Michael Cole nominato Presidente e CEO dell’Headquarter di Hyundai Europa

       Michael Cole entrerà a far parte dell’Headquarter europeo il 1° luglio 2020, assumendo la responsabilità delle operazioni commerciali e produttive europee di Hyundai

       Cole continua la sua lunga carriera con Hyundai Motor Group dopo 11 anni in ruoli di vertice con il brand Kia

  • Succede a Dongwoo Choi, che ha guidato con successo Hyundai Europa attraverso la sua trasformazione in un Headquarter europeo

19 giugno 2020 – Hyundai Motor ha annunciato che Michael Cole sarà il nuovo Presidente e CEO di Hyundai Motor Europe a partire dal 1° luglio 2020. Con questo nuovo incarico, Cole continuerà la sua lunga carriera con Hyundai Motor Group dopo numerose posizioni all’interno del brand Kia negli ultimi 11 anni, l’ultima come Presidente di Kia Motors America. Succederà a Dongwoo Choi, che ha ricoperto il ruolo di Presidente e CEO negli ultimi due anni.

Cole porterà una serie di preziose esperienze nella sua nuova posizione, avendo ricoperto ruoli senior a livello nazionale e di headquarter regionale, tra cui quelli di Chief Operating Officer di Kia Motors Europe successivamente alla nomina ad amministratore delegato di Kia Motors UK. Durante il suo percorso con Kia, ha contribuito allo sviluppo delle aree di strategia, vendite, marketing e prodotto fino al customer service e al retail.

 

Dongwoo Choi è entrato in Hyundai Motor Europe nel 2018 e da allora ha guidato con successo l’azienda attraverso la sua trasformazione in Headquarter europeo. Istituita sotto la sua guida, la nuova organizzazione include ora le fabbriche in Repubblica Ceca e in Turchia, oltre a una maggiore autonomia per stimolare la crescita sostenibile e migliorare l’innovazione. Choi ha ricoperto diverse posizioni in Hyundai, tra cui quelle di capo della divisione European Operations e Presidente di Hyundai Motor Manufacturing Czech.

Nel 2020 Hyundai sta rinnovando l’intera gamma di prodotti europei, che comprende una serie di nuovi modelli elettrificati. Il brand offre la proposta più ampia e diversificata di propulsori sul mercato e il 75% della gamma Hyundai è già disponibile in versione elettrificata. Quest’anno Hyundai ha già lanciato Nuova i10 e svelato Nuova i20, la nuova famiglia i30 e Nuova Santa Fe, con altri importanti novità in arrivo nei prossimi mesi.

Nissan e.dams è pronta al ritorno in pista a Berlino per il finale di stagione della Formula E

Sei gare a porte chiuse nell’arco di nove giorni per decretare il vincitore dell’ABB FIA Formula E Championship 2019/2020

YOKOHAMA, Giappone – Nissan e.dams è pronta a tornare in pista ad agosto presso il circuito di Tempelhof Airport di Berlino, dove si concluderà il campionato con una serie di corse ravvicinate.

Il gran finale di Berlino, che completerà il calendario rivisto della sesta stagione della Formula E, prevede una diversa configurazione del circuito per ciascuna delle tre coppie di gare. Le sei gare a porte chiuse si svolgeranno nell’arco di nove giorni, 5-6, 8-9 e 12-13 agosto, per decretare il vincitore della stagione 2019/2020 dell’ABB FIA Formula E Championship.

Le gare finali si aggiungono alle cinque già disputate prima della sospensione della competizione a causa della pandemia Covid-19, portando a 11 il numero totale di corse. Dopo le prime cinque gare, Nissan e.dams si trova al quarto posto in classifica, a soli nove punti dalla terza posizione, in un campionato ancora tutto da decidere.

L’annuncio della ripresa fa seguito alla performance positiva del team in occasione dell’ABB Formula E Race at Home Challenge, concluso il 7 giugno, con un doppio podio sia nella classifica piloti che dei team. Il pilota di Nissan e.dams Oliver Rowland si è infatti aggiudicato due vittorie nella serie, ottenendo il terzo posto tra i piloti contribuendo così alla seconda posizione conquistata da Nissan e.dams nella classifica dei team del campionato di e-sport.

La competizione ABB Formula E Race at Home Challenge non è stata organizzata solo per intrattenere gli appassionati durante la sospensione della Formula E, ma anche per raccogliere fondi in risposta all’appello globale dell’UNICEF contro il Coronavirus.

Nissan partecipa alla Formula E per dimostrare la potenza e le prestazioni delle sue tecnologie a zero emissioni per i veicoli elettrici, ma anche per diffondere Nissan Intelligent Mobility, la strategia volta a ridefinire il modo in cui i veicoli vengono guidati, alimentati e integrati nella società.

In PISTA con l’Africa: il team di In MOTO con l’africa in gara nel Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020

Il Team di “In Moto con l’Africa” parteciperà alla tappa di Vallelunga del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020 in programma il prossimo 19 luglio con lo scopo di creare una cassa di risonanza attorno al progetto di aiuto alle popolazioni sub-sahariane più svantaggiate

PROGETTO: In Moto con l’Africa nasce dalla passione di un gruppo di motociclisti che ha deciso di impiegare il proprio tempo libero a sostegno di Medici con l’Africa Cuamm, la prima ONG italiana, che si spende da 70 anni per lo sviluppo sanitario in alcuni dei paesi più svantaggiati del Sub Sahara.

Il punto di partenza è stato rendersi conto di come le moto possano essere vitali in alcune zone dove anche i mezzi a quattro ruote motrici fanno fatica ad arrivare. Piccole moto fanno la differenza per trasportare mamme e bambini al primo centro di salute periferico, per realizzare campagne di vaccinazioni, per trasportare medicinali. In Moto con l’Africa, che non è un’associazione, ma un gruppo di lavoro interno a Medici con l’Africa Cuamm, è nato quindi per raccogliere fondi a favore della mobilità e dei trasporti nei paesi africani dove questa attività è più vitale.

LA GARA: Il Team di In Moto con l’Africa parteciperà alla tappa di Vallelunga del Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020 in programma il prossimo 19 luglio con lo scopo di creare una cassa di risonanza attorno al progetto e di realizzare un punto informativo in occasione delle cinque gare in calendario. Vista la probabile impossibilità, per la situazione legata alla Covid-19, di organizzare nel paddock una raccolta fondi e fare opera di divulgazione, si è pensato di promuovere la nascita di un gruppo di sostegno virtuale a favore del Team di In Moto con l’Africa che prenderà parte al trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020.

 

Questa operazione è stata messa in pratica tramite la nota piattaforma di crowdfunding “Rete del Dono” attraverso la quale si cercherà di raccogliere più donazioni possibili da parte dei “tifosi” del team. L’intera somma andrà impiegata per i progetti attualmente in corso in Sierra Leone, Sud Sudan e Uganda a favore di mamme e bambini.

Per rimanere aggiornato sulle novità e sugli sviluppi di questa avventura, basta collegarsi al sito: https://www.inmotoconlafrica.org/

mentre per fare una donazione è possibile collegarsi direttamente all’indirizzo:

https://www.retedeldono.it/it/iniziative/medici-con-lafrica-cuamm/marco.visona/in-pista-con-lafrica

 

I sostenitori e tutti coloro che faranno una donazione a favore del Team sono invitati a inviare una loro foto all’indirizzo email info@inmotoconlafrica.org. In occasione dell’ultima tappa del campionato Moto Guzzi Fast Endurance che si terrà a Misano Adriatico l’11 ottobre 2020, con tutte le immagini ricevute, verrà creato un poster che verrà esposto nel paddock. Al termine della stagione si terrà un ritrovo finale organizzato, probabilmente, nella sede di Padova di Medici con l’Africa Cuamm e, a tutti coloro che avranno donato almeno 50 €, verrà regalata una T-Shirt di in Moto con l’Africa durante la festa finale.

 

I PILOTI: Marco Visonà e Nicola Andreetto, gli African Brothers, sono alla loro prima esperienza in una gara in pista. Nicola è un apprezzato giornalista e blogger del settore. Marco un appassionato di corse in moto da quasi mezzo secolo. Ma nessuno dei due è un pilota nel senso stretto del termine. Hanno accettato questa ulteriore sfida, buttando il cuore oltre i…cordoli, solo in funzione del nobile obiettivo che sta alla base dell’intero progetto di In Moto con l’Africa. E contano sul sostegno di quanti più appassionati possibile. Per rimanere aggiornati sulle novità e sugli sviluppi di questa stimolante e benefica avventura, è possibile collegarsi al sito: https://www.inmotoconlafrica.org/

 

IL TROFEO: Il Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020 vede al via equipaggi composti da due piloti in sella a Moto Guzzi V7 III, allestite con un kit racing uguale per tutti, così da garantire il massimo equilibrio e divertimento, in piena sicurezza. Fratellanza e spirito di squadra sono in tal modo premiati rispetto all’individualità, recuperando così il clima di aggregazione tipico delle corse di una volta. Il Trofeo nasce con l’intento di offrire a una platea di motociclisti più ampia possibile l’opportunità di confrontarsi con le gare in circuito. Da qui la scelta di una moto facile e intuitiva, la Moto Guzzi V7 III, capace di mettere a proprio agio i meno esperti, divertente anche per i più smaliziati, e semplice da gestire nel box. Una serie monomarca veramente adatta a tutti, accessibile e caratterizzata da un format tanto semplice quanto coinvolgente.

 

Sono cinque le gare “miniendurance”, della durata di 60 o 90 minuti, in calendario, racchiuse in tre fine settimana: si parte a Vallelunga il 18 e 19 luglio (gara doppia), per proseguire poi il 5 e 6 settembre sulla pista di Adria (altra gara doppia), mentre è confermato il gran finale a Misano l’11 ottobre.

 

 

Rallisti in prova speciale. Peppe Zagami “Mi sono divertito in famiglia, ma non vedo l’ora di tornare ai rally”

Il periodo di reclusione non ha sconvolto più di tanto l’organizzatore del Rally Lana, che si è goduto la passione per la musica e la vicinanza dei figli. Senza smettere di pianificare la sua prossima gara, in programma a Biella l’11 e 12 luglio. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

BIELLA, 19 giugno – Rallista a 360°, Peppe Zagami indirizza la maggior parte del suo spirito rallistico nell’organizzazione delle gare, nella gestione della scuderia New Turbomark, relegando in secondo piano la sua attività di navigatore che concentra nella tradizionale uscita monzese di fine anno dettando le note all’amico che lo accoglie in vettura. “Corro solo in pista, non farei mai un rally normale; lascio quel piacere ad altri” confessa e sottolinea anche che la prospettiva di prendere il volante in mano non lo sfiora nemmeno per idea: “Quando feci il corso per ottenere la super licenza con Piero Longhi, mi girai alla prima curva” dimostrando così che il suo posto è al timone di comando nell’organizzazione delle gare.

Rispetto a dieci anni fa sono cambiate molte cose. Il decreto Gabrielli del 2018 (emesso dopo i fatti di Piazza San Carlo) per la sicurezza delle manifestazioni ha inasprito le misure di prevenzione, richiedendo ad esempio di avere una postazione radio ogni 500 metri. Tutte misure giuste, perché la sicurezza non deve essere mercanteggiata, ma ciò ha significato un aumento dei costi per noi organizzatori a fronte del fatto che le tasse di iscrizioni non sono aumentate se si esclude nel CRZ per le R5”. A questa situazione si aggiunge il difficile momento economico dopo l’emergenza Coronavirus che “rende più difficile andare a chiedere sponsorizzazioni ad aziende che stanno vivendo un momento di crisi”.

Peppe Zagami farà da rompighiaccio con il suo Rally Lana per gli organizzatori del Nord Italia essendo il primo a proporre una gara in zona (secondo a livello nazionale dopo il Casentino).

Abbiamo dovuto cambiare molto rispetto al progetto originario, e abbiamo faticato a ottenere i permessi dai sindaci, spaventati dall’emergenza Coronavirus e dalle possibili difficoltà di gestione dell’evento. Ma ci siamo riusciti. D’altronde Biella è un terreno particolarmente fertile e accogliente, basti pensare che abbiamo sempre avuto vicino il sindaco, Claudio Corradino e il presidente dell’ACI Biella, Andrea Gibello”.

  1. Qual è stata l’ultima manifestazione cui hai partecipato? – “Come navigatore ho corso il Monza Rally Show con Luca Bottarelli su una Škoda Fabia R5, ottenendo la soddisfazione di centrare il passaggio al Monza Master Show riservato alle vetture R5. Come organizzatore l’ultimo evento è stata la Ronde Gomitolo di Lana che si è svolta a Biella il 9-10 ottobre scorso e che non mi ha dato quelle soddisfazioni che mi aspettavo. Noi arrivavamo da un impegnativo Rally del Rubinetto e forse non abbiamo curato tutto nei minimi particolari, riproponendo la prova speciale di Curino seppur girata al contrario. Biella ci ha accolto nel migliore dei modi, offrendoci come palcoscenico di partenza e arrivo Piazza della Liberta, salotto buono nel centro storico della città. Sinceramente speravo in qualcosa di più degli Ottanta iscritti che abbiamo ottenuto ”.
  2. Quali erano i tuoi programmi per il 2020? – “Avevo messo in calendario le sei gare già organizzate lo scorso anno, ovvero il Rally Due Laghi, Camunia, Valli Ossolane, Lana, Rubinetto e Gomitolo di Lana. Il Lana si corre fra tre settimane, il Rubinetto del 4 ottobre ha già i permessi dei sindaci per fare le tre prove e con l’onorevole Paolo Tiramani, il sindaco di Borgosesia, abbiamo un ottimo rapporto, avendo inoltre l’appoggio dell’assessore allo sport Paolo Urban, rallista di vecchia data , il Gomitolo di Lana si svolgerà a novembre, quindi ci lavoreremo. Per il Valli Ossolane stiamo lavorando per recuperarlo ”.

  3. Qual è il tuo prossimo impegno rallistico? – “Il prossimo impegno è il Rally Lana dell’11-12 luglio, che chiuderà le iscrizioni mercoledì 1 luglio. La gara è valida per la Coppa Rally di Zona e per il Trofeo Renault e si svolgerà sulle prove di Rosazza e Tracciolino, un passaggio già al sabato sera e uno domenica mattina e due sulla Curino domenica, per un totale di 55,6 km cronometrati ”.
  4. Cosa hai fatto nel periodo di reclusione – “Nella quotidianità sono un insegnante di informatica in un Istituto Tecnico superiore, pertanto ho continuato a seguire lezioni e studenti da casa. Ma ne ho anche approfittato per stare maggiormente insieme ai miei figli, i gemelli Giulia e Gabriele di nove anni, leggere e tornare a suonare che era una delle mie passioni giovanili. Sono stato in contatto con i componenti della mia band ‘Morgana’ con i quali c’eravamo ritrovati nell’autunno scorso per fare un concerto per festeggiare i miei quarant’anni, e con Omar Pedrini, un amico carissimo, per il quale avevo organizzato un concerto alla partenza al Valli Ossolane di due anni fa. In tutto questo sono questo affiancato da mio figlio Gabriele, che inizialmente aveva cominciato a suonare la batteria, seguendo le orme di mio fratello Claudio e ora studia pianoforte. Con un simile casino in casa, ma moglie Alessandra, professoressa di matematica, anche lei impegnata a seguire i suoi studenti da casa, non vedeva l’ora che il periodo di reclusione da Coronavirus terminasse. Tutto sommato non è stato male perché ho potuto vivere più a contatto con la mia famiglia, cosa che non riesco a fare quando sono impegnato anima e corpo con le gare”.
  5. Come hai festeggiato il ritorno alla normalità? – “Se mi si guarda lo si capisce subito. Andando al ristorante con gli amici e la famiglia. Sono una buona forchetta e anche quando preparo le gare, mi preoccupo che le zone che ci ospitano abbiano un’offerta enogastronomica interessante”.

  6. Qual è il sogno nel cassetto? – “Poter organizzare una gara nel Campionato Italiano Rally. Lo staff della New Turbomark è cresciuto moltissimo professionalmente ed è in grado di gestire un simile impegno”. E avendo alle spalle una città come Biella, che ha le risorse del territorio ed economiche, oltre a una grande passione dei suoi abitanti, non è poi un sogno così chimerico.

Il sito internet: https://www.newturbomark.com/

Il 27° Rally Adriatico raddoppia e . . . “triplica” in Tricolore. E arriva il “Raceday”

Rimandato dalla sua data di origine a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, l’evento organizzato da PRS Group in collaborazione con il Comune di Cingoli ha ritrovato la sua collocazione al 26 e 27 settembre, inglobando il Rally delle Marche e ritrovando dopo sette stagioni la sfida tricolore per il Cross Country. Gara dunque con ben tre validità “tricolori” e percorso concentrato i caratteri della gara, ispirata comunque alla tradizione. L’appuntamento sarà anche il primo della serie Raceday Rally Terra 2020/2021

Cingoli (Macerata), 18 giugno 2020 – Ha ritrovato la sua collocazione nel calendario sportivo nazionale, il 27° Rally Adriatico, rimandato dalla data di origine di inizio maggio per via dell’emergenza sanitaria da COVID-19, ed è approdato al 26 e 27 settembre. Cingoli sarà sempre la location di riferimento, il quartier generale, come accade oramai da anni.

PRS GROUP, congiuntamente al Comune di Cingoli, annunciano che la gara, ovviamente, subirà una radicale modifica rispetto al progetto originario, ciò nel rispetto delle nuove direttive federali emanate per il contenimento epidemiologico, ma nel frattempo esprimono soddisfazione per via che la gara opera un “raddoppio” ed in contemporanea anche “triplica”.

Il raddoppio è quello dell’inglobare il Rally delle Marche (che a novembre non andrà quindi in scena), soprattutto in virtù della rimodulazione del calendario sportivo della seconda parte di stagione, che di fatto sarà la spina dorsale dell’attività sportiva 2020, che consentirà al movimento rallistico italiano di ripartire, rispettando criteri e normative dettate dalle autorità competenti.

La caratteristica del “triplicare” è presto detta: saranno tre gare distinte, con altrettante validità per titoli “tricolori”: Alla validità del Campionato Italiano Rally Terra, di cui sarà la seconda prova, si affianca quella  di pari titolarità per i Rallies storici (seconda prova, denominata “Medio Adriatico”) alle quali andrà ad aggiungersi quella del Cross Country, i cui protagonisti tornano sulla scena del Rally Adriatico dopo ben sette stagioni di assenza.

Inoltre, il fatto di aver accorpato il Rally delle Marche, classico appuntamento sterrato autunnale, sempre a Cingoli, farà si che il Rally Adriatico sarà anche il primo appuntamento del sempre avvincente Campionato Raceday Rally Terra 2020/2021. Anche in questo caso è una gradita novità, certamente dettata da esigenze di un periodo particolare, ma di sicuro conferirà all’evento un valore aggiunto.

Un programma di gara snello, la sfida con il cronometro tutta su un giorno

L’evento sarà gara su 2 giorni: sabato 26 settembre sono in programma le ricognizioni, shakedown e verifiche, mentre le sfide saranno tutte concetrate sulla giornata di domenica 27 settembre. Sono previste in totale sei prove speciali per 65 km. di distanza competitiva (due da ripetere tre volte), il totale dell’intero percorso misurerà 204 km.

La partenza sarà alle ore 8,01, l’arrivo alle 17,00, Riordinamenti e parchi assistenza sono previsti a Cingoli.

Tutte e quattro le gare avranno lo stesso percorso e l’intera manifestazione è concentrata nelle 36 ore previste dalle disposizioni Aci Sport post-Covid.

 

Iscrizioni aperte da oggi per la 55^ Coppa Città di Lucca e 3^ Coppa Ville Lucchesi

Grande attesa per una delle gare-simbolo non solo a livello regionale: sarà il terzo evento

In Italia dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19. La grande novità è l’unione tra la gara “moderna”, valida per la Coppa Rally di VI zona (CRZ) e la “storica”, primo atto del Trofeo Rally di terza Zona (TRZ). Percorso e logistica radicalmente rivisti nel rispetto delle nuove normative federali per il contrasto dell’emergenza epidemiologica, ma rimane comunque un percorso di alto livello, ispirato alla tradizione. Iscrizioni aperte fino a mercoledì 8 luglio.

Lucca, 18 giugno 2020L’attesa sta finendo: la 55^ Coppa Città di Lucca e la 3^ Coppa Ville lucchesi riservata alle auto storiche, da essere una semplice data nel calendario sportivo nazionale – 18 luglio – oggi prendono forma, con l’apertura delle iscrizioni, periodo che andrà ad allungarsi fino a mercoledì 8 luglio.

Dunque, dopo i momenti di forte apprensione a causa dell’interruzione dell’attività sportiva motoristica nazionale dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19, con la ripresa deliberata dalla Direzione Centrale dello Sport Automobilistico ACI SPORT, il doppio evento organizzato congiuntamente da MaremmaCorse 2.0 e Automobile Club Lucca diventa una certezza. Una certezza ed evidentemente un riferimento in ambito italiano, in quanto sarà la terza gara organizzata in ambito nazionale dopo la “ripartenza”. Una gara organizzata nel rispetto di tutte le normative previste per il contenimento del contagio da Covid-19: per questo motivo, infatti, l’evento sarà a porte chiuse, non sarà possibile accogliere appassionati lungo il percorso proprio per evitare assembramenti, ma gli amanti del rally potranno seguire la manifestazione sui canali social dell’Aci Lucca e in diretta su NoiTv (canale 10 digitale terrestre Toscana).

Lucca, da anni provincia-simbolo in tutta Italia per il movimento rallistico, torna dunque a recitare un ruolo di primo piano, con la grande novità che le due gare andranno a comporre un unico grande evento dedicato al territorio lucchese, che peraltro potrà contare su altrettante validità ufficiali, quello di essere prima prova della Coppa Rally di VI zona per la 55^Coppa Città di Lucca e quello pure di prima prova del Trofeo Rally di III zona per la 3^ Coppa Ville lucchesi. Un doppio impegno che certamente catalizzerà l’interesse dei tanti appassionati e addetti ai lavori, per i quali i rallies “firmati” Lucca sono un vero e proprio simbolo, la certezza di poter vivere momenti di grande sport.

Alle due validità ufficiali vi saranno affiancate quelle relative al Trofeo Rally Toscano e al Premio Rally ACI Lucca. È inoltre è prevista la sezione “All Stars”, riservata alle vetture di particolare valenza storico-sportiva. Vi saranno inoltre le titolarità “promozionali” di R Trophy 2020, Trofeo Pirelli e Michelin Zone Cup.

I due eventi identificano quindi un territorio ad ampia vocazione motoristico-sportiva diventando, adesso più che mai in questo periodo di ripartenza dopo i mesi di chiusura, un notevole veicolo di sostegno per l’indotto turistico-ricettivo del territorio, generato proprio dalle presenze di partecipanti, squadre addetti ai lavori. Un segnale importante, che arriva dal motorsport lucchese, considerando che i due rallies saranno tra le poche manifestazioni di ampio respiro che vedranno la luce nell’estate.

Programma, logistica e percorso rivisti seguendo le prescrizioni sanitarie federali. Seguendo le prescrizioni Federali previste per la ripresa post Covid-19, l’organizzazione ha messo ovviamente mano al progetto di origine delle due gare, nel rispetto soprattutto di tutti i protocolli sanitari da adottare per la sicurezza attiva e passiva di tutti coloro che saranno coinvolti nell’evento.

Questo ha ovviamente generato un percorso ridotto in previsione anche di un contenimento dei costi generali sia organizzativi che per chi accetterà la sfida sulla strada. E’ stato un lavoro di squadra, ampiamente ispirato alla tradizione dei rallies lucchesi, che non mancherà certamente di essere apprezzato e sicuramente preso come esempio da seguire per il futuro.

Il percorso prevede tre distinte prove speciali da ripetere 2 volte per un totale di 59,840 chilometri di distanza competitiva sul totale di 265,840 dell’intero tracciato. Ci si è ispirati, come già accennato, alla tradizione delle “piesse” lucchesi, che assicureranno spettacolo e agonismo.

Rispetto al recente passato, variato di poco il timing della gara, con partenza alle ore 12,31 di sabato 18 luglio da Lucca Fiere – Via della Chiesa XXXII mentre l’arrivo sarà dalle ore 21,15 nello stesso luogo.

Il quartier generale dell’evento, quindi Direzione Gara, Segreteria e Sala Stampa, sarà ubicato nelle strutture di Lucca Fiere, la cui ampia area sarà anche quella del Parco Assistenza e dell’unico riordinamento previsto di metà gara.

La storia dell’iconica Fiat 500 in mostra al MAUTO fino a lunedì 29 giugno

Attorno al Cinquino che fu del Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini il primo appuntamento motoristico post lockdown, con la 457 MAUTO Experience firmata Ruzza Torino.

Sono ventitré le auto tutte diverse fra loro selezionate per raccontare la storia dell’utilitaria mito, in esposizione presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino da venerdì 19 Giugno, dalla “Topolino” alla attuale 500 Hybrid.
Una selezione realizzata sulla base delle partecipazioni e delle collaborazioni nate nella 457 Stupinigi Experience, stagione di eventi con cui i giardini della Palazzina di Stupinigi hanno ripreso ad ospitare il mondo di quella 500 che proprio là vide presentare il suo prototipo, all’epoca a nome di progetto 400. La ricetta open permette di frequentare gli eventi “alla pari”, sicché coesistono costruttori, ricercatori, associazioni e collezionisti, dalla cui miscellanea scaturisce l’esposizione al MAUTO.

Per i costruttori spiccano in particolare tre presenze attualmente in attività: GRAM Torino Engineering espone la Giannini 350GP4, l’auto che ha sconvolto il settore inaugurando il nuovo filone delle supercitycar; Studiotorino interviene con la propria Diabolika a ricordare come 500 sia da sempre stata fonte di ispirazione per edizioni limitate ad opera delle grandi firme e Vernagallo, leader nel settore delle spiaggine, presenta l’indissolubile legame fra la 500 ed il piacere di viaggio open-air, esponendo la Jolly Mare, tender da e per le spiagge.
È invece delle associazioni di settore il contributo per la narrazione della lunga storia di 500, presentata sia nel nativo riferimento FIAT che nei brand che ne hanno derivato altri prodotti, peraltro ricordando anche come il mito si fece il lettere e negli anni ‘90, di cui porta testimonianza il club “Cinquecento” Volte Passione.
La collaborazione con Club Scuderie Reali, Abarth Club Torino ed il gruppo Solo Cuore e Carburatore ha come filo conduttore la storia delle Abarth 595, la derivata vitaminizzata di 500, ma lo spirito sportivo viene colto anche con l’esposizione di una Barchetta su base Topolino a ricordare come tali elaborazioni contribuirono alla nascita della categoria turismo nazionale.
Un’utilitaria per tutti ma nata subito con una variante premium: la Bianchina, di cui il Bianchina Club espone sia la prima serie Trasformabile che la Panoramica, laddove la Panoramica condivise la base meccanica della 500 Giardiniera, la declinazione nata per famiglie e piccole attività.
Un’esemplare unico di Ferves Ranger porta la testimonianza di impieghi davvero particolari del motore bicilindrico, con la creazione di un micro-fuoristrada, mentre il Club Italiano FIAT 126 espone la prima serie dell’auto nata nel 1972 condividendo la base meccanica della 500 e destinata poi ad un trentennale successo produttivo.
La 500 è universalmente riconosciuta come un’opera d’arte: ne sottolinea il concetto l’artista Ferruccio d’Angelo, esponendo la propria variopinta creazione, realizzata insieme all’amico Massimo Schimmenti.
L’organizzazione Ruzza Torino ringrazia in particolare per lo spirito sportivo e la voglia di rimettersi in gioco dimostrata, nel promuovere una ripartenza in un momento ancora difficile per il Paese (Peraltro due associazioni attive in alcune fra le zone maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria hanno collaborato proprio per esprimere il loro desiderio di ripartenza: Amici 500 Bergamo Pianura e MAMS Monza Auto Moto Storiche).

I bozzetti del Centro Stile FCA a sostegno dei bambini in difficoltà

  • FCA riparte dai bambini e dal loro futuro, supportando le attività di Save the Children.
  • Con il progetto stART Again, il Gruppo FCA mette in vendita al prezzo simbolico di 20 euro sulle piattaforme e-commerce del merchandising di Fiat, Jeep, Alfa Romeo, Lancia, Abarth e Fiat Professional 136 copie di bozzetti dei modelli più iconici di ogni brand, realizzati dal Centro Stile.
  • Con il ricavato delle vendite, Save the Children fornirà beni di prima necessità, materiali per la didattica e supporto allo studio a migliaia di bambini in Italia.

Si chiama stART Again l’iniziativa benefica di FCA dedicata ai bambini più vulnerabili e alla loro educazione, nata in collaborazione con Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre cento anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantisce loro un futuro.

Il disegno è uno dei principali strumenti per trasmettere un messaggio, per comunicare. È una forma di espressione alla portata di tutti, la più praticata dai bambini. Ed è proprio dall’idea di disegno che i designer del Centro Stile di FCA hanno dato vita al progetto stART Again, che ha l’obiettivo di rispondere all’allarme lanciato dall’Organizzazione, attraverso la campagna “Riscriviamo il futuro”, per dare aiuti materiali, educazione, opportunità e speranza a 100 mila bambini che vivono nei contesti più svantaggiati in Italia.

A causa della pandemia Covid-19, i bambini, esattamente come gli adulti, hanno dovuto mutare drasticamente le proprie abitudini. Niente più scuola, niente più attività ludiche e sportive, niente più nonni, niente più parco giochi o gelato con gli amici. In particolare, Save the Children sottolinea come l’emergenza Coronavirus rischia di pesare fortemente sulla vita e sul futuro di milioni di bambini e ancora di più su quelli più vulnerabili che vivono in contesti svantaggiati e nelle famiglie più fragili. Bambini e adolescenti che, anche in Italia, sono intrappolati tra una povertà materiale crescente – con un milione di minori in più che nel nostro Paese rischiano di scivolare nella povertà assoluta – e la mancanza di opportunità educative a causa della chiusura delle scuole.

Agire subito è dunque fondamentale. FCA lo fa con stART Again, il progetto che mette insieme arte e desiderio di ripartenza – stART Again, appunto – per dare il suo contributo all’intervento programmatico di Save the Children, con la vendita sulle piattaforme e-commerce del merchandising di Fiat, Jeep, Alfa Romeo, Lancia, Abarth e Fiat Professional di 136 copie di bozzetti dei modelli più iconici di ogni brand FCA.

Il segno grafico dei bambini che, nel linguaggio del design diventa bozzetto, rappresenta il punto zero da cui tutto parte, grazie alla potenza empatica che solo un’azione artistica può avere. Lo sanno bene i car designer del Centro Stile: sono loro ad aver scelto per ogni brand gli “schizzi” dei modelli. Dalla Fiat 500 elettrica, la prima auto elettrificata di FCA e punto di partenza per una nuova era all’Alfa Romeo Giulia GTA, la nuova super car in serie limitata che s’ispira al leggendario modello del passato e che offre straordinarie innovazioni tecniche, passando per i modelli Lancia che hanno vinto i rally degli anni Settanta e Ottanta come la Delta Integrale. E ancora i bozzetti della potente e rombante Abarth 595 fino a quelli della mitica Jeep Willys, primo veicolo leggero 4×4, per arrivare al Ducato di Fiat Professional che, oltre a essere un mezzo vendutissimo, in questo periodo di pandemia è stato uno dei protagonisti nella lotta al Covid-19 come mezzo ambulanza per il trasporto di migliaia di malati in tutta Europa.

«Il disegno, sia per come viene eseguito sia per quello che rappresenta – racconta Klaus Busse, responsabile del Centro Stile FCA – è un veicolo di emozioni. Ecco perché è così nelle corde di bambini e ragazzi. Per noi designer, che del disegno ne abbiamo fatto una professione, l’esecuzione eccellente di uno schizzo diventa un potente mezzo comunicativo ed è proprio da questi “segni grafici” che vogliamo partire per condividerli con chi è appassionato dei nostri brand e vuole dare il suo contributo al futuro dei bambini che stanno vivendo un momento di forte difficoltà».

Ognuno, con il contributo simbolico di 20 euro, potrà acquistare una copia del bozzetto scelto, scaricarla e portare così a casa un pezzetto di storia del design dell’automobile. Un modo per scoprire lo stile e la passione che ci sono dietro a ogni modello FCA. Il ricavato di tutte le vendite sarà utilizzato da Save the Children per fornire beni di prima necessità, materiali per la didattica e supporto allo studio a migliaia di bambini in Italia.

La galleria fotografica: Elio Magnano insegue il mito di Icaro immortalando Mads Østberg e Ola Fløene

Nei giorni scorsi è giunta voce che il Rally Italia Sardegna si farà. E per festeggiare la notizia non c’è nulla di meglio che proporre uno spettacolare passaggio dell’equipaggio norvegese nel 2016. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

PATTADA (SS), 19 giugno – L’uomo ha da sempre sognato di volare. Con la fantasia o con le ali non importa, ma liberarsi del peso della gravità è un sogno che tutti inseguono. Compresi i rallisti che quando staccano le ruote da terra conquistano il cuore dei tifosi. E gli organizzatori, a volte felici, altre volte di malavoglia, trovano dei punti in cui mandare le vetture in cielo. E per il rally Italia-Sardinia, come vuole la denominazione ufficiale, il punto magico è il Micky’s Jump (denominazione che non ha nulla a che vedere con Miki Biasion, come alcuni pensano, ma è in onore di Michele Carta, guardia forestale oggi in pensione, che nel 2005 propose agli organizzatori del rally quel passaggio spettacolare) sulla prova del Monte Lerno.

Paradiso di fotografi e appassionati il Micky’s Jump è da sempre terreno di caccia di Elio Magnano nelle sue trasferte in Sardegna, fissando immagini spettacolarissime, come quella presentata oggi che ritrae Mads Østberg e Ola Fløene durante l’edizione del 2016 che con la loro Ford Fiesta RS WRC segnarono il miglior tempo nel primo passaggio sulla prova per fermarsi, con problemi al motore, in quello successivo.

La leggenda di Opel compie 50 anni: un pesce di nome Manta

  • Dai ricercatori e designer marittimi: come Opel Manta ha creato il suo logo
  • Sulla costa del Mar Baltico: anteprima mondiale nella location più adatta
  • Pesce grosso: Manta A e B prodotte oltre un milione di volte

Rüsselsheim. Appartiene al genere Mobula (mante, razze) – Opel Manta, probabilmente il modello ittico più rappresentativo in una lunga serie di classici Opel. Quest’anno, la coupé con la manta come logo festeggia il suo 50° compleanno. Le varietà di manta si estendono dal Mar Baltico tedesco fino alla costa del Pacifico americano. Il capo progettista di Opel, George Gallion, in missione segreta, svelò per la prima volta la manta della specie Rüsselsheim.

Un sabato mattina del 1969, Gallion salì a bordo di un aereo diretto a Parigi. Il designer americano che lavorava alla Opel aveva accettato di incontrare il team del ricercatore marittimo francese Jacques Cousteau.

“Avevamo scelto il nome ‘Manta’”, ha detto Gallion, 51 anni dopo la sua missione a Parigi. “A quel tempo, i nomi degli animali corrispondevano allo zeitgeist (spirito culturale dell’epoca), la Ford Mustang e la Corvette Stingray ebbero molto successo negli Stati Uniti. Anche la nostra Manta era una “pony car”. A quel punto avevamo dieci giorni per progettare un logo, ma non eravamo riusciti a trovare nessuna sagoma che fosse adatta”.

Così Gallion salì sull’aereo per vedere le immagini di Cousteau nella capitale francese. Le osservò per ore, finché finalmente vide un fotogramma in cui una gigantesca manta nuotava dal basso verso la superficie luminosa. Bingo! Era quella. Opel Manta aveva trovato la sua identità e da quel momento in poi l’iconico emblema cromato fu apposto sui parafanghi anteriori.

Opel Manta debuttò a Timmendorfer Strand. La sportiva Opel Manta fece il suo debutto nel settembre del 1970. Opportunamente, la presentazione ebbe luogo a Timmendorfer Strand sulla costa tedesca del Mar Baltico. Per Opel, Manta rappresentò un passo avanti nella conquista di un nuovo territorio. “Invece di rendere obsoleto un modello esistente, l’auto che presentiamo oggi si aggiunge alla nostra gamma per soddisfare una nuova domanda del mercato”, venne annunciato con un comunicato stampa.

Opel Manta era nuova, elegante e sportiva e perfettamente nello spirito dei tempi. Coupé attraenti che potevano ospitare quattro passeggeri erano molto richieste in quel momento. Era di tendenza, la forma e le linee di Opel Manta erano proprio quello che cercava il mercato. Nel primo anno di vendite, Opel fece uscire 56.200 unità di Manta dagli showroom; in totale ne uscirono 498.553 dalla fabbrica. Opel Ascona condivideva la piattaforma, le sospensioni e i motori. Il motore più potente di Manta era il quattro cilindri 1.9 S a da 90 CV, utilizzato anche dalla Opel Rekord.

La gamma Manta iniziò con la 60 CV 1.2 nel 1972, seguita nel novembre dello stesso anno da Manta Berlinetta lussuosamente equipaggiata. La dotazione standard comprendeva volante sportivo, lunotto termico, fari alogeni, lavacristalli elettrici e tetto in vinile. Durante i cinque anni di produzione la gamma fu arricchita da numerose varianti di modelli speciali: “Holiday”, “Plus”, “Swinger” e “Summer Bazar” con configurazioni di alto livello a prezzi contenuti. Opel Manta GT/E, alimentata da un motore da 105 CV da 1,9 litri a iniezione Bosch L Jetronic, fu lanciata nel 1974. La tendenza verso la finitura opaca anziché cromata proseguì con Manta GT/E. L’ultimo modello speciale uscì nel 1975, poco prima del debutto di Opel Manta B. La ” Black Magic” basata sulla GT/E era tutta nera con strisce arancioni sui fianchi.

Il sequel proseguì a soli cinque anni dalla premiere. Già nel 1975, la Opel Manta fece il suo debutto con la generazione B. Il Marchio tedesco aveva due varianti nella gamma: la Coupé notchback e la Combi-Coupé CC hatchback del 1978 con un grande portellone posteriore. La sua popolarità durata a lungo prova che Opel Manta B ha giocato un ruolo speciale nella storia dell’azienda della durata di oltre 120 anni. Nessun altro modello è rimasto invariato sul mercato più a lungo di Opel Manta B presentata nell’autunno del 1975; Opel Manta di seconda generazione registrò una produzione di 557.940 unità fino al 1988.

Come con i suoi predecessori, Opel Manta B condivideva la piattaforma, le sospensioni e il gruppo propulsore con Opel Ascona. La gamma di motori a quattro cilindri comprendeva 14 versioni con cilindrate comprese tra 1,2 e 2,4 litri per l’intero periodo di produzione. Le potenze erano tra 55 e 144 CV.

Nuovi modelli e motori completavano e ampliavano costantemente la serie e mantenendola sempre attuale. Abbreviazioni e sigle famose includevano SR, Berlinetta, GT, GT/J e GT/E. Nel 1979, i motori OHC (albero a camme in testa) di nuova concezione sostituirono quelli più vecchi con alberi a camme laterali. La migliore GT/E sviluppò 105 e 110 CV con il più grande motore da 2,0 litri e fu ribattezzata GSi nel 1984.

La Opel Manta B più rara e potente fu la 400, presentata al Salone di Ginevra nel 1981. Opel Manta 400, che prese il nome dalle 400 unità necessarie per l’omologazione sportiva del gruppo 4, presentava un motore a quattro cilindri DOHC da 2,4 litri (doppio albero a camme in testa) con tecnologia a quattro valvole per cilindro e 144 CV. Con Opel Manta 400, Guy Colsoul e Alain Lopes hanno vinto il Rally Parigi-Dakar del 1984 nella classe a due ruote motrici, chiudendo al quarto posto assoluto dietro a tre veicoli a quattro ruote motrici.

Le ultime due versioni di Opel Manta B erano il modello top GSi e il GSi Exclusive, prodotti in serie limitata e dotate del sintonizzatore Irmscher. In totale, sono usciti dalla catena di montaggio oltre un milione di esemplari di Opel Manta A e B. Davvero un pesce grosso.

Il Trofeo Luigi Fagioli al lavoro per l’edizione 2020

Il Comitato organizzatore ha iniziato i preparativi per lo svolgimento della prova umbra del Campionato Italiano Velocità Montagna in programma a Gubbio il 21-23 agosto nel pieno rispetto delle normative anti covid-19. Cambia la zona paddock

Gubbio (PG), 18 giugno 2020. A Gubbio sono iniziati i preparativi per lo svolgimento del 55° Trofeo Luigi Fagioli. Il Comitato Eugubino Corse Automobilistiche ha ripreso l’attività dopo il forzato stop imposto dalle restrizioni legate alla diffusione del covid-19 ed è al lavoro sull’edizione 2020 della classica cronoscalata umbra.

Organizzata dal comitato presieduto da Luca Uccellani, sotto l’egida di ACI Sport e in collaborazione con il Comune di Gubbio, la gara è valida per il Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM) ed è in programma nel weekend del 21-23 agosto lungo il tracciato di 4150 metri che dalle porte della città medievale sale a Madonna della Cima attraverso la Gola del Bottaccione.

Viste le attuali disposizioni, il comitato organizzatore predisporrà quanto necessario affinché l’evento si tenga nel pieno rispetto delle normative anti covid-19 e dei protocolli sportivo-sanitari richiesti. Una delle più importanti variazioni riguarderà la collocazione del paddock, che sarà necessariamente spostato dall’usuale ubicazione della zona intorno al Teatro Romano a quella circostante lo stadio “Pietro Barbetti” per il fatto che dovrà essere un’area protetta e accessibile ai soli piloti e addetti ai lavori.

Al momento la disputa delle manifestazioni sportive è prevista a porte chiuse e gli organizzatori della cronoscalata eugubina proseguiranno il confronto con istituzioni e federazione per adottare ed eventualmente aggiornare tutte le misure previste, con l’auspicio che la situazione sanitaria legata alla diffusione del covid-19 continui a migliorare.

Range Rover celebra 50 anni di innovazione e lusso all-terrain con un’ esclusiva edizione limitata

  • L’originale: Range Rover era il 4×4 di lusso originale; a 50 anni dal debutto resta la pietra di paragone per design, raffinatezza e innovazione ingegneristica.
  • Una famiglia di SUV: Cinquant’anni dopo, l’originale 4×4 di lusso si è evoluto nella più desiderabile famiglia di SUV del mondo: – Range Rover Evoque, Range Rover Velar e Range Rover Sport.
  • Edizione speciale: Range Rover celebra mezzo secolo di eccellenza nel design e nella progettazione con l’edizione speciale Range Rover Fifty
  • Il modello celebrativo, prodotto in sole 1.970 unità per ricordare l’anno di nascita della Range, offre anche tre colori Heritage firmati dalla sezione Special Vehicle Operations di Land Rover.
  • Evoluzione della Range Rover: qui è possibile vedere il filmato sull’evoluzione della Range Rover

17 giugno 2020 – Range Rover celebra oggi 50 anni di innovazione, raffinatezza impareggiabile e qualità all-terrain imbattibili, con il lancio della nuova Range Rover Fifty.

Il SUV di lusso originale ha definito il mercato fin dal 17 giugno 1970 e, a distanza di cinquant’anni, si è evoluto in una intera famiglia di lussuosi veicoli, desiderabili e capaci. Il blend irresistibile di design, raffinatezza e innovazione ingegneristica ne ha fatto la pietra di paragone per tutti i SUV di lusso.

In 50 anni di vita la Range Rover ha conquistato molti primati e compiuto numerose impressionanti imprese. È stato il primo SUV ad offrire, al lancio, la trazione integrale permanente e, nel 1989, è stata la prima 4×4 al mondo ad offrire un sistema antibloccaggio.

Più tardi, nel 1992, è stata la prima 4×4 ad essere equipaggiata con il Controllo Elettronico della Trazione e sospensioni pneumatiche – assicurando così quella raffinatezza di viaggio, su strada e in off-road, che l’ha resa famosa. Nel 2012 la Range Rover di ultima generazione è stato il primo SUV al mondo con struttura leggera in alluminio, che l’ha resa anche più robusta ed efficiente.

Ha attraversato il famigerato Darien Gap, è stato il primo veicolo esposto al Louvre, ed ha anche vinto la Parigi-Dakar – due volte. Nessun altro veicolo associa i livelli di lusso, comfort e raffinatezza con le capacità in off-road e le prestazioni stradali di una Range Rover.

Con il suo cofano a conchiglia, il tetto sospeso, il portellone suddiviso e le prese d’aria sui parafanghi anteriori, la Range Rover di oggi rivela la discendenza dall’originale del 1970. E nel giorno del cinquantesimo anniversario, oggi, è sempre la più efficiente, connessa, lussuosa, capace.

L’edizione speciale Range Rover Fifty sarà prodotta in sole 1.970 unità, per ricordare l’anno del lancio.

Basata sulla lussuosa Autobiography, la Range Rover Fifty sfoggia dettagli esterni speciali in Auric Atlas e due cerchi esclusivi da 22″. Il Distintivo “Fifty” è stato creato personalmente dal Prof. Gerry McGovern OBE, Chief Creative Officer di Land Rover, e figurerà all’esterno e all’interno del veicolo, sulla targa esclusiva “1 di 1970” posta in consolle centrale, sui poggiatesta, sulla plancia e sulle soglie illuminate.

Il Professor Gerry McGovern (OBE), Chief Creative Officer di Land Rover dichiara: “Nel mondo dei veicoli di lusso, la Range Rover si è sempre posta in una classe a sé, per capacità e durata senza rivali. Finezza ed approccio ingegneristico, unici ed innovativi, sono stati i suoi valori intrinseci, che i nostri clienti hanno ammirato fin dalla presentazione della capostipite nel 1970.”

La Range Rover Fifty sarà disponibile anche a passo lungo o standard, in quattro tinte esterne: Carpathian Grey, Rosello Red, Aruba, e Santorini Black. In numeri ancor più ridotti, la SVO (Special Vehicle Operation) di Land Rover offre la Range Rover Fifty in una di tre tinte riprese dalla gamma colori della Range Rover originale: Tuscan Blue, Bahama Gold e Davos White. La gamma delle motorizzazioni comprenderà versioni benzina, diesel e una Plug-in P400e*

Oggi, alla quarta generazione, con un totale di oltre 1 milione di unità vendute, la Range Rover è la definitiva espressione del lusso. Il suo inconfondibile e sofisticato design e le imbattibili capacità all-terrain rendono la Range Rover un veicolo impareggiabile e rilevante, oggi come nel 1970.

La famiglia Range Rover. Dopo trent’anni passati al vertice del settore dei SUV di lusso, la Range Rover nel 2005 è diventata una famiglia, con l’arrivo della Range Rover Sport, che combina il lusso e le capacità della sorella più grande con un carattere sportivo e coinvolgente. Nel 2010 ha debuttato la Range Rover Evoque, pensata per un pubblico più giovane e cittadino. Nel 2017 la famiglia è cresciuta ancora con il lancio della Range Rover Velar, posizionata fra la Range Rover Sport e la Range Rover Evoque. Prendendo il nome dei prototipi Range Rover, la Range Rover Velar ha ampliato il portfolio Range Rover col suo design riduzionista e il suo interno ricco di tecnologia.

Una breve storia della Range Rover. 50 anni sono passati dal lancio della Range Rover, ma la sua storia ha inizio ancora prima. A metà degli anni ’60, per rivoluzionare il mercato crescente dei 4×4 per il tempo libero, l’Ingegnere responsabile dei nuovi progetti della Rover, Charles Spencer ‘Spen’ King (nipote dei fondatori di Land Rover), decise di combinare il comfort e la capacità stradale di una Rover con le qualità in off-road di una Land Rover.

Lo sviluppo del prototipo della prima SW da 100″ iniziò alla fine del 1960, e il primo modello fu presentato alla stampa, con grande successo, nel 1970. Il suo mix di abilità – viaggio in autostrada, off-road e traino con stile e comfort – le assicurò un’immediata popolarità. Il modello originale, (Classic), fu citato come esempio di design industriale quando venne esposto al Louvre nel 1971.

La prima generazione di Range Rover (1970-1996) fu inizialmente disponibile, nel 1970, con due sole porte. Nei suoi 26 anni di vita la Classic si è evoluta con la versione a 4 porte, nel 1981, e con la trasmissione automatica, nel 1982. Il primo diesel arrivò nel 1986.

La seconda generazione di Range Rover, nota come P38A, arrivò nel 1994, e divenne subito inconfondibile grazie al familiare profilo, al tetto sospeso, al cofano a conchiglia, al portellone suddiviso e alla linea di cintura ininterrotta: tutti particolari presenti anche oggi. Il veicolo presentava interni ancora più lussuosi conservando tutte le qualità su asfalto e in off-road. L’altezza della regolazione sospensioni era aumentata e le motorizzazioni comprendevano un 2.5 diesel, e due versioni del benzina V8 da 3.9 e 4.6 litri, che ne incrementavano sensibilmente le prestazioni.

La terza generazione Range Rover (2001-2012) portò con sé una quantità di miglioramenti nei suoi 11 anni di vita. Fra le innovazioni, una struttura monoscocca più rigida (che sostituiva il telaio a longheroni e traverse) e sospensioni completamente indipendenti con molle pneumatiche interconnesse (al tempo quasi tutte le 4×4 montavano assali rigidi). Gli interni di questi veicoli si ispiravano agli Yacht di lusso, agli arredamenti più raffinati ed ai sedili di prima classe degli aerei, offrendo sempre più spazio e lusso.

Nel 2012, debuttò la quarta e più recente generazione di Range Rover. Era il primo SUV in alluminio, con un peso inferiore rispetto al modello precedente di ben 420 kg, e presentava un ventaglio di novità off-road come il Terrain Response™ 2 automatico, l’All-Terrain Progress Control, nuovi motori Ingenium con elettrificazione, una versione Plug-in e nuove tecnologie di sicurezza e di infotainment.

Negli ultimi cinque anni, la Range Rover SVA Autobiography è stata il vertice della gamma con i modelli più potenti e raffinati della storia Range Rover.  Sono disponibili, sempre firmati dalla Divisione Veicoli Speciali di Land Rover, le Range Rover SVAutobiography e SVAutobiography Dynamic – con potenti motori V8 e interni finiti accuratamente e mano.

Land Rover. Fin dal 1948 Land Rover ha prodotto autentici 4×4, caratterizzati da una vera, ampia gamma di capacità nelle rispettive classi.  Defender, Discovery, Discovery Sport, Range Rover, Range Rover Sport, Range Rover Velar e Range Rover Evoque definiscono il mondo dei SUV a livello mondiale, con l’80% della gamma esportato in oltre 100 diversi Paesi.

Cronologia:

1967    Lo sviluppo inizia con la ‘100-inch Station Wagon’ – il prototipo Range Rover il 6 settembre 1967

1969    I prototipi furono chiamati Velar per nasconderne l’identità – il nome era composto di lettere prese dai distintivi di produzione Alvis e Rover – e derivava dal latino “velare”.

1970    il 17 giugno viene presentata la Range Rover due porte – con motore V8 in alluminio, trazione 4×4 permanente e quattro freni a disco.

1971    Range Rover diventa il primo veicolo ad essere esposto al Louvre, applaudito come “esempio di design industriale”. Il veicolo è in mostra all’ingresso, mentre all’interno è visibile un modello in scala 1:4.

1971    Range Rover riceve il premio RAC Dewar per l’innovazione tecnica

1972    La Range Rover è il primo veicolo ad attraversare verticalmente le Americhe, ivi incluso il Darien Gap, con la spedizione Trans-America da 29.000 km, che impiega 99 giorni iper coprire 480 km di jungla

1974    Range Rover compie la traversata del Sahara da ovest ad est: 12.000 km percorsi in
100 giorni

1977    Una Range Rover modificata vince – nella categoria 4×4 – la Londra-Sydney percorrendo 30.000 km, nel più lungo rally di velocità del mondo.

1979    Una Range Rover modificata vince la prima Parigi-Dakar (successo che ripeterà nel 1981)

1981    Presentata la prima quattro porte di serie – basata su una conversione della Società svizzera Monteverdi

1981    Prima Range Rover in edizione limitata -la Vogue – che sottolinea l’evoluzione Range Rover in veicolo di lusso; più tardi il nome viene riservato alle varianti top di gamma.

1982    Superate le 100.000 Range Rover prodotte

1982    La Range Rover monta la trasmissione automatica in opzione

1982    Viene preparata una Range Rover in versione speciale per la visita di Giovanni Paolo II nel Regno Unito

1983    Introduzione della trasmissione manuale a cinque marce

1984    Dopo il successo della In Vogue LE, la Range Rover Vogue diventa il top di gamma.

1985    La Range Rover “Beaver Bullet” diesel batte 27 record di velocità, incluso quello della media più alta registrata da un veicolo diesel: oltre 160 km/h per 24 ore.

1986    Lancio della prima Range Rover diesel, con VM turbocompresso da 2.4 litri e spoiler frontale (esclusi turbodiesel)

1987    Range Rover debutta in Nordamerica

1988    Viene montata una scatola di riduzione Borg-Warner con differenziale centrale a giunto viscoso, che migliora significativamente la raffinatezza e le credenziali di lusso del veicolo.

1989    Range Rover è la prima 4×4 con sistema ABS, per prestazioni ottimali su asfalto e in off-road

1989    Una carovana di Range Rover traversa la parte più impegnativa del Continental Drive in Colorado, USA che Land Rover chiama la ‘Great Divide’

1990    Per commemorare la fine produzione della Range Rover due porte ne viene presentata una Limited edition CSK in 200 esemplari. (Il nome deriva dalle iniziali di Charles Spencer King (Spen), Chief Designer di Land Rover).

1992    Range Rover Classic è la prima 4×4 a montare il Controllo Elettronico della Trazione e sospensioni pneumatiche elettroniche – due primati!

1992    Presentata in Marocco la LWB LSE per illustrare il nuovo modello e dimostrare la tecnologia delle sospensioni pneumatiche

1993    Al Motor Show di Londra viene annunciata la designazione Autobiography (consegne nel 1994) limitata a 25 veicoli.

1994    Lancio della Range Rover 2a generazione (P38A) a passo lungo, semi-monoscocca ristilizzata e sospensioni pneumatiche elettroniche migliorate

1996    Range Rover Classic esce di produzione con un totale di 317.615 unità (per due anni prodotta insieme alla P38A)

1999    Land Rover crea la più lussuosa Range Rover del momento con la Limited Edition Range Rover Linley – ispirata all’omonimo designer Lord Linley – in soli 10 esemplari da 100.000 sterline.

2001    Lancio della Range Rover di terza generazione (L322) con 4 sospensioni pneumatiche indipendenti, con dimostrazioni a RAF Kinloss, Skibo e Novar Estate

2002    Nello stabilimento di Solihull viene prodotta la Range Rover n. 500.000

2005    Si aggiungono i motori V8 Supercharged da 4.2 e 4.4 litri

2005    Lancio del secondo modello della gamma – la Range Rover Sport

2006    Si aggiungono il Terrain Response® e il TDV8 diesel

2009    La Range Rover monta il nuovo LR-V8 5.0 litri e il 5.0 Supercharged a benzina e il primo sistema Adaptive Dynamics che ottimizza costantemente il comportamento della scocca e i controlli di marcia.

2010    Range Rover festeggia il 40° anniversario

2010    Lancio del terzo modello della famiglia la Range Rover Evoque che crea un nuovo segmento, il SUV di lusso compatto

2011    Presentazione della Range Rover Autobiography Ultimate Edition

2011    Introduzione del nuovo motore 313 CV 4.4-litri LR-TDV8 che abbatte le emissioni di CO2 del 14% e i consumi del 18,5%

2012    Lancio della Range Rover di quarta generazione (L405) il 6 settembre al Royal Ballet School di Londra – il primo SUV in alluminio

2013    Range Rover introduce il 3.0-litri benzina LR-V6 Supercharged da 340 CV

2013    Lancio della seconda generazione Range Rover Sport (L494)

2013    Prototipi di Range Rover ibride affrontano l’epica Via della Seta verso l’India, viaggiando per 16.000 km da Londra a Mumbai per il collaudo finale

2013    La prima Range Rover a passo lungo in vent’anni viene presentata con specifiche esclusive – la Range Rover Autobiography Black

2014    Una flotta di Range Rover ed una Range Rover Classic percorrono 1600 km sulla Great Divide per celebrare il 25 anni della spedizione.

2014    Debutta in Cina una Range Rover Hybrid a passo lungo

2014    La Range Rover e la Range Rover Sport presentano una novità mondiale -l’All-Terrain Progress Control (ATPC) e acquisiscono l’HUD

2015    21 anniversario del nome Autobiography – il vertice della famiglia Range Rover

2015    Debutta a New York la più potente Range Rover di sempre – la Range Rover SVA Autobiography V8 Supercharged da 550 CV

2015    La Land Rover n. 6.000.000 è una Range Rover LW Vogue SE e celebra i 45 anni Range Rover

2015    Una Range Rover ibrida sostituisce, come veicolo di Stato della Regina, la precedente unità del 2002

2015    Una Range Rover attraversa uno speciale ponte di carta da 5 metri, realizzato senza colla o tiranti, a Suzhou, in Cina

2016    Una Range Rover Autobiography traina la SpaceShipTwo di Virgin Galactic alla sua inaugurazione al Mojave Air and Space Port, in California

2016    Lancio dell’Advanced Tow Assist e dell’Intelligent Speed Limiter

2017    Nuova Range Rover SVAutobiography Dynamic; abbassata di 8 mm, con V8 da 550 CV Supercharged 5.0 litri

2017    Land Rover Classic annuncia il “Range Rover Reborn”, un nuovo programma che consente l’acquisto di Range Rover da collezione direttamente dalla casa costruttrice.

2017    Presentata la Range Rover Sentinel, basata sulla Autobiography, ma in grado di arrestare munizioni incendiarie 7,62 ad alta velocità (altra versione lanciata nel 2019)

2007    Lancio del quarto modello della gamma – la Range Rover Velar

2017    Presentazione delle Range Rover P400e PHEV al London Design Museum

2017    Presentazione della Range Rover SVAutobiography Long Wheelbase a Los Angeles, disponibile in versione PHEV e con V8 benzina Supercharged da 565 CV

2018    Un nuovo SDV6 twin-turbo 3.0 diesel da 275 CV sostituisce il 3.0 TDV6

2018    Lancio della seconda generazione Range Rover Evoque

2020    La Range Rover acquisisce l’Ingenium benzina 3.0 in linea e la propulsione MHEV; Presentata l’edizione speciale Range Rover Fifty

 

Primati Range Rover

1971    Primo veicolo esposto al Louvre

1972    Primo veicolo ad attraversare il Darien Gap

1979    Una Range Rover preparata vince la prima Parigi-Dakar

1985    La Range Rover diesel “Bullet” batte 27 record di velocità

1989    Range Rover è la prima 4×4 del mondo a montare il sistema ABS

1992    Range Rover Classic è la prima 4×4 al mondo con ETC

1992    Prima 4×4 del mondo con sospensioni pneumatiche elettroniche

2009    Range Rover acquisisce l’Adaptive Dynamics, che ottimizza il controllo della scocca.

2012    Quarta generazione Range Rover, il primo SUV in alluminio

2014    l’All-Terrain Progress Control (ATPC) debutta sulla Range Rover e sulla Range Rover Sport

Spedizioni e raid Range Rover

1971    Vittoria della Range Rover nel primo Hill rally a Llangollen

1972    Un Team dell’esercito britannico guidato dal Maggiore John Blashford-Snell dimostra le capacità della Range Rover nel 1972, guidandone due dal nord dell’Alaska alla punta meridionale dell’Argentina, e traversando il famigerato Darien Gap – il territorio di densa foresta e paludi fra l’America centrale e il Sudamerica

1974    Range Rover compie la traversata del Sahara da ovest ad est: 12.000 km percorsi in
100 giorni

1977    Una Range Rover modificata vince – nella categoria 4×4 – la Londra-Sydney percorrendo 30.000 km, nel più lungo rally di velocità del mondo.

1979    Una Range Rover preparata vince la prima Parigi-Dakar e si ripete nel 1981

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1985    La Range Rover “Bullet” diesel batte 27 record di velocità, incluso quello della media più alta registrata da un veicolo diesel: oltre 160 km/h per 24 ore.

anni ’80 Il famoso Camel Trophy degli anni ’80 e ’90 ha visto impegnate nelle “Olimpiadi delle 4×4”: Range Rover, Serie III Land Rover, Defender, Discovery e Freelander Dall’Amazzonia all’Estremo Oriente, dall’Africa alla Siberia il Camel Trophy si è evoluto da sfida totale di guida a test della resistenza umana, con prove di ciclismo, canottaggio, sport acquatici. 1981 (Sumatra); 1982 (Papua New Guinea); 1987 (Madagascar – veicoli diesel)

1989    Una carovana di Range Rover traversa la parte più impegnativa del Continental Drive in Colorado, USA che Land Rover chiama la ‘Great Divide’

2003    Il G4 Challenge impegna le squadre in un’avventura che spazia in tutto il mondo. Combinazione di guida in 4×4, sport e strategia, la gara vede i concorrenti affrontarsi in sfide lunghe sette giorni attraverso il globo, da New York alla Costa Orientale, dal Sudafrica all’Australia al selvaggio West

2006    Il secondo G4 Challenge traversa quattro Paesi e due Continenti – Tailandia, Laos, Brasile e Bolivia – a sostegno della Croce Rossa (IFRC)

2013    Prototipi di Range Rover ibride affrontano l’epica Via della Seta verso l’India, viaggiando per 16.000 km da Londra a Mumbai per il collaudo finale

2014    Una flotta di Range Rover ed una Range Rover Classic percorrono 1600 km sulla Great Divide per celebrare il 25 anni della spedizione.

 

 

 

 Il primo motore “Tre in Linea” di Opel ha debuttato 25 anni fa con MAXX

  • Futuro veicolo urbano: cabriolet Opel MAXX, pick-up, fuoristrada, tutto sulla stessa piattaforma
  • Prima in Europa: Opel ha sviluppato il motore a tre cilindri MAXX pronto per la produzione
  • Telaio semi-esposto: Opel MAXX ricorre a sezioni in alluminio anziché a pannelli in acciaio
  • Un sequel all’avanguardia: i nuovi tre cilindri in linea turbo oggi equipaggiano la bestseller Opel Astra

Rüsselsheim. L’aumento della domanda degli utenti per un basso consumo di carburante e le normative sempre più severe in tema di emissioni di CO2 hanno reso i motori a tre cilindri ad alta efficienza sempre più richiesti. Opel li propone in tutta la sua gamma di vetture sia a benzina che a gasolio. Nuova Opel Astra occupa oggigiorno una posizione di primo piano nella categoria di vetture dotate di tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica.

“La nuova Opel Astra è più efficiente che mai, con emissioni di CO2 fino al 21% inferiori”, ha dichiarato il CEO di Opel, Michael Lohscheller. “Cinque dei suoi sette propulsori sono sotto il livello magico di 100 g di CO2 per chilometro nel ciclo NEDC. Con i suoi motori e le sue trasmissioni di nuova generazione, Opel Astra definisce gli standard in termini di basse emissioni.” Opel ha alle spalle 25 anni di sviluppo di motori a tre cilindri. Il primo motore era stato presentato nel 1995 al Salone di Ginevra, con Opel MAXX.

Venticinque anni fa, i propulsori tre cilindri – anche quelli con aspirazione naturale – erano ancora piuttosto rari, nonostante i loro vantaggi intrinsechi rispetto ai quattro cilindri, come maggiore efficienza, minor peso e minori perdite per attrito. Lo status quo ha iniziato a cambiare radicalmente al Salone di Ginevra, quando Opel ha presentato il modello MAXX, un concetto innovativo per un futuro veicolo urbano all’avanguardia alimentato da un motore a benzina tre cilindri.

Opel MAXX e la sua unità di potenza “high tech” hanno stupito i visitatori al Salone di Ginevra. Meno di 12 mesi dopo, Opel ha nuovamente sorpreso il mondo annunciando l’intenzione di mettere il “tre in linea” nella produzione in serie. Tale decisione fece di Opel il primo costruttore automobilistico europeo a sviluppare un moderno motore tre cilindri pronto per la produzione.

Opel MAXX lanciava un progetto per un futuro veicolo urbano. Invece di pannelli in acciaio stampato, il corpo era realizzato in alluminio estruso, in modo che la fabbrica potesse facilmente produrre sezioni di varie dimensioni e forme.

Le sezioni sono state saldate insieme per formare un telaio, parzialmente esposto e che è considerato all’origine nel design degli esterni e degli interni.

La chiave del concetto Opel MAXX: base formata da un telaio in alluminio estruso per un design modulare. Il telaio forniva non solo la massima sicurezza, ma anche la base per la costruzione modulare, chiave del concetto Opel MAXX e precursore delle moderne piattaforme flessibili. Cabrio, pick-up, fuoristrada, furgone o un modello di taxi erano possibili sulla stessa piattaforma: il cliente poteva decidere al momento dell’ordine.

Sebbene i clienti non possano modificare le dimensioni, potevano variare la configurazione e le dotazioni interne, anche dopo aver preso in consegna il veicolo.

Con una lunghezza di 2.975 mm, una larghezza e un’altezza di 1.575 mm, Opel MAXX a due porte di lunghezza corta offriva già molta capienza.

Se il cliente avesse avuto necessità di trasportare molti bagagli, avrebbe potuto optare per il modello a due posti più un vano di carico delle stesse dimensioni di una Astra Station Wagon. Un sedile posteriore installato nella struttura in alluminio forniva spazio per quattro passeggeri.

La sicurezza era importante quanto la versatilità. Oltre alla stabile struttura in alluminio, Opel MAXX presentava un airbag per il conducente e un sistema antibloccaggio (ABS). Passando da una tecnologia studiata per segmenti di mercato medio a segmenti di mercato più elevato, Opel MAXX proponeva sospensioni anteriori con montanti McPherson basate sul principio Dynamic SAfety (DSA) di Opel Vectra e Omega. Gli ingegneri avevano posizionato il serbatoio del carburante tra le ruote posteriori per garantire una sicurezza ottimale, mentre la struttura in alluminio estruso racchiudeva la parte posteriore e forniva una struttura deformabile nella parte anteriore.

High-tech”: “tre in linea” con doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro. Un altro obiettivo importante era la compatibilità ambientale. L’alluminio non solo è facile da riciclare, è anche leggero. Opel MAXX pesava solo 600 kg e ciò consentiva ulteriori risparmi energetici.

Il motore tre cilindri di Opel MAXX forniva un’efficienza energetica aggiuntiva. Compatto, leggero ed efficiente, raffinato e potente, il nuovo propulsore a benzina è stato il primo a essere sviluppato pronto per la produzione da una casa automobilistica europea. Con una cilindrata di 973 cc, due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro, il motore “high tech” ha completato i suoi primi chilometri con due prototipi della concept car Opel MAXX.

Con una cilindrata di circa 330 cc per cilindro, il nuovo membro della famiglia di motori ECOTEC aveva un rapporto di alesaggio-corsa ottimale, i cui vantaggi si riflettevano nella straordinaria coppia massima di 90 Nm a soli 2.500 giri/min e una potenza di picco di 37 kW (50 CV) a 5.000 rpm.

Grazie a queste cifre, il motore da 1,0 litri ha superato i suoi contemporanei quattro cilindri e ha dato a Opel MAXX prestazioni vivaci: un’accelerazione da zero a 100 km/h in 12,1 secondi e una velocità massima di 151 km/h. Notevole è stato l’uso efficiente dell’energia – con il suo rapporto di compressione di 10,1:1, il motore tre cilindri di Opel MAXX consumava solo 3,9 l/100 km a 90 km/h costanti, secondo il ciclo di prova “Euromix”.

Più di 25 anni dopo il debutto di Opel MAXX, l’alta efficienza dei motori tre cilindri rimane una caratteristica di spicco dei modelli Opel – in particolare Corsa, il modello che al suo debutto nel 1997 ha lanciato l’innovativo motore “tre in linea” da 1,0 litri di Opel e continua tuttora a realizzare motori ultramoderni tre cilindri.

 Con Opel Astra la strada per le vacanze è più sicura e confortevole

  • Nuova Opel Astra propone tecnologie prima riservate a modelli di segmenti superiori
  • Motori e trasmissioni moderni ed efficienti alla base di una gamma evoluta per una riduzione dei consumi fino al 21%
  • La dotazione si estende con opzioni all’avanguardia, come i fari IntelliLux, i sedili certificati AGR e sistemi ausiliari per la sicurezza

Milano. Prosegue la strada per tornare alla normalità e quotidianamente assistiamo a passi in avanti che puntano nella giusta direzione. Durante l’estate 2020 aumenteranno gli italiani che preferiranno il nostro Paese per passare le proprie vacanze e si sposteranno con la propria autovettura per raggiungere le più belle mete costiere o di montagna. L’automobile è il mezzo di trasporto più sicuro in termini di protezione individuale dai virus e vale la pena valutare l’acquisto di una nuova vettura, dotata di motori che consumano meno ed è dotata delle più recenti tecnologie in termini di sicurezza e comfort.

E’ il caso di Opel Astra, che offre dotazioni e accessori precedentemente riservati a vetture di segmento superiore, oggi disponibili anche per una compatta tuttofare a prezzi accessibili, come nella tradizione del marchio tedesco che porta tecnologie all’avanguardia ad essere accessibili a tutti.

Una strategia che punta a rendere disponibile a un ampio pubblico il meglio, a prescindere dalle dimensioni della vettura. Opel Astra è la dimostrazione di questo teorema, con una serie di elementi che nell’ultima generazione aggiungono valore all’esperienza di guida su un modello centrale nel panorama automobilistico.

Una centralità che inizia dalla scelta della carrozzeria, tra 5 porte o Sports Tourer e motori di ultima generazione, leggeri ed efficienti, come il Diesel Turbo 1.5 da 105 oppure 122 CV, con consumi ed emissioni estremamente ridotti e, allo stesso tempo, prestazioni brillanti. I motori benzina sono i 1.2 Turbo da 110, 130 oppure 145 CV e il 1.4 da 145 CV. Su nuova Opel Astra è stato presentato il nuovo cambio manuale a 6 rapporti dal basso attrito e dagli innesti precisi. Chi sceglie il comfort del cambio automatico trova l’estrema fluidità del cambio a variazione continua sul benzina 1.4 Turbo da 145 CV, oppure l’automatico a 9 rapporti nel 1.5 Diesel da 122 CV, una chicca per una vettura così popolare del segmento C. Grazie ai numerosi miglioramenti nuova Opel Astra riduce i consumi rispetto al modello precedente fino al 21%.

La sicurezza è un altro ingrediente con cui Opel firma Astra, anche visivamente, grazie ai tecnologici fari IntelliLux. Si tratta di fari a matrice di LED in grado di cambiare radicalmente la visibilità notturna con una luce chiara e un fascio molto più largo e profondo rispetto a qualunque altro sistema di illuminazione precedente, senza abbagliare gli altri utenti della strada, in modo completamente automatico. Una migliore illuminazione significa avere migliore visibilità per un maggiore comfort di guida e poter vedere prima gli ostacoli sulla strada, quindi più tempo per reagire e, di conseguenza, più sicurezza. I fari IntelliLux sono standard su Opel Astra nelle versioni Business Elegance e Ultimate.

Il risultato dimostra il raggiungimento di un nuovo standard, che si accompagna alla presenza dei sistemi ausiliari per la sicurezza. La loro presenza è invisibile a occhio nudo, ma è sufficiente mettersi al volante per percepirne il livello di attenzione e intervento, pronto a manifestarsi in differenti condizioni. La nuova telecamera anteriore è più piccola e più potente che in passato grazie a un processore più veloce. Adesso, oltre ai veicoli, rileva anche i pedoni, un importante vantaggio in termini di sicurezza. Anche la telecamera posteriore digitale disponibile insieme al nuovo sistema di infotainment Multimedia Navi Pro è più potente. La vista alle spalle del veicolo sullo schermo è più distinta e precisa; i contrasti sono più visibili al buio.

L’ampia offerta di tecnologie e sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia comprende anche sistemi come il cruise control attivo che permette di guidare molto più rilassati in autostrada, l’indicatore della distanza di sicurezza, l’allerta incidente con frenata automatica di emergenza, il riconoscimento dei cartelli stradali e il sistema di mantenimento della corsia di marcia, per menzionare solo alcuni esempi. L’assistente al parcheggio automatico con allerta sonori e visivi semplifica la ricerca di un parcheggio e aziona lo sterzo della vettura al posto del guidatore.

I lunghi viaggi per le vacanze estive sono l’occasione per apprezzare quanto è importante la seduta per non soffrire di dolori e affaticamento durante la guida. Opel Astra si prende cura della salute della schiena dei propri possessori grazie ai sedili ergonomici certificati dall’associazione indipendente di esperti di postura AGR, standard su tutte le versioni. Il segreto sta nell’ampia possibilità di regolazione che permette a tutte le corporature di trovare la perfetta posizione di guida. Sulle versioni Business Elegance e Ultimate di nuova Opel Astra lo standard aggiunge addirittura la ventilazione dei sedili anteriori e la funzione massaggio, un’altra chicca per una vettura accessibile e popolare come Opel Astra.

Durante il mese di giugno nuova Opel Astra 1.5 CDTI 105 CV viene offerta con finanziamento Scelta Opel a partire da 199 € al mese con garanzia Opel Protection inclusa: nell’offerta è inclusa la protezione contro le incertezze di tipo lavorativo e sanitario oltre all’estensione della garanzia, la manutenzione ordinaria e la polizza assicurativa contro l’incendio e il furto. Per quel che riguarda la decorrenza dei pagamenti, la prima rata è posticipata di 4 mesi per garantire la completa serenità economica.

Opel Zafira-e Life: nuova ammiraglia zero emissioni per viaggi esclusivi

  • Il top della gamma: Opel Zafira-e Life multiposto
  • Autonomia di 330 o 230 km (WLTP1): per viaggi emissioni zero e fino a nove passeggeri
  • Dinamica: motore elettrico da 100 kW (136 CV) con coppia di 260 Nm
  • Conveniente: gamma di opzioni di ricarica, pagamento tramite l’app “Free2Move Services”
  • Il cliente sceglie: batteria da 75 o 50kWh a seconda delle esigenze
  • “E-Lounge su Ruote”: porte scorrevoli elettriche, sedili configurabili in pelle, tetto panoramico
  • Tutti a bordo con maggiore sicurezza: numerosi sistemi di assistenza alla guida migliorano la sicurezza

L’autonomia effettiva può variare in base alle condizioni quotidiane e dipende da vari fattori, in particolare dallo stile di guida personale, dalle caratteristiche del percorso, dalla temperatura esterna, dall’uso del riscaldamento e del condizionamento dell’aria e dal precondizionamento termico.

Rüsselsheim. Opel continua l’elettrificazione della sua gamma di veicoli con l’ammiraglia Zafira Life completamente elettrica, modello di punta per le vetture multiposto. Divertente da guidare, fino a nove posti e disponibile in tre lunghezze, nuova Opel Zafira-e Life offre tutti i vantaggi della “Lounge su Ruote” del marchio tedesco con motori a combustione, oltre alla versione innovativa a emissioni zero sempre più richiesta che garantisce viaggi silenziosi. Inoltre, la maggior parte delle versioni di Opel Zafira-e Life hanno un’altezza inferiore a 1,90 m e possono quindi accedere ai garage sotterranei, caratteristica importante per le navette utilizzate dagli hotel. L’opzione del un gancio di traino consente a Opel Zafira-e Life di trainare rimorchi con una portata massima di 1.000 kg.

Con 100kW di potenza (136 CV) e 260 Nm di coppia massima dal sistema di propulsione elettrica, Opel Zafira-e Life offre prestazioni più elevate rispetto alla maggior parte dei veicoli elettrici multiuso (MPV). La velocità massima controllata elettronicamente di 130 km/h consente la guida in autostrada risparmiando al tempo stesso l’autonomia elettrica.

I clienti possono scegliere tra due dimensioni di batterie agli ioni di litio all’avanguardia, a seconda delle loro esigenze: con 75kWh2 e un’ autonomia top di gamma fino a 330 chilometri (ideale per famiglie numerose in vacanza) o con 50kWh e una autonomia fino a 230 km, entrambe calcolate nel ciclo WLTP1.

Le batterie sono composte rispettivamente da 18 e 27 moduli. Inserite sotto il vano di carico dove non compromette la capacità del bagagliaio, la batteria abbassa ulteriormente il baricentro, a tutto vantaggio della agilità in curva e della stabilità al vento, oltre a rendere più piacevole il viaggio.

Un sofisticato sistema di frenata rigenerativa, che recupera l’energia prodotta in frenata o in fase di decelerazione, aumenta ulteriormente l’efficienza.

Servizi elettronici “OpelConnect”, numerose opzioni di ricarica: la mobilità elettrica semplificata. Caricare Opel Zafira-e Life è facile come guidarla. Tramite Wallbox, ricarica rapida o persino con un cavo per la ricarica da una presa domestica, se necessario, ogni Opel Zafira-e Life è pronta per una varietà di opzioni di ricarica. L’offerta di cavi e Wallbox varia in base all’infrastruttura energetica di ciascun mercato, garantendo che i clienti di Opel Zafira-e Life possano trovare e utilizzare una stazione di ricarica quasi ovunque.

Utilizzando una stazione di ricarica di 100kW di potenza in corrente continua (CC), sono necessari circa 30 minuti affinché la batteria da 50kWh raggiunga l’80% dello stato di carica (circa 45 minuti per la batteria da 75kWh). Opel offre caricabatterie di bordo che garantiscono che il tempo trascorso in carica sia il più breve possibile e che la batteria (coperta da una garanzia di otto anni/160.000 km) abbia una lunga durata. A seconda del mercato e dell’infrastruttura, Opel Zafira-e Life è dotata di caricabatterie di bordo da 11 kW trifase o monofase da 7,4 kW di serie.

Per rendere l’utilizzo ancora più pratico, “OpelConnect”, “MyOpel” App e “Free2Move Services” – il Marchio di mobilità di Groupe PSA – offrono soluzioni speciali per tutti i veicoli elettrici Opel, incluso Zafira-e Life. I servizi sono accessibili tramite App.

La funzione “Charge My Car” dall’App “Free2Move Services” consente l’accesso a oltre 140.000 punti di ricarica in tutta Europa, incluso il pagamento. Per rendere ancora più facile ai clienti la scelta del punto di ricarica ottimale, l’App “Free2Move Services” effettua una preselezione in base alla distanza dal punto di ricarica, alla velocità di ricarica e al prezzo di ricarica corrente per le possibili opzioni di ricarica pubblica.

Con le funzioni di controllo remoto elettronico “OpelConnect”, i clienti possono utilizzare il proprio smartphone per controllare lo stato di carica della batteria o programmare i tempi di ricarica e condizionamento dell’aria.

Inoltre, la gamma delle possibilità di “OpelConnect” spazia dalla eCall alla chiamata di emergenza a numerosi altri servizi, come lo stato del veicolo e altre informazioni. La LIVE Navigation3 fornisce informazioni sul traffico in tempo reale.

Disponibile in tre taglie: Zafira-e Life “Small”, “Medium” o “Large”. Opel offrirà Zafira-e Life in tre lunghezze, ognuna su misura per le esigenze del cliente e disponibile con un massimo di nove posti. Opel Zafira-e Life “Small” (disponibile da inizio 2021) compete con monovolume compatte, ma offre molto più spazio e può trasportare fino a nove passeggeri, veramente senza rivali in questo segmento. Presenta inoltre un raggio di sterzata ridotto (solo 11,3 m), una buona maneggevolezza e due porte scorrevoli controllate da sensori che si aprono elettricamente con un movimento del piede – unico modello in questo segmento di mercato. Opel Zafira-e Life “Medium” (come Zafira-e Life “L”) è di 35 cm più lunga, ha un passo di 3,28 m e quindi più spazio per le gambe per i passeggeri posteriori, il che lo rende un concorrente forte per le monovolume di medie dimensioni nel segmento D. Rispetto alla concorrenza, Opel Zafira-e è dotata anche di un portellone posteriore più grande e un accesso più agevole per il carico/scarico. Con una capacità di carico di circa 4.500 litri, Opel Zafira-e Life “Large” è un rivale per monovolume ancora più grandi.

Opel Zafira-e Life offre sedili in pelle montati su binari in alluminio di alta qualità che consentono una regolazione completa e semplice per tutte le versioni. Sono disponibili configurazioni con cinque, sei, sette o otto sedili in pelle. Lo schienale ribaltabile del sedile del passeggero anteriore consente il trasporto di oggetti lunghi fino a 3,50 m. Ribaltare i sedili della terza fila aumenta la capacità di carico di Opel Zafira-e Life “S” fino a 1.500 litri (a livello del tetto). La rimozione dei sedili posteriori (che sono altrettanto facili da reinstallare) aumenta la capacità di carico totale fino a 3.397 litri.

Il lussuoso rivestimento “Lounge” è disponibile per le versioni a passo lungo: sedili con massaggio e riscaldamento elettrico nella parte anteriore, quattro poltrone mobili in pelle dietro, ciascuna con un cuscino del sedile largo 48 cm. I passeggeri VIP possono quindi sedersi uno di fronte all’altro e godersi lo spazio per le gambe.

Miglioramento della sicurezza: head-up display, avviso di collisione frontale e telecamera posteriore. La nuova monovolume Opel completamente elettrica è dotata di numerosi sistemi di assistenza alla guida. Una telecamera e un radar monitorano l’area davanti al veicolo. Il sistema riconosce anche i pedoni che attraversano la strada e può avviare una manovra di frenata di emergenza fino a velocità di 30 km/h. Il Cruise Control semi-adattivo regola la velocità in base a quella del veicolo che precede, decelera automaticamente e può ridurre la velocità fino a 20 km/h se necessario. Lane-keep assist e avviso di stanchezza avvisano i conducenti se hanno trascorso troppo tempo al volante e hanno bisogno di una pausa. L’assistenza abbaglianti, che si regola automaticamente su abbagliante o anabbagliante, si accende oltre i 25 km/h. Unico in questo segmento è anche il display head-up a colori che mostra la velocità, la distanza dal veicolo precedente e la navigazione.

I sensori a ultrasuoni nei paraurti anteriore e posteriore avvisano il conducente di ostacoli durante il parcheggio. L’immagine della telecamera posteriore appare sullo specchio interno o sullo schermo touch da 7,0 pollici, quest’ultimo con una visibilità a 180 gradi dall’alto.

L’ampio touchscreen è dotato di infotainment Multimedia e Multimedia Navi. Entrambi i sistemi dispongono dell’integrazione del telefono tramite Apple CarPlay e Android Auto. Grazie a “OpelConnect”, il sistema di navigazione include informazioni sul traffico in tempo reale per la situazione aggiornata delle strade. Un potente sistema audio è disponibile con tutti i livelli di allestimento. Nella versione top di gamma, i passeggeri godono di un’acustica di prima classe grazie a dieci altoparlanti.

In quanto fiore all’occhiello della gamma Zafira Life, nuova Zafira-e Life a zero emissioni rappresenta un’offerta estremamente allettante per i clienti privati attenti all’ambiente e per gli utenti aziendali esigenti. L’apertura alle prenotazioni partirà da questa estate, seguita dalle prime consegne nel corso dell’anno.

Honda Jazz e Jazz Crosstar 2020: la nuova gamma Jazz offre livelli esclusivi di efficienza, comfort e connettività

  • L’avanzato propulsore ibrido offre efficienza e prestazioni di livello superiore
  • Il design contemporaneo rappresenta la naturale evoluzione delle linee senza tempo di Jazz
  • La gamma è completata dall’inedita versione Crosstar
  • Spazio ai vertici della categoria e tanta versatilità a bordo
  • L’avanzata tecnologia della plancia prevede un Infotainment di ultima generazione per la massima connettività
  • Sospensioni migliorate per un’esperienza di guida ancora più coinvolgente
  • Sicurezza di serie garantita grazie al pacchetto Honda SENSING

Le nuove Honda Jazz e Jazz Crosstar offrono un’esperienza di guida particolarmente piacevole grazie all’efficienza e alla brillantezza della tecnologia ibrida e:HEV. L’ultima generazione di Jazz, parte integrante della nuova gamma green e:TECHNOLOGY di Honda, è disponibile solo in modalità ibrida, equipaggiata con la tecnologia e:HEV a due motori. Jazz è il primo dei sei modelli elettrificati che Honda prevede di lanciare in Europa entro il 2022.

La nuova Jazz è stata progettata per offrire uno straordinario mix di elevate prestazioni ed eccezionale efficienza, a cui si aggiungono livelli di spazio e di comfort da berlina di lusso.

Per rivoluzionare l’essenza della sua city car compatta, Honda si è concentrata su una nuova filosofia di design, racchiusa nel concetto giapponese di “Yoo no bi” che riconosce la bellezza negli oggetti di uso quotidiano perfezionati nel tempo ed ergonomicamente soddisfacenti.

“Abbiamo sviluppato quest’auto come un oggetto capace di rendere più ricca la vita di chi quotidianamente la usa” spiega Takeki Tanaka, Large Project Leader di Jazz.

L’evoluzione senza tempo del design di Jazz si evince dalle sue linee morbide che seguono il frontale corto, mantenendo lo stesso tratto stilistico distintivo delle generazioni precedenti, dando vita ad un profilo immediatamente riconoscibile. Il risultato aggiunge un nuovo fascino al comfort e alla versatilità di Jazz, da sempre ai vertici della categoria.

Durante lo sviluppo della nuova Jazz, gli ingegneri Honda hanno lavorato a stretto contatto con il Team di design, per garantire che l’auto conservasse le caratteristiche che l’hanno resa uno dei modelli più apprezzati nel mondo. La soluzione funzionale di integrare i componenti del propulsore ibrido direttamente all’interno del telaio e del vano motore, recuperando così spazio nell’abitacolo, è frutto di questa cooperazione virtuosa.

Il sistema ibrido e:HEV è stato sviluppato ad hoc per la nuova Jazz, con l’obiettivo di regalare un’esperienza di guida brillante. Tale sistema prevede due potenti motori elettrici compatti, un motore a benzina i-VTEC DOHC da 1.5 litri, una batteria agli ioni di litio e un’innovativa trasmissione a rapporto fisso. Tutti questi elementi lavorano perfettamente in armonia garantendo una risposta diretta e una guida incredibilmente fluida.

La tecnologia a bordo e l’intuitivo Infotainment di ultima generazione, tra cui l’Assistente Personale Honda e l’app My Honda+*, permettono a guidatore e passeggeri di restare sempre connessi alla vita di tutti i giorni.

La nuova Jazz offre sull’intera gamma la più completa ed avanzata serie di funzioni di sicurezza attiva e di assistenza alla guida, oltre che un’esclusiva dotazione di sistemi di sicurezza passiva. Il meglio della tecnologia Honda, sviluppata per rendere ogni viaggio sicuro e piacevole.

Un ordine pesante in tempi difficili: quattro autocarri pesanti Mercedes-Benz Actros trasportano un gigantesco serbatoio a pressione

  • Quattro trattori stradali Mercedes-Benz Actros- di cui due a quattro assi con 650 CV ciascuno – della Paule di Stoccarda
  • Un lavoro di trasporto con un peso totale di quasi 330 tonnellate
  • Un ordine pesante in tempi difficili: nonostante la crisi covid-19 i grandi progetti su larga scala come la consegna di un gigantesco serbatoio a pressione devono ancora essere completati in tempo. Dopo mesi di pianificazione, la Paule di Stoccarda, un’azienda di trasporti specializzata in trasporti pesanti, ha recentemente completato una consegna per conto della Maschinenbau Scholz GmbH &Co. KG di Coesfeld con la consueta precisione. Il lavoro: trasportare un’enorme autoclave – un serbatoio a pressione a tenuta di gas in cui le parti in carbonio vengono “cotte” ad una pressione d’esercizio di 12 bar e ad una temperatura di 250 gradi – 33 chilometri dalla sede del costruttore a Coesfeld in Germania, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, fino alla banchina sul canale Datteln-Ems a Lüdinghausen.
  • La sfida particolare di questo tipo di trasporto è il baricentro alto del carico che in questo caso pesava circa 175 tonnellate ed era lungo 25 metri e alto e largo circa sette metri. Qui il carico è stato agganciato ad un semirimorchio a piattaforma accoppiato con 22 assi. Di conseguenza era essenziale non superare un angolo di inclinazione di cinque gradi, altrimenti c’era il rischio di ribaltamento del carico. Per trasportare il carico, le piattaforme regolabili idraulicamente sono state regolate a 1,07 metri per un’altezza di trasporto di circa otto metri.
  • Erano in funzione quattro trattori stradali Mercedes-Benz – di cui due a quattro assi con 650 CV ciascuno – di Paule. I due autocarri pesanti sono stati utilizzati per il trasporto dell’autoclave, mentre gli altri due hanno portato il coperchio da venti tonnellate e altre parti accessorie – ciascuno con una larghezza di trasporto di circa otto metri – alla nave per la navigazione interna che doveva portare la complessa macchina a Rotterdam, dove doveva essere trasportata ulteriormente via mare.
  • Esattamente come previsto, il colosso è uscito dalla fabbrica nella zona industriale di Coesfeld alle 22, trainato e spinto dai robusti autocarri pesanti Mercedes-Benz. Dopo un viaggio di tre ore il convoglio ha raggiunto il punto chiave al chilometro 22 – un incrocio a 90 gradi dove le cime erano state ghiacciate e poi ricoperte di pannelli di
  • plastica in preparazione del carico. Tuttavia, questo non era ancora abbastanza; il veicolo di traino guidato da Hermann Futterknecht non aveva abbastanza trazione sui pannelli per trainare il carico pesante intorno alla curva stretta. Dieter Wascher nel secondo autocarro pesante ha dovuto girare, fare una deviazione di diversi chilometri e poi fare retromarcia di circa due chilometri per raggiungere il suo collega. Una volta che i due autocarri pesanti sono stati accoppiati l’uno all’altro, questo tratto difficile è stato rapidamente superato. La squadra ben allenata ha gestito senza problemi anche gli ultimi 50 metri del percorso – le curve strette dalla B474 fino al molo – senza problemi. Dopo ben sei ore di viaggio, il convoglio di trasporto con un peso complessivo di quasi 330 tonnellate ha finalmente raggiunto la sua destinazione.

La regolare manutenzione del climatizzatore e la sostituzione del filtro abitacolo aumentano comfort e benessere

I filtri abitacolo Bosch ad alte prestazioni proteggono gli occupanti del veicolo da pollini, polveri sottili e cattivi odori

 Karlsruhe / Plochingen – Oggi gli impianti di climatizzazione sono diventati di serie in quasi tutti i modelli di auto. In estate, garantiscono una guida confortevole e una temperatura piacevole nell’abitacolo. In inverno, rendono l’aria più secca all’interno dell’abitacolo ed evitano che finestrini e parabrezza si appannino. Per il loro funzionamento affidabile, gli impianti di A/C necessitano di una quantità sufficiente di refrigerante e di una regolare manutenzione. Prestazioni di raffreddamento ridotte e odori sgradevoli all’interno dell’abitacolo possono essere causati da difetti, insufficienza di refrigerante nell’impianto di condizionamento dell’aria o magari dal filtro abitacolo intasato. Considerando che gli impianti A/C perdono refrigerante per tutto l’anno anche senza fughe, quasi tutti i costruttori di veicoli raccomandano la manutenzione e il controllo dell’impianto di climatizzazione almeno una volta all’anno e preferibilmente in primavera.

Presso un’officina che esegue il servizio A/C, gli operatori eseguono un test di ermeticità, drenano l’impianto e lo riempiono con la quantità ottimale di refrigerante. I dispositivi Bosch ACS 653/663/763/863 utilizzati per questa procedura consentono di recuperare e riutilizzare fino al 99 percento del refrigerante. Questo rende il servizio di assistenza A/C Bosch ecologico e permette di risparmiare risorse in modo sostanziale.

Sostituire i filtri abitacolo ogni 15.000 km o una volta all’anno

Nel quadro della manutenzione degli impianti di A/C, anche i filtri abitacolo devono essere sostituiti. In generale, Bosch consiglia di sostituire i filtri abitacolo una volta all’anno o ogni 15.000 km. Il momento migliore sarebbe all’inizio della primavera, prima che la stagione dei pollini prenda il via. I filtri abitacolo Bosch separano in modo affidabile il polline e le polveri sottili dall’aria. Inoltre, filtri abitacolo efficaci proteggono anche il sistema di condizionamento dell’aria e migliorano la visibilità riducendo la quantità di depositi/sedimenti. Oltre ai filtri standard, Bosch fornisce anche filtri a carboni attivi. Con questi filtri si trattengono anche i gas nocivi e maleodoranti, riducendo così la concentrazione di sostanze inquinanti all’interno dell’abitacolo. Soprattutto per chi soffre di allergie, Bosch ha sviluppato il FILTER+ particolarmente performante. Questo filtro separa fino al 99% di tutte le particelle con un diametro fino a 2,5 micrometri – le cosiddette polveri sottili. Con il suo strato antiallergico, neutralizza in modo duraturo anche gli allergeni e i batteri prima ancora che entrino nell’abitacolo. FILTER+ permette quindi di aumentare in modo sensibile la sicurezza stradale come nel caso di attacchi di starnuti – Chi soffre di allergia spesso subisce tali attacchi a causa del polline presente nell’aria lasciando il conducente per un breve momento senza visuale. Anche FILTER+ è dotato di uno strato di carbone attivo che neutralizza in modo efficiente i gas nocivi e maleodoranti.

I sistemi di climatizzazione sono parte della gestione termica dei veicoli elettrici

Nel caso di veicoli ibridi ed elettrici, il corretto funzionamento degli impianti di condizionamento dell’aria è particolarmente importante. Oltre a garantire temperature confortevoli all’interno dell’abitacolo, gli impianti di A/C giocano un ruolo essenziale anche per la gestione termica. Raffreddano le batterie e le mantengono alla temperatura di funzionamento ottimale durante il processo di carica e in caso di carica rapida. In questo modo, i sistemi di climatizzazione non solo aiutano le batterie a raggiungere una lunga durata, ma supportano anche procedimenti di carica efficaci.

Rallisti in prova speciale. Peppe Zagami: il figlio d’arte sale in cattedra

Professore di informatica in un istituto tecnico, è uno dei pochi organizzatori che ha ereditato la passione di mettere in scena i rally dal padre. E anche dalla madre, coinvolgendo nella sua avventura anche il fratello e le due sorelle. Testi di Tommaso M. Valinotti, immagini di Elio Magnano  (www.fotomagnano.com)

BIELLA, 18 giugno – Si definisce un figlio d’arte. E ne ha tutte le ragioni. Perché in mezzo ai rally se proprio non c’è nato, almeno c’è cresciuto. Lui è Giuseppe Zagami, in arte Peppe. Messinese di nascita, milanese di residenza, e piemontese di adozione come organizzatore (cinque delle sue sei gare si svolgono in Piemonte) è l’organizzatore che riporterà i rally nel Nord Italia.

Classe 1979 Peppe è figlio di Salvuccio e Rita Zagami, vero punto di riferimento dell’automobilismo siciliano negli ultimi decenni del secolo scorso. “Con una famiglia come la mia non è possibile dire quando mi sono appassionato ai rally. Forse proprio nel momento in cui sono nato. Mio padre ha staccato la sua prima licenza come commissario sportivo nel 1979, l’anno in cui sono nato io, e nel 1983 ha fondato la scuderia Turbomark, che negli anni Novanta organizzava il Rally di Taormina”. Fin dalla sua più tenera età, Peppe Zagami, come è tradizione di famiglia dove tutti devono fare qualcosa durante le gare, si trova coinvolto nell’evento, dimostrando immediatamente le sue grandi doti in fatto di relazioni pubbliche, essendo addetto all’intrattenimento dei personaggi più importanti, anche stranieri, che partecipano alla gara o sono ospiti dell’organizzazione.

Ricordo che nel 1992 venne Sandro Munari a fare da apripista, ed è scontato quale attenzione abbia messo la mia famiglia nei riguardi di un ospite così illustre”. Salvuccio e Rita Zagami continuano a organizzare il Rally di Taormina fino al 1995 per poi concentrare tutte le loro attenzioni sulla Turbomark, che diventa un sodalizio di riferimento per i rallisti siciliani.

Il tempo, però, passa e con esso terminano anche gli anni scolastici, fino a quando per Peppe Zagami arriva la laurea e la necessità lavorativa di trasferirsi a Milano.

Nonostante coltivassi anche altri interessi, oltre l’università prima e il lavoro poi, i rally sono sempre rimasti una passione mai spenta. L’organizzazione del rally in particolare, anche perché Salvuccio aveva posto un ferreo veto al fatto che corressi”. E gli ordini di papà Salvuccio e mamma Rita non si discutono.

Visto che non potevo correre, se volevo sfogare la mia passione rallistica dovevo fondare una scuderia. E così nel 2008, coinvolgendo inizialmente mio fratello Claudio, di tre anni più giovane, fondammo una scuderia Messina e decidemmo di chiamarla New Turbomark, come segno di continuità con quanto avevano fatto negli anni precedenti i nostri genitori”. Ovviamente Salvuccio e mamma Rita furono subito della partita; ma visto che c’erano perché non coinvolgere anche le due sorelle Adriana e Rita Jr, che si dedicarono a sbrigare la parte burocratica e le scartoffie che la gestione di una scuderia richiede?

Nonostante la scuderia riuscisse immediatamente a coagulare l’interesse di molti piloti siciliani, Peppe Zagami non riusciva a staccarsi dall’idea di riuscire a organizzare in proprio un rally. E nel 2011 affianca l’organizzatore del Rally di Taormina, prendendo l’anno successivo nelle proprie mani direttamente il timone della gara, dopo averle cambiato la denominazione in Rally Event Taormina Città di Letojanni.

Avevamo fatto tutto per far bene, il Rally di Taormina dell’anno precedente aveva raccolto quasi cento iscritti. Invece fu un flop colossale, perché ci venne assegnata la data del 22-23 dicembre e ci ritrovammo con una quarantina di partecipanti. Il tempo era splendido, sembrava di essere in primavera, ma la gente aveva in testa il natale, altro che correre il nostro rally” commenta oggi Peppe Zagami che non si è fatto demoralizzare da quella esperienza non felice.

Avevo in testa di organizzare una gara completamente nuova e nel corso delle mie peregrinazioni nella zona dei laghi piemontesi pensai fosse una bella idea organizzare un rally che toccasse il Lago Maggiore e il Lago d’Orta”. Fu così che nel 2014 nacque il Rally Due Laghi andato in scena il 12-13 aprile con partenza da San Maurizio d’Opaglio e successo di Davide Caffoni-Massimo Minazzi (equipaggio che difende i colori della New Turbomark) che negli anni si dimostrerà il vero mattatore della gara, conquistando quattro successi nelle sei edizioni fin qui disputate.

All’inizio fummo visti con sospetto. La gente dei rally della zona si chiedeva cosa ci facesse questa famiglia di siciliani e i loro amici nel distretto dei laghi piemontesi. La gara ebbe successo fin dal numero di iscritti con 92 presenze già alla prima edizione e fu un buon biglietto da visita su come intendiamo organizzare noi le gare”. Il Clan dei siciliani seppe conquistarsi l’attenzione e il rispetto dei rallisti e il passo successivo fu quello di iniziare una proficua collaborazione con il Pentathlon Motor Team che organizzava il Rally del Rubinetto.

Lasciammo tutti stupiti perché si attendevano scintille fra noi. Tutti pensavano che ci saremmo posti al tavolo come concorrenti invece collaboriamo d’amore e d’accordo dal 2016” afferma con orgoglio Peppe Zagami, che nel frattempo ha posto altri tasselli nel mosaico organizzativo della New Turbomark con il Rally Lana nel 2018, Valli Ossolane e Gomitolo di Lana nel 2019 e il Camunia Rally in Valle Camonica (BS).

Quando Corrado Pinzano mi chiese di prendere in mano il Rally Lana ebbi un brivido di emozione” ricorda oggi Peppe Zagami. “Mio padre Salvuccio, quando organizzava in Sicilia, per ogni cosa ripeteva continuamente che bisognava fare come il Rally Lana, che era una gara valida per il Campionato Italiano Rally e aveva nel suo albo d’oro gente come Dario Cerrato, Piero Longhi e Miki Biasion, solo per citare alcuni dei grandi rallisti del passato. Per prima cosa abbiamo istituito un Memorial dedicato a Meme Gubernati che quel rally lo ha fatto diventare grande”.

Dopo sei anni passati a organizzare gare, Peppe Zagami dà i numeri. “Dal 2014 al 2019 abbiamo organizzato 28 rally, sei lo scorso anno: Due Laghi, Camunia, Valli Ossolane, Lana, Rubinetto e Gomitolo di Lana. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare al Due Laghi e Camunia, mentre nei giorni scorsi abbiamo aperto le iscrizioni al Lana dell’11-12 luglio”.

Come tutti gli imprenditori Peppe Zagami fa un’analisi del suo successo. “Ho la fortuna di poter contare sulla mia famiglia, con mio padre che fa da apripista assieme al suo amico Giuseppe Raffa, mio fratello Claudio, le mie sorelle Adriana e Rita Jr e mia madre Rita che sovrintende a tutto. E un gruppo di amici che è cresciuto con noi, a cominciare dal direttore di gara Alessandro Battaglia, al direttore aggiunto Graziano Basile, al DAP Manlio Mancuso che nel frattempo ha ottenuto la licenza da direttore di gara, per proseguire con tutte le persone che ci seguono con entusiasmo. Quando organizzo guardo sempre al territorio nel quale andiamo a inserirci perché dobbiamo sempre coniugare sport, cultura e bellezze naturali. Basta guardare le Valli Ossolane o la Val Camonica per intenderci. Sono posti talmente belli che credo che i concorrenti desiderino tornarci anche al di fuori del rally con le loro famiglie”. Peppe Zagami si interrompe un attimo e sorridendo a sé stesso “e buona cucina” come è facilmente intuibile guardando la sua figura.

È difficile dire quale sia il rally preferito, perché i rally sono come i figli, che si fatica a far crescere ed è bello vedere avere successo. Personalmente mi impegno perché dal primo all’ultimo concorrente facciamo tutte le prove speciali, cosa non facile quando si hanno 120 chilometri di tratti cronometrati come al Valli Ossolane dello scorso anno o 150 vetture in strada come al Rubinetto. Quando l’ultimo concorrente sale in pedana avendo fatto tutte le prove speciali con il casco in testa, mi sento vincitore come chi è salito sul gradino più alto del podio”.

I figli danno grandi gioie, ma a volte offrono, non sempre per colpa loro, grandi delusioni.

Sicuramente la delusione più grande fu l’annullamento del Rally Event Città di Letojanni del 2018 alle ore 14 del venerdì pomeriggio. Nei giorni precedenti la gara la prefettura di Messina ci ha convocato chiedendoci cambiamenti che abbiamo faticato a soddisfare, ma ci siamo riusciti anche se con difficoltà. L’ultima convocazione è avvenuta il venerdì alla vigilia della gara e le loro richieste non erano esaudibili. Così abbiamo dovuto annullare l’evento. Mi pesa ancora adesso”.

Peppe Zagami ha anche un passato (e sicuramente un futuro) come navigatore. “Salvuccio mi ha sempre detto che non potevo correre. Organizzare sì, ma niente casco in testa, visto che lui non lo ha mai fatto. Ma sono cresciuto e a 37 anni ho voluto regalarmi l’emozione di affrontare una prova speciale. Ovviamente l’ho fatto con un amico che non avesse problemi a caricare in macchina un navigatore zavorra come me” afferma ironicamente Peppe Zagami che per il suo esordio è salito in macchina a fianco di un pilota che non è famoso per essere un concorrente che corre solo per partecipare: Massimo Margaroli.

Scegliemmo il Monza Rally Show del 2016 ed ero talmente emozionato che nella prima prova sbagliai tutto quanto era possibile sbagliare, confuso dalla notte e dalla nebbia brianzola. Me ne resi conto subito e finita la speciale chiesi scusa a Massimo che la mise sul ridere e mi disse che eravamo lì per divertirci e fare festa insieme”.

Da allora Peppe Zagami ha preso parte alla kermesse monzese tutti gli anni, oltre a un Rally Circuit by Vedovati, e a un Milano Rally Show, passando dalla Clio R3 del suo esordio alla Škoda Fabia R5 e Hyundai i20 R5, sempre con al volante amici come Luca Tosini, Marcello Rizzo, Davide Riccio e Luca Bottarelli.

Il nostro garage è un vero casino con gente che va e viene, prede in giro e fa scherzi. Ovviamente il bersaglio principale dello sfottò sono io, perché tutti hanno qualcosa da dirmi, una battura da farmi. Non correrei mai in un rally su strada, con montagne e burroni a fianco, ma una gara come Monza è molto divertente e sicura. Anche se sei a fianco di un ragazzino velocissimo come Bottarelli, un vero fenomeno che sicuramente farà grandi cose nel mondo dei rally, come ha già dimostrato ad appena 23 anni. Mettere in macchina uno spigoloso bresciano come lui, con un ironico messinese come me è dinamite pura. Io lo prendo in giro, lo faccio incazzare, ma ci divertiamo molto. Ma quando si è in speciale diventa una cosa seria. Soprattutto in una prova speciale come la Grand Prix sette giri della pista di Monza per quasi 45 chilometri cronometrati. Se sei da solo in pista è una prova noiosissima, ma appena cominciamo i sorpassi, con macchine che si trovano ovunque, piloti lenti e altri velocissimi che si buttano in ogni apertura per sorpassare come kamikaze è divertente come un video gioco. E Bottarelli si butta dentro senza stare a pensarci tanto, per non perdere nemmeno un battito di ciglia. E lui mi ha anche regalato la soddisfazione di entrare nel ristretto gruppo che partecipava al Master Show. Una libidine”.

Zagami ci pensa ancora un attimo, poi conclude.

Lo scorso anno ho fatto divertire quasi 1300 rallisti fra piloti e navigatori (gli iscritti alle sue gare sono stati 647); per un fine settimana ho diritto a divertirmi anch’io”.

Sacre parole, Peppe.

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