lì fu “scoperta” da un contadino, che dallo stupore e dall’entusiasmo esclamò: “Countach”. Il piemontese Marcello Gandini, messo al corrente del fatto, percepì in questa parola un grande potere comunicativo, convincendo anche Nuccio Bertone, Ferruccio Lamborghini e il suo collega Paolo Stanzani.

Dopo il successo di Ginevra, il capo collaudatore Lamborghini Bob Wallace utilizzerà la LP 500, equipaggiata con un più affidabile motore da 4 litri, per ogni possibile prova su strada. La carriera di questa straordinaria vettura si conclude all’inizio del 1974 quando viene utilizzata per le prove di crash-test necessarie per l’omologazione della vettura di serie e in seguito demolita.

Dal 1974 al 1990 sono state prodotte 1999 Countach in 5 serie differenti, rappresentando un modello che, oltre a finire ritratto sui muri delle camere di un’intera generazione ed essere usato in decine di film, ha permesso alla Lamborghini di sopravvivere agli anni più difficili della sua storia e di entrare definitivamente nella leggenda.       

Lamborghini Polo Storico

Lamborghini Polo Storico, inaugurato nel 2015, è il dipartimento di Automobili Lamborghini che si occupa di preservare l’heritage della Casa di Sant’Agata Bolognese. Il restauro e la certificazione di tutte le vetture Lamborghini prodotte fino al 2001 sono solo alcuni dei compiti del Polo Storico. A questi infatti si aggiunge la ricostruzione dei pezzi di ricambio delle Lamborghini d’epoca, circa 200 nuovi codici introdotti ogni anno, e la conservazione e gestione dell’archivio, attività con le quali il Lamborghini Polo Storico vuole supportare la preservazione di tutte le Lamborghini classiche.

Alfa Romeo rende omaggio alle donne pilota della propria storia

Per celebrare la Giornata internazionale della donna, Alfa Romeo vuole rendere omaggio alle sue donne pilota che hanno saputo distinguersi nella storia del marchio

Parliamo quindi di donne la cui affermazione trascende il mero valore sportivo dei traguardi raggiunti e diventa di esempio per il superamento di preconcetti e barriere. Un manipolo di donne appartenenti a epoche e paesi diversi, ma accomunate dallo stesso spirito pionieristico e da una grande passione per le corse, che le ha portate ad avventurarsi nei territori inesplorati di una disciplina sportiva entusiasmante.

Ricostruiamo la storia del loro contributo al successo del marchio Alfa Romeo con una rapida carrellata che, in perfetto stile Social, parte dai giorni nostri e arriva agli inizi del ‘900.

Tatiana Calderon. Nata nel 1993 a Bogotà, in Colombia, Calderon muove i suoi primi passi negli sport motoristici nel 2005, aggiudicandosi un campionato nazionale nella serie Easy Kart Pre-Junior. Appena tre anni più tardi diventa la prima donna a vincere la classe JICA del campionato Stars of Karting Divisione Est negli Stati Uniti.

Nel 2017 Calderon viene nominata pilota di sviluppo per il team di Formula Uno Sauber. Un anno dopo, Sauber promuove Calderon a collaudatrice di F1 per Alfa Romeo Racing.

Tamara Vidali. Nel 1992 la Vidali vinse il Campionato Italiano Turismo (Gruppo N) su un’Alfa Romeo 33 1.7 Quadrifoglio Verde preparata dal neocostituito Reparto Corse del marchio.  Indimenticabile anche la livrea totalmente gialla dell’Alfa Romeo 155 da lei guidata nel Campionato Italiano Superturismo CIS del 1994.

Maria Grazia Lombardi e Anna Cambiaghi. Dopo Maria Teresa de Filippis negli anni ’50, la seconda donna italiana a scendere in pista in una gara di Formula 1 – in ben 13 GP – fu Maria Grazia “Lella” Lombardi. Tra il 1982 e il 1984 partecipò al Campionato Europeo Turismo con l’Alfa Romeo GTV6 2.5 insieme ad Anna Cambiaghi, Giancarlo Naddeo, Giorgio Francia e Rinaldo Drovandi, contribuendo alla conquista di molteplici titoli. Resta l’unica donna pilota italiana a essere “andata a punti” durante una gara di Formula 1.

Christine Beckers e Liane Engeman. Gli anni ’60 furono l’epoca dell’Alfa Romeo Giulia Sprint GTA, vettura memorabile per i risultati, le vittorie e l’importanza che ebbe nella storia di Alfa Romeo. Meno note sono invece le vicende dell’Alfa Romeo GTA-SA (sovralimentata). Preparata in dieci esemplari per il Gruppo 5, era dotata di due compressori centrifughi ad azionamento idraulico che aumentavano la sua potenza a 220 CV consentendole di arrivare a una velocità massima di 240 km/h. Pur raggiungendo prestazioni di punta, la GTA-SA presentava “un imprevedibile picco di potenza che interveniva all’improvviso e in modo inaspettato, rendendola difficile da governare in curva o in manovra” spiegava Teodoro Zeccoli, storico collaudatore di Autodelta.  Chi seppe addomesticare meglio di chiunque questo mezzo irascibile, fu la giovane pilota belga Christine Beckers, che conquistò la vittoria a Houyet nel 1968 e ottenne ottimi risultati anche l’anno successivo a Condroz, ai “Tre Ponti”, a Herbeumont e a Zandvoort. Beckers non fu l’unica, tuttavia, a distinguersi con la GTA. L’Alfa Romeo 1300 Junior del team di Toine Hezemans fu portata agli onori dalla velocissima pilota olandese Liane Engeman, successivamente scelta dall’Alfa Romeo come modella.

Susanna “Susy” Raganelli. Forse l’unica donna a conquistare un campionato mondiale su quattro ruote fu la romana Susanna “Susy” Raganelli,che nel 1966 si aggiudicò il Campionato del Mondo di karting classe 100 cm3 sconfiggendo Leif Engstrom e il grande Ronnie Peterson. Raganelli legò per sempre il suo nome ad Alfa Romeo concludendo la sua carriera al volante di una GTA, ma fu anche la prima in Italia ad acquistare una leggendaria Alfa Romeo 33 Stradale del 1967, prodotta in appena 12 esemplari.

Ada Pace (“Sayonara”). Anche negli anni ’50 vi fu una donna pilota a raggiungere risultati di eccellenza al volante di diverse Alfa Romeo: la torinese Ada Pace. Nei suoi dieci anni di carriera, Pace si aggiudicò ben undici gare nazionali di velocità, sei nella categoria Turismo e cinque nella categoria Sport. Iscritta quasi sempre alle gare con lo pseudonimo di “Sayonara”, dovuto alla beffarda scritta che solitamente apponeva al posto della targa posteriore, raccolse i suoi successi più prestigiosi con l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce e l’Alfa Romeo Giulietta SZ, con cui nel 1958 riuscì ad aggiudicarsi la Trieste-Opicina.

Odette Siko. Negli anni ’30 Alfa Romeo si affermò tra le principali protagoniste dell’automobilismo. Fu merito di vetture straordinarie, ma anche di piloti che entrarono nella leggenda: erano gli anni di Nuvolari, Varzi, Caracciola e Sommer. Quest’ultimo vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1932 al volante di un’Alfa Romeo 8C 2300, ma l’Alfa Romeo 6C 1750 SS dell’affascinante Odette Siko conquistò il quarto posto assoluto aggiudicandosi la categoria 2.0 litri. La giovane parigina Siko divenne presto una delle star del circuito, distinguendosi con la sua eleganza sia nel paddock che nelle prestazioni agonistiche, spesso in compagnia di un’altra pilota francese il cui destino attraversò più volte il percorso di Alfa Romeo: Hellè Nice.

Hellè Nice. Hellè-Nice, all’anagrafe Mariette Hèlène Delangle, era una modella, acrobata e ballerina. Nota per la sua personalità estroversa, Nice era in rapporti di amicizia con i Rothschild e i Bugatti. Gareggiò in Europa e in America e fu tra i primi piloti a esporre i marchi dei suoi sponsor sulla carrozzeria di una monoposto. Nel 1933 partecipò al Gran Premio d’Italia a Monza al volante della 8C 2300 Monza di sua proprietà: in quella tragica corsa tra l’altro persero la vita Campari, Borzacchini e Czaikowski. Nel 1936 vinse la Ladies Cup a Montecarlo e partecipò al Gran Premio di San Paolo in Brasile, dove fu vittima di un terribile incidente, da cui uscì miracolosamente viva dopo tre giorni di coma.

Anna Maria Peduzzi. Gli anni della Scuderia Ferrari scrissero un capitolo fondamentale nella storia di Alfa Romeo. Tra i piloti del “Cavallino Rampante” vi era la comasca Anna Maria Peduzzi, moglie del pilota Franco Comotti, soprannominato il “Marocchino”. Dopo il debutto a bordo della sua Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport, acquistata dallo stesso Ferrari, Peduzzi corse quasi sempre da sola e solo saltuariamente con il marito. Nel 1934 vinse la Classe 1500 alla Mille Miglia e, nel dopoguerra, gareggiò con l’Alfa Romeo 1900 Sprint e l’Alfa Romeo Giulietta.

Maria Antonietta d’Avanzo. La capostipite delle donne pilota dell’Alfa Romeo fu la Baronessa Maria Antonietta d’Avanzo, che debuttò dopo la fine della prima guerra mondiale. Pioniera dell’automobilismo italiano, aviatrice e giornalista, d’Avanzo si piazzò al terzo posto con l’Alfa Romeo G1 sul circuito di Brescia nel 1921 e confermò il suo valore in numerose competizioni sfidando con formidabile grinta i migliori piloti dell’epoca, non ultimo un giovane Enzo Ferrari. La Baronessa d’Avanzo gareggiò fino agli anni ‘40 in svariate monoposto e competizioni, in tutti gli angoli del pianeta.

Alfa Romeo. Nei suoi 110 anni di successi, Alfa Romeo ha progettato e realizzato alcune delle vetture più eleganti e sportive della storia dell’automobilismo. Questa tradizione vive ancora oggi grazie all’approccio unico e innovativo che Alfa Romeo continua ad adottare nella progettazione di automobili. L’Alfa Romeo Stelvio fissa nuovi parametri di riferimento nella classe dei SUV in termini di prestazioni, stile e tecnologia. La pluripremiata Alfa Romeo Giulia offre prestazioni da vera sportiva, tecnologie avanzate e un’esperienza di guida entusiasmante nel segmento delle berline medie premium. La Giulia Quadrifoglio e la Stelvio Quadrifoglio sono equipaggiate con il motore Alfa Romeo di serie più potente di sempre. Alfa Romeo fa parte del portafoglio di marchi offerti da Stellantis, leader nella produzione automobilistica e nella mobilità globale.

Nuova Jeep® Gladiator, il pick-up innovativo tra tradizione e futuro

  • Arriva in Europa il nuovo modello che segna il ritorno del marchio Jeep® nel segmento dei pick-up: è il modo migliore per celebrare l’80esimo anniversario del brand americano.
  • Un pick-up versatile che condivide il DNA della Jeep Wrangler in termini di impareggiabile capability all-terrain – merito del sistema di trazione Selec-Trac, assali Dana 44 di terza generazione e dotazioni specifiche per l’off-road – e la rinomata guida open-air: è l’unico della categoria con cui viaggiare nella massima libertà in ogni stagione grazie a diverse soluzioni tra parabrezza e copertura superiore.
  • Funzionalità di riferimento nel segmento, grazie alla configurazione a doppia cabina con cassone in acciaio da 153 cm, con fermi integrati, rivestimenti e coperture per la massima flessibilità nel trasporto.
  • Più potenza e performance con l’evoluzione del propulsore MultiJet V6 da 3,0 litri con 264 CV di potenza e 600 Nm di coppia, omologato Euro 6D-Final.
  • La tecnologia più sofisticata, in termini di infotainment e sicurezza, come dimostra la telecamera frontale per la guida sicura su strada e in fuoristrada, un’esclusiva all’interno del segmento in Europa.
  • Impianto audio Alpine con subwoofer, cassa wireless portatile, ricaricabile in marcia e completamente impermeabile, sistema UconnectTM con Apple CarPlayTM, Android AutoTM e touchscreen da 8,4″, telecamera posteriore ParkView con griglia dinamica (di serie).
  • In dotazione sistemi Blind-spot Monitoring e Rear Cross Path Detection, Forward Collision Warning Plus, Adaptive Cruise Control con funzione Stop (a richiesta).
  • Sempre connessa con Uconnect™ Box di serie che offre connettività di bordo avanzata, abilitando la suite degli Uconnect™ Services, utili per la sicurezza e il comfort, disponibili anche tramite l’app My Uconnect, con cui controllare il proprio veicolo sempre e ovunque.
  • Personalizzabile con gli esclusivi Jeep® Authentic Accessories e Jeep® Perfomance Parts sviluppati da Mopar® per soddisfare diversi stili di vita, anche i più attivi.
  • Disponibile in Italia nell’allestimento Overland, nell’esclusiva Launch Edition, e da aprile nella serie speciale 80° Anniversario, la nuova Gladiator dà accesso ai privilegi di Jeep Wave, il nuovo programma di fidelizzazione e attenzione al cliente.
  • Per il lancio della nuova Gladiator Leasys e FCA Bank propongono soluzioni finanziarie e di mobilità dedicate. 

In occasione del suo ottantesimo anniversario, il marchio Jeep® introduce in Europa l’inarrestabile Jeep Gladiator, il nuovo pick-up Jeep dallo spiccato carattere lifestyle, estremamente versatile e capace di soddisfare bisogni di mobilità e libertà, distinguersi nel quotidiano e vivere al massimo ogni momento della giornata. Perché con Jeep Gladiator è facile superare ogni ostacolo e divertirsi, senza rinunce, senza vincoli e senza compromessi. Ed è proprio qui che risiede la sua unicità nel segmento: innata capacità di soddisfare le reali esigenze di trasporto professionale ma che, grazie alla sua grande versatilità, si trova a proprio agio anche nella vita quotidiana e nel tempo libero.

Il nuovo modello inoltre segna l’importante ritorno del brand nel segmento dei pick-up dopo circa trenta anni dal lancio dell’ultimo esemplare Jeep con credenziali ‘truck’ e cassone, la Comanche prodotta dal 1986 al 1992. Dunque Gladiator si inserisce appieno nell’heritage Jeep e porta all’attenzione un’importante tradizione del marchio che affonda le sue radici nel lontano 1947, anno in cui la Willys Overland presentava il primo esemplare truck a quattro ruote motrici da 1 tonnellata basato sul modello CJ-2A. A questo primo pick-up seguirono nell’arco di mezzo secolo diversi modelli – tutti con caratteristiche comuni – ovvero realizzati per essere robusti, versatili e affidabili.  Tra questi ricordiamo il FC-150/170 (1957-1965), la Jeep Gladiator/Serie J (1963-1987), il CJ-8 Scrambler (1981-1985) e appunto la Jeep Comanche (1986-1992), l’ultimo pick-up del marchio americano.

E oggi questa tradizione consolidata riparte con la nuova Gladiator, un pick-up estremamente versatile che condivide il DNA della Jeep Wrangler in termini di impareggiabile capability all-terrain e libertà di guida open-air. Al tempo stesso, si tratta di un modello che è stato specificamente progettato e ingegnerizzato per essere al 100% un pick-up e consentire di poter “andare ovunque e fare qualsiasi cosa” grazie a contenuti tecnologici avanzati, un motore potente ed efficiente, praticità e flessibilità nel trasporto di carico. A tutto ciò si aggiunge l’inconfondibile design Jeep, oltre a dotazioni specifiche per poter soddisfare le credenziali del segmento pick-up ed assicurare ai clienti ulteriore funzionalità sia per vivere le avventure del tempo libero che per affrontare le attività di tutti i giorni. Inoltre, il nuovo pick-up incontra le esigenze degli stili di vita più attivi, offrendo numerose opzioni di personalizzazione firmate Mopar® grazie agli Jeep® Authentic Accessories e alle Jeep® Performance Parts sviluppati appositamente per questo modello.

In Italia, la Gladiator è disponibile nell’allestimento Overland, nell’esclusiva Launch Edition a tiratura limitata, e a partire dal mese di aprile nella serie speciale celebrativa 80° Anniversario, tutti equipaggiati con motorizzazione MultiJet V6 da 3,0 litri, 264 CV di potenza e 600 Nm di coppia, in abbinamento al cambio automatico a otto marce.

La gamma colori comprende nove livree: Black, Firecracker Red, Billet Silver Metallic Clear Coat, Bright White, Granite Crystal Metallic Clear Coat, Hydro Blue, Sting Gray, Snazzberry e Sarge Green, abbinabili in base all’allestimento al soft-top o all’hard top nero o in tinta. Sono inoltre disponibili cerchi da 18” su tutte le versioni (Overland, Launch Edition e 80° Anniversario).

Scegliendo Jeep Gladiator, infine, si potrà accedere ai privilegi di Jeep Wave, il nuovo programma di fidelizzazione e attenzione al cliente che prevede un’ampia gamma di servizi, tra cui manutenzione, assistenza stradale e servizio clienti dedicato. Jeep Wave si contraddistingue per il logo che riproduce il tipico saluto dei proprietari Jeep – ovvero due o quattro dita che si sollevano dal volante – un gesto che sottolinea il profondo senso di appartenenza che da sempre accomuna tutti i Jeeper, che fa parte della storia del brand e che tutti i Jeeper amano rispettare e tramandare.  I principali vantaggi di Jeep Wave includono i primi due tagliandi entro 24 mesi dall’acquisto, nell’ambito dei due anni di manutenzione programmata EASY CARE, l’assistenza stradale 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il Servizio Clienti prioritario fornito dal Call Center Jeep, dedicato e multi-lingue e l’accesso privilegiato agli eventi e alle partnership del marchio.  

Esterni autenticamente Jeep e interni all’insegna della tecnologia e della funzionalità, anche waterproof  La nuova Jeep Gladiator presenta un design robusto e distintivo, immediatamente riconoscibile grazie all’utilizzo di elementi stilistici tipici del marchio. Tra questi, spicca l’iconica griglia a sette elementi della Wrangler, che il team di design Jeep ha leggermente aggiornato, inclinandola all’indietro a vantaggio dell’aerodinamica. Su tutti gli allestimenti sono di serie fari anteriori e posteriori e fendinebbia a LED dotati di una luce bianca estremamente nitida e rendono inconfondibile il look della Gladiator.

Funzionalità e versatilità sono stati al centro della progettazione della nuova Gladiator e in particolare del robusto cassone in acciaio da 153 centimetri, dotato di sistema di illuminazione a LED, presa di corrente esterna impermeabile da 230 V (disponibile a richiesta) e robusti fermi integrati.

Jeep Gladiator è una vettura unica anche grazie alle numerose soluzioni possibili per vivere l’avventura open-air, come dimostrano le diverse combinazioni tra parabrezza e copertura superiore che consentono al cliente infinite possibilità di configurazione: hard top a tre pannelli, soft top e senza tetto.

Tutte queste opzioni per la guida open air garantiscono la massima libertà di viaggiare in ogni stagione, in città e su sentieri off-road. Non ultimo, il sistema di gestione del carico nel cassone (Cargo Management Group) con pratico vano portaoggetti sotto il sedile dotato di chiusura a chiave, asportabile come una valigia, grazie ad una pratica maniglia integrata, migliora la praticità della Gladiator, mentre i rivestimenti protettivi del cassone e la gamma di coperture (morbida arrotolabile o ripiegabile nelle versioni morbida e rigida) a richiesta assicurano flessibilità nel trasposto di carico e ulteriori possibilità di personalizzazione. Aggiunge ulteriore funzionalità, il portellone posteriore ammortizzato a tre posizioni.

Gli interni della nuova Jeep Gladiator presentano uno stile autentico, all’insegna del comfort, della funzionalità e della versatilità, grazie ai numerosi vani portaoggetti nel pianale, come il cassetto estraibile sotto i sedili della seconda fila con chiusura a chiave, i vani chiusi dietro lo schienale dei sedili posteriori o le tasche a rete che si estendono per tutta la lunghezza delle porte. Caratteristica esclusiva nel segmento, sono inoltre gli interni completamente lavabili.

Funzionale è anche il nuovo supporto posto nel vano porta oggetti, sotto il sedile della seconda fila, che consente di riporre le viti e i bulloni delle coperture, delle porte e del parabrezza ripiegabile quando si viaggia scoperti per sottolineare come a bordo della Gladiator tutto sia all’insegna della massima praticità e semplicità. Inoltre, sul coperchio della scatola sono riportati il numero di bulloni e la loro corretta posizione di conservazione all’interno.

La plancia, fedele alla tradizione del marchio, presenta forme pulite e linee scolpite che si abbinano perfettamente al design orizzontale del cruscotto con finiture che variano in base all’allestimento. Per aumentare il comfort a bordo, i sedili della prima fila e lo sterzo sono riscaldabili (a richiesta). I sedili della seconda fila possono essere ripiegati per consentire l’accesso all’area di carico sul retro della cabina e per ampliare lo spazio a disposizione per il trasporto di oggetti ingombranti.

Spiccano nell’abitacolo, il touchscreen da 8,4″ del sistema UconnectTM di quarta generazione e il quadro strumenti con display TFT da 7″. Quest’ultimo consente di scegliere tra oltre 100 modalità di configurazione e visualizzazione dei dati, per un facile utilizzo durante la guida

La nuova Jeep Gladiator si distingue per l’elevata funzionalità e per le dotazioni intuitive e di facile utilizzo. È di serie sulla Launch Edition e sulla serie 80° Anniversario, la telecamera frontale che consente di rilevare gli ostacoli sui percorsi off-road (a richiesta su Overland). La telecamera anteriore è posizionata al centro della griglia anteriore ed è attivabile attraverso un bottone sul display dello Uconnect. Adottato per la prima volta in assoluto su un modello Jeep, il dispositivo garantisce maggiore sicurezza non solo nella guida in fuoristrada ma anche negli spostamenti quotidiani ed è dotata della funzione di autopulizia.

Si segnala poi l’impianto audio Alpine a 9 altoparlanti, con subwoofer posteriore incluso, amplificatore a 12 canali da 552W e l’altoparlante Bluetooth wireless portatile. Quest’ultimo, disponibile come optional, è ricaricabile in marcia, impermeabile e resistente alla polvere. Basti pensare che l’utilizzo in acqua è possibile fino ad un massimo di 90 cm per oltre 30 minuti. Inoltre, può essere collegato all’altoparlante wireless di un’altra Jeep Gladiator e caricare altri dispositivi attraverso la porta USB in dotazione. Grazie all’altoparlante wireless – una caratteristica unica nella categoria – i clienti possono portare con loro la propria musica durante qualsiasi viaggio, che sia per raggiungere la spiaggia, in città o durante avventure su percorsi in fuoristrada.

Propulsore MultiJet Euro 6-D Final – il più potente e performante della categoria in Europa

La gamma Gladiator, disponibile in Europa, propone il potente motore MultiJet V6 da 3,0 litri, dotato di serie del sistema Engine Stop-Start (ESS), che eroga 264 CV di potenza a 3.600 giri/min e 600 Nm di coppia a 1.400-2.800 giri/min. Progettato e costruito nello stabilimento di Cento a Ferrara, in Italia, questo sofisticato propulsore, è caratterizzato da un’avanzata tecnologia turbo con cuscinetti a basso attrito progettati per aumentare la risposta e le prestazioni ai bassi regimi. È abbinato a un cambio automatico a otto marce che consente di ottimizzare l’erogazione della potenza del motore nella guida su tracciati off-road e di beneficiare di un’erogazione regolare della coppia alle velocità autostradali.

Equipaggiato con la terza generazione della tecnologia MultiJet, il 3,0 litri è stato aggiornato per soddisfare le esigenze degli acquirenti della nuova Gladiator ed offrire livelli superiori di coppia e potenza, oltre a garantire consumi efficienti e migliorati livelli NVH (Noise, vibration and harshness).

Numerosi gli aggiornamenti significativi che contribuiscono a migliorare le prestazioni dinamiche e i consumi di questo motore, tra cui:

  • Il turbocompressore raffreddato ad acqua di nuova generazione, con turbina a geometria variabile (VGT) e cuscinetto a basso attrito, aumenta l’efficienza e la reattività in condizioni transitorie;
  • Le porte di aspirazione della testata, riprogettate per offrire una portata maggiore, migliorano la vorticità e il flusso, aumentando le prestazioni e riducendo i consumi di carburante;
  • Il design del sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) è stato aggiornato con un impianto a doppio circuito (bassa e alta pressione). Questo nuovo sistema di ricircolo a bassa pressione richiama i gas a valle del filtro antiparticolato diesel, contenendo in questo modo le perdite di energia del turbocompressore e riducendo i consumi di carburante;
  • Il rapporto di compressione è stato ottimizzato da 16,5:1 a 16,0:1 a beneficio dei consumi e riducendo la rumorosità del motore;
  • Gli ugelli del sistema di iniezione diretta ad alta pressione (29.000 psi/2.000 bar) del carburante sono stati riprogettati per essere abbinati alla nuova camera di combustione ottimizzata, e ridurre così ulteriormente i consumi;
  • I pistoni leggeri, in lega di alluminio, sono stati completamente riprogettati, integrando fasce più sottili e un rivestimento in DLC (Diamond Like Carbon) a basso attrito sullo spinotto e sulla fascia di compressione del pistone per ridurre le perdite parassite;
  • L’NVH è stato migliorato spostando di 0,3 millimetri lo spinotto dei pistoni rispetto all’asse centrale;
  • La parte inferiore della coppa dell’olio è realizzata in due parti con un materiale laminato polimerico/metallico leggero che riduce ulteriormente l’NVH.

Il motore MultiJet V6 da 3,0 litri utilizza doppi alberi a camme in testa (DOHC) con quattro valvole per cilindro e un angolo di 60 gradi tra le bancate dei cilindri. Il monoblocco è realizzato per fusione in ghisa compatta, un materiale più leggero della ghisa grigia, ma in grado di offrire la resistenza necessaria a smorzare le vibrazioni. Una piastra in ghisa compattata aumenta la rigidità del monoblocco.
Il motore MultiJet V6 utilizza un albero motore e bielle in acciaio forgiato per garantire resistenza e durata. I pistoni in lega di alluminio sono raffreddati sul lato inferiore mediante getti d’olio. Le teste dei cilindri in alluminio, trattate termicamente, utilizzano coppe dei cuscinetti individuali per ridurre al minimo l’attrito e l’NVH. Gli alberi a camme in testa azionati a catena impiegano bilancieri a rullo.
Il dispositivo di raffreddamento dell’aria (CAC) del turbo del motore diesel è situato alla base della griglia, davanti al radiatore, per massimizzare il raffreddamento.

Il pick-up Jeep con le migliori capacità off-road di sempre – certificazione” Trail Rated” su tutte le versioni. La nuova Jeep Gladiator garantisce leggendarie capacità off-road grazie al sofisticato sistema di trazione integrale Selec-Trac, dotato di scatola di rinvio a due velocità con rapporto delle marce ridotte pari a 2,72:1, assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty di terza generazione con rapporto posteriore al ponte pari a 3,73.

 Il sistema prevede quattro modalità di guida (più la modalità Neutral):

  • 2H (High – a due ruote motrici);
  • 4H AUTO (High – a quattro ruote motrici Full-Time Active On-Demand);
  • 4H Part-Time (High – a quattro ruote motrici Part-Time);
  • N (Neutral);
  • 4L (a quattro ruote motrici con marce ridotte).

La nuova Gladiator presenta inoltre la tecnologia “shift on the fly” che consente di passare dalla modalità di marcia a due ruote motrici (2WD) a quella a quattro ruote motrici (4WD High) ad una velocità fino a 72 km /h. In condizioni di guida normali, il sistema Selec-Trac prevede la marcia a due ruote motrici (2WD) e la trasmissione del 100% della coppia all’asse posteriore.

Spostando l’apposita leva del ripartitore nella posizione 4WD High è possibile passare alla modalità a quattro ruote motrici ideale su fondi a scarsa aderenza, come nel caso di guida su sabbia, fango, neve o ghiaccio. La modalità 4H consente ora di selezionare la modalità Auto che assicura un funzionamento confortevole in qualsiasi condizione di guida grazie al monitoraggio e alla gestione continua della coppia, all’innesto e al disinnesto automatico della trazione integrale 4WD in base alla necessità, oppure di scegliere la modalità 4H Part Time contraddistinta dalla distribuzione uniforme della coppia sui singoli assi. Per affrontare in sicurezza i percorsi off-road più difficili, è disponibile la modalità 4WD Low che prevede l’inserimento delle marce ridotte per aumentare ulteriormente la coppia motrice sulle ruote grazie al rapporto di moltiplicazione di 2.72:1 offerto dal ripartitore.

Inoltre, il differenziale posteriore a slittamento limitato Trac-Lok, di serie su tutte le versioni, fornisce maggiore trazione e coppia in condizioni di scarsa aderenza – come su sabbia, ghiaia, neve o ghiaccio.

Oltre a vantare eccellenti angoli di attacco, di dosso e di uscita, e ad essere dotati di differenziale posteriore a slittamento limitato, tutti gli allestimenti offrono performance ‘Trail Rated’, in base alla metodologia e allo standard Jeep riconosciuto che attesta capacità off-road di riferimento. 

Le prestazioni Trail Rated sono il risultato di una serie di test intensivi eseguiti nelle seguenti aree: Trazione, Guado, Manovrabilità, Articolazione e Altezza da terra.

Sulla Gladiator, le capacità ‘Trail Rated’ sono assicurate dalle seguenti dotazioni:

  • Sistema 4×4 Selec-Trac active-on-demand con rapporto massimo di moltiplicazione pari a 2,72:1, di serie su tutti gli allestimenti;
  • Piastre di protezione e gancio di traino posteriore;
  • Angolo di attacco pari a 41 gradi, angolo di dosso pari a 18,4 gradi, angolo di uscita pari a 25 gradi e altezza da terra di 25,3 cm;
  • Pneumatici all terrain su cerchi da 18″ di serie;
  • Capacità di guado fino a 76 cm;
  • Capacità di traino pari a 2.721 kg e carico utile massimo in 4×4 pari a 565 kg.

Robusto design body-on-frame, alla base della leggendaria durevolezza e versatilità dei pick-up Jeep. Grazie al telaio a longheroni (body-on-frame) e a sospensioni a cinque punti di ancoraggio, la Gladiator garantisce capacità 4×4 di riferimento, assicurando al contempo comfort di guida su strada ed elevata sicurezza per i passeggeri.

In particolare, il design a longheroni utilizza materiali e tecniche ingegneristiche avanzatissime per risultare leggerissimo e al contempo rigido e resistente. Il telaio in acciaio altoresistenziale è 78,7 cm più lungo di quello di una Jeep Wrangler a 4 porte, mentre il passo è più lungo di 49,2 cm; quest’ultima caratteristica, in abbinamento al posizionamento del cassone in posizione arretrata rispetto alla linea di mezzeria dell’assale posteriore, consente di ottenere una migliore distribuzione del peso e una guida più fluida durante il trasporto di carico.

La Gladiator utilizza l’affidabile configurazione delle sospensioni con molle elicoidali a cinque punti di ancoraggio. Le molle sono state regolate al fine di ottenere l’equilibrio perfetto tra la maneggevolezza su strada e le leggendarie capacità off-road proprie dei modelli Jeep. Il comfort di guida, la maneggevolezza, la capacità di traino e carico sono notevolmente ottimizzati dalla taratura degli ammortizzatori, dalla disposizione dei punti rigidi e di supporto alla carrozzeria.

Una ricca dotazione di sicurezza con contenuti avanzati di serie – la più completa nella categoria

La sicurezza del guidatore e dei passeggeri sono stati elementi centrali nello sviluppo della Gladiator, che presenta un’ampia gamma di sistemi per la sicurezza attiva e passiva.

Il primo elemento di sicurezza sono i fari anteriori, posteriori e fendinebbia full LED disponibili di serie su tutta la gamma. A ciò la dotazione di serie aggiunge la telecamera posteriore ParkView con griglia dinamica, il Park Assist anteriore e posteriore e il Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) con dispositivo antirollio.

I sistemi di sicurezza a richiesta comprendono il Blind-spot Monitoring con Rear Cross Path Detection, l’esclusiva telecamera anteriore TrailCam, il Forward Collision Warning Plus con autonomous braking, l’Adaptive Cruise Control con funzione Stop e la funzione Automatic High Beam.

Sistema UconnectTM di quarta generazione con nuovi UconnectTM Services per la connessione on e off- board avanzata. La nuova Jeep Gladiator offre il sistema UconnectTM da 8,4” NAV dotato di avanzate funzionalità di comunicazione, navigazione e intrattenimento – si tratta di un contenuto di riferimento nella categoria. Il sistema UconnectTM 8.4 NAV include funzionalità intuitive, maggiore potenza di elaborazione, tempistiche di avviamento più veloci, touchscreen con grafiche ad alta risoluzione e connettività Apple CarPlay e Android Auto per la comunicazione vivavoce, la navigazione e il voice texting. La nuova Gladiator dispone inoltre di una connettività all’avanguardia al fine di soddisfare le necessità di clienti sempre più esigenti, grazie ai nuovi Uconnect™ Services con funzionalità accessibili tramite diversi touchpoints, tra cui l’app mobile My Uconnect, lo smartwatch, il sito web, i pulsanti sul cielo vettura e la radio. Disponibili su tutti gli allestimenti, i servizi Uconnect™ Services offriranno una connettività di bordo e ‘da remoto’ avanzata e una serie di servizi utili per la sicurezza e il comfort.

Tramite l’app My Uconnect il cliente potrà ad esempio verificare il livello di carburante, aprire e chiudere le porte, attivare le luci, visualizzare facilmente l’ultima posizione del proprio veicolo e molto altro. Inoltre in caso di guasto il pick-up metterà subito in contatto il guidatore con un operatore per l’invio dell’assistenza, o in caso di necessità con il servizio clienti per ricevere supporto.

Oltre a questi servizi inclusi nel prezzo del veicolo, completano la gamma alcuni pacchetti opzionali, come il My Alert e il My Fleet Manager, facilmente acquistabili dall’e-commerce dedicato all’offerta di servizi connessi a valore aggiunto.

Grazie al servizio My Alert il cliente potrà monitorare il proprio pick-up costantemente, ed essere informato in caso di tentato furto, spostamento della propria vettura o manomissione della Uconnect™ Box, e ricevere supporto per il recupero.

Con l’innovativo e completo pacchetto My Fleet Manager in fase di lancio, le aziende clienti potranno inoltre gestire la propria flotta di veicoli connessi ed avere un pieno controllo su di essa.

Alcuni dei nuovi servizi Uconnect™ Services saranno disponibili al lancio mentre altri saranno integrati successivamente nell’offerta sfruttando le possibilità tecniche offerte dalla Uconnect Box.

Allestimenti. I due allestimenti che compongono la gamma Jeep Gladiator presentano una dotazione e una caratterizzazione specifica, pensata per soddisfare le esigenze di ogni cliente. L’allestimento Overland rappresenta il massimo sia in termini di comfort che di contenuti tecnologici ed offre un ricco equipaggiamento di serie. All’allestimento Overland si affianca nella fase di lancio l’esclusiva “Launch Edition”: una versione a tiratura limitata dedicata ai primi clienti che ordineranno la vettura. Allestimento top di gamma, la “Launch Edition” sarà disponibile esclusivamente nelle colorazioni Black, Firecracker Red, Billet Silver, Bright White e Granite Crystal. Oltre all’esclusivo badge, cerchi in lega da 18”, hardtop e parafanghi in tinta, Cargo Management Group e copertura in tela del cassone aggiungono funzionalità e praticità, completando la caratterizzazione estetica specifica di questa versione in edizione limitata. Internamente, la “Launch Edition” presenta sedili riscaldati in pelle Black che insieme alla plancia rivestita in pelle Monaco arricchiscono ulteriormente un abitacolo generoso in termini di dotazioni. Gli equipaggiamenti per l’infotainment, il benessere a bordo e la sicurezza di serie comprendono l’impianto audio Alpine con subwoofer e cassa wireless portatile, il sistema UconnectTM di quarta generazione con Apple CarPlay, Android Auto e touchscreen da 8,4″, la telecamera frontale, e i sistemi Blind-spot Monitoring e Rear Cross Path Detection, Forward Collision Warning Plus, Adaptive Cruise Control con funzione Stop e Automatic High Beam.

Jeep Gladiator “80° Anniversario”. Disponibile da aprile, la serie celebrativa Jeep Gladiator “80 Anniversario” presenta cerchi in lega da 18” con finitura Granite Crystal e bordo argentato a contrasto, contorni griglia, cornici dei fendinebbia e fari anteriori nella colorazione Neutral Grey Metallic, hardtop e parafanghi in tinta e badge celebrativi. Il rivestimento spray protettivo per il vano di carico e le pedane laterali aggiungono funzionalità e praticità, completando la caratterizzazione estetica specifica di questa versione in edizione limitata. Internamente, la serie speciale presenta sedili in pelle nera con cuciture tungsteno e badge “80th Anniversary” che arricchiscono ulteriormente un abitacolo generoso in termini di dotazioni. Gli equipaggiamenti tecnologici di serie comprendono l’impianto audio Alpine a nove altoparlanti con subwoofer da 552W, il sistema UconnectTM Nav di quarta generazione con schermo da 8.4” touchscreen, navigatore e integrazione smartphone con Apple CarPlay e Android Auto, e i sistemi Blind-spot Monitoring, Rear Cross Path Detection e Keyless Enter ‘N Go™. Sono inclusi nella dotazione di serie i tappetini dedicati e il premium headliner interno. Anche la Gladiator “80° Anniversario” è equipaggiata con il potente propulsore MultiJet V6 da 3,0 litri con 264 CV di potenza e 600 Nm di coppia e cambio automatico a 8 marce.

Esclusivi Jeep® Authentic Accessories e Jeep® Performance Parts powered by Mopar® per la nuova Gladiator. Mopar® offre una gamma di oltre 90 Jeep®Authentic Accessories e Jeep® Performance Parts dedicati alla nuova Jeep Gladiator: di questi alcuni sono completamente nuovi, altri sono stati ridisegnati per personalizzare il nuovo pick-up Jeep. Tutti saranno acquistabili al momento dell’ordine e alcuni saranno montati direttamente in fabbrica.

In particolare, per esaltare ulteriormente la natura estremamente funzionale e l’attitudine alla personalizzazione della Gladiator, Mopar ha lavorato su diverse ‘tipologie’ che esprimono al meglio le esigenze dei clienti anche con gli stili di vita più attivi:

Accessori di stile: realizzati per esaltare lo stile esterno senza perdere d’occhio la funzionalità e la versatilità che contraddistinguono la Gladiator, comprendono gli elementi per la personalizzazione estetica, come le grafiche laterali, le chiusure per il cofano nere e la griglia nera satinata; ma anche la gamma di coperture del vano di carico (morbida arrotolabile o ripiegabile nelle versioni morbida e rigida). Inoltre, per consentire di vivere la libertà della guida open-air che contraddistingue l’esperienza a bordo della Gladiator, sono disponibili diverse opzioni di personalizzazione del tetto: tetto rigido nero o verniciabile in tinta carrozzeria, due soluzioni di tetto morbido (in materiale standard e premium) e le coperture proteggi sole in rete traforata o in tela.

Accessori per il comfort interno: prevedono elementi per aumentare la caratterizzazione estetica della cabina e il comfort a bordo e comprendono i battitacco con logo Gladiator in acciaio o in plastica nera, copripedali in acciaio, maniglie di sostegno anteriori e posteriori, sovratappeti in gomma o in moquette premium e sedili in pelle Katzkin.

Accessori Performance: per esaltare le prestazioni della Gladiator, sono disponibili contenuti che proteggono la vettura durante la guida in off-road, tra cui le rock rails, la piastra protettiva sottoscocca e il badge ‘Jeep Performance Parts’.

Accessori e sistemi di portaggio: in linea con la capability all-terrain della Gladiator, questi accessori consentono ai clienti di poter “andare ovunque e fare qualsiasi cosa”. Tra questi spiccano le barre portatutto da tetto e quelle trasversali per il vano di carico, che permettono di trasportare attrezzature sportive tra cui sci, kayak, surf e biciclette, i box portatutto e le ceste con rete fermacarico.

Accessori per la cura e la sicurezza: aumentano la protezione del nuovo pick-up e comprendono oltre al telo coprivettura e a quello copricabina, la protezione per la griglia anteriore e per il cofano, il tappo carburante con chiusura a chiave, i bulloni antifurto per le ruote e per la ruota di scorta e la pellicola di protezione per il sistema audio.

Le soluzioni di mobilità di Leasys per la nuova Jeep Gladiator: Leasys Miles e Be Free

La nuova Jeep Gladiator è disponibile anche con le soluzioni di mobilità di Leasys. I clienti potranno scegliere infatti quella più adatta alle proprie esigenze di guida, come le formule di noleggio a lungo termine Leasys Miles e Be Free con le quali potranno salire a bordo del nuovo modello della gamma Jeep e guidare in totale libertà senza gli oneri e i pensieri legati alla gestione dell’auto con tutti i servizi inclusi, gestibili comodamente, anche da smartphone, grazie all’app UMOVE dedicata.

Leasys Miles è la soluzione di mobilità “pay per use” che risponde alle esigenze di chi utilizza l’auto con basse percorrenze annuali e vuole godersi il piacere di guida senza pensare alla gestione dell’auto. Ha una durata di 48 mesi e si caratterizza per un canone mensile vantaggioso, a cui si aggiunge una quota variabile calcolata in base ai chilometri effettivamente percorsi. E i primi 1.000 km sono già inclusi nel canone. È inoltre possibile arricchire il noleggio base con ulteriori servizi di assistenza e coperture assicurative. 

Be Free è la soluzione di mobilità pensata per i privati che consente di vivere al meglio l’auto senza alcuna preoccupazione e per il tempo che serve. Nessun anticipo da versare, canone mensile fisso e i principali servizi assicurativi, di assistenza e infomobilità sono sempre inclusi. E se cambiano le esigenze di mobilità, dopo 18 mesi si può restituire l’auto senza alcuna penale di restituzione anticipata. E’ inoltre possibile conoscere fin da subito il prezzo di acquisto dell’auto a fine noleggio e avere il diritto di prelazione sull’acquisto in caso di vendita da parte di Leasys. Be free può essere sottoscritto anche nella formula integrata Plus che si arricchisce di ulteriori servizi: copertura riparazione danni, copertura furto e incendio e manutenzione ordinaria e straordinaria.

Soluzioni finanziarie FCA Bank per la nuova Jeep Gladiator . FCA Bank, è al fianco del brand Jeep per supportare il lancio del nuovo modello. Chi desidera mettersi al volante della nuova Jeep Gladiator potrà beneficiare di un tasso particolarmente agevolato, proposto su tutte le soluzioni finanziarie promozionali di FCA Bank, disponibili sul sito fcabank.it. In aggiunta al rateale tradizionale sono disponibili, nel ventaglio delle offerte FCA Bank, altre due strutture finanziarie, particolarmente indicate per la clientela interessata alla Jeep Gladiator: Jeep Excellence, il finanziamento che consente di pagare rate di importo contenuto, oltre a permettere al cliente la possibilità di scegliere, alla fine del contratto, se sostituire la vettura acquistandone una nuova, tenere l’auto pagando la Rata Finale Residua oppure restituirla; e Jeep Lease, ideale per chi cerca l’alternativa all’acquisto sia che si tratti di professionisti che di privati. A completamento delle strutture finanziarie, FCA Bank propone una completa gamma di servizi assicurativi, tutti abbinabili al contratto di finanziamento.

La decennale tradizione di pick-up robusti e affidabili del marchio Jeep

La nuova Gladiator è l’ultima arrivata in una nutrita famiglia di pick-up Jeep il cui capostipite risale al 1947, anno in cui la Willys Overland presentò un pick-up 4×4 da 1 tonnellata basato sul modello CJ-2A.

A questo primo precursore, seguì una serie di modelli chiave tra cui si ricordano: 

Jeep Pickup: 1947-1965

Pick-up dotato di un passo pari a 300 cm che non ha subito grandi modifiche durante tutto il ciclo di vita. Ha rappresentato il primo tentativo di diversificare un modello del marchio Jeep dalle CJ.

Jeep FC-150/170 Pickup: 1957-1965

Questa serie di veicoli Jeep Forward Control (FC), che di fatto erano camion per uso lavorativo, presentava un passo pari a 207 cm (modello FC-150) e a 263 cm (modello FC-170). Anche questo veicolo ricevette poche modifiche degne di nota durante il proprio ciclo di vita. Fanno eccezione i modelli del 1959 e del 1960 che furono equipaggiati con assale anteriore e posteriore a flottazione completa e alcuni modelli FC-170 dotati di doppie ruote posteriori e un cambio manuale a quattro marce.

Jeep Gladiator/J-Series Pickup: 1963-1987

La Gladiator, modello simile alla Wagoneer, fece il suo debutto nel 1963. Presentava un passo pari a 304 cm (nella configurazione J-200) e a 230 cm (J-300), ed era dotata di scatola di rinvio Dana 20 e di assali anteriori e posteriori Dana 44. Il nome Gladiator venne abbandonato nel 1972.

Jeep CJ-8 Scrambler: 1981-1985

La Scrambler, presentata nel 1981, era simile alla CJ-7 ma con un passo più lungo. Nota a livello internazionale come CJ-8, era disponibile nella configurazione con soft-top e hard-top. Fu prodotta in meno di 30.000 esemplari, tutti ancora molto ricercati dai collezionisti.

Jeep Comanche (MJ): 1986-1992

Questo pick-up, basato sulla Cherokee e dotato di un equipaggiamento molto simile, fu dotato nel 1987 di un cassone da 182 cm. Gli ultimi modelli erano dotati dei sistemi 4×4 Selec-Trac® o Command-Trac.

LA POTENZA DELLA SCELTA: SI UNISCONO ALLA GAMMA LA NUOVA E POTENTE DEFENDER V8 E LE ESCLUSIVE EDIZIONI SPECIALI

Fedele alla lunga tradizione di Land Rover V8, la potente Defender V8 si aggiunge alla gamma dei modelli Plug-in e alle efficienti motorizzazioni Ingenium benzina e diesel.

  • Defender V8, 90 e 110: il nuovo modello, equipaggiato con il Supercharged da 525 CV, è la Defender di produzione più potente di sempre: 0-100 km/h in 5,2 secondi e 240 km/h di velocità massima (Defender 90)
  • Potenza e durata: le speciali regolazioni dello chassis e la taratura della trasmissione si sommano per rendere la Defender V8 l’esempio più capace e dinamico della pluripremiata 4×4
  • La nuova ammiraglia: la nuova Defender V8 Carpathian Edition armonizza la potenza e le capacità della Defender V8 con una combinazione esclusiva di elementi stilistici.
  • Nuovo modello in edizione speciale: la nuova Defender XS Edition, che sostituisce la First Edition, si presenta con specifiche complete e miglioramenti del design
  • Elevati livelli di personalizzazione: gli opzionali Bright Pack, Extended Bright Pack ed Extended Black Pack accrescono le possibilità di personalizzazione della gamma Defender
  • Schermo più grande: disponibileil nuovo e più ampio touchscreen da 11.4″* del sistema infotainment Pivi Pro
  • Una grande famiglia: la Defender offre un’incredibile scelta: modelli 90, 110 e Hard Top, motori benzina e diesel, ed un Plug-in che percorre 43 km **in programma EV
  • E’ possibile scegliere il modello di preferenza configurandolo sul sito www.landrover.it\Defender. Prezzi a partire da Euro 54.200

Land Rover arricchisce la sua inarrestabile famiglia di 4×4 con la potente Defender V8. I nuovi modelli: la Defender V8 525 CV e l’ammiraglia Defender V8 Carpathian Edition sono una combinazione esclusiva di performance e capacità; le speciali regolazioni dello chassis offrono una guida ancor più coinvolgente e una maggiore agilità su strada ed in off-road.

I nuovi modelli sono gli eredi della tradizione pluridecennale delle V8 Land Rover – che spazia dalle Serie I V8 degli anni ’70, ai modelli nordamericani degli anni ’90, fino alla potente Defender Works V8. Il V8 si unisce alla più recente gamma di efficienti motori Ingenium diesel e benzina ed agli ibridi Plug-in di Land Rover.

Il V8 benzina non è la sola novità. Aumentano le possibilità di scelta con la nuova XS Edition, con i Design Pack esterni che consentono un’esclusiva personalizzazione, e con un grande touchscreen opzionale da 11.4″ con il Pivi Pro.

La Defender V8 capitalizza tutte la robustezza e le capacità leggendarie della famiglia e vi aggiunge nuovi livelli di prestazioni con una guida ancora più coinvolgente, grazie alla potenza del 5.0 litri V8 Supercharged da 525 CV, alle sospensioni sapientemente riviste ed alla taratura della trasmissione. Il risultato è la Defender più veloce e dinamica di sempre.

L’esclusiva Carpathian Edition si basa sulla Defender V8 e ne rappresenta la più recente espressione del design, delle prestazioni e delle capacità, mentre la XS Edition, che sostituisce la First Edition che tanto successo ha riscosso, combina un design su misura con specifiche migliorate internamente ed esternamente.

Le possibilità di personalizzazione della Defender sono ancora aumentate con il lancio dei nuovi pack esterni: il Bright Pack, l’Extended Bright Pack e l’Extended Black Pack, che arricchiscono l’inconfondibile profilo della Defender con particolari esclusivi.

La migliorata connettività è parte degli aggiornamenti. L’infotainment Pivi Pro della Defender è ora disponibile con un ventaglio di nuove caratteristiche, incluso il grande touchscreen da 11.4″*. La stazione di ricarica wireless con amplificatore di segnale integrato è ora di serie con il Comfort and Convenience Pack, per una maggiore praticità e qualità delle chiamate.

David Hemming, Chief Product Engineer di Jaguar Land Rover, dichiara: “Il lancio del V8 apre una dimensione nuova in termini di guida coinvolgente e capacità in off-road della Defender. Veloce e divertente, rappresenta il vertice della famiglia Defender, ed è tanto gratificante su strada quanto capace in off-road. Abbiamo anche aumentato l’appeal della famiglia Defender con nuovi modelli, i Pack opzionali e la nuova connettività: c’è veramente una Defender per ognuno.”

Nuova Defender V8

La nuova Defender V8 è la più recente espressione della più robusta delle 4×4, e richiama la lunga tradizione dell’8 cilindri Land Rover, che risale agli anni ’70. Il potente V8 sovralimentato, che equipaggia la 90 e la 110, garantisce alte prestazioni e guida coinvolgente, e naturalmente tutta l’inarrestabilità Defender.

Grazie alle regolazioni esclusive delle sospensioni e della trasmissione- che includono molle speciali e particolari regolazioni degli ammortizzatori- ed al nuovo differenziale posteriore a controllo elettronico, il veicolo è più agile, la guida più coinvolgente, il controllo della scocca di livello superiore – il tutto con la caratteristica sonorità del V8.

La potenza del V8 sovralimentato da 5.0 litri di Land Rover, che è abbinato ad una trasmissione automatica ad 8 rapporti, è di 525 CV, con una coppia di 625 Nm. La Defender V8 90 accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e raggiunge i 240 km/h.  I dati dei consumi e delle emissioni di CO2 sono rispettivamente 14,7 l/100 km e 332 g/km**.

Le capacità in off-road sono un sinonimo di Defender e la V8 vi aggiunge un nuovo piacere di guida, con il lancio del programma Dynamic del Terrain Response – disponibile solo sulle Defender V8. Questo supporta il guidatore nello sfruttare il carattere più dinamico e l’equilibrio del 525 CV, su asfalto e su terreni sciolti. Questa Defender è nata per essere la più veloce e divertente di sempre, divertente da guidare e con un’agilità senza uguali.

Iain Gray, Senior Manager, Powertrain Advanced Engineering di Jaguar Land Rover, dichiara: “Il 5.0 litri V8 Supercharged potenzia ulteriormente la personalità unica della Defender. La sonorità è fantastica, le prestazioni incredibili: guidarla è un vero piacere. Il nostro compito è stato quello di ottimizzare la taratura del gruppo motore/trasmissione della Defender, per ottenere reattività su strada e fine precisione in off-road – qualità che si dovevano aggiungere alle inarrestabili capacità all-terrain   e di guado.”

Barre antirollio piene e maggiorate riducono il rollio sulle curve più impegnative, mentre l’Electronic Active Rear Differential comprende l’Yaw Controller, il controllo d’imbardata che assiste la Defender V8 in curva, quando si raggiunge e si supera il limite di aderenza.

L’attenta taratura del programma Dynamic del Terrain Response 2 rende il carattere della Defender V8 più agile, divertente e scattante. In questo modo l’acceleratore più reattivo, la speciale regolazione del Continuously Variable Damping e le boccole delle sospensioni più rigide rendono la risposta allo sterzo ancor più rapida. Il tutto lavora in armonia con il Torque Vectoring by Braking, i sistemi di controllo della trazione e il nuovo Controllo d’Imbardata per rendere la Defender V8 la più veloce, coinvolgente e docile di sempre.

L’inconfondibile Defender V8 vanta un ventaglio di particolari esterni esclusivi che la distinguono dal resto della gamma: distintivi diversi, quattro speciali terminali di scarico e cerchi da 22″ in lega con finitura Satin Dark Grey. La Defender V8 è identificabile anche dalle pinze freni Xenon Blue e dai dischi freni da 20”.

Grazie all’attenta taratura dei sistemi di aspirazione e scarico, la sonorità della Defender V8 è decisa ed autentica. Calibrata per ogni situazione di guida, questa suggestiva colonna sonora può essere resa più intensa selezionando il programma Dynamic del Terrain Response.

La gamma colori è composta da tre tinte – Carpathian Grey, Yulong White e Santorini Black – le prime due con tetto a contrasto Narvik Black. L’esterno della nuova Defender V8 è completato da particolari Shadow Atlas.

Internamente, i sedili Defender V8 sono rivestiti in esclusiva pelle Ebony Windsor con dettagli in Miko Suedecloth e Robustec, ognuno rifinito da un tag Ebony, mentre la traversa a vista della plancia è in colore Satin Black. Il volante a quattro razze, con corona in Alcantara e paddle della trasmissione in cromo satinato tattile, è esclusivo dei modelli V8. Gli alloggiamenti degli airbag sono rivestiti in pelle come la leva della trasmissione, e le soglie illuminate sono completate dal lettering V8.

Defender V8 Carpathian Edition

La nuova Defender V8 Carpathian Edition rappresenta il massimo delle prestazioni, della durata e del design, il vertice della gamma Defender. Disponibile in tinta Carpathian Grey, si distingue per il tetto, il cofano e – per la prima volta –  il portellone, in colore a contrasto Narvik Black. Fra i particolari esterni spiccano le finiture dei distintivi V8 Carpathian Edition, gli occhioni di traino Satin Black e le caratteristiche pinze freni Xenon Blue.

Gli esterni sono rifiniti con il Satin Protettive Film di Land Rover. Questa pellicola poliuretanica riciclabile semiopaca applicata alla carrozzeria, protegge in ogni situazione, dai graffi in parcheggio ai rovi in fuoristrada.

All’interno,  la Defender V8 Carpathian Edition presenta gli stessi upgrade della V8, con accenti Miko Suedecloth e Robustec sui sedili, volante in Alcantara e soglie illuminate.

Defender XS Edition

La nuova XS Edition, che sostituisce la First Edition, si posiziona al di sopra della SE e presenta un trattamento esclusivo per interni ed esterni; è disponibile in entrambe le versioni, 90 e 110.

Esternamente la XS si identifica per il trattamento in tinta di carrozzeria del rivestimento inferiore e degli archi passaruota, e per i cerchi da 20″ Satin Gray torniti al diamante. Le tinte esterne sono quattro: Silicon Silver, Hakuba Silver, Gondwana Stone e Santorini Black.

Nell’abitacolo interno, i sedili riscaldabili, a 12 regolazioni elettriche e con memoria, della XS sono rivestiti in Grained Leather, mentre la traversa è verniciata a polvere in colore Light Grey spazzolato. Le soglie illuminate in metallo completano gli interni.

Le complete specifiche comprendono le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico, il sistema Adaptive Dynamics e il Configurable Terrain Response. Inoltre la XS Edition monta fari LED Matrix con luci diurne Signature, lo specchio con ClearSight Rear View, l’infotainment Pivi Pro e il sistema audio Meridian con 10 altoparlanti.

La XS Edition è disponibile con motorizzazioni P400 benzina, P400e Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV) e D250 Mild Hybrid Electric Vehicle (MHEV) diesel.

Upgrade per il Pivi Pro

La Defender MY 2022 è disponibile con base di ricarica wireless ed amplificatore di segnale, per la migliore ricezione della rete ed un ottimo segnale Wi-Fi 

La connettività è migliorata grazie all’ultima versione dell’infotainment Pivi Pro  che,  per la prima volta, offre l’opzione del touchscreen da 11,4″*. Il vetro curvo della nuova interfaccia rende ancor più facile seguire le istruzioni del navigatore. Il Pivi Pro, veloce ed intuitivo, è sempre immediatamente reattivo, anche avviando il veicolo per la prima volta.

La semplice struttura del menu consente l’accesso diretto alle funzioni più comuni tramite touchscreen, riducendo le possibilità di distrazione. Il sistema è facilmente personalizzabile secondo le proprie preferenze. Si possono aggiungere e togliere “pannelli” aggiuntivi, e fare swipe sullo schermo per cogliere rapidamente le informazioni più rilevanti con uno sguardo, mantenendo la concentrazione del guidatore sulla strada.   

L’avanzato sistema di navigazione usa algoritmi di autoapprendimento e indicazioni dinamiche per ottimizzare la scelta della rotta, mentre il sistema Smart Voice Guidance sa anche cancellare le istruzioni audio se si sta viaggiando in un ambiente conosciuto. Le mappe di navigazione sono sempre aggiornate grazie al Software-Over-The-Air (SOTA) della Defender†.

L’apprendimento intelligente del sistema di navigazione identifica i percorsi più usuali anche senza l’input di una destinazione, ed usa queste informazioni per consigliare la rotta più veloce in base alle condizioni del traffico. Se in viaggio si rende disponibile un percorso alternativo migliore, Pivi lo propone.

Personalizzazione completa con gli Exterior Pack

I pack per il design esterno sono tre: il Bright Pack, l’Extended Bright Pack e l’Extended Black Pack, che incrementano ulteriormente le possibilità di personalizzazione della nuova Defender.

Il Bright Pack, disponibile su tutti i modelli, presenta protezioni sottoscocca anteriore e posteriore in finitura Noble Chrome, come anche i distintivi e la barra della griglia. L’Extended Bright Pack, aggiunge il colore Ceres Silver al rivestimento inferiore della carrozzeria e agli archi passaruota.

I clienti della Defender X, Defender X-Dynamic e Defender V8 potranno inoltre scegliere il nuovo Extended Black Pack. Questo, per un aspetto in stile stealth, prevede una finitura Gloss Black per le protezioni sottoscocca, la barra della griglia, la finitura a del cofano, il rivestimento inferiore della carrozzeria e gli archi passaruota

I prezzi della nuova Defender V8 partono da Euro 120.600.

quotazioni record Lamborghini Miura SV e Countach LP 400 “Periscopio”

All’asta di Parigi di RM-Sotheby’s

Parigi, 22 febbraio 2021 – All’asta di Parigi organizzata da RM-Sotheby’s lo scorso 13 febbraio sono state battute a prezzi record due tra le più iconiche vetture d’epoca di Automobili Lamborghini. I modelli venduti dalla celebre casa d’aste sono una Miura SV telaio numero #4840 del 1971 e una Countach LP 400 telaio #1120262 del 1977.

Entrambe le vetture hanno avuto una storia molto travagliata, con numerose ed importanti modifiche meccaniche ed estetiche subite nel corso degli anni. Sono state recentemente restaurate dai massimi esperti mondiali del marchio; la Miura SV ha inoltre ottenuto anche l’ambita certificazione rilasciata dal Polo Storico Lamborghini.

È un risultato che fa piacere, ma non sorprende” commenta Paolo Gabrielli, Head of After Sales di Automobili Lamborghini da cui dipende il Polo Storico, “visto che conferma una tendenza ben delineata. Le Lamborghini storiche interessano sempre di più i principali collezionisti del mondo, che ricercano e pretendono nelle loro vetture il massimo rispetto dell’originalità. Il programma di restauro del Polo Storico, o quello di supporto ai massimi specialisti indipendenti attraverso la fornitura di consulenza, documenti e ricambi originali, permette di ottenere restauri di altissimo livello e qualità, che vengono apprezzati dai collezionisti e, conseguentemente, dal mercato.

La Miura SV, certificata dal Polo Storico, è una delle 150 vetture prodotte, trasformata prima in “tipo Jota” e in seguito riportata al suo assetto originale, ed è stata aggiudicata a 2,4 milioni di Euro (2.423.750 €, secondo valore di sempre per una Miura SV, dopo quella venduta da Gooding & Co. A Londra lo scorso settembre). La Countach LP 400, appartenuta al cantante Rod Stewart, è stata prodotta in soli 157 esemplari; anch’essa vittima di molteplici trasformazioni (compresa la rimozione del tetto) e restaurata alle specifiche originali, è stata aggiudicata a 775.000 Euro. Ottimi risultati anche per le altre Lamborghini d’epoca in asta come la 400 GT 2+2 del 1967, telaio #0817, aggiudicata a 477.500 Euro; l’Espada del 1968, telaio #7051, aggiudicata a 173.000 Euro e la youngtimer Murciélago LP 640-4 Versace “E-Gear” aggiudicata a 149.500 Euro.         

Lamborghini Polo Storico

Lamborghini Polo Storico, inaugurato nel 2015, è il dipartimento di Automobili Lamborghini che si occupa di preservare l’heritage della Casa di Sant’Agata Bolognese. Il restauro e la certificazione di tutte le vetture Lamborghini prodotte fino al 2001 sono solo alcuni dei compiti del Polo Storico. A questi infatti si aggiunge la ricostruzione dei pezzi di ricambio delle Lamborghini d’epoca, circa 200 nuovi codici introdotti ogni anno, e la conservazione e gestione dell’archivio, attività con le quali il Lamborghini Polo Storico vuole supportare la preservazione di tutte le Lamborghini classiche.

Ferrari entra nell’era delle Le Mans Hypercar

Maranello, 24 febbraio 2021 – Ferrari annuncia l’avvio del programma Le Mans Hypercar (LMH) che porterà la Casa del Cavallino Rampante ad affrontare dal 2023 il campionato mondiale FIA WEC nella nuova top class.

Dopo una fase di studio e analisi, Ferrari ha dato il via allo sviluppo della nuova vettura LMH che nelle scorse settimane è già entrato nel vivo con l’avvio delle fasi di progettazione e simulazione. Il programma di collaudi in pista, il nome della vettura e quello dei piloti che costituiranno gli equipaggi ufficiali saranno oggetto di future comunicazioni.
A cinquant’anni dall’ultima partecipazione ufficiale nella classe regina del Mondiale Sport Prototipi nel 1973, la Ferrari scenderà in pista nella classe Hypercar del FIA World Endurance Championship, un campionato che contribuì attivamente a creare. Le vetture a ruote coperte di Maranello hanno riportato grandi successi, come testimoniano i 24 titoli mondiali conseguiti, l’ultimo dei quali conquistato nel 2017, e le 36 vittorie alla 24 Ore di Le Mans.
John Elkann, Presidente di Ferrari, ha commentato: “In oltre 70 anni di competizioni abbiamo portato le nostre vetture a ruote coperte a trionfare sulle piste di tutto il mondo, sperimentando soluzioni tecnologiche d’avanguardia: innovazioni che nascono dai circuiti e rendono straordinaria ogni auto stradale prodotta a Maranello. Con il nuovo programma Le Mans Hypercar, Ferrari rilancia il suo impegno sportivo e conferma la volontà di essere protagonista nei campionati di eccellenza del motorsport mondiale”.

Hispano Suiza arriva in Germania con il Gruppo Mohr

  • Mohr Group sarà il primo concessionario in Germania per Hispano Suiza

•          Una Hispano Suiza Carmen sarà esposta a Motorworld München, lo showroom di oltre 1,600 m2 del Gruppo Mohr.

•          “Siamo davvero orgogliosi di poter annunciare l’arrivo di Hispano Suiza in Germania, il mercato dell’auto più grande d’Europa,” afferma Miguel Suqué Mateu, Presidente di Hispano Suiza.

Barcellona, 23 February, 2021 – Hispano Suiza, costruttore automobilistico di veicoli ´hyperlux´  fondato a Barcellona nel 1904 dalla famiglia Suqué Mateu, continua il proprio processo di espansione internazionale. Il suo nuovo modello, la Carmen, e la sua versione più sportiva, la Carmen Boulogne, saranno commercializzate in Germania dal Gruppo Mohr, nell’esclusivo showroom situato a Motorworld München.

Per Hispano Suiza, l’espansione in Germania è una sfida enorme, accolta con grande entusiasmo. Le esclusive hypercar 100% elettriche dello storico marchio spagnolo entreranno nel principale mercato automobilistico europeo per attirare i clienti più esigenti, con un prodotto dalle caratteristiche tecniche e di design imbattibili.

Hispano Suiza farà parte della gamma di modelli presenti nel nuovo showroom del Gruppo Mohr situato a Motorworld München. Si tratta di uno spazio di 1.600 m2 dove il Gruppo, guidato dai fratelli Luis e Lorenz Mohr, presenterà un’incredibile esposizione di veicoli di lusso, tra cui hypercar e auto storiche.

Miguel Suqué Mateu, Presidente di Hispano Suiza, ha commentato: “La vendita delle nostre hypercar completamente elettriche – Hispano Suiza Carmen e Carmen Boulogne – in Germania è una delle sfide più importanti che affronteremo quest’anno. Insieme ai fratelli Mohr, presenteremo Hispano Suiza a clienti e collezionisti di hypercar in Germania, un paese con una profonda conoscenza e passione per l’industria automobilistica. “

“Siamo molto onorati di diventare il primo rappresentante di Hispano Suiza in Germania. Offriremo a tutti i clienti una grande esperienza del marchio, mentre la Carmen li stupirà con le sue line mozzafiato”, ha dichiarato Lorenz M. Mohr, Managing Partner del Gruppo Mohr.

Hispano Suiza Carmen, un autentico capolavoro. L’Hispano Suiza Carmen è una hypercar completamente elettrica, progettata, sviluppata e prodotta a Barcellona. Unisce prestazioni emozionanti, 1.019 CV (1.115 CV nel caso di Carmen Boulogne) a un design caratterizzato da sportività ed eleganza senza tempo.

Ne verranno prodotte solo 19 unità, cinque delle quali nella versione Boulogne, in omaggio alla vittoria ottenuta dal marchio nella George Boillot Cup 100 anni fa. Il loro stile è fortemente influenzato dalle Hispano Suiza dell’inizio del XX secolo, in particolare dalla Hispano Suiza H6C Dubonnet Xenia del 1938, un design unico e raffinato. La Carmen racchiude l’eredità del marchio di eleganza e design in un moderno veicolo ´hyperlux´. I prezzi per la Carmen partono da 1,5 milioni di euro.

Il Best of Show di Cavallino Classic 2020 vince il Peninsula Classics

Best of the Best Award per due anni consecutivi. La Ferrari 750 Monza del 1954 carrozzeria Scaglietti conquista il massimo dei voti.

Con grande orgoglio annunciamo che la Ferrari 750 Monza del 1954 carrozzeria Scaglietti, Best of Show al Cavallino 2020, è stata premiata oggi, 9 febbraio, con il Peninsula Classics 2020 Best of the Best Award.

È la terza volta che l’auto vincitrice del Best of Show a Cavallino viene insignita di questo prestigioso riconoscimento.

Nel 2012 Cavallino ha vinto con il suo Best of Show: la Ferrari 250 GTO 1962 e nel 2019 con la Ferrari 355 Sport del 1958. Con la vittoria odierna, il successo si ripete per due anni consecutivi!

La Ferrari 750 Monza del 1954, è stata scelta tra una rosa di straordinari vincitori del “Best of Show” dei Concorsi di Eleganza più prestigiosi al mondo.

Si tratta di una Ferrari che vanta una lunga e gloriosa storia nel mondo delle corse. Debuttò con un motore da 2 litri al Gran Premio di San Marino nel giugno 1954 portando sul primo gradino del podio la Scuderia Ferrari e il suo palmares di vittorie arriva fino ai primi anni 60.

L’auto ha poi trascorso i successivi 50 anni smontata, anche se telaio, carrozzeria, motore e cambio sono stati tutti accuratamente conservati in un piccolo magazzino di San Francisco.

Nel 2016 è iniziato un restauro completo dell’auto, per il quale è stato senza dubbio fondamentale, per ricostruire minuziosamente gli inizi della carriera agonistica della vettura durante la stagione passata in Ferrari, il contributo fornito dal team di certificazione di Ferrari Classiche di Maranello.

La livrea del veicolo è stata riportata a quella che aveva sfoggiato alla sua prima Carrera Panamericana nel 1954. Una volta completamente restaurata, la Ferrari 750 Monza del 1954 ha vinto il Premio Enzo Ferrari al Concours d’Elegance di Pebble Beach 2019 prima di vincere il Best of Show al Cavallino 29a edizione nel 2020.

Cavallino Classic si conferma ancora una volta il posto ideale in cui esporre le opere d’arte della storia della Ferrari.

Ci congratuliamo quindi con la Ferrari e con il Signor Tom Peck, proprietario dell’auto, per questa grande vittoria.

Renault festeggia i 60 anni di un’icona: la 4L

  • Auto iconica di cui sono stati venduti oltre 8 milioni di unità
  • Simbolo per eccellenza della cultura pop francese
  • Un 2021 all’insegna dei festeggiamenti

Nel 2021 si festeggia il 60° anniversario di Renault 4L, una vera success-story, un’auto di cui sono stati venduti oltre 8 milioni di unità in oltre 100 Paesi per più di 30 anni. La 4L è molto più di un’auto, è una vera e propria icona.

Nonostante le incertezze del contesto sanitario, le celebrazioni di questo anniversario scandiranno tutto l’anno facendo ampio ricorso ai social network.

Per questo 60° anniversario è stato previsto un programma ufficiale con tanti appuntamenti, i giorni 4 e 14 di tutti i mesi sui social network, con contenuti esclusivi, da parte dei fan e per i fan, comprese le storie di tanti collezionisti e personalità. L’obiettivo di tutto ciò è riportarci indietro per rivivere la storia di un’auto che ha fatto molto più che segnare la sua epoca.  

Simbolo della cultura pop francese, quest’auto del passato è anche quella del presente e perché no? Quella del futuro. Il calendario ufficiale evolverà in funzione dell’attualità e sarà completato da eventi e testimonianze su iniziativa dei fan, insomma sarà una specie di festival ‘off’!

FEBBRAIO – Per questo anniversario, Renault si è rivolta a Greg, grafico e illustratore nonché artista di riferimento dell’illustrazione sportiva. Greg ha così realizzato in esclusiva più di una dozzina di 4L che riprendono i motivi e i mondi grafici rappresentativi delle varie epoche che ha attraversato questa piccola Renault.

L’anniversario sarà l’occasione giusta per dichiarare la sua passione e attaccamento per la 4L, ma anche per scoprire le tante belle storie nate al volante di quest’auto leggendaria (dall’8 febbraio sui social network).

L’Atelier Renault, location emblematica della Marca, esporrà dal 14 febbraio nella sua vetrina sugli Champs-Elysées la 4L nell’allestimento Parisienne. Questa versione, riconoscibile tra tutte, presenta un inconfondibile motivo Paglia di Vienna sulla carrozzeria.

MARZO – Renault Classic, che ha il compito di preservare il patrimonio di Renault, renderà omaggio a 30 modelli di Renault 4. Tra questi ci saranno 12 versioni iconiche che saranno esposte in una scenografica teca appositamente realizzata per l’occasione.

APRILE – Dato che la 4L è decisamente senza tempo, ha saputo e saprà sempre conquistare i giochi dei più giovani. Alcuni influencer racconteranno la loro versione dell’auto con filmati divertenti realizzati in Stop-Motion. Per questi video sarà utilizzata la collezione di modellini Renault.

MAGGIO – Tutta la collezione di oggetti che riportano l’effigie della 4L, attentamente selezionati e appositamente progettati per i 60 anni, sarà disponibile presso la boutique dell’Atelier Renault al numero 53 di Avenue des Champs-Elysées e sul sito di e-commerce.

A Maggio, Renault lancerà una serie di video per svelare i segreti della 4L attraverso diversi modelli. Sarà anche l’occasione per raccogliere le testimonianze di chi è cresciuto con la 4L, dei collezionisti, ma anche di tutte le personalità che hanno fatto la storia di quest’auto in Renault.

LUGLIO – Vera e propria icona del cinema, famosa per le numerose apparizioni sul grande schermo, la 4L sfilerà sul tappeto rosso in occasione della 74a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Cannes.

La mostra “4L icona pop” si svolgerà in estate presso l’Atelier Renault, sul più bel viale del mondo. Si avrà qui l’occasione di scoprire una 4L inedita, ma anche tante altre sorprese.

SETTEMBRE – Zity, il servizio di car sharing, accoglierà la 4L per un inedito incontro elettrico.

NOVEMBRE – La 4L furgonetta che, a sua volta, ha fatto il bello e il cattivo tempo, vi riserverà un’altra sorpresa.

Altri eventi saranno annunciati nel corso dell’anno.

Hispano Suiza: dalla leggenda alla realtà

  • Hispano Suiza ha prodotto più di 12.000 auto di lusso tra il 1904 e il 1946.
  • Il suo logo, la cicogna, rende omaggio all’emblema dello squadrone francese dipinto sul fianco di un caccia a propulsione Hispano Suiza che aveva cmbattuto durante la Prima Guerra Mondiale.
  • Le attuali hypercar, 100% elettriche, mantengono i valori che hanno contribuito a creare la leggendaria marca Hispano Suiza.

Barcellona, 2 Febbraio 2021. La rinascita del marchio Hispano Suiza risale a marzo 2019, quando al Salone di Ginevra presentò un’autentica opera d’arte a quattro ruote: la Carmen. L’hypercar di Hispano Suiza, che definisce il segmento “hyperlux”, è diventata subito una delle attrazioni più ambite del salone svizzero. La Carmen condivide lo stesso DNA che ha trasformato Hispano Suiza in una leggenda e in un motivo di orgoglio per l’industria automobilistica spagnola.

Hispano Suiza fu fondata il 14 giugno 1904 da Damián Mateu, con il supporto dell’ingegnere Marc Birkigt, uno svizzero arrivato in Spagna per rivoluzionare l’industria automobilistica, e che aveva lavorato sui due predecessori di Hispano Suiza: La Cuadra e J .Castro. Dall’inizio del secolo Birkigt aveva lavorato allo sviluppo di veicoli da 10 e 14 CV: erano le basi dell’azienda e furano consegnati ai rispettivi proprietari alla fine dello stesso anno.

Pochi mesi dopo, nel 1905, Hispano Suiza produsse il suo primo veicolo, l´Hispano Suiza 20 CV sistema blindato Birkigt, che era equipaggiato con un motore a quattro cilindri ed erogava 20 CV di potenza, raggiungendo una velocità massima di 87 km/h. L´anno successivo, arrivò la prima vettura con motore a sei cilindri costruita in Spagna, un modello da 75 CV di potenza che completò il percorso Perpignan-Parigi in 22 ore, un’impresa che ricevette una grande attenzione mediatica.

Hispano Suiza cominciò a crescere, aprì uno stabilimento in Francia mentre altri costruttori – nel Regno Unito, in Italia e nell’ex Cecoslovacchia – contribuirono alla sua espansione nel mondo grazie ad accordi di produzione su licenza. Poco a poco Hispano Suiza iniziò a rivaleggiare con i grandi produttori dell’epoca e divenne sinonimo di lusso ed alta società.

Le vetture Hispano Suiza attirarono presto l’attenzione del re di Spagna Alfonso XIII, appassionato di auto. Il monarca diede una notevole visibilità nazionale ed internazionale al marchio, svolgendo un ruolo importante nella sua espansione. A lui fu dedicata un’auto, la T45, conosciuta come la “Alfonso XIII”.

La cicogna Hispano Suiza. Durante la prima guerra mondiale, Hispano Suiza concentrò i propri sforzi nella produzione di motori per aviazione, mettendo in pratica tutta l’esperienza acquisita nel settore automobilistico. Fu un periodo importante e di grande prosperità per l’azienda. Ancora oggi, il patrimonio storico di quel periodo in cui l´azienda produceva motori aeronautici (ne furono prodotti oltre  50.000) è presente nei veicoli Hispano Suiza, attraverso il suo leggendario logo: la cicogna. La cicogna, rende omaggio all’emblema dello squadrone francese dipinto sul fianco di un caccia a propulsione Hispano Suiza che aveva volato durante la Prima Guerra Mondiale. Insieme alle bandiere spagnola e svizzera, è diventato il logo del marchio.

Il primo modello a sfoggiare la cicogna d’argento è stato l’H6B, un veicolo rivoluzionario con un motore a 6 cilindri, capace di raggiungere una velocità massima di 150 km/h. Questa vettura occupa un posto importante nella storia del marchio, in quanto permise ad André Dubonnet di vincere la George Boillot Cup, una gara di resistenza disputata a Boulogne (Francia). Sua Maestà il Re Alfonso XIII in persona scelse un H6 per gareggiare nella gara “Cuesta de las Perdices”, nella periferia di Madrid. Questo tipo di corse automobilistiche sottoposero le vetture del marchio a prove di resistenza realmente impegnative, che superarono a pieni voti, convertendo Hispano Suiza in sinonimo di affidabilità ed alte prestazioni.

Lo stesso Dubonnet svolse un ruolo importante per Hispano Suiza negli anni successivi. Nel 1932 la Dubonnet Xenia fu presentata al Salone di Parigi. Il veicolo, basato sull’H6B, incorporava il sistema di sospensioni indipendenti progettato dallo stesso Dubonnet, dove le molle a balestra erano state sostituite da molle elicoidali. Nel 1936 fu lanciata una seconda versione, ancora più aerodinamica e spettacolare della prima, con porte scorrevoli, parabrezza avvolgente, linee futuristiche e un motore Hispano 68 bis a 12 cilindri capace di erogare una potenza di 250 CV.

Dopo la guerra civile spagnola, Hispano Suiza continuò a sviluppare motori e veicoli sempre più potenti, con un design ancora più esclusivo, come il T60 o il K36. L’azienda fu ristrutturata e suddivisa in tre aree: una dedicata alle attrezzature aeronautiche e militari, un’altra alle automobili, camion e autobus, e una terza focalizzata alla produzione di macchinari e strumenti. Nel 1953, dopo alcuni anni finanziariamente difficili, e dopo la nazionalizzazione di “La Hispano-Suiza, Fábrica de Automóvil, SA”, il sogno iniziato da Damián Mateu e Mark Birkigt all’inizio del secolo fu congelato.

Hispano Suiza negli anni è diventato sinonimo di lusso ed esclusività, disponibile solo per pochi selezionati. Le auto Hispano Suiza appartenevano ad aristocratici, intellettuali e agli artisti più rinomati al mondo. Alfonso XIII di Spagna, Gustavo V di Svezia, Carlo II di Romania, Luigi II di Monaco, Pablo Picasso, André Citroën, Coco Chanel, René Lacoste, Albert Einstein e più recentemente Paul McCartney, sono solo alcuni dei clienti illustri che hanno illuminato la storia di Hispano Suiza nel corso degli anni.

Le automobili Hispano Suiza sono sempre state strettamente legate a grandi personalità con un gusto squisito per il lusso su misura e un’autentica passione per le auto. Oggi, le Hispano Suiza d’epoca sono conservate con grande cura nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo.

Una nuova era: il nuovo significato del lusso. Hispano Suiza torna ora sulla scena automobilistica, con un progetto straordinario guidato da Miguel Suqué Mateu, pronipote del fondatore, che mantiene viva l’eredità del marchio. Appartenente al Gruppo Peralada, Hispano Suiza è stata rilanciata nel 2019 al Salone di Ginevra, quando ha presentato un veicolo completamente elettrico e davvero straordinario: l´Hispano Suiza Carmen. Questo esclusivo modello da 1.019 CV è stato progettato, sviluppato e costruito interamente in Spagna. Il design degli esterni si ispira al classico Dubonnet Xenia e condivide i valori che hanno trasformato Hispano Suiza in uno dei massimi esponenti dell’industria automobilistica di lusso, con un design senza tempo, una lavorazione meticolosa e una scrupolosa attenzione ai dettagli. La sua versione più sportiva, denominata Carmen Boulogne, è stata presentata nel 2020. La Carmen Boulogne eroga 1.114 CV e rende omaggio alla vittoria di Dubonnet in Francia.

Anche la personalizzazione è una parte fondamentale del DNA del marchio: non esistono due Hispano Suiza uguali. Ciascuno dei veicoli che esce dallo stabilimento di Barcellona può essere configurato in una moltitudine di opzioni, sia esterne che interne, con materiali all’avanguardia e una meticolosa attenzione ai desideri dell’acquirente. Solo 19 modelli Carmen, 5 dei quali saranno la versione Boulogne, saranno prodotti in questa serie limitata ed esclusiva.

Le corse automobilistiche sono sempre state presenti nel DNA di Hispano Suiza. La Carmen è, nella sua essenza, un´auto dotata di tecnologia da competizione Formula E, che combina prestazioni, affidabilità e potenza eccezionali con una delle migliori piattaforme elettriche al mondo. Il motto From Race to Road è alla base del DNA di Hispano Suiza. Allo stesso modo, la Carmen Boulogne è un’evoluzione ancor più sportiva della Carmen che riflette l’eredità sportiva del marchio. Il 2021 segna il 100° anniversario della vittoria di Hispano Suiza a Boulogne e il marchio ha confermato la partecipazione al Campionato Extreme E con il proprio team, HISPANO SUIZA XITE ENERGY TEAM. Con un fuoristrada 100% elettrico da oltre 500 CV di potenza, pilotato dall’inglese Oliver Bennett e dall’italiana Christine Giampaoli Zonca, meglio conosciuta come Christine GZ, prenderà parte a una delle gare più esclusive al mondo. Il Campionato Extreme E si concentra su tre pilastri fondamentali: la sostenibilità del pianeta, l’elettromobilità e l’uguaglianza di genere, valori che Hispano Suiza condivide senza riserve.

Il Gruppo Peralada. Il Gruppo Peralada fu fondato nel 1904 ed è rimasto in proprietà e gestito dalla famiglia Suqué Mateu sin dalla sua fondazione. Il gruppo di imprese ha continuato a crescere e oggi rappresenta l’apice del lusso nella gastronomia e nell’intrattenimento. Il punto di forza è indubbiamente il Resort Peralada, situato in una delle zone più belle e panoramiche dell’Empordá, nel nord-est della Spagna. Comprende un maestoso castello medievale, circondato da giardini progettati da François Duvillers con 70 specie diverse di alberi, distribuiti su 77.000 m2 e fiancheggiati da due torri del XIV secolo.

Include anche un complesso culturale con una Chiesa – la Iglesia del Carmen – un chiostro gotico, una biblioteca e musei del vino, della ceramica e del vetro.

Il Resort dispone di un Ristorante stellato – Castell Peralada – e dell’Hotel Peralada Wine Spa & Golf, un hotel a cinque stelle con una premiata Spa, un campo da golf a 18 buche e un P&P a 9 buche. È possibile organizzare tour ed esperienze del vino presso i vigneti di Peralada, rinomati a livello internazionale per i loro vini.

CITROËN E LE ORIGINI DELLA SERIE SPECIALE 2CV SPOT

  • Presentata nel 1976, la 2CV Spot diede un grande impulso alle vendite della Marca
  • Opera dell’artista Serge Gevin, si distingue per i suoi colori vivaci, nei toni dell’arancione.
  • Molto apprezzata dal pubblico, fu un grande successo tanto da rappresentare la prima di numerose successive serie speciali realizzate sull’iconica 2CV.

La metà degli anni ’70 è stata marcata in Citroën da una serie di eventi: da un lato il rinnovamento della gamma, con l’introduzione nel ’74 della nuova CX e l’avvio del modernissimo stabilimento destinato a produrla, ad Aulnay a nord di Parigi, dall’altro la congiuntura determinata dalla crisi petrolifera e la psicosi collettiva che ne derivò a livello planetario.Quest’ultimo fattore, in particolare, si rivelò fatale per due icone dell’automobilismo come DS ed SM, che uscirono contemporaneamente di produzione il 24 aprile del ’75, ma in compenso rivitalizzò la gamma dei modelli più economici (nel costo d’acquisto e nei consumi) e stimolò Citroën ad esplorare motorizzazioni diverse in cui, per altro, aveva già una grande competenza.

È il caso della CX Diesel, presentata nel ’75 e prodotta abbinando il propulsore di 2,2 litri a gasolio del nuovo furgone C35 alla sofisticata scocca della CX: già priva di vibrazioni grazie al suo sistema di sospensione della carrozzeria sul telaio tramite silent block, diverrà per tutti gli anni ’70 e ’80 un assoluto best-seller, risultando per una decina d’anni l’auto diesel di serie più veloce del mercato.

Per quanto riguarda le piccole cilindrate, con numeri in costante calo ormai da anni (visto che la 2CV era stata introdotta nel lontano1948) l’Azienda stava esplorando nuove strade che avrebbero portato nel 1977 alla nascita di vetture come la LN, sintesi del know-how della Marca del Double Chevron in fatto di motori semplici ed economici da manutenere.

Equipaggiata con il bicilindrico della Dyane, Citroën LN avrà un’ottima accoglienza sul mercato delle vetture urbane, grazie alla sua compattezza e alla sua economia d’esercizio. Ma questo avverrà nel 1977, soltanto in seguito all’intero processo di industrializzazione del prodotto. Nel frattempo l’esigenza principale della Marca era quella di frenare il calo delle vendite delle bicilindriche “classiche”, come la 2CV e la più recente Dyane. Una svolta importante per risolvere la situazione la diede Serge Gevin, pittore, artista e decoratore “scoperto” da Robert Delpire, il pubblicitario di Citroën dell’epoca, e che per Citroën aveva già progettato alcuni tra i più bei stand fieristici.

Lavorando in team con la moglie Micheline, Serge Gevin si mise a disegnare due livree alternative per la 2CV, dai colori vivaci e decisamente giovanili: una è un omaggio alla Belle Époque ed ai tempi eroici di André Citroën, gialla e nera come le 5HP dell’epoca; l’altra, totalmente diversa, è bianca e arancione, quella particolare tonalità chiamata Orange Ténéré, da poco inserita nella gamma Citroën e usata sapientemente per decorare carrozzeria e interni di quella che Micheline Gevin suggerì di chiamare “transat” (che in francese significa sedia a sdraio).

La seconda idea piacque molto più della prima e fu deciso di realizzare una serie limitata (la prima, nella storia di Citroën) di 1.800 esemplari.

Il primo problema da risolvere era quello della produzione: un costruttore abituato a produrre circa 100.000 2CV all’anno (e anche di più negli anni d’oro) non poteva non incontrare delle difficoltà nell’inserire esemplari “speciali”, con accessori specifici e uno specifico processo di verniciatura, dedicato, in fase di produzione. La decisione fu presa e l’allestimento della nuova serie speciale fu concentrato nella fabbrica dov’era nata la 2CV, lo stabilimento parigino di Levallois, dove maestranze esperte e tecnologia avrebbero garantito la produzione di molte edizioni particolari.

Un secondo problema fu rappresentato dalla scelta del nome: poiché “Transat” era già registrato in Francia, l’auto fu ribattezzata “Spot”, che richiamava casualmente anche l’abbreviazione di Special Orange Ténéré.

La vettura scelta come base fu la classica 2CV4, con motore di 435cc (anche se in alcuni mercati fu usata la 2CV6), nella finizione più lussuosa denominata “Club”, con la strumentazione “di lusso” dell’AMI6, l’elegante volante in resina della Quillery, un rivestimento interno in tessuto arancione e dei pannelli porta molto vivaci, a strisce bianche e arancione, come lo speciale tendalino che consentiva di ripararsi dal sole a capote aperta, specifico di questo modello.

Il primo prototipo, poi rivelatosi definitivo, fu portato in Normandia per essere fotografato nel gennaio del 1976, mentre nel marzo di quell’anno furono preparati i materiali pubblicitari per i Concessionari.

Il 27 marzo del 1976, l’anteprima della 2CV Spot si svolse nel contesto di un evento eccezionale: centinaia di Traction Avant, B14, Rosalie, 5 e 10 HP “circondarono” la fabbrica Citroën di quai de Javel (ormai ribattezzato quai André Citroën) nel centro di Parigi: era il Club Citroën che salutava, con una pacifica invasione, il vecchio cuore del Double Chevron che, spostata la produzione ad Aulnay, si avviava verso la demolizione per lasciare spazio all’attuale Parco André Citroën.

Dentro alla grande halle de livraison, il salone vetrato dove le auto venivano controllate un’ultima volta prima della consegna, c’era una 2CV Spot e gli sguardi degli appassionati cultori della Marca già esprimevano il consenso con cui sarebbe stata accolta dal grande pubblico …

La data del lancio fu scelta e annunciata: sabato, domenica e lunedì 10, 11 e 12 aprile in tutti i Concessionari Citroën che nel frattempo avevano ricevuto una o due 2CV Spot ed un telo (ovviamente a strisce bianche e arancione) per coprire la vettura prima del suo reveal al pubblico.

1.200 auto erano già pronte, per un totale di 1.800 quando a maggio terminò la produzione. Le prime furono vendute già il venerdì 9, quando qualche Concessionario alzò il telo a favore di clienti storici del Marchio, le ultime, quelle che erano state nascoste (era scoppiata una vera caccia alla Spot!) furono assegnate tra maggio e giugno. 1.800 vetture vendute in poche settimane erano la prova evidente che la 2CV, passando da “auto per contadini” (lavoro per cui era stata progettata) ad “auto delle nuove generazioni” aveva ancora un futuro radioso davanti a sé e Serge Gevin, l’autore della Spot, avrebbe fatto proseguire questa storia di successo …

La Marca Citroën. Citroën, al centro del mercato automobilistico, si impone sin dal 1919 come marca popolare nel senso nobile del termine e trae ispirazione dalle persone e dai loro stili di vita. Uno spirito che ritorna nella firma ‘Inspired by You’ e si ritrova nelle sue auto, dal design unico e dal comfort di riferimento. Tra le marche generaliste, Citroën si distingue per l’esperienza unica che offre ai suoi clienti con Citroën Advisor, ‘La Maison Citroën’, ecc. Nel 2019 la Marca ha venduto un milione di veicoli in oltre 90 Paesi.

La galleria fotografica della Jaguar C Type, regina di Le Mans

COVENTRY (Inghilterra). La C-type, originariamente prodotta tra il 1951 e il 1953, era famosa per la sua forma eccezionalmente fluida sviluppata da Malcom Sayer, designer, esperto di aerodinamica e artista di Jaguar Cars. Al suo debutto nel 1951, la C-type vinse l’estenuante 24 Ore di Le Mans, facendo registrare la prima delle sette vittorie assolute di Jaguar nella gara di durata francese.

Dal 1952, la C-type è stata la vera pioniera nell’adozione dell’innovativa tecnologia dei freni a disco nelle competizioni motoristiche. Grazie ad un rivoluzionario sistema sviluppato da Jaguar e Dunlop, la C-type guidata da Stirling Moss ha ottenuto la prima vittoria per una vettura con freni a disco al Gran Prix di Reims in Francia, gareggiando successivamente alla Mille Miglia in Italia.

Nel 1953 la C-type vinse nuovamente la 24 Ore di Le Mans, sempre con un sistema di freni a disco. Altri successi arrivarono grazie ad alcuni proprietari privati, che contribuirono a consacrare Jaguar vicecampione nell’inaugurale World Sportscar Championship.

Delle 53 Jaguar C-type costruite negli anni 50, 43 furono vendute a proprietari privati. In linea con i modelli costruiti in quegli anni, le specifiche tecniche di produzione dell’auto prevedevano freni a tamburo, doppi carburatori SU e 200 CV di potenza.

“Giro in slitta” alla potenza di 306 CV: attraversando la Lapponia a bordo della MINI John Cooper Works Clubman

In inverno la neve è una costante viaggiando su strada attraverso la Finlandia del Nord. Con un po’ di fortuna si può osservare l’aurora boreale nel cielo notturno. Durante il giorno, le strade di campagna infinitamente lunghe e deserte, sono il luogo ideale per testare le performance della trazione integrale MINI, seguendo le tracce dei leggendari “finlandesi volanti”.

Monaco. Saranno state le condizioni di allenamento della patria finlandese ad aver dato vita a due dei più grandi piloti di Rally mai esistiti. Infatti, Timo Mäkinen e Rauno Aaltonen, entrambi finlandesi, acquisirono la prontezza di mani e piedi guidando tra le strade deserte della Lapponia, solitamente ricoperte di neve già in tardo autunno, e a volte anche sui laghi ghiacciati. Più avanti, i piloti hanno potuto trarre vantaggio da queste esperienze sfidandosi all’ultimo secondo durante le gare di Rally. MINI è particolarmente legata ai due “finlandesi volanti”. Rispettivamente nel 1965 e nel 1967, Mäkinen e Aaltonen ottennero la seconda e la terza vittoria assoluta guidando la classica MINI Cooper S durante il Rally di Monte Carlo. 

Fin dal primo momento, si intuisce che la guida sportiva in Lapponia richieda abilità speciali, anche se si tratta di un viaggio invernale su strada a bordo di un modello contemporaneo come la MINI John Cooper Works Clubman (consumo di carburante combinato: 7.4 – 7.1 l/100 km, emissioni di CO2 combinate: 169 – 161 g/km). La potenza di 225 kW / 306 CV sotto il cofano motore richiede un uso sensibile dell’acceleratore, mentre la trazione integrale ALL4 si occupa della distribuzione, ad alta precisione, della potenza della coppia motrice tra le ruote anteriori e posteriori. E se il buonumore prende il sopravvento, c’è sempre il Dynamic Stability Control (DSC) per placare gli animi. 

Ritorno di successo per Alpine al Rally di Montecarlo

Cinquant’anni dopo aver trionfato nel Rally di Montecarlo del 1971, Alpine è tornata a disputare la gara più prestigiosa del Campionato Mondiale FIA Rally. Nonostante le condizioni insidiose ed imprevedibili, le cinque Alpine A110 Rally schierate alla partenza sono giunte al traguardo dominando le categorie FIA R-GT e veicoli a due ruote motrici.

Già vittoriosa il mese scorso non appena tornata nel Mondiale all’ACI Rally Monza, questo weekend Alpine si è confrontata con un vero e proprio monumento del motorsport.

Famoso per le condizioni atipiche che possono riunire nella stessa Prova Speciale pioggia, neve, ghiaccio e nebbia, il Rally di Montecarlo continua ad essere uno degli appuntamenti più prestigiosi del calendario internazionale.

Le sue sfide, temute da tutti, hanno consentito ad Alpine di diventare una leggenda: innanzitutto, con la vittoria nella categoria dell’Alpine A108 di Jacques Feret nel 1964, poi con il successo dell’Alpine A110 1600S di Ove Andersson nel 1971 e, infine, con la tripletta delle Alpine A110 1800 che ha aperto la classifica del Campionato Mondiale Rally nel 1973.

Nonostante un itinerario adattato alle misure del coprifuoco e un’edizione organizzata a porte chiuse, l’89° Rally di Montecarlo ha mantenuto tutte le promesse proponendo ai concorrenti tutta la gamma di difficoltà possibili e immaginabili per il 110° anniversario dell’evento.

Prendendo il via dopo una trentina di veicoli a quattro ruote motrici, le Alpine A110 Rally di Manu Guigou-Alexandre Coria, Raphaël Astier-Frédéric Vauclare, Cédric Robert-Matthieu Duval, Pierre Ragues-Julien Pesenti e Philippe Baffoun-Arnaud Dunand si sono trovate in breve tempo su strade più che mai selettive.

Sprezzanti delle condizioni, le Alpine A110 Rally hanno assunto il comando dei veicoli a due ruote motrici fin dalle prime due prove speciali disputate giovedì su un terreno fangoso, prima di dar prova di tutte le loro qualità e potenziale nel corso di un venerdì umido e un sabato nevoso e ghiacciato.

Il programma di domenica è stato ancora più insidioso, ma i cinque equipaggi sono tutti riusciti ad evitare le ultime trappole del percorso e a raggiungere il Principato di Monaco grazie all’impressionante facilità di guida del modello progettato e sviluppato da Signatech Automobiles.

Nel suo primo Rally di Montecarlo, Manu Guigou ha condotto l’Alpine A110 Rally alla vittoria nelle categorie R-GT e veicoli a due ruote motrici attestandosi al ventiduesimo posto in classifica generale. Leader della categoria R-GT fin dall’ES2, il francese si è piazzato davanti a Raphaël Astier, Campione FIA R-GT 2018, e Cédric Robert. Nonostante la minor esperienza rispetto ai loro colleghi, anche Pierre Ragues e Philippe Baffoun hanno concluso piazzandosi tranquillamente nella Top 50.

Grazie a queste performance, Alpine può degnamente festeggiare il cinquantesimo anniversario della sua prima vittoria scratch conquistata a Montecarlo nel 1971. Un’edizione in cui per la Marca successo aveva già fatto rima con affidabilità, poiché il cinque delle Alpine A110 iscritte ufficialmente alla gara erano giunte al traguardo!

Inizia sulla Saint Disdier-Corps il Monte-Carlo di Gabriele Valinotti

Galleria fotografica di Gabriele Valinotti

Saint Disdier (Francia), 21 gennaio – Inizia con la prova di Saint Disdier-Corps l’89esima edizione del Rallye Montecarlo, che proprio quest’anno festeggia i 110 anni dalla nascita. Un’edizione blindata come non mai, ma sempre affascinante e spettacolare con i suoi colpi di scena e la sua voglia di esserci.

E proprio sulla prima prova speciale si è appostato il nostro reporter Gabriele Valinotti che ha immortalato tutti gli equipaggi del rally per una prima galleria fotografica che ci tuffa nel gelo di Monte-Carlo. Buona visione.