Icona Vulcano Titanium, si scopre a Montecarlo

 

ICONA 2 (Custom)TORINO – Icona sarà presente alla prossima edizione di Top Marque Montecarlo, in programma nel Principato di Monaco dal 14 al 17 aprile con il suo prototipo Vulcano Titanium, di cui ha diffuso alcune immagini in anteprima. Dopo la sua anteprima mondiale a Pebble Beach 2015 e la presentazione europea al Salone di Parigi, l’atelier italiano di design ha programmato la sua presenza nelle più importanti avvenimenti spettacolo automobilistiche europee: il prossimo appuntamento è in aprile al Top Marque Monaco.

ICONA 3 (Custom)L’ispirazione per Vulcano è venuto dall’aereo più veloce del mondo, il Blackbird SR-71, la cui silhouette affilata e drammatica complementare con le sue superfici sensuali è stato fondamentale per lo stile della Vulcano” ha detto il direttore del design Icona Samuel Chuffart. Il corpo in titanio nudo è una scultura, rivelando nella forma più pura le 10.000 ore di lavoro artigianale occorse per modellarlo. Sui fianchi le linee fortemente sagomate e morbide di Vulcano permettono di evacuare l’aria calda dal motore e riducono la turbolenza dell’aria generata dalle ruote. Vulcano Titanium è stato costruita da CECOMP, un carrozziere italiano con una lunga e gloriosa storia nel campo di corsa (ad esempio lo sviluppo completo del corpo e la produzione di Lancia Delta S4, Lancia Delta Integrale, Alfa Romeo 155 DTM). Il propulsore è il frutto del lavoro di Claudio Lombardi, ex direttore della Scuderia Ferrari e ideatore di numerose auto vincitrici di Campionati del mondo, e di Mario Cavagnero l’uomo dietro il Racing Team e il padre del motore di molte vetture che hanno vinto campionati con la Lancia (la famosa Lancia Delta integrale e 037, così come la Peugeot 205 T16 e T16 405 serie)

ICONA 4 (Custom)La Vulcano ha un motore anteriore-centrale studiato per essere omologato all’uso stradale e nelle competizioni con un equilibrio ottimale di usabilità ed efficienza. In grado di raggiungere un picco vicino ai 1.000 cavalli di potenza, ottimizzato 670 cavalli e 840 N / m del suo V8 sovralimentato è accoppiato con un cambio comandato al volante di Automac Modena, permettendo a Vulcano di scattare da 0 a 60 km / h in 2,8 secondi e 120 km / h in 8,8 secondi.

Fondata all’inizio del 2010, ICONA riunisce il meglio del design europeo, l’ingegneria, modellazione e prototipazione esperienza. Questa casa di design italiano è nata a Torino sta lavorando in tutto il mondo, fornendo servizi leader di progettazione e prototipazione attraverso un partenariato integrato con carrozziere torinese Cecomp. Oggi, Cecomp è coinvolto in tutte le fasi del ciclo di vita auto: dallo sviluppo e prototipi stile attraverso la fornitura di veicoli completi per alcuni dei più prestigiosi marchi automobilistici del mondo. Cecomp ha realizzato diverse auto one-off viste in precedenza nei più prestigiosi Concours d’Elegance in tutto il mondo.

La W Motors Lykan Hypersport si esibisce al MAUTO di Torino

La top car protagonista di Fast And Furious 7 in esposizione al Museo dell’Auto di Torino per sole due settimane

Lykan_012 mauto_fast (Custom)TORINO – In esposizione da oggi e per sole due settimane – fino a lunedì 28 marzo compreso – la protagonista assoluta dell’ultimo film, il settimo, della saga Fast And Furios, diretto nel 2015 da James Wan: la W Motors Lykan Hypersport, la supercar made in Dubai, realizzata in produzione limitata di soli 7 esemplari. Considerata una delle tre vetture più care di sempre (costa 3,4 milioni di dollari), la Laikan ha un motore 6 cilindri boxer bi-turbo che consente di raggiungere una velocità massima di 395 km/h (e raggiungere 0-100 km/h in soli 2,8 secondi) nonché le portiere che si aprono controvento. I fari a LED ornati da 220 pietre preziose (diamanti e zaffiri) e, nell’abitacolo, un display olografico a mezz’aria per il sistema di informazione sono solo alcuni dei dettagli che rendono questa vettura un vero e proprio gioiello.

Lykan_013 mauto_fast (Custom)W Motors è un’azienda specializzata nella produzione di veicoli ultra-esclusive caratterizzati da un design aggressivo, prestazioni eccezionali e finiture opulente. Progettata e concettualizzata a Dubai – dove ha sede l’azienda – questa vettura è il risultato della sinergia di professionalità provenienti da tutto il mondo: il motore è stato sviluppato dai professionisti qualificati del RUF Automobile in Germania mentre lo sviluppo tecnico e l’assemblaggio sono stati garantiti da Magna Steyr Internazionale di Torino.

Presentata a Ginevra la nuova Abarth 124 rally

Anteprima mondiale a Ginevra per il prototipo sviluppato dalla Squadra Corse Abarth. Sotto il cofano un potente motore 1800 turbo a iniezione diretta da 300 CV. Trazione posteriore con differenziale autobloccante per prestazioni impareggiabili. Soluzioni tecniche raffinate per rendere la nuova Abarth protagonista dei rally. È dedicata a tutti coloro che condividono con il marchio i valori del mondo racing.

160301_Abarth_124_rally_01 (Custom)GINEVRA (Svizzera) – ““Sinistra 4 taglia, 30 attenzione salto, destra 5 sinistra 3 chiude, 100, destra 2 non tagliare…” Questo è il percorso adatto per mettersi alla prova, sfidare le leggi della fisica e scrivere una storia fatta di coraggio e passione. Al Salone di Ginevra, accanto all’Abarth 124 spider, esordisce a sorpresa anche il primo prototipo della 124 rally. Per la prima volta, quindi, sono state sviluppate e presentate insieme la vettura stradale e quella da competizione. La nuova Abarth 124 rally è un concentrato di pura tecnologia e prestazioni nato dall’esperienza della Squadra Corse Abarth per riportare lo Scorpione sui tracciati da rally più gloriosi e impegnativi, quelli dove l’asfalto è più rovente e quelli dove le superfici sono rese insidiose dal ghiaccio. A oltre 40 anni dalla sua ultima gara ufficiale, il Rally di Montecarlo del 1976, l’Abarth 124 rally torna con la stessa filosofia: collaudare in condizioni estreme le soluzioni tecniche delle vetture stradali e garantire a tutti i clienti Abarth l’eccellenza delle prestazioni e la massima affidabilità. È dedicata a tutti coloro che condividono con il marchio il senso della sfida e i valori del mondo racing.

160301_Abarth_Ginevra-2016-Eventi_01 (Custom)Sotto il cofano si nasconde il motore 1800 cm3 bialbero turbo a iniezione diretta. Grazie alle diverse mappature selezionabili garantisce una potenza fino a 300 CV a 6500 giri e un’ottimale curva di coppia, elemento fondamentale per permettere al pilota il bilanciamento con sterzo e acceleratore in sovrasterzo. Le prestazioni sono mozzafiato, e le accelerazioni brucianti vengono sottolineate dal sound pieno e coinvolgente. Lo sviluppo è stato pensato per garantire affidabilità e prestazioni anche nelle condizioni estreme tipiche dei rally: ghiaccio, terra, polvere, acqua, alte temperature. Anche la trasmissione è stata sviluppata per esaltare le prestazioni: il motore è infatti accoppiato a un rapido cambio sequenziale a 6 marce con shift paddles e la motricità è garantita anche dal differenziale autobloccante meccanico.

160301_Abarth_Ginevra-2016-Eventi_02 (Custom)Il motorsport, per Abarth, non è solo adrenalina, ma anche una palestra per sperimentare soluzioni che garantiscano performance ed emozioni. Per esaltare la competitività della 124 rally, i tecnici della Squadra Corse hanno lavorato con obiettivi precisi: anzitutto, riduzione del peso e bilanciamento della vettura. Per questo motivo il motore è montato dietro l’asse anteriore, per l’abitacolo e il vano motore sono stati utilizzati materiali leggeri e resistenti, mentre la capote è stata sostituita da un hard top fisso in materiale composito. Con questi accorgimenti, la distribuzione dei pesi vede una leggera prevalenza al retrotreno, in modo da assicurare la massima motricità anche in condizioni di bassa aderenza. Il baricentro è stato ulteriormente abbassato rispetto alla vettura stradale a vantaggio della tenuta di strada e della sincerità di comportamento.

160301_Abarth_Ginevra-2016-Eventi_03 (Custom)La nuova Abarth 124 spider nasce agile e leggera, e la versione rally è ulteriormente affinata per essere protagonista nelle competizioni. L’omologazione nella categoria FIA R-GT ha richiesto rinforzi strutturali per garantire una resistenza ancora maggiore alle sollecitazioni e i più elevati standard di sicurezza per l’equipaggio, e la scocca presenta ora un “roll cage” di sicurezza. Tutto il progetto è stato elaborato per la ricerca della massima efficienza ed ergonomia, e per assicurare a pilota e navigatore non solo prestazioni eccellenti, ma anche attenzione a ogni piccolo dettaglio, come la disposizione dei comandi interni e lo spazio disponibile in abitacolo. I rally sottopongono le vetture a sollecitazioni estreme; ecco perché l’ottimo schema meccanico della vettura di serie è stato ulteriormente sviluppato: il quadrilatero alto anteriore e il multilink posteriore prevedono una cinematica specifica, con giunti metallici per la massima precisione di guida, ampie regolazione degli angoli caratteristici e un’escursione maggiore per affrontare diversi fondi stradali; le impostazioni regolabili degli ammortizzatori forniscono un grip eccellente in qualunque situazione.

Infine, il codice SE139 del progetto affonda le radici nel cuore pulsante della storia del marchio, rifacendosi direttamente a Karl Abarth. La sigla SE sta infatti per “Sports” ed “Experimental“, collegamento diretto ai valori Abarth di produzione artigianale e progresso tecnico. Invece, il numero progressivo 139 ricorda che in 67 anni di storia Abarth ha sviluppato in media due progetti da corsa all’anno: un risultato eccezionale che pochi altri produttori automobilistici possono vantare.

Abarth, di ritorno nel mondo dei rally grazie a una squadra d’eccellenza. Il team Abarth si è impegnato a fondo nella ricerca di partner tecnici e sponsor al vertice della categoria: tra queste, Petronas Selenia, da sempre impegnata nella creazione di lubrificanti tecnologicamente avanzati ad elevate prestazioni, che ha contribuito allo sviluppo del motore. Il gruppo Adler Pelzer è invece stato coinvolto con un ruolo da protagonista nella produzione di componenti su misura per l’automobile in composito, e Michelin è stata scelta come partner tecnico per lo sviluppo degli pneumatici. Il progetto Abarth 124 rally è altresì una grande vetrina per svariate aziende italiane, accomunate da decenni di esperienza nel mondo delle corse: basti pensare a Sabelt, uno dei marchi più famosi nel mondo delle corse, che ha fornito il proprio contributo con i suoi eccezionali sedili a guscio, cinture e altri dispositivi di sicurezza, o a Kappa, il marchio leader nel settore dell’abbigliamento sportivo indossato da tutta la Squadra Corse Abarth. Dal punto di vista meccanico, la carrozzeria e lo schema delle sospensioni sono stati completamente riprogettati dal team tecnico di Abarth in stretta collaborazione con LM Gianetti, azienda fondata oltre 40 anni fa che fu coinvolta nello sviluppo della prima Abarth 124 Rally. EXT SHOX ha invece apportato il proprio know-how specialistico allo sviluppo degli ammortizzatori regolabili in 4 posizioni, novità assoluta per un’auto da rally.

Il team è stato aiutato da BMC nella progettazione del sistema di aspirazione, di fondamentale importanza per garantire prestazioni del motore costanti e affidabili. I cerchi da gara, leggeri e robusti al tempo stesso, sono stati progettati e fabbricati da OZ, vera e propria leggenda nel mondo dei motori. Per concludere, gli interni sono stati completamente rinnovati (proprio come per il modello stradale) grazie al rivestimento in Alcantara®, dal cruscotto ai sedili, una tecnologia 100% italiana che permette di ridurre il peso della vettura e il riverbero dei raggi solari all’interno dell’automobile oltre a assicurare il massimo grip nei punti di contatto tra pilota e mezzo: volante e sedile.

Il team ha lavorato con grande passione per rinnovare completamente un’icona del mondo dei rally come la Abarth 124 rally, e la trasmissione a trazione posteriore è sinonimo di divertimento non solo per i piloti, ma anche per il pubblico, che certamente rimarrà attonito davanti alla Abarth 124 rally e alle sue derapate. La nuova 124 rally, realizzata mediante la tecnologia più avanzata oggi disponibile, riporta alla memoria dolci ricordi del mondo dei rally, quando negli anni Settanta le gare erano più emozionanti e riscuotevano un enorme successo di pubblico. Dopo la presentazione al Salone Internazionale dell’automobile di Ginevra Abarth darà il via alle prenotazioni, affinché chiunque possa preparare il debutto nella stagione dei rally 2017.

La galleria fotografica della nuova Abarth 124 rally

Anteprima mondiale a Ginevra per il prototipo sviluppato dalla Squadra Corse Abarth. Sotto il cofano un potente motore 1800 turbo a iniezione diretta da 300 CV. Trazione posteriore con differenziale autobloccante per prestazioni impareggiabili. Soluzioni tecniche raffinate per rendere la nuova Abarth protagonista dei rally. È dedicata a tutti coloro che condividono con il marchio i valori del mondo racing.

160301_Abarth_Ginevra-2016-Eventi_04 (Custom)GINEVRA (Svizzera) – ““Sinistra 4 taglia, 30 attenzione salto, destra 5 sinistra 3 chiude, 100, destra 2 non tagliare…” Questo è il percorso adatto per mettersi alla prova, sfidare le leggi della fisica e scrivere una storia fatta di coraggio e passione. Al Salone di Ginevra, accanto all’Abarth 124 spider, esordisce a sorpresa anche il primo prototipo della 124 rally. Per la prima volta, quindi, sono state sviluppate e presentate insieme la vettura stradale e quella da competizione.

160301_Abarth_124_spider_05 (Custom)La nuova Abarth 124 rally è un concentrato di pura tecnologia e prestazioni nato dall’esperienza della Squadra Corse Abarth per riportare lo Scorpione sui tracciati da rally più gloriosi e impegnativi, quelli dove l’asfalto è più rovente e quelli dove le superfici sono rese insidiose dal ghiaccio. A oltre 40 anni dalla sua ultima gara ufficiale, il Rally di Montecarlo del 1976, l’Abarth 124 rally torna con la stessa filosofia: collaudare in condizioni estreme le soluzioni tecniche delle vetture stradali e garantire a tutti i clienti Abarth l’eccellenza delle prestazioni e la massima affidabilità. È dedicata a tutti coloro che condividono con il marchio il senso della sfida e i valori del mondo racing.

La galleria fotografica della nuova Abarth 124 rally

Nuova Bentley Mulsanne, il sottile fascino del cambiamento

 

Sarà presentata prossimamente a Ginevra l’ammiraglia al vertice della gamma della Casa inglese dalla “B” alata. Poco appariscenti i cambiamenti estetici, concentrati nella griglia e nel frontale, ma sostanziali novità nell’evoluzione del modello. Di Tommaso M. Valinotti, foto Bentley Car

new_bentley_mulsanne_02 (Custom)CREWE (Inghilterra) – “Un gentleman cammina sempre e non corre mai”. Filosofia compiutamente espressa dal musicista britannico Sting nel suo pezzo “Englishman in New York” che impone agli inglesi di muoversi con compostezza: sempre. E ciò vale ancor di più per il marchio Bentley, il quale, pur passato sotto le grinfie dei tedeschi della Volkswagen (e BMW) nel 1998, mantiene tutto l’aplomb che contraddistingue la Casa di Crewe. E così al prossimo Salone dell’Auto di Ginevra (3-13 marzo per il pubblico), la Bentley presenterà la nuova versione della Mulsanne, una berlina top di gamma, che riprende il nome dal paesino francese che si trova sul rettilineo di Le Mans (quello dove si raggiungono e superano velocità da capogiro di oltre 400 km/h). E Bentley ha tutti i diritti di pescare nella toponomastica della maratona francese, visto che vanta cinque vittorie negli anni Venti (di cui quattro consecutive) per concedersi nuovamente un perentorio successo nel 2003 con la Bentley Speed 8 (portata in gara, fra gli altri, dall’astigiano Dindo Capello).

new_bentley_mulsanne_08 (Custom)Velocità alle stelle, flemma imperturbabile e cambiamenti sottili. Questa la filosofia che ha spinto i progettisti inglesi a proporre la nuova Mulsanne, che sostituisce il modello in listino dal 2011, disponibile in tre versioni differenti: Mulsanne, Mulsanne Speed e Mulsanne Extended Wheelbase. I cambiamenti rispetto alla “vecchia” versione sono sottili, ma ci sono. Innanzi tutto una griglia del radiatore a listelli in acciaio verticali di 80 millimetri più ampia che rende più orgoglioso ed imponente il frontale che si richiama, senza mezzi termini, alle grandi Bentley del passato, quali la 8 Litri, o la splendida R-Type Continental degli anni Cinquanta. Ai lati della griglia ci sono i fari full led, due per ogni lato integrati nei parafanghi in alluminio, mentre è stata rivisitata la griglia anteriore alloggiata nel paraurti monolitico, mentre al posteriore i nuovi paraurti sostengono i gruppi ottici a forma di “B” luminosa diventando così un esclusivo marchio di fabbrica. Anche di notte la Mulsanne resta riconoscibile.

new_bentley_mulsanne_09 (Custom)Ovviamente dopo cinque anni i progettisti sono intervenuti anche sull’interno dell’ammiraglia, con sedili ridisegnati e sistema di infotainment all’avanguardia con nuovo navigatore satellitare e schermo da 8” (qui nessuno vuole restare indietro) che raggiunge il suo apice per livello di comfort sui sedili posteriori della Mulsanne Passo Lungo, dove il passeggero deve sentirsi a suo agio come un re. Per questi fortunati globe traveller vi sono sedili reclinabili in stile prima classe di volo aereo che offrono tutta la comodità per le gambe a chi siede dietro, grazie ad un passo di 250 millimetri più lungo (in questa versione è di ben 3.516 millimetri fra l’asse anteriore e quello posteriore, contro i 3.266 delle versioni standard). Inoltre c’è un poggia piedi regolabile elettricamente, il secondo tetto apribile solo per i passeggeri posteriori che può essere comandato sia da chi guida, sia da chi sta dietro, e se c’è il sole si può oscurarlo con una tendina, azionata elettricamente, in Alcantara. Non solo, ma chi proprio non riesce a staccarsi dall’ufficio sulla Mulsanne può trovare una coppia di Bentley Entertaiment Tablet da 10,2 pollici dotati di sistema Android utilizzabili anche quando non si è nell’abitacolo (se poi ci gioca o continua a seguire l’andamento della Borsa Oltreoceano sono affari suoi) che vanno ad aggiungersi a vari sistemi elettronici di sicurezza come il Blind Spot Warning, che è in funzione fino alla velocità di 250 km/h, l’High Beam Assist che permette il controllo automatico della luce degli abbaglianti e la gestione del fascio di luce in base al percorso, l’Advanced Automatic Stability Control dotato di Collision Mitigation Control; o ancora preziosi gadget quali il sistema Bentley Premium Audio, dalla potenza di 2200 Watt dotato di 20 altoparlanti, offerto come optional, eliminando però ogni fastidioso rumore esterno, grazie al sistema di riduzione del rumore degli pneumatici che abbatte di 4 dB il fruscio da rotolamento.

new_bentley_mulsanne_06 (Custom)Per realizzare i rivestimenti, disponibili in due livelli di finiture (Fluted e Quilted) i mastri artigiani di Crewe impiegano 150 ore di lavorazioni accurate, montando quaranta pannelli di legno scelti fra 13 essenze diverse, che ospitano i pulsanti in metallo zigrinato, mentre sul pavimento è stesa una morbida moquette di lana pregiata. Cedendo un po’ alla tradizionale descrizione Bentley la Mulsanne a Passo Lungo è disponibile anche con esclusiva carrozzeria bicolore. Nel caso nella piazza del Casino di Montecarlo l’imponenza della Mulsanne 2016 non fosse sufficiente a farsi notare.

new_bentley_mulsanne_03 (Custom)Per chi ama guidare la propria Bentley (un tempo si diceva che la Rolls-Royce era per che si faceva portare dall’autista sedendo sui sedili posteriori, mentre il proprietario Bentley era così sportivo da volerla guidare in proprio) c’è la versione base, con il classico V8 di 6,75 Litri (un classico della gamma Bentley; quando i tedeschi provarono a montare sulla Arnage Green Label il loro V8 4,4 litri BMW furono costretti ad una ritirata frenetica in meno di un anno), in grado di erogare 512 CV (530 BHP), con 811 libbre di coppia, potendo spingere la massiccia Mulsanne a 296 km/h raggiungendo la velocità di 60 miglia in appena 5”1, Nonostante sia una Bentley anche gli inglesi si sono convertiti per le loro regine alla parsimonia. La Mulsanne, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri, consuma appena 14,6 litri per 100 chilometri, emettendo 343 g/km di CO2. Le Mulsanne sono dotate di Drive Dynamics Control per la gestione della guida, Continuous Damping Control per avere un assetto ottimale in ogni condizione.

new_bentley_mulsanne_16 (Custom)Le prestazioni raggiungono l’apice nella versione Speed che ha sotto il cofano un V8 che eroga 537 CV per 1100 Nm di coppia e scatta da 0/100 (le fatidiche 60 miglia degli inglesi) in appena 4”9 raggiungendo i 305 km/h (190 miglia orarie). Per permettere simili performance la Mulsanne Speed ha sospensioni sportive ed il cambio automatico ZF a 8 marce offre la modalità S (Sport), con programma specifico anche per le sospensioni e servosterzo con un set-up più rigido, ed è esterrnamente riconoscibile, a chi è particolarmente attento, per l’interno dei fari oscurato, terminali di scarico speciali e per i cerchi Exclusive da 21” con pneumatici 265/40 di serie, optional sulle altre versioni che montano i 20”, calzati da pneumatici 265/45. All’interno gli inserti sono in fibra di carbonio e l’allestimento è Mulliner Driving Specification. Una berlina dalle prestazioni inavvicinabili sulle strade italiane, ma forse un tour sulle Autobahn tedesche può dare qualche soddisfazione.

new_bentley_mulsanne_20 (Custom)Le tre versioni della Bentley Mulsanne saranno presenti nello stand Bentley a Ginevra la prossima settimana, mentre i fortunati che l’hanno già prenotata dovranno attendere sino all’estate per metterla in garage, o farne sfoggio nelle località più esclusive.

La galleria fotografica della nuova Bentley Mulsanne

Sarà presentata prossimamente a Ginevra l’ammiraglia al vertice della gamma della Casa inglese dalla “B” alata. Poco appariscenti i cambiamenti estetici, concentrati nella griglia e nel frontale, ma sostanziali novità nell’evoluzione del modello. Di Tommaso M. Valinotti, foto Bentley Car

new_bentley_mulsanne_11 (Custom)CREWE (Inghilterra) – “Un gentleman cammina sempre e non corre mai”. Filosofia compiutamente espressa dal musicista britannico Sting nel suo pezzo “Englishman in New York” che impone agli inglesi di muoversi con compostezza: sempre. E ciò vale ancor di più per il marchio Bentley,

La galleria fotografica della nuova Bentley Mulsanne

 

 

Maserati Levante il primo SUV della Casa del Tridente,

 Protagonista in anteprima mondiale al prossimo Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra

Maserati Levante (1) (Custom)GINEVRA (Svizzera) – Maserati svela in anteprima le forme esterne del Levante, il primo SUV nella storia ultracentenaria della Casa del Tridente: il nuovo modello completa la gamma attuale delle berline e delle sportive, arricchendo l’offerta insieme a Quattroporte, Ghibli, GranTurismo e GranCabrio.

 

Maserati Levante (4) (Custom)Il design del Levante è immediatamente riconducibile al marchio Maserati e alla sua assoluta italianità: il frontale aggressivo, introduce affilati proiettori scomposti in due elementi, con il gruppo fari superiore collegato alla calandra. Sulla fiancata sono ben visibili gli stilemi del Tridente: le tre iconiche uscite aria sul parafango anteriore, il montante C trapezoidale con il logo “saetta” e l’ampia vetratura a giorno. Al posteriore spicca il lunotto molto inclinato e dalla forma rastremata, elementi tipici di una vettura sportiva e ad alte prestazioni. A livello tecnico il telaio del Levante è stato concepito per abbinare: alte performance stradali, tipiche di ogni Maserati, impareggiabile dinamica di guida anche su fondi a scarsissima aderenza e un ottimale livello di prestazioni e comfort in fuori strada. Un assoluto punto di forza del nuovo SUV Maserati riguarda i contenuti standard di cui tutte le versioni sono dotate: sofisticate sospensioni elettroniche a smorzamento controllato con molle ad aria regolabili su più livelli, sistema a trazione integrale intelligente “Q4” e cambio automatico a 8 velocità con tarature specifiche sviluppate per il nuovo SUV del Tridente. A livello di motorizzazioni, Levante è dotato di propulsori benzina e diesel, tutti in linea con la normativa Euro6.

Maserati Levante (3) (Custom)Maserati Levante viene prodotto presso l’impianto torinese di Mirafiori, dove le prime vetture sono già uscite dalla linea di montaggio; la commercializzazione, in Europa, è prevista a partire dalla prossima primavera e a seguire nel resto del mondo.

 

Nuova Lotus Exige Sport 350: lighter and faster

 

51 kg più leggera rispetto alla precedente Exige S. 350 CV e più di 300 CV/tonnellata. 0-100 km/h in 3,9 secondi, velocità massima di 274 km/h. Interni in Heritage Tartan e nuove combinazioni di colori e rivestimenti interni

Exige_Sport_350_attebdd1 (Custom)HETHEL (Inghilterra) – Quale massima espressione della gamma Exige, Lotus presenta Exige Sport 350, l’ultima evoluzione della sportiva leader di segmento premiata ed ammirata in tutto il mondo, ora più leggera e veloce che mai. La nuova Exige Sport 350 è l’ulteriore modello della gamma Lotus che reintroduce la celebre denominazione “Sport”. Si affianca così ai modelli Elise Sport ed Elise Sport 220 recentemente presentati, concepiti per offrire un’esperienza di guida sportiva maggiormente orientata alle pure prestazioni.  Concentrandosi su ciò che Lotus è in grado di fare meglio di tutti e con una particolare focalizzazione sulle prestazioni senza compromessi, la nostra due posti è stata sviluppata per offrire al pilota un’esperienza di guida senza precedenti, risultando più affilata e precisa nella guida rispetto ai modelli precedenti.

Exige_Sport_350_attebdd2 (Custom)Progettata a partire dagli elementi chiave che hanno reso Exige l’auto d’elezione per gli appassionati di guida sportiva, Exige Sport 350 unisce la leggera struttura del telaio Lotus in alluminio estruso ad una carrozzeria in materiale composito ad alta efficienza aerodinamica e dalle linee atletiche. Nata dell’impegno del “Lightweight Laboratory” di Lotus, Exige Sport 350 pesa solo 1.125 kg, ben 51 kg in meno rispetto al precedente modello Exige S. Questa riduzione di peso è frutto di un’attenta ri-progettazione volta ad offrire la più pura esperienza di guida possibile. Gli ingegneri Lotus hanno preso in considerazione ogni singolo componente della Lotus Exige S per capire se fosse possibile ridurne il peso. Il risultato di questa meticolosa analisi ha condotto a numerose modifiche, tra cui l’introduzione di un cofano posteriore alleggerito con feritoie di ventilazione trasversali, di una batteria dal peso inferiore, di supporti del motore alleggeriti, di una console centrale dal peso ridotto con un inedito meccanismo del cambio a vista, nonché l’utilizzo di condotti HVAC dal peso contenuto e l’ottimizzazione dell’insonorizzazione.

Exige_Sport_350_attebdd3 (Custom)Jean-Marc Gales, CEO di Group Lotus PLC, ha commentato: “Lotus Exige è da tempo considerata una delle migliori auto sportive al mondo ed un punto di riferimento per prestazioni e dinamica di guida, sia in pista sia su strada. Con Exige Sport 350, siamo partiti da una vettura straordinariamente veloce e l’abbiamo resa ancora più veloce, reattiva e pura, traducendo perfettamente la filosofia progettuale Lotus, ‘lighter and faster’ ”. Il motore V6 sovralimentato da 3,5 litri produce 350 CV e 400 Nm di coppia a 4.500 giri/min, con un’erogazione di potenza progressiva e brillante, mentre il settaggio ottimizzato delle sospensioni e la geometria delle ruote contribuiscono ad una dinamica del veicolo e ad una precisione dello sterzo senza pari. Grazie alla minore massa della vettura, la potenza e la coppia erogate dal motore permettono alla Lotus Exige Sport 350 di coprire lo 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e raggiungere la velocità massima di 274 km/h.

Exige_Sport_350_attebdd4 (Custom)Il cambio manuale è stato profondamente migliorato per garantire una cambiata ancora più precisa e veloce. Il nuovo meccanismo del cambio è caratterizzato da componenti in alluminio pressofuso dal peso ridotto, così esteticamente affascinanti e tecnicamente evoluti che è stato deciso di non nasconderli nel tunnel di trasmissione ma di lasciarli a vista con uno specifico design della console centrale; ciò ha permesso un’ulteriore riduzione del peso. Lotus Exige Sport 350 è disponibile con un cambio automatico a 6 rapporti (optional) utilizzabile sia in modalità completamente automatica che in modalità sequenziale con leve al volante in alluminio forgiato. Il pannello di controllo del cambio automatico è perfettamente integrato nella console centrale dell’abitacolo, includendo i pulsanti Park, Reverse, Neutral e Drive. L’inserimento della marcia superiore avviene in soli 240 millisecondi e le rapide cambiate in scalata sono accompagnate da una doppietta automatica (nella modalità Sport). La nuova Exige Sport 350 nella versione con cambio automatico risulta leggermente più veloce nell’accelerazione da 0 a 100 km/h, con un tempo di 3,8 secondi rispetto ai 3,9 secondi della versione con cambio manuale; questo grazie all’inserimento delle marce ottimizzato elettronicamente.

Il cofano posteriore di nuova progettazione caratterizzato da ampie feritoie di ventilazione trasversali, ultraleggero ma robusto e resistente, introdotto in sostituzione del precedente portellone in vetro, non solo contribuisce ad abbassare il baricentro del veicolo ma migliora il raffreddamento del vano motore. Un cofano motore con queste peculiarità stilistiche è stato introdotto per la prima volta sulla Lotus Esprit Turbo nel 1980. Il design aerodinamico della Exige Sport 350 permette di generare 42 kg di deportanza a 160 km/h, l’ala posteriore ed il sottoscocca piatto assicurano fenomenali prestazioni aerodinamiche ottenendo un perfetto bilanciamento della vettura. Le sospensioni della Exige Sport 350, con ammortizzatori più rigidi ed una geometria di nuova concezione, assicurano una maggiore reattività e precisione di guida. Questi miglioramenti unitamente al baricentro ribassato ed all’impianto frenante potenziato con pinze dei freni a quattro pistoncini, hanno permesso all’Exige Sport 350 di ottenere il tempo di 1’29’’.8 sul circuito di prova Lotus di Hethel, migliorando il tempo del precedente modello Exige S di ben 2,5 secondi. Con questo tempo, Exige Sport 350 è la prima Lotus di serie a scendere sotto il tempo di 1 minuto e 30 secondi sul nostro famoso circuito di Hethel.

Il Lotus Dynamic Performance Management (DPM) offre tre distinte modalità di guida: Drive, Sport e Race. La modalità Race aumenta il limite di pattinamento delle ruote in trazione, permettendo un maggior sovrasterzo prima di intervenire; inoltre, ai regimi di rotazione del motore medi ed alti, il sistema apre la valvola di bypass dello scarico. La risposta dell’acceleratore più pronta è un settaggio predefinito sia per la modalità Sport sia per la modalità Race. Il sistema DPM presenta nuovi interruttori di maggiori dimensioni e di migliore ergonomia (modalità Sport e Race). I pulsanti di controllo dei gruppi ottici anteriori e dei retronebbia sono posizionati vicino al nuovo pulsante di accensione del motore. I nuovi pacchetti dedicati ai rivestimenti interni introducono nell’abitacolo un affascinante tema vintage grazie ai sedili sportivi ultraleggeri ed ai pannelli porta rivestiti in Tartan rosso o giallo (sono inoltre disponibili ulteriori rivestimenti opzionali in pelle o Alcantara). Il Tartan, introdotto per la prima volta nel 1976 sulla Lotus Esprit S1 sulla scia della moda del momento, è oggi una scelta che si addice perfettamente alla nuova Exige Sport 350.

 Gli optional disponibili per Exige Sport 350 includono cerchi in lega forgiati ultraleggeri (che permettono di ridurre il peso di 5 kg), dischi freno scomponibili (a due pezzi) ventilati e forati (risparmio di ulteriori 5 kg), pinze freno a quattro pistoncini verniciate in colore nero o giallo, aria condizionata, sistema di intrattenimento audio e pacchetto completo di insonorizzazione dell’abitacolo. I pacchetti per gli interni prevedono rivestimenti dei sedili e dei pannelli porta in Alcantara, pelle o Tartan. Scegliendo gli optional disponibili per l’alleggerimento della vettura, il peso complessivo della Exige Sport 350 si riduce a soli 1.115 kg. Lo splitter anteriore, l’ala posteriore, il pannello di accesso sul cofano anteriore, il tettuccio rigido, gli specchietti retrovisori ed il pannello trasversale posteriore sono offerti di serie con finitura in colore nero opaco per sottolineare lo stile aggressivo della vettura; ogni componente elencato può essere richiesto in tinta con la carrozzeria senza sovrapprezzo.

Jean-Marc Gales ha aggiunto: “La leggerezza è l’aspetto più importante della nostra tradizione e le future vetture Lotus seguiranno la direzione tracciata dai nostri modelli più recenti, Evora 400, Elise Sport e, naturalmente, la nuova Exige Sport 350, tutte più leggere e veloci dei rispettivi precedenti modelli. Negli ultimi 15 anni, i modelli di Lotus Exige che si sono susseguiti hanno battuto auto sportive ben più costose nei test comparativi della stampa specializzata e sono certo che Exige Sport 350 farà altrettanto. Il meglio è appena diventato migliore!”

Lotus Exige Sport 350 sarà in vendita in Europa da febbraio 2016 e sarà disponibile al di fuori dell’Europa (escluso il Nord America) a partire da marzo 2016. Lotus Exige Sport 350 sarà inoltre disponibile in versione Roadster da marzo 2016.

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Veloce ed ancora più veloce: ecco la Lotus 3-Eleven

Una delle più performanti auto stradali al mondo. 0-100 km/h in 3 secondi netti, 0-160 km/h in 6 secondi netti, velocità massima di 290 km/h (versione Race). Produzione complessiva limitata a 311 unità per tutto il mondo; prime consegne previste a partire da marzo 2016.

 

Lotus_3_eleven_atte03b4 (Custom)HETHEL (Inghilterra) – La nuova Lotus 3-Eleven è la più potente e la più veloce di sempre tra le auto stradali prodotte in serie da Lotus. L’ultima creazione di Hethel entra nel ristretto gruppo delle auto supersportive in grado di raggiungere le 60 mph (96 km/h) in meno di tre secondi e le 100 mph (160 km/h) in sei secondi. Complementari a queste notevoli performance sono le doti prestazionali di handling e di efficacia nella guida al limite offerte dalla 3-Eleven, qualità per cui tutte le Lotus sono conosciute e prese come riferimento, che permettono alla versione Race di chiudere il giro sull’impegnativo circuito di Hethel in 1 minuto, 19 secondi e 5 decimi.

Lotus_3_eleven_atte03b5 (Custom)Jean-Marc Gales, CEO di Group Lotus PLC ha commentato: “La Lotus 3-Eleven è un’auto unica nel suo genere e senza precedenti, non solo se rapportata ai modelli non più in produzione del nostro ricco patrimonio di vetture sportive ma anche in relazione a quanto di paragonabile offerto sul mercato da ogni altro produttore. Estrema, orientata alle massime prestazioni e fenomenale sono tutte parole che sono state usate per descrivere la nuova 3-Eleven. Quest’auto rappresenta una combinazione di caratteristiche e prestazioni eccelse; offre performance ed handling da hypercar. Nessun’altra auto è in grado di suscitare una reazione emozionale ed adrenalinica di questa portata; tutto per meno di £100,000”.

Lotus_3_eleven_atte03b6 (Custom)Con una carrozzeria ultraleggera realizzata in materiali compositi in fibra di carbonio che riduce il peso a vuoto a soli 890 kg ed una potenza massima di 466 CV (460 HP), la 3-Eleven in versione Race garantisce un invidiabile rapporto potenza-peso pari a 524 CV/ton, è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 3 secondi netti e raggiunge la velocità massima di 290 km/h. In versione Road la 3-Eleven è caratterizzata da un peso a vuoto di 925 kg, una potenza massima di 416 CV (410 HP) e raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 3.4 secondi con una velocità di punta pari a 280 km/h. Jean-Marc Gales ha aggiunto: “Sono sicuro che chiunque sarà così fortunato da poter guidare una 3-Eleven rimarrà impressionato dalle prestazioni che solo la riduzione di peso e l’aumento di potenza possono garantire. In ogni modo, dire che quest’auto sia la più veloce vettura stradale mai prodotta da Lotus, è solo il principio. Esistono poche auto sul mercato che possono competere con la 3-Eleven in quanto a bellezza, velocità e tempo sul giro; la 3-Eleven sarà in grado di gratificare colore che si sentono pronti a prendere le redini della più performante vettura stradale Lotus di tutti i tempi”. Marc Basseng, pilota professionista e test-driver della Lotus 3-Eleven ha dichiarato entusiasticamente: “La 3-Eleven è l’auto perfetta per fare il tempo al Nürburgring, in condizioni ottimali permette di scendere al di sotto dei 7 minuti in un giro completo; un tempo come questo pone la 3-Eleven nel territorio delle hypercar. Non vedo l’ora di guidare la versione definitiva che sarà disponibile nei prossimi mesi”. Svelata in anteprima al Goodwood Festival of Speed del 2015, la 3-Eleven entrerà a breve in produzione; le prime consegne ai clienti sono previste a partire da marzo 2016. La nuova 3-Eleven sarà prodotta in serie limitata a 311 esemplari e diverrà dunque un’auto esclusiva e riservata a pochi. Prezzi a partire da £68,750 (IVA esclusa) per la versione Road e £97,083 (IVA esclusa) per la versione Race. La nuova Lotus 3-Eleven sarà disponibile in versione Race per tutti i mercati ed in versione Road per Europa ed Asia.

Lotus_3_eleven_atte03b8 (Custom)Il design esterno dall’aspetto aggressivo e la carrozzeria ultraleggera scolpita da linee incisive e realizzata in materiali compositi in fibra di carbonio come caratteristica standard per entrambe le versioni, offrono un bilanciamento perfetto tra le esigenze prestazionali di un’auto da corsa e l’immagine raffinata di una supercar stradale. In linea con la filosofia progettuale e stilistica orientata alle massime prestazioni possibili, un Tonneau di copertura dell’abitacolo in fibra di carbonio viene offerto come optional sia per la versione Road che per la versione Race (in configurazione con guida a destra o con guida a sinistra); questa copertura, che rende la 3-Eleven una vettura monoposto, garantisce una maggiore efficienza aerodinamica grazie alla maggiore linearità dei flussi d’aria che scorrono sopra l’abitacolo. Come ci si aspetta da un’auto sportiva dalle prestazioni estreme, la Lotus 3-Eleven sviluppa un significativo carico aerodinamico ottenuto grazie ad un accurato design della carrozzeria, al fondo piatto e all’adozione di un’ala posteriore, uno splitter frontale e un diffusore posteriore opportunamente ottimizzati. La versione Road genera 150 kg di carico aerodinamico alla velocità di 240 km/h (150 mph) mentre la versione Race, grazie all’ala posteriore regolabile e all’aggiunta di una coppia di profiletti alari su entrambi i lati del clam anteriore, produce alla stessa velocità ben 215 kg di carico. La nuova Lotus 3-Eleven non eccelle solamente nelle prestazioni velocistiche in rettilineo superando auto molto più costose, ma anche nella percorrenza in curva grazie alla capacità di sviluppare un’accelerazione laterale di 1,5 g.

Lotus_3_eleven_atte03b7 (Custom)Entrambe le versioni della 3-Eleven (Road e Race) sono equipaggiate di serie con una batteria ultraleggera da competizione agli ioni di litio, consentendo un risparmio di peso pari a 10 kg rispetto alle comuni batterie alleggerite. Il nuovo quadro strumenti LCD (TFT) a colori permette la selezione di due diverse modalità ‘road’ e ‘track’ ed offre numerose possibilità di personalizzazione da parte del pilota in merito alle informazioni ed ai dati da visualizzare a cockpit. Come optional per entrambe le versioni Road e Race viene proposto un sistema di acquisizione dati ed un’unità GPS, inoltre viene offerta la possibilità di integrare il sistema con un software professionale di analisi dati. La versione Race della 3-Eleven viene proposta con un avanzato cambio da competizione Xtrac, sequenziale a 6 rapporti con comandi al volante, lubrificazione a carter semi-secco, impianto di raffreddamento dell’olio, differenziale a slittamento limitato a lamelle. La versione Road è invece equipaggiata con un cambio manuale a 6 marce a rapporti ravvicinati, differenziale a slittamento limitato tipo Torsen, gruppo frizione ad alte prestazioni ed impianto di raffreddamento dell’olio; il meccanismo del cambio manuale è realizzato con componenti ultraleggeri in alluminio pressofuso, così tecnicamente ed esteticamente affascinanti da essere lasciati a vista, permettendo anche un’ulteriore riduzione di peso. Lo schema delle sospensioni della 3-Eleven è caratterizzato da sospensioni anteriori e posteriori alleggerite a triangoli sovrapposti, con barra antirollio regolabile (di serie sulla versione Race ed optional sulla versione Road). Di serie per entrambe le versioni, molle coassiali Eibach ed ammortizzatori Öhlins, regolabili ad una via per la versione Road, regolabili a due vie per la versione Race (disponibili come optional anche per la versione Road). Barra antirollio regolabile ed ammortizzatori regolabili a due vie permettono al pilota di ottimizzare l’assetto secondo le specifiche del tracciato e di adattare il comportamento della vettura in base all’utilizzo specifico.

La 3-Eleven utilizza un telaio appositamente realizzato, basato sulla collaudata tecnologia Lotus dei moduli in alluminio estruso incollati con resine aeronautiche. Il roll-bar standard montato su entrambe le versioni include doppie barre longitudinali di protezione contro gli urti laterali mentre il roll-bar omologato FIA, disponibile come optional solo per la versione Race, è provvisto di barre addizionali per rispettare i regolamenti internazionali delle competizioni ufficiali. Di serie sulla versione Race e disponibili come optional sulla versione Road, l’impianto di estinzione con specifiche per le competizioni, l’isolatore della batteria ed i ganci per il traino della vettura. Per trasferire su strada la notevole potenza e la significativa coppia del propulsore della 3-Eleven, vengono utilizzati pneumatici posteriori di misura 275/35 ZR19 mentre gli pneumatici anteriori hanno dimensioni 225/40 ZR18. La versione Road della 3-Eleven monta di serie Pneumatici Michelin Pilot Super Sport mentre la versione Race è equipaggiata con pneumatici da pista Michelin Cup 2 (disponibili come optional per la versione Road); entrambe le versioni utilizzano cerchi forgiati ultraleggeri in alluminio. L’impianto frenante, dimensionato per offrire la decelerazione ottimale per una vettura così veloce, è composto da pinze AP Racing a quattro pistoncini, dischi freno scomponibili baffati e ventilati da 332 mm di diametro sia all’anteriore sia al posteriore. Pastiglie da corsa sono montate di serie sulla versione Race.

Logo_Lotus_01353 (Custom)Informazioni su Lotus. Group Lotus PLC, società interamente controllata da DRB-HICOM, ha sede in Gran Bretagna nel Norfolk ed è composta da tre divisioni operative: Lotus Cars, Lotus Engineering e Lotus Motorsport. Lotus Cars costruisce auto sportive ad alte prestazioni di fama mondiale tra cui la pluripremiata Evora, la celebre Elise e la magnifica Exige. Lotus Engineering è una società di consulenza riconosciuta a livello internazionale attiva nel campo dell’ingegneria automobilistica e fornisce a livello mondiale servizi di consulenza completi e versatili per molti produttori OEM e fornitori Tier 1. Lotus Motorsport costruisce e sviluppa vetture GT per le competizioni tra cui Evora GX, GTC, GT4 e GTS e vetture da gara e track-day tra cui Exige V6 Cup, Exige Cup R e le versioni Elise Cup.

La galleria fotografica della Lotus 3-Eleven

 

Il Sahara Challenge di Gianmaria Aghem e Rossella Conti

Duro come solo l’Africa sa essere, una delle nostre più intense esperienze agonistiche” E già pensano al dopo. Di Marco Mincotti

aghem - conti sahara challenge 2015 (fine) rossella conti challenge marocco (Custom)VALENCE (Francia) – È al volante, tanto per cambiare, Gianmaria Aghem, il driver di Moncalieri che, in coppia con la moglie Rossella Conti, si è aggiudicato la sezione “Classic” del “Sahara Challenge 2015”, raid per auto d’epoca conclusosi nei giorni scorsi nella spianata di Jamaa el Fna, la piazza simbolo di Marrakech, dove i driver sono giunti dopo dieci massacranti giorni di gara dipanati su circa quattromila chilometri. Ora il viaggio che i coniugi stanno affrontando è quello per tornare in Italia, con la loro Fulvia Coupé del 1971 sul carrello, dove riposa dalle fatiche africane e il viva voce del cellulare al massimo volume, in modo da coprire un poco il brusio autostradale che invade l’abitacolo della station wagon su cui si trovano quando li contattiamo. Sono a Valence, Francia vicina al Piemonte, aria di casa alle porte. Alle spalle una delle loro esperienze agonistiche più impegnative. Parole che dette da Gianmaria, che solo qualche anno fa affrontò sempre con la sua Fulvietta la “Pechino-Parigi”, hanno un significato importante.

aghem - conti sahara challenge 2015 (arrivo_1) (Custom)Circa il 25% dei concorrenti non è riuscito ad arrivare fino in fondo – sottolinea subito Aghem – un ‘dettaglio’ che fa comprendere la durezza dei raid nordafricano. Infatti non è stato per nulla facile sopravvivere ai durissimi ‘sterrati’ che questo challenge ci ha riservato, senza contare che spesso viaggiavamo ad altitudini elevate, perlomeno quanto eravamo sull’Atlante, particolare che per noi ha comportato una carburazione grassa da parte della nostra Fulvia. Problematica alla quale è stato impossibile ovviare, quindi abbiamo dovuto conviverci per tutto il tempo”. E prosegue “ma a lasciarci senza tregua non è stato tanto il clima o la tortuosità del tracciato, bensì il ritmo incalzante imposto dagli organizzatori. Ogni giorno c’era un trasferimento di centinaia e centinaia di chilometri, un viaggio infinito che veniva intervallato solamente da prove di regolarità e velocità. Sempre ‘in tiro’ dunque, con la consapevolezza di quello che ti aspettava e il timore di un imminente cedimento meccanico, o fisico (scherza ovviamente, ndr). Tutte situazioni in cui mi hanno aiutato moltissimo l’esperienza e l’apporto della mia navigatrice e consorte Rossella Conti. Insomma, un’avventura e un risultato da incorniciare. E così viene spontanea la domanda: a quando la prossima? “Il tempo di riordinare le idee, rilassare le stanche membra e rimettere in sesto la macchina – conclude Gianmaria – poi vedremo, il calendario agonistico è ricco di appuntamenti interessanti”. E anche se siamo al telefono ci pare di vederlo stringere il volante e abbozzare un ghigno: l’accoppiata Aghem-Conti è già pronta a ricominciare.

aghem - conti sahara challenge 2015 (7) (Custom)Il raid in pillole- Subito dopo la partenza da Toledo (Spagna) Aghem ha tenuto la testa del gruppo “Classic”, una ventina di vetture in tutto (altre dieci erano nella fila della categoria “Vintage”, riservata alle quattro ruote davvero antiche), non mollando praticamente mai la posizione. Gli unici a tenere il suo ritmo, se pur in parte, sono stati i driver che sono poi arrivati a Marrakech (Marocco) alle sue spalle, le uniche cose che, insieme ai fanalini di coda della Fulvia dei moncalieresi, hanno visto nei dieci giorni di raid. Al momento di tirare le somme infatti il britannico Mike Velasco, navigato dall’australiano Peter George su Mercedes 280S immatricolata nel ’71 (come la Lancia dei piemontesi) si è dovuto accontentare della piazza d’onore. Terzo posto invece per il francese Ludovic Bois con l’inglese Julia Colman alle note della sua Volvo Amazon del 1969. Molti, come ha raccontato il nostro portacolori, gli abbandoni, in buona parte determinati dalla sabbia che si insinuava nei meccanismi delle blasonate car in lizza, dalle eccessive asperità del terreno, dalle temperature altalenanti e dallo stress a cui sono stati sottoposti i motori, in modo particolare durante le frequenti prove cronometrate. Una piccola “Caporetto” insomma, dove a distinguersi sono stati i duri di mestiere.

La galleria fotografica di Gianmaria Aghem-Rossella Conti al Sahara Challenge

La Collezione Bertone è salva. L’ASI l’acquista all’asta

Dopo 40 rilanci e con quasi 3,5 milioni di €, l’Asi batte all’asta telematica, i collezionisti interessati ai veicoli della famosa carrozzeria torinese

Collezione_Bertone_N (Custom)TORINO – L’ ASIAutomotoclub Storico Italiano– si è aggiudicata ieri, lunedì 28 ottobre, per 3,44 milioni di € la storica collezione della Carrozzeria Bertone. Il celebre patrimonio, che è stato venduto con un rialzo del 61% rispetto alla base d’asta, composto da 79 pezzi – tra veicoli, telai e modelli – del museo Bertone, comprende mezzi di grande importanza come le Lamborghini Miura, Espada e Countach, una Lancia Stratos stradale, una Alfa Romeo Giulia SS, una AR Giulia Sprint, una AR Montreal e numerosi prototipi disegnati da Nuccio Bertone.

Collezione_Bertone_Q.php (Custom)La vendita di questa raccolta, che è stata dichiarata d’interesse culturale dal Ministro dei beni e delle attività culturali del turismo, pone fine alla vicenda giudiziaria iniziata nel 2007, con la procedura di fallimento per la storica carrozzeria sullo sfondo delle liti nella famiglia Bertone, fra la vedova Lilli e le figlie Barbara e Marie Jeanne. Un vincolo del Ministero dei beni e delle attività culturali del turismo imponeva che l’intera collezione fosse venduta all’asta telematica nella sua totalità. Inoltre l’Asi, non potrà disperderla rivendendo i pezzi singolarmente, e non potrà mai trasferirla all’estero.

Collezione_Bertone_E (Custom)Riteniamo che, in ottemperanza dei fini statutari, ASI debba svolgere preminentemente l’attività di conservazione del patrimonio storico nazionale”. Dichiara l’Avv. Roberto Loi, Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano Una collezione come quella di Bertone rientra certamente nel patrimonio storico, e avendone la possibilità economica, ASI ha ritenuto giusto e doveroso partecipare all’asta. Circa quattro anni fa, sapendo che era in corso la vendita di alcuni veicoli prestigiosi della collezione, avevo richiesto un intervento dell’Associazione per avviare un procedimento che avesse come obiettivo quello di porre il vincolo della sovrintendenza su questi beni ritenuti culturali, al fine di impedirne il trasferimento all’estero e la vendita di singole vetture.

Collezione_Bertone_J (Custom)Il ricorso fu accettato ed è grazie ad esso se oggi possiamo tenere qui in Piemonte un patrimonio nazionale come questo. È certamente un’operazione che nessun altra associazione avrebbe potuto portare a termine. È stato possibile tale risultato, poiché in passato ASI ha voluto e saputo accantonare gli avanzi di gestione, che oggi sono serviti per acquistare la collezione e che in futuro consentiranno nuove operazioni che vadano a sostituire le mancate entrate dovute alla Legge di Stabilità. Adesso porteremo avanti un programma che definiremo nelle prossime riunioni consiliari che permetterà agli associati, agli appassionati ed ai semplici curiosi di ammirare le 79 vetture della Collezione Bertone.”

La galleria fotografica della Collezione Bertone

Alla scoperta dell’Italia al volante della Mercedes-AMG GT

Come per il giovane gentiluomo nordico del settecento un viaggio dalla Sicilia allo Stelvio per un Grand Tour lungo le strade della Penisola a bordo della supercar di Affalterbach

Mercedes-AMG_Grand_Tour_(10) (Custom)ROMA – Un’esperienza, una nuova idea di viaggio. Questa è l’idea alla base del Grand Tour che Mercedes-Benz Italia, in collaborazione con gli AMG Performance Center italiani, organizza lungo le strade più belle della Penisola per coinvolgere e far vivere un’esperienza indimenticabile a clienti ed appassionati della nuova Mercedes-AMG GT. Dalla Sicilia allo Stelvio, un viaggio emozionante ed unico al volante della prima, vera, Granturismo ad alte prestazioni della Casa di Affalterbach.

Mercedes-AMG_Grand_Tour_(9) (Custom)Il Grand Tour era un lungo e profondo viaggio in Italia, da nord a sud, effettuato dai giovani ricchi dell’aristocrazia nord europea del ‘700 e poi dell’alta borghesia nel secolo successivo. Un’esperienza finalizzata alla formazione del giovane gentiluomo attraverso il quotidiano esercizio della scoperta e del confronto tra luoghi, situazioni e persone. Molti storici attribuiscono al Grand Tour italiano il merito di aver trasformato il concetto di viaggio puro in turismo moderno. Ispirato proprio al tradizionale ‘Grande Giro’ settecentesco, l’interpretazione contemporanea del Grand Tour regalerà a clienti ed appassionati, coinvolti dagli AMG Performance Center italiani, un vero e proprio arricchimento culturale, enogastronomico ed esperienziale attraverso i percorsi automobilistici più belli d’Italia, le più affascinanti dimore storiche ed esclusive visite culturali. L’obiettivo è quindi quello di offrire un’esperienza unica ed irripetibile sotto ogni aspetto al volante della nuova Mercedes-AMG GT ed insieme ad esperti ed istruttori della AMG Driving Academy italiana.

Mercedes-AMG_Grand_Tour_(8) (Custom)Mercedes-AMG GT. Un sogno divenuto realtà: la GT entra in un nuovo segmento come quintessenza dell’innata sportività Mercedes-AMG. Ha tutto quello che contraddistingue un’autentica vettura sportiva firmata Mercedes-AMG: dal caratteristico design alla tecnologia purosangue derivata dal Motorsport, fino ad una ripartizione ottimale dei pesi. Il perfetto completamento è rappresentato dalla catena cinematica coerentemente improntata alla dinamica di marcia. Il cuore della Mercedes-AMG GT, il nuovo V8 biturbo da 4,0 litri, sviluppa spontaneamente e con estremo vigore tutta la sua potenza già ai bassi regimi, consentendo prestazioni straordinarie. Valori record come 3,8 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h e una velocità massima di 310 km/h, insieme una taratura straordinaria in termini di dinamica di marcia, promettono giri estremamente veloci su pista. Allo stesso tempo, grazie al pratico portellone posteriore, un comodo bagagliaio, un elevato comfort nei lunghi viaggi e una gamma completa di sistemi di assistenza alla guida Mercedes-Benz Intelligent Drive, la nuova due posti firmata Mercedes-AMG, rappresenta una compagna di viaggio funzionale, confortevole e affidabile nel traffico di tutti i giorni.

Mercedes-AMG_Grand_Tour_(6) (Custom)Le tappe del Grand Tour: l’Italia più bella. Il Grand Tour al volante della nuova Mercedes-AMG GT si svolge su cinque percorsi. Dalla Sicilia allo Stelvio, scenari unici al mondo, perfetta sintesi tra bellezza del paesaggio, sinuosità delle strade e tradizioni enogastronomiche. Di volta in volta la voce narrante sarà un autorevole personaggio del mondo della cultura, dell’economia, delle arti e dello sport legato al territorio ed al marchio Mercedes. Ogni tappa vedrà quindi la partecipazione, insieme agli altri ospiti, di un personaggio famoso ed autorevole che sarà a sua volta protagonista dell’evento, per un’esperienza indimenticabile da ogni punto di vista.

  • Mercedes-AMG_Grand_Tour_(5A) (Custom)Route_1: “Taormina-Etna” L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra. Chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”. J.W.Goethe, Viaggio in Italia, 1817. Il meglio del mare e della montagna nello spazio di una delle strade più panoramiche d’Italia, la Taormina-Etna. Attraverso affascinanti tornanti caratterizzati da numerosi residui rocciosi di vecchie colate di lava, un esaltante percorso guida in cima al Vulcano attivo più alto d’Europa.
  • Regione: Sicilia
  • Altitudine: fino a 1.236 metri s.l.m.
  • Coordinate: 37°45′04.45″N 14°59′38.49″E
  • Lunghezza: 125 km
  • Mercedes-AMG Performance Center: Mercedes-Benz Milano
  • Mercedes-AMG_Grand_Tour_(5) (Custom)Route_2: “Autentici percorsi della Toscana”. La campagna toscana è stata costruita come un’opera d’arte da un popolo raffinato. È incredibile come questa gente si sia costruita i suoi paesaggi rurali come se non avesse altra preoccupazione che la bellezza”. Henri Desplanques. Con un’altitudine media di 903 metri sul livello del mare, i percorsi della Toscana attraversano il cuore d’Italia, all’interno di scenari indimenticabili come, ad esempio, la regione del Chianti. Uno di questi, il passo della Futa, rappresentava in passato la principale via di comunicazione tra Firenze e Bologna ed uno dei passaggi più significativi della storica Mille Miglia.
  • Regioni: Toscana, Emilia Romagna
  • Altitudine: fino a 1.158 metri s.l.m.
  • Coordinate: 44°05′36.6″N 11°16′41.52″E
  • Lunghezza: 113 Km
  • Mercedes-AMG Performance Center: Lodauto (Bergamo) e Ideauno (Torino)
  • Mercedes-AMG_Grand_Tour_(3) (Custom)Route_3: “Pula – Santadi”. Creste di colline come brughiera, indistinte, che si vanno perdendo, forse, verso uno sfondo di cime. Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. La Sardegna è un’altra cosa, è come la libertà stessa”. David Herbert Lawrence. Il tratto tra Pula e Santadi si sviluppa a sud-ovest della Sardegna ed è composto da un gruppo di montagne che termina con il Monte Linas a Sud e il Monte Arcuentu a nord. È il massiccio paleozoico sardo, composto da rocce granitiche cristalline ricoperte di macchia mediterranea incontaminata, incorniciata dalle acque del mediterraneo occidentale. Un tratto di strada emozionante, solitaria e spettacolare, che trova la sua massima espressione nel tratto da Teulada a Giba.
  • Regione: Sardegna
  • Altitudine: fino a 1.236 metri s.l.m.
  • Coordinate: 39°32′00″N 8°36′00″E
  • Lunghezza: 56 km
  • Mercedes-AMG Performance Center: Mercedes-Benz Roma
  • Mercedes-AMG_Grand_Tour_(2) (Custom)Route_4: “Matera – Maratea”. Matera è un posto difficile da descrivere. È difficile persino da fotografare. Sfugge alle definizioni, sguscia via tra uno scatto e l’altro, tra parola e parola. Bisogna andarci, è un posto unico al mondo, che va attraversato in silenzio, assorti, in modo da catturarne la bellezza selvaggia, caotica, che sfugge a ogni definizione”. Licia Troisi. Matera è nota con gli appellativi di ‘Città dei Sassi’ e ‘Città Sotterranea’, è conosciuta per gli storici rioni Sassi, uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo e riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Da sempre importante meta turistica, nel 2019 Matera sarà Capitale europea della Cultura. Per i suoi pittoreschi paesaggi costieri e montani, Maratea è una delle principali mete turistiche del sud Italia, tanto da essere conosciuta anche come ‘Perla del Tirreno’ e ‘Città delle 44 chiese’.
  • Regione: Basilicata
  • Altitudine: 510 metri s.l.m.
  • Coordinate: 40°40′00″N 16°36′00″E
  • Lunghezza: 185 km
  • Mercedes-AMG Performance Center: Trivellato (Vicenza) e GMG (Firenze)
  • Grand_Tour_Sardegna__7_ (Custom)Route_5: “Passo dello Stelvio”. Ho trascorso tutta la mia infanzia davanti alle Alpi. Davanti alla massa bruna e funerea degli abeti di Beatenberg, nel biancore immacolato della neve. In fondo, siamo venuti qui per la mia nostalgia della montagna. Rossinière mi aiuta ad avanzare ed evolvermi. A dipingere.” Balthus. Il passo dello Stelvio è il valico automobilistico più alto d’Italia, il secondo in Europa dopo il colle dell’Iseran. La strada statale omonima che lo attraversa, collegando Bormio e la Valtellina con Trafoi e la Val Venosta, conta ben 85 tornanti. Lo Stelvio è famoso in tutto il mondo per la sua vocazione turistica e sportiva, una meta ambita da ciclisti e motociclisti professionisti.
  • Regioni: Trentino Alto Adige, Lombardia
  • Altitudine: 2.758 metri s.l.m.
  • Coordinate: 46°31′42.96″N 10°27′09.72″E
  • Lunghezza: 55 km
  • Mercedes-AMG Performance Center: SMV (Napoli) e Rossi (Perugia)

Parte la produzione in serie di Mercedes G 500 4×42

Classe_G_(11)SINDELFINGEN (Germania) – Il modello estremo di Classe G ha avuto risonanza senza pari. La show car G 500 4×42 è riuscita, infatti, a conquistare il cuore di appassionati da tutto il mondo, tanto che si è deciso di avviare la produzione in serie. I superlativi non sono mai abbastanza quando si parla di Classe G, e G 500 4×42 non è di certo da meno. Il pacchetto tecnico comprende catena cinematica con trazione integrale (inclusi assi a portale) ed il nuovo motore V8 4 litri di cilindrata con sovralimentazione biturbo in grado di erogare 310 kW (422 CV) di potenza. Tutti gli altri modelli di Classe G sono stati ottimizzati per quanto riguarda sia gli interni, sia il sistema di trazione risultando inoltre conformi ai severi requisiti previsti dalla norma sui gas di scarico Euro 6. È già possibile ordinare G 350 d, G 500, AMG G 63, AMG G 65 e G 500 4×4².

Classe_G_(10)Una nuova Stella entra a far parte della leggendaria famiglia di Classe G: la neonata G 500 4×42 che raccoglie l’eredità della AMG G 63 6×6. La Classe G può contare su carrozzeria e telaio a longheroni e traverse che riescono a gestire lo straordinario incremento di potenza di G 500 4×42 senza la necessità di aggiungere alcun tipo di rinforzo. Il modello eredita da AMG G 63 6×6 la catena cinematica per le vetture a trazione integrale permanente con assi a portale, in forma riadattata. Il vano motore ospita il nuovo V8 4 litri di cilindrata con iniezione diretta e sovralimentazione biturbo. Il motore biturbo V8 4.0, efficiente ed ecologico, eroga 310 kW (422 CV) di potenza a fronte di 610 Nm di coppia massima ed è conforme alla norma sui gas di scarico Euro 6, compreso il regolamento che limiterà l’emissione massima di particolato a partire dal 2016. L’otto cilindri vanta un DNA esclusivo. Il propulsore si basa sulla nuova generazione di motori V8 progettata da Mercedes-AMG che già equipaggia Mercedes-AMG GT e Mercedes-AMG C 63, regalando prestazioni di marcia straordinarie. G 500 4×42 sarà disponibile a partire da dicembre 2015.

Classe_G_(6)Piacere di guida off-road ed on-road senza compromessi. Altrettanto nuovo è l’assetto con montanti telescopici doppi ed ammortizzatori regolabili. All’interno dell’abitacolo, i passeggeri di G 500 4×42 possono, infine, godere di un comfort che nulla hanno da invidiare ad una berlina di lusso. Osservando i dati di riferimento relativi ad assetto e catena cinematica, appare più che logico che per G 500 4×42 l’avventura off-road inizi dove gli altri veicoli si fermano. Una straordinaria performance che trova ampio riscontro anche nella guida su strada. Grazie alla carreggiata degli assi a portale notevolmente più ampia rispetto alla vettura di serie (+ 299 mm), ai grandi cerchi da 22 pollici con pneumatici 325/55 R 22 ed gli ammortizzatori regolabili con modalità Sport, la G 500 4×42, nonostante un baricentro più alto, entra in curva in modo così dinamico che i passeggeri hanno la sensazione di trovarsi a bordo di una sportiva più che su un fuoristrada. Questo è evidente anche quando si affrontano percorsi non asfaltati o strade innevate dove il fondo sdrucciolevole consente al veicolo di regalare performance degne di un bolide da rally.

Classe_G_(5)Inutile pensare di ritrovare sui fuoristrada tradizionali trazione integrale permanente, marce ridotte nel ripartitore di coppia, tre differenziali bloccabili durante la marcia, a cui si aggiungono assi a portale. Gli assi a portale, sviluppati per la massima versatilità di impiego, completano il portfolio off-road di Mercedes-Benz, oltre a rappresentare l’highlight tecnico di G 500 4×42 . A differenza degli assi rigidi tradizionali, in questo caso le ruote non si trovano all’altezza del centro dell’asse, ma sono notevolmente più in basso sulle teste grazie alla presenza del cambio a portale. Così, su G 500 4×42 l’altezza libera dal suolo aumenta passando a 450 mm e la profondità di guado, o meglio la profondità di immersione, raggiunge i 1000 millimetri.

Classe_G_(4)Evoluzione successiva ed allestimenti di pregio. Dal lancio nel 1979, Classe G ha fatto storia, diventando la base a partire dalla quale è stata sviluppata l’intera famiglia dei SUV della Casa di Stoccarda. Da quando il primo modello di Classe G ha fatto il suo debutto sul mercato, le vendite hanno superato quota 250.000. Mercedes-Benz scrive un nuovo capitolo della storia di questa leggenda tra i fuoristrada introducendo nuove ottimizzazioni ed allestimenti di pregio. Classe G vanta da subito fino al 16% di potenza in più a fronte di consumi inferiori. Anche G 500 monta il nuovo V8 benzina. Tutte le motorizzazioni (diesel e benzina) sono già oggi conformi ai severi requisiti previsti dalla norma sui gas di scarico Euro 6. Una marcia in più per affrontare in tutta tranquillità il futuro. Una nuova taratura dell’assetto ed una regolazione dell’ESP® più sensibile accrescono stabilità di marcia, sicurezza e comfort su strada. Anche esterni ed interni sono stati rinnovati. Parallelamente anche l’esclusivo modello speciale AMG Edition 463 è pronto per il lancio. I nuovi modelli possono essere ordinati fin da ora e faranno il loro debutto da settembre 2015.

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La nuova Mercedes-AMG GT: riservata agli appassionati di vetture sportive

AMG_GT_(48) (Custom)AFFALTERBACH (Germania) – La prima Mercedes è stata un’auto da corsa e la sua discendente più giovane ne coglie l’eredità: con la nuova Mercedes-AMG GT il marchio High Performance di Mercedes-Benz entra, infatti, nel segmento delle auto sportive di alta caratura, totalmente nuovo per la Casa di Stoccarda. La GT è la seconda sportiva sviluppata da Mercedes-AMG in modo completamente indipendente. La posizione del motore – anteriore centrale – con la configurazione a ‘transaxle’ e la struttura leggera intelligente in alluminio costituiscono le basi per un piacere di guida estremo. La tipica Driving Performance di AMG è sottolineata anche dal motore biturbo V8 da 4,0 litri AMG, anch’esso di nuovo sviluppo. Il primo propulsore per vetture sportive con turbocompressori montato internamente (‘V interna calda’) e lubrificazione a carter secco viene costruito in due livelli di potenza: GT da 340 kW (462 CV) e GT S da 375 kW (510 CV). La nuova GT coniuga un’eccellente dinamica di marcia e prestazioni su pista di prima classe con un’elevata idoneità all’uso quotidiano e un’efficienza che fissa un nuovo benchmark nel segmento.

AMG_GT_(53) (Custom)Ha tutto quello che contraddistingue un’autentica vettura sportiva firmata Mercedes-AMG: dal caratteristico design alla tecnologia purosangue derivata dal Motorsport, fino ad una ripartizione ottimale dei pesi. Il perfetto completamento è rappresentato dalla catena cinematica coerentemente improntata alla dinamica di marcia. Il cuore della Mercedes-AMG GT, il nuovo V8 biturbo da 4,0 litri, sviluppa spontaneamente e con estremo vigore tutta la sua potenza già ai bassi regimi, consentendo prestazioni straordinarie. Valori record come 3,8 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h e una velocità massima di 310 km/h di velocità massima, insieme una taratura straordinaria in termini di dinamica di marcia, promettono giri estremamente veloci su pista.

AMG_GT_(45) (Custom)Contemporaneamente la due posti, grazie al pratico portellone posteriore, un comodo bagagliaio, un elevato comfort nei lunghi viaggi e una gamma completa di sistemi di assistenza alla guida Mercedes-Benz Intelligent Drive, rappresenta una compagna di viaggio funzionale, confortevole e affidabile nel traffico di tutti i giorni.

AMG_GT_(12) (Custom)Alle prestazioni in pista provvede la combinazione di carrozzeria spaceframe in alluminio, motore V8 biturbo con lubrificazione a carter secco, cambio a 7 marce a doppia frizione con configurazione a transaxle sul retrotreno, bloccaggio del differenziale, assetto sportivo con assi a doppi bracci trasversali in alluminio e peso a vuoto contenuto di 1.540 chilogrammi. Il concept con motore anteriore centrale e cambio con configurazione a transaxle consente una vantaggiosa ripartizione del peso con un rapporto percentuale di 47 : 53 fra avantreno e retrotreno. Tutto ciò, abbinato al baricentro basso, rende la vettura estremamente maneggevole e consente di raggiungere velocità elevate in curva. Con un ottimo rapporto peso-potenza pari a 3,3 kg per CV, la Mercedes-AMG GT si pone intenzionalmente ai vertici del segmento. Anche in termini di redditività la vettura sportiva raggiunge un nuovo record: il consumo di carburante di 9,3 litri per 100 chilometri (NEDC combinato) rappresenta un considerevole salto di efficienza.

AMG_GT_(47) (Custom)Il design degli esterni: emozione sportiva e limpida sensualità. Sportività ed emozione nella nuova Mercedes-AMG GT si fondono per dare vita all’incarnazione del concetto di limpida sensualità. Sportività ed emozione nella nuova Mercedes-AMG GT si fondono per dare vita all’incarnazione del concetto di limpida sensualità. La linea rastremata dell’abitacolo dà origine ad un profilo laterale muscoloso: la cosiddetta ‘coke bottle’ tipica di Mercedes, che conferisce alla vettura un’immagine estremamente potente anche da ferma. Tutte le Mercedes moderne recano lo stilema della ‘coke bottle’, enfatizzato al massimo nella GT.

AMG_GT_(44) (Custom)Muscoloso e affascinante dinamismo Superfici attraversate da una tensione positiva conferiscono alla Mercedes-AMG GT un carattere sensuale, facendola apparire come una scultura. Dalla vista laterale, risaltano la linea del tetto a forma di cupola e le porte prive di intelaiatura. Le superfici e le linee della fiancata disegnano una rientranza carica di tensione alla confluenza con la coda. Le prese d’aria laterali con due feritoie ciascuna rappresentano un tipico elemento di design delle vetture sportive Mercedes-Benz. La GT non è dotata di antenne visibili che possano disturbare l’immagine complessiva della vettura. Il gioco formale dei diversi elementi di design dà origine al volto autorevole e sicuro di sé del Coupé: al centro del frontale domina la mascherina tridimensionale del radiatore Matrix con Stella Mercedes al centro, un’ampia lamella e la scritta AMG. I fari LED High Performance, con le luci diurne che disegnano un ‘sopracciglio’ stilizzato, a cui si aggiungono luci di posizione, indicatori di direzione e tre riflettori abbaglianti separati, conferiscono al modello GT un look caratteristico. La caratteristica A-Wing delle vetture AMG con splitter frontale nella parte inferiore della grembialatura fa apparire l’auto sportiva ancora più ribassata e ampia. Mentre lo splitter frontale della GT è verniciato in tinta con la carrozzeria, nella versione GT S si presenta in nero lucidato a specchio. Nel complesso, il Cliente può personalizzare il design degli esterni come preferisce: è possibile infatti scegliere tra il pacchetto per gli esterni Silver Chrome, il pacchetto Night e il pacchetto carbonio per gli esterni.

AMG_GT_(43) (Custom)Spalle larghe per un aspetto molto coinvolgente. La parte posteriore con le sue superfici di fondo, le spalle ampie e la grafica sottile dei gruppi ottici posteriori crea un’immagine complessiva emozionale. Il supporto per la targa si trova nella parte inferiore del paraurti e consente di collocare in posizione prominente la Stella Mercedes, sulla superficie liscia del cofano bagagliaio. A tutto ciò si aggiunge un alettone posteriore estraibile, invisibile da fermo. L’inserto diffusore nero con i terminali di scarico fissati al paraurti e la modanatura in argento iridium opaco che riprende l’A-Wing sul frontale conferiscono all’intera coda un effetto ottico di leggerezza.

AMG_GT_(42) (Custom)Interni: sensualità, emozione e perfezione. Anche il design degli interni esprime una forte carica di emozione e limpida sensualità. Le proporzioni radicalmente sportive delle superfici piane generano una sensazione di spaziosità del tutto nuova. I componenti dell’abitacolo, chiaramente definiti e realizzati con materiali autentici, accentuano il carattere dinamico della vettura e risvegliano un moto di entusiasmo: aprendo le porte, si scopre un appassionante gioco di alternanze che parte dalla plancia profondamente discendente e prosegue in una consolle centrale alta e dominante, dalla forma convessa, che desta emozioni e convince per la sua perfezione. Straordinaria precisione e una sorprendente immagine di prestigio, grazie a raffinatissimi materiali lavorati con la massima cura, si percepiscono anche dai sedili sportivi, dal volante Performance e dalla strumentazione. Ma il comando più importante per gli appassionati di auto sportive si trova sul lato sinistro della Drive Unit AMG: il tasto di avviamento del motore, con la scritta ‘Engine Start Stop’, illuminato di rosso.

AMG_GT_(41) (Custom)V8 biturbo AMG da 4,0 litri totalmente di nuovo sviluppo. Basta una lieve pressione sul pulsante e il nuovo propulsore High Performance si mette in moto: già solo il sound all’avviamento fa venire la pelle d’oca. Il V8 biturbo da 4,0 litri è stato sviluppato espressamente per la GT. Questo innovativo 8 cilindri, come ultimo esponente della famiglia di motori BlueDIRECT, si caratterizza per una straordinaria erogazione della potenza, prestazioni a livello del Motorsport, struttura leggera, efficienza elevata e compatibilità ambientale. Il suo sound emozionale, tipico di un V8 del marchio, affascina tanto quanto la sua spontanea reattività e l’elevata capacità di ripresa. L’efficiente e parsimonioso V8 biturbo AMG da 4,0 litri rispetta la normativa Euro 6, inclusi i limiti di emissione di particolato che entreranno in vigore solo a partire dal 2016. Il primo motore per vetture sportive con una ‘disposizione a V interna calda’ e lubrificazione a carter secco. Nel nuovo AMG V8 viene impiegata una sovralimentazione biturbo con cui i due compressori non si trovano all’esterno, sulle bancate di cilindri, ma tra di esse, nella V dei cilindri – in gergo tecnico si parla di ‘V interna calda’. I vantaggi sono una struttura compatta del motore, ottimi tempi di risposta dei turbocompressori e basse emissioni allo scarico grazie al migliore afflusso d’aria ai catalizzatori in prossimità del motore. La lubrificazione a carter secco assicura l’alimentazione di olio anche in presenza di elevate forze trasversali, consentendo una posizione di montaggio del propulsore ribassata. Ciò comporta un abbassamento del baricentro e pone così le premesse per elevate accelerazioni trasversali. Il nuovo V8 biturbo di Mercedes-AMG è, a livello mondiale, il primo motore per vetture sportive con V interna calda e lubrificazione a carter secco.

AMG_GT_(40) (Custom)Impianto di scarico Performance con regolazione variabile delle farfalle dei gas di scarico. Sulla Mercedes-AMG GT S viene impiegato di serie un impianto di scarico Performance con farfalle dei gas di scarico regolate in modo completamente variabile. Il guidatore può modificare il sound del motore: a seconda del programma di marcia DYNAMIC SELECT selezionato, l’otto cilindri può essere percepito al volante come un motore orientato al comfort ed ideale per le lunghe percorrenze oppure come un propulsore emozionale, che conferisce alla vettura le qualità di un’auto da competizione. Nella DRIVE UNIT AMG è presente anche un apposito tasto che permette di influire direttamente sul comando delle farfalle dei gas di scarico. La nuova sportiva di Mercedes-AMG dispone anche di un sound del motore caratteristico e originale che, se da un lato ne ribadisce l’appartenenza alla famiglia AMG, dall’altro accentua la sua originalità rispetto alle altre vetture High Performance. L’impianto di scarico con regolazione variabile è disponibile a richiesta anche per la Mercedes-AMG GT.

AMG_GT_(39) (Custom)Produzione artigianale dei motori: ‘One man, one engine’. Il motore biturbo V8 da 4,0 litri viene costruito ad Affalterbach secondo la filosofia ‘One man, one engine’. Nel reparto produzione motori di AMG, meccanici altamente qualificati realizzano a mano i propulsori, rispettando i più severi standard qualitativi e apponendo la propria firma in modo visibile sulla targhetta del motore AMG. La filosofia ‘One man, one engine’ è garante della massima qualità e del transfer tecnologico delle competenze maturate da Mercedes-AMG nel campo del Motorsport: dalla Formula 1, al Campionato Tedesco Turismo (DTM), fino all’impegno al fianco dei team Clienti con la SLS AMG GT3.

AMG_GT_(37) (Custom)Pacchetto DYNAMIC PLUS AMG a richiesta per la GT S. Un ulteriore miglioramento della dinamica di marcia e dell’agilità si ottiene con il pacchetto DYNAMIC PLUS AMG, disponibile in esclusiva per la GT S, che comprende supporti dinamici per motore e cambio. Infatti, nella configurazione a transaxle, i supporti del motore e del cambio svolgono una funzione particolarmente importante: i supporti morbidi incrementano il comfort, attenuando meglio i rumori e le vibrazioni. Maneggevolezza e agilità traggono invece vantaggio da supporti tendenzialmente più rigidi. Una specifica applicazione del motore denominata RACE nel programma di marcia DYNAMIC SELECT e nella modalità manuale ‘M’ del cambio rende la GT S ancora più dinamica. Nel pacchetto sono inclusi tra l’altro una maggiore rigidità dell’assetto grazie a parametri più elevati per molle e ammortizzatori, una maggiore campanatura negativa sull’avantreno e l’adeguamento dello sterzo parametrico sportivo. In tal modo il guidatore può contare su migliori performance a fronte di un comportamento di marcia ottimizzato. Il volante Performance, unito ad un tocco di giallo nella strumentazione, completa il pacchetto DYNAMIC PLUS AMG.

AMG_GT_(49) (Custom)Impianto frenante ceramico in materiale composito ad alte prestazioni disponibile a richiesta. Valori di decelerazione eccellenti e un’elevata resistenza al fading: sono queste le doti offerte dall’impianto frenante ad alte prestazioni che sulla GT si presenta con dischi autoventilanti e forati da 360 mm su tutte le ruote, mentre nella GT S si adegua alle maggiori prestazioni con il formato da 390 mm sull’asse anteriore e pinze dei freni rosse. A richiesta, per entrambi i modelli è disponibile anche un impianto frenante ceramico in materiale composito ad alte prestazioni. I suoi vantaggi: peso ridotto, maggiore durata e resistenza al fading ancora maggiore grazie ai dischi dei freni ceramici da 402 mm di diametro sull’avantreno e da 360 mm sul retrotreno. Cerchi fucinati e pneumatici sportivi a richiesta. Di serie la GT monta cerchi in lega a 10 razze nel formato 9 x 19 pollici (ant.) e 11 x 19 pollici (post.) con pneumatici 255/35 R 19 e 295/35 R 19 rispettivamente. Sul modello GT S le dimensioni corrispondono a 9 x 19 pollici (ant.) con pneumatici 265/35 R 19 e 11 x 20 pollici (post.) con pneumatici 295/30 R 20. Per entrambi i modelli sono disponibili a richiesta numerose varianti di design e colori, come ad esempio i cerchi fucinati a razze incrociate, particolarmente leggeri e verniciati in nero opaco, con bordo del cerchio tornito con finitura a specchio e copertura dei bulloni totalmente integrata. In abbinamento al pacchetto DYNAMIC PLUS AMG, per la GT S sono disponibili a richiesta pneumatici sportivi espressamente progettati del tipo Michelin Pilot Sport Cup 2, perfetti per ambiziosi giri su circuiti chiusi al traffico.

Spaceframe in alluminio con un mix intelligente di materiali. Per la carrozzeria della GT, Mercedes-AMG ha puntato su un mix intelligente di materiali. Sia lo châssis che la parte superiore della vettura e la carrozzeria sono realizzati in metallo leggero, mentre il cofano bagagliaio è in acciaio e il deck frontale è in magnesio. Questo elemento estremamente leggero sul frontale riduce l’inerzia delle masse davanti all’avantreno, migliorando così l’agilità della vettura. Lo spaceframe ottimizzato nel peso si compone per il 90% di elementi in alluminio. Il peso della scocca è di 231 chilogrammi: un valore record nel segmento delle auto sportive. Durante la concezione e lo sviluppo della struttura della scocca erano tre gli obiettivi fondamentali: massima resistenza, baricentro basso e peso ridotto. L’elevata resistenza dell’intera struttura alla flessione e alla torsione consente il convogliamento e la trasmissione di forze longitudinali e trasversali estreme provenienti dal motore e dall’autotelaio. In tal modo si riducono i fenomeni di elasticità indesiderati; la vettura reagisce quindi in maniera rigida e diretta. Risultato: il guidatore percepisce il controllo di una vettura sportiva dinamica al massimo e contemporaneamente in grado di reagire con eccellente precisione ai comandi. Inoltre lo spaceframe in alluminio costituisce la base su cui si fonda una straordinaria sicurezza passiva.

Aerodinamica per un equilibrio elevato e un raffreddamento efficace. Proporzioni della vettura, ripartizione del peso e sistema di trazione, stabilità di marcia, resistenza aerodinamica, raffreddamento e fruscii aerodinamici: l’aerodinamica della GT soddisfa una serie di complessi requisiti. Questa vettura ad alte prestazioni è stata progettata dal punto di vista aerodinamico con un chiaro obiettivo: la trasmissione di forze elevate alla strada deve avvenire senza limitare la dinamica di marcia né le prestazioni. Grazie alla configurazione aerodinamica della vettura è possibile evitare situazioni di marcia critiche, come ad esempio quelle che possono verificarsi compiendo schivate improvvise ad alta velocità. La conformazione dello spoiler anteriore con l’A-Wing e lo splitter frontale riduce non soltanto la portanza ai livelli desiderati, ma contribuisce anche ad orientare in modo mirato i flussi d’aria verso i moduli di raffreddamento. Inoltre l’afflusso di aria fredda proveniente dai canali aerodinamici dei freni determina un netto miglioramento delle prestazioni frenanti. La configurazione del sottoscocca, generosamente rivestito, garantisce sia un deflusso ottimale dell’aria dal radiatore olio, sia un efficace afflusso d’aria al diffusore sulla coda. Come parte attiva del suo concept aerodinamico, la Mercedes-AMG GT dispone anche di un alettone posteriore estraibile perfettamente integrato nel design della sua silhouette. L’alettone esce e rientra a seconda del programma di marcia selezionato e dell’andatura della vettura. In abbinamento al diffusore posteriore senza deflettori, nella fascia di velocità rilevante per l’aerodinamica la portanza sul retrotreno si riduce a livelli minimi.

Interni di eccellente qualità e altamente idonei all’uso quotidiano. Quando si apre la porta, il guidatore viene accolto dalla videata iniziale AMG. Sul display TFT nella strumentazione appare la rappresentazione animata di una GT. Il cockpit dall’impronta sportiva in carbon look fornisce informazioni con due classici strumenti circolari incassati e una scala tachimetrica fino a 320 km/h. Il volante Performance a tre razze, perfettamente ergonomico, dispone di comandi del cambio in alluminio, una tacca di riferimento a ‘ore 12’ e corona in pelle Nappa nera appiattita nella parte inferiore. I sedili sportivi in pelle ecologica ARTICO/tessuto nero con poggiatesta integrati e targhette AMG offrono un ottimo sostegno laterale per uno stile di guida dinamico. A sinistra, sulla DRIVE UNIT AMG, sono collocati il DYNAMIC SELECT Controller, i pulsanti per l’avviamento del motore, l’ESP® regolabile su tre livelli e infine, a seconda dell’equipaggiamento, la regolazione elettronica degli ammortizzatori. Sul lato destro sono disposti il regolatore del volume e i pulsanti per il programma di marcia manuale del cambio, la funzione ECO start/stop e infine, sempre a seconda dell’equipaggiamento, l’impianto di scarico a regolazione variabile. Davanti al selettore E-SELECT per il comando del cambio a doppia frizione è integrato l’innovativo touchpad nel poggiamano, sopra il COMAND Controller. Centralmente, al disopra delle quattro bocchette di ventilazione, è situato un display centrale sospeso sulla plancia. Lo schermo presenta una diagonale di 8,4’. Riscaldamento dei sedili, PARKTRONIC, luci di emergenza e – a seconda degli equipaggiamenti – alettone posteriore estraibile sono comandati dal guidatore tramite l’apposito pulsante nella consolle di comando sul tetto. La GT S vanta una dotazione ancora più ricca e offre tra l’altro gli equipaggiamenti elencati qui di seguito: Strumentazione con scala tachimetrica fino a 360 km/h e dettagli di colore rosso. Volante Performance in pelle Nappa di colore nero/microfibra DINAMICA. Stemmi AMG impressi sul bracciolo centrale (non disponibili in abbinamento con i rivestimenti in pelle ecologica ARTICO/microfibra DINAMICA di colore nero). Rivestimenti in pelle ecologica ARTICO/microfibra DINAMICA di colore nero

Inserti in fibra di vetro argentata opaca o Black Diamond. In alternativa al pacchetto Silver Chrome per gli interni, il Cliente può scegliere fra svariati altri pacchetti. Gli inserti in carbonio possono essere opachi o lucidi. Altri highlight sono rappresentati dagli inserti in fibra di vetro argentata opaca, per la prima volta disponibili, come pure dal pacchetto Black Diamond per gli interni. L’elevata idoneità all’uso quotidiano della Mercedes-AMG GT si esprime anche nella sensazione di ariosità del suo abitacolo. L’ottima visibilità su tutti i lati e l’ampio spazio per la testa, non necessariamente inconciliabili con il dinamismo sportivo e il comfort nei lunghi viaggi, rappresentano caratteristiche di certo inusuali per le vetture di questo segmento. Un grande scomparto nel bracciolo centrale, un portabevande doppio collocato centralmente e un ampio e pratico vano portaoggetti sono ulteriori dimostrazioni dell’elevata praticità della GT. Nel bagagliaio con un volume di 350 litri è possibile caricare due sacche da golf in senso longitudinale o trasversale. Il grande portellone posteriore agevola le operazioni di carico; la tendina avvolgibile copribagagli è di serie. Un puntone trasversale in alluminio dietro i sedili previene lo scivolamento in avanti dei bagagli in caso di frenata. La Mercedes-AMG GT S si presenta in veste particolarmente sportiva nella versione ‘Edition 1’. La sua straordinaria combinazione di dettagli sportivi entusiasmanti, sia esterni che interni, attira tutti gli sguardi (vedere il capitolo Interni ed equipaggiamenti).

AMG_GT_(50) (Custom)La Mercedes-AMG GT viene prodotta nello stabilimento Mercedes-Benz di Sindelfingen. Il motore V8 biturbo da 4,0 litri è invece costruito presso la Mercedes-AMG ad Affalterbach.

  • Il lancio è previsto nel primo trimestre 2015 con la Mercedes-AMG GT S
  • Mercedes-AMG GT S: 144.600 €
  • Mercedes-AMG GT S ‘Edition 1’: 161.633 €
  • Mercedes-AMG GT: 125.200 €

L’incommensurabile fascino della Mercedes-AMG GT

La Clio S1600 di Luca Arione-Elena Cestari, un quadro in movimento fra le vigne, è la bella del reame

Scelta di Tommaso M. Valinotti, foto di Elio Magnano, Stefano Romeo e Walter Toso

19_Arione_N30_7011 (Custom)SANTO STEFANO BELBO (CN) – Continua la ricerca delle vetture cromaticamente più interessanti nelle piemontesi. Con l’avvento e l’espansione del wrapping dei veri e propri artisti del design e dell’illustrazione, eredi dei maestri dell’aerografo, conquistano sempre più ampi spazi sulle carrozzerie delle auto in prova speciale.

19_arione_dsc 103 (Custom)Al Moscato Rally il direttore di www.kaleidosweb.com, Tommaso M. Valinotti, ha osservato tutte le vetture che si sono lanciate in prova e la sua scelta è caduta sulla Clio S1600 di Luca Arione ed Elena Cestari, che si è dimostrata anche velocissima conquistando la vittoria di classe dopo una lunga battaglia e salendo molto in alto nella classifica assoluta. La vettura ha sapientemente mescolato il colore giallo di base, colore del preparatore Balbosca, con il verde verde dello sponsor “Green”, con piccoli inserti di foglie di vite che rimandano all’attività del pilota, produtottre di vini proprio a Santo Stefano Belbo.

19_Arione_Cestari_DSCN5093 (Custom)Una grafica interessante e molto bilanciata (riportata anche nelle tute dei due componenti l’equipaggio), visto che condividere due colori così diversi come il giallo (tonalità calda) ed il verde (un colore freddo) un mix che offre pienamente l’immagine del calore del vino della Langa della Valle Belbo (famosa per i suoi bianchi) e la rilassante ecologia verde. Un gran bel quadro

4 luglio, arriva la Nuova Fiat 500

150703_FIAT_Nuova-500_02 (Custom)TORINO – Il 4 luglio è da sempre una data importante per Fiat 500: nel 1957 venne presentata la “piccola grande vettura” emblema della motorizzazione di massa, venduta in più di 3,8 milioni di unità e a pieno titolo entrata nell’immaginario collettivo. Cinquant’anni dopo, nel 2007, attingendo da quel patrimonio Fiat riuscì ad accelerare verso il futuro: nasceva così la nuova 500 e fu immediatamente un successo. 

150703_FIAT_Nuova-500_03 (Custom)Dopo otto anni e più di 1,5 milioni di unità vendute, oggi il testimone viene raccolto dalla Nuova 500 con cui il marchio è pronto ad affrontare le nuove sfide del mercato, senza dimenticare le proprie, profonde, radici. Realizzata dal Centro Stile Fiat, la vettura presenta un design, esterno e interno, rinnovato e inconfondibilmente 500, che la rendono ancor più accattivante. Non è cresciuta nelle dimensioni, ma offre contenuti più ricchi in termini di tecnologia, di propulsori e di possibilità di personalizzazione: solo in questo modo l’icona può evolvere ulteriormente, affinando quei tratti che l’hanno resa un capolavoro. Disponibile in versione berlina e cabrio, la Nuova 500 prevede al lancio due allestimenti: Pop e Lounge. Il primo propone di serie sette airbag, climatizzatore manuale, Uconnect Radio 5″ con sei altoparlanti, porta AUX-IN e USB, comandi al volante e luci diurne a led. La versione Lounge si arricchisce di dettagli raffinati come il tetto panoramico in vetro, i cerchi in lega da 15″ e la versione Uconnect Radio 5″ LIVE touchscreen e volante in pelle con comandi che permette al cliente – attraverso l’integrazione con il proprio smartphone – di usare numerose  app sul sistema di bordo in modo da essere sempre connessi. A far scattare la Nuova 500, i propulsori a benzina 0.9 TwinAir (potenze da 85 CV o 105 CV) e 1.2 da 69 CV, oltre al motore bi-fuel 1.2 GPL da 69 CV. In particolare, i due bicilindrici vantano emissioni da record: 90 g/km per il motore da 85 CV, 99 per il 105 CV. Successivamente al lancio saranno disponibili il 1.3 Multijet da 95 CV e il 1.2 da 69 CV in configurazione “Eco” che consente di limitare a 99 i grammi di CO2 al chilometro. La nuova nata è dunque sempre più attenta alla mobilità sostenibile del futuro.

150703_FIAT_Nuova-500_04 (Custom)Audace e seducente, la Nuova 500 presenta circa 1.800 particolari inediti, tutti studiati per valorizzarne l’originalità, e, al contempo, conferire al modello uno stile ancora più raffinato. Sono nuovi i proiettori anteriori con luci diurne a led, le luci posteriori, i colori, la plancia, il volante, i materiali: aggiornamenti sostanziali, quindi, ma fedeli all’inconfondibile stile 500. Del resto, l’icona Fiat è il manifesto di una nuova concezione della mobilità; è una rivoluzione “gentile” sulle strade del mondo, perché riesce a unire valori apparentemente opposti. Oggi, dunque, la Nuova 500 si rinnova nel segno della continuità estetica e dell’evoluzione tecnologica. È questa la formula magica dell’essere 500, l’unica capace di fondere gli opposti con grande coerenza: è una vettura esclusiva ma accessibile; un best seller globale che mantiene un cuore profondamente italiano; è un prodotto elegante che non dimentica di essere divertente; è molto personale sebbene sia stata venduta in oltre 1.500.000 unità. Ancora di più la Nuova 500 che coniuga tecnica e sentimento per confermarsi termine di paragone del suo segmento sotto ogni punto di vista.

150703_FIAT_Nuova-500_Cabrio_01 (Custom)Il Lingotto di Torino Per la “world premiere” della Nuova 500 è stato scelto il Lingotto di Torino, una location simbolica che, al pari dell’icona 500, ha saputo adattarsi al tempo ed evolvere rispettando la propria tradizione. Inaugurato nel 1923, lo stabilimento Fiat è ancora oggi ammirato per la modernità e l’eleganza del suo sviluppo verticale, e per la soluzione della pista di collaudo sul tetto, tanto che all’epoca destò l’apprezzamento del celebre architetto Le Corbusier. Ancor prima di essere terminato, quello che era stato concepito come luogo di lavoro divenne simbolo dell’industria italiana entrando così nella memoria collettiva. Qui sono nate automobili che hanno attraversato i decenni e contribuito alla motorizzazione del Paese, sino a che il progresso produttivo non ha imposto il trasferimento presso impianti che rispondevano a logiche più moderne. Ma il Lingotto ha saputo rinnovarsi per venire incontro alle esigenze di un contesto urbano che andava cambiando, e da simbolo dell’archeologia industriale, la fabbrica ha visto un lungo processo di ristrutturazione interna, mantenendo inalterata l’aspetto esterno. Oggi, il Lingotto tiene a battesimo la Nuova Fiat 500, l’erede di quell’icona che negli anni Cinquanta veniva testata proprio sulla pista che sormonta lo stabilimento: si rinsalda così il profondo legame tra il Lingotto, la Nuova 500 e la città di Torino.

Tutto quello che c’è da vedere sulla Nuova 500

500, una splendida 58enne

Alfa Romeo: benvenuta Giulia

Sintesi del nuovo paradigma Alfa Romeo e massima espressione della “meccanica delle emozioni”, il nuovo modello racchiude in sé 105 anni di eccellenza stilistica e tecnologica Made in Italy.

Alfa_Romeo_Giulia_01 (Custom)ARESE (MI) – Ieri, mercoledì 24 giugno, ad Arese, presso il rinnovato Museo Storico Alfa Romeo, è stata presentata alla stampa internazionale la Giulia, nella versione top di gamma contraddistinta dal leggendario Quadrifoglio. Un evento speciale, quindi, che prima di tutto ha voluto essere una celebrazione di un marchio più che secolare: proprio oggi, infatti, Alfa Romeo ha compiuto 105 anni di vita, un anniversario straordinario condiviso con un ristrettissimo numero di Case automobilistiche, ancora più ridotto se si confrontano i successi commerciali e le vittorie sportive che il marchio ha saputo conquistare in giro per il mondo.

 

Alfa_Romeo_Giulia_AD (Custom)Era il 24 giugno del 1910 quando a Milano venne fondata l’A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). Oggi, 24 giugno 2015, si è aperta una nuova pagina di un brand che non smette mai di stupire e, questa volta, lo ha fatto presentando, più che un modello nuovo, un vero e proprio manifesto che concentra in sé passato, presente e futuro, di uno dei più fulgidi esempi di eccellenza automobilistica mondiale. Un evento nell’evento, quindi, per il quale non si poteva che scegliere il nuovo Museo Alfa Romeo di Arese, la “casa” del marchio che il 30 giugno aprirà le sue porte al grande pubblico. Rinnovato nella struttura, il polo espositivo ospita le creazioni più famose e innovative firmate Alfa Romeo che hanno scritto alcune delle pagine più importanti della storia dell’automobile e che ancora oggi sono fonte di ispirazione per i giovani designer e ingegneri del marchio. Tra loro una élite di ingegneri, progettisti e stilisti che sono conosciuti all’interno del Gruppo FCA con l’appellativo di “Skunks”, un termine che identifica i team migliori cui affidare le missioni più delicate e tecnologicamente innovative. Accomunati dallo stesso amore per l’Alfa Romeo e del suo modo unico d’intendere l’automobile – non un “utile mezzo di trasporto” ma una “creazione meccanica” che supera il campo della necessità per sconfinare in quello delle emozioni più autentiche – gli “Skunks” hanno avuto un solo obiettivo: creare l’Alfa Romeo del futuro rispettando quel patrimonio nato dal lavoro e dall’orgoglio delle migliaia di persone – tecnici, operai, dirigenti – che nel tempo si sono avvicendati nelle fabbriche, negli uffici e sui circuiti.

150624_Alfa_Romeo_Logo (Custom)Il nuovo logo Alfa Romeo. L’Alfa Romeo Giulia incarna alla perfezione il cambio di paradigma del brand, rimanendo però fedele alla sua tradizione secolare: del resto, solo chi ha un grande passato può affrontare le sfide del futuro. E il rispetto della propria storia si evince anche dall’inedito logo – firmato da Robilant Associati – che la nuova vettura porterà per prima nel mondo: se all’esterno, infatti, l’emblema è stato rinnovato e modernizzato, nulla è stato toccato nella forma e nei segni distintivi che ne fanno un simbolo amato a livello globale.

Alfa_Romeo_Giulia_AA (Custom)Giulia: la meccanica delle emozioni. Sono cinque gli elementi che hanno reso Alfa Romeo uno dei più desiderabili marchi automobilistici  del mondo: design distintamente italiano; motori all’avanguardia e innovativi; perfetta distribuzione dei pesi (50/50); soluzioni tecniche uniche; e miglior rapporto peso/potenza. Questi gli ingredienti indispensabili per creare un’Alfa Romeo. Basta sedersi a bordo del nuovo modello per capire che si sta per entrare in una dimensione diversa dove il fulcro di questa creazione è il guidatore, con le sue emozioni e la sua voglia di  vivere un’esperienza di guida esaltante. Merito della sensibilità dello sterzo, della risposta dell’acceleratore e delle reazioni immediate del cambio e del freno.  A queste caratteristiche si deve aggiungere la scelta della trazione posteriore o integrale che non è solo un tributo alle radici più autentiche del mito Alfa Romeo, ma anche una soluzione tecnica che assicura prestazioni elevate e grande divertimento. In Alfa Romeo tutto questo si sintetizza in “meccanica delle emozioni“, un pay off di comunicazione forte e distintivo che sarà diffuso in tutto il mondo sempre in italiano rendendo così omaggio al Paese in cui il marchio nacque più di un secolo fa. Leggenda che ancora oggi porta il Made in Italy sulle strade di tutti i giorni, sui circuiti più famosi e nei cuori di milioni di appassionati ai quattro angoli della Terra.

Alfa_Romeo_Giulia_AB (Custom)Giulia: il design distintamente italiano. Un’Alfa Romeo nasce dal perfetto equilibrio tra heritage, velocità e bellezza che la rende la più alta espressione dello stile italiano in campo automobilistico. La nuova Giulia non fa certo eccezione in quanto racchiude in sé le tre caratteristiche peculiari del design italiano: il senso delle proporzioni, la semplicità e la cura per la qualità delle superfici. È questa la “pelle” che gli stilisti Alfa Romeo hanno modellato con cura artigianale sulle parti meccaniche. In particolare, le proporzioni sono basate sull’architettura tecnica dell’intera vettura: per Alfa Romeo i punti di riferimento sono l’equilibrio dei pesi (50/50) e la trazione posteriore. Per bilanciare al meglio le masse, il motore e la meccanica devono collocarsi tra i due assi. Da qui la scelta per Giulia di disegnare sbalzi molto ridotti, un lungo cofano e lunghi parafanghi anteriori,un abitacolo arretrato, “appoggiato” sulle ruote di trazione, e parafanghi posteriori muscolosi che segnalano visivamente il punto dove la potenza viene scaricata a terra. Tutto questo si traduce in un passo estremamente generoso – il più lungo della categoria – contenuto in una carrozzeria tra le più compatte. Da queste proporzioni nasce una forma dinamica come si evince dall’ellisse che si vede nella vista in pianta. Inoltre, gli angoli arrotondati e i montanti avvolgenti danno slancio alla vettura, creando un profilo”a goccia” che ricorda una delle più belle auto di tutti i tempi: la Giulietta Sprint.

Il secondo aspetto dello stile italiano è la “semplicità” che nasconde uno dei processi creativi più complessi nell’industria: progettare un’automobile. Spetta allo stile, infatti, celare il lungo e complesso lavoro dietro una linea semplice e naturale che metta in risalto l’eleganza delle forme e il gusto raffinato del Made in Italy. Lo stesso approccio che pervade l’intera storia del design Alfa Romeo, che si è sempre espresso  attraverso linee pulite e tese. Per questo la nuova Alfa Romeo vanta una identità forte, fatta di pochissimi tratti: una linea scavata sui fianchi, che segna le porte e abbraccia le maniglie, e naturalmente il leggendario trilobo frontale, forse la firma più famosa e riconoscibile nel mondo dell’auto. Infine, lo stile italiano si caratterizza per la qualità delle superfici, che significa creare riflessi ricchi e armoniosi attraverso i volumi. Il risultato finale sulla nuova Giulia è una forma scultorea che ricorda un grande felino ripreso nell’atto di scattare. La stessa ispirazione si ritrova all’interno della vettura che è pulito ed essenziale, tutto centrato sul guidatore, come dimostra il raggruppamento di tutti i comandi sul volante che è stato disegnato piccolo e diretto per adattarsi a tutti gli stili di guida. Non solo. Il posto di guida è stato “tagliato” come un tessuto, con il tunnel diagonale, la plancia leggermente ondulata e gli strumenti orientati verso il guidatore; ed è stato “cucito” come un abito, con cura artigianale e materiali preziosi: fibra di carbonio, legni e tessuti sono stati scelti per la loro piacevolezza visiva e tattile e assemblati in modo da fare sentire la mano dell’uomo.

 

Giulia: motori all’avanguardia e innovativi. Altro elemento che distingue una vera Alfa Romeo sono i motori all’avanguardia e innovativi. Per questo motivo, per la versione Quadrifoglio, si è deciso di realizzare un propulsore unico per tecnologia e performance, che diventa il nuovo punto di riferimento del marchio. Si tratta di un turbo benzina 6 cilindri, elaborato da tecnici provenienti da Ferrari, che eroga 510 CV e regala prestazioni entusiasmanti: ad esempio, l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in appena 3,9 secondi. Tra l’altro, sebbene i valori di potenza e coppia siano sensazionali, l’inedito propulsore è sorprendentemente economico nei consumi, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico. Ovviamente, come tutti i motori della prossima generazione, sia benzina sia diesel, questo 6 cilindri è totalmente in alluminio per ridurre i pesi assoluti della vettura, in particolare quello sull’asse anteriore, e un rombo genuinamente Alfa Romeo.

 

Giulia: perfetta distribuzione dei pesi. Peculiarità della nuova Giulia è la particolare gestione delle masse e dei materiali che ha consentito di arrivare a una perfetta distribuzione dei pesi, 50/50 tra i due assi. È un tratto che si rivela decisivo per il piacere di guida Alfa Romeo, raggiunto lavorando sia sul layout della vettura sia collocando in una posizione il più possibile centrale tutti gli elementi di maggior peso. Oltre alla distribuzione dei pesi, per un assetto sempre ottimale sono essenziali le sospensioni. In particolare, sull’asse posteriore si è scelta una soluzione multilink che assicura contemporaneamente prestazioni, piacere di guida e comfort. Per l’avantreno, invece, è stata sviluppata una nuova sospensione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l’effetto filtrante e consente di sterzare in modo rapido e preciso. È un’esclusiva Alfa Romeo che mantiene costante l’appoggio del braccio a terra durante la curva e, grazie all’impronta a terra sempre perfetta, è in grado di garantire alte accelerazioni laterali. In qualunque situazione e velocità, la guida dell’Alfa Romeo Giulia  è sempre naturale e istintiva, anche grazie al rapporto di sterzo più diretto sul mercato.

 Giulia: soluzioni tecniche uniche ed esclusive. Sempre secondo la cultura tecnica di Alfa Romeo, lo chassis e le sospensioni devono essere perfetti nel progetto, nell’esecuzione e nella scelta dei materiali. Da qui l’idea che l’elettronica debba essere impiegata solo per rendere ancora più esaltante l’esperienza di guida, già garantita da un’eccellenza tecnica di base. Lo dimostrano le esclusive soluzioni tecniche presenti sulla nuova vettura, tra le quali la tecnologia Torque Vectoring che, grazie alla sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni di bassa aderenza. Ciò permette di condurre l’auto in modo sicuro e sempre molto divertente, senza mai ricorrere a interventi invasivi da parte del controllo di stabilità. Sulla nuova vettura Alfa Romeo debutta anche l’Integrated Brake System – l’innovativo sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno – che garantisce una risposta istantanea del freno, e quindi una distanza di arresto record, oltre a consentire un’importante ottimizzazione dei pesi. Insieme a un eccellente Cx, a un perfetto bilanciamento delle forze in curva e un comportamento dinamico deportante, il nuovo modello si caratterizza per l’Active Aero Splitter, il sistema frontale che gestisce in modo attivo la deportanza assicurando così maggiori prestazioni e aderenza, anche a velocità sostenute. Tutti questi sistemi all’avanguardia sono governati dallo Chassis Domain Control, il “cervello” dell’elettronica di bordo, che assegna a ciascuno di essi un compito preciso per ottimizzare le prestazioni e il piacere di guida. Senza dimenticare che la nuova Alfa Romeo Giulia propone il rinnovato selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico che per la prima volta viene introdotta su un’Alfa Romeo) e ovviamente Racing (sulle versioni ad alte prestazioni).

Nell’abitacolo la nuova vettura offre il massimo livello in termini di qualità, sicurezza, contenuti e comfort, con in più un elemento specifico profondamente Alfa Romeo: la centralità del guidatore. Non è un caso se tutti i comandi primari sono incorporati nel volante, come su una vettura da Formula 1, mentre l’interfaccia uomo/macchina si compone di due comandi rotativi che regolano, in modo semplice e immediato, il selettore Alfa DNA e il sistema di infotainment.

 Giulia: miglior rapporto peso/potenza. Per raggiungere un eccezionale rapporto peso/potenza, inferiore a 3, la nuova Giulia coniuga le straordinarie prestazioni del motore con l’ampio impiego di materiali ultra-leggeri per tutte le parti del veicolo. Ad esempio, la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto o l’alluminio per motore,  freni, sospensioni  (inclusi duomi anteriori  e telai anteriori e posteriori) e molti componenti di carrozzeria quali porte e parafanghi. Inoltre, la traversa posteriore è realizzata con composito di alluminio e materiale plastico. Al fine di ridurre la massa totale, si è intervenuto anche sul  sistema frenante, con elementi di alluminio e dischi carbo-ceramici, e sui sedili, caratterizzati da una struttura in fibra di carbonio. Nonostante l’ottimizzazione dei pesi, la vettura vanta la migliore rigidezza torsionale della categoria garantendo così: qualità nel tempo, comfort acustico e handling anche in caso di sollecitazioni estreme.

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La Porsche 911 SC di Marc e Stephanie Laboisse è la più bella del reame al Lana Storico

Scelta da Tommaso M. Valinotti, foto Elio Magnano e Tommaso M. Valinotti

CPVDAO_Laboisse_DSCN4937 (Custom)BIELLA – “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella reame?” Sfogliando le innumerevoli immagini del Rally Lana Storico giunte in redazione è subito scattata la caccia a trovare quale era la vettura più bella della gara biellese. E poiché è difficile mettersi d’accordo sul concetto di bello (“la vettura più bella è quella che vince” sostiene teutonicamente Stefano Romeo), questa volta la decisione è stata presa d’imperio dal direttore Tommaso M. Valinotti.

CPVDAO_Laboisse_DSCN4942 (Custom)Che ha scelto la Porsche 911 SC dei fratelli biellesi Marc e Stephanie Laboisse, splendidamente decorata come un’unica ed armonica scultura da Antonio Fabiano (grafico nonché pilota in procinto di infilarsi nuovamente il casco in testa) per i colori del punto vendita Desigual al Centro Commerciale Gli Orsi. Una livrea che mescola su un riposante fondo azzurro i colori arancio dell’estate dei fiori con piccoli inserimenti di verde. Una gran bella livrea, di grande impatto emozionale. E tanto per non smentire anche l’assioma di Stefano Romeo, una macchina vincente visto Marc e Stephanie Laboisse si sono classificati settimi assoluti, quarti di Terzo Raggruppamento e secondi di classe risultando i primi fra gli iscritti al campionato Piemonte Valle d’Aosta. Con buona pace di Stefano Romeo.

Transfagarasan Speed World Record. Una Ferrari sulla strada più bella del mondo

Un record al volante fra i Carpazi al volante di una 458 Italia: Fabio Barone, presidente del Ferrari Club Passione Rossa, ha lanciato la sfida – Appuntamento il 3 agosto sulla velocissima Transfagarasan, in Romania, all’ombra della Fortezza di Dracula

Transfagaran_AAB (Custom)SIBIU (Romania) – Un record del mondo da siglare sfrecciando fra le nuvole, a 2000 metri di quota, al volante di una Ferrari 458 Italia: è l’ambizioso obiettivo di Fabio Barone, presidente del Club Ferrari Passione Rossa, che ieri sera ha presentato alla stampa l’iniziativa al Circolo del Ministero degli Esteri di Roma alla presenza degli ambasciatori Alessandro Vattani, direttore del Circolo, Raffaele De Lutio, e Antonino Provenzano, nonché della direttrice dell’Ente Nazionale Turismo Romania Ioana Podosu.

Transfagaran_AB (Custom)Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May della celebre trasmissione motoristica della BBC “Top Gear” hanno definito la Transfagarasan “the most amazing road we have ever seen”, ovvero la strada più sorprendente, per le sue curve ma anche per i magnifici paesaggi sui quali si snoda. È un susseguirsi incessante di curve che attraversano la catena dei Carpazi, fino a oltrepassare i 2000 metri di quota, lambendo la celebre Fortezza di Dracula. Aperta solo due mesi all’anno per via delle condizioni climatiche, per un giorno la Transfagarasan diventerà una straordinaria pista e ospiterà un’impresa mai tentata finora: un record mondiale di velocità, a bordo di una Ferrari 458 Italia. L’impresa si svolgerà lunedì 3 agosto e al volante vedrà appunto il presidente del Ferrari Club Passione Rossa, Fabio Barone, che lo scorso anno è balzato alla ribalta per aver percorso in meno di otto minuti il circuito tedesco del Nurburgring, ancora una volta con una “rossa” di Maranello. Un autentico record personale, se si pensa che Barone non è un pilota professionista.

Transfagaran_AD0 (Custom)“Dai primi test svolti la settimana scorsa in Romania, posso confermare che la Transfagarasan è effettivamente è la strada più bella del mondo”, ha detto Fabio Barone. “È lunga 90 km, ma abbiamo scelto il tratto più panoramico, che verrà chiuso al traffico, grazie alla collaborazione delle istituzioni, e percorreremo questo tratto nel minor tempo possibile alla presenza di cronometristi ufficiali di Tag Heuer. Sarà un’esperienza unica: mentre perlustravo il percorso, all’uscita di una galleria all’improvviso mi sono trovato a correre in mezzo alle nuvole. Mi sono sentito nell’autodromo di Dio”. “Ritengo che il progetto “Transfagarasan Speed World Record” sia un evento unico nel suo genere per la Romania, con lo scopo di far combaciare la passione per l’automobilismo, la velocità e l’adrenalina con il turismo di avventura in una zona splendida dal punto naturalistico in grado di offrire veramente sensazioni forti”, ha dichiarato Ioana Podosu, direttrice dell’Ente del Turismo Romania. “Sono stata subito colpita dall’idea, che farà diventare il pezzo più difficile della Tranfagarasan una pista dove stabilire un nuovo record mondiale della velocità in salita. E poi, l’idea di mettere avvicinare i nomi ‘Ferrari’ e ‘Romania’ mi è sembrata molto bella e suggestiva. Vedo in questo progetto anche la sua lungimiranza: il record si intende come apripista per tutti gli altri appassionati di automobilismo che siano a bordo di un qualsiasi bolide, anche da fuoristrada o da rally. Sono lieta di promuovere e organizzare questo magnifico progetto che, secondo me, renderà la destinazione più visibile e attraente per i viaggiatori italiani, ma non soltanto”.

Transfagaran_AC (Custom)“Tentare l’impossibile, essere sempre più veloci, per rimanere nella storia”. E’ questo l’obiettivo che ha spinto Fabio Barone a mettere in moto un meccanismo complesso, fino ad organizzare la chiusura della leggendaria strada Transfagarasan per stabilire il record. “La preparazione è iniziata un anno fa: abbiamo avuto il nulla osta dall’Ambasciata Romena e il patrocinio dell’Ente Nazionale del Turismo della Romania”, spiega Fabio Barone. “Per poter siglare un record del mondo è fondamentale che il tentativo sia ripetibile, per questo è stato necessario organizzare la chiusura della strada”.

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Dalla Terra alla Luna e ritorno sulla Mercedes GD 300. Questo è il grande romanzo di Gunther e Christine Holtorf

A bordo della loro Mercedes fuoristrada percorrono quasi 900.000 chilometri in 26 anni toccando 251 Paesi, toccando i posti più impervi ed anche più affascinanti del mondo. Il globe trotter tedesco ha raccontato la sua avventura giovedì scorso in una serata al Museo dell’Auto di Torino. Ed il loro fuoristrada Otto resterà in mostra al M-Auto fino a domenica prossima, 7 giugno. Di Tommaso M. Valinotti

mauto_otto 009_-®andreaguermani.itTORINO – La distanza fra la Terra e la Luna è mediamente 384.403 chilometri. “Nei miei 26 anni di viaggi ho percorso la distanza fra la Terra e la Luna più IVA” e si informa immediatamente se la tassa, in Italia, sia del 22%. Si capisce subito che Gunther Holtorf ha uno spiccato senso dell’umorismo. Ospite giovedì scorso, 28 maggio, alla serata che inaugurava la serie di conferenze che fanno da corollario alla mostra “Modus Vivendi” attualmente in corso al Museo dell’Automobile di Torino (http://www.museoauto.it/website/it/news/522-calendario-degli-incontri-di-modus-vivendi) che presenterà questa sera, giovedì 4 giugno, il secondo incontro intitolato “L’Africa ed il mio camion” con l’intervento di Giuseppe Francesco Simonato che racconta il suo viaggio sul camion IVECO da Torino al Capo di Buona Speranza punta estrema del Sud Africa.

mauto_otto 073_-®andreaguermani.itRitornando alla serata di Gunther Holtorf, il globe trotter tedesco ha raccontato ad una sala gremita da quasi 400 persone, le sue avventure a bordo della Mercedes Classe G, con cui ha visitato 215 Paesi, percorrendo quasi 900.000 chilometri di cui oltre 250.000 in fuoristrada. Gunther e la moglie Christine, morta di cancro alcuni anni fa, hanno condiviso le loro avventure arrivando a toccare paesi che sembrava impossibile da visitare, come la Corea del Nord, la Cuba di Fidel Castro, passando dal Canale di Panama alla Cina delle falde dell’Everest con i suoi 5000 metri di altitudine. Un’avventura durata 26 anni terminata nel momento in cui “il mondo da visitare era finito; non sono mai entrato unicamente in Somalia, Ciad ed in Sud Sudan, paesi ad altissimo rischio per i viaggiatori” commenta ancora Gunther Holtorf, che sottolinea la sua fortuna di avere condiviso le sue avventure con Christine, una moglie che lo ha seguito ed accompagnato in tutte i suoi viaggi, vivendo fianco a fianco per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno, senza il minimo screzio.

Mercedes_Class_G_2014_foto_003Manager e pilota della Lufthansa prima in Asia e poi in Sud America, Gunther Holtorf all’età di cinquant’anni va in pensione e decide di viaggiare. “Volevo vedere tutti quei posti, come la catena dell’Himalaya, o le savane africane, che avevo solo ammirato dall’alto, sorvolandoli in aereo durante i miei numerosi viaggi di lavoro”. La sua cultura di manager gli fa pianificare le spedizioni con estrema precisione e sopratutto mettere le basi per quello che sarà il concetto fondamentale del suo quarto di secolo di avventure: viaggiare a costi bassissimi, mai dormendo in albergo, mai mangiando al ristorante, comprando i cibi direttamente nei mercati delle città (o villaggi) che stava attraversando. “In questo modo abbiamo speso pochissimo, e sono bastati i soldi che io avevo accantonato nel corso della mia carriera lavorativa ed i soldi della mia pensione”. Il mezzo su cui viaggiare è stato inevitabilmente un fuoristrada Mercedes-Benz Classe G, diesel, tre litri di cilindrata, un consumo di 7/8 litri per 100 chilometri e 200 litri di serbatoio, con una potenza di appena 88 cavalli tanto per quel genere di fuoristrada la grande potenza non è necessaria.  Nel 1988, quando acquistai la vettura, avevo lanciato la mia sfida alla promessa fatta da Mercedes-Benz: “dove c’è una Classe G, c’è una strada”. La 300 GD di Gunther Holtorf, una vettura che non presenta elettronica e che permette di essere gestita e di fare manutenzione anche a chi non ha profonde nozioni di meccanica, ha dovuto essere rivista in pochissimi particolari, sopratutto perché una volta terminata la preparazione ha raggiunto le 3,3 tonnellate, ben più di quello ammesso dal Codice della Strada, dovendo sorreggere sul tetto oltre 400 chilogrammi. “Per questo ho montato molle ed ammortizzatori più robusti, ed un cofano anteriore che mi permettesse di salirci sopra, una modifica poi ripresa dalla stessa Mercedes.”

Mercedes_Class_G_2014_foto_005 La 300 GD è attrezzata con una cucina da campo e nel posteriore viene allestita una camera da letto a due posti “comodissima. Il letto è più largo e più lungo di quelli che si ritrovano negli alberghi di lusso” sottolinea Gunther Holtorf, centimetro alla mano. “e poi andare in un albergo o al ristorante sarebbe stata una grande offesa per Otto” come Gunther Holtorf chiama affettuosamente il suo fuoristrada, non dimenticando che farsi rubare un veicolo così attrezzato, in paesi con mezzi di trasporto pressoché sconosciuti, sarebbe una disavventura quasi tragica. Gunther Holtorf e la moglie Christine, appena lui va in pensione, comprano la 300 GD e decidono di dedicarsi un anno e mezzo di vita al contatto con le popolazioni africane “perché l’unico modo per conoscere veramente la gente è stare in mezzo a loro e non soggiornare in alberghi di lusso dove si mangia all’europea, si parla all’europea, insomma si vive all’europea”. Il mal d’Africa è veramente infettivo e Gunther e la moglie ne sono profondamente colpiti: “Il mio luogo preferito è il deserto, non la città con i grattacieli che toccano il sole” dice con un pizzico di commozione il tedesco mostrando una diapositiva che ritrae lui, Christine ed “Otto” su una duna in mezzo ad un oceano di sabbia. E così i 18 mesi in Africa diventano cinque anni e danno l’inizio ad un avventura che tocca tutti continenti. Mangiando nella loro cucina da campo e dormendo nella camera matrimoniale di “Otto”, qualche volta su un’amaca distesa fra due alberi “ma bisogna fare attenzione alle noci di cocco. Se ti prende una noce di cocco in testa fa veramente male” il viaggio di quello che la BBC ha definito “il più grande viaggiatore del  nostro tempo” si allunga in itinerari di tutto il mondo, arrivando alla frontiera fra India e Pakistan, stati perennemente in guerra che hanno un unico punto di contatto lungo tuta la loro linea di confine, superabile solo a piedi. Gunther Holtorf passa per l’Afghanistan e l’Iraq mentre infuria la guerra e non ha mai un incidente “Ho capottato una sola volta. In Madagascar, l’ultimo giorno dell’ultimo viaggio, forse un segno del destino. Quando si viaggia bisogna mantenere un basso profilo. Gli adesivi che vedete sulla macchina sono stati applicati ora che Otto fa mostra di sé al museo Mercedes di Stoccarda, ma quando si viaggi si deve cercare di essere praticamente invisibili” conclude Gunther Holtorf che chiosa nel finale: “Il turismo cambia la gente. Ma si deve vivere a contatto con le popolazioni. A Mumbai, città che noi chiamavamo Bombay,  sui 13 milioni di abitanti otto milioni non ha accesso all’acqua potabile. Questo è il grande problema del nostro pianeta. La crescita sconsiderata della popolazione e con sempre meno gente che abbia la possibilità di avere acqua potabile. Ma un viaggiatore è sempre e comunque ottimista

Un leggendario viaggio intorno al mondo

Dal 28 maggio al 7 giugno, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ospita la leggendaria Classe G dei coniugi Holtorf, protagonista di un’avventura lunga ventisei anni e 900.000 chilometri. ‘Otto’, come i suoi proprietari hanno affettuosamente battezzato l’inarrestabile compagna di viaggio, ha fatto il giro del mondo, raggiungendo 215 Paesi in condizioni climatiche impervie e viaggiando su qualsiasi tipo di terreno e pendenza. Un record straordinario che viene celebrato con lungo tour che farà tappa nei principali paesi europei. L’occasione per festeggiare i 35 anni di Classe G, vera icona offroad che quest’anno si rinnova all’insegna di efficienza e alte prestazioni. A cura dell’ufficio stampa Mercedes Benz Italia

Mercedes_Class_G_2014_foto_004TORINO – Passa per il Museo Nazionale dell’Automobile il lungo tour di ‘Otto’, la leggendaria 300 GD dei coniugi Holtorf, protagonista di un’avventura senza precedenti, entrata a far parte del Guinness dei primati. Un lungo viaggio durato ventisei anni che ha lasciato le tracce dell’inarrestabile Classe G, in ben 215 paesi, percorrendo quasi 900.000 chilometri, di cui oltre 250.000 in fuoristrada.

“Nel 1988, quando acquistai la vettura, avevo lanciato la mia sfida alla promessa fatta da Mercedes-Benz –  dove c’è una Classe G, c’è una strada. Studiando il percorso sapevo, infatti, più o meno cosa avrebbe dovuto affrontare la vettura durante il viaggio”, ha dichiarato il settantasettenne Gunther Holtorf, protagonista del leggendario viaggio. Mentre i chilometri aumentavano cresceva la fiducia incondizionata nelle capacità della Classe G. Nel corso degli anni, la simbiosi tra gli Holtorf e la vettura della Stella divenne sempre più forte, soprattutto nelle situazioni più pericolose.

Mercedes_Class_G_2014_foto_007Dalla Terra alla Luna e ritorno più 800.000 km in condizioni proibitive. La 300 GD dei coniugi Holtorf ha percorso oltre 250.000 chilometri, su un totale di quasi 900.000, lontano dalle strade asfaltate, senza mai tradire la sua naturale vocazione. Strade coperte da ghiaia, fango, tratti disseminati di buche o percorsi di montagna in forte pendenza. Per sospensioni e telaio, questo impegnativo viaggio equivale a circa 2,5 milioni di chilometri sulle normali strade dell’Europa centrale. Senza contare che ‘Otto’, così come è stata battezzata dai suoi proprietari, ha dovuto affrontare le condizioni meteorologiche più disparate attraversando tutte le zone climatiche della terra: dal caldo implacabile del deserto al gelo della zona artica, passando per le piogge delle foreste pluviali. Come se non bastasse, la 300 GD ha dovuto fare i conti con il carico: tra equipaggiamento e generi alimentari, taniche, utensili, verricello, ricambi e ruote di scorta, la vettura raggiungeva ben 3,3 tonnellate, ovvero circa 500 chilogrammi in più rispetto al peso complessivo ammesso. Solamente il tetto di questo modello adatto all’offroad doveva sostenere 400 chilogrammi. “Di fatto la nostra Classe G era sempre carica più del dovuto”, ha dichiarato Gunther Holtorf. “Ecco perché ho montato molle rinforzate ed ammortizzatori adatti alle strade in cattive condizioni. Se non lo avessi fatto, Otto non sarebbe stata diversa dalle altre vetture prodotte in serie. L’intera catena cinematica con motore, cambio ed assi è ancora quella originale. Né il telaio, né la carrozzeria hanno mai mostrato segni di fatica.”

Mercedes_Class_G_2014_foto_012Quando la meta è il viaggio stesso. Quando Gunther Holtorf e la moglie Christine si misero in viaggio a bordo della loro Mercedes-Benz 300 GD, Classe G era presente sul mercato da soli dieci anni. “Ho viaggiato davvero in tutto il mondo!”, ha dichiarato l’ex pilota e manager presso una nota compagnia aerea. “Ho viaggiato davvero in tutto il mondo. Piantare una bandierina sul mappamondo, un timbro sul passaporto, una foto ricordo con l’auto al confine? No, a noi non bastava! Perché l’unico modo di viaggiare è vivere i paesi che attraversi, entrare in contatto con le persone del luogo e conoscere tutte le loro sfaccettature.” Dopo aver conosciuto un Paese sulla base di questi criteri, un’altra linea rossa veniva tracciata sulla mappa personale del “Tour dei record intorno al mondo 1990 – 2014”. Questa cartina, ormai definitiva, è attraversata da una serie di linee rosse e, nel corso della pianificazione del viaggio, ha aperto diverse porte a Gunther Holtorf, consentendogli di vivere avventure finora considerate impossibili. Basti pensare all’attraversamento di Paesi completamente inaccessibili come la Corea del Nord ed il Myanmar o l’incredibile tour della Cina, durante il quale ha guidato per 25.000 chilometri senza che nessuno lo sostituisse al volante. Gunther Holtorf definisce questi viaggi ‘tour da pionieri’. Era, infatti, la prima volta che una vettura straniera guidata da uno straniero poteva attraversare questi Paesi così particolari.

Il tour dei record di 300 GD in breve

  • Durata: 26 anni
  • Chilometri totali percorsi: 897.000, equivalenti a circa 22 volte il giro del mondo o al percorso dalla Terra alla Luna e ritorno più due volte il giro del mondo
  • Chilometri percorsi in offroad: 250.000
  • Paesi visitati: 215
  • Confini attraversati: 410 (fuori dall’Europa)
  • Trasporti marittimi/spedizioni in container: 41
  • Viaggi su imbarcazioni d’alto mare: 113
  • Punto più alto raggiunto: Campo base del monte Everest, 5.200 metri sul livello del mare
  • Punti più bassi raggiunti: Mar Morto/Death Valley, entrambi circa 150 metri al di sotto del livello del mare
  • Luogo più freddo raggiunto: Nei pressi di Irkutsk, Siberia, -27 °C
  • Luogo più caldo raggiunto: Outback australiano nei pressi di Alice Springs, +50 °C
  • Altri dati statistici
  • Tempo totale passato alla guida equivalente a 3,5 anni
  • Soste alle frontiere equivalenti a circa sei mesi
  • Dati tecnici Mercedes-Benz 300 GD
  • Struttura/carrozzeria: Telaio a longheroni e traverse con carrozzeria imbullonata, station-wagon a passo lungo
  • Motore diesel a 5 cilindri in linea
  • Formazione della miscela: Iniezione indiretta con precamera, pompa d’iniezione a pistone Bosch
  • Cilindrata, cm3: 3.005
  • Potenza, kW/CV: 65/88 a 4.000 giri/min
  • Coppia, Nm: 170 a 2.400 giri/min
  • Cambio/trazione: Cambio manuale a 4 marce, trazione integrale inseribile, marce ridotte, bloccaggi del differenziale inseribili su asse anteriore/posteriore
  • Lunghezza/larghezza/altezza, mm:  4.395/1.700/1.950
  • Passo, mm:  2.850
  • Peso a vuoto/carico utile, kg: 2.105/695
  • Peso di “Otto” per la spedizione, kg: 3.300
  • Velocità massima, km/h: 130

SUV Attack: offensiva Mercedes-Benz senza precedenti. Già oggi possiamo contare sull’offerta SUV più ampia del segmento premium, in grado di accontentare le diverse esigenze dei nostri clienti”, ha dichiarato Roland Schell, Presidente di Mercedes-Benz Italia. “Tutto nasce da vere e proprie icone come la Classe G e la Classe M, che hanno contribuito al successo di una gamma che ha venduto in Italia oltre 100.000 unità.”

Quest’anno Classe G festeggia 35 anni e continua a tracciare la sua lunga storia di successi con una nuova generazione di Stelle, ambasciatrici di efficienza ed alte prestazioni. Tecnologie costantemente ottimizzate ed allestimenti di pregio permettono al fuoristrada per antonomasia di soddisfare al meglio le crescenti esigenze degli appassionati dell’offroad. Una tradizione che prosegue oggi con il debutto del nuovo V8, 4 litri di cilindrata, iniezione diretta e sovralimentazione biturbo, già presentato sulla show car G 500 4×4. Il nuovo otto cilindri di G 500 vanta un DNA esclusivo. Si basa sulla nuova generazione di motori V8 sviluppata da Mercedes-AMG che già mette le ali a Mercedes-AMG GT ed a Mercedes-AMG C 63 regalando loro prestazioni di marcia semplicemente straordinarie. Per essere montato sulla Classe G, il V8 è stato modificato, per erogare, in questa versione, 310 kW (422 CV) di potenza a fronte di 610 Nm di coppia. La Stella brilla inoltre per spontaneità di risposta ed elevata capacità di trazione.

In futuro, tutti i modelli Classe G potranno contare su una maggiore efficienza ed il 16% di potenza in più. Prima ambasciatrice dei nuovi valori, la G 500 con l’inedito V8 biturbo da 4 litri, in grado di erogare ben 422 CV. Tra le novità della nuova generazione, una taratura dell’assetto ed una regolazione dell’ESP® più sensibile, a vantaggio di stabilità di marcia, sicurezza e comfort su strada. Anche esterni ed interni sono stati rinnovati e sarà, inoltre, disponibile un’esclusiva edizione speciale firmata AMG.

Andrea Guermani

“Otto” nel mondo