Concorso d’eleganza “Chantilly Arts & Elegance”: Premio ASI ad un’Alfa Romeo 1750 GTV del 1968

PARIGI (Francia) – Quasi ventimila spettatori hanno ammirato e applaudito le straordinarie automobili che domenica 30 giugno hanno partecipato alla 5^ edizione del concorso francese Chantilly Arts & Elegance, ospitato nel favoloso “domaine” a nord di Parigi. Un evento già annoverato tra i migliori del mondo, insieme a quello italiano di Villa d’Este e a quello americano di Pebble Beach. Il “concours” del 2019 è stato teatro di diverse celebrazioni, come il centenario di Bentley e Ballot, il 110° anniversario di Bugatti, il 50° della iconica Porsche 917, il 20° di Pagani Zonda e il 50° del titolo mondiale di Formula 1 conquistato da Jackie Stewart con la Matra. Quest’anno, poi, “Arts & Elegance” ha stabilito un nuovo record con la presenza di nove concept-car in concorso che si sono contese il Best of Show del “Concours d’Elegance” dedicato a questo genere di automobili: la giuria ha incoronato la sportiva McLaren Speedtail, mentre il pubblico ha preferito la simpatia della Volkswagen ID. Buggy. Le due Best of Show del “Concours d’Etat” (riservato alle vetture storiche anteguerra e dopoguerra) sono state la Bentley 8 Litre Foursome Coupé del 1931 e la Talbot Lago T26 Grand Sport Coupé del 1948.

Anche l’ASI, Automotoclub Storico Italiano, ha partecipato da protagonista alla manifestazione portando sotto i riflettori internazionali quattro vetture della Collezione ASI Bertone, fuori concorso nell’ambito della rassegna tematica dedicata al designer italiano Marcello Gandini: l’Autobianchi A112 Runabout (1969), la Chrysler Simca Shake (1970), la Citroën GS Camargue (1972) e la Ferrari 308 GT Rainbow (1976). Quattro espressioni “avanguardiste” dell’auto che riportano il tratto inconfondibile di Gandini.

Inoltre, l’esperto ASI Gianluigi Vignola ha fatto parte della giuria, insieme ad altre personalità internazionali, ed ha selezionato – nell’ambito del “Concours d’Etat” – la vettura alla quale è stato assegnato un premio speciale dell’Automotoclub Storico Italiano dedicato ad un’auto italiana dotata di certificato di omologazione ASI, garanzia della propria originalità. Il trofeo è andato quindi all’Alfa Romeo 1750 GTV del 1968 esposta dal collezionista francese Antoine Cazalières nella categoria delle vetture dopoguerra conservate e non restaurate.

Il Concorso d’eleganza di Chantilly ha celebrato con ASI il designer Marcello Gandini

PARIGI (Francia) – Domenica 30 giugno 2019 si è svolta, in Francia, la quinta edizione del concorso d’eleganza “Chantilly Arts & Elegance”, uno dei più importanti nel mondo insieme a quelli di Villa d’Este e Pebble Beach. L’Automotoclub Storico Italiano è stato invitato ad esporre quattro vetture della Collezione Bertone, fuori concorso nell’ambito della rassegna tematica dedicata al designer Marcello Gandini: saranno quindi presenti nel parco del bellissimo Domaine de Chantilly (a circa 50 chilometri a nord di Parigi) l’Autobianchi A112 Runabout (1969), la Chrysler Simca Shake (1970), la Citroën GS Camargue (1972) e la Ferrari 308 GT Rainbow (1976). Quattro espressioni “avanguardiste” dell’auto che riportano il tratto inconfondibile di Gandini. È stato anche assegnato uno speciale Premio Internazionale ASI ad una vettura italiana e, in giuria, era presente il Consigliere ASI Maurizio Speziali.

Erano 130 le vetture iscritte nelle varie categorie del “Concours d’Etat”, con esemplari costruiti tra il 1913 e il 2015. Tra le celebrazioni del 2019 ci sono i centenari di Bentley e Ballot, il 50° anniversario della Porsche 917 e il 110° di Bugatti. La classe del “Concours d’Etat” riservata alle creazioni di Marcello Gandini ha fornito una visione spettacolare con le varie Bugatti EB110, Lamborghini Countach e Lancia Stratos, oltre a prototipi come la straordinaria Alfa Romeo Carabo e quelli della Collezione ASI Bertone.

Il concorso “Chantilly Arts & Elegance” ha anche un rapporto speciale con la 24 Ore di Le Mans, come sottolineato dalla presenza in giuria del presidente dell’ACO Pierre Fillon. In ogni edizione del “concours” è sempre stata dedicata una categoria alla famosa corsa endurance francese e per domenica 30 giugno sono attese, tra le altre, una Bentley Speed Six (1930), una Frazer Nash Le Mans Coupé (1953), un’Aston Martin DBR1 (1959), una Porsche 911 GT1 (1997): tutte protagoniste sul circuito della Sarthe.

La tradizione automobilistica francese è stata poi celebrata con il 50° anniversario del Campionato del Mondo di Formula 1 vinto dalla Matra con Jackie Stewart nel 1979. Matra ha rivoluzionato lo sport motoristico a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 introducendo concetti come il telaio monoscocca con serbatoi di carburante strutturali, e metodi di produzione presi dal mondo dell’aviazione. In dieci anni di attività sportiva, Matra ha vinto trofei importanti come il Tour de France Automobile (1970, 1971) e la 24 Ore di Le Mans (1972, 1973, 1974). È stata simbolo del “Trente Glorieuses” (un riferimento ai trent’anni di crescita vissuti in Francia dopo la seconda guerra mondiale) e a Chantilly sfileranno nove gloriose auto blu da competizione.

Riconfermato l’accordo FIA-FIVA per il motorismo storico

Il 26 giugno, a Parigi, Jean Todt e Patrick Rollet, presidenti di FIA e FIVA, hanno rinnovato l’accordo di collaborazione tra le due federazioni internazionali per lo sviluppo del motorismo storico, con particolare attenzione all’uso sempre più consapevole e responsabile dei veicoli d’epoca. Un documento d’intesa (formalizzato per la prima volta nel 1974 e riconfermato nel 1999) che sottolinea la cooperazione degli enti nella difesa e nella promozione della libertà di utilizzo dei veicoli storici, con particolare attenzione sugli aspetti legati alla cultura e alla sicurezza. Riconfermata anche l’attività della commissione composta da sei membri (tre di FIA e tre di FIVA) con l’obiettivo primario di rilevare eventuali problematiche del comparto e suggerire relative soluzioni.

Infine, viene ribadita la competenza della FIA in ambito sportivo e demandata alla FIVA la supervisione delle manifestazioni non competitive. Gli eventi di regolarità (con velocità medie che non devono superare i 50 km/h su strade aperte al traffico) non vengono considerate attività sportive e potranno essere gestite da entrambe le federazioni (e le rispettive associazioni nazionali).

“Questo accordo è molto importante – ha commentato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano, ente nazionale aderente alla FIVA – perché apre un nuovo capitolo di collaborazione tra le due più importanti federazioni internazionali che governano il settore automobilistico. Un accordo che ha l’obiettivo di tutelare e promuovere sempre di più il motorismo storico, ma con la consapevolezza di dover considerare anche le problematiche legate alla sicurezza e alla responsabilità”.

ASI- Automotoclub Storico Italiano insieme alla Federation Of Classic Car China (FCCC) per il “Marco Polo Silk Road Classic Raid 2020”

Nel 2020 verranno celebrati i 50 anni dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina e anche il mondo del motorismo storico darà il suo contributo per festeggiare questo importante traguardo. L’Automotoclub Storico Italiano ha ospitato i rappresentanti della Federation of Classic Car China – Tan Bo, vice presidente e segretario generale, e Juan Bautista Simoni, presidente di FCCC Italy – per siglare un primo accordo che riguarda l’organizzazione dell’evento intitolato “Marco Polo Silk Road Classic Raid 2020”. L’intesa tra le due federazioni prevede la creazione di un tavolo di lavoro comune per delineare le caratteristiche di quella che sarà un’affascinante maratona per auto d’epoca sulla Via della seta, con partenza da Venezia e arrivo a Xi’an, grande città capoluogo della provincia di Shaanxi, nella Cina centrale.
“Siamo molto contenti che la FCCC abbia visto in ASI il partner ideale per concretizzare questa iniziativa – ha sottolineato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – e da parte nostra riuniremo le figure più esperte e preparate per sfruttare al meglio l’opportunità di avviare una proficua collaborazione con la Cina. All’ombra della Grande Muraglia, infatti, sta crescendo sempre di più la passione per i veicoli storici, ma mancano quasi del tutto le competenze culturali e tecniche per impostare al meglio un settore del tutto nuovo in quel Paese. Siamo sicuri che il Marco Polo Silk Road Classic Raid sarà solo il primo passo di una nuova, grande avventura di ASI”.

ASI al Parco Valentino Motor Show 2019 per celebrare la storia dell’auto e del design

Torino, 24 giugno 2019 – Dal 19 al 23 giugno Torino è stata la capitale dell’automobile grazie alla quinta edizione di Parco Valentino Motor Show, salone dell’auto all’aperto con ingresso al pubblico completamente gratuito. Uno spettacolo diffuso in tutta la città, con il fulcro nel grande Parco Valentino che fino agli anni Cinquanta del 1900 ha ospitato il Circuito di Torino con i suoi Gran Premi per auto da competizione, in particolare le monoposto di Formula 1.
L’Automotoclub Storico Italiano è stato protagonista di questa kermesse unica in Europa in qualità di ente patrocinatore di due importanti eventi: il concorso d’eleganza per auto d’epoca “Parco Valentino Classic” e la rievocazione della “Torino-Asti-Torino”, la più antica corsa italiana per veicoli a motore con la sua prima edizione datata 1895.
“La partecipazione di ASI al Parco Valentino Motor Show– ha sottolineato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – ha evidenziato ancora una volta il ruolo di Torino come capitale dell’automobile e culla del motorismo storico: qui, infatti, oltre ad essere ben radicate le origini dell’industria e del design a quattroruote, sono presenti le sedi di ASI e di FIVA, la federazione internazionale dei veicoli storici. Su Torino, quindi, gravita tutto il know how legato al comparto, e grazie ad eventi come Parco Valentino ha l’opportunità di mostrarsi al grande pubblico”.
Nell’ambito del concorso “Parco Valentino Classic” – organizzato da Auto Classic e Between – ASI ha anche schierato tre esemplari della Collezione Bertone, vere icone di design automobilistico degli anni ’70 e ’80: la Ferrari 308 GT Rainbow del 1976, la Chevrolet Ramarro del 1984 e la Lamborghini Countach del 1987. Quest’ultima, inoltre, è stata utilizzata nella “President Parade” di mercoledì 19 giugno, alla quale ha preso parte il neo-presidente dell’Automotoclub Storico Italiano Alberto Scuro: un’affascinante sfilata nel centro di Torino per inaugurare ufficialmente il salone Parco Valentino 2019.
Il concorso d’eleganza ha visto la partecipazione di oltre 30 auto d’epoca suddivise in sei categorie: Questione di stile, Arte in movimento, Pilota e gentiluomo, Carrozze a motore, Italiane purosangue e La dolce vita. La giuria – presieduta da Andrea Levy (patron di Parco Valentino Motor Show) e Paolo Tuminelli, e composta da Paolo Pininfarina (vice presidente ASI), David Giudici, Luciano Bertolero, Alberto Vassallo, Sandro Binelli, Enrico Renaldini e Shayan Bokaie – ha eletto Best of Show la Fiat 8V Berlinetta Speciale Pininfarina di Max Stancari. Lo speciale Trofeo ASI “Per la Storia” è stato assegnato alla Dino 246 GT di Piermario Cornaglia: hanno consegnato il riconoscimento i due vice presidenti dell’Automotoclub Storico Italiano Paolo Pininfarina e Antonio Verzera. I consiglieri ASI Francesco Battista e Antonio Traversa hanno invece ritirato il premio speciale per l’interno più bello vinto dalla Ferrari 308 GT Rainbow Bertone.

Molto interessante anche il programma della “Torino-Asti-Torino”, che quest’anno ha celebrato la sua 124^ edizione. L’iniziativa, firmata da ASI e RACI (Registro Ancetre Club Italia), era riservata alle vetture costruite entro il 1918: dopo essere rimaste in esposizione in Piazza Vittorio Veneto nel pomeriggio di venerdì 21 giugno, le 15 selezionate “ancetre” sono partite per la loro avventura sabato 22, prima sfilando nel centro di Torino, poi raggiungendo Asti. Da qui sono rientrate la domenica concludendo il tour nel cortile del Castello del Valentino. Di particolare interesse, tra le auto al via, una Peugeot Bebé del 1905, una Lancia Alpha del 1908, una Hupmobile Runabout del 1909, una elegantissima Wolseley Siddeley Limousine del 1911 e una Locomobile Roadster del 1915.

  • Le vincitrici del concorso d’eleganza “Parco Valentino Classic”
    Best Of Show: Fiat 8V Berlinetta Speciale Pininfarina (Max Stancari)
    Trofeo Parco Valentino: Fiat Dedica Stola (Paola Stola Ariusso)
    Trofeo ASI: Dino 246 GT (Piermario Cornaglia)
    Trofeo Foglizzo per l’interno più bello: Ferrari 308 GT Rainbow Bertone (Collezione ASI Bertone)
    Classe “Questione Di Stile” Chevrolet Corvair Testudo (Giorgetto Giugiaro)
    Classe “Arte In Movimento” Cisitalia 202 Berlinetta (Gino Coen)
    Classe “Carrozze A Motore” Alfa Romeo 6C 2500 Cabriolet Pinin Farina (Nino Manzoni)
    Classe “Italiane Purosangue” Lancia Stratos (Marcello Delfini)
    Classe “Pilota E Gentiluomo” OSCA MT4 1450 (Hidetomo Kimura)
    Classe “La Dolce Vita” Lancia Aurelia B24 Convertibile America (Maximilian Kappa)

ASI Al Parco Valentino Motor Show 2019 la storia dell’auto sempre protagonista

Dal 19 al 23 giugno, Torino sarà la capitale dell’automobile grazie alla quinta edizione di Parco Valentino Motor Show, salone dell’auto all’aperto con ingresso al pubblico completamente gratuito. Uno spettacolo diffuso in tutta la città, con il fulcro nel grande Parco Valentino che fino agli anni Cinquanta del 1900 ha ospitato il Circuito di Torino con i suoi Gran Premi per auto da competizione, in particolare le monoposto di Formula 1.

L’Automotoclub Storico Italiano sarà protagonista di questa kermesse unica in Europa in qualità di ente patrocinatore di due importanti eventi: il concorso d’eleganza per auto d’epoca “Parco Valentino Classic” e la rievocazione della “Torino-Asti-Torino”, la più antica corsa italiana per veicoli a motore, con la sua prima edizione datata 1895. Inoltre, ASI avrà un suo stand espositivo adiacente al Castello del Valentino, dove saranno in mostra tre esemplari della Collezione Bertone, vere icone di design automobilistico degli anni ’70 e ’80: la Ferrari Rainbow del 1976, la Chevrolet Ramarro del 1984 e la Lamborghini Countach del 1987.

Le vetture, restaurate e riportate in perfetta efficienza da ASI, saranno anche utilizzate per la President Parade di mercoledì 19 giugno – alla quale prenderà parte Alberto Scuro, neo-presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – e parteciperanno al concorso “Parco Valentino Classic” di sabato 23 giugno.

Questo affascinante défilé d’eleganza, organizzato da Auto Classic e Between, vedrà la partecipazione di oltre 30 auto d’epoca. Queste rimarranno in esposizione in Piazza Vittorio Veneto per poi spostarsi al Castello del Valentino per la sfilata finale e le premiazioni. Di assoluto livello anche la giuria, presieduta da Andrea Levy (patron di Parco Valentino Motor Show) e Paolo Tuminelli, e composta da Paolo Pininfarina (vice presidente ASI), David Giudici, Luciano Bertolero, Alberto Vassallo, Sandro Binelli, Enrico Renaldini e Shayan Bokaie. Oltre al riconoscimento per la “Best in show” e alle migliori auto delle sei categorie (Questione di stile, Arte in movimento, Pilota e gentiluomo, Carrozze a motore, Italiane purosangue e La dolce vita), ASI assegnerà un suo premio speciale.

Molto interessante anche il programma della “Torino-Asti-Torino”, che quest’anno celebrerà la sua 124^ edizione. L’iniziativa, firmata dal RACI (Registro Ancetre Club Italia), è riservata alle vetture costruite entro il 1918, che rimarranno in esposizione in Piazza Vittorio Veneto dalle 18.00 di venerdì 21 giugno alle 10.00 di sabato 22, quando partiranno per affrontare il percorso che le porterà ad Asti. Da qui, rientreranno domenica 23 alle 14.00 per il loro ingresso trionfale nel cortile del Castello del Valentino. Di particolare interesse, tra le venti auto al via, una Peugeot Bebé del 1905, una Lancia Alpha del 1908 e una Locomobile Roadster del 1915.

Il motorismo storico sotto i riflettori. “La partecipazione di ASI al Parco Valentino Motor Show– ha sottolineato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – evidenzia ancor di più il ruolo di Torino come capitale dell’automobile e culla del motorismo storico: qui, infatti, oltre ad essere ben radicate le origini dell’industria e del design a quattroruote, sono presenti le sedi di ASI e di FIVA, la federazione internazionale dei veicoli storici. Su Torino, quindi, gravita tutto il know how legato al comparto e grazie ad eventi come Parco Valentino ha l’opportunità di mostrarsi al grande pubblico”.

 

Le auto ASI-Collezione Bertone Al Parco Valentino Motor Show.

Ferrari Rainbow (1976). Dopo il modello di serie 308 GT4, una delle prime Ferrari non disegnate da Pininfarina, Bertone si lancia in un esercizio di stile sullo stesso telaio. Il risultato è l’avveniristica Rainbow, una “targa” sulla quale il tetto scorre dietro gli schienali dei sedili. La linea è compatta e filante, molto segmentata, a tratti volutamente disarmonica: un vero e proprio taglio netto con le linee del passato.

Chevrolet Ramarro (1984). Uno dei grandi obiettivi di Nuccio Bertone fu di carrozzare un telaio Chevrolet Corvette con alcuni criteri ritenuti rivoluzionari. Ci riuscì nel 1984 con la Ramarro, una vettura sperimentale sulla quale il motore venne “sezionato” spostando radiatore e condizionatore al posteriore. Questo permise agli stilisti maggiore flessibilità nel realizzare un design modernissimo tipicamente Bertone: la linea a cuneo che avrebbe influenzato l’intero design.

Lamborghini Countach (1987). Se la Miura ottenne il successo che tutti conoscono, fu anche un po’ merito di Bertone. Naturale, quindi, che la linea della sua sostituta, sarebbe di nuovo stata affidata al carrozziere torinese e ai suoi collaboratori, primo fra tutti Marcello Gandini. La nuova vettura, seguendo il repentino passaggio dalle linee morbide ai “cunei” a spigoli vivi con forme geometriche, secondo le direttive di Nuccio sarebbe stata prodotta con una linea molto fedele a quella del prototipo, valorizzando la meccanica estrema e la ricerca aerodinamica. Nel 1971 ne scaturì un modello che a tutti sembrò arrivare dal futuro, tanto da far esclamare, in piemontese “Countach!” ossia “meraviglia e stupore”: nome conservato dalla stessa Lamborghini. L’auto rimase in vendita per vent’anni, fino al 1990.

Aosta-Gran San Bernardo 2019, successo in famiglia per Loris e Michelle Lumignon

AOSTA, 9 giugno – Grande festa in Valle d’Aosta per la 34esima edizione dell’Aosta-Gran San Bernardo, gara attualmente di regolarità che affonda le sue origini nelle grandi cronoscalate che si sono disputate a partire dagli anni Venti fino al 1957, anno in cui le corse su strada rischiarono di estinguersi dalle strade italiane.

Grandi festeggiamenti in particolare per il vincitore Loris Lumignon, portacolori del Club ASI locale, il CAMEVA, che vinto sia la coppa Lanificio Fratelli Tallia di Delfino, sia la gara a coefficiente Asi (che coefficientava il risultato cronometrico con l’età della vettura) al volante della sua A112 Abarth del 1984. Un successo che acquista ulteriore spessore nel fatto che il driver valdostano ha centrato l’obiettivo avendo al suo fianco la figlia Michelle di otto anni, che ha “costretto” il padre, autista di camion in un’azienda locale distribuzione acque, a partire per ultimo nella gara perché ha voluto consegnare personalmente le refrigeranti bottigliette di acqua minerale a tutti gli equipaggi alla partenza da Piazza Chanoux ad Aosta, avvenuta nel primissimo pomeriggio di sabato quando il sole estivo ha proiettato la temperatura a livelli tropicali. La vittoria di Lumignon è stata secca e decisa in entrambe le classifiche con un incontrastabile allungo fin dalla seconda prova della gara riuscendo a prendere il comando delle operazioni per non lasciarle più sino al traguardo finale con appena 184 penalità dopo 72 prove di precisione, 65 delle quali valide per la classifica, avendo come peggior risultato un 7 penalità nella prova di Marseiller 3.

Il podio delle due classifiche è perfettamente uguale, con al secondo posto Mauro Bonfante-Cinzia Bruno, Fiat 1100/103 del 1956, mattatori delle precedenti gare stagionali, che nella classifica generale pagano 45 penalità a Lumignon-Lumignon, fardello che è stato diminuito ma non annullato dai coefficienti della classifica ASI che appesantiscono maggiormente la A112 Abarth di 32 anni più giovane della 1100 di Bonfante-Bruno. E sono proprio i coefficienti a far scendere in terza posizione nella classifica ASI Roberto Boracco-Angela Bossi che con la loro A112 Abarth del 1982 avevano terminato alla pari nell’assoluta con Bonfante-Bruno. La quarta piazza nella classifica assoluta è di Andrea Malucelli-Monica Bernuzzi, che avevano concluso staccati di sole venti penalità dal podio, è diventata quinta nella graduatoria ASI a causa della minor età della loro Lancia Beta Montecarlo del 1972 rispetto a quella della Fiat 1100/103 TV del 1956 di Fabio Colombo-Carlo Besnati.

La 34esima edizione dell’Aosta-Gran San Bernardo è stata la gara delle auto storiche, ma dei protagonisti giovani. A cominciare dai navigatori, con la piccola Michelle Lumignon sul gradino del podio a fianco del papà Loris, ma anche del “più anziano” Luca Mazzalupi, sesto assoluto in entrambe le classifiche a fianco del papà Saverio su Innocenti Mini Cooper del 1971, risultato che non stupisce, visto che il giovane varesino può ormai essere considerato un professionista dei cronometri avendo iniziato la sua attività di navigatore all’età di cinque anni. Bene anche i due equipaggi Under 31 con Matteo Lozza, navigato dalla sorella Arianna, noni assoluti con la loro proletaria Austin J4 del 1964 che grazie ai coefficienti di età recuperano una posizione nella classifica ASI, mentre Giorgio Barni, lascia il voltante al figlio Luca della loro Osca 1600 GT Fissore che chiudono tredicesimi, ma grazie alla carta d’identità dalla loro vettura classe 1963 salgono in undicesima posizione. Tredicesima posizione finale per l’unico equipaggio interamente femminile, formato da Ornella Bestetti-Cristina Colombo (Lancia Fulvia Rally 1300 HF) scivolate alcune volte in errori penalizzanti, specialmente nelle prove di precisione in cima al Colle.

Dei settantun equipaggi alla partenza ben 69 vedono il traguardo. Si fermano prima del tempo Gerardo Nardiello-Massimo Martini, fermi nelle prime battute della gara per un guasto alla loro splendida Fiat 508 C Nuova Balilla, che si arrendono nell’undicesima prova speciale quando erano quarti assoluti e avrebbero potuto essere dei pericolosi clienti per Lumignon-Lumignon, specie nella classifica ASI. Ed Ermes Bianchi-Alex Perkovic che hanno preferito fermarsi ed aiutare un equipaggio in difficoltà Piersecondo Guenzi-Marinella Bottini, la cui Delta del 1981 non voleva saperne di stare in moto. Prima che le sapienti mani di Ermes Bianchi la riportassero alla ragione.

Decisamente spettacolare il tracciato che nella giornata di sabato 8 giugno ha ricalcato nei suoi 87,80 km di percorso le grandi prove speciali del Rally della Valle d’Aosta, uno dei più prestigiosi del panorama nazionale, con i passaggi nelle classiche Fenis e Saint Marcel portando gli equipaggi da Piazza Chanoux di Aosta fino a Saint Vincent, il tutto reso dinamico dai 37 passaggi sui pressostati. Dopo la cena di gala all’hotel Billia del Casinò di Saint Vincent, che si è trasformata in un’autentica standing ovation per l’organizzatore Antonio Giornetti, la domenica seconda tappa, questa volta da Piazza Chanoux fino ai 2473 metri del Colle del Gran San Bernardo, con suggestivi transiti in splendidi villaggi alpini come Gignod, Saint Oyen e Saint Remy, prima di tuffarsi nella discesa verso Aosta con altri 104,92 km di percorso frammentati da altre 28 prove di precisione che hanno portato il totale del percorso a 192,72 km e i rilevamenti cronometrici a 65. Una seconda prova tormentata da tempo freddo, nuvole basse in quota e pioggia battente che non hanno sicuramente sminuito il valore di questa splendida gara.

 

Asimotoshow, con i “cinquantini” ritorna il profumo di giovinezza

Foto Gabriele Valinotti

VARANO DE MELEGARI (PR), 30 maggio – Ognuno ha una storia da raccontare. Le corse fatte per le strade del paese, sentendosi emuli di Giacomo Agostini o Mike Hailwood. I colpi di genio per procurarsi quelle centinaia di migliaia di lire per comprare il motorino nuovo, o anche solo qualche decina di migliaia per comprarlo usato, tanto avremmo subito cambiato il carburatore per trovare qual pizzico di cavalli in più che la legge vietava e i sogni di ragazzino viveva quotidianamente.

Queste e mille altre emozioni hanno condito la presenza di “200 x 50” che sono sfilati in pista come piccole moto da Grand Prix, con un serbatoio lungo lungo che quasi ci sembrava impossibile arrivare al manubrio, ma rivedendole oggi ci sembrano piccole come giocattoli per bimbi un po’ cresciuti, o con i pedali dei ciclomotori, che consentivano alle nostre compagne di scuola di girare per le vie cittadine. Una splendida parata che ha buttato in pista in un solo momento tantissime moto (duecento? Possibile) ognuna con la sua storia, ognuna con un pizzico della nostra storia. Una parata trionfale che ha visto in prima fila nientemeno che lo stesso sindaco di Varano de Melegari, Giuseppe Restiani, che ha inforcato un Garelli, indossato il casco a scodella. Senza rinunciare alla fascia tricolore di primo cittadino.

Sidecar ad Asimotoshow: il coraggio di essere in due

VARANO DE MELGARI (PR), 30 maggio – Ci vuole più coraggio a mettersi al manubrio o saltare da una parte all’altra come una scimmia sui rami sul “carretto” del passeggero. È l’eterna domanda che si fanno gli spettatori quando vedono in pista gli scatenati equipaggi che sfrecciano a bordo dei sidecar. Ed anche a Varano de’ Melegari ci hanno dato dentro come matti, sollevando le ruote nei cambi di direzione, saltando da una curva all’altra con moto che sono velocissime, spinte da motori di marche che hanno fatto la storia come Laverda, Ducati, Honda.

I funambolici equipaggi dei sidecar hanno dato spettacolo per due giorni in pista, divertendosi come matti come quando davano l’assalto ai titoli tricolori nei circuiti e sulle salite di tutta Italia.

Asimotoshow porta in pista le regine del XX Secolo ed anche di quello prima

Circa sessanta moto hanno popolato la batteria delle più anziane, una ventina delle quali con un secolo di età sulle loro ruote. Uno spettacolo fantastico che ha elevato il valore culturale della manifestazione e sollevato molta curiosità e simpatia negli spettatori ai box. Di Tommaso M. Valinotti, foto di Gabriele Valinotti

 VARANO DE MELEGARI (PR), 29 maggio – Correvano anche loro. In un mondo completamente diverso. Sono le moto della batteria dedicata ai veicoli più vecchi, molti dei quali sono una combinazione fra moto e macchina, con le loro tre ruote, il guidatore seduto dietro ad un “divano” che ospita i due passeggeri. Quando erano giovani, correvano su strade completamente diverse, su fondi sterrati sollevando nuvole di polvere, suscitando spesso le paure delle persone che incontravano, abituate al passo lento e silenzioso degli animali, spaventate dal loro rombo che ad alcuni sembrava divino, ai più sembra infernale.

Asimotoshow ha sempre portato in pista questi magnifici spizzichi di storia, con circa sessanta motociclette che hanno sfilato nella batteria A di apertura, riservata ai mezzi fino al 1940, una ventina dei quali con cento e più anni sulle spalle, a cominciare dalla Chizzolini 1 ¾ HP di Osvaldo Faustini del secolo scorso, più che scorso essendo datata 1897. Marche note come Harley Davidson, Indian, Peugeot, Ariel, Guzzi, BMW e Triumph o meno note (di sicuro ai meno esperti del settore) quali Griffon, Monet & Goyon, Ultima Lyon, Moto Ronyx, Terrot e Alcyon hanno affrontato gagliardamente l’asfalto di Varano portate in pista dai loro piloti (uomini e donne) convenientemente abbigliati come i centauri di un secolo fa, che dovevano affrontare polvere e strade sterrate per muoversi. Oltre allo scetticismo dei viandanti che incontravano sul loro percorso. Scetticismo che oggi è diventato curiosità di conoscere e simpatia.

Asimotoshow, romba il tuono dei motori delle moto da competizione

Di Tommaso M. Valinotti, foto di Gabriele Valinotti

VARANO DE MELEGARI (PR), 28 maggio – Quando le mettono in moto scoppia il silenzio. Nel momento in cui le moto da competizione accendono i motori tutto si ferma per ascoltare la magica sinfonia dei cilindri che urlano dentro le testate.

Sono loro le regine, fra mille principesse, di Asimotoshow. Regine di qualunque età e cilindrata che fanno scoppiare il cuore dall’emozione per queste moto che in pochissimi hanno avuto la fortuna di cavalcare, ma hanno riempito i sogni diurni e notturni di milioni di tifosi che lungo le reti dei circuiti o semplicemente (in età più moderna) le hanno viste in televisione.

MV, Yamaha, Kawasaki, Benelli, Ducati, Laverda, Suzuki, Honda, Morbidelli, Aprilia, Morini sono solo alcuni dei nomi che hanno riempito con il loro canto baritonale l’autodromo Riccardo Paletti nella tre giorni di Asimotoshow, girando nel catino parmense con la stessa grinta e lo stesso spirito di quando erano le regine delle corse e lottavano per conquistare bandiere a scacchi, podi e successi.

Un’emozione vederle girare in pista, ma un emozione altrettanto grande poterle osservare da vicino, scoprire quei piccoli e grandi particolari che mille mani di tecnici e meccanici hanno forgiato nel tempo per permettere loro di essere ogni giorno più veloci, ogni giorno più vincenti e consentire ai loro centauri di impennarle verso la gloria.

Ruote Storiche in Canavese all’assalto di ASImotoshow con Dario Maina

VARANO DE’ MELEGARI (PR), 28 maggio – Diciotto edizioni, sempre presente. Si tratta di Dario Maina, trentasettenne titolare dell’officina Moto Maina Dario di Trofarello, specializzata nel restauro di motostoriche di ogni d’epoca.

Sono particolarmente affezionato ad ASImotoshow, cui partecipo fin dalla prima edizione del 2002, con il Club ‘Ruote Storiche in Canavese’ di cui faccio parte”. Meccanico per passione ereditata dal padre, Bartolomeo, uno che ha vissuto la passione per il collezionismo di motostoriche fin dagli albori, partecipando dietro le quinte alla fondazione dell’ASI nel 1966, Dario Maina non ha mai corso in pista.

La mia passione è far rivivere le moto nella loro fedeltà storica” commenta, pur non disdegnando di scendere in pista durante ASImotoshow con le sue moto. A Varano si è presentato con le sue moto fra le quali una Triumph N 500 perfettamente conservata nel suo fascino dei 92 anni passati da quando è stata venduta nuova dal concessionario Opessi di Torino. Altra moto portata da Dario Maina a Varano de Melegari è la Della Ferrara 350 del 1935, costruita a Torino ed una Triumph Rob North del 1972 che prese parte alla Bol d’Or del Paul Ricard del 1974 e, gioiello della collezione, una Honda 250 del Team Pileri con la quale Loris Capirossi compi il salto dalla 125 dove aveva appena vinto il titolo mondiale alla categoria superiore.

Ma Dario non è il solo Maina presente a ASImotoshow di Varano. Il fratello Flavio, più giovane di lui di quattro anni, oltre a dividere con il fratello le moto presenti nel loro box, è attivissimo come uomo Yamaha, in quanto normalmente responsabile qualità di Yamaha Italia. Un ruolo che lo ha portato a relazionarsi a Varano in qualità di PR con gente come Giacomo Agostini, Steve Baker e Hubert Rigal. E a divertirsi un sacco con le moto in pista.

Nel frattempo il Club Ruote Storiche in Canavese si prepara alla sua manifestazione clou dell’annata, ovvero il raduno per moto costruite entro il 1945 “In moto nelle terre di re Arduino” in programma ad Ivrea domenica 30 giugno.

 

 

Trenta titoli mondiali sfilano nella Parata dei Campioni di Asimotoshow

La parata in pista a conclusione della manifestazione esalta non solo per le corone iridate sulle teste dei piloti, ma anche per i gioielli meccanici che percorrono il nastro di asfalto. E per la possibilità che ha il pubblico di abbracciare i propri beniamini. Testo di Tommaso M. Valinotti; foto di Gabriele Valinotti

VARANO DE’ MELEGARI (PR), 27 maggio – Qualcuno si è preso la briga di fare la somma. Carta e matita in mano sono saltati fuori che nella Parata dei Campioni che ha concluso domenica la diciottesima edizione di Asimotoshow, andata in scena fra venerdì 24 e domenica 26 maggio. Giacomo Agostini (quindici titoli) per la prima volta accompagnato dal figlio Piergiacomo; quindi Freddie Spencer (tre), Manuel Poggiali (due), Carlos Lavado (due), Pierpaolo Bianchi (tre), Steve Baker (uno), Eugenio Lazzarini (tre) e Christian Sarron (uno).

Il passo successivo era calcolare quanti titoli italiani e nazionali fossero in pista, quanti cavalli avessero le moto o più semplicemente quanti spettatori ci fossero sulle tribune (l’ingresso era gratuito), nonostante un clima decisamente sfavorevole, ma il contabile si è rifiutato di rituffarsi sul pallottoliere. Le missioni impossibili non gli competevano.

Ma al di là del conteggio di titoli e successi (aggiungiamo anche le dieci vittorie al Tourist Trophy di Giacomo Agostini), la formula di Asimotoshow sta nel fatto di mettere sul nastro asfaltato di Varano le moto che hanno fatto sognare ormai quattro generazioni di motociclisti, guidate da quegli stessi centauri che le hanno portate a successi immortali rimasti scolpiti nella memoria degli appassionati. Sulla larga striscia del traguardo, sotto il ponte del Riccardo Paletti di Varano, erano diverse le decine di motociclisti schierati per salutare il pubblico plaudente, che non ha fatto molte distinzioni fra i divino “Mino” e Vittorio Zito (classe 1931) il decano di tutti loro: fra Roberto Gallina, arrivato a spinta sulla sua MV 500 ex Agostini del 1966 dai colori iridati di proprietà di un collezionista americano che ha stazionato per tutto il tempo nel box al francese Jean François Baldè che ha spinto a chiodo la sua verde Kawasaki 250 con la quale ha conquistato il titolo di vice campione del mondo nel 1981. E che dire di Michele Gallina, figlio d’arte, che ha portato in pista la Suzuki 653 sviluppata dal padre Roberto e portata al successo da Virginio Ferrari nel 1979 alla 200 Miglia del Mugello e del Paul Ricard.

E con un mostro simile non vuoi farti tutto il rettilineo di Varano a candela su una ruota sola?

Asimotoshow: Agostini e Spencer. I grandi delle due ruote esaltano la scintillante diciottesima edizione

Diventa maggiorenne la manifestazione voluta dall’Automotoclub Storico Italiano dedicata alle due ruote, che ogni anno si arricchisce di piloti ed eventi; divenendo una kermesse di tale ricchezza per cui è impossibile seguire e vedere tutto, con le moto che rombano in pista dalle 13 del venerdì alla stessa ora di domenica. Pioggia permettendo. Ma lo spettacolo non è solo in pista, ma anche nei box, dove gente proveniente da mezzo mondo, che parla lingue diverse, si capisce al volo usando come interprete la grande passione per la moto. Testo di Tommaso M. Valinotti. Foto di Gabriele Valinotti

VARANO DE’ MELEGARI (PR), 26 maggio – Un dato è certo. Alla diciottesima edizione di Asimotoshow erano presenti 755 moto che andavano dalla Peugeot Quadriciclo del 1901 di Elvira Dal Degan fino alle ventennali Aprilia fino alla Yamaha TE 250 GP del 1997 di Saverio Cianchini. Ovvero un secolo di storia delle due ruote nelle varie declinazioni da corsa e da turismo. Più difficile calcolare quanti fossero i titoli mondiali in pista durante la Parata dei Campioni che ha concluso la manifestazione, mentre resta pressoché impossibile (anche per i maghi della statistica) conteggiare i titoli nazionali.

Considerando che era presente il re delle corone iridate Giacomo Agostini (quindici titoli) per la prima volta accompagnato dal figlio Piergiacomo; quindi Freddie Spencer (tre), Manuel Poggiali (due), Carlos Lavado (due), Pierpaolo Bianchi (tre), Steve Baker (uno), Eugenio Lazzarini (tre) e Christian Sarron (uno). Insomma, fate un po’ il conto voi.

Ma non erano i soli ad esaltare il pubblico di Varano. A comporre la lunga striscia dei campioni che domenica hanno fatto due giri di pista a fuoco nell’ora di mezzogiorno ed hanno posato per la foto ricordo di questa edizione 2019 una trentina di centauri che hanno fatto la storia delle corse. A cominciare dal veterano Vittorio Zito 88 anni fra due giorni, a Marco Dall’Aglio recordman della pista di Varano che ha fatto volare la sua Paton GP 500; da Roberto Gallina che ha riportato in pista la blasonata MV 500 ex Giacomo Agostini, al figlio Michele che con l’imbattibile Suzuki 653 curata proprio dal team Gallina ha emulato “fast” Freddie Spencer percorrendo a candela il rettilineo dei box mandando in visibilio i tifosi.

Per proseguire con il francese Jean François Baldè, vice campione del mondo 250 nel 1981 che ha ritrovato la sua Kawasaki 250 per finire al monegasco Hubert Rigal, pilota professionista di auto e moto da quando aveva ventidue anni, ed oggi titolare del team Yamaha Historic Racing Team, che porta sulle piste di tutto il mondo le moto sulle quali far salire piloti come Agostini, Baker, Sarron, e Kenny Roberts. Senza dimenticare il giovanissimo Matteo Ferrari, ventidue anni, ma già con ampia esperienza nel moto mondiale, arrivato a Varano oggi con Manuel Poggiali, per partecipare alla Parata dei Campioni di cui ha ampiamente diritto di far parte.

Una manifestazione che, seppur disturbata dalla costante minaccia di pioggia, divenuta realtà la domenica che ha impedito ai centauri di girare in pista, ma non ha fermato la Parata dei Campioni e gli acrobati del team “Stuntriders” ha vissuto tutto il calore della passione di migliaia di spettatori (anche questi di difficile calcolo, visto che l’ingresso era assolutamente gratuito) che hanno affollato le tribune.

Insomma mentre piloti e spettatori si preparavano a lasciare Varano, caricando le loro moto sui furgoni, fra grandi strette di mano, pacche sulle spalle, la promessa di essere presenti ad Asimotoshow 2020. Perché in questa manifestazione solo gli assenti sono perdenti.

 

Asimotoshow  lo spettacolo a due ruote in pista e al paddock invade Varano

Varano de Melegari 25 maggio – Seconda giornata di Asimotoshow, la rassegna internazionale a due ruote organizzata dall’Automotoclub Storico Italiano e di scena fino a domenica sul circuito di Varano de Melegari.

Lo spettacolo è stato grande sia in pista che all’affollato paddock. A catturare l’attenzione anche e soprattutto i campioni che hanno catturato a più riprese l’attenzione di fans e appassionati del rombo antico. “Mi sento a casa ogni volta ache vengo a Varano – ha esordito il tre volte Campione del Mondo Freddie Spencer – Dal 2011 ho saltato solo un’edizione.  Qua io vivo il piacere di stare in sella, è indescrivibile. E poi la gente, è sempre un piacere sincero rivedere gli amici di anno in anno. Amo questi eventi , e Varano in particolare; questo appuntamento è davvero unico”. Giacomo Agostini si è presentato a Varano insieme al figlio Pier Giacomo: “ Venire ad Asimotoshow è sempre un piacere ed un divertimento. Quest’anno sono con mio figlio ed è ancora più bello”. Hai mai pensato a introdurro tuo figlio nel mondo delle due ruote? “ Mai. Uno in famiglia basta e avanza. Pier Giacomo ha studiato in Inghilterra, si è laureate e ha trovato un giusto lavoro. Condividamo la passione per le moto. Mai e poi mai ho cercato di invogliarlo alle gare”. Di rimbalzo Pier Giacomo: “La passione per le moto è ovvio che faccia parte della nostra famiglia ma io ho trovato la mia strada. Per me papà è un papà come tanti altri non ho mai subito pressioni”. E girare insieme in pista?” Beh è un piacere- ha proseguito Giacomo Agostini- ma comunque le moto sono sempre un mezzo da gestire con attenzione,  sprigionano una notevole potenza e quindi bisogna sempre stare attenti”. E Varano? “Beh, ad Asimotoshow è sempre una grande festa, sono sempre accolto con tanto affetto dai tifosi ed è bello esserci anche se sono appena tornato questa note dal Giappone….”.

Per Christian Sarron, francese Campione del mondo classe 250 nel 1984, è stata invece la prima volta: “ Incredibile. E’ fantastico; si incontrano tanti amici ed una marea di appassionati. Tutto questo non fa che aumentare i bellissimi ricordi che ho dell’Italia”.

Ad Asimotoshow ha catturato interesse anche il Faster Sons Tour di Yamaha che ha inserito quest’anno Varano tra le sue tappe. Numerosi sono stati gli appassionati che hanno fatto visita. Consensi e applause poi anche per le sfilate La Nuvola Rosa, quella francese, quella delle Indian e quella dedicate ai Cinquantini. In tarda mattinata l’attenzione per alcuni minuti si è spostata in cielo per una serie di passaggi a bassa quota di un aereo T-6  Texan del 1944.

Domenica si riprenderà alle 8.30 con la quarta serie di batterie in pista; alle 11.30 nuovo sorvolo Aerei Hag, alle 13 sfilata CMEF Mettiamo in moto la ricostruzione, alle 13.20 appuntamento con lo Stuntriding show e alle 13.35 la Grande Parata dei Campioni.

Ingresso gratuito.

Asimotoshow: rombano i motori in pista

Foto di Gabriele Valinotti

VARANO DE MELEGARI (PR), 24 maggio – Con la tradizionale passerella dei veicoli più antichi, che hanno ospitato a bordo autorità e personaggio è stata inaugurata ufficialmente la 18° edizione di Asimotoshow, la rassegna internazionale a due ruote organizzata dall’Automotoclub Storico Italiano e di scena fino a domenica sul circuito di Varano de Melegari. Alla cerimonia inaugurale  sono intervenuti l’onorevole Giovanni  Tombolato, il senatore Maurizio Campari, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e i sindaci di Varano de Melegari Giuseppe Restiani e di Parma Federico Pizzarotti. In rappresentanza dell’Asi, per la prima volta , è intervenuto tutto il Consiglio federale oltre naturalmente al Presidente Alberto Scuro e al Presidente della Commissione manifestazione moto Palmino Poli.   Si tratta di una nuova edizione record ricca di novità e di partecipazioni internazionali. In pista e al paddock, oltre a scoprire tanta storia,  si potranno ammirare  755 moto.

A conferma dell’interesse che suscita ormai da diversi anni questo emozionante caleidoscopio a due ruote organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano, quest’anno ci sarà anche la presenza ufficiale di  Yamaha Motor che ha scelto la prestigiosa manifestazione dedicata al motorismo storico a due ruote come tappa del Faster Sons Tour. A dare ulteriore lustro alla manifestazione ci penserà poi la FIVA che sarà presente con un proprio stand nel quale saranno esposte alcune moto di valore storico assoluto. Quest’anno, per la prima volta, la FIVA metterà in palio una prestigiosa targa da assegnare alla moto ante-1918 che sarà giudicata da una qualificata giuria internazionale, come la ‘meglio conservata’.

Il programma di Asimotoshow 2019  prevede per Sabato alle 8.30 seconda serie di batterie in pista; alle 13 la Nuvola Rosa, alle 13.15 Vive la France, Vive Monaco con successiva sfilata Indian; alle 13.30 I Cinquantini 200×50; alle 13.45 esibizione Stuntriding show. Alle 14 inizio terza serie di batterie in pista, alle 15.45 sorvolo Aerei Hag, alle 17 Giacomo e Giacomino, protagonista la famiglia Agostini; alle 18.45 sfilata Indian e Sertum. Sabato gli accompagnatori saranno impegnati in un tour con partenza alle 8.30 dal Circuito di Varano comprendente le visite  al Castello di Tabiano e al Palazzo Berzieri di Salsomaggiore. Domenica si riprenderà alle 8.30 con la quarta serie di batterie in pista; alle 11.30 sorvolo Aerei Hag, alle 13 sfilata CMEF Mettiamo in moto la ricostruzione, alle 13.20 appuntamento con lo Stuntriding show e alle 13.35 la Grande Parata dei Campioni.

Ingresso gratuito al circuito per l’intera durata della manifestazione.

Asimotoshow: centauri, accendete i motori

Scatta oggi in pista la kermesse che vedra impegnate per un intero fine settimana quasi 800 moto fra grandiu campioni e irriducibili appassionati, dai cinquantini della nostra infanzia alle velocissime moto da Gran Premio

VARANO DE MELEGARI (PR), 23 maggio – Poche ore ancora e poi si alzerà il sipario sull’edizione 2019 di Asimotoshow di scena dal 24 al 26 maggio sul circuito di Varano de Melegari. Sarà ancora una volta un’edizione record ricca di novità e di partecipazioni internazionali. In pista e al paddock, oltre a scoprire tanta storia,  si potranno ammirare  755 moto. Un record!

Il programma di Asimotoshow 2019  prevede l’inaugurazione ufficiale della 18° edizione venerdì 24 maggio alle ore 13. A seguire inizieranno le batterie di moto in pista. Sabato alle 8.30 seconda serie di batterie in pista; alle 13 la Nuvola Rosa, alle 13.15 Vive la France, Vive Monaco con successiva sfilata Indian; alle 13.30 I Cinquantini 200×50; alle 13.45 esibizione Stuntriding show. Alle 14 inizio terza serie di batterie in pista, alle 15.45 sorvolo Aerei Hag, alle 17 Giacomo e Giacomino, protagonista la famiglia Agostini; alle 18.45 sfilata Indian e Sertum. Sabato gli accompagnatori saranno impegnati in un tour con partenza alle 8.30 dal Circuito di Varano comprendente le visite  al Castello di Tabiano e al Palazzo Berzieri di Salsomaggiore. Domenica si riprenderà alle 8.30 con la quarta serie di batterie in pista; alle 11.30 sorvolo Aerei Hag, alle 13 sfilata CMEF Mettiamo in moto la ricostruzione, alle 13.20 appuntamento con lo Stuntriding show e alle 13.35 la Grande Parata dei Campioni.

Ingresso gratuito al circuito per l’intera durata della manifestazione.

Asimotoshow, ormai ci siamo

Yamaha Motor, Ago con il figlio Giacomino, Freddie Spencer, Ducati, i Cinquantini, la storia a due ruote e tanto altro

VARANO DE MELEGARI (PR), 21 maggio – Poche ore ancora e poi si alzerà il sipario sull’edizione 2019 di Asimotoshow di scena dal 24 al 26 maggio sul circuito di Varano de Melegari. Sarà ancora una volta un’edizione record ricca di novità e di partecipazioni internazionali. In pista e al paddock, oltre a scoprire tanta storia,  si potranno ammirare  755 moto. Un record!

A conferma dell’interesse che suscita ormai da diversi anni questo emozionante caleidoscopio a due ruote organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano, quest’anno ci sarà anche la presenza ufficiale di  Yamaha Motor che ha scelto la prestigiosa manifestazione dedicata al motorismo storico a due ruote come tappa del Faster Sons Tour. E sempre in tema di Yamaha, il Classic Team di Hubert Rigal esporrà una selezione di Yamaha da GP di 500 e 750 cc. A dare ulteriore lustro alla manifestazione ci penserà poi la FIVA che sarà presente con un proprio stand nel quale saranno esposte alcune moto di valore storico assoluto. Quest’anno, per la prima volta, la FIVA metterà in palio una prestigiosa targa da assegnare alla moto ante-1918 che sarà giudicata da una qualificata giuria internazionale, come la ‘meglio conservata’.

Per la gioia degli appassionati, come sempre, parteciperanno a questo grande evento anche numerosi Campioni del Mondo: hanno confermato la loro adesione il pluricampionissimo Giacomo Agostini  (15 titoli iridati) che sarà presente a Varano in sella ad una Yamaha TZ 700, insieme al figlio Giacomino. Ci saranno poi, il tre volte campione del mondo Freddie Spencer su Honda NSR 500, Pier Paolo Bianchi  su Cagiva 500 pure lui iridato per ben tre volte, il venezuelano Carlos Lavado su Yamaha TZ 250 (2 titoli mondiali), Manuel Poggiali su Aprilia RS 250 (2),  l’americano Steve Baker su Yamaha TZ 500 (1), il francese Christian Sarron  su Yamaha TZ 500 (1), senza poi dimenticare i francesi Hubert Rigal (Yamaha TZ 750) e Jean Francois Baldè (Kawasaki KR 350), Peter Balaz (Jawa GP 250) della Repubblica Ceca, gli spagnoli Esteban Fullana (Matchless 500) e Benjamin Grau (Honda RS 250),  gli italiani Dario Marchetti (Ducati 998), Roberto Gallina (MV GP 500), tanto per citarne alcuni.

Come sempre saranno ad Asimotoshow numerosissimi Registri storici e Team, nazionali ed internazionali. Per la dodicesima volta sarà presente il Registro Storico Aermacchi: il club che raduna i cultori delle monocilindriche aste e bilancieri più veloci al mondo metterà in bella mostra le celebri Ala d’Oro. Oltre alle 350 condotte da Paolo Manusardi e Davide Minazzi parteciperanno molte altre moto varesine provenienti da Svizzera, Francia e Germania: in sella l’elvetico di origini friulane Luciano Job mentre torna a Varano dopo la forzata rinuncia all’ultimo momento nel 2017 il collezionista francese Alain Nibart, il presidente del club transalpino dedicato alle moto costruite un tempo alla Schiranna. Oltre alla fida 350 Ala Oro l’appassionato di Parigi porterà a Varano lo scooter Dama, prototipo costruito in un paio di esemplari dal progettista Lino Tonti negli Anni ’50. Sarà dunque l’occasione per scoprire in azione questo geniale progetto purtroppo mai andato in produzione e firmato dal genio di Cattolica scomparso nel 2002. Il Registro Aermacchi grazie a Paolo Manusardi porterà poi in pista una CRTT, in pratica l’Ala d’Oro venduta sul mercato Usa da Harley-Davidson, la consociata di Aermacchi.

Presente anche la Fondazione Ducati che esporrà molti modelli, vere pietre miliari della storia del marchio, tra cui Cucciolo, 750 SS, due esemplari da GP di Giuseppe Sandroni, due Paralleli 350-500 Sport, sidecar 750 YY, 900 SS e 175 F3.

Il Team Laverda esporrà vari modelli della 750 bicilindrica e della 1000 tre cilindri, oltre al prototipo della V6 1000 Endurance mentre il Bimota Classic Parts  metterà in bella mostra una selezione di moto Bimota di particolare interesse storico. Parteciperanno   anche  il World Classic Racing Bikes con una selezione delle più famose GP dagli anni ’50 agli anni ’80. Il Team Gallina invece porterà a Varano la Suzuki RG 653 che Virginio Ferrari nel 1979 al Mugello la portò  alla vittoria nella gara delle 200 Miglia nella categoria F 750 per ripetersi dieci giorni dopo al Paul Ricard nelle 200 Miglia.  A Varano, oltre alle Suzuki del “ Team Gallina “, saranno presenti la AJS 7R  ex John Surtees, la MV 500 ex Giacomo Agostini entrambe di proprietà del noto collezionista Americano Rob Iannucci,  e altre moto di collezionisti vicini al Team quali Norton Manx 500 e 350 degli anni 1958 e 1948.

Il Team Spirit of Speed metterà in bella mostra una selezione di moto da GP degli anni ’70 e ’80. Confermata poi la presenza dell’Ariel Owner’s Club e del Team Obsolete che parteciperà con una AJS Special guidata da John Surtees negli anni ’60. Si tratta di un  esemplare unico!

Prevista inoltre una grande  esposizione di moto Indian in un pittoresco villaggio indiano con tanto di tenda e bivacco. La mostra tematica di Varano de’ Melegari rappresenterà i modelli essenziali della storia della Indian che hanno contrastato l’altra importante casa costruttrice americana Harley Davidson. La mostra tematica di Varano de’ Melegari presenterà i modelli essenziali della storia della Indian.  In bella mostra le Scout e le Chief. Saranno esposti anche vari  modelli con sidecar, di cui una in particolare, con un sidecar biposto per uso taxi che fece il servizio a Palermo dal 1925 al 1937. In mostra anche un tre ruote Dispatch Tow del 1938 usato generalmente per uso postale o per consegne a domicilio, dalla Polizia e dalle officine meccaniche. Ci saranno anche alcuni modelli Four, ossia i 4 cilindri, due  modelli del 1929 con cilindri separate ed un modello del 1941 usato dalla Polizia della Pennsylvania. Un’altra bella rarità è il modello 841 militare, prodotto in 1000 esemplari come sfida dell’esercito americano verso la Germania.  Non ultimi, presenti a Varano, i modelli post bellici degli anni 1946-1948. Tre collezionisti, uno tedesco e due italiani porteranno a Varano invece tre motociclette degli anni ’30 utilizzate nei motovelodromi per le gare di velocità ciclistiche ‘dietro motori’.

Dalla Francia giungeranno tre club che presenteranno  una serie di moto francesi costruite all’ inizio del secolo scorso: sarà la più numerosa collezione mai vista in Italia! Da rimarcare  Il club Roquebrune Cap Martin che  porterà una dozzina di moto: due Gnome Rhone di cui una del 1928, una Martin, 3 Terrot Magnat Debon di cui una del 1924, 2 MGC del 1932 ed una Sansoupape del 1928. Per celebrare il neo nato  Registro Storico Sertum,  i soci esporranno a Varano una ventina di modelli. Per commemorare la recente scomparsa dell’ingegner Rossi, fondatore dell’omonima Casa motociclistica parmense, il collezionista Franco Naummi porterà a Varano una selezione di Moto Rossi.

Dopo il successo degli anni passati tornano ancora più numerosi i ciclomotori nelle loro varie declinazioni: sportivi, turistici e fuoristrada. L’obiettivo è superare i 150 esemplari che hanno sfilato l’anno scorso in pista. Numerosi i club federati ASI che hanno espresso la volontà di partecipare. Tra questi il CAMEA che esporrà  alcune moto e darà vita ad una mostra fotografica intitolata ‘Una passione in provincia: i piloti privati alle corse’. Il CMEF invece  quest’anno  intende coinvolgere il visitatore facendo respirare la voglia di ricostruzione, da parte di coloro che hanno vissuto la guerra e che, improvvisamente, hanno l’opportunità di cominciare una nuova vita, di affermarsi con il proprio lavoro, di far ripartire il Bel Paese. In tema di moto, la rinascita dell’Italia, viene documentata dal CMEF con l’esposizione dei mezzi di tutti i giorni, ma anche di importanti esemplari da corsa, che hanno dominato il panorama mondiale. Ciò, anche quando le regole restrittive sulle caratteristiche tecniche dei mezzi in gara andavano a colpire le soluzioni – vincenti adottate dalle case italiane. Il club AMS Bagni della Porretta ed il Registro storico DEMM saranno presenti insieme al campione Italiano Giuliano Franchi, pilota DEMM nella categoria 50 per gli anni 1961, 62, 63 e recordman mondiale sempre per la stessa marca di moto nel 1958. Direttamente dal Museo DEMM di Porretta Terme (BO) sarà presente anche la conservata DEMM 125 competizione (targa oro ASI) appartenuta al pilota Lucio Zaccanti vincitore nelle gare di circuito dei campionati italiani Formula 2 con la DEMM 125 4 tempi. Sarà inoltre presente il Siluro DEMM detentore di 24 record Mondiali,  collaudato dal pilota “Giuliani no” nel 1956. Il siluro verrà messo in moto e fatto funzionare all’interno dello stand direttamente dal collaudatore. Nello stesso stand AMS Bagni della Porretta-Registro Storico DEMM sarà presente una nutrita collezione di cinquantini con varie tematiche legate agli anni 70-80.

Spettacolo nello spettacolo va pure rimarcata l’esibizione di stuntriding  di Davide Favata, Marco Barzan e Fabiola Zavarise, tre ragazzi trentenni di Treviso che insieme praticano questa disciplina  dal 2007. Lo stuntriding è uno sport estremo con motociclette, prevalentemente sportive e di grossa cilindrata, che prevede evoluzioni come impennate, stoppie, bornout, guida all’indietro e molto altro. Conosciuti e apprezzati nel mondo del freestyle, Favata e Barzan sono tra i migliori in Italia.
  Davide è un pilota tecnico, dallo stile pulito, con una vasta gamma di figure diverse, mentre Marco è un pilota con stile aggressivo, figure acrobatiche e guida al contrario. Insieme si completano, per uno spettacolo coinvolgente e brillante. Entrambi utilizzano moto stradali appositamente modificate per questa disciplina: Davide con Honda CBR 600 rossa e Marco con Kawasaki Ninja 636 nera. Davide e Fabiola sono gli unici in Italia ad eseguire manovre estreme in coppia, il cosiddetto tandem, dove Fabiola interagisce con i piloti sia sulla moto sia a terra.

Il programma di Asimotoshow 2019  prevede l’inaugurazione ufficiale della 18° edizione venerdì 24 maggio alle ore 13. A seguire inizieranno le batterie di moto in pista. Sabato alle 8.30 seconda serie di batterie in pista; alle 13 la Nuvola Rosa, alle 13.15 Vive la France, Vive Monaco con successiva sfilata Indian; alle 13.30 I Cinquantini 200×50; alle 13.45 esibizione Stuntriding show. Alle 14 inizio terza serie di batterie in pista, alle 15.45 sorvolo Aerei Hag, alle 17 Giacomo e Giacomino, protagonista la famiglia Agostini; alle 18.45 sfilata Indian e Sertum. Sabato gli accompagnatori saranno impegnati in un tour con partenza alle 8.30 dal Circuito di Varano comprendente le visite  al Castello di Tabiano e al Palazzo Berzieri di Salsomaggiore. Domenica si riprenderà alle 8.30 con la quarta serie di batterie in pista; alle 11.30 sorvolo Aerei Hag, alle 13 sfilata CMEF Mettiamo in moto la ricostruzione, alle 13.20 appuntamento con lo Stuntriding show e alle 13.35 la Grande Parata dei Campioni.

Ingresso gratuito al circuito per l’intera durata della manifestazione.

Asigokartshow: un successo, nonostante la pioggia

JESOLO (VE) 19 maggio – All’edizione 2019 di Asigokartshow di scena come sempre sulla pista Azzurra di Jesolo, dal 17 al 19 maggio,  hanno partecipato oltre 160 kart. 10 le Nazioni presenti: Inghilterra, Repubblica Ceca, Olanda, Belgio, Estonia, Croazia, Francia, Svizzera, Germania ed Italia. Insomma è stata una grande festa all’insegna della passione dei kart, senza alcun rilevamento cronometrico. Il tutto è iniziato venerdì 17 con le verifiche e le prime batterie in pista. Sabato è stata la giornata clou, con i kartisti che si sono alternati in pista  sia al mattino sia al pomeriggio. Neppure la pioggia caduta incessantemente per l’intera giornata è riuscita a scalfire lo spirito amicabile e divertito di tutti i protagonisti. Alla sera si è svolto il tradizionale e sempre molto apprezzato giro in battello a Venezia con cena servita a bordo. Domenica mattina altri giri in pista, sempre senza cronometro, dalle 10 alle 12 e a seguire pranzo finale e premiazioni.

Salone del Libro 2019: un “off” dedicato alla cultura dei motori

Al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dal 9 al 12 maggio. Molti gli appuntamenti, tra i quali un raduno di Fiat 500 sabato 12 maggio.

TORINO, 9 maggio – In una città come Torino, tutt’ora considerata la capitale italiana dell’automobile e del design, non poteva mancare a questo evento di caratura internazionale il supporto e l’interessamento del mondo dell’ automotive.

Per questo motivo l’Automotoclub Storico Italiano – in partnership con il MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile di Torino – partecipa al Salone del Libro 2019 in rappresentanza del vasto movimento culturale legato al motorismo storico, organizzando “Auto da leggere, un evento del Salone OFF nella prestigiosa “Piazza” del MAUTO. In questo luogo, dal 9 al 12 maggio, troveranno spazio i piccoli editori che producono libri e magazine del settore, con una serie di incontri con gli autori e con i personaggi che hanno contribuito a fare la storia di un oggetto che ha cambiato la vita dell’uomo nel XX Secolo e che ancora oggi è sinonimo di libertà individuale.

Il MAUTO sarà ospite presso lo stand ASI all’interno del Salone del Libro con la presentazione dei servizi didattici del Museo. Un’auto della Collezione ASI-Bertone sarà esposta nel Salone del Libro, a richiamare l’attenzione nei confronti del Salone Off.

L’inaugurazione del Salone OFF “Auto da leggere” è fissata alle ore 15,30 di giovedì 9 maggio presso il MAUTO. Subito dopo, si svolgerà un breve convegno durante il quale saranno divulgate le cifre dell’editoria legata al mondo dei motori, con particolare attenzione ai saggi sulla storia del motorismo, che costituiscono oggi la parte più consistente della produzione libraria.

Durante le giornate di giovedì, venerdì e sabato saranno presentati diversi libri: alle 17,30 di giovedì 9 maggio il volume dell’Automobile Club Torino su Carlo Biscaretti di Ruffia, fondatore del Museo dell’Automobile. Venerdì 10 maggio, alle ore 16,00 la  vasta editoria dedicata al marchio Abarth nell’anno del 70° anniversario; alle 17,00 un volume sul pilota Ignazio Giunti. Sabato 11 maggio alle ore 12,00 un libro dall’argomento molto conosciuto: “Fiat 500, l’utilitaria della libertà” che avrà anche un momento dinamico, con l’arrivo di alcuni esemplari della popolare vettura che ha motorizzato gli italiani e ancora oggi rappresenta nel mondo il nostro Paese.