Centenario del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari. Dal 16 al 19 settembre l’evento celebrativo con auto, moto e aerei storici

Ci saranno il campione francese di Formula 1 René Arnoux e la vettura Ballot vincitrice del primo Gran Premio Nel 1921

Il Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari compie 100 anni e dal 16 al 19 settembre si terrà il grande evento rievocativo organizzato dall’ASI e dall’Historic Racing Club Fascia d’Oro. Si svolgerà sulle stesse strade che ripercorrono quell’antico tracciato, teatro del primo “Gran Premio d’Italia Internazionale Automobili-Aeroplani” e del primo “Gran Premio Motociclistico delle Nazioni” disputati nel 1921: si trattò di una competizione epocale, che vide protagoniste le automobili, gli aerei e le motociclette. Per la rievocazione del centenario è stato messo a punto un ricco programma che porterà partecipanti italiani e stranieri sulle strade e nei cieli di Brescia con auto, moto e aerei storici.
Ospiti d’eccezione saranno il campione francese di Formula 1 René Arnoux – protagonista nella massima serie tra il 1978 e il 1989 alla guida delle monoposto Renault, Ferrari e Ligier – e la vettura Ballot 3/8 LC che nel 1921 si aggiudicò quel primo “Gran Premio d’Italia Internazionale” con un altro pilota francese, Jules Goux.
Ci saranno, inoltre, numerose Bugatti Tipo 13 che nel 1921 si imposero nel Gran Premio Vetturette con quattro esemplari nelle prime posizioni finali: un risultato che portò a ribattezzare “Brescia” questo iconico modello. Tra le moto, non mancheranno gli stessi modelli Harley-Davidson che vinsero il Gran Premio delle Nazioni 1921, oltre ad un selezionato schieramento di motociclette da competizione costruite dalle origini al 1939. Infine, grazie alla collaborazione dell’Historical Aircraft Group, sarà possibile ammirare (a terra e in volo) alcuni spettacolari biplani storici.
 
La Rievocazione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari sarà un’occasione unica per poter rivivere le emozioni dei pionieri, in particolare sabato 18 settembre quando tutti i mezzi si ritroveranno in uno spettacolare “rendez-vous” all’interno della base militare di Ghedi, sede del VI Stormo Diavoli Rossi dell’Aeronautica Militare: qui, le auto, le moto e gli aerei ricomporranno quell’irripetibile quadro storico del 1921.
Giovedi 16 settembre, i partecipanti in auto si ritroveranno a Villa Fenaroli di Rezzato e da qui, venerdì 17, partiranno per il Lago di Garda con tappe a Salò e Desenzano. Gran finale domenica 19 settembre a Montichiari.CORREVA L’ANNO 1921. Oltre al Gran Premio d’Italia Internazionale per vetture da competizione di grossa cilindrata, nel 1921 si disputarono a Brescia anche il Gran Premio Gentlemen (vinto da Masetti su Mercedes), ed il Gran Premio Vetturette, dove ai primi quattro posti si imposero le piccole Bugatti Tipo 13 con Ernst Frederich, Michele Baccoli, Pierre De Vizcaya e Piero Marco. In seguito a tale trionfo, Ettore Bugatti ribattezzò questo modello “Brescia”, soprannome riconosciuto e utilizzato ancora oggi dagli appassionati di tutto il mondo.
Il grande evento del 1921 vide protagoniste anche le motociclette nel Gran Premio delle Nazioni. Sul Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari si sfidarono i più intrepidi centauri dell’epoca, come Gentile Minazio, Damiano Rogai, Piero Maggi e Badino Mai. Tra le case motociclistiche si registrò la partecipazione di Della Ferrera, AJS, Maffeis e persino dell’americana Harley-Davidson, che si impose con la sua squadra ufficiale.
Nell’istante in cui scattarono le auto, alle 8.00 del mattino del 4 settembre 1921, dal vicino aeroporto di Ghedi si alzarono in volo anche gli aeroplani per la propria competizione, affrontando lo stesso tracciato delle auto ma in cielo ed in senso contrario. Fu così che i motori, cento anni fa, dominarono la scena di quello che si può definire un colossale “automotoaerodromo” unico nel suo genere, che l’Automotoclub Storico Italiano e l’Historic Racing Club Fascia d’Oro faranno rivivere evidenziandone i risvolti storici, sociali e culturali.
LA BALLOT 3/8 LC. La griglia di partenza del primo Gran Premio d’Italia del 1921 (valevole come quinta Coppa Florio) non fu certo delle più affollate… Sei vetture al via e tre al traguardo per un confronto diretto tra gli italiani della Fiat ed i francesi della Ballot. Furono i cugini d’Oltralpe ad avere la meglio, con due Ballot 3/8 LC davanti alla Fiat 801/402. Vinse Jules Goux seguito dal compagno di squadra Jean Chassagne e da Louis Wagner. Tutti avevano puntato sull’alfiere Fiat Pietro Bordino, costretto al ritiro al 16° giro (rottura della pompa dell’olio) ma con la soddisfazione di aver segnato il giro veloce in 6’54”2 alla velocità media di oltre 150 chilometri orari. Ritiro anche per il terzo pilota Fiat, Ugo Sivocci, e per la terza guida Ballot, Ralph De Palma.

Il vincitore del Gran Premio completò i 30 giri in 3 ore 35 minuti e 9 secondi a 144 km/h di media: una prestazione di rilievo per l’epoca ma soprattutto un risultato che la Ballot inseguiva da ben tre anni. Le sue prime auto da corsa, infatti, nacquero nell’immediato dopoguerra con l’approdo in azienda del progettista franco-svizzero Ernest Henry, già noto per aver realizzato le vincenti Peugeot L76 e 3L prima degli eventi bellici. L’obiettivo dei fratelli Ernest-Maurice ed Edouard Ballot era la partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis che si sarebbe disputata nel 1919: un evento che avrebbe dato risalto e fama all’azienda francese per ripartire dalle macerie lasciate dalla prima guerra mondiale.
Così, a tempo di record, il 7 aprile del 1919 uscì dall’atelier Ballot la prima delle quattro vetture che il successivo 26 aprile sarebbero state imbarcate per gli States insieme ai piloti (tutti francesi) destinati alla grande corsa di “Indy”: Albert Guyot, René Thomas, Louis Wagner e Paul Bablot. Le Ballot risultarono subito le più veloci ma non andarono oltre al quarto posto di Guyot e all’undicesimo di Thomas. Vinse quella 500 Miglia la Peugeot guidata da Howdy Wilcox e progettata da Henry…
Le Ballot di Henry erano state pensate specificatamente per l’appuntamento americano, che prevedeva la cilindrata massima di 300 pollici cubici, poco più di 4,9 litri. Henry “prese spunto” dalle sue Peugeot riproponendo la configurazione del motore con doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro; il frazionamento delle Ballot, invece, era a 8 cilindri in linea anziché i 4 delle Peugeot.
La formula di Indianapolis per il 1920 venne modificata abbassando il limite della cilindrata a 3 litri, che sarebbe stato adottato anche dalla Formula Internazionale per il 1921. Altre quattro Ballot di questa cilindrata furono quindi approntate, modificando semplicemente le misure del motore precedente. I propulsori Ballot raggiungevano i 110 CV di potenza massima e furono tra i primi ad utilizzare pistoni in lega leggera. Il sistema di lubrificazione, la trasmissione e il disegno dello chassis erano ereditati direttamente dalla Peugeot GP del 1913, i freni erano costruiti su licenza Isotta Fraschini. La parte inferiore della vettura era carenata (una sorta di “fondo piatto” ante litteram) e la carrozzeria aveva una sezione frontale decisamente ridotta.
Il successo a Indianapolis sfumò nuovamente: le tre Ballot iscritte terminarono al secondo, quinto e settimo posto con Thomas, Ralph De Palma (partito dalla pole position) e Jean Chassagne. De Palma fu il solo ingaggiato per la 500 Miglia del 1921, ma fu costretto al ritiro per la rottura di una biella. Convinti della bontà delle proprie vetture gli uomini Ballot non si persero d’animo e proseguirono la stagione 1921 provando a giocare in casa partecipando al Gran Premio di Francia disputato a Le Mans il 25 luglio. Vittoria sfiorata anche qui, con De Palma e Jules Goux al secondo e terzo posto dietro al vincitore Jimmy Murphy su Duesemberg. Goux partecipò con la nuova Ballot da 2 litri allestita in vista del nuovo regolamento che sarebbe entrato in vigore nel 1922.

Ed eccoci, finalmente, al 4 settembre 1921 con il primo Gran Premio d’Italia e la prima, importante vittoria firmata Ballot e Goux, che in quella occasione guidò la 3/8 LC contraddistinta dal numero di telaio #1006. La sua storia è piuttosto chiara e ben documentata nel tempo. Acquistata il 23 febbraio 1923 da Sir Malcom Campbell direttamente dalla Ballot, proseguì la sua carriera agonistica per un decennio, passando di mano nel 1927 a favore di Jack Dunfee, uno dei famosi “Bentley Boys”. Nel 1933 venne acquistata dalla pilotessa australiana Joan Richmond per competere a Broolands: nelle sue mani durò poco, così come in quelle dei due successivi proprietari: gli inglesi Dennis Shipwright e Cecil Clutton. Dal 1940 e per i successivi settant’anni, la Ballot 3/8 LC #1006 è rimasta nella stessa famiglia Crowley-Milling fino a quando, nel 2016, l’appassionato austriaco Alexander Schaufler non l’ha parcheggiata nel suo garage.
La #1006, oltre ad aver vinto il primo Gran Premio d’Italia, terminò settima e terza alle “Indy 500” del 1920 e 1922, rispettivamente con Chassagne e Goux al volante; lo stesso Chassagne la portò in gara a Le Mans nel 1921, costretto al ritiro per la rottura del serbatoio.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE TENICHE DELLA BALLOT 3/8 LC
Motore: anteriore longitudinale, 8 cilindri in linea, alesaggio e corsa 65×112 mm, potenza massima 110 CV a 3.500 giri/minuto, 4 valvole in testa per cilindro, albero a camme in testa, carburatore Claudel, accensione a due magneti Scintilla; trasmissione: trazione posteriore, frizione a coni rovesciati, cambio a 4 rapporti; dimensioni: passo 2.720 mm, carreggiate ant. e post. 1.400 mm.

Presentato il Centenario del Circuito Internazionale di Brescia Montichiari

Dal 16 al 19 settembre l’evento celebrativo con auto, moto e aerei storici

Il Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari compie 100 anni e ASI presenta il grande evento del centenario, che coincide con la tradizionale Rievocazione Storica organizzata dall’Historic Racing Club Fascia d’Oro.


L’evento si svolgerà dal 16 al 19 settembre 2021 sulle stesse strade che ripercorrono quell’antico tracciato, teatro del primo “Gran Premio d’Italia Internazionale Automobili-Aeroplani” svoltosi nel 1921. Su quel tracciato, inaugurato nello stesso anno, si svolse una competizione epocale che vide protagoniste le automobili, le motociclette e gli aerei. Le prime furono impegnate in tre differenti corse: il Gran Premio per vetture da competizione di grossa cilindrata, il Gran Premio Gentlemen ed il Gran Premio Vetturette. I centauri sulle due ruote si sfidarono nel Gran Premio delle Nazioni ed anche per i velivoli venne messo in palio il Gran Premio d’Italia Internazionale.
ASI ed il suo Club Federato HRC Fascia d’Oro hanno messo a punto un ricco programma per partecipanti italiani e stranieri che torneranno sulle strade e nei cieli di Brescia con auto, moto e aerei storici pronti a festeggiare i 100 anni del “Circuito Internazionale” con il patrocinio della FIVA (Federazione Internazionale Vehicules Anciens) e con la collaborazione del Comune di Montichiari.
Sarà un’occasione unica per poter rivivere le emozioni dei pionieri, in particolare nella giornata di sabato 18 settembre quando tutti i mezzi si ritroveranno in uno spettacolare “rendez-vous” all’interno della base militare di Ghedi, sede del VI Stormo Diavoli Rossi dell’Aeronautica Militare: qui, le auto, le moto e gli aerei ricomporranno quell’irripetibile quadro storico del 1921 in una rievocazione durante la quale non mancheranno momenti culturali come conferenze a tema e approfondimenti storici, oltre naturalmente alle esibizioni dinamiche di tutti i mezzi coinvolti.
Giovedi 16 settembre, i partecipanti in auto si ritroveranno a Villa Fenaroli di Rezzato e da qui, venerdì 17, partiranno per il versante ovest del Lago di Garda con tappe a Salò e Desenzano. Domenica 19 settembre, infine, si svolgerà la Rievocazione del Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari con il giro delle auto e delle moto sulle strade dell’originario tracciato.
Il ritorno della Ballot e la partecipazione di René Arnoux. Per l’evento del centenario è stata confermata la presenza dell’originale vettura francese Ballot 3/8 LC che si aggiudicò quel primo “Gran Premio d’Italia Internazionale”: tornerà sulle stesse strade che la videro trionfare nel 1921 con il pilota francese Jules Goux. Insieme a lei ci sarà anche il grande campione francese di Formula 1 René Arnoux, atteso a Montichiari domenica 19 settembre.
Ci saranno, poi, numerose Bugatti Tipo 13 che nel 1921 si imposero nel Gran Premio Vetturette con quattro esemplari nelle prime quattro posizioni finali: un risultato che portò a ribattezzare “Brescia” questo iconico modello. Tra le moto, non mancheranno gli stessi modelli Harley-Davidson che vinsero il Gran Premio delle Nazioni 1921, oltre ad un selezionato schieramento di motociclette da competizione costruite dalle origini al 1939. Infine, grazie alla collaborazione dell’Historical Aircraft Group, sarà possibile ammirare (a terra e in volo) alcuni spettacolari biplani.
Correva l’anno 1921… Oltre al Gran Premio d’Italia Internazionale per vetture da competizione di grossa cilindrata, nel 1921 si disputarono a Brescia anche il Gran Premio Gentlemen (vinto da Masetti su Mercedes), ed il Gran Premio Vetturette, dove ai primi quattro posti si imposero le piccole Bugatti Tipo 13 con Ernst Frederich, Michele Baccoli, Pierre De Vizcaya e Piero Marco. In seguito a tale trionfo, Ettore Bugatti ribattezzò questo modello “Brescia”, soprannome riconosciuto e utilizzato ancora oggi dagli appassionati di tutto il mondo.
Il grande evento del 1921 vide protagoniste anche le motociclette nel Gran Premio delle Nazioni. Sul Circuito Internazionale di Brescia-Montichiari si sfidarono i più intrepidi centauri dell’epoca, come Gentile Minazio, Damiano Rogai, Piero Maggi e Badino Mai. Tra le case motociclistiche si registrò la partecipazione di Della Ferrera, AJS, Maffeis e persino dell’americana Harley-Davidson, che si impose con la sua squadra ufficiale.
Nell’istante in cui scattarono le auto, alle 8.00 del mattino del 4 settembre 1921, dal vicino aeroporto di Ghedi si alzarono in volo anche gli aeroplani per la propria competizione, affrontando lo stesso tracciato delle auto ma in cielo ed in senso contrario. Fu così che i motori, cento anni fa, dominarono la scena di quello che si può definire un colossale “automotoaerodromo” unico nel suo genere, che l’Automotoclub Storico Italiano e l’Historic Racing Club Fascia d’Oro faranno rivivere evidenziandone i risvolti storici, sociali e culturali.

Entra nel vivo la prima edizione di “Sestriere Historical Car Week”

Esposizioni ed eventi in alta quota fino al 15 agosto

La prima edizione di Sestriere Historical Car Week entra nel vivo con l’inaugurazione dell’esposizione allestita nel Palazzetto dello Sport ai 2035 metri della rinomata località sciistica piemontese.
Questa inedita rassegna motoristica estiva – organizzata da Classic Taste e da Sestriere Sport Center con i patrocini del Comune di Sestriere, della Regione Piemonte e dell’Automotoclub Storico Italiano – è iniziata lunedì 9 agosto con l’arrivo a Sestriere di un equipaggio molto speciale, protagonista dell’iniziativa “Viaggio Italia” abbinata per l’occasione al progetto di ASI Solidale denominato “Classica & Accessibile” (da un’idea di Adrenaline24h per un motorismo storico senza barriere). Danilo Ragona e Luca Paiardi hanno tagliato il nastro tricolore in piazza Fraiteve a bordo della Lancia Fulvia Montecarlo che ASI ha dotato di comandi speciali per permettere la guida alle persone diversamente abili.


Un corteo di auto storiche ha preceduto il loro arrivo (i due erano partiti da Villa Rey a Torino, sede dell’Automotoclub Storico Italiano) e a bordo di queste vetture c’erano anche il sindaco di Sestriere Gianni Poncet, la consigliera comunale Emanuela Ruspa Tedeschi e il consigliere della Regione Piemonte Valter Marin.
Sono molti gli eventi in programma fino a domenica 15 agosto e tanti nomi presenzieranno a Sestriere in questa settimana di motori in alta quota, in un susseguirsi di appuntamenti che coinvolgeranno i tanti turisti e villeggianti che stanno trascorrendo le vacanze estive sulle montagne olimpiche piemontesi. A partire dai più piccoli, per i quali nella centrale piazza Fraiteve è stata allestita una pista di go-kart a pedali.
Tutti i giorni, alle ore 17.00, sul palco della stessa piazza si può assistere a talk con ospiti che presentano la loro attività, la loro storia nel mondo dei motori, che tanto ha contribuito alla promozione del comune più alto d’Italia. 

Venerdì 13 agosto, ad esempio, è atteso il celebre designer Marcelli Gandini, al quale l’ASI ha dedicato l’esposizione nel Palazzetto dello Sport, composta da tre esemplari della Collezione ASI Bertone: la Runabout del 1969, la Ferrari Rainbow del 1974 e la Lamborghini Countach del 1987.



ASI alla prima edizione di “Sestriere Historical Car Week”

Una settimana di motori sulle montagne olimpiche piemontesi

ASI, riferimento nazionale per il settore del motorismo storico, patrocina e partecipa alla prima edizione di un evento estivo che si propone come vera novità nel panorama italiano e come iniziativa di promozione turistica per le montagne olimpiche piemontesi.


La nascita di “Sestriere Historical Car Week” (dal 9 al 15 agosto) rappresenta un segnale positivo da parte della Regione Piemonte, che ha già dimostrato di credere nella tutela del motorismo storico varando la Legge Regionale n. 27/2020 per la valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico e di un settore strategico importante a livello economico, sociale e culturale, che in Piemonte vale oltre 120 milioni di euro l’anno di indotto.
La presenza di ASI alla “Sestriere Historical Car Week” si concretizza con l’esposizione di tre esemplari della Collezione ASI Bertone celebrativi del tratto inconfondibile della carrozzeria fondata da Nuccio Bertone: la Bertone Runabout del 1969, la Ferrari Rainbow del 1976 e la Lamborghini Countach nel suo cinquantesimo anniversario, che verrà festeggiato a Sestriere il 13 agosto insieme al suo creatore Marcello Gandini.
Altra importante iniziativa di ASI per “Sestriere Historical Car Week” è dedicata al progetto solidale “Classica & Accessibile” (nato da un’idea di Adrenaline24H): una storica Lancia Fulvia Montecarlo del 1972 dotata di comandi manuali per la guida da parte delle persone diversamente abili sarà messa a disposizione di Danilo Ragona e Luca Paiardi per una nuova esperienza nell’ambito del loro progetto “Viaggio Italia”, composto da una serie di prove e sfide per un invito a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Sarà proprio questo speciale equipaggio ad inaugurare ufficialmente “Sestriere Historical Car Week” con il suo arrivo ai 2000 metri del Colle alle 17.00 di lunedì 9 agosto.
All’interno del Palazzetto dello Sport di Sestriere è allestita la parte espositiva dell’evento (compresa la mostra ASI Bertone), mentre nella centrale piazza Fraiteve sono previsti talk e conferenze a tema con ospiti d’eccezione come il già citato Marcello Gandini. Durante la settimana, inoltre, si susseguiranno eventi dinamici di club e associazioni che hanno già inserito Sestriere tra le mete estive preferite.

Evento ASI Giovani sulle strade delle Marche e al “Summer Jamboree” di Senigallia

La Commissione Giovani dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) partecipa al Summer Jamboree 2021 con un raduno nazionale per chiudere in grande stile il festival internazionale dedicato alla musica e alla cultura americana degli anni ’50 e ‘60, in programma a Senigallia dal 30 luglio all’8 agosto.

L’evento ASI Giovani si svolgerà dal 6 all’8 agosto e prevede itinerari alla scoperta del territorio marchigiano tra le provincie di Pesaro-Urbino e Ancona, nei luoghi del poeta Giacomo Leopardi a Recanati e sulle strade dei motori con la visita alla Collezione ASI Morbidelli esposta a Pesaro, fino alle città sotterranee di Osimo e Camerano.
 
Il Summer Jamboree di Senigallia ospiterà gli equipaggi e le vetture storiche dell’evento ASI Giovani nella serata di sabato 7 agosto, con la sfilata lungo le vie del centro di Senigallia riservata alle auto americane costruite fino al 1969 e ad altri mezzi a tema come le Volkswagen “Maggiolino” e Transporter, e nella giornata di domenica 8 per la chiusura della manifestazione.

Per l’intero weekend, inoltre, ASI allestirà lo speciale “Oldtimers Park” con l’esposizione statica di alcuni selezionati esemplari di auto storiche a stelle e strisce. In particolare, si segnalano una Buick Special 40 Cabriolet del 1937, una Ford Fairlaine 500 del 1957, una Chevrolet Corvette del 1958 e una Buick Riviera del 1963.

ASI celebra il centenario di Giovanni Michelotti il designer senza tempo

Contributi settimanali sui canali web e social della federazione ed esposizione tematica al salone “Milano Autocassica” di inizio ottobre

Il centenario della nascita di un designer senza tempo come Giovanni Michelotti andava celebrato degnamente e l’Automotoclub Storico Italiano, insieme al figlio Edgardo che conserva il prezioso Archivio Storico Michelotti, ha realizzato una serie di iniziative che culmineranno con la rassegna tematica in occasione del salone Milano AutoClassica 2021 (1-3 ottobre, Fiera Milano). Fino a quel momento proseguiranno le pubblicazioni settimanali sui canali web e social di ASI (Facebook e Instagram) con “pillole” dedicate alla carriera di Giovanni Michelotti: immagini e disegni, molti dei quali inediti, per far conoscere l’uomo e il suo estro anche alle generazioni più giovani.
Giovanni Michelotti nasceva a Torino il 6 ottobre 1921 e a soli 16 anni, nel 1937, veniva assunto come apprendista disegnatore presso gli Stabilimenti Farina, prima di fondare il proprio studio indipendente già nel 1949. Fino al 23 gennaio 1980, giorno della sua prematura scomparsa, Giovanni Michelotti è stato un indiscusso protagonista del car-design mondiale: basti pensare che al Salone di Torino del 1954 ben quaranta vetture esposte erano opera sua.
 
La presenza di ASI alla nona edizione di Milano AutoClassica sarà inoltre caratterizzata da un ampio spazio espositivo con alcuni modelli rappresentativi firmati Michelotti e con la presenza di una ventina di Club Federati a fare da cornice al cuore istituzionale della Federazione. Un “ASI Village” che verrà riproposto anche al successivo salone “Auto e Moto d’Epoca” in programma a Padova dal 21 al 24 ottobre: un nuovo format molto apprezzato dal pubblico e dagli appassionati, che trovano in ASI il riferimento del motorismo storico italiano.
 
“La presenza di ASI a Milano AutoClassica 2021 era confermata già da tempo – commenta Alberto Scuro, presidente ASI – e in questa prima parte dell’anno siamo riusciti a mettere a punto un intervento molto bello e di impatto, per il quale ringraziamo i Club Federati che hanno aderito con entusiasmo e spirito di condivisione. Inoltre, siamo onorati di celebrare un designer così importante come Giovanni Michelotti, che ha dettato le tendenze stilistiche a livello mondiale tra gli anni ’50 e ’70: un protagonista italiano nei confronti del quale abbiamo il dovere di tramandare memoria e testimonianze, anche e soprattutto verso le generazioni più giovani”.

Rinasce la “Piazzola Ascari” al Parco Valentino di Torino

Alberto Scuro, Presidente ASI: “tracce di storia che diventano memoria condivisa”

L’Associazione Artes ha realizzato il progetto di ripristino della piazzola di partenza in marmo bianco in ricordo del grande campione Alberto Ascari (morto a Monza il 26 maggio 1955), posata il 6 dicembre 1955 nello stesso punto in cui il pilota era scattato per il VII Gran Premio del Valentino di Torino, disputato e vinto il 27 marzo 1955 al volante della Lancia D50 di Formula 1.

Alberto Ascari è stato l’ultimo pilota italiano Campione del Mondo di Formula 1, iridato nel 1952 e 1953 legando il suo nome alla Lancia e alla Ferrari. Dopo le prime esperienze motociclistiche negli anni ’30, debuttò sulle quattro ruote alla Mille Miglia del 1940 sulla Auto Avio Costruzioni 815, la prima auto costruita da Enzo Ferrari.

Anche ASI ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della rinata “Piazzola Ascari”, avvenuta mercoledì 26 maggio di fronte al Castello del Valentino. Il presidente Alberto Scuro ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di momenti importanti per la storia dell’automobilismo e della città. “Questa piazzola di partenza – ha detto Scuro – trasforma le tracce della storia in memoria condivisa, identità da tutelare e conservare. Ci dobbiamo impegnare nella valorizzazione degli aspetti architettonici, archivistici e collezionistici legati alla tradizione motoristica della città, con l’ulteriore obiettivo di sostenere e promuovere il turismo e le attività economiche connesse.”

La rinata “Piazzola Ascari” è a tutti gli effetti un bene culturale, così come lo sono i veicoli storici, perché frutto di un atto creativo ed opera dell’ingegno, per il suo peso nella storia dell’uomo, perché ha influenzato le arti figurative e per il suo protagonismo nello sport.

“Beni culturali – ha concluso il presidente Scuro – che abbiamo il dovere di tramandare ai posteri, preservandoli, conservandoli e restaurandoli.”

“GP Days 2021” a Genova. Le Frecce Tricolori hanno celebrato Giorgio Parodi

Il perdurare dell’emergenza sanitaria ha portato a modificare il ricco programma originario dell’evento “GP Days 2021”, che si è concentrato nella giornata di venerdì 14 maggio, sempre a Genova e sempre in onore di Giorgio Parodi, cofondatore della Moto Guzzi nel 1921.


La città ligure è profondamente legata alla figura di Parodi, valoroso aviatore, imprenditore di successo e grande appassionato di motociclette che proprio a Genova, il 15 marzo 1921, firmò l’atto di costituzione del celebre Marchio dell’aquila insieme al milanese Carlo Guzzi. Per questi motivi le istituzioni liguri – con in testa il Comune di Genova insieme all’Aeronautica Militare, all’Associazione Arma Aeronautica genovese e alla Fondazione Giorgio Parodi – hanno promosso il “GP Days 2021” al quale ha aderito con entusiasmo anche l’Automotoclub Storico Italiano.
 Alle 15.00 di venerdì 14 maggio è stata svelata la statua di Giorgio Parodi (opera di Ettore Gambioli) in via Mura delle Cappuccine, a pochi passi da dove venne firmato l’atto costitutivo della Moto Guzzi. Palazzo Tursi (sede del Comune di Genova) ha poi ospitato la presentazione del libro “Giorgio Parodi – Le ali dell’Aquila”. Nella stessa location è stato possibile ammirare la straordinaria moto “GP” (Guzzi-Parodi) costruita nel 1919 come antesignana delle future Moto Guzzi.
L’importanza dell’evento e della figura di Giorgio Parodi è stata sottolineata da un eccezionale sorvolo delle Frecce Tricolori, la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell’Aeronautica Militare.
Tutti gli eventi sono stati trasmessi in diretta streaming sulle pagine Facebook della Fondazione Giorgio Parodi e dell’ASI.
Il programma completo che era stato previsto per il centenario di quest’anno verrà riproposto dal 13 al 15 maggio 2022: un grande raduno motociclistico coordinato dal Moto Guzzi Club Genova e Moto Guzzi World Club, presso il Porto Antico di Genova; l’esposizione di 100 motociclette d’epoca selezionate da ASI che animeranno la rassegna “Moto Guzzi in passerella”; le visite e la consegna dei fondi raccolti a favore del nuovo Reparto di Riabilitazione dell’Ospedale Pediatrico “Giannina Gaslini”; la grande manifestazione aerea di velivoli civili e militari, coordinata dall’Aeroclub di Genova, con la partecipazione di pregiati pezzi storici di ASI e il concerto presso il teatro Carlo Felice, con Italian Gospel Choir accompagnata dal gruppo bandistico dell’Aeronautica Militare.
“Il mondo degli appassionati – ha sottolineato Alberto Scuro, presidente ASI – apprezza l’impegno e la sensibilità delle Istituzioni genovesi e liguri nei confronti di una figura straordinaria come quella di Giorgio Parodi. ASI è orgogliosa di partecipare alle celebrazioni di un centenario altamente significativo per la cultura del motorismo italiano”.

ASI HA ACQUISITO UNA COLLEZIONE DI RARI “MICROMOTORI”
DEGLI ANNI ’40 E ’50

Sono i veicoli a motore più piccoli ed economici della storia, ma fondamentali nel secondo dopoguerra per lo sviluppo della mobilita’ individuale

La nuova collezione acquisita da ASI, con il solo obiettivo di preservare e tutelare alcuni particolari veicoli che hanno rappresentato il sistema di mobilità individuale più semplice ed economico del secondo dopoguerra, è composta da 36 “micromotori” costruiti tra gli anni ’40 e ’50 del 1900.
I “micromotori” sono sostanzialmente delle biciclette alle quali è applicato un piccolo motore: alcuni nascevano come un “unicum” di uno stesso costruttore che proponeva telaio e propulsore, ma la maggior parte sono soluzioni miste con motori ausiliari abbinati alle biciclette dell’epoca, con trasmissione a rullo o a catena.
 
Quella acquisita da ASI è una collezione frutto di 25 anni di ricerca da parte dell’appassionato lodigiano Michele Muzii, che ha voluto conservare e rendere omaggio alla testimonianza dell’ingegno e degli sforzi creativi di progettisti, meccanici e artigiani italiani, francesi, tedeschi e inglesi che in anni difficili e con scarsi mezzi hanno contribuito a rimettere in movimento la popolazione di mezza Europa con forme più leggere ed economiche della “vera” motocicletta.
La scelta e la selezione dei mezzi hanno seguito due fondamentali principi ispiratori: quello per l’estetica, orientato dal gusto per veicoli poco noti e peculiari nelle forme e nelle soluzioni tecniche, ma sempre di grande impatto visivo ed espressivo; e quello per il confronto tra le creazioni di diversi Paesi, da sempre protagonisti nell’evoluzione del motorismo.
Anni trascorsi in ricerche nei mercatini e in contatti con altri collezionisti, in studi di innumerevoli libri e pubblicazioni. Soprattutto, anni di lunghi restauri, sempre conservativi e meticolosi, poiché si tratta di veicoli realizzati talvolta in numeri esigui o reperiti in condizioni drammatiche.
 
La Collezione ASI Micromotori è ora esposta nel grande atrio settecentesco di Villa Rey, a Torino, sede nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano: una mostra aperta al pubblico gratuitamente e su prenotazione (rispettando le norme vigenti in materia di emergenza sanitaria) scrivendo all’indirizzo email collezioni@asifed.it o telefonando allo 011.8399537.
 
“Questo genere di collezioni – sottolinea Alberto Scuro, presidente ASI – hanno un valore storico e culturale incalcolabile ed è fondamentale che ASI le valorizzi quando ne ha l’opportunità. Rappresentano, inoltre, l’incredibile dedizione con la quale gli appassionati – quelli veri – dedicano tempo e risorse per inseguire i propri sogni, i quali, una volta realizzati, grazie ad interventi come quelli di ASI diventano patrimonio dell’intera comunità”.

LA COLLEZIONE ASI MORBIDELLI AL MUSEO BENELLI DI PESARO

Le 71 motociclette storiche acquisite dall’ASI hanno trovato una nuova collocazione nell’antica fabbrica che già ospita la raccolta del celebre marchio pesarese

Dopo essere stata acquisita dall’ASI nell’agosto 2020, la Collezione Morbidelli ha trovato una nuova collocazione all’interno del Museo Officine Benelli di Pesaro. Grazie all’impegno congiunto e alla collaborazione tra ASI, Registro Storico Benelli e Comune di Pesaro, e con la continua supervisione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, questa straordinaria Collezione composta da 71 motociclette storiche tornerà presto a disposizione degli appassionati di tutto il mondo. La Collezione Morbidelli sarà infatti ospitata in una delle sale più rappresentative ed affascinati della sede del Museo Officine Benelli, un edificio del 1905 interamente restaurato, di circa 1000 mq, ultimo esempio di archeologia industriale italiana e vanto della città di Pesaro. Una collocazione temporanea per la Collezione Morbidelli, in attesa che si concretizzi l’ambizioso progetto di un nuovo museo che il Comune di Pesaro realizzerà in centro città nello storico edificio dell’ex Tribunale. Lì, infatti, la Collezione ASI Morbidelli troverà la sua sistemazione definitiva insieme ad altre preziose tematiche.

Il nuovo complesso museale, insieme al già noto Museo Officine Benelli e ad altre importanti realtà motoristiche locali, accrescerà ancor di più l’attrattiva di Pesaro come capitale mondiale delle “due ruote”: Comune, Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, insieme all’ASI e alla locale associazione Terra di Piloti e Motori, stanno lavorando all’unisono per raggiungere obiettivi di alto livello a tutela e promozione della tradizione motociclistica marchigiana.
La Regione ospita 9 musei dedicati al motorismo e, tra i personaggi celebri, si possono citare i piloti Tonino Benelli, Dorino Serafini, Luigi Fagioli, Lodovico Scarfiotti, Eugenio Lazzarini, Graziano Rossi, Gianni Morbidelli e Valentino Rossi. Nelle Marche, inoltre, sono presenti 14 club federati ASI, il primo dei quali fondato nel 1976: segno tangibile di una passione molto forte e radicata.
Grazie a tutte queste realtà nasce un’intensa attività culturale, anch’essa volano del turismo locale: pubblicazione di libri, allestimento di mostre, organizzazione di convegni e raduni. Il tutto genera un indotto economico che nelle sole Marche vale oltre 120 milioni di euro all’anno, buona parte dei quali a vantaggio del comparto turistico.
Le motociclette della Collezione ASI Morbidelli, alle quali è stata dedicata un’apposita area all’interno del Museo Benelli, rappresentano 30 differenti marchi di tutto il mondo, la maggior parte dei quali oggi scomparsi. La moto più datata è una rarissima Moto Rêve 275 del 1907; la più preziosa è senza dubbio la Benelli GP 4 250 Competizione del 1942: unico esemplare esistente al mondo progettato dalla Casa motociclistica pesarese. Per rimanere in territorio marchigiano si può citare anche la Benelli GP 175 usata nel 1934 dal pilota iridato Dorino Serafini, anch’egli di origini pesaresi come il campionissimo Valentino Rossi da Tavullia.
Non appena l’emergenza sanitaria lo permetterà, il Museo Officine Benelli sarà riaperto al pubblico e sarà nuovamente possibile ammirare e ripercorrere oltre un secolo di storia a due ruote.
“Il passaggio della Collezione ASI Morbidelli nei locali del Museo Benelli – sottolinea il presidente dell’ASI, Alberto Scuro – rappresenta un’altra importante tappa del nostro viaggio. Stiamo costruendo un percorso virtuoso insieme alle istituzioni e agli appassionati. Siamo partiti con il proposito di salvare un pezzo importante del patrimonio motoristico nazionale per rimetterlo a disposizione dell’intera comunità e siamo onorati di poter contare sul supporto e sulla fiducia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle istituzioni locali. Inoltre, ringrazio di cuore il Museo Benelli per la straordinaria accoglienza offerta e per l’allestimento realizzato appositamente per la Collezione”.
“Siamo davvero orgogliosi di poter ospitare la Collezione ASI Morbidelli all’interno delle nostre sale
– commenta il presidente del Registro Storico Benelli, Paolo Marchinelli –. Ringraziamo ASI per averci proposto di accogliere temporaneamente questa grande Collezione e per aver scelto la nostra sede: pensiamo infatti sia una naturale collocazione, una sorta di ritorno a casa, in quanto Giancarlo Morbidelli, insieme al nostro compianto presidente Paolo Prosperi, nel 1989 fu tra i fondatori del Registro Storico Benelli, oltre che un grande amico. Vorremmo infine ringraziare le istituzioni e tutti i soci per la collaborazione dimostrata nel realizzare questo progetto”.
“Grazie ad ASI e Museo Officine Benelli
– evidenzia il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci – la Collezione Morbidelli inizia a vivere in attesa dei lavori all’ex Tribunale. Un patrimonio straordinario, visibile subito, appena il Covid-19 ce lo permetterà”.

“IL GIOVANE GIORGETTO” LA VITA DI GIUGIARO IN UN NUOVO ROMANZO PUBBLICATO DA ASI

“Il giovane Giorgetto” è il nuovo libro pubblicato da ASI Service – casa editrice dell’Automotoclub Storico Italiano – a firma dell’autore Giosué Boetto Cohen, che ha raccolto le confidenze del grande designer Giorgetto Giugiaro trasformandole in un coinvolgente e appassionante romanzo. Un’opera inconsueta nel panorama dell’editoria motoristica, una narrazione degli aspetti più intimi e meno conosciuti della vita di Giugiaro, che il lettore scoprirà diversa da come l’aveva immaginata.


A Giorgetto Giugiaro, incoronato “Car Designer del Secolo” nel 1999, sono state dedicate monografie e volumi prestigiosi, migliaia di interviste e articoli in tutto il mondo, ma non era mai stata riportata in un romanzo la sua storia umana e professionale, dagli albori al successo. Un racconto destinato in particolar modo ai giovani, che oggi vivono in un tempo completamente diverso, in uno scenario di competizione e saturazione crescenti, e che proprio per questo hanno bisogno di ispirazione.
Le pagine de “Il giovane Giorgetto” sono ricche di riflessioni sulla vita che valgono per chi voglia fare il designer, il restauratore o l’agricoltore a chilometri zero. Ad esempio, la relazione tra padre e figlio: un’attenzione umana, un saper parlare e ascoltare reciprocamente, che per Giorgetto Giugiaro è stata di speciale valore. O, ancora, l’abnegazione e l’umiltà per procedere sempre sulla strada giusta, il saper affrontare un colloquio di lavoro o la scelta del socio di una vita. Ma soprattutto: a guardare là dove gli altri non guardano ancora.
In questo romanzo si rivive il momento della cessione dell’Italdesign alla Volkswagen o la nascita di alcune vetture di particolare significato. Emerge anche il rapporto tra Giugiaro e l’Oriente, il suo aver guardato con tanto anticipo a Giappone e Corea: i personaggi, le situazioni, la sorpresa di quel mondo ancora sconosciuto in Europa, negli anni ’60 e ’70. Anche la storia dell’Alfasud, decisiva per il lancio della Italdesign, è molto godibile.
In quanto romanzo, “Il giovane Giorgetto” ambisce a traguardi importanti ed apre un nuovo corso editoriale di ASI, che intende raggiungere una platea di lettori sempre più ampia. Il libro, infatti, è in corsa per il Premio Bancarella Sport, uno dei concorsi letterari italiani più prestigiosi e selettivi.
“I fatti reali sono lo scheletro del romanzo – evidenzia l’autore – però le situazioni, i dialoghi, il flusso delle emozioni lasciano spazio al narratore: è questo che ci cala al centro della storia e ci avvicina ai protagonisti. Aver avuto Giugiaro come interlocutore diretto non è stata cosa da poco ed ha reso tutto molto più fluido”.
IL GIOVANE GIORGETTO
Come si diventa il Car Designer del Secolo

di Giosué Boetto Cohen; edizione ASI Service; 312 pagine, copertina cartonata e sovraccoperta; 83 fotografie a colori, in b/n e disegni di Giorgetto Giugiaro; ricca appendice di documenti originali e inediti; prezzo di copertina: 24,00 €.

Certificate ASI le Ducati 175 che nel 1957 hanno fatto il giro del mondo con Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti

La Commissione Tecnica dell’Automotoclub Storico Italiano ha attribuito il prestigioso “Certificato di Identità” alle Ducati 175 che tra il 1957 e il 1958 completarono un incredibile giro del mondo con Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti. La speciale sessione di omologazione si è svolta a Porretta Terme (Bologna), con la collaborazione del club locale Auto Moto Storiche Bagni della Porretta. L’evento ha offerto l’opportunità di ammirare le due Ducati – nuovamente insieme dopo tanti anni – e di incontrare Giorgio Monetti per un viaggio indietro nel tempo, un’immersione nei ricordi e nella testimonianza di uno dei protagonisti di quel viaggio ai limiti del possibile. “Poldino” Tartarini ci ha lasciato nel 2015, ma le sue memorie legate a quell’irripetibile giro del mondo sono raccolte nel libro “Road Map” (edizione LullaBit, 2018) e nel docufilm “Una mappa per due” (produzione PopCult, 2013).
Le moto si presentano oggi in condizioni di assoluta originalità, come se avessero appena concluso il giro del mondo (era il 5 settembre 1958) con Tartarini e Monetti eroicamente in sella dopo aver percorso oltre 60.000 chilometri, attraversato cinque continenti e superato innumerevoli peripezie. È tutto impresso sui telai, sui serbatoi, sulle ruote delle Ducati che sono esse stesse libri aperti sulla storia.
Per ASI, questa speciale omologazione è andata al di là della tecnica e dell’originalità dei mezzi esaminati, perché è stata affrontata sul piano della storicità, sul rapporto tra materia ed esperienza, sul racconto metafisico delle due motociclette. Una certificazione simbolica, un modo per sottolineare che ASI tutela e custodisce la storia materiale e immateriale dei veicoli, che racchiudono in sé la strada percorsa dall’Uomo.
Il viaggio di una vita. “Tenete duro!”, esortava l’allora direttore generale della Ducati Giuseppe Montano nei telegrammi inviati a Tartarini e Monetti. Del resto, in quel lungo viaggio capitò davvero di tutto. “In Siria abbiamo passato dei brutti momenti – scriveva “Poldino” alla madre – perché c’è la guerra e ci sono i partigiani su tutte le montagne che saltano fuori con i mitra”. Ma, “appena sentono che siamo italiani ci lasciano passare dappertutto”, rassicurava Monetti nei suoi scritti.
In Indonesia, a Giakarta, dopo la strage di olandesi e cinesi, i due vennero arrestati come sospette spie. In Venezuela furono bloccati per giorni alla frontiera a causa della rivolta che portò Betancourt alla guida del Paese. In salita sulle Ande si spinsero a vicenda o portarono le moto a braccia, facendo le discese a motore spento per risparmiare carburante.
“Prima di partire mi ero allenato un po’ sulle mie colline – ha raccontato Monetti – senza immaginare cosa avremmo affrontato. Siamo partiti con una cartina del mondo dove un dito copriva 3.000 chilometri”.
All’epoca Monetti era fresco di laurea in giurisprudenza, ma grande appassionato di motori e di viaggi. Amico fraterno di Tartarini (entrambi classe 1932), già affermato campione motociclistico in casa Ducati. Dopo un incidente, però, fu costretto a rinunciare alle gare: “Dovevo smettere di correre, ma non potevano impedirmi di fare il giro del mondo”.
Le moto della rinascita. La serie delle Ducati 175 ha rappresentato una svolta epocale per la Casa di Borgo Panigale, che nel secondo dopoguerra si era risollevata con il piccolo “Cucciolo” e poi con le motoleggere da 60 cc. Successivamente, con l’arrivo del geniale Fabio Taglioni, Ducati è approdata alle corse e alle moto sportive per le gare di “gran fondo” tanto in voga negli anni ’50. Per questo, alla fine del decennio, è arrivata la “175”, prima motocicletta Ducati concepita per i viaggi di media e lunga distanza, equipaggiata di una versione potenziata del già noto monocilindrico a coppie coniche.
La “175” – che ha esordito al Salone di Milano 1956 –rappresenta l’idea che ha sempre ispirato la Ducati, cioè il trasferimento di tecnologia dalle corse alla strada. Il suo motore monoalbero, il primo ad essere offerto al pubblico su un modello di serie, deriva direttamente da quello delle Gran Sport. Si tratta di un monocilindrico a quattro tempi inclinato in avanti di 10°, con distribuzione a monoalbero in testa comandata da alberello e coppie coniche con due valvole; in base alle versioni eroga da 11 a 14 CV. Il telaio è a monoculla aperta in tubi d’acciaio, con forcella anteriore teleidraulica e sospensione posteriore a forcellone oscillante e due ammortizzatori.

Nell’anno del centenario della Moto Guzzi sarà celebrato Giorgio Parodi, aviatore e imprenditore genovese cofondatore dello storico marchio dell’Aquila dorata

Presentato in anteprima a Milano Autoclassica l’evento “GP Days 2021”

Il palco dello stand ASI a Milano AutoClassica ha ospitato la presentazione in anteprima dell’evento “GP Days 2021” in programma dal 14 al 16 maggio prossimo a Genova. Sono intervenuti, insieme al presidente dell’ASI Alberto Scuro, Elena Bagnasco, presidente dell’Associazione Giorgio Parodi e nipote del celebre cofondatore della Moto Guzzi, ed il sindaco di Genova Marco Bucci. La città ligure è profondamente legata alla figura di Parodi, valoroso aviatore plurimediagliato, imprenditore di successo e grande appassionato di motociclette che proprio a Genova, il 15 marzo 1921, firmò l’atto di costituzione della Moto Guzzi insieme al milanese Carlo Guzzi.
Le istituzioni liguri, con in testa il Comune di Genova insieme all’Aeronautica Militare e all’Associazione Arma Aeronautica genovese, hanno inteso identificare Giorgio Parodi quale significativa figura di riferimento istituzionale. Aerei e motociclette promettono di rendere davvero unico il “GP Days 2021” dedicato all’aquila dorata, che Parodi portò sempre orgogliosamente con sé, sia in volo sia sulle piste motociclistiche di tutto il mondo.
L’organizzazione del “GP Days 2021” si concretizzerà attraverso l’impegno di ASI (Automotoclub Storico Italiano) che selezionerà le motociclette d’epoca partecipanti all’evento: affascinanti regine del motociclismo italiano, nate dalla visione e dalla volontà dell’imprenditore genovese e del suo geniale progettista, Carlo Guzzi. Inoltre, grazie alla Commissione Aeronautica dell’ASI, alcuni aeroplani storici sorvoleranno le location della manifestazione offrendo uno spettacolo ancora più coinvolgente.

L’Associazione Giorgio Parodi ha aperto le iscrizioni attraverso il sito www.giorgioparodi.it. E’ importante aderire poiché in tal modo sarà possibile sostenere il progetto del Padiglione di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Istituto Giannina Gaslini: un gesto semplice ma importante per un aiuto concreto ai giovani pazienti.

Assegnato a Giampaolo Dallara il premio ASI per il motorismo storico 2020: un protagonista della storia, del presente e del futuro motoristico nel panorama mondiale

L’Automotoclub Storico Italiano ha assegnato l’edizione 2020 del Premio Nazionale per il Motorismo Storico all’ingegnere Giampaolo Dallara. La cerimonia ufficiale della consegna si è svolta sabato 26 settembre sul palco dello stand ASI nel salone Milano AutoClassica. “L’ingegner Dallara – questa la motivazione dell’attribuzione evidenziata dal presidente ASI Alberto Scuro – è un protagonista della storia, del presente e del futuro motoristico nel panorama mondiale. Un uomo che ha fatto della sua Azienda un’eccellenza tecnologica, che ha investito nella sua storia aprendo un museo e che crede nel domani dando spazio e opportunità ai giovani. È un motivo di orgoglio tutto italiano”.
Il Premio ASI per il Motorismo Storico viene attribuito a quelle personalità che si siano dimostrate particolarmente vicine al settore. Lo scorso anno era stato assegnato alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, in riferimento alla sua grande sensibilità dimostrata in occasione del convegno “Il futuro del Motorismo Storico, un patrimonio culturale, turistico ed economico da salvaguardare e sviluppare”, organizzato da ASI nel 2018 a Palazzo Madama.
Presenti all’evento anche Giuseppe Restiani, sindaco di Varano de’ Melegari dove ha sede la Dallara Automobili, e l’onorevole Giovanni Tombolato, sempre sensibile e attento alle iniziative ASI che riguardano il motorismo storico.

ASI a Milano Autoclassica dal 25 al 27 settembre 2020: un parterre d’eccezione per un pieno di passione

Milano AutoClassica 2020, il salone dedicato alle auto storiche e sportive in programma da venerdì 25 a domenica 27 settembre nei padiglioni di Fiera Milano Rho, vede come assoluto protagonista l’Automotoclub Storico Italiano. La federazione italiana di riferimento per il settore del motorismo storico è presente con un grande stand all’interno del padiglione 22. Per la prima volta, lo spazio istituzionale dell’ASI sarà affiancato dai sodalizi che rappresentano l’associazione sul territorio e che, a Milano AutoClassica, fanno da cornice ad una straordinaria esposizione dedicata ai 90 anni del marchio Pininfarina. Come di consueto, nell’arco dell’intero weekend si susseguiranno presentazioni e talk show e, sabato 26 settembre, sul palco dello stand verrà consegnato il prestigioso “Premio ASI per il Motorismo Storico”.
Sarà un fine settimana all’insegna della passione, tanto più che domenica 27 settembre verrà celebrata la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca con iniziative ed eventi in ogni parte d’Italia: il tutto sarà enfatizzato dalla completa condivisione sui canali web dell’ASI, in una sorta di “maratona social” con collegamenti virtuali tra il salone di Milano e le manifestazioni organizzate dai tanti club federati del Paese.

90 ANNI PININFARINA
Per celebrare un anniversario importante come quello del famoso carrozziere torinese sono messe in mostra 14 straordinarie automobili che rappresentano il passato, il presente e il futuro dello stile Pininfarina.
Si parte dall’immediato dopoguerra con l’Alfa Romeo 6C 2500 SS Coupé del 1949, speciale “one off” oggi custodita nella Collezione Lopresto e vincitrice dei più importanti concorsi d’eleganza del mondo. Le vetture coupé rappresentano da sempre il fiore all’occhiello della Pininfarina, ecco perché insieme alla 2500 SS sono esposti altri fondamentali modelli come la Lancia Flaminia Coupé del 1962, la Ferrari 275 GTB del 1966 (la granturismo all’italiana per antonomasia) e la recente concept car Pininfarina Cambiano svelata al Salone di Ginevra del 2012.
Con un poker di spider dal fascino immortale si ricordano anche i 110 anni dell’Alfa Romeo: Giulietta Spider, Duetto “osso di seppia”, Spider tipo 916 ci portano dagli anni ’50 al secondo millennio insieme alla 2uettottanta realizzata in esemplare unico in occasione degli 80 anni Pininfarina festeggiati nel 2010. Il percorso espositivo prosegue con un altro tributo, questa volta dedicato al fortunato binomio Ferrari-Pininfarina, con il quale sono state prodotte le più belle automobili di tutti i tempi. Simboli di questa liaison sono la Dino 246 GTS lanciata nel 1969 e la più recente Pininfarina Sergio del 2013: due epoche unite da un’inconfondibile tratto stilistico e dai nomi che rievocano due grandi personaggi come il figlio di Enzo Ferrari ed il figlio di Battista “Pinin” Farina.
L’atelier torinese ha saputo instaurare proficui rapporti anche gli Stati Uniti, sottolineati a Milano AutoClassica da due modelli fondamentali come la Nash Healey Spider del 1953 e la Cadillac Allanté Cabriolet del 1987. Un ultimo capitolo della mostra riguarda l’incessante propensione della Pininfarina verso il futuro e l’innovazione, che ASI ha voluto esprimere esponendo la Sigma Grand Prix del 1969, monoposto che avrebbe introdotto nuovi standars di sicurezza, e la H2 Speed del 2016 basata sulla rivoluzionaria tecnologia a idrogeno.

Di Pininfarina si parla anche in tre imperdibili talk show, ad iniziare da quello in programma venerdì 25 settembre alle 15.00 con gli interventi di Paolo Pininfarina, Kevin Rice (Chief Creative Officer Pininfarina) e Leonardo Acerbi (autore del nuovo libro celebrativo dei 90 anni presentato in anteprima in questa occasione). A seguire, una coinvolgente retrospettiva sul design di otto capolavori Pininfarina, illustrata da Massimo Grandi e Giovanni Groppi della Commissione Cultura dell’ASI. Viene raccontata la genesi di vetture come l’Alfa Romeo “Pescara” prototipo del 1935, la Lancia Aprilia Aerodinamica del 1937, la Cisitalia 202 del 1947, la Lancia Florida del 1955, la Ferrari 250 GT SWB del 1959, la Dino Berlinetta del 1965, la Ferrari Modulo del 1970 e l’Alfa Romeo 2uettottanta del 2010.
Sabato 26 settembre, alle 15.00, sarà il momento dei grandi designer Pininfarina: Pietro Camardella, Enrico Fumia e Diego Ottina sveleranno i retroscena delle loro esperienze nel centro stile di Cambiano, dove sono nate alcune tra le più belle auto di sempre.

LE MOTO LOMBARDE
Un’altra esposizione di rilievo che si può ammirare nello stand ASI è dedicata alla Case motociclistiche della Lombardia, rappresentate da una quindicina di esemplari di Moto Guzzi (in vista dei 100 anni che verranno festeggiati nel 2021), Aermacchi, Gilera, Sertum, Devil, Iso, Rumi, Bianchi, MV Agusta, Innocenti fino alle meno conosciute e ormai rarissime Porpora e Guerra degli anni ‘30. I modelli esposti vanno dal 1915 al 1971.
Le due ruote in mostra sono lo spunto per alcuni incontri a tema, come la presentazione in anteprima dell’evento “GP Days 2021”: uno speciale tributo alla figura di Giorgio Parodi, aviatore e imprenditore genovese cofondatore della Moto Guzzi nel 1921. Seguirà l’anticipazione su ASI MotoShow 2021, che da vent’anni accende la passione nei paddock e nel tracciato di Varano de’ Melegari.

ANTEPRIMA MODENART
“Modenart, gli scultori del movimento” è una collezione unica nata sotto il martello dei più grandi carrozzieri modenesi. Grazie alla collaborazione tra ModenArt e l’Automotoclub Storico Italiano è in mostra a Milano AutoClassica un’anteprima assoluta in onore dei 90 anni Pininfarina: la scocca in alluminio interamente battuta a mano della Ferrari 250 GT Berlinetta “passo corto” del 1959, oggi elevata a vera opera d’arte.
Se vigesse nel mondo della carrozzeria ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro creatori, i nomi degli artigiani battilastra sarebbero conosciuti come quelli di Michelangelo o Donatello. La storia dei maestri carrozzieri italiani è una delle più affascinanti che ci siano, ma anche una delle meno conosciute. E’ la storia straordinaria di artigiani ineguagliabili che con passione e talento hanno dato vita a capolavori da leggenda.
Grazie all’impegno di questi maestri, riconosciuti come il riferimento della carrozzeria modenese, è nata l’idea del progetto ModenArt. Da tre anni Giancarlo Guerra, Afro Gibellini, Oriello Leonardi e Fernando Baccarini, senza alcun fine di lucro e al solo scopo di testimonianza di un’epoca scomparsa, dedicano la loro esperienza, le loro competenze e la loro passione alla realizzazione di una collezione unica al mondo. Essa riunirà, al solo scopo di tenere viva la memoria, le loro opere originali, identiche a quelle da loro stessi realizzate nel passato.
Si parla del progetto ModenArt a Milano AutoClassica, sabato 26 settembre alle 16.00 con il suo ideatore Jean Marc Borel e con il battilastra modenese Afro Gibellini.

PREMIO NAZIONALE PER IL MOTORISMO STORICO
Sabato 26 settembre alle 11.00 sul palco dello stand ASI viene consegnato ufficialmente il “Premio ASI per il Motorismo Storico”, che dal 2019 viene attribuito a quelle personalità che si siano dimostrate particolarmente vicine al settore. Lo scorso anno era stato assegnato alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, in riferimento alla sua grande sensibilità dimostrata in occasione del convegno “Il futuro del Motorismo Storico, un patrimonio culturale, turistico ed economico da salvaguardare e sviluppare”, organizzato da ASI nel 2018 a Palazzo Madama.
Il Premio ASI 2020 va all’ingegner Giampaolo Dallara, quale indiscusso protagonista della storia, del presente e del futuro motoristico nel panorama mondiale. Un uomo che ha fatto della sua Azienda un’eccellenza tecnologica, che ha investito nella sua storia aprendo un museo e che crede nel domani dando spazio e opportunità ai giovani.

LA GIORNATA NAZIONALE DEL VEICOLO D’EPOCA
Domenica 27 settembre si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, iniziativa promossa da ASI per accendere i riflettori sul patrimonio tecnico e culturale del motorismo storico, eccellenza italiana che non ha pari al mondo. Un settore che è “industria sociale” capace di coinvolgere gli ambiti più disparati del quotidiano individuale. A partire dall’indotto diretto, rappresentato da tutta la filiera professionale che gravita intorno ai veicoli storici con gli addetti dei vari comparti: restauro, carrozzeria, meccanica, selleria, ricambistica, editoria. Ma c’è anche un corposo indotto indiretto nel quale rientrano, ad esempio, tutte le attività legate al turismo, all’accoglienza, alla cultura, all’enogastronomia.
In occasione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, in tutta Italia sono organizzati raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che può raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura c’è in questo settore.
Per l’edizione 2020, lo stand ASI a Milano AutoClassica è il fulcro di tutte le attività e tutti i tesserati ASI possono accedere alla Fiera di Milano Rho a bordo dei propri veicoli storici per esporli in un’area riservata adiacente ai padiglioni e visitare il salone a condizioni speciali.

OSPITI, TALK SHOW E PRESENTAZIONI
Il fitto programma di appuntamenti previsti sul palco dello stand ASI inizia venerdì 25 settembre alle 12.00 con una conferenza stampa di apertura, per seguire con i due talk delle 15.00 e delle 16.00 dedicati ai 90 anni Pininfarina già illustrati in precedenza. Altri incontri di sabato 26 vedono protagonisti il famoso collezionista Corrado Lopresto, che ripercorre i suoi primi quarant’anni di attività, l’autore Rino Rao per la presentazione del nuovo libro dedicato al grande pilota e gentiluomo Louis Chiron (editore ASI Service), Lorenzo Ardizio ed Elisabetta Cozzi (Museo Storico Alfa Romeo e Museo Fratelli Cozzi) per parlare dei 110 anni Alfa Romeo; domenica 27, infine, si conclude con la presentazione dei corsi di restauro avviati dal CAPAC di Milano con il supporto dell’ASI.

ASI salva la Collezione Morbidelli


Acquisite dall’Automotoclub Storico Ialiano 71 motociclette per le quali il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aveva bloccato l’esportazione: la storia della moto rimane in italia e tornerà ad essere esposta a Pesaro

L’Automotoclub Storico Ptaliano ha rilevato 71 esemplari della preziosa Collezione Morbidelli, scongiurando la dispersione definitiva di un patrimonio che rappresenta l’evoluzione della motocicletta dalle origini agli anni ’50 del 1900. La maggior parte delle moto, infatti, era già stata affidata a Bonhams e portata in Inghilterra per essere venduta all’asta di Bicester del 14 e 15 agosto scorsi. ASI è riuscita ad acquistare il nucleo originario della Collezione dopo l’intervento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha bloccato l’esportazione dei pezzi con più di 75 anni. Anche il Comune di Pesaro ha avuto un ruolo fondamentale nella vicenda e metterà a disposizione una sede prestigiosa affinché la Collezione possa tornare ad essere visitabile.

Le motociclette salvate da ASI rappresentano 30 differenti marchi di tutto il mondo. La più datata è una rarissima Moto Rêve 275 del 1907; la più preziosa è senza dubbio la Benelli GP 4 250 Competizione del 1942: unico esemplare esistente al mondo progettato dalla Casa motociclistica pesarese, oggi valutato più di mezzo milione di euro. Per rimanere in territorio marchigiano – dove la tradizione e la passione per i motori hanno radici profonde – si può citare la Benelli GP 175 usata nel 1934 dal pilota iridato Dorino Serafini, anch’egli di origini pesaresi come il campionissimo Valentino Rossi.

La lista delle pregiate motociclette acquisite da ASI per rimanere patrimonio italiano è davvero lunga ed è il frutto della passione e della lungimiranza di Giancarlo Morbidelli – figura di spicco nel panorama motociclistico italiano – scomparso il 10 febbraio scorso dopo una vita passata ad inseguire il suo sogno a due ruote. Nato a Pesaro nel 1934, Morbidelli è stato un genio della meccanica, un brillante imprenditore, una leggenda del motociclismo che negli anni ’70 si è affermata vincendo otto titoli mondiali nelle classi 125 e 250. Nel 2000 aveva inaugurato il suo incredibile museo dedicato alla storia, all’evoluzione tecnica e alle competizioni motociclistiche.

“Gli scopi statutari dell’ASI – ha sottolineato il presidente Alberto Scuro – comprendono la tutela e la salvaguardia del motorismo storico in tutte le sue forme. Grazie al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla sensibilità del ministro Dario Franceschini, sempre attento ai valori e all’importanza del motorismo storico, abbiamo salvato un patrimonio unico al mondo, che molto presto rimetteremo a completa disposizione del territorio e di tutti gli appassionati. La Regione Marche e la città di Pesaro, con il sindaco Matteo Ricci in prima linea, credono molto nel motorismo come leva fondamentale per il turismo e per un’offerta culturale di rara unicità e siamo orgogliosi di contribuire all’operato fatto finora”.

 

Targhe originali per i veicoli storici: un passo avanti per il loro recupero

Il deputato leghista Massimiliano Capitanio è il firmatario di un ordine del giorno al Decreto Legge Semplificazioni – presentato e approvato ieri alla Camera – che permetterebbe il recupero delle targhe originali per i veicoli storici. “Con questa approvazione – ha spiegato Capitanio – sarà possibile apportare modifiche al Codice della Strada per consentire l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico con l’utilizzo della targa della prima iscrizione al PRA, ovvero ottenere una targa nel formato e nella grafica del periodo storico di costruzione o circolazione”.
Si tratta di un obiettivo da tempo perseguito dall’Automotoclub Storico Italiano che finalmente si sta concretizzando: un ulteriore segno di sensibilità da parte delle forze politiche per la valorizzazione dei veicoli storici conservati in Italia.

“I veicoli storici – ha dichiarato il deputato Giovanni Tombolato – sono un patrimonio da preservare: consentire ai collezionisti l’utilizzo della targa di prima immatricolazione è un modo per andare incontro a questo mondo di cultura e passione. Insieme ai senatori della Lega Maria Gabriella Saponara, Ugo Grassi e Stefano Corti e con la preziosa collaborazione dell’ASI abbiamo steso un testo che mira alla piena fattibilità dell’iniziativa”.

“Dopo aver ottenuto la conservazione dei documenti originali anche con l’entrata in vigore del Documento Unico di Circolazione – ha evidenziato Alberto Scuro, presidente ASI – ecco un’altra bella notizia per gli appassionati, a riprova che la Federazione è un punto di riferimento serio e competente per il legislatore. La strada che stiamo percorrendo vuole portare a normative nazionali che tutelino sempre di più e sempre meglio i veicoli storici”.

ASI Giovani in tour a Modena Motor Gallery

La Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca in programma domenica 27 settembre 2020 sarà celebrata in tutta Italia con iniziative e manifestazioni dedicate al motorismo storico (nel pieno rispetto dei DPCM anti-Covid). Il salone “Modena Motor Gallery” si inserirà nei festeggiamenti grazie alla partecipazione ufficiale dell’Automotoclub Storico Italiano. In particolare, la Federazione nazionale di riferimento dedicherà ai giovani la sua presenza al salone modenese: la Commissione Giovani dell’ASI punterà i riflettori sui veicoli di interesse collezionistico più recenti e animerà le aree esterne del quartiere fieristico con attività dinamiche.
Inoltre, “ASI Giovani in tour” sarà anche un raduno per portare i partecipanti alla scoperta delle tante eccellenze motoristiche emiliane. Sabato 26 e domenica 27 settembre i giovani appassionati si daranno appuntamento nel cuore della Motor Valley iniziando il tour presso l’Azienda Agricola Hombre, dov’è custodita la Collezione Panini dedicata al marchio Maserati. Nel pomeriggio del sabato proseguiranno alla volta di Maranello per la visita del Museo Ferrari, concludendo all’Arena Gremiole con cena e “drive-in”. La giornata di domenica 27 si svolgerà interamente a Modena Motor Gallery, dov’è prevista la partecipazione di ASI con un proprio stand espositivo nel padiglione B.
L’evento gode del patrocinio del Comune di Maranello e vede il coinvolgimento dell’Associazione Città dei Motori.

Nuovo calendario delle sedute di omologazione ASI

Dopo aver emanato le nuove linee per lo svolgimento delle sessioni di omologazione e delle manifestazioni nel rispetto delle misure anti contagio, le Commissioni Tecniche Nazionali Auto e Moto dell’Automotoclub Storico Italiano hanno aggiornato il calendario delle sedute di verifica per il rilascio del Certificato di Identità ASI e della Carta di Identità FIVA.

I nuovi calendari delle sessioni di certificazione auto e moto sono stati stilati in modo da recuperare l’inevitabile arretrato dovuto all’emergenza Covid-19, a causa della quale sono state annullate tutte le sedute previste nei mesi di marzo, aprile e maggio. Le modalità di svolgimento restano quelle di sempre, con alcune precauzioni di natura sanitaria come l’uso delle mascherine e degli igienizzanti, messi a disposizione dagli organizzatori. Viene esaminato un solo veicolo alla volta, ma tutto può avvenire con l’efficacia di sempre, adottando le misure di sicurezza del protocollo approntato il collaborazione con la Commissione Legale dell’ASI.

I nuovi calendari sono pubblicati sul sito dell’Automotoclub Storico Italiano a questo link:

http://www.asifed.it/calomologazioni/

Emanate le linee guida per la ripresa delle sessioni di omologazione e delle manifestazioni

Il Consiglio Federale ASI ha deliberato le linee guida per lo svolgimento delle sessioni di omologazione e delle manifestazioni nel rispetto delle misure anti contagio. L’obiettivo è quello di dare indicazioni per la ripresa delle attività in ossequio alle normative vigenti e mettendo in atto tutte le procedure necessarie per eliminare potenziali fonti di rischio.
Per le sessioni di certificazione – indispensabili per il rilascio dei Certificati di Identità ASI – è stato aggiornato il calendario delle sedute, in modo da recuperare l’inevitabile arretrato dovuto all’emergenza Covid-19. Le modalità restano quelle di sempre, con alcune precauzioni di natura sanitaria come l’uso delle mascherine e degli igienizzanti, messi a disposizione dagli organizzatori. Viene esaminato un solo veicolo alla volta, ma tutto può avvenire con l’efficacia di sempre, adottando le misure di sicurezza del protocollo approntato il collaborazione con la Commissione Legale dell’ASI. Ora si cerca di recuperare, nei limiti del possibile, considerando che nelle 32 sessioni di verifica saltate a causa del lockdown si sarebbe avuta una media di circa 30-35 vetture a seduta.
Il Consiglio Federale ha confermato la sospensione del calendario manifestazioni ASI, lasciando facoltà ai club di dar vita comunque agli eventi che erano iscritti allo stesso, con l’accortezza di farlo nel pieno rispetto delle linee guida della Federazione e delle normative vigenti. Ad esempio, oltre ai dispositivi di protezione individuali, si consiglia l’uso dei sistemi telematici per le comunicazioni, le iscrizioni e la consegna dei materiali ai partecipanti; si raccomanda di evitare assembramenti durante lo svolgimento e di limitare il personale coinvolto nell’organizzazione.