CIREAS. Si riparte dal Campagne e Cascine

Dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza epidemiologica, il Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche riaccende i motori. iscrizioni in corso per l’appuntamento di Cremona in calendario l’11 e il 12 Luglio.

Riprende con Campagne e Cascine in programma come da calendario, l’11 e il 12 luglio il Campionato Italiano Regolarità Autostoriche (CIREAS) dopo il lungo stop dovuto al blocco delle competizioni sportive decretato dal Governo per le note vicende sanitarie. La competizione organizzata dalla Scuderia 3T Auto d’Epoca Cremona è da anni riconosciuta come una tra le più interessanti nel panorama della Regolarità Classica, sia sotto l’aspetto tecnico che per l’originalità del percorso. Secondo la definizione di molti partecipanti delle scorse edizioni, si tratta di “una vera Università della Regolarità”, un appuntamento quindi da non mancare.

Nell’apposita sezione di AciSport relativa all’appuntamento, è disponibile come sempre il modulo d’iscrizione alla gara. Nonostante il breve lasso di tempo a loro disposizione gli organizzatori sono riusciti ad impostare un percorso con prove tecniche e divertenti, fattibili da ogni tipo di auto, con l’intento di far dimenticare, almeno per un paio di giorni, la terribile pandemia che ha colpito il paese negli scorsi mesi.

Verifiche  e partenze saranno, come nell’ edizione scorsa, nell’ accogliente cornice del Cascinale (Juliette 96) alla periferia di Cremona. Verifiche tecniche solo nella giornata di sabato 11 luglio.

Domenica 12 luglio alle ore 8,30 è prevista la partenza della prima autovettura per il collaudato percorso che si snoderà lungo 78 prove cronometrate in linea e non ripetitive

Alle ore 13,30 è previsto l’arrivo della prima vettura e a seguire il pranzo di fine gara sempre al Cascinale (Juliette 96).

Emanate le linee guida per la ripresa delle sessioni di omologazione e delle manifestazioni

Il Consiglio Federale ASI ha deliberato le linee guida per lo svolgimento delle sessioni di omologazione e delle manifestazioni nel rispetto delle misure anti contagio. L’obiettivo è quello di dare indicazioni per la ripresa delle attività in ossequio alle normative vigenti e mettendo in atto tutte le procedure necessarie per eliminare potenziali fonti di rischio.
Per le sessioni di certificazione – indispensabili per il rilascio dei Certificati di Identità ASI – è stato aggiornato il calendario delle sedute, in modo da recuperare l’inevitabile arretrato dovuto all’emergenza Covid-19. Le modalità restano quelle di sempre, con alcune precauzioni di natura sanitaria come l’uso delle mascherine e degli igienizzanti, messi a disposizione dagli organizzatori. Viene esaminato un solo veicolo alla volta, ma tutto può avvenire con l’efficacia di sempre, adottando le misure di sicurezza del protocollo approntato il collaborazione con la Commissione Legale dell’ASI. Ora si cerca di recuperare, nei limiti del possibile, considerando che nelle 32 sessioni di verifica saltate a causa del lockdown si sarebbe avuta una media di circa 30-35 vetture a seduta.
Il Consiglio Federale ha confermato la sospensione del calendario manifestazioni ASI, lasciando facoltà ai club di dar vita comunque agli eventi che erano iscritti allo stesso, con l’accortezza di farlo nel pieno rispetto delle linee guida della Federazione e delle normative vigenti. Ad esempio, oltre ai dispositivi di protezione individuali, si consiglia l’uso dei sistemi telematici per le comunicazioni, le iscrizioni e la consegna dei materiali ai partecipanti; si raccomanda di evitare assembramenti durante lo svolgimento e di limitare il personale coinvolto nell’organizzazione.

Addio a Horst Brüning, presidente FIVA dal 2007 al 2013

Apprendiamo con grande dispiacere la scomparsa di Horst Brüning, presidente della FIVA (Fédération Internationale des Véhicules Anciens) dal 2007 al 2013. Durante il suo doppio mandato, Brüning ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo della Federazione Internazionale. Mosso da infinita e genuina passione per i veicoli storici, Brüning ha avuto il merito di espandere la FIVA e di estenderne i confini, includendo nazioni quali gli Stati Uniti, la Cina e l’Arabia Saudita, e di aver sempre mantenuto un atteggiamento cooperativo e costruttivo nei confronti dell’Italia, dialogando costantemente con ASI in un rapporto di reciproca stima.
Alberto Scuro
Presidente Automotoclub Storico Italiano

Rallisti in prova speciale. Sergio Maiga: “Il coronavirus ha scombinato i nostri piani di separare il rally storico dal moderno, ma non rinuncio all’obiettivo di vedere tornare il Rallye Sanremo nell’Europeo”

Deciso e determinato, l’organizzatore del rally ligure non ha mai smesso di affinare l’edizione 2020 delle sue gare che avrebbero dovuto svolgersi separatamente in primavera e in autunno. Ciò non sarà possibile; quest’anno storiche e moderne correranno insieme a ottobre. Ma già pensa al 2021. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SANREMO (IM), 25 giugno – Mancava appena un mese alla gara, quando un comunicato stampa informava che il 35° Sanremo Rally Storico, che avrebbe dovuto svolgersi a inizio aprile, era rimandato a data da destinarsi. E con esso il rinato Rally delle Palme.

Un gran peccato, perché la gara storica ligure aveva riconquistato un posto nel calendario del Campionato Europeo da cui era assente dal 2016. Tutto ciò non ha scoraggiato Sergio Maiga che guida lo staff che organizza le due gare principali e i due rally di contorno, che si è preparato per offrire a inizio ottobre un evento di maggior spessore possibile. Senza chiudere nel cassetto l’aspirazione di rivedere il Rallye Sanremo nel calendario europeo. Per fare pendant con lo storico.

  1. Qual è stata l’ultima manifestazione che hai organizzato? – “Il 66° Rallye Sanremo che si è svolto l’11-13 aprile 2019, gara che si è disputata in parallelo al 34° Sanremo Rally Storico, all’11° Sanremo Leggenda e alla Coppa dei Fiori di Regolarità. È stata un’edizione di grande impegno e quindi di grande soddisfazione quando l’evento si è concluso nel migliore dei modi. Anche perché nei mesi precedenti la gara si erano verificate delle frizioni all’interno del gruppo organizzativo; ma tutto è finito nel migliore dei modi, grazie alla mia famiglia, a cominciare da mia moglie Chiara, ai miei figli Micol e Mattia che occupano ruoli strategici nell’organizzazione, al direttore di gara Simone Bettati e a tutto il gruppo di collaboratori che hanno lavorato senza risparmiarsi per tutto l’evento. È stata un’edizione molto spettacolare e incerta sino alla fine, risolta con un gran colpo di coda nell’ultima speciale dall’irlandese Craig Breen, che ha rovesciato a suo favore la classifica con una prestazione da grande campione sulla Testico finale”.
  2. Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “I mei programmi per l’annata 2020 erano di tornare a separare il rally moderno, valido per il campionato italiano, e lo storico, che tornava ad avere validità europea, fatto che non accadeva dal 2016. Avevo pianificato di riesumare il Rally delle Palme, che non si disputa più dal 1998 e che sarebbe scattato appena terminato lo storico di inizio aprile. Negli anni si sono perse molte gare nel Ponente Ligure e come presidente dell’ACI locale e fiduciario ACI Sport è mio impegno farle rinascere e vivere nel migliore dei modi. In collaborazione con PrimoCanale Motori abbiamo fatto nascere anche il Campionato Rally Ligure di cui abbiamo disputato solo la prima gara, la Ronde della Val Merula”.

  3. Q

    uale sarà il tuo prossimo impegno rallistico? – “Siamo costretti a concentrare in un solo fine settimana il 67° Rallye Sanremo, valido per il Campionato Italiano Rally, il 35° Sanremo Rally Storico, che ha perso la validità europea essendo concomitante con il rally moderno, e sarà valido per il Trofeo Rally di Zona, e la 12esima edizione del Sanremo Leggenda, oltre alla Coppa dei Fiori di Regolarità. Purtroppo aver riunito le due gare principali in un solo fine settimana ci costringe a rimandare al prossimo anno la rinascita del Rally Palme. A novembre a Imperia ci sarà la Ronde delle Valli Imperiesi, gara che torna in calendario dopo nove anni ”.

  4. Cosa hai fatto nel periodo di reclusione – “Mi sono dedicato alla mia professione di architetto, andando a lavorare in ufficio e continuando a tenermi informato sulla situazione gare per essere pronto a ripartire appena ce ne fosse stata l’opportunità. Abbiamo dovuto ricostruire tutta la gara in funzione dell’accorpamento di storico e moderno; per l’edizione 2020 del Rallye Sanremo sfrutteremo tutto il lavoro fatto per lo storico che era praticamente pronto, visto che lo abbiamo rimandato ad appena un mese dalla gara. La gara sarà in una tappa sola, come ci richiede la federazione. Per l’organizzazione dello storico posso sempre contare sul contributo di mio fratello Silvio, che ha continuato a organizzare la gara con la Sanremo Rally dopo la morte di Adolfo Rava, prima di farlo confluire in un’organizzazione unica sei o sette anni fa”.

  5. Cosa ti è mancato di più nel periodo di confinamento in casa? – “Sicuramente non poter vedere la mia nipotina che abita a una decina di chilometri di distanza, ma era come fosse stata su un altro pianeta. Appena è stato possibile siamo venuti a trovarla e quello è stato il modo migliore per festeggiare il ritorno alla normalità ”.
  6. Qual è il sogno nel cassetto? – “Il sogno nel cassetto di ogni organizzatore è vedere crescere la propria gara. Siamo ben consci di non poter ambire a un ritorno nel mondiale, Sanremo non ha più le risorse economiche per sostenerlo e non abbiamo il territorio per ospitare tutti i tifosi. Ma sicuramente la giusta collocazione del Rallye Sanremo è nel campionato europeo, sia per quanto la gara storica, sia per quella moderna che manca dal panorama continentale dal 2011. Abbiamo lo staff all’altezza per affrontare la prova europea”.

Sito internet: www.rallyesanremo.com

La foto di Elio Magnano: Massimo Nori, un fedelissimo dell’Ascona 400

Il gommista di Bassano si dimostra grintoso e veloce anche alla guida, dando spettacolo sulle speciali sterrate di Rallylegend. Di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SAN MARINO (RSM), 25 giugno – La fedeltà è una cosa seria. Nella vita e anche nei rally. C’è chi è fedele a una scuderia, a un preparatore, al proprio compagno di equipaggio. Oppure a una vettura. È il caso di Massimo Nori, che vanta una carriera rallistica non particolarmente lunga, ma assolutamente fedele alla stessa vettura, l’Opel Ascona 400, e al suo navigatore Diego Rodighiero, con cui ha condiviso l’abitacolo in tutte le tredici gare disputate fra il 2006 e il 2014, cinque delle quali a Rallylegend, rally in cui Elio Magnano lo ha immortalato nel 2008 sulla prova speciale di Valle di Teva. Dimostrando di avere parecchia sintonia con la muscolosa berlina tedesca, che gli ha regalato la più bella soddisfazione della sua vita rallistica, quando è salito sul gradino più alto del podio del Valsugana Historic Rally del 2012.

 

Buon compleanno Mario (Revelli di Beamont)

GRUGLIASCO (TO), 25 giugno – La storia spesso ricopre con i suoi granelli di sabbia anche i monumenti più grandiosi del suo percorso.  È un po’ il caso di Mario Revelli di Beamont, grandissimo designer e cultore dell’auto che nacque a Roma il 25 giugno 1907 e morì a Grugliasco, dove aveva il suo studio di design, il 29 maggio 1985.  Figlio di un nobile ufficiale dell’esercito, nonché progettista d’armi, il giovane conte sembrava anche lui avviato alla carriera militare coltivando nel contempo la passione per la meccanica. Divenne pilota motociclistico, costruendo con il fratello una moto con cui gareggiare, arrivando a conquistare il titolo di campione italiano gentleman, vincendo il Gran Premio delle Nazioni a soli 19 anni e battagliando con l’astro splendente di allora: Achille Varzi.

Terminati gli studi di cadetto militare si trasferì a Torino, città di origine della famiglia e iniziò a collaborare con le carrozzerie più prestigiose dell’epoca, quali gli Stabilimenti Farina, Ghia (per cui disegnò la Balilla Coppa d’Oro), Garavini per approdare nel 1929 alla Fiat nella sezione Carrozzerie Speciali, collaborando anche con la sezione Aeronautica, disegnando le versioni più eleganti delle Fiat 514, 521 e 525 realizzando alcuni coupé e cabriolet royale di grande impatto stilistico.

Nel 1930 iniziò una proficua collaborazione con Battista “Pinin” Farina che aveva appena fondato la sua azienda, per collaborare in seguito anche con Viotti (per cui realizzò la splendida 525 SS) e Bertone, divenendo in quell’epoca il maggiore rappresentante dello stile “flamboyant” mutuato dalle aerodinamiche carrozzerie francesi, dando forma alla Fiat 1500, che si può ritenere la prima vettura di serie aerodinamica italiana. Nel dopoguerra, dopo aver collaborato con Pinin Farina, Fiat, Siata e ancora Viotti, nel 1952 si trasferì negli Stati Uniti al servizio della General Motors, tornando in Europa due anni dopo per dare il suo apporto al design della SIMCA 1000, 1300 e Aronde.

Fra le sue vetture più note la Fiat 6C 1500 del 1935, la progettazione di un taxi monovolume nel 1940, la trasformazione della Fiat 1100 in ambulanza e la Fiat 1100 Viotti Giardiniera del 1946, che aprì la strada alle Station Wagon europee. Nel corso della sua carriera depositò 35 brevetti, fra i quali il deflettore del vetro e la chiusura centralizzata. Fu anche insegnante di design presso la Scuola d’Arte e Design di Torino e l’Art Center College of Design di Pasadena negli Stati Uniti.

Winners Rally Team in Granda per i test di Dronero

DRONERO (CN), 25 marzo – Penso di non aver mai avuto così tanta voglia di tornare al volante!“.
Matteo Giordano è tanto diretto quanto sincero nell’annunciare la partecipazione, insieme alla moglie Manuela Siragusa, al Test Day di sabato 27 giugno che si svolgerà a Montemale (a pochi chilometri da Cuneo) organizzato da Sport Rally Team.
Si tratta del primo evento motoristico del 2020 nella Provincia Granda finora rimasta nel più totale silenzio motoristico a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese quando la stagione delle gare stava per sbocciare. Patrocinato da Michelin Motorsport, il Test Day si svolgerà tra il Santuario della Madonna di Ripoli e Montemale; saranno circa dieci i chilometri complessivi del tratto asfaltato scelto dall’organizzazione noti per essere teatro abituale del Rally delle Valli Cuneesi.
Giordano – Siragusa affronteranno il test a bordo di una Peugeot 106 Maxi, ultima arrivata in casa FR New Motors (in collaborazione con Alma Racing), di proprietà di Mauro Zappettini.
“Cercheremo di fare il maggior numero di passaggi per mettere a punto l’assetto della vettura e valutare il grip degli pneumatici in questo tratto di strada molto guidato.” – precisa il driver cuneese, portacolori di Winners Rally Team – “Con grande gioia di vivere, dopo tantissimi mesi di inattività, finalmente una giornata da piloti veri“.

A completare la squadra griffata WRT saranno presenti all’evento Giuseppe Barbati e Marco Pollicino su Skoda Fabia R5, Alain Cittadino e Luca Santi su Renault Clio N3, Massimiliano Botto e Marisa Martini su Fiat Panda Kit.

Il test sarà allestito con tutte le peculiarità di un rally. Quindi ci sarà un servizio di sicurezza comprendente ambulanza medicalizzata con a bordo medico anestesista del 118 esperto in rianimazione, carro attrezzi, team di decarcerazione, vettura di soccorso veloce, Il percorso verrà controllato dagli Ufficiali di Gara di ACI Sport, in collegamento radio fra loro e personale competente autorizzato per le procedure COVID-19. “Ovviamente l’evento sarà coperto della polizza di assicurazione con massimale di 26 milioni €, stipulata con ACI Sport e di autorizzazioni Comunali, Provinciale e Prefettizia” assicura Capello.

Svolgimento del test. “Abbiamo recuperato un percorso già usato nel passato per lo Shakedown del rally del Valli Cuneesi e che è sempre stato particolarmente apprezzato dai concorrenti della gara delle Valli Occitane” presenta Capello. Piloti, navigatori e squadre saranno basate nell’ampio piazzale della AFP, un’azienda che ha un suo centro produttivo alle porte di Dronero. Uscite dalla AFP le vetture percorreranno un tratto della SP 442 e prima di immettersi nel centro cittadino imboccheranno la strada provinciale 223, dove avrà inizio il percorso chiuso al traffico. L’avvio avverrà con un primo tratto in salita, prima di tuffarsi in una discesa mozzafiato verso località Ricogno nel comune di Montemale, dove termina la sezione nella quale i concorrenti potranno spingere in sicurezza. Al termine di questo tratto la strada scende ancora fino alla Strada Provinciale 442, per tornare in area service o riprendere l’inizio della prova e rifare il percorso. “È un tratto di strada collaudato dalle esperienze passate e siamo certi che troverà l’apprezzamento di piloti e navigatori in quanto è un percorso particolarmente probante, con la prima parte in salita su strada larga e veloce che mette alla prova il motore e gli assetti in appoggio; mentre dallo scollinamento in discesa fino al termine, la strada si fa stretta e tortuosa chiedendo alla vettura ottime doti di trazione e capacità ripartenza, oltre che un serio impegno all’impianto frenante sollecitato dalle staccate nei tornanti” descrive Pierluigi Capello, che conclude: “Come nelle due precedenti esperienze avremo al nostro fianco Michelin, ma i partecipanti non saranno vincolati all’uso di penumatici della Casa di Clermont Ferrand”.

 

Il test si svolgerà dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di sabato 27 giugno con una pausa pranzo fra le ore 12.30 e le 14.00 con interruzioni di 5 minuti ogni ora per consentire il passaggio di chi abita in zona. Il test si svolgerà in un unico senso di marcia; essendo il percorso un anello di circa dieci chilometri, consente agli equipaggi di riprendere il tratto chiuso al traffico con estrema facilità. “Grazie alla collaborazione con la Selmat, che ci ha messo a disposizione il piazzale asfaltato che ospiterà l’area service e che si trova a poche decine di metri dal percorso ad anello, terminato il giro i piloti potranno scegliere se entrare in assistenza o proseguire per un’ennesima tornata sul tratto di allenamento. Nei due precedenti test day a Monteu Roero e Santo Stefano Roero molti equipaggi sono riusciti a ottimizzare al massimo la giornata, alcuni percorrendo anche settanta chilometri di prova chiusa al traffico, riuscendo a mettere alla frusta la vettura e nel contempo a svolgere tutti quei lavori di messa a punto che il lungo fermo macchina per l’emergenza Covid ha provocato”.

 

 

Le Coppe Michelin tornano sulla rampa di lancio

Definiti i calendari dalla Federazione, le Coppe Michelin tornano in prova speciale, con un ricco montepremi in denaro, oltre a pneumatici turismo e Motorsport track Connect.

Prima gara della Michelin Zone Rally Cup il Rally Lana a Biella dell’11 luglio, mentre la Michelin Rally Cup prenderà il via con il Rally Alba del primo agosto.

CUNEO, 24 giugno – Si riparte. Con l’approvazione dei regolamenti da parte della Federazione anche la Michelin Rally Cup e la Michelin Zone Cup riaccendono i motori.

La Michelin Rally Cup prende in considerazione le quattro gare a calendario 2020 del Campionato Italiano Rally WRC, ovvero Rally Alba (2 agosto), Rally San Martino di Castrozza (6 settembre), Rally Elba (11 ottobre) e Rally Due Valli (25 ottobre). I concorrenti saranno suddivisi in quattro raggruppamenti e verrà stilata anche una classifica femminile e una riservata agli Under 25, oltre a una classifica assoluta.

Pronta a scattare anche la Michelin Zone Rally Cup che si svilupperà nell’ambito delle 24 gare della Coppa Rally di Zona. Per ognuna delle nove zone in cui è divisa l’Italia, i concorrenti saranno suddivisi in cinque raggruppamenti; inoltre sarà stilata una classifica femminile e una riservata ai concorrenti Under 25. I vincitori di ciascun raggruppamento saranno ammessi alla Super Finale Michelin, in programma al Trofeo ACI Como del 7-8 novembre, che avrà classifica dedicata. Saranno inoltre ammessi al Super Finale Michelin gli iscritti alla Michelin Zone Rally Cup vincitori del proprio raggruppamento nelle gare CIR-WRC.

Come negli anni precedenti l’iscrizione ad entrambe le coppe è gratuita e ai concorrenti è fatto unicamente obbligo di montare pneumatici Michelin marcati con il logo M RALLY CUP”, acquistati presso i distributori Bellotto S.p.A. o Lunigiana Gomme che riserveranno ai concorrenti un extra sconto del 5% sull’acquisto dei pneumatici ed applicare sulla carrozzeria della vettura gli adesivi Michelin.

Per tutti gli aggiornamenti sulle Coppe Michelin 2020 è attivo e costantemente aggiornato il sito www.mcups.it

Michelin Motorsport scalda i muscoli e le gomme nel test di Dronero

In attesa di far ripartire i cronometri in prova speciale, il servizio competizioni della Casa di Clermont Ferrand è presente al primo test collettivo con il suo servizio tecnico

CUNEO, 24 giugno – In attesa di tornare in prova speciale Michelin Motorsport si prepara al ritorno in gara prendendo attivamente parte al Test Day per vetture da rally organizzato dallo Sport Rally Team di Piero Capello in programma a Dronero (CN), sabato prossimo, 27 giugno

Nell’occasione Michelin Motorsport sarà presente con i suoi tecnici che offriranno consulenza tecnica a piloti e preparatori; sarà disponibile il servizio di montaggio e smontaggio gomme e di pesatura della vettura, oltre a presentare il nuovo Michelin Track Connect Motorsport, l’indispensabile strumento che consente di mantenere costantemente sotto controllo la pressione dei pneumatici.

In questa occasione a chi acquisterà quattro pneumatici Michelin Pilot Sport R sarà offerta la pesatura gratuita della vettura, due cappellini della linea Michelin Lifestyle e due T Shirt Michelin Life Style.

Appuntamento quindi a Dronero, sabato 27 giugno, presso l’area assistenza nei piazzali dell’AFP-Azienda Formazione Professionale, via Meucci, 2

Per tutti gli aggiornamenti sulle Coppe Michelin 2020 è attivo e costantemente aggiornato il sito www.mcups.it

 

Max Rendina piazza il triplete: oltre a FIA ERC e CIR anche Rally Stars, l’evento dedicato alle WRC+

Roma 24 giugno – Il susseguirsi di notizie e di aggiornamenti si fa sempre più ravvicinato quando manca ormai un solo mese al Rally di Roma Capitale 2020, in programma dal 24 al 26 luglio.
Il round inaugurale del Campionato Europeo Rally FIA European Rally Championship 2020 e del Campionato Italiano Rally 2020 si arricchirà quest’anno anche di un ulteriore evento, il Rally Stars Roma Capitale, gara nella gara riservata alle vetture WRC+. La massima espressione tecnica delle vetture da rally moderne sarà così celebrata con un’iniziativa, voluta da Max Rendina e da tutto lo staff di Motorsport Italia, per far sì che il Rally di Roma Capitale diventi davvero un messaggio di ripartenza per tutto il settore rally.
Rally Stars Roma Capitale genererà una classifica a parte, avrà un vincitore diverso da quello del Rally di Roma Capitale, riservato alle vetture di classe R5, e precederà le vetture e gli equipaggi in lizza per l’appuntamento FIA ERC e CIR in una sorta di apertura in grande stile che utilizzerà il medesimo percorso: dalla spettacolare partenza di Castel Sant’Angelo a tutte le prove speciali in Ciociaria e nei dintorni della Capitale.
Hyundai Motorsport è stato il primo team ad aderire con entusiasmo a questa iniziativa.
“Credo sia una bella opportunitá partecipare ad una gara impegnativa e suggestiva come il Rally di Roma Capitale con la nostra Hyundai i20 Coupe WRC e Dani Sordo – ha commentato Andrea Adamo, Team Principal di Hyundai Motorsport. – Sicuramente ci sará di grande aiuto tornare a correre su asfalto dopo diversi mesi. Il Rally di Roma sará anche di grande aiuto al nostro equipaggio che avrá la possibilitá di riprendere il volante e guidare su asfalto. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare Aci Sport per averci dato questa opportunitá e gli organizzatori del Rally di Roma Capitale per la collaborazione e per l’ospitalitá. La manifestazione sarà sicuramente di grande impatto con la partenza da un luogo suggestivo come Castel Sant’Angelo e la passerella iniziale nel centro di Roma, decisamente affascinante”.

3^ Coppa Ville Lucchesi: la storia dei rallies corre in Lucchesia

Insieme alla gara “moderna” sarà il terzo evento in Italia dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Confermata la validità quale primo atto del Trofeo Rally di terza Zona (TRZ). Percorso e logistica radicalmente rivisti nel rispetto delle nuove normative federali per il contrasto dell’emergenza epidemiologica, ma rimane comunque un percorso di alto livello, ispirato alla tradizione. Iscrizioni aperte fino a mercoledì 8 luglio.

Lucca, 24 giugno 2020La 3^ Coppa Ville lucchesi, prevista per il 18 luglio e riservata alle auto storiche, è nel pieno del periodo di iscrizioni (da effettuare tutte on line) un ventaglio temporale che andrà ad allungarsi fino a mercoledì 8 luglio.

L’evento, organizzato congiuntamente, da MaremmaCorse 2.0 e Automobile Club Lucca e con la collaborazione tecnica di Lucca Corse, insieme alla competizione “moderna” sarà il terzo in Italia dopo la “ripartenza”. Una gara organizzata nel rispetto di tutte le normative previste per il contenimento del contagio da Covid-19: per questo motivo, infatti, l’evento sarà a porte chiuse, non sarà possibile accogliere appassionati lungo il percorso proprio per evitare assembramenti, ma gli amanti del rally potranno seguire la manifestazione sui canali social dell’Aci Lucca e in diretta su NoiTv (canale 10 digitale terrestre Toscana).

Lucca, da anni provincia-simbolo in tutta Italia per il movimento rallistico si appresta a far rivivere la storia automobilistica con la terza edizione di una gara che metterà in campo vetture di pregio, che hanno segnato pietre miliari nella produzione industriale del recente passato e che sono certamente anche testimoni di costume.

Di nuovo valida per l’ambìto Trofeo Rally di III zona. Nei due anni addietro il rally, chiaramente ispirato a dare immagine al territorio già con il proprio nome, la gara ha portato i concorrenti a visitare alcuni angoli della lucchesia, con un programma non solo agonistico ma anche “turistico”, ribadendo l’importante ruolo che lo sport ha come sostegno all’incoming. Quest’anno più che mai, considerando che i due rallies saranno tra le poche manifestazioni di ampio respiro che vedranno la luce nell’estate.

Alle due validità ufficiali vi saranno affiancate quelle relative al Trofeo Rally Toscano e al Premio Rally ACI Lucca. È inoltre è prevista la sezione “All Stars”, riservata alle vetture di particolare valenza storico-sportiva e Vi saranno inoltre le titolarità “promozionali” del Trofeo Pirelli e della Michelin Zone Cup.

Le due edizioni precedenti: successo “casalingo” per Michelini nel  2018, il 2019 parla “senese”. In attesa della terza edizione vale la pena ripercorrere “pillole” di storia delle due precedenti. Fu la grande novità di due anni fa, il “Ville Lucchesi”, che fece trovare un percorso entusiasmante, fatto di “piesse” di lunga tradizione e punteggiato da “tappe” in alcune delle più belle ville lucchesi.

La vittoria andò a Rudy Michelini, al suo esordio nelle “storiche”, con una Porsche 911 SC, affiancato dal fedele Perna.

I paesaggi delle colline lucchesi, da Villa Basilica a Montecarlo, da Gragnano ad Aquilea, passando per le Pizzorne fecero da scenario all’ennesimo trionfo del driver lucchese, passato al comando dalla quarta prova speciale di Gragnano, rilevando il senese Alberto Salvini (navigato da Tagliaferri) a seguito di una “toccata” posteriore di quest’ultimo che ebbe a compromettere lo pneumatico destro della sua Porsche 911 RSr.

Seconda posizione finale poi per il pisano Gianmarco Marcori, con Barbara Neri (Porsche 911 SC) e terzi assoluti finirono altri due lucchesi, Riccardo De Bellis, con Andrea Sarti, anche loro su Porsche 911 RSr. Non passò poi inosservata la prestazione di Mauro Lenci, tornato dopo ben tredici anni al volante della sua amata Peugeot 205 GTI 1.9, portata alla quinta posizione finale, primo tra le vetture a due ruote motrici.

L’edizione dell’anno scorso, invece, conobbe la riscossa di Alberto Salvini e la sua verde Porsche 911RSr, condivisa sempre con Tagliaferri. L’esperto driver di Siena riuscì ad imporsi su sei prove speciali delle sette in programma, un primato maturato nonostante una problematica di natura elettrica palesato nel secondo passaggio su “Gragnano”. Sangue freddo e forza rimasero scalfiti ed ecco dunque il successo sfuggitogli alla prima edizione, con il secondo assoluto tornato nelle mani di Gian Marco Marcori, di nuovo su Porsche, stavolta affiancato da Innocenti, limitato dalle bizze del cambio nel primo giro di prove e da una “toccata” accusata in occasione della penultima ripetizione alle Pizzorne. Podio chiuso dala Porsche 911 SC del comasco Luca Ambrosoli ed Aurelio Corbellini, autori di una prestazione che ha li ha visti costantemente a ridosso delle prime posizioni. Notevole il successo nel quarto raggruppamento di Giovanni Mori e Massimo Cesaretti, anche spettacolari con la loro BMW M3, mentre le magagne elettriche riscontrate già poco dopo il via alla Peugeot 205 GTI ebbe a limitare la prestazione di Mauro Lenci e Ronny Celli.

Programma, logistica e percorso rivisti seguendo le prescrizioni sanitarie federali

Seguendo le prescrizioni Federali previste per la ripresa post Covid-19, l’organizzazione ha messo ovviamente mano al progetto di origine delle due gare, nel rispetto soprattutto di tutti i protocolli sanitari da adottare per la sicurezza attiva e passiva di tutti coloro che saranno coinvolti nell’evento.

Il percorso prevede tre distinte prove speciali da ripetere 2 volte per un totale di 59,840 chilometri di distanza competitiva sul totale di 265,840 dell’intero tracciato. Ci si è ispirati, come già accennato, alla tradizione delle “piesse” lucchesi, che assicureranno spettacolo e agonismo.

Rispetto al recente passato, variato di poco il timing della gara, con partenza alle ore 12,31 di sabato 18 luglio da Lucca Fiere – Via della Chiesa XXXII mentre l’arrivo sarà dalle ore 21,15 nello stesso luogo.

Il quartier generale dell’evento, quindi Direzione Gara, Segreteria e Sala Stampa, sarà ubicato nelle strutture di Lucca Fiere, la cui ampia area sarà anche quella del Parco Assistenza e dell’unico riordinamento previsto di metà gara.

Il 17° Rally del Tirreno sarà un concentrato di emozioni

Top Competition al lavoro per completare l’adeguamento alle norme in vigore che prevedono una rivisitazione del format dell’evento. Due le prove speciali e l’area artigianale “Ex Pirelli” di Villafranca Tirrena centro logistico unico.

Torregrotta (ME), 24 2020. Il 17° Rally del Tirreno e 4° Tirreno Historic Rally si svolgeranno insieme l’8 e 9 agosto prossimi con una formula rivista. Top Competition, che organizza la gara messinese è in pieno lavoro per adeguare l’intera competizione al pieno rispetto delle norme governative sullo svolgimento delle gare e delle direttive impartite dalla Federazione.

Il lavoro degli organizzatori è volto anche a fornire la maggior quantità possibile di informazioni affinché tutti possano godere dello spettacolo della gara, pur dovendo rimanere lontani dalla prove speciali.

Il Rally del Tirreno sarà la prima della tre gare siciliane valide per il Campionato Rally di Zona 2020 ed avrà coefficiente 1,5, sarà anche valido per il Campionato Siciliano, nell’ambito del nuovo calendario appena rimodulato dalla Federazione e annunciato dal Presidente della Commissione Rally Daniele Settimo.

Confermata la spettacolare formula della competizione in notturna, soltanto, le prove saranno in totale 6, con tre passaggi rispettivamente sulla “Colli 4 Strade” da 9,70 Km e “Rometta” da 9,50 Km, come nell’edizione 2019. Concentrato nell’area artigianale “Ex Pirelli” il centro logistico della gara, sarà come sempre operativo il Tirreno Village, ma negli ampi spazi e viali sarà allestito il parco assistenza ed il riordino, la Direzione Gara ed il centro servizi. Come previsto dalle norme sanitarie vigenti, saranno predisposte delle aree “triage” nei varchi d’accesso. Sempre dagli spazi “Ex Pirelli” di Villafranca il rally avrà il suo start e l’arrivo, il tutto al fine di concentrare in unico le attività di controllo e prevenzione.

La nuova logistica di una gara che da sempre è considerata efficace volano per il territorio che coinvolge, è stata pianificata in pieno accordo con le autorità, con le quali vi è un saldo rapporto di collaborazione, oltre che con tutti i partner della competizione che hanno non solo confermato la propria fiducia nell’evento, ma ne hanno auspicato ed incoraggiato lo svolgimento, come segno di piena ripresa attraverso la spinta positiva dello sport.

-“Stiamo definendo gli ultimi particolari e presto daremo delle indicazioni definitive sul completo svolgimento del nostro rally – afferma Maria Grazia Bisazza, Presidente Top Competiton – troviamo continuamente grande collaborazione e ascolto da parte di tutte le autorità con le quali dialoghiamo, nonostante l’intenso impegno del periodo. Il lavoro è certamente favorito dalla competenza e professionalità di tutte le figure coinvolte, che dimostrano di tenere molto allo svolgimento di una gara che sia sinonimo di sicurezza sanitaria e sportiva. E’ fondamentale la spinta e lo spirito di collaborazione di tutti i nostri partner che tengono almeno quanto noi a dare un solido segno di ripresa partendo dallo sport, come l’entusiasmo che continuano a mostrare piloti e team con continui segni di concreto interesse. Nei primi giorni di luglio ci sarà il via alle iscrizioni”-.

 

Nel 2019 vittoria per Salvatore (Totò) Riolo e Gianfranco Rappa su Skoda Fabia R5 che hanno duellato con i giovani Alessio Profeta e Sergio Raccuia anche loro su Skoda Fabia R5. Terzi con  primato tra le due ruote motrici i giovani Michele Beccaria su Renault Clio Super navigato da David Arlotta. Tra le Autostoriche dominio di Domenico Guagliardo e Francesco Granata su Porsche 911.

La Coppa Regolarità Sport Pro Energy Motorsport riparte da Salsomaggiore

VERONA. Passati i mesi bui della pandemia e del lockdown, con una nazione addolorata e costretta a fare i conti delle vite umane perse per il coronavirus, ricominciando la disputa delle competizioni automobilistiche sportive, anche lo staff della Pro Energy Motorsport ha deciso di far ripartire la propria Coppa di Regolarità Sport. La scuderia veronese è stata, però, costretta a rimodellare il calendario delle gare valevoli in base al nuovo calendario Aci Sport 2020, dando un “arrivederci” al 2021 alla Coppa Lago di Garda e al Valpolicella Sport oltre che alla regolarità sport dell’Alpi Orientali, inserendo come new entry il 2° Rally Classic di Salsomaggiore Terme. La manifestazione organizzata dalla Media Rally Promotion sarà a tutti gli effetti la seconda manifestazione del 2020 valevole per la Coppa Regolarità Sport Pro Energy Motorsport, con apertura delle iscrizioni prevista per giovedì 2 luglio e la chiusura per mercoledì 22 luglio. La competizione parmense, con cuore nevralgico nella famosa cittadina termale, ha in programma la disputa di una prova cronometrata al sabato, un assaggio di pressostato in vista della giornata successiva che prevede due tratti cronometrati da ripetere tre volte, permettendo di dare sfogo alla propria passione. “Siamo sempre stati attenti a cercare di capire l’evolversi della situazione calendari –  ha dichiarato il presidente del sodalizio veronese Emanuele Bosco – cercando, per quanto possibile, di mantenere le gare in programma originariamente. Purtroppo venendo a mancare la Coppa Lago di Garda, il Valpolicella e l’Alpi Orientali ci siamo dovuti attivare per cercare competizioni alternative. Grazie alla disponibilità della Media Rally e Promotion è nata questa sinergia che ha permesso di far ripartire la Coppa Regolarità Sport Pro Energy Motorsport proprio dalla loro gara, il Rally Classic di Salsomaggiore. Siamo, infine, in attesa di alcune ulteriori sviluppi che potrebbero portare un ulteriore novità alla Coppa, prima del suo epilogo previsto per novembre al Revival Valpantena”.

Rallisti in prova speciale. Sergio Maiga, dall’esordio con la Mini della mamma al timone del Sanremo

L’organizzatore della gara ligure racconta come è nata la sua passione per i rally e come si è sviluppata nel tempo. E perché ha abbandonato il quaderno delle note per assumere il ruolo di organizzatore di una gara così impegnativa. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

 SANREMO (IM) – Da quasi vent’anni è al timone di comando del Rallye Sanremo, ma il mondo delle prove speciali lo conosce da mezzo secolo. Lui è Sergio Maiga, un passato da navigatore, un presente da organizzatore.

In famiglia non c’era nessuno appassionato di rally, salvo io e mio fratello Silvio di un anno più vecchio di me. Ma siamo vicini a Monte-Carlo e il Rallye Sanremo è stato organizzato per la prima volta nel 1928” afferma Sergio Maiga.

In effetti la gara del Ponente Ligure, dopo le prime due edizioni sul finire degli anni Venti (vinte dal rumeno Ernest Urdareanu) ebbe un lungo periodo di fermata, per riprendere come Rally dei Fiori nel 1961 e continuare senza soluzione di continuità sino ai giorni nostri.

In quel periodo Sanremo era un vero crogiuolo di rallisti. Era scontato che i migliori piloti delle gare su strada arrivassero dal Veneto e dalla nostra zona. Per la conformazione delle strade, strette e impervie, che ti obbligano a una guida attenta e concentrata, sfruttando ogni centimetro di asfalto se vuoi andare forte. In quell’epoca a Sanremo c’erano Daniele Audetto, che prima di diventare Direttore Sportivo di Lancia e Ferrari è stato un buon navigatore, due fenomeni con Leo Cella e Franco Patria entrambi vincitori del Rally dei Fiori, Amilcare Ballestrieri; Gigi Taramazzo, il re della Garessio-San Bernardo, non viveva distante”.

Con due gare così blasonate come il Monte-Carlo e il Rallye dei Fiori in zona e molte altri rally in regione, era scontato che i ragazzi dell’epoca si appassionassero alle corse su strada. “Con gli amici andavo a vedere il Rally dei Fiori che partiva dal centro si Sanremo, vicino a casa mia, oltre al fatto di ritrovarci la sera al Daniel’s il bar di Daniele Audetto a Bordighera”.

Raggiunti i diciotto anni, ma non la patente, Sergio Maiga esordisce anche lui in gara come navigatore del fratello Silvio di un anno più vecchio al Monti Savonesi. “Allora la burocrazia era nulla” sottolinea oggi Sergio Maiga, con un pizzico di nostalgia per quando il mondo era più semplice e non doveva immergersi in tutte le scartoffie che comporta l’attuale organizzazione delle gare “e si poteva fare il navigatore anche senza patente”.

Ovviamente non aveva una vettura da rally, e all’epoca chi ce l’aveva?, ma usammo la Mini di mia madre, che ci lasciò a piedi durante la gara”.

Non passa molto tempo che Sergio Maiga ritrova un sedile da navigatore in gara. “Disputai poco dopo un Valli Imperiesi a fianco di Paolo Isnardi, un centauro anche lui alle prime armi rallistiche provenendo dalle gare in moto, che frequentava un preparatore di motociclette dal quale passavo spesso anch’io”.

Il passo successivo è condividere le avventure rallistiche di Orlando Dall’Ava, ristoratore di San Romolo, nell’entroterra di Sanremo, prima con la Fiat 125, quindi con la Fulvia HF, non disdegnando puntate anche all’estero (Rallye Bavaria in Germania, Martha Goldpokal Rallye e Semperit in Austria per inseguire la Mitropa Cup e ancora il Rally del Marocco), quindi con l’altro pilota della zona Amilcare Ballestrieri, fino al 1977.

In carriera ho conquistato due vittorie assolute, una sulla Porsche a fianco di Leo Pittoni e la seconda con Bobo Cambiaghi con una Opel Ascona Gruppo 2, oltre a vincere la nostra categoria al Giro d’Italia del 1974 con Carlo Facetti su un’Alfa Romeo Giulia GT”.

Il 1977, però è l’anno della svolta con due sole gare all’attivo, sulla Opel Kadett GT/E a fianco di Amilcare Ballestrieri. “In quel momento decisi di seguire la famiglia, nasceva mia figlia, finire l’università e dedicarmi alla professione di architetto” sottolinea Sergio Maiga che non ha problemi ad ammettere di essersi subito dispiaciuto della scelta di vita fatta, ma di essere rimasto graniticamente fedele alla decisione presa. Salvo un breve ritorno di fiamma nel 2002 per dettare le note al figlio Mattia, all’esordio nei rally, a bordo di una Seicento al Rallye Mini Sanremo, una gara che si svolgeva sulle speciali attorno al Monte Bignone, mentre non ha mai preso il volante in mano in prova speciale “semplicemente perché non mi interessava

Dopo che ho appeso il casco al chiodo mi hanno chiamato diversi piloti e offerto anche contratti importanti e programmi interessanti, ma non sono tornato indietro sulla mia decisione” ribadisce oggi Sergio Maiga.

Il mondo dei rally allora era molto diverso da oggi. Piloti e navigatore rimanevano insieme per giorni e giorni, le gare erano lunghissime e per provarle si doveva rimanere fuori casa per moltissimo tempo. Gli equipaggi frequentavano gli stessi posti. Ciò facilitava l’aggregazione fra tutti che si ritrovano insieme a fare cena e misurare le prove speciali”.

Se è vero che non si può vivere senza sole, Sergio Maiga non può vivere senza rally e così, appena smesse le gare, si avvicina al gruppo che organizza il Rallye Sanremo, guidato da Adolfo Rava.

Ero uno dei suoi aiutanti, facevo l’apripista e mi occupavo della sicurezza. Anche se allora era valido per il mondiale, l’organizzazione era più facile rispetto a oggi, con meno vincoli e più libertà di azione da parte dell’organizzatore”.

Il mondiale a Sanremo fa tappa sino al 2003, annoi in cui a vincere per la prima volta è l’astro nascente Sébastien Loeb, affiancato da Daniel Elena su Citroën Xsara WRC.

L’uscita della nostra gara dal circuito mondiale non fu assolutamente un fulmine a ciel sereno. In realtà fin da due anni prima sapevamo che il Sanremo sarebbe uscito dal calendario iridato e ci siamo preparati. L’impegno economico era troppo gravoso e le strade dell’entroterra, cui era confinato il Rallye Sanremo dal 1997, non possono contenere l’afflusso di pubblico di circa 500mila persone che il mondiale porta”.

Nel 1996 Sergio Maiga è diventato presidente di ACI Sanremo che dal 2003 organizza il rally di casa prendendo il testimone dalla Sanremo Rally di Adolfo Rava, diventato di recente ACI Ponente Ligure che unisce gli Automobil Club delle province di Savona e Imperia.

La passione nell’organizzare le gare rimane quella di sempre e in questo sono molto aiutato dalla mia famiglia. Da mia figlia Micol che si occupa dell’ufficio stampa e delle pubbliche relazioni, mio figlio Mattia, che lo si vede poco nei giorni di gara, ma è attentissimo ai problemi di sicurezza ed è presente dove nasce un problema per risolverlo e mia moglie Chiara che da quel tocco di eleganza alla gara. Tutti loro sono al mio fianco da sempre, anche quando ero nello staff di Adolfo Rava. Come è un aiuto importante mio fratello Silvio, che con la Sanremo Rally ha organizzato il Sanremo Rally Storico fino a qualche anno fa, prima di farlo confluire nella nostra organizzazione. È un ottimo staff, assieme a tutto il gruppo che lavora per la gara e anche quest’anno siamo pronti a portare le vetture da rally, sia moderne sia storiche, sulle nostre strade dal 1 al 3 di ottobre”.

La foto di Elio Magnano: la Stella illumina la terra di San Marino con Uwe Nittel

Rally Legend è terreno di conquista e di gloria per molti, a cominciare dal pilota tedesco che proprio in Romagna iniziò l’avventura con la berlina di Stoccarda. Conquistando il terzo posto assoluto. Di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

SAN MARINO (RSM), 24 giugno – Le sue grandi vittorie le ha conquistate in pista, nei campionati mondiali di Formula 1 o alla Mille Miglia. Ma anche nei rally la Mercedes si è fgatta onore. Gli inizi sono a metà degli anni Cinquanta, quando le gare sono lunghissime e solo chi sopravvive può ambire a un buon risultato. E l’imponente berlina 220 si dimostra solida e vincente, così come la sportivissima 300 SL. La versione SE della berlina conquista addirittura due titoli europei a inizio anni Sessanta, e nel 1978 Mercedes entra addirittura ufficialmente nel mondiale rally con la 450 SLC che riesce a conquistare una tripletta al Bandama, abbandonando improvvisamente nel 1981 quando aveva messo sotto contratto nientemeno che il campione del mondo Walter Röhrl. Non ebbe invece carattere ufficiale la trasformazione rallistica della Mercedes 190E che invece raccolse molti successi in pista. Con una simile vettura il tedesco Uwe Nittel si presentò nel 2008 a Rally Legend, affiancato da Peter Göbel , conquistando il terzo posto assoluto e soprattutto dando spettacolo, come dimostra l’immagine di Elio Magnano che immortala l’equipaggio tedesco in azione.

Buon compleanno ALFA Romeo

Di Tommaso M. Valinotti

ARESE (MI), 24 giugno – Era venerdì 24 novembre 1910 quando venne fondata l’A.L.F.A. acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, che nel 1918, con l’ingresso nella proprietà dell’ingegner Nicola Romeo divenne Alfa Romeo. Erede della Società Italiana Automobili Darraq, che produceva su licenza le vetture della marca francese, nello stesso 1910 lanciò sul mercato l’A.L.F.A. 24 HP progettata da Giuseppe Merosi. La crisi dovuta alla prima guerra mondiale costrinse i proprietari dell’A.L.F.A. a cedere l’azienda nel 1918 a Nicola Romeo, che nel 1915 era diventato direttore dello stabilimento del Portello. E fu estromesso nel 1925 dalla Banca Nazionale di Credito (in pratica la Banca d’Italia).

Nonostante le difficoltà finanziare l’Alfa Romeo si impose nel mondo delle competizioni, anche grazie alla P2 progettata da Vittorio Jano che nel 1925 conquistò il campionato mondiale costruttori con Antonio Ascari e Gastone Brilli Peri. Le Alfa Romeo erano le vetture preferite da Benito Mussolini; ciò fece sì che il governo acquisisse nel 1933 il controllo dell’azienda, rilevando le quote delle banche. Con Vittorio Jano alla direzione tecnica e Ugo Gobbato alla guida, l’Alfa Romeo produsse in quegli anni alcuni capolavori della storia automobilistica come la 6C 1500, la 8C 2300 e 8C 2900.

Nel corso della seconda guerra mondiale gli stabilimenti del Portello e di Pomigliano d’Arco (aperto nel 1938) furono pesantemente bombardati. Nel 1945 Giuseppe Luraghi venne chiamato a sostituire Ugo Gobbato, assassinato sul finire della guerra e l’ingegner Orazio Satta Puliga prese il posto di Vittorio Jano. Con loro alla guida l’Alfa Romeo si trasformò in azienda produttrice di vetture a più ampia diffusione come la 1900, presentata nel 1950, la Giulietta del 1955, coniugata anche in versione sprint (Bertone) e spider (Pininfarina). Nel 1962 arrivò la Giulia (anch’essa proposta in versione berlina, coupé e spider), nel 1972 l’Alfasud, prodotta a Pomigliano d’Arco, prima Alfa a trazione anteriore, mentre nello stesso anno l’Alfetta sostituiva la Giulia. Nel 1986 Romano Prodi, allora presidente dell’IRI, Istituto Ricostruzione Industriale proprietario dell’azienda, cedette l’Alfa Romeo alla Fiat. Attualmente sono nel listino Alfa Romeo sono presenti la Giulietta, la Giulia e la Stelvio.

La storia dell’Alfa Romeo nel settore competizioni è ricca di successi. Il debutto avvenne già nel 1911 con la 24 HP che partecipò alla Targa Florio, gara in cui si impose nel 1923 conquistando le prime due posizioni con Ugo Sivocci e Antonio Ascari, gara che la casa milanese vinse sei volte consecutivamente dal 1930 al 1935. Memorabili i successi alla Mille Miglia di cui vinse tutte le edizioni dal 1928 al 1938 (tranne quella del 1931) imponendosi anche in quattro edizioni consecutive della 24 Ore di Le Mans (1931-1934) con la 8C 2300.

Alla ripresa delle competizioni dopo la seconda guerra mondiale l’Alfa Romeo conquistò i primi due campionati mondiali di Formula 1 con Nino Farina 1950 e Juan Manuel Fangio (1951) prima di ritirarsi dalle competizioni. E tornare a spopolare nelle corse turismo negli anni Sessanta con la Giulia GTA e Giulia TZ. Negli anni Settanta l’Alfa Romeo iniziò a fornire i motori V8 prima e 12 cilindri boxer a varie scuderie impegnate in Formula 1, tornando nel 1979 a impegnarsi in prima persona (senza ottenere risultati di prestigio) fino al 1985, ma soprattutto si impegnò con la 33 nel campionato del mondo prototipi che vinse nel 1975 e 1976. Fra i risultati di prestigio ottenuti dall’Alfa Romeo la vittoria con i propri propulsori di dieci campionati europei di Formula 3 e il successo nel DTM del 1993 con la 155 V6 guidata da Nicola Larini.

Dal 18 dicembre 1976 è attivo il Museo Storico Alfa Romeo ad Arese che ospita circa 250 vetture e 150 propulsori.

Settore rally auto storiche: aggiornati i calendari delle serie titolate 2020

Approvate dalla Giunta Sportiva ACI i calendari delle serie storiche dopo lo stop per l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ecco le date per le serie titolate rally 2020 con vetture storiche CIRAS, CIRTS e Trofeo Rally di Zona

ROMA, 23 giugno 2020 – Un intenso lavoro in sinergia tra la Commissione Autostoriche ACI Sport, la Direzione per lo sport automobilistico di ACI  e tutti gli organizzatori delle gare appartenenti al settore rally auto storiche ha permesso di rielaborare un calendario definitivo, seppur ridotto rispetto a quello presentato ad inizio anno.

Dopo lo stop forzato a causa all’emergenza da Covid-19 e la messa a punto del Protocollo Generale per permettere la ripartenza delle attività sportive, la Giunta Sportiva dell’Automobile Club d’Italia ha quindi approvato le nuove date delle serie titolate auto storiche 2020 proposte dalla stessa Commissione. Nello specifico per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche, Campionato Italiano Rally Terra Storico e le quattro zone che compongono il Trofeo di Zona Rally Auto Storiche.

Le parole del Presidente della Commissione Auto Storiche Ing. Paolo Cantarella: “In questi mesi di lockdown la Federazione ha messo a punto il protocollo sanitario che va ad integrare l’RDS dei campionati Rally Auto Storiche. Questo ha permesso alla nostra Commissione di incontrare in videoconferenze gli organizzatori, condividere idee e spunti per la ripartenza e definire il calendario per la seconda parte dell’anno evitando sovrapposizioni e concomitanze dannose per tutti. Siamo grati per l’impegno della Federazione e per lo sforzo degli organizzatori che hanno permesso alla Commissione di proporre un calendario che consente a tutte le specialità (CIRAS, CIRTS, TRZ di tutte le quattro zone) di contare sul numero di gare necessarie per assegnare i campionati. Inoltre il 19 giugno il Consiglio Mondiale FIA ha approvato il calendario del Campionato Europeo Rally Auto Storiche e, come ormai da molti anni, il Rally dell’Elba ne fa parte.”

Nel dettaglio per quanto riguarda il Campionato Italiano Rally Autostoriche 2020 tre gli appuntamenti confermati. A partire dal 10° Historic Vallate Aretine, gara organizzata dalla Scuderia Etruria Sport che si correrà dal 24 al 26 luglio ad Arezzo. Il secondo round si disputerà nel weekend del 17 al 19 settembre, la gara dell’AC Livorno, il 32°Elba Storico, evento confermato proprio in queste ore anche per il Campionato Europeo. Il CIRAS chiuderà le sfide a metà ottobre con il 3° Costa Smeralda Storico, evento organizzato dall’AC Sassari.

Cinque le gare che compongono il Campionato Italiano Rally Terra Storico 2020, già avviato con il Rally della Val D’Orcia organizzato in maniera impeccabile da Scuderia Radicofani Motorsport e disputato lo scorso febbraio. Il CIRTS riprenderà le sfide su fondo sterrato con il 3° Rally Storico Arezzo Crete Senesi e Valtiberina in scena ad inizio agosto ad opera di Valtiberina Motorsport. Proseguirà con il 5° Historic San Marino organizzato dalla FAMS alla fine di agosto e correrà il 2° Rally Storico del Medio Adriatico fine settembre a cura di PRS Group. Il gran finale è programmato per il mese di novembre nel Tuscan Rewind Historic organizzato da Eventstyle.

Rimodulato anche il calendario che riguarda le varie zone del Trofeo Rally di Zona 2020. Quattro i round validi per la 1^ Zona (Città di Torino [R.T.Motorevent ssd. Arl], Sanremo Storico [A.C. del Ponente Ligure], 2° Giro Monti Savonesi [asd Sport Infinity] e la Grande Corsa [asd. Club della Ruggine]); tre per la 2^ Zona  (Lessinia Rally Storico [Rally Club Valpantena] gara disputata a febbraio, Rally Storico Bassano [Bassano Rally Racing] e Due Valli Storico [AC Verona]), per la 3^ Zona (Coppa Ville Lucchesi [AC Lucca], Coppa Città di Pistoia [Pistoia Corse] e Trofeo Maremma Storico [Maremma Corse 2.0]) e la 4^ Zona (Tirreno Historic Rally [Top Competition], Targa Florio Historic [AC Palermo] e Historic Rally Valle Sosio [Comune di Chiusa Sclafani]). Mentre per la Finale del Trofeo Rally di Zona è stata designata La Grande Corsa, in programma il 27 e il 28 novembre.

CIRAS 2020

26 luglio | 10° Historic Rally delle Vallate Aretine [Scuderia Etruria Sport]

17-19 settembre | 32°Rallye Elba [AC Livorno]

16-17 ottobre| 3° Rally Costa Smeralda Storico [AC Sassari]

CIRTS

22-23/02              2° Rally Storico Della Val D’Orcia [Scuderia Radicofani Motorsport] [Effettuato]

08-09/08              3° Rally Storico Arezzo Crete Senesi Valtiberina [Valtiberina Motorsport]

29-30/08              5° Historic San Marino Rally [FAMS]

26-27/09              2° Rally Storico Del Medio Adriatico [PRS Group]

21-22/11              11° Tuscan Rewind Historic [Eventstyle]

TRZ 1^ ZONA

12-13/09              10° Rally St. Città di Torino [Rally Club Valpantena]

03-04/10              35° Sanremo Rally Storico [A.C. del Ponente Ligure]

24/10-25/10        2° Giro Monti Savonesi St. [asd Sport Infinity]

27-28/11              La Grande Corsa  [asd. Club della Ruggine] FINALE TRZ

TRZ 2^ ZONA

14-16/02              II° Lessinia Rally Storico [Rally Club Valpantena] [Effettuato]

25-26/09              15° Rally Storico Bassano  [Bassano Rally Racing]

23-24/10              15° Due Valli Storico [AC Verona]

TRZ 3^ ZONA

18-19/07              3ª Coppa Ville Lucchesi [AC Lucca]

05-06/09              2° Coppa Città di Pistoia [Pistoia Corse]

24-25/10              5° Trofeo Maremma Storico [Maremma Corse 2.0]

TRZ 4^ ZONA

08-09/08              4° Tirreno Historic Rally [Top Competition]

12-13/09              Targa Florio Historic Rally [AC Palermo]

26-27/09              4° Historic Rally Valle Sosio [Comune di Chiusa Sclafani]

 

 

La “2^ Coppa Città di Pistoia” valida per il Trofeo Rally III Zona di autostoriche

Con la rivisitazione del calendario sportivo nazionale a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la Federazione ha assegnato alla gara la validità per il Trofeo Rally di terza zona per le autostoriche. Ridisegnato completamente il percorso rispetto a quanto progettato in origine, rivista la logistica.

Pistoia, 23 giugno 2020 – Per il secondo anno, il Rally Città di Pistoia, ospiterà una competizione a sé stante, quella riservata alle auto storiche: la 2^ Coppa Città di Pistoia.

Anticipato al 5-6 settembre dalla data di origine che sarebbe stata ad inizio ottobre, il rally organizzato da Pistoia Corse insieme all’Automobile Club Pistoia è valido per la Coppa Rally di VI zona a coefficiente 1,5 e per il Trofeo Rally Toscano e ad essi si affianca adesso un’altra validità ufficiale, data dalla rivisitazione di ACI Sport del calendario sportivo nazionale.

La 2^ Coppa Città di Pistoia sarà valida infatti per Trofeo Rally di III zona, appunto per autostoriche, andando ad aggiungersi alla “Coppa Ville Lucchesi” del prossimo mese ed al “Trofeo Maremma” di ottobre.

La gara, vedrà al via anche le “All Stars” (vetture di interesse storico agonistico) avrà il percorso e la logistica radicalmente modificati rispetto a quanto previsto nel progetto di origine, ciò seguendo le nuove disposizioni sanitarie definite nel protocollo sanitario federale ed anche per il contenimento dei costi sia organizzativi che per i concorrenti.

Il percorso, punteggiato da un totale di sei prove speciali (due distinte da ripetere tre occasioni) per un totale di circa 60 chilometri di distanza competitiva, è ispirato alla tradizione della gara pistoiese, la quale per quest’anno dovrà “abbandonare” arrivo e partenza in centro a Pistoia, prevedendo le due cerimonie, come anche parco assistenza, riordinamenti e quartier generale in aree, in via di definizione, più idonee al controllo ed al distanziamento sociale secondo le prescrizioni governative vigenti.          

 

“Storie Alfa Romeo”, decima puntata – Giulia e Stelvio racchiudono 110 anni di eccellenza italiana

Nella settimana del centodecimo anniversario si chiude la serie “Storie Alfa Romeo”, con le vetture che oggi rappresentano 110 anni di eccellenza stilistica e tecnologica Made in Italy. Giulia e Stelvio sono la massima espressione de “La meccanica delle emozioni”: un progetto che ha posto il guidatore sempre al centro, per un’esperienza di guida esaltante. L’approccio top-down ha consentito di sviluppare la gamma di Giulia e quella di Stelvio a partire dalle straordinarie versioni Quadrifoglio. Le prestazioni d’eccellenza fanno parte del DNA di entrambi i modelli che nelle versioni Quadrifoglio hanno conquistato i rispettivi record di categoria al Nürburgring.

Il primo SUV che è anche Alfa Romeo, del resto, non poteva che fregiarsi al suo esordio del titolo di SUV più veloce di sempre. Non solo record in pista: Giulia e Stelvio sono le Alfa Romeo più premiate di sempre.

Alfa Romeo torna al Nürburgring. È una di quelle giornate in cui il cielo sopra il Nordschleife sembra un fondale dipinto. Nuvole maestose si stagliano sopra la corona verde del circuito. L’aria è fresca e asciutta, ideale per mettersi al volante. A due mesi dalla presentazione, Giulia Quadrifoglio è chiamata a dimostrare le sue qualità su una pista che tante volte ha visto Alfa Romeo vincere: il “Grüne Hölle”, l’“inferno verde” del Nürburgring.

Pare che il soprannome sia stato inventato da Sir Jackie Stewart negli anni sessanta, e non potrebbe essere più appropriato. il circuito sembra disegnato dal diavolo in persona: oltre 70 curve che si avvicendano a rettilinei e saliscendi, con 300 metri di dislivelli.

Nell’area di partenza, Giulia Quadrifoglio è pronta. Non è preparata in modo speciale, non monta gomme “slick”, non ha un roll bar di sicurezza: è esattamente l’auto che chiunque potrà acquistare. Non fosse per il casco, anche il pilota – in jeans e polo – sembrerebbe un guidatore qualunque. Non ci sono luci verdi per dargli il via, né lo aspetta una bandiera a scacchi al termine del giro, ma l’adrenalina è la stessa di una gara: c’è un record da battere.

Il pilota mette l’Alfa DNA in modalità “Race” e inizia a spingere. Si rilassa 7 minuti e 32 secondi dopo. Il tempo è incredibile: ben sette secondi sotto il precedente primato del 2015.

Poco più di un anno dopo, Stelvio fa ancora meglio: al termine del giro il cronometro si ferma 8 secondi sotto il precedente primato di categoria.

Giulia e Stelvio sono la berlina e il SUV più veloci di sempre, su uno dei tracciati più difficili del mondo. Un primato difficilmente eguagliabile.

Chi è Giorgio? Siamo nel 2013 quando il nome Giorgio compare per la prima volta sulla stampa di settore: sta per nascere la nuova generazione Alfa Romeo, si legge, e Giorgio è la piattaforma su cui verrà costruita. Il tam-tam sui social è immediato. In tanti si chiedono come nasca il nome. I più romantici ipotizzano un omaggio a Tazio Giorgio Nuvolari. Altri immaginano una scelta personale di Marchionne. Nessuno comunicherà mai il vero motivo. Quel che è certo è che Giorgio sarà a trazione posteriore e integrale, e che avrà obiettivi molto ambiziosi.

L’Azienda pianifica grandi investimenti sulla piattaforma e sullo stabilimento di Cassino, destinato a ospitare la produzione dei nuovi modelli. Soprattutto, organizza le sue migliori risorse tecniche in “think thank” dedicati. Ai progettisti coinvolti chiede di lasciare da parte vecchie regole e abitudini, di pensare fuori dagli schemi, di “credere, sognare e creare”.

Chi sono gli Skunks, I team Giorgio si isolano dal resto dell’azienda per concentrarsi esclusivamente sulla nuova piattaforma. Il gergo aziendale dà loro un soprannome, che adottano con orgoglio. Per conoscere questo nome, e la sua origine, dobbiamo fare un passo indietro di settant’anni.

Clarence Leonard “Kelly” Johnson non è un progettista Alfa Romeo, ma la sua storia ci interessa lo stesso. Kelly è un ingegnere aeronautico della Lockheed Martin, e nel 1943 viene messo a capo di un progetto speciale: sviluppare da zero, in sei mesi, un caccia in grado di fare la differenza nei cieli della seconda guerra mondiale. La sfida è impossibile: ma lui accetta, con la condizione di avere carta bianca sul processo da seguire. Al termine del periodo stabilito – anzi, con una settimana di anticipo – consegna lo “XP-80 Shooting Star”, il primo caccia a reazione americano. Il suo team si chiama “Skunk Works”.

Per sé e per il resto dell’azienda, i gruppi di lavoro Giorgio diventano “gli skunks”. Anche loro partono “da foglio bianco”, hanno tempi strettissimi e un compito molto ambizioso: rimettere il guidatore al centro, offrendo un’esperienza di guida degna dei valori e della tradizione Alfa Romeo. Sul loro lavoro si fonda una nuova generazione di prodotti del Marchio.

Il lancio della Giulia al nuovo Museo Alfa Romeo. La versione che esprime al massimo le qualità della piattaforma Giorgio è la più sportiva in assoluto, la Giulia Quadrifoglio. L’azienda decide di adottare un approccio top-down, e presentarla per prima.

È un lancio molto atteso, ed è avvolto nel segreto più assoluto: non vengono mai anticipate alla stampa foto o caratteristiche tecniche. E neppure il nome.

La nuova Giulia viene rivelata al mondo il 24 giugno 2015: un giorno speciale per tanti motivi. Perché è il compleanno del Marchio, il 105esimo. Perché nasce un’auto che gli appassionati aspettavano con trepidazione. E perché Alfa Romeo torna ad avere una casa: sulle note del “Nessun dorma” di Puccini, il maestro Andrea Bocelli saluta Giulia nelle sale del rinnovato Museo Storico di Arese. Passato e futuro si incontrano.

La nuova Giulia. Gli obiettivi di prodotto sono scritti nella storia del Marchio: motori all’avanguardia e innovativi, una perfetta distribuzione dei pesi, soluzioni tecniche uniche, il miglior rapporto peso/potenza della categoria – e naturalmente un design straordinario, dall’inconfondibile impronta italiana.

I propulsori di Giulia sono tutti nuovi, e tutti interamente in alluminio. Il 6 cilindri bi-turbo benzina della Quadrifoglio eroga 510 cavalli per 600 newton/metro, valori sensazionali per una berlina media quattro porte. Masse e materiali sono progettati per garantire una perfetta distribuzione dei pesi: 50/50 tra i due assi.

Le soluzioni tecniche innovative sono moltissime: tutta la vettura è di nuovo progetto. La sospensione anteriore è a doppio quadrilatero con asse di sterzo semi-virtuale, per rendere più controllabile l’angolo di sospensione e ottenere un’aderenza a terra ottimale: i due bracci inferiori creano un movimento “a forbice” che genera un feeling lineare in tutte le condizioni con un rapporto di sterzo record (meno di 12:1). Sul retrotreno viene introdotto il nuovo schema Alfalink™, un sistema multilink a quattro bracci e mezzo: molto rigido in curva, e al tempo stesso flessibile longitudinalmente. Entrambe sono soluzioni “made in Alfa Romeo”.

Leggera e sempre sotto controllo. Per assicurare a Giulia il miglior rapporto peso/potenza, vengono utilizzati materiali ultra-leggeri in tutte le parti del veicolo: alluminio (per basamento e testa motore, componenti di carrozzeria e sospensioni); un composito di alluminio e materiale plastico (per la traversa posteriore); fibra di carbonio (per l’albero di trasmissione, il cofano, il tetto, ma anche per la struttura dei sedili anteriori). Il “body-in-white” pesa solo 322 kg. All’elettronica si chiede di aumentare sicurezza e piacere di guida, ma senza sostituirsi a chi è al volante. Per questo, il team Giorgio sviluppa sistemi specifici con una chiara connotazione Alfa Romeo: dalla trazione integrale Q4 (che interviene autonomamente solo quando serve), all’Integrated Brake System (che gestisce i dispositivi di frenata e il controllo di stabilità), dal Differenziale a Slittamento Lineare (che migliora la risposta in curva), fino al Torque Vectoring (che distribuisce in modo programmato la potenza alle ruote posteriori, migliorando la trazione e la prontezza di sterzo). A coordinare tutte le funzioni, un “supercervello” rappresentato dall’esclusivo Chassis Domain Control.

Le straordinarie doti dinamiche della vettura sono esaltate da un design teso ed essenziale – che rivela la sua italianità nell’armonia elegante dei volumi, e la sua eccellenza tecnica negli straordinari risultati aerodinamici (0,25 di Cx).

Che cosa hanno in comune Giulia e la Quadrifoglio. Per creare le loro versioni ultrasportive, quasi tutte le Case arricchiscono il modello base, spesso cambiando elementi strutturali per migliorare i pesi e le prestazioni. Queste macchine sono prodotte su linee separate, e in molti casi da fornitori terzi. Al contrario, Giulia deriva dalla Quadrifoglio – e non solo esteticamente: le due vetture condividono l’architettura, l’utilizzo di materiali leggeri, la maggior parte della meccanica, perfino la linea di montaggio di Cassino. Il risultato è unico sul mercato: ogni Giulia, a partire dalle motorizzazioni di ingresso, ha la stessa ripartizione dei pesi tra anteriore e posteriore, la stessa rigidezza torsionale, gli stessi schemi di sterzo e sospensioni del “top di gamma” sportivo.

Stelvio: la prima Alfa Romeo che è anche un SUV. La piattaforma Giorgio non nasce solo per Giulia. È venuto il momento anche per Alfa Romeo di cimentarsi nel segmento degli Utility Vehicles, il più dinamico e aperto alle novità. E nel febbraio 2017 nasce Stelvio, il primo SUV della storia del Brand. La sfida non è semplice: fare un veicolo capace di muoversi con agilità sulla neve e sugli sterrati, senza perdere nulla in termini di prestazioni, handling e controllo della strada. In altre parole: un SUV che si guida come una berlina sportiva. Rispetto a Giulia, il pavimento è più alto, con una posizione di guida più elevata. Aumenta lo spazio a disposizione di passeggeri e bagagli. È maggiore la corsa delle sospensioni, per garantire la giusta altezza da terra nei percorsi fuori asfalto. Anche la carreggiata è leggermente più ampia, per accrescere la stabilità. Ma architettura e meccanica rimangono le stesse, così come la gamma motori e i sistemi elettronici. Il risultato è una vettura che ha “un’anima Alfa Romeo in un corpo da SUV”. Una combinazione che sorprende tutti, e regala emozioni di guida uniche.

La sportività elegante. Giulia e Stelvio rappresentano l’eccellenza nei loro segmenti in termini di prestazioni e risposta dinamica. L’impianto tecnico di base è – e rimane – all’avanguardia. Perciò per il Model Year delle due vetture i progettisti Alfa Romeo spostano la loro attenzione sull’esperienza di bordo, che deve essere sempre più piacevole, sicura e connessa. Il Marchio va alla riconquista del suo tradizionale territorio: la “sportività elegante”. Un concetto che abbiamo visto ricorrere nelle storie Alfa Romeo di ogni epoca: non la “premiumness” di chi ostenta una ricchezza senz’anima – piuttosto il perfetto equilibrio tra forma, funzione e divertimento di guida. Il lancio di Giulia e Stelvio MY20 segna un altro passo in questa direzione.

Giulia e Stelvio Model Year 2020. Sulle nuove Giulia e Stelvio, le soluzioni più avanzate vengono messe al servizio del comfort e di un piacere di vivere tipicamente italiano. Gli interni delle due vetture sono ridisegnati per migliorare ancora qualità ed eleganza. La connettività diventa protagonista, grazie al sistema di infotainment con touch-screen da 8,8 pollici e una facilità d’uso da smartphone. L’offerta telematica è completata da una suite di servizi Mopar per la gestione dell’auto in remoto.  Ancora più importanti sono le novità nel campo della tecnologia di guida. I nuovi ADAS (Advanced Driving Assistance Systems) segnano il passaggio dal primo al secondo livello di autonomia: i sistemi non si limitano a informare chi è al volante, ma diventano attivi in caso di necessità, esaltando la sicurezza delle vetture.

Le Alfa Romeo più premiate di sempre. Nell’arco di cinque anni, Giulia e Stelvio diventano le Alfa Romeo più premiate di sempre: 170 riconoscimenti internazionali – assegnati da testate specializzate e media generalisti, votati da giurie di esperti o direttamente dai clienti, dedicati all’innovazione o allo stile. A partire da “Eurocarbody of the Year” 2016, dedicato al miglior progetto di architettura veicolo, per continuare con i numerosi premi per lo stile e il design. La bacheca è piena, e i premi continuano ad arrivare: come il “Performance Car of the Year 2020”, che la giuria di esperti di “What Car?” ha assegnato a Giulia Quadrifoglio per il terzo anno consecutivo, dopo averla confrontata con sportive di tutte le fasce del mercato. La motivazione è giusto motivo d’orgoglio per i progettisti Alfa Romeo: “una vettura ad alte prestazioni che si può guidare tutti i giorni”.

Lamborghini SCV12: la hypercar Squadra Corse è pronta per il debutto

La vettura da track days in edizione limitata verrà presentata in estate. Il motore V12 aspirato più potente mai sviluppato da Lamborghini. Aerodinamica e cinematica sospensioni ispirate ai prototipi da competizione

Sant’Agata Bolognese, 23 giugno 2020 – Lamborghini SCV12, la hypercar da pista progettata da Lamborghini Squadra Corse e disegnata dal Lamborghini Centro Stile, ha completato i test di sviluppo ed è pronta al debutto, programmato nel corso dell’estate 2020.

La vettura è equipaggiata con il più potente V12 aspirato mai progettato da Lamborghini, in grado di erogare oltre 830 CV, anche grazie al contributo della sovralimentazione dinamica alle alte velocità. Potenza da gestire con un inedito cambio portante 6 rapporti, derivato dall’unità montata Huracán Super Trofeo Evo, posto sul retrotreno e abbinato alla trazione posteriore.

Eccezionale anche il rapporto peso/potenza, grazie all’inedito telaio monoscocca di nuova generazione, realizzato in fibra di carbonio e progettato specificatamente per la vettura. Per offrire la massima agilità e al contempo la massima stabilità nonché un piacere di guida estremo anche sui tracciati più impegnativi, sono state adottate soluzioni cinematiche ispirate dai prototipi da competizione, come le sospensioni posteriori push-rod installate direttamente sul cambio. La potenza è scaricata a terra tramite pneumatici slick Pirelli specifici montati su cerchi in magnesio da 19 pollici all’anteriore e da 20 al posteriore.

L’aerodinamica è figlia dell’esperienza Lamborghini Squadra Corse nelle competizioni GT e assicura un livello di efficienza e deportanza superiore a quello di una vettura GT3. Il cofano anteriore presenta la doppia presa d’aria con costola centrale tipica delle Huracán da competizione, per sviluppare flussi aerodinamici favorevoli all’airscoop posto al centro del tetto.

Sempre all’anteriore spiccano splitter e le due appendici laterali; sulle fiancate i flussi destinati al raffreddamento di motore e cambio sono stati ottimizzati attraverso l’utilizzo di pinne verticali poste sui brancardi. Completa il pacchetto aerodinamico la grande ala posteriore regolabile e dal doppio profilo.

La vettura, non omologabile per utilizzo stradale, verrà interamente prodotta nella Factory di Sant’Agata Bolognese in poche decine di esemplari. I clienti entreranno a far parte di un esclusivo club che darà accesso a programmi di guida dedicati per pilotare la propria SCV12 in tutti i più prestigiosi circuiti del mondo. L’assistenza sarà garantita dallo staff tecnico Squadra Corse con il supporto di Emanuele Pirro, cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans e tutor d’eccezione per i clienti-piloti.