“L’originalità è il nostro valore” ASI al salone di Padova “Auto e Moto d’Epoca 2019”

L’Automotoclub Storico Italiano è presente al salone internazionale “Auto e Moto d’Epoca”, inaugurato oggi (giovedì 24 ottobre) a Padova Fiere e aperto al pubblico fino a domenica 27 ottobre. L’ampio stand ASI è allestito nel padiglione 4 ed il tema principale ha come titolo “L’originalità è il nostro valore”. La Federazione, infatti, punta i riflettori sull’importanza dell’originalità, il cui valore va inteso come patrimonio storico, culturale ed emozionale: la passione per il motorismo storico è trasversale, è legata alle emozioni che i veicoli sono in grado di trasmettere. Ed è una passione che non ha prezzo.
Il valore di un veicolo storico è legato essenzialmente alla sua originalità, affinché rimanga fedele testimone per il futuro della nostra storia. Per questo ASI – riferimento del motorismo storico italiano dal 1966, anno della sua fondazione – ha intrapreso un percorso evolutivo e virtuoso anche in tema di certificazioni, con il solo obiettivo di tutelare sempre di più e sempre meglio questo settore, incoraggiando anche la conoscenza e la conservazione di quei veicoli che, pur non avendo oggi l’anzianità prevista, diventeranno storici negli anni a venire, con il riconoscimento dello Stato se in possesso di un Certificato di Rilevanza Storica (CRS) emesso dagli enti preposti per legge (art. 60 Codice della Strada: ASI, FMI, Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia).
Anche i veicoli esposti nello stand ASI vogliono mettere in evidenza questi messaggi: si tratta di due auto e due moto che rappresentano il futuro prossimo del collezionismo – quindi di costruzione relativamente recente – tra di loro agli antipodi come tipologia, prestazioni e valore economico, ma allo stesso tempo uniti dalla loro originalità. Per le auto, sono state scelte una Autobianchi Y10 del 1987 ed una Ferrari F40 del 1990; per le moto, uno scooter Gilera Easy Moving del 1997 ed una Ducati 916 SPS del 1998. Visto il carattere internazionale del salone, non è un caso che siano tutti di produzione italiana.
“Il denominatore comune che hanno le auto e le moto che abbiamo esposto nello stand dell’ASI – sottolinea Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – è il valore. L’Autobianchi Y10 e la Ferrari F40, lo scooter Gilera e la Ducati 916, tra loro agli antipodi, sono unite dal valore delle emozioni che trasmettono: le emozioni soggettive di chi, grazie a questi modelli, può rivivere le esperienze della sua vita. Eccoci quindi al vero valore della passione, che è sempre legata alle emozioni. Ed è una passione che non ha prezzo, perché non si misura con il valore economico di un veicolo. C’è poi il valore dell’originalità. E qui ci colleghiamo al tema che ASI ha voluto svolgere ad Auto e Moto d’Epoca 2019. Puntiamo i riflettori sul concetto di originalità e sul valore che questa rappresenta: valore da intendersi come patrimonio storico e culturale che ogni veicolo storico deve preservare, affinché rimanga fedele testimone per il futuro della nostra storia”.
Lo stand ASI al salone di Padova è come sempre occasione di incontri e palcoscenico per interessanti dibattiti. Giovedì 24 ottobre alle 15.30, i responsabili delle Commissioni Tecniche ASI espongono un vademecum sul Certificato di Rilevanza Storica e sul Certificato di Identità, illustrando le modalità per ottenerli e spiegando ad appassionati ed addetti ai lavori il loro valore e la loro utilità.
Venerdì 25, alle 11.00, viene poi affrontato il tema “Il futuro della storia: originalità, qualità, uso corretto dei veicoli d’epoca”: un’occasione per guardare alle nuove generazioni, sia di appassionati, sia di veicoli che saranno storici… domani. A questo proposito, si collega il successivo intervento del designer Enrico Fumia, intitolato “Questione di stile: evoluzioni e rivoluzioni di fine Novecento” (ore 15.00). Alle ore 12.00 è previsto il momento per “Spazio Club”, dedicato alla presentazione degli eventi e delle iniziative dei sodalizi federati ASI; qui sono inserite anche le anticipazioni delle più importanti iniziative ASI, come l’ASI MotoShow in programma dal 24 al 26 aprile 2020 presso l’Autodromo “Riccardo Paletti” a Varano de’ Melegari.

Sabato 26, alle 11.00, si parla di “Motorismo storico sullo scenario internazionale”: per la FIVA (Fédération International des Véhicules Anciens) intervengono il presidente Patrick Rollet e il presidente della Commissione Legislativa Tiddo Bresters; sono inoltre presenti l’Onorevole Anna Cinzia Bonfrisco (deputato del Parlamento Europeo e membro dell’European Parliament Historic Vehicle Group) e Antonio Ghini (magazine internazionale The Key).
In questo contesto, ASI presenta le prestigiose partnership internazionali con la Federation of Classic Car China per l’organizzazione del “Marco Polo Silk Road Classic Raid 2020”, con il salone Retromobile di Parigi (5-9 febbraio 2020) per la speciale esposizione della Collezione ASI Bertone, e con il Concorso d’Eleganza di Kyoto, in Giappone, in programma il 28 e 29 marzo 2020. Collaborazioni che testimoniano l’apertura di ASI agli appassionati di tutto il mondo e l’attività della Federazione come ambasciatrice del motorismo storico italiano a livello globale.
Nella stessa giornata di sabato 26 ottobre sono previste le presentazioni di due nuove pubblicazioni: alle 10.30, “500 Giardiniera, l’utilitaria per il lavoro” (edizioni ASI Service) con gli autori Matteo Comoglio ed Enrico Bo; alle 12.00, “Historic Tour”, una guida dedicata agli itinerari sulle strade del Veneto, grazie alla quale si mette in evidenza l’importanza del motorismo storico nel settore turistico: un rapporto che in Italia vale oltre 500 milioni di euro all’anno. Alle 14.30 ancora un talk di Enrico Fumia, con “Stili e stilemi degli anni ’90: quali saranno le icone di domani?”; alle 15.30 un nuovo momento per “Spazio Club”.
Domenica 27 alle 11.00 è possibile assistere al talk “Forghieri racconta…”: Danilo Castellarin (presidente della Commissione Storia e Musei ASI) e Federica Ameglio intervistano il celebre ingegnere che ha contribuito a tanti successi firmati Ferrari; alle 11.30, infine, l’incontro con la Commissione Cultura ASI, per la quale Giuseppe Genchi illustra le tante iniziative organizzate nel 2019 e quelle già in programma per il 2020.

Ordinanze antinquinamento del Piemonte: le deroghe proposte dall’ASI per la circolazione dei veicoli storici

L’Automotoclub Storico Italiano è l’ente che dal 1966 tutela e valorizza il motorismo storico: un mondo fatto di passione, cultura e valori positivi. Un settore che, come ha sottolineato il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati in occasione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca celebrata il 29 settembre 2019, “E’ patrimonio storico, culturale, tecnologico e artistico che le istituzioni hanno il dovere di preservare con misure che, anche a livello legislativo, diano chiari segnali di tutela e di valorizzazione, sia nei confronti degli operatori, sia nei confronti degli appassionati.”
Tutelare il motorismo storico implica la salvaguardia dei veicoli, i quali, per loro natura e definizione, necessitano di regolare movimentazione e utilizzo, per questo ASI ha sensibilizzato l’amministrazione pubblica della Regione Piemonte affinché per i veicoli storici venga predisposta una deroga ai limiti di circolazione previsti dall’Ordinanza regionale antinquinamento entrata in vigore il 1° ottobre 2019: se non circolano, i veicoli storici muoiono e con loro muore tutto il mondo ad essi collegato, causando un enorme danno, oltre che culturale anche economico. L’indotto annuo prodotto dal settore a livello nazionale è stato stimato in 2,2 miliardi di euro e per la sola Regione Piemonte vale circa 123,4 milioni di euro.
ASI ha evidenziato che la circolazione in deroga dei veicoli dotati di un certificato di rilevanza storica (CRS) rilasciato a termini di legge avrebbe, a livello ambientale, un impatto minimo (se non nullo) per due fattori: sono pochi e circolano poco. Si parla di numeri molto esigui: nel caso del Piemonte, sui 3.700.000 autoveicoli circolanti sono solo 4.000 quelli che in base a dati forniti dalla Motorizzazione risultano attualmente avere un CRS trascritto sul libretto (lo 0,11%) e 14.000 (lo 0,38%) quelli ad aver ottenuto un CRS da quando tale documento è entrato in vigore (10 anni fa). Quest’ultimo dato non è però attendibile perché non si può sapere quanti di questi sono ancora circolanti. Anche se rapportati al numero dei soli autoveicoli ultraventennali circolanti in Piemonte (600.000 circa) la percentuale di quelli storici rimane bassissima: lo 0,67% ha un CRS trascritto sul libretto e il 2,3% avrebbe ottenuto un CRS dal 2010 ad oggi (dato non attendibile per i motivi già esposti sopra). Le percentuali sono in ogni caso bassissime e oltre a questo i veicoli storici dotati di CRS percorrono pochissimi chilometri all’anno: le medie fornite dalle assicurazioni sono inferiori ai 1000 km.
A fronte di questi dati, ASI – tutt’altro che insensibile alle problematiche ambientali – si è prima di tutto resa disponibile a collaborare con la Regione Piemonte per realizzare uno studio pilota che potrebbe essere di grandissimo interesse al fine di chiarire il reale impatto ambientale della circolazione dei veicoli storici. Si è prevista la possibilità di dar vita ad un tavolo di lavoro per pianificare le modalità della ricerca che nell’arco di un anno dal suo inizio potrebbe già fornire risultati attendibili. I metodi per fare valutazioni esistono e sarà di grande utilità sfruttarli al meglio attraverso un impegno comune. E’ peraltro in fase di definizione finale un accordo di collaborazione scientifica tra ISS – Istituto Superiore di Sanità (Reparto di Igiene dell’Aria – Dipartimento Salute e Ambiente) e Automotoclub Storico Italiano che ha finalità sovrapponibili. Le due ricerche potrebbero essere sinergiche ed integrarsi mirando entrambe a chiarire l’inquinamento urbano prodotto dalla circolazione dei veicoli storici, stimando la quantità di elementi inquinanti (PM10, ecc…) prodotti dalla loro circolazione e misurando la quantità di chilometri percorsi annualmente dai veicoli storici. I risultati costituirebbero un utile riferimento per la regolamentazione dell’utilizzo dei veicoli storici nei centri urbani ed in genere sull’intero territorio nazionale.
In attesa di avere a disposizione i risultati di tali studi, che siamo sicuri chiariranno la non significatività dell’impatto ambientale dei veicoli storici, e prendendo al contempo atto delle problematiche che deve affrontare la Regione Piemonte legate ai territori facenti parte del bacino padano ed alle direttive europee, le deroghe chieste da ASI alla Regione Piemonte sono state due. La prima riguarda i veicoli con anzianità di costruzione compresa tra i 20 e i 39 anni in possesso di CRS trascritto sulla carta di circolazione. Visto che alcuni paventano un loro possibile uso quotidiano si è chiesto vengano ammessi alla circolazione solo dalle ore 18.00 alle ore 6.00 dei giorni feriali e senza limitazioni di orario nelle giornate festive e in occasione di manifestazioni e raduni. Escludendo la possibilità di utilizzare tali veicoli tra le ore 6 e le 18 dei giorni feriali non è pensabile che possano essere interpretati come veicoli d’uso quotidiano. La seconda deroga richiesta riguarda i veicoli storici con età superiore ai 40 anni in possesso di CRS trascritto sulla carta di circolazione: per quanto attiene la circolazione, a questi veicoli si chiede siano applicati gli stessi criteri adottati per i veicoli appartenenti alla classe meno inquinante. Tali veicoli hanno caratteristiche tali che sarebbe antieconomico e non pensabile utilizzarli come mezzi di trasporto quotidiano. Anche con tale deroga il loro uso non avrebbe certo alcun significativo impatto sull’inquinamento.
ASI, in linea con la propria missione culturale e sociale, ha dimostrato la massima disponibilità per collaborare a qualsiasi iniziativa atta a preservare quel patrimonio nazionale di inestimabile valore rappresentato dai veicoli storici, escludendo al contempo l’applicazione di normative penalizzanti non supportate da dati concreti e scientifici. Il dialogo con gli esponenti di Regione Piemonte e Comune di Torino è stato produttivo e speriamo che gli amministratori trovino al più presto soluzioni adeguate per far sì che Regione e Comune, città simbolo dell’automobile, possano continuare a far vivere i veicoli storici, le attività collegate e il mondo di passione che li muove.

“L’originalità è il nostro valore”. ASI al Salone di Padova “Auto e Moto d’Epoca 2019”

L’Automotoclub Storico Italiano è pronto per il tradizionale appuntamento con “Auto e Moto d’Epoca”, salone internazionale in programma a Padova Fiere dal 24 al 27 ottobre. ASI sarà presente nel padiglione 4 con un ampio stand, dove il tema principale sarà “L’originalità è il nostro valore”. La Federazione, infatti, punterà i riflettori sull’importanza dell’originalità, il cui valore è inteso come patrimonio storico, culturale ed emozionale. La passione per il motorismo storico è trasversale, è legata alle emozioni che i veicoli sono in grado di trasmettere. Ed è una passione che non ha prezzo.
Il valore di un veicolo storico è legato essenzialmente alla sua originalità, affinché rimanga fedele testimone per il futuro della nostra storia. Per questo ASI – riferimento del motorismo storico italiano dal 1966, anno della sua fondazione – ha intrapreso un percorso evolutivo e virtuoso anche in tema di certificazioni, con il solo obiettivo di tutelare sempre di più e sempre meglio questo settore, incoraggiando anche la conoscenza e la conservazione di quei veicoli che, pur non avendo oggi l’anzianità prevista, diventeranno storici negli anni a venire, con il riconoscimento dello Stato se in possesso di un Certificato di Rilevanza Storica (CRS) emesso dagli enti preposti per legge (art. 60 Codice della Strada: ASI, FMI, Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia).
Lo stand ASI al salone di Padova sarà occasione di incontri e palcoscenico per interessanti dibattiti. Giovedì 24 ottobre alle 15.30, i responsabili delle Commissioni Tecniche ASI esporranno un vademecum sul Certificato di Rilevanza Storica e sul Certificato di Identità, illustrando le modalità per ottenerli e spiegando agli appassionati il loro valore e la loro utilità. Verrà poi affrontato il tema “Il futuro della storia: originalità, qualità, uso corretto dei veicoli d’epoca”: sarà l’occasione per guardare alle nuove generazioni, sia di appassionati, sia di veicoli che saranno storici… domani. A questo proposito, si collegherà il successivo intervento del designer Mike Robinson, intitolato “Questione di stile: evoluzioni e rivoluzioni di fine Novecento” (venerdì 25 alle 15.00).
Sabato 26, alle 11.00, si parlerà di “Motorismo storico sullo scenario internazionale”: per la FIVA (Fédération International des Véhicules Anciens) interverranno il presidente Patrick Rollet e il presidente della Commissione Legislativa Tiddo Bresters; saranno inoltre presenti l’Onorevole Anna Cinzia Bonfrisco (deputato del Parlamento Europeo e membro dell’European Parliament Historic Vehicle Group) e Antonio Ghini (magazine internazionale The Key).
Nella stessa giornata si potrà assistere alle presentazioni di due nuove pubblicazioni edite da ASI Service: alle 10.30, “500 Giardiniera, l’utilitaria per il lavoro” con gli autori Matteo Comoglio ed Enrico Bo; alle 12.00, “Historic Tour”, una guida dedicata agli itinerari sulle strade del Veneto, grazie alla quale sarà messa in evidenza l’importanza del motorismo storico nel settore turistico. Alle 14.30 ancora un talk di Mike Robinson, con “Stili e stilemi degli anni ’90: quali saranno le icone di domani?”; alle 15.30 sarà il momento per “Spazio Club”, dedicato alla presentazione degli eventi e delle iniziative dei sodalizi federati ASI.
Domenica 27 alle 11.00 sarà possibile assistere al talk “Forghieri racconta…”: Danilo Castellarin (Commissione Storia e Musei dell’ASI) e Federica Ameglio intervisteranno il celebre ingegnere che ha contribuito a tanti successi firmati Ferrari; alle 11.30, infine, l’incontro con la Commissione Cultura ASI, per la quale Giuseppe Genchi illustrerà le iniziative organizzate nel 2019 e quelle già in programma per il 2020.

Show con le storiche da competizione al Circuito di Ospedaletti

Buona la “prima” per la rievocazione che tornera’ nel 2021

L’Automotoclub Storico Italiano ha supportato la prima edizione della Rievocazione Storica Automobilistica del Circuito di Ospedaletti, che si è svolta il 12 e 13 ottobre sulle stesse strade che componevano il celebre tracciato sulla Riviera dei Fiori. Qui, tra il 1937 e il 1951, si disputarono le competizioni per auto da Grand Prix e, a bordo delle Formula 1, si sfidarono campioni come Tazio Nuvolari, Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
Il Comune di Ospedaletti, grazie alla sua consolidata tradizione motoristica, è federato ASI e fa parte dell’Associazione Città dei Motori: per questo è particolarmente sensibile verso tutte le iniziative che possano valorizzare il motorismo storico. È stato quindi possibile vedere le monoposto di Formula Uno d’epoca – ma anche le vetture Sport e Barchetta – sfilare a pochi metri dal pubblico, sul medesimo circuito in cui gareggiarono oltre mezzo secolo fa.

La Rievocazione – organizzata con la collaborazione del Club Amatori Veicoli d’Epoca di Imperia – non è stato un “semplice” raduno di auto d’epoca, bensì la celebrazione delle competizioni che si svolgevano sullo storico circuito, per l’occasione chiuso al traffico e rimasto inalterato dall’epoca. Il richiamo del circuito ha attirato una cinquantina di vetture suddivise in cinque batterie in base alla loro tipologia e al loro anno di costruzione.
Il “piccolo Nurburgring italiano”, come soprannominò Enzo Ferrari il tortuoso e affascinante tracciato di Ospedaletti, ha ospitato vetture sportive di grande valore costruite tra gli anni ’20 e gli anni ’60: Alfa Romeo, Bugatti, Amilcar, Fiat, Maserati, Abarth, Lancia, Porsche, Lotus, Jaguar… Uno schieramento d’eccezione nel quale è stato possibile ammirare alcuni esemplari decisamente significativi: come la Maserati 6CM che corse tra il 1938 e il 1940 con i piloti Luigi Villoresi, Piero Taruffi e Alberto Ascari; o la Stanguellini Sport 1100 che disputò, tra le altre, il Gran Premio di Bari 1948, la Targa Florio 1952 e la Mille Miglia 1955; ancora, la Fiat-DKW “Furia” protagonista proprio ad Ospedaletti nel 1949.

Il programma dell’evento ha previsto una prima giornata dedicata all’esposizione delle vetture e ad un concorso d’eleganza che ha incoronato come Best of Show un’Alfa Romeo 8C 2300 del 1932; al secondo posto una Bugatti 38 GS del 1927 ed al terzo un’Abarth 207 del 1955. In occasione delle premiazioni si è svolto un interessante talk show insieme ai piloti Amilcare Ballestrieri ed Alex Caffi, ospiti d’eccezione dell’evento.

I motori si sono accesi domenica mattina 13 ottobre, quando la prima batteria di auto è partita per l’esibizione sulle strade chiuse al traffico che ancora compongono l’originale tracciato: un tortuoso circuito di quasi quattro chilometri che si sviluppa nella zona alta di Ospedaletti, con salite, discese e curve impegnative, che non a caso valsero il soprannome coniato da Enzo Ferrari.
Il Comitato Circuito di Ospedaletti è già attivo dal 2008 con la rievocazione dedicata alle motociclette d’epoca, ecco perché l’evento automobilistico tornerà nel 2021: le due manifestazioni, infatti, si svolgeranno ad anni alterni.

Note storiche sul Gran Premio di Sanremo-Circuito di Ospedaletti. Oltre alle più note gare per le motociclette, Ospedaletti ospitò anche le auto da competizione. Nel 1937 venne disputato il 1° Circuito Automobilistico di Sanremo, che però si rivelò presto piuttosto e pericoloso; per questo, terminata la seconda guerra mondiale, le competizioni automobilistiche ripresero ad Ospedaletti. Qui, nel 1947, venne individuato un tracciato con un lungo rettilineo ed un’ottima circonvallazione, che non rendeva necessaria l’interruzione della viabilità in occasione delle gare. Il 13 aprile di quell’anno venne disputato il 2° Gran Premio Automobilistico di Sanremo riservato alle vetture Sport fino a 750, fino a 1100 e oltre 1100 cc di cilindrata. Dal 1948, poi, il Gran Premio di Sanremo entrò a far parte del Campionato di Formula Uno, perciò vi corsero i piloti più famosi dell’epoca: Nuvolari, Fangio, Ascari, Bira, Villoresi e molti altri. Quell’esperienza si concluse nel 1951, ancora una volta per la sopravvenuta insufficienza dell’elemento decisivo per la sicurezza e meno presente in Liguria: lo spazio.
Le vittorie nei Gran Premi di Formula Uno disputati ad Ospedaletti andarono ad Ascari su Maserati (seguito da Villoresi e Bucci, sempre su Maserati) nel 1948, a Fangio su Maserati (seguito da Bira e De Graffenried o Campos, rispettivamente nella prima e seconda prova, tutti su Maserati) nel 1949, a Fangio su Alfa Romeo (seguito da Villoresi su Ferrari e Pilan su Maserati) nel 1950 e ad Ascari su Ferrari (seguito da Serafini e Fischer, sempre su Ferrari) nel 1951.
Il circuito continuò poi ad essere utilizzato per diverse specialità automobilistiche e, sino al 1972, anche per i Gran Premi Motociclistici che ogni biennio, dal 2008, il Comune di Ospedaletti già rievoca con la collaborazione del Comitato locale ed il sostegno degli enti nazionali per il motorismo storico.

“Modenart” celebra gli scultori del movimento

A Modena, dal 10 ottobre, la prima mostra curata da Philippe Daverio

Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro. Si tratta di carrozzerie modellate completamente a mano – come facevano gli scultori del Rinascimento – avendo come unica attrezzatura una serie di martelli, un pezzo di tronco d’albero, un sacco di sabbia, un paio di cesoie e un piano di lavoro in ferro: un talento che ha elevato la carrozzeria allo stato di arte. La realizzazione di una carrozzeria, in particolare negli anni ’50 e ’60, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale.
Lo sviluppo industriale e l’avvento dei materiali compositi negli anni ‘70 hanno portato questa attività verso il declino, e causato la scomparsa della maggior parte degli artigiani battilastra. Ma tutte le loro creazioni sono finite nelle più prestigiose collezioni private, in tutto il mondo.
Se anche nel mondo della carrozzeria vigesse ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Fernando Baccarini, Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti.
Grazie all’impegno dei quattro artigiani appena citati è nato il progetto ModenArt. Ideatore dell’iniziativa è Jean Marc Borel, ex manager della Bugatti di Campogalliano, che da due anni coordina e stimola i quattro battilastra nella realizzazione di una collezione unica al mondo. “Nel lavoro del battilastra – sottolinea Borel – talento e magia si tengono insieme per dare vita a miracoli di tecnica.”
I modelli che compongono la collezione sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.
Una prima mostra, intitolata “ModenArt: gli scultori del movimento”, sarà inaugurata il 10 ottobre 2019 nella prestigiosa cornice della Chiesa San Carlo di Modena e si potrà visitare fino al 20 ottobre. Allestita dallo storico dell’arte Philippe Daverio e realizzata con il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano offrirà la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da questi “artisti carrozzieri”: le carrozzerie in alluminio, i manichini e i tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali vengono sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresenteranno otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.
“Per capire che questi artigiani sono artisti – spiega Daverio – occorre ricordare che le etimologie dei termini artigiano e arte coincidono. Erano i lavori che si facevano con gli arti e, non a caso, questi esercizi erano fuori dalle arti del Quadrivio perché erano considerate arti meccaniche, che nascevano dalla fisicità manuale. Un tempo si riteneva che le arti maggiori fossero scultura e pittura: ma è vero? Tra centocinquant’anni ci ricorderemo di qualche pittore internazionale che espone oggi alla Biennale di Venezia oppure di questi autori che hanno prodotto le macchine migliori e più belle del mondo? Il lavoro di queste persone ha una ricaduta fortissima sullo sviluppo del design. La cultura si basa e si fonda sulla genesi dei miti e sollecita l’immaginario collettivo. Questi scultori del movimento, forse loro non lo sanno, sono gli ultimi platonici.”

ASI sostiene la 1^ Rievocazione Storica Automobilistica del Circuito di Ospedaletti

L’Automotoclub Storico Italiano supporta la prima edizione della Rievocazione Storica Automobilistica del GP di Sanremo, che si svolgerà il 12 e 13 ottobre ad Ospedaletti (Imperia) sulle stesse strade che componevano il celebre circuito sulla Riviera dei Fiori. Qui, tra il 1937 e il 1951, si disputarono le competizioni per auto da Grand Prix e, a bordo delle Formula 1, si sfidarono campioni come Tazio Nuvolari, Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari e Gigi Villoresi.
Il Comune di Ospedaletti, grazie alla sua consolidata tradizione motoristica, è federato ASI e fa parte dell’Associazione Città dei Motori: per questo è particolarmente sensibile verso tutte le iniziative che possano valorizzare il motorismo storico. Sabato 12 e domenica 13 ottobre sarà quindi possibile vedere le monoposto di Formula Uno d’epoca – ma anche le vetture Sport e Barchetta – sfilare a pochi metri dal pubblico, sul medesimo circuito in cui gareggiarono oltre mezzo secolo fa.
La Rievocazione – organizzata dall’apposito Comitato in seno al Comune di Ospedaletti con la collaborazione del Club Amatori Veicoli d’Epoca di Imperia – non sarà un “semplice” raduno di auto d’epoca su strade aperte al traffico, bensì la celebrazione delle competizioni che si svolgevano sullo storico circuito, chiuso al traffico e rimasto inalterato; si potranno ammirare le celebri Alfa Romeo, Bugatti, Ferrari e Maserati da Grand Prix e ci sarà anche spazio per le esposizioni statiche dedicate alle vetture più eleganti e significative sotto il profilo storico e industriale.
Note storiche sul Gran Premio di Sanremo-Circuito di Ospedaletti. Oltre alle più note gare per le motociclette, Ospedaletti ospitò anche le auto da competizione. Nel 1937 venne disputato il 1° Circuito Automobilistico di Sanremo, che però si rivelò presto piuttosto e pericoloso; per questo, terminata la seconda guerra mondiale, le competizioni automobilistiche ripresero ad Ospedaletti. Qui, nel 1947, venne individuato un tracciato con un lungo rettilineo ed un’ottima circonvallazione, che non rendeva necessaria l’interruzione della viabilità in occasione delle gare. Il 13 aprile di quell’anno venne disputato il 2° Gran Premio Automobilistico di Sanremo riservato alle vetture Sport fino a 750, fino a 1100 e oltre 1100 cc di cilindrata. Dal 1948, poi, il Gran Premio di Sanremo entrò a far parte del Campionato di Formula Uno, perciò vi corsero i piloti più famosi dell’epoca: Nuvolari, Fangio, Ascari, Bira, Villoresi e molti altri. Quell’esperienza si concluse nel 1951, ancora una volta per la sopravvenuta insufficienza dell’elemento decisivo per la sicurezza e meno presente in Liguria: lo spazio.
Le vittorie nei Gran Premi di Formula Uno disputati ad Ospedaletti andarono ad Ascari su Maserati (seguito da Villoresi e Bucci, sempre su Maserati) nel 1948, a Fangio su Maserati (seguito da Bira e De Graffenried o Campos, rispettivamente nella prima e seconda prova, tutti su Maserati) nel 1949, a Fangio su Alfa Romeo (seguito da Villoresi su Ferrari e Pilan su Maserati) nel 1950 e ad Ascari su Ferrari (seguito da Serafini e Fischer, sempre su Ferrari) nel 1951.
Il circuito continuò poi ad essere utilizzato per diverse specialità automobilistiche e, sino al 1972, anche per i Gran Premi Motociclistici che ogni biennio, dal 2008, il Comune di Ospedaletti già rievoca con la collaborazione del Comitato locale ed il sostegno degli enti nazionali per il motorismo storico

Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca Il Presidente del Senato Casellati a Vicenza: “il motorismo storico è un patrimonio che va tutelato”

Oggi, domenica 29 settembre, è stata celebrata in tutta Italia la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, iniziativa promossa dall’Automotoclub Storico Italiano per accendere i riflettori su un mondo che esprime valori positivi, un mondo che è patrimonio culturale, turistico ed economico. Una delle manifestazioni più importanti di questa Giornata Nazionale si è svolta a Vicenza, dove è stato accolto il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per la consegna del “Premio ASI per il Motorismo Storico”.
Nel suo intervento pubblico in Piazza dei Signori, La Senatrice Casellati ha dimostrato grande interesse nei confronti del motorismo storico e notevole sensibilità verso l’operato di ASI, che reputa “Voce di un patrimonio storico, culturale, tecnologico e artistico italiano che non ha pari al mondo. Quella del motorismo – ha aggiunto la Casellati – è una storia che deve essere conosciuta, divulgata e tramandata soprattutto ai più giovani: perché è parte integrante della nostra cultura. Non mi stancherò mai di dirlo e di adoperarmi in tal senso: le istituzioni hanno il dovere di preservare questo settore, con misure che, anche a livello legislativo, diano chiari segnali di tutela e di valorizzazione sia nei confronti degli operatori, sia nei confronti degli appassionati.”
La Giornata Nazionale del Veicolo Storico ha riscosso un enorme successo in tutta Italia, grazie al contributo e all’entusiasmo dei Club ASI che hanno organizzato raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che ha potuto raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura e passione animano il settore. Migliaia di appassionati e collezionisti si sono mobilitati per l’occasione, mettendo a disposizione della cittadinanza i propri veicoli d’epoca in una sorta di immenso “museo diffuso”. Inoltre, la Commissione Storia e Musei dell’ASI ha realizzato l’evento contemporaneo ASI Musei Show che ha permesso agli appassionati di visitare oltre 100 importanti musei e collezioni su tutto il territorio.

Domenica 29 settembre sarà la Giornata Nazionale Del Veicolo D’Epoca

Iniziative ed eventi in tutta Italia e consegna del premio ASI per il motorismo storico alla presidente del senato Casellati

La sala stampa di Montecitorio, a Roma, ha ospitato la presentazione della “Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca”, importante iniziativa promossa da ASI-Automotoclub Storico Italiano e in programma domenica 29 settembre con centinaia di iniziative in tutta Italia e l’apertura straordinaria di oltre 100 musei e collezioni a tema. Sono intervenuti Alberto Scuro (presidente dell’ASI), Danilo Castellarin (presidente della Commissione ASI Storia e Musei) e Ugo Amodeo (presidente della Commissione ASI Manifestazioni Auto).
Il patrimonio tecnico e culturale del motorismo storico italiano non ha pari al mondo, per questo deve essere sempre più tutelato, divulgato e sviluppato. Inoltre, la passione che anima questo grande movimento genera un indotto economico che è secondo solo al calcio: il motorismo storico è una vera e propria “industria sociale”, capace di coinvolgere gli ambiti più disparati del quotidiano individuale. A partire con l’indotto diretto, rappresentato da tutta la filiera professionale che gravita intorno ai veicoli storici con gli addetti dei vari comparti: restauro, carrozzeria, meccanica, selleria, ricambistica, editoria. Ma c’è anche un corposo indotto indiretto nel quale rientrano, ad esempio, tutte le attività legate al turismo, all’accoglienza, alla cultura, all’enogastronomia. Va poi sottolineato il fondamentale apporto solidale delle iniziative promosse dal motorismo storico: sono davvero numerose le attività di club e associazioni di questo settore che hanno come obiettivo raccolte fondi o aiuti diretti destinati a enti che operano nel sociale.
In questo contesto, l’Automotoclub Storico Italiano svolge un ruolo primario grazie alle sue iniziative e alla presenza su tutto il territorio nazionale con oltre 300 club federati e aderenti.
ASI è il riferimento del motorismo storico italiano dal 1966, anno della sua fondazione, e con l’istituzione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca mobilita gli appassionati di tutto il Paese per creare decine di opportunità culturali, sociali e di intrattenimento rivolte soprattutto al pubblico e alle generazioni più giovani.
Quest’anno, la Giornata Nazionale del Veicolo Storico si svolgerà domenica 29 settembre con il contributo e l’entusiasmo dei Club ASI che, in tutta Italia, organizzeranno raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che potrà raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura e passione animano il settore. Migliaia di appassionati e collezionisti si mobiliteranno per l’occasione, mettendo a disposizione della cittadinanza i propri veicoli d’epoca in una sorta di immenso “museo diffuso”. Inoltre, la Commissione Storia e Musei dell’ASI ha realizzato l’evento contemporaneo ASI Musei Show che permetterà agli appassionati di visitare 114 importanti musei e collezioni.
Infine, è stato istituito il “Premio ASI per il Motorismo Storico”, che da quest’anno, in occasione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, viene attribuito a quelle personalità che si siano dimostrate particolarmente vicine al settore. Il Consiglio Federale ASI ha deciso di assegnare questa prima edizione al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ricordando la sua grande sensibilità dimostrata nei confronti del motorismo storico in occasione del Convegno “Il futuro del Motorismo Storico, un patrimonio culturale, turistico ed economico da salvaguardare e sviluppare”, organizzato da ASI il 20 settembre 2018 a Palazzo Madama. Il premio verrà consegnato alla Senatrice all’apertura dell’evento “Historic Day”, in programma domenica 29 settembre a Vicenza, in Piazza dei Signori. Sono attesi oltre 400 veicoli storici – esposti nel centro storico della città e suddivisi nelle varie tipologie – che daranno vita ad una delle principali manifestazioni inserite nel vasto programma della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca.
ALBERTO SCURO – Presidente Automotoclub Storico Italiano. “La Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca è un’occasione per accendere i riflettori sul motorismo storico, sui tanti valori positivi ad esso collegati e su tutto ciò che si muove attorno ad esso. Vogliamo mostrare a tutti qual è la passione che muove il nostro mondo e la nostra Federazione. Non può esistere futuro senza la memoria del passato: i veicoli storici sono importantissimi testimoni della nostra storia e possono essere valorizzati solo avendo la possibilità di farli vivere sulle nostre strade e renderli godibili a tutti. Il motorismo storico è patrimonio nazionale, è “industria sociale” perché valorizza la storia del Paese (industriale, sociale, culturale) e perché crea un indotto economico che comprende le attività produttive (dal comparto professionale che opera nel settore, al turismo) e tantissime iniziative solidali. Dopo i monumenti, le bellezze paesaggistiche, l’enogastronomia, il calcio e la moda, il motorismo storico è ciò che più muove l’interesse di italiani e stranieri.”
DANILO CASTELLARIN – Presidente Commissione Storia e Musei ASI. “In Italia ci sono oltre duecento musei dedicati al motorismo: si tratta di realtà di ottimo livello, che ASI ha censito, messo in rete e collegato, in modo da offrire una panoramica completa a tutti gli appassionati, e non solo. È online il sito www.asimusei.it e, con la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca 2019, abbiamo dato vita all’evento ASI Musei Show per dare meritata visibilità a queste preziose collezioni.”
UGO AMODEO – Presidente Commissione Manifestazioni Auto ASI. “Gli eventi e le manifestazioni legate al motorismo storico rappresentano una risorsa considerevole per il turismo italiano, per lo sviluppo culturale ed il benessere sociale. In ambito turistico, ad esempio, la passione per i veicoli storici genera un indotto economico di oltre 500 milioni di euro all’anno. Lo ha stimato una ricerca condotta nel 2018 dall’Istituto Piepoli e possiamo ben dire che ASI, con i suoi oltre 300 Club in tutta Italia e migliaia di iniziative ogni anno, è senza dubbio il principale attore sulla scena.”

43^ Mostra Scambio di Imola: ASI presente alla festa del motorismo storico più grande d’Italia

imola CRAME 2019

imola CRAME 2019

Da venerdì 6 a domenica 8 settembre l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola ha ospitato la 43^ edizione della Mostra Scambio organizzata dal Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca in collaborazione con ASI, Automotoclub Storico Italiano. Questa tradizionale fiera “open air” dedicata ai veicoli storici è la più grande d’Italia: lungo l’intero tracciato sulle rive del Santerno trovano posto, infatti, oltre 2000 espositori con accessori, ricambi e tutto ciò che riguarda il collezionismo dei motori. “L’appeal di Imola – ha sottolineato Bruno Brusa, instancabile presidente del CRAME – continua a resistere anno dopo anno. Qui si respira storia e fascino, l’atmosfera è sempre genuina: le persone passeggiano sul circuito con il sorriso sulle labbra, hanno voglia di condividere la propria passione. Vengono qui anche per fare festa. Ed è proprio questo ambiente ad aver favorito un continuo ricambio generazionale: sono sempre tanti, infatti, i giovani che affollano l’autodromo in cerca di pezzi e veicoli. Da parte nostra, poi, l’impegno è costante e ringrazio di cuore gli oltre duecento volontari che dedicano il proprio tempo affinché tutto questo si possa ripetere da quarantatré anni”.
L’ASI ha partecipato a questo ineguagliabile happening con uno stand allestito nell’area paddock del circuito, come primo punto di incontro per i visitatori. Per l’occasione sono state esposte due motociclette molto particolari: la Rudge 500 4V-4S (4 Valves, 4 Speed: 4 valvole e 4 marce) del 1927 e la Suzuki RG 500 XR4 del 1976, protagoniste nelle competizioni delle rispettive epoche. La seconda, in particolare, venne utilizzata dal pilota inglese Barry Sheene nel Campionato del Mondo. A fianco delle moto, per ricordare i 100 anni della Zagato, è stata esposta una rossa Lancia Beta Spider del 1976 che porta la firma del noto carrozziere milanese.
Oltre alla Mostra Scambio è stato possibile visitare la mostra “Ayrton Magico, l’anima oltre i limiti”: tematica dedicata al grande campione Senna in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa, ospitata presso il Museo Multimediale “Checco Costa” all’interno dell’Autodromo. Una mostra innovativa e coinvolgente, che unisce la multimedialità alle testimonianze concrete che riportano alle gesta sportive del pilota brasiliano: il go-kart utilizzato nel Mondiale 1979, la monoposto Lotus John Player Special del 1986, la McLaren MP4/8 del 1993, la Williams Renault FW 15D provata proprio a Imola due mesi prima del fatale incidente.
All’inaugurazione ufficiale della Mostra Scambio sono intervenuti, insieme al presidente dell’ASI Alberto Scuro, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini e il sindaco di Imola Manuela Sangiorgi.

ASI al Museo Storico Alfa Romeo con Bruno Giacomelli

Bruno Giacomelli on Alfa Romeo, French GP, Dijon-Prenois 1979

Domenica 8 settembre, presso il suggestivo Museo Storico Alfa Romeo di Arese, subito dopo il Gran Premio d’Italia videotrasmesso in Sala Giulia, si svolgerà un interessante approfondimento sulla storia dell’Alfa Romeo in Formula 1. Il giornalista Danilo Castellarin, presidente della Commissione Storia e Musei dell’ASI, intervisterà Bruno Giacomelli, pilota bresciano che segnò il ritorno del Biscione nella massima serie alla fine degli anni ’70 con le monoposto progettate dall’ingegner Carlo Chiti.
Gli appassionati che arriveranno a Monza per il Gran Premio d’Italia troveranno un weekend ricco di attività. Da venerdì 6 settembre, il maxi schermo della Sala Giulia farà vivere in diretta ai visitatori del Museo le emozioni delle prove e delle qualifiche. Inoltre, chi vorrà vivere queste giornate da protagonista potrà partecipare con la propria Alfa Romeo – di qualsiasi modello e anno – ad altre coinvolgenti attività. A cominciare dalla “Red Parade”, che sabato 7 settembre alle 10.30 vedrà sfilare sulla pista interna di Arese le Alfa Romeo dei visitatori, ovviamente di colore rosso. Si replicherà alle 17.30 con la parata di chiusura. Domenica 8 settembre, alle 10.00, andrà in scena un FlashAutoMob: le Alfa Romeo degli appassionati daranno vita ad un messaggio da inviare idealmente ai piloti Alfa Romeo Racing che, sul circuito di Monza, scriveranno una nuova pagina della storia sportiva del Marchio. La giornata si concluderà, sempre in Sala Giulia, con la trasmissione di Sky Sport F1 “Race Anatomy”, trasmessa in diretta proprio da Arese davanti a una platea di appassionati alfisti. Sono poi previste attività per i bambini (“Crea la tua Formula 1”), proiezioni di film del Centro Documentazione Alfa Romeo sul mondo delle corse e visite guidate gratuite. Sono aperte, infine, le mostre temporanee dedicate al concept Tonale, alla 4C Concept e alla livrea della monoposto Alfa Romeo Racing.
Ricordiamo che il Museo Alfa Romeo aprirà le porte ai soci ASI, con ingresso libero dalle 10 alle 12, domenica 29 settembre in occasione di AsiMuseiShow, che celebrerà la Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca con 114 Musei e Collezioni aperte gratuitamente ai tesserati ASI.

Settimana Motoristica Bresciana 2019: anche la Benz Velo del 1896, la nonna di tutte le auto,alla kermesse delle “centenarie”

Domenica 1° settembre, il Museo Mille Miglia di Brescia ha ospitato il gran finale della 11^ Settimana Motoristica Bresciana, evento del locale Musical Watch Veteran Car Club che, per la sua particolarità ed importanza, gode del patrocinio ed il sostegno dell’Automotoclub Storico Italiano. Si tratta, infatti, di una kermesse dedicata esclusivamente ai veicoli “centenari” costruiti dalle origini e fino al 1918. Quindi motociclette, tricicli, quadricicli e automobili che hanno oltre un secolo di vita e che, a dispetto della loro estrema anzianità, sono in perfetta (o quasi…) efficienza.
Sessanta equipaggi italiani e stranieri – provenienti da Francia, Svizzera, Austria, Germania e Inghilterra – si sono ritrovati a Brescia il 30 agosto per rievocare, in perfetto stile, compreso l’abbigliamento di tutti i passeggeri, quello che è stato uno dei primi eventi per veicoli ad essere stato organizzato in Italia. Si svolse dal 1899 al 1904 e fu a tutti gli effetti il primo “motor show” italiano. Il suo nome, Settimana Motoristica Bresciana, sottolinea il carattere della manifestazione che era un insieme di esposizioni, competizioni e prove per tutti i generi di veicoli: automobili, motociclette, aerei, imbarcazioni… Un vero e proprio festival, durante il quale prese vita anche la “Coppa Florio” inventata dal nobile siciliano Vincenzo Florio e quindi portata successivamente sull’Isola. Brescia, quindi, non è solo la capitale della celebre Mille Miglia, ma è davvero la terra dov’è germogliato il motorismo italiano, sin dai tempi dei pionieri.
La Settimana Motoristica Bresciana è tornata a vivere grazie all’iniziativa promossa e organizzata da uno dei più antichi club italiani, nato nel 1958 e oggi presieduto da Giovanni Orlandi. L’evento si svolge con cadenza biennale e in poco tempo si è imposto anche a livello internazionale, attirando sempre più appassionati stranieri. Quest’anno, in particolare, c’è stata la partecipazione di Adrian Goding, presidente del prestigioso Veteran Car Club of Great Britain, a bordo di una Daimler del 1898 insieme a Daniel Ward, uno dei più importanti collezionisti d’Oltremanica di auto “ancetre”. Il suo garage, o meglio, museo, conta oltre cinquanta esemplari e la sua competenza l’ha portato a far parte del comitato organizzatore della famosa “London to Brighton Veteran Car Run”: l’incredibile parata per veicoli costruiti entro il 1904.
Quello offerto dalla Settimana Motoristica Bresciana è stato uno spettacolo itinerante sensazionale. Gli scoppiettanti e saltellanti veicoli “centenari” hanno completato un percorso di due tappe che li ha portati prima sul Lago di Garda, con passaggi a Desenzano, Peschiera del Garda, Rivoltella e Bardolino (luogo simbolo per l’ASI, associazione fondata proprio qui nel 1966), e poi su quello di Iseo, attraversando la Franciacorta per raggiungere Sulzano. In questa località, il pubblico ha potuto votare l’auto e la moto preferita, alle quali sono stati assegnati i Premi Speciali ASI: la vettura OM 465 Corsa condotta da Elena Di Tocco e la Harley-Davidson di Lucio Leoni, entrambe del 1918. Il Musical Watch Veteran Car Club ha poi consegnato altri riconoscimenti: la Coppa d’Italia alla Diatto Coupé Chauffeur (1909) di Mario Garbolino e alla moto Della Ferrera (1909) di Valentino Trivero; la Coppa Salemi alla Rolls-Royce Silver Ghost Tourer (1914) dell’inglese Stuart Evison (arrivato a Brescia via strada partendo da Losanna) e alla Premier 3 ½ Sidecar (1914) di Enrico Passeri; la Coppa del Re alla Clement Bayard (1913) del francese Michel Fenomino; la Coppa Criterium Brescia 1899 al Triciclo Rochet di Osvaldo Faustini. Datato 1900, era il più vecchio tra i motocicli, ma il veicolo più antico in assoluto presente a questa edizione era la vetturetta Benz Velo del 1896, portata dal tedesco Christophe Schmidt: la nonna di tutte le automobili.

“Modenart” celebra gli scultori del movimento

Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che con passione e talento hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro. Si tratta di carrozzerie modellate completamente a mano – come facevano gli scultori del Rinascimento – avendo come unica attrezzatura una serie di martelli, un pezzo di tronco d’albero, un sacco di sabbia, un paio di cesoie e un piano di lavoro in ferro: un talento che ha elevato la carrozzeria allo stato di arte. La realizzazione di una carrozzeria, in particolare negli anni ’50 e ’60, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale.
Cosa ci rimane, oggi, di quella meravigliosa avventura?

Lo sviluppo industriale e l’avvento dei materiali compositi negli anni ‘70 hanno portato questa attività verso il declino, e causato la scomparsa della maggior parte dei carrozzieri modenesi. Ma tutte le loro creazioni sono finite nelle più prestigiose collezioni private, in tutto il mondo. A Modena non esiste alcun luogo dedicato alla memoria di questa pagina eroica di automobilismo. Nessun archivio dei carrozzieri modenesi è stato conservato. Anche le fotografie sono rarissime.
Come far conoscere alle nuove generazioni un’arte unica, che appartiene a un’epoca ormai tramontata ma che fa parte del patrimonio italiano?
Se vigesse nel mondo della carrozzeria ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti. Grazie all’impegno dei tre artigiani appena citati, riconosciuti come riferimento della Carrozzeria modenese, è nato il progetto ModenArt. Da due anni, Guerra, Gibellini e Leonardi dedicano la loro esperienza, le loro competenze e la loro passione alla realizzazione di una collezione unica al mondo. Essa riunirà le loro opere originali, identiche a quelle da loro stessi realizzate in passato. Tutti i modelli sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.
Una prima mostra, intitolata “ModenArt: gli scultori del movimento”, verrà inaugurata l’11 ottobre 2019 nella prestigiosa cornice della Chiesa San Carlo di Modena. Allestita dallo storico dell’arte Philippe Daverio e realizzata con il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano (orgoglioso di abbracciare un progetto culturale così importante) offrirà la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da questi “artisti carrozzieri”: le carrozzerie in alluminio, i manichini e i tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali vengono sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresenteranno otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.
La mostra sarà per tutti un viaggio meraviglioso alla scoperta di veri geni di grande talento e di altrettanta modestia, protagonisti di una terra e di un’epoca che celebrava la bellezza, la creatività, il sogno e l’ottimismo al punto di fare di una carrozzeria una vera e propria opera d’arte.

43^ Mostra Scambio Di Imola: ASI in pista per la fiera “open air” più grande d’Italia

Da venerdì 6 a domenica 8 settembre l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola ospiterà la 43^ edizione della Mostra Scambio organizzata dal Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca in collaborazione con ASI, Automotoclub Storico Italiano. Questa tradizionale fiera “open air” dedicata ai veicoli storici è la più grande d’Italia: lungo l’intero tracciato sulle rive del Santerno trovano posto, infatti, oltre 2000 espositori con accessori, ricambi e tutto ciò che riguarda il collezionismo dei motori.
ASI sarà presente con un proprio stand allestito nell’area paddock del circuito, come primo punto di incontro per le decine di migliaia gli appassionati che non mancheranno all’appuntamento emiliano (oltre 40.000 i visitatori del 2018).
Oltre alla Mostra Scambio sarà possibile visitare la mostra “Ayrton Magico, l’anima oltre i limiti”: tematica dedicata al grande campione Senna in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa, ospitata presso il Museo Multimediale “Checco Costa” all’interno dell’Autodromo. Una mostra innovativa e coinvolgente, che unisce la multimedialità alle testimonianze concrete che riportano alle gesta sportive del pilota brasiliano: il go-kart utilizzato nel Mondiale 1979, la monoposto Lotus John Player Special del 1986, la McLaren MP4/8 del 1993, la Williams Renault FW 15D provata proprio a Imola due mesi prima del fatale incidente.
All’inaugurazione ufficiale della Mostra Scambio, attesa per le 11 di sabato 7 settembre, interverranno, insieme al presidente dell’ASI Alberto Scuro, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini e il sindaco di Imola Manuela Sangiorgi.

“Firenze da Competizione” in mostra a Palazzo Medici Riccardi

Settembre 2019 verrà ricordato, a Firenze, come il mese dei motori: grazie alla collaborazione tra il CAMET (Club Auto Moto d’Epoca Toscano), il CMEF (Club Moto d’Epoca Fiorentino) e la Commissione Cultura dell’ASI, dal 1° al 26 si svolge la mostra “Firenze da competizione”, dedicata alle auto e alle moto da corsa prodotte nel capoluogo toscano.
L’esposizione – inaugurata domenica 1° settembre con la presenza del vice sindaco di Firenze, Cristina Giachi, e degli assessori Cecilia Del Re (Sviluppo Economico e Turismo) e Federico Gianassi (Bilancio, Partecipate, Commercio, Attività Produttive) – è allestita nel Corridoio delle Carrozze del prestigioso Palazzo Medici Riccardi. Il suo fulcro è rappresentato da una straordinaria tematica sulle creazioni del costruttore fiorentino Pasquale Ermini (1905-1958): è riunita, infatti, la quasi totalità delle auto attualmente presenti in Italia prodotte dalla Ermini: la Fiat Ermini Siluro 1100 e la Stanguellini Fiat Ermini 1100 del 1949, la Fiat Ermini Siluro 1100 del 1950, la Ermini Tinarelli 1100 Sport e la Ermini Sport Internazionale 1100 del 1951, la Ermini Sport Internazionale 1100 e la Cisitalia Ermini 1100 Sport del 1952, la Ermini Moretti 1100 Sport e la Ermini 357 Sport 1500 del 1955 e, infine, la Ermini Seiottosei del 2014.

Pasquale Ermini, detto “Pasquino”, è stato uno dei principali protagonisti italiani sulla scena delle competizioni automobilistiche degli anni ’40 e ’50, grazie al suo impegno nel settore delle cosiddette vetture “Sport”. In mostra anche le memorabilia, le foto, i documenti e i progetti originali della Ermini raccolti e archiviati in anni di appassionate ricerche dall’attuale possessore del Marchio, Eugenio Ercoli.
La storia del motorismo in Firenze e in Toscana affonda le radici molto lontano nel tempo e, oltre alle auto Ermini, nell’ambito della mostra sono esposti i capisaldi di questa tradizione: partendo dall’Automobile di Leonardo del 1478 (modello di proprietà di Banca Cambiano 1884, fatto realizzare nel 2004 sulla base del progetto originale), poi il primo motore a scoppio brevettato nel 1854 dai toscani Barsanti e Matteucci (riprodotto per iniziativa della Fondazione Osservatorio Ximeniano) e la Florentia 10 HP del 1903 (messa a disposizione dal Museo Nazionale dell’Automobile di Torino) in rappresentanza della Fabbrica Toscana Automobili attiva tra il 1901 e il 1910.
Infine, grazie al contributo del CMEF, è presente anche una dozzina di motociclette: dalle Motopiana degli anni ’20, alle Bartali e Beta degli anni ’50, le Ancillotti da cross degli anni ’70, due prototipi dei fratelli Giuliano e Roberto Segoni e altrettante “elaborate” di Giancarlo Gori.
La mostra ha ingresso libero e resterà aperta fino al 26 settembre con orario continuato dalle 10 alle 18.30. Da segnalare anche l’interessante convegno in programma sabato 14 settembre, durante il quale interverranno Luca Manneschi (Commissione Cultura ASI) con il tema “Le moto fiorentine”, Alessandro Bruni (CAMET) con “La Florentia”, Massimo Grandi (Commissione Cultura ASI) con “L’evoluzione del design delle vetture spider corsa tra gli anni ’40 e ’50”, ed Eugenio Ercoli con “La storia dell’Ermini”.
Anche l’Automotoclub Storico Italiano ha apportato il suo contributo per permettere la realizzazione di un’iniziativa di tale portata, “Che rappresenta al meglio il forte legame di ASI con il territorio grazie ai suoi club – come ha ricordato il presidente della Federazione, Alberto Scuro, durante l’inaugurazione della mostra – che svolgono un lavoro importante per la valorizzazione della cultura motoristica locale, spesso associato ad attività solidali e sempre portatore di valori positivi”.

 

Settimana Motoristica Bresciana 2019: 60 veicoli “centenari” per la rievocazione del primo Motor Show Italiano

Brescia è una delle città italiane con la più radicata tradizione motoristica. Oggi è anche tra i siti industriali più importanti che operano nel settore della componentistica automotive, ma quel che più conta è la straordinaria passione per i motori che si respira in Piazza della Loggia. Il pensiero comune va subito alla celebre Mille Miglia, ma forse non tutti sanno che Brescia può vantare uno dei primi eventi per veicoli ad essere stato organizzato in Italia. Si svolse dal 1899 al 1904 e fu a tutti gli effetti il primo “motor show” italiano. Il suo nome, Settimana Motoristica Bresciana, sottolinea il carattere della manifestazione che era un insieme di esposizioni, competizioni e prove per tutti i generi di veicoli: automobili, motociclette, aerei, imbarcazioni… Un vero e proprio festival, durante il quale prese vita anche la “Coppa Florio” inventata dal nobile siciliano Vincenzo Florio e quindi portata successivamente sull’Isola natìa.
La Settimana Motoristica Bresciana è tornata a vivere nel 2009 grazie alla rievocazione promossa e organizzata dal locale Musical Watch Veteran Car Club con il supporto e il patrocinio di ASI, Automotoclub Storico Italiano. Alla sua 11^ edizione, in programma dal 30 agosto al 1° settembre, è di fatto il principale evento italiano (di levatura internazionale) riservato ai veicoli “centenari” costruiti prima del 1918: quest’anno ne sono attesi 60 – tra automobili, tricicli e motociclette – un terzo dei quali provenienti da Francia, Svizzera, Austria, Germania e Inghilterra. Proprio dal Regno Unito raggiungerà Brescia anche Adrian Goding, presidente del prestigioso Veteran Car Club of Great Britain, a bordo di una Daimler del 1898 insieme a Daniel Ward, uno dei più importanti collezionisti d’Oltremanica di auto “ancetre”.
Sarà uno spettacolo itinerante sensazionale che, partendo dal Museo Mille Miglia di Brescia sabato 31 agosto, si sposterà alla volta del Lago di Garda passando per Desenzano, sfilando a Rivoltella con destinazione Bardolino per il défilé serale e la presentazione degli equipaggi in abiti d’epoca. Domenica 1° settembre, poi, la carovana attraverserà la Franciacorta in direzione Sulzano, dove i veicoli verranno esposti sul lungolago.
IL PROGRAMMA
Venerdì 30 agosto
ore 14.30/17.00: Arrivo dei partecipanti presso Villa Fenaroli Palace Hotel
Sabato 31 agosto
ore 8.00: Partenza da Villa Fenaroli Palace Hotel direzione Lago di Garda
ore 10.00: Sosta a Rivoltella del Garda
ore 12.30: Sosta a Bardolino
ore 15.30: Partenza per Villa Fenaroli Palace Hotel
Domenica 1° settembre
ore 8.30: Partenza da Villa Fenaroli Palace Hotel direzione Lago di Iseo
ore 10.30: Sosta a Sulzano
ore 15.30: Partenza per Brescia e sfilata in centro città

“Artisti Per Nuvolari” settima edizione della mostra dedicata al “Nivola”

Dal 15 settembre al 13 ottobre 2019, Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) ospiterà la settima edizione della rassegna “Artisti per Nuvolari”. La mostra – nata da un’idea di Adalberto Sartori, curata da Arianna Sartori e patrocinata dall’Automotoclub Storico Italiano – presenta le opere che 51 artisti di tutta Italia hanno dedicato al grande Tazio Nuvolari, il “mantovano volante”. Il mito del “Nivola” rivive nei dipinti realizzati con le tecniche più disparate – pitture ad olio, acrilico, tecnica mista, acquerello, disegno – ma anche nelle fotografie, nelle sculture in terracotta, ceramica, pietra, ferro e bronzo.

Quello di Tazio Nuvolari è un nome che fa subito accelerare i battiti del cuore. Scatena le emozioni legate alle imprese umane più estreme, delle quali il nostro “Nivola” è stato indiscusso protagonista nella prima metà del secolo scorso. Come per tutte le figure assurte alla mitologia, anche quella esile e minuta di Tazio Nuvolari è ben presto entrata nel lessico artistico, in tutte le sue forme: dalle più elevate a quelle più “pop”, come la musica e il cinema. E così il “mantovano volante” è conosciuto da tutte le generazioni, non solo in Italia.
Ecco: Tazio Nuvolari fa parte dell’immaginario collettivo come simbolo italiano positivo e vincente, che ha unito, come scrisse Gabriele D’Annunzio, “il coraggio alla poesia”. L’arte prevale di nuovo e diventa cultura, conoscenza e scoperta. In quest’ambito si muove anche l’Automotoclub Storico Italiano, come ente votato alla diffusione della cultura motoristica nel senso più esteso: iniziative come “Artisti per Nuvolari” rappresentano lo strumento di collegamento perfetto tra il motorismo storico e il grande pubblico, danno eco alla passione, diffondono valori.
“Il vasto mondo del collezionismo che ASI rappresenta – sottolinea Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – è fatto di ‘macchine’, ma tutte esprimono un indissolubile legame con l’Uomo: quello che ha progettato, quello che ha posseduto, quello che ha portato le ‘macchine’ al successo. Come ha fatto Nuvolari. L’Uomo è, e rimarrà, sempre al centro della scena, tanto più quando è così speciale come Tazio Nuvolari”.

 

“Firenze Da Competizione” convegno e mostra a Palazzo Medici Riccardi

Settembre 2019 verrà ricordato, a Firenze, come il mese dei motori: grazie alla collaborazione tra il CAMET (Club Auto Moto d’Epoca Toscano), il CMEF (Club Moto d’Epoca Fiorentino) e la Commissione Cultura dell’ASI, dal 1° al 25 si svolgerà la mostra “Firenze da competizione”, dedicata alle auto e alle moto da corsa prodotte nel capoluogo toscano.
L’esposizione sarà allestita nel Corridoio delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, in via Cavour 3, mentre il Salone della Provincia (all’interno dello stesso edificio) ospiterà un interessante convegno sui costruttori fiorentini in programma sabato 14 settembre. Interverranno Luca Manneschi (Commissione Cultura ASI) con il tema “Le moto fiorentine”, Alessandro Bruni (CAMET) con “La Florentia”, Massimo Grandi (Commissione Cultura ASI) con “L’evoluzione del design delle vetture spider corsa tra gli anni ’40 e ’50”, ed Eugenio Ercoli con “La storia dell’Ermini”.
La storia del motorismo fiorentino e toscano trova le sue radici molto lontano nel tempo. Il viaggio, infatti, inizia a bordo del Carro semovente di Leonardo da Vinci del 1478, per poi proseguire con il primo motore a scoppio brevettato nel 1854 da Barsanti e Matteucci, e passando quindi alla fabbrica Florentia attiva all’alba del 1900.

Il 29 settembre 2019 sarà “Giornata nazionale del veicolo storico” iniziative ed eventi ASI in tutta Italia

Domenica 29 settembre 2019 si celebrerà la Giornata Nazionale del Veicolo Storico, iniziativa promossa da ASI – Automotoclub Storico Italiano e nata nel 2018. Lo scorso anno vi avevano aderito oltre cento club federati all’Ente, in tutta Italia: avevano organizzato eventi per portare all’attenzione della cittadinanza la storia del motorismo, in tutte le sue forme ed espressioni.
Sulla base di quella positiva esperienza, l’iniziativa verrà ripetuta e ampliata anche quest’anno, grazie all’entusiasmo di tanti nuovi club che si mobiliteranno per l’occasione: raduni, esposizioni, mostre tematiche, convegni e tutto ciò che potrà raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura e passione animano il settore.
Inoltre, per la Giornata Nazionale del Veicolo Storico del 29 settembre, la Commissione Storia e Musei dell’ASI ha imbastito un programma che permetterà agli appassionati di visitare gratis numerose importanti collezioni.
“Siamo orgogliosi di aver istituito un grande evento di carattere nazionale – ha sottolineato Alberto Scuro, presidente ASI – grazie al quale riusciamo a mobilitare gli appassionati di tutto il Paese per creare decine di opportunità culturali, sociali e di intrattenimento rivolte soprattutto al pubblico e alle generazioni più giovani. ASI può contare sul prezioso contributo di oltre 300 club, federati e aderenti, dislocati lungo tutta la Penisola, che hanno contribuito e contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo del motorismo storico e al relativo indotto”.

Concorso d’eleganza “Poltu Quatu Classic 2019”: le Ferrari sbancano vincendo il best of show e il premio speciale ASI

Dal 5 al 7 luglio, la Costa Smeralda – perla paesaggistica e turistica della Sardegna – ha ospitato la quarta edizione di “Poltu Quatu Classic”, concorso d’eleganza per auto storiche organizzato da Auto Classic e Between con il patrocinio di FIVA, ASI e Regione Sardegna. Un format nuovo, ideato e sviluppato da Simone Bertolero, che per il prossimo anno prevede già alcune interessanti novità. “Poltu Quatu Classic”, infatti, è solo uno dei tre concorsi allestiti nel 2019 – ai quali se ne potrebbe aggiungere un quarto a dicembre, in un’ambientazione davvero insolita e sicuramente più… fredda: presto scopriremo se l’iniziativa riuscirà a concretizzarsi – e nel 2020 potrebbe nascere una sorta di “circuito d’eleganza a tappe”, con un gran finale tra le vetture best of show e vincitrici di classe nei singoli concorsi. Questi, ad oggi, sono “Alassio Classic”, “Parco Valentino Classic” e l’ultimo svoltosi sull’isola dei Quattro Mori.

La formula fin qui utilizzata in ogni singolo evento prevede la partecipazione di massimo 30 vetture suddivise in 6 categorie, che utilizzano come base un hotel o una location di pregio (il Grand Hotel di Alassio, il Castello del Valentino a Torino e il Grand Hotel Poltu Quatu) per poi coniugare brevi escursioni alla scoperta delle eccellenze del territorio. In Sardegna, ad esempio, i partecipanti hanno vissuto una bellissima esperienza tra visite a borghi storici (San Pantaleo e Porto Cervo), degustazioni in vigna alle Cantine Surrau e giornate in spiaggia, guidando le loro auto d’epoca lungo gli scenari mozzafiato della Costa Smeralda. I più temerari, inoltre, hanno provato l’ebbrezza dell’alta velocità in mare grazie alla “Off Shore Experience” con il cinque volte Campione del Mondo di Motonautica Aaron Ciantar al timone del suo spettacolare Chaudron G Edition.
In Costa Smeralda sono sbarcate 24 automobili di alto livello – costruite tra il 1915 e il 2015 – esaminate dalla giuria presieduta dallo storico dell’auto Paolo Tumminelli, coadiuvato dal designer Fabrizio Giugiaro, che ha portato l’ultima sua showcar elettrica, la GFG Kangaroo, e da Luciano Bertolero, fondatore di Auto Classic ed esperto Ferrari; con loro, Afshin Behnia, CEO & Founder della piattaforma online Petrolicious, Shinichi Ekko, presidente del Maserati Club Japan, Carlo Di Giusto, vice direttore di Ruoteclassiche, e Luca Gastaldi, responsabile ufficio stampa ASI.

Il prezioso Trofeo Best of Show realizzato dalla GFG Style di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro (una scultura di materiali compositi che cambia solo di colorazione negli altri concorsi d’eleganza organizzati da Auto Classic e Between) è stato assegnato alla Ferrari 275 GTB 4 del 1966, carrozzata in alluminio da Pininfarina, portata dal noto collezionista Ugo Gussali Beretta. Il Premio Speciale ASI, riservato alla vettura italiana più rappresentativa, è andato alla Ferrari 212 Coupé del 1952 iscritta da Giorgio Vinai: modello costruito in 18 esemplari che ha sancito l’inizio della proficua collaborazione tra la Casa di Maranello e l’atelier Pininfarina.

  • LE VETTURE PREMIATE
  • BEST OF SHOW Ferrari 275 GTB 4 (1966) Ugo Gussali Beretta
  • PREMIO SPECIALE ASI Ferrari 212 Coupé (1952) Giorgio Vinai
  • CATEGORIA “L’ETÀ DELL’ORO: LE AUTO CHE HANNO FATTO LA STORIA” Lancia Theta Sport (1915) Mauro Milano
  • CATEGORIA “MASCHI CONTRO FEMMINE: COUPÉ VS CABRIOLET” Fiat 1100 Vistotal Cabriolet Castagna (1950) Silvia Nicolis
  • CATEGORIA “LA DOLCE VITA: UNA SPIDER PER L’ESTATE” ASA 1000 GT Spider (1964) Edoardo Magnone
  • CATEGORIA “L’ESTATE ADDOSSO: IL VENTO TRA I CAPELLI” Alvis TE 21 Super Cabriolet (1965) Daniel Donovan
  • CATEGORIA “FIGLIE DI WOODSTOCK: LA RIVOLUZIONE DELLO STILE” Ferrari 308 Vetroresina (1977) Francesco Poggioli
  • CATEGORIA “INSTANT CLASSICS: LE MODERNE CHE FARANNO LA STORIA” Lamborghini Aventador SV (2015) Raul Marchisio

100 anni di FIAT 501: un convegno per la prima best-seller italiana

L’Automotoclub Storico Italiano, AISA (Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile) e Registro Fiat Italiano invitano tutti gli appassionati al convegno dedicato ai 100 anni della Fiat 501, la prima “best-seller” italiana. L’appuntamento è per sabato 21 settembre, dalle ore 15.00, presso il Centro Congressi “Carlo Biscaretti di Ruffia” del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Interverranno Luca Manneschi (presidente della Commissione Cultura dell’ASI), Donatella Biffignandi (storica dell’auto e membro AISA) con un approfondimento sull’auto in Italia dopo la prima guerra mondiale, Lorenzo Morello e Rino Rao (membri della Commissione Cultura dell’ASI), con la descrizione delle innovazioni tecniche e l’excursus sulle imprese sportive del popolare modello.
Per l’occasione, nella Piazza del Mauto sarà possibile ammirare alcuni esemplari di Fiat 501 nelle sue varie versioni, messi a disposizione dai collezionisti. Con la 501, commercializzata dal 1919 al 1925, Fiat inaugurò la produzione dei modelli compatti destinati alla produzione di massa: una sorta di utilitaria pensata per soddisfare le esigenze della classe media al termine del primo conflitto.