Rallisti in prova speciale. Sergio Maiga, dall’esordio con la Mini della mamma al timone del Sanremo

L’organizzatore della gara ligure racconta come è nata la sua passione per i rally e come si è sviluppata nel tempo. E perché ha abbandonato il quaderno delle note per assumere il ruolo di organizzatore di una gara così impegnativa. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

 SANREMO (IM) – Da quasi vent’anni è al timone di comando del Rallye Sanremo, ma il mondo delle prove speciali lo conosce da mezzo secolo. Lui è Sergio Maiga, un passato da navigatore, un presente da organizzatore.

In famiglia non c’era nessuno appassionato di rally, salvo io e mio fratello Silvio di un anno più vecchio di me. Ma siamo vicini a Monte-Carlo e il Rallye Sanremo è stato organizzato per la prima volta nel 1928” afferma Sergio Maiga.

In effetti la gara del Ponente Ligure, dopo le prime due edizioni sul finire degli anni Venti (vinte dal rumeno Ernest Urdareanu) ebbe un lungo periodo di fermata, per riprendere come Rally dei Fiori nel 1961 e continuare senza soluzione di continuità sino ai giorni nostri.

In quel periodo Sanremo era un vero crogiuolo di rallisti. Era scontato che i migliori piloti delle gare su strada arrivassero dal Veneto e dalla nostra zona. Per la conformazione delle strade, strette e impervie, che ti obbligano a una guida attenta e concentrata, sfruttando ogni centimetro di asfalto se vuoi andare forte. In quell’epoca a Sanremo c’erano Daniele Audetto, che prima di diventare Direttore Sportivo di Lancia e Ferrari è stato un buon navigatore, due fenomeni con Leo Cella e Franco Patria entrambi vincitori del Rally dei Fiori, Amilcare Ballestrieri; Gigi Taramazzo, il re della Garessio-San Bernardo, non viveva distante”.

Con due gare così blasonate come il Monte-Carlo e il Rallye dei Fiori in zona e molte altri rally in regione, era scontato che i ragazzi dell’epoca si appassionassero alle corse su strada. “Con gli amici andavo a vedere il Rally dei Fiori che partiva dal centro si Sanremo, vicino a casa mia, oltre al fatto di ritrovarci la sera al Daniel’s il bar di Daniele Audetto a Bordighera”.

Raggiunti i diciotto anni, ma non la patente, Sergio Maiga esordisce anche lui in gara come navigatore del fratello Silvio di un anno più vecchio al Monti Savonesi. “Allora la burocrazia era nulla” sottolinea oggi Sergio Maiga, con un pizzico di nostalgia per quando il mondo era più semplice e non doveva immergersi in tutte le scartoffie che comporta l’attuale organizzazione delle gare “e si poteva fare il navigatore anche senza patente”.

Ovviamente non aveva una vettura da rally, e all’epoca chi ce l’aveva?, ma usammo la Mini di mia madre, che ci lasciò a piedi durante la gara”.

Non passa molto tempo che Sergio Maiga ritrova un sedile da navigatore in gara. “Disputai poco dopo un Valli Imperiesi a fianco di Paolo Isnardi, un centauro anche lui alle prime armi rallistiche provenendo dalle gare in moto, che frequentava un preparatore di motociclette dal quale passavo spesso anch’io”.

Il passo successivo è condividere le avventure rallistiche di Orlando Dall’Ava, ristoratore di San Romolo, nell’entroterra di Sanremo, prima con la Fiat 125, quindi con la Fulvia HF, non disdegnando puntate anche all’estero (Rallye Bavaria in Germania, Martha Goldpokal Rallye e Semperit in Austria per inseguire la Mitropa Cup e ancora il Rally del Marocco), quindi con l’altro pilota della zona Amilcare Ballestrieri, fino al 1977.

In carriera ho conquistato due vittorie assolute, una sulla Porsche a fianco di Leo Pittoni e la seconda con Bobo Cambiaghi con una Opel Ascona Gruppo 2, oltre a vincere la nostra categoria al Giro d’Italia del 1974 con Carlo Facetti su un’Alfa Romeo Giulia GT”.

Il 1977, però è l’anno della svolta con due sole gare all’attivo, sulla Opel Kadett GT/E a fianco di Amilcare Ballestrieri. “In quel momento decisi di seguire la famiglia, nasceva mia figlia, finire l’università e dedicarmi alla professione di architetto” sottolinea Sergio Maiga che non ha problemi ad ammettere di essersi subito dispiaciuto della scelta di vita fatta, ma di essere rimasto graniticamente fedele alla decisione presa. Salvo un breve ritorno di fiamma nel 2002 per dettare le note al figlio Mattia, all’esordio nei rally, a bordo di una Seicento al Rallye Mini Sanremo, una gara che si svolgeva sulle speciali attorno al Monte Bignone, mentre non ha mai preso il volante in mano in prova speciale “semplicemente perché non mi interessava

Dopo che ho appeso il casco al chiodo mi hanno chiamato diversi piloti e offerto anche contratti importanti e programmi interessanti, ma non sono tornato indietro sulla mia decisione” ribadisce oggi Sergio Maiga.

Il mondo dei rally allora era molto diverso da oggi. Piloti e navigatore rimanevano insieme per giorni e giorni, le gare erano lunghissime e per provarle si doveva rimanere fuori casa per moltissimo tempo. Gli equipaggi frequentavano gli stessi posti. Ciò facilitava l’aggregazione fra tutti che si ritrovano insieme a fare cena e misurare le prove speciali”.

Se è vero che non si può vivere senza sole, Sergio Maiga non può vivere senza rally e così, appena smesse le gare, si avvicina al gruppo che organizza il Rallye Sanremo, guidato da Adolfo Rava.

Ero uno dei suoi aiutanti, facevo l’apripista e mi occupavo della sicurezza. Anche se allora era valido per il mondiale, l’organizzazione era più facile rispetto a oggi, con meno vincoli e più libertà di azione da parte dell’organizzatore”.

Il mondiale a Sanremo fa tappa sino al 2003, annoi in cui a vincere per la prima volta è l’astro nascente Sébastien Loeb, affiancato da Daniel Elena su Citroën Xsara WRC.

L’uscita della nostra gara dal circuito mondiale non fu assolutamente un fulmine a ciel sereno. In realtà fin da due anni prima sapevamo che il Sanremo sarebbe uscito dal calendario iridato e ci siamo preparati. L’impegno economico era troppo gravoso e le strade dell’entroterra, cui era confinato il Rallye Sanremo dal 1997, non possono contenere l’afflusso di pubblico di circa 500mila persone che il mondiale porta”.

Nel 1996 Sergio Maiga è diventato presidente di ACI Sanremo che dal 2003 organizza il rally di casa prendendo il testimone dalla Sanremo Rally di Adolfo Rava, diventato di recente ACI Ponente Ligure che unisce gli Automobil Club delle province di Savona e Imperia.

La passione nell’organizzare le gare rimane quella di sempre e in questo sono molto aiutato dalla mia famiglia. Da mia figlia Micol che si occupa dell’ufficio stampa e delle pubbliche relazioni, mio figlio Mattia, che lo si vede poco nei giorni di gara, ma è attentissimo ai problemi di sicurezza ed è presente dove nasce un problema per risolverlo e mia moglie Chiara che da quel tocco di eleganza alla gara. Tutti loro sono al mio fianco da sempre, anche quando ero nello staff di Adolfo Rava. Come è un aiuto importante mio fratello Silvio, che con la Sanremo Rally ha organizzato il Sanremo Rally Storico fino a qualche anno fa, prima di farlo confluire nella nostra organizzazione. È un ottimo staff, assieme a tutto il gruppo che lavora per la gara e anche quest’anno siamo pronti a portare le vetture da rally, sia moderne sia storiche, sulle nostre strade dal 1 al 3 di ottobre”.