Buon compleanno Lorenzo Bandini  

BARCE (oggi al Marj, Libia) 21 dicembre – Lorenzo Bandini nacque a Barce (in Libia allora italiana) il 21 dicembre 1935 e morì in un tragico incidente nel Principato di Monaco, il 10 maggio 1967.

Già tre anni dopo la sua nascita, però, la famiglia tornò in Italia, a San Cassiano, piccola frazione del comune di Brisighella, in provincia di Ravenna. Il padre di Lorenzo acquistò un albergo, permettendo un discreto tenore di vita alla famiglia, ma la guerra ne spezzò il benessere. Perduto il padre ucciso dai partigiani, Bandini cercò di contribuire al fabbisogno della famiglia, lavorando in un’officina a Reggiolo (in provincia di Reggio Emilia). Nel 1950 si trasferì a Milano, ove trovò impiego presso l’officina di Goliardo Freddi, padre della futura moglie di Bandini, Margherita. Fu proprio Freddi a lanciare Bandini nel mondo dei motori. Nel 1956 fece il suo debutto assoluto nelle gare automobilistiche: il suocero Freddi gli prestò, infatti, la propria FIAT 1100 TV bicolore per partecipare alla Castell’ArquatoVernasca. Bandini si piazzò quindicesimo. Il pilota romagnolo cercò di maturare quanta più esperienza possibile, partecipando a diverse gare e vincendone pure una (la Lessolo-Alice).

Nel 1957 colse il primo successo di spessore: su una Lancia Appia coupé concluse al primo posto nella classe 2000 Gran Turismo alla Mille Miglia. Ormai lanciato, ottenne negli anni a seguire ottimi risultati uno dietro l’altro (due terzi posti alla Coppa d’Oro di Sicilia, primo di categoria nella Coppa Madunina, a Innsbruck e alla Catania-Etna, primo al Trofeo Crivellari di Formula Junior e ancora un primo posto al Gran Premio della Libertà a Cuba, a bordo di una FIAT-Stanguellini), ritagliandosi ormai una certa fama. Il suo sogno era, però, l’approdo in Formula 1. Nel 1961, dopo aver vinto la Coppa Junior a Monza sperava di poter pilotare una Ferrari, nel frattempo messa a disposizione, su iniziativa della FISA, di un giovane emergente, ma la scelta cadde su un’altra stella nascente dell’automobilismo italiano, Giancarlo Baghetti.

L’esordio in Formula 1 sembrò rimandato, ma Mimmo Dei, patron della Scuderia Centro Sud, offrì a Bandini un contratto per la stagione 1961. Il debutto ebbe luogo il 18 giugno al Gran Premio del Belgio e la gara si concluse dopo 20 giri a causa di un guasto. La stagione fu in effetti sterile di risultati (Bandini non collezionò neanche un punto, vedendo la bandiera a scacchi solo in Gran Bretagna e in Italia), ma le doti del giovane pilota romagnolo erano ormai palesi e veniva ritenuto una delle migliori speranze dell’automobilismo italiano. A dicembre Enzo Ferrari gli propose, infatti, un contratto per la stagione successiva. Il 1962 fu una stagione deludente per la Ferrari, che soffrì la potenza delle case motoristiche britanniche (BRM, Lotus e Cooper su tutte). Bandini fece il suo esordio a Pau, in una gara non valida per il mondiale, e disputò il Gran Premio di Monaco il 3 giugno, cogliendo subito un terzo posto dietro a Bruce McLaren e Phil Hill. La Ferrari però lesinò a utilizzarlo: Bandini tornò in pista solo in Germania (ritirato) e Italia (ottavo) e alla fine fu dodicesimo in classifica con 4 punti. Bandini comunque vinse il GP del Mediterraneo a Enna (una corsa di F1, seppur non valida per il Mondiale). Anche l’anno seguente non fu il massimo. Bandini esordì solo al quarto gran premio della stagione (decimo posto in Francia) e non andò oltre il quinto posto, conquistato in tre occasioni (Gran Bretagna, USA e Sudafrica). A fine stagione concluse decimo in classifica con 6 punti. Il 1963 non fu, però, un anno privo di alcun risultato: i piazzamenti nelle gare ufficiali, uniti alla vittoria della 24 Ore di Le Mans (con Ludovico Scarfiotti) e ad altri risultati in prove non incluse nel calendario di F1 fecero di Bandini il “Campione Italiano Assoluto” dell’anno.

Bandini venne quindi confermato in Ferrari per 1964, con il ruolo di secondo pilota.In quell’anno, il pilota romagnolo ottenne i suoi risultati migliori. Tornò sul podio in Germania, dopo il quinto posto in Gran Bretagna, e ottenne, il 23 agosto la sua prima (e unica) vittoria in un Gran Premio valido per il Campionato Mondiale di Formula 1: è il Gran Premio d’Austria a Zeltweg, che si aggiudicò precedendo di 6”18 Richie Ginther su BRM. Il terzo posto in Italia fece da antifona all’ulteriore podio conquistato nell’ultima gara, in Messico. Qui Bandini giunse nuovamente terzo, dopo aver dato un valido contribuito al compagno di scuderia John Surtees, avendo tenuto dietro per diversi giri il diretto rivale di quest’ultimo per la conquista del titolo, Graham Hill, con cui ebbe anche un piccolo incidente. Surtees vince il titolo, grazie anche al contributo Bandini, che si classificò quarto con ben 23 punti. Poche settimane dopo la gara, però, si scatenarono alcune polemiche sul comportamento tenuto dal pilota italiano, che ricevette una lettera, in cui venne criticato per la sua guida da Peter Garnier e Jo Bonnier, rispettivamente segretario e presidente della Grand Prix Drivers’ Association. Bandini respinse le accuse, liquidando il contatto con Hill come normale incidente di gara. Il 1965 sembrò aprirsi bene, con la vittoria della Targa Florio con Nino Vaccarella. Il 30 maggio a Monaco, seconda gara della stagione (la prima, in Sudafrica, si era conclusa con il quindicesimo posto), Bandini concluse secondo, dietro a Graham Hill, ma il prosieguo di stagione non fu dei migliori. Per quanto il motore lo tradisca solo una volta (in Gran Bretagna), Bandini andò a punti solo in Germania (sesto), in Italia (quarto) e negli USA (quarto). Alla fine della stagione giunse sesto con 13 punti.

Bandini era deluso, ma anche la stagione 1966 non risultò delle migliori. Nonostante l’ottimo avvio, col secondo posto a Montecarlo e il terzo in Belgio che lo proiettarono in testa alla Classifica Mondiale dopo i primi due GP, Bandini vide la bandiera a scacchi solo altre due volte (sesto posto sia in Olanda che in Germania). Alla terza gara, il Gran Premio di Francia, ottenne la pole position e condusse in testa per due terzi di gara prima di subire la rottura del cavo dell’acceleratore. Il pilota, che aveva tentato di ovviare al guasto utilizzando un fil di ferro preso da una rete metallica a bordo pista, fu costretto a desistere poco dopo, terminando undicesimo, con undici giri di distacco dal vincitore. A Monza riuscì a prendere la testa, ma, già al secondo giro, fu costretto a rientrare ai box. Rientrato in pista ebbe successivamente un guasto alla pompa-benzina e si dovette ritirare. Si presentò quindi al Gran Premio degli USA tra i favoriti e, al termine delle qualifiche, risultò terzo. In gara fu poi protagonista di un lungo duello con Jack Brabham, ma, forse per l’eccessivo sforzo richiesto alla propria vettura, il motore cedette, proprio mentre l’italiano era in testa alla corsa. Al termine della stagione risultò, quindi, solo nono in classifica con 12 punti.

Il 1967 iniziò ottimamente per Bandini, che si impose, in coppia con Chris Amon, nella 24 ore di Daytona. Il successo ottenuto, oltre a dare morale al pilota, gli garantì una discreta popolarità oltreoceano, tanto che pareva dovesse prendere parte alle prove della 500 Miglia di Indianapolis. Ad aprile, poi, Bandini si impose nuovamente alla 1000 km di Monza, sempre in coppia con il neozelandese. Il pilota romagnolo parve aver reagito nel migliore dei modi allo sfortunato biennio 1965-66 ed Enzo Ferrari gli affidò la prima guida della rossa, al fianco di Amon. La Ferrari non si presentò al Gran Premio del Sudafrica, esordendo direttamente nel secondo appuntamento mondiale: quello di Monaco. Bandini riuscì a partire dalla seconda posizione, a fianco di Jack Brabham, e al via riuscì a prendere il comando. Intanto, l’australiano aveva avuto un cedimento al motore e aveva inondato d’olio la pista, su cui scivolò, al passaggio successivo, l’ignaro Bandini, che perse due posizioni, a vantaggio di Hulme e Jackie Stewart. L’italiano cominciò quindi una lunga rimonta e al 61° dei 100 giri previsti fece segnare un distacco di appena 7”6 secondi dal neozelandese. Ma proprio a questo punto l’italiano trovò sulla sua strada due doppiati: Pedro Rodríguez e Graham Hill. Il primo si fece facilmente superare, ma il secondo, forse memore dei fatti del Gran Premio del Messico 1964, lo ostacolò per diverse tornate, facendogli aumentare ulteriormente il distacco. Ma gli sforzi per sorpassare il pilota della Lotus lo avevano spossato, tanto che nei giri seguenti il divario crebbe fino a 20 secondi.

Poi, all’82º giro si consumò la tragedia: Bandini giunse alla chicane del porto a velocità nettamente superiore a quella di solito tenuta dai piloti in quel punto e la sua Ferrari, dopo aver colpito una bitta di ormeggio delle navi, decollò e ricadde pesantemente a terra, capovolgendosi e prendendo fuoco. Le fiamme furono alimentate dalle balle di fieno poste a bordo pista. I soccorsi non intervennero tempestivamente, anche perché si pensava che il pilota fosse stato sbalzato fuori dalla vettura e fosse finito in acqua, com’era successo ad Alberto Ascari nel 1955. Solamente quando l’incendio venne domato e l’auto fu raddrizzata, tre minuti e mezzo dopo l’impatto, si scoprì la terribile realtà: il pilota, ormai privo di sensi, era ancora all’interno della Ferrari, pressoché carbonizzato. Bandini venne trasportato al Nosocomio di Montecarlo in condizioni critiche, con una profonda ferita alla milza e ustioni su oltre il 60% del corpo. Purtroppo ogni tentativo dei medici di salvargli la vita risultò vano e Lorenzo Bandini si spense, dopo settanta ore di agonia, il 10 maggio 1967.

La morte di Bandini, amatissimo dagli appassionati di Formula 1 del tempo e dagli italiani tifosi della Ferrari, lasciò un grande vuoto nel mondo automobilistico. Ai funerali, svoltisi a Reggiolo, parteciparono oltre 100.000 persone.

Umberto Scandola e Daniele Pasi (Hyundai I20 R5) chiudono in testa, dominando, la prima tappa de Il Ciocchetto Event 2020

Andreucci-Castiglioni (Citroen C5 R5) e Perico-Turati (Skoda Fabia R5) completano un podio del “Ciocchetto” dal sapore di Campionato Italiano Rally. Foto AmicoRally

Il Ciocco (Lu). Umberto Scandola, in coppia con Daniele Pasi, a bordo della Hyundai i20 R5 di Hyundai Rally Team Italia gommata Michelin hanno chiuso in testa la prima tappa di un bagnato e viscido Il Ciocchetto Event. Il pilota veronese ha preso da subito il comando delle operazioni, vincendo cinque  delle sette prove speciali in programma e accumulando un vantaggio di oltre 11 secondi su Paolo Andreucci, primo degli inseguitori.  Il campione garfagnino, in coppia con David Castiglioni, a bordo della Citroen C3 R5 PRT gestita da BB Competition, ha impiegato le prime prove per cucirsi addosso la vettura francese, che usava per la prima volta sul fondo asfaltato, riuscendo a vincere, di misura, anche due prove speciali. A chiudere un podio dal sapore di Campionato Italiano Rally ai massimi livelli, il bergamasco Alessandro Perico, con Mauro Turati, a bordo di una Skoda Fabia R5 non evoluta. Un tris di testacoda nelle fasi iniziali ha rallentato il passo di Perico che però, con un aggressivo rush finale, è riuscito a risalire in classifica. A farne le spese, nella super prova speciale che ha chiuso la tappa, il pilota di Frosinone Carmine Tribuzio, con Fabiano Cipriani a leggere le note, a bordo di una Skoda Fabia Evo della Erreffe. Pur non frequentando queste speciali da sei anni, Tribuzio, campione in carica della Coppa Rally di Zona Sette, si è inserito da subito nella lotta per le posizioni nobili della classifica. Bello il duello ravvicinato, e con qualche errore di guida da entrambe le parti, tra il parmense Gianluca Tosi, con Del Barba e l’elbano Andrea Volpi, con “Freddyna”, compagni di squadra sulle Skoda Fabia R5 della Gima Autosport, che si sono spartiti il quinto e sesto posto assoluto. Al settimo posto assoluto il campione nazionale sloveno di rally Rok Turk, con Blanka Kacin, un po’ in difficoltà sulle impegnative speciali del “Ciocchetto” con la Hyundai i20 R5 del team Hyundai Slovenja. Turk precede il responsabile del suo team Claudio De Cecco, con Anna Paola Serena, che è voluto tornare sulle prove speciali che lo hanno visto vincitore nel 1998. Sulle strade di casa, Andrea Marcucci, con Gonnella alle note, ha piazzato la Skoda Fabia R5 MM Motorsport al nono posto assoluto.

Iscrizione gratuita al “Ciocchetto” 2021 per la vettura più natalizia. E’ una tradizione del Il Ciocchetto Rally Event quella di premiare la vettura più “natalizia”, con addobbi o decorazioni che celebrino le feste in arrivo. A decidere il vincitore, che porterà a casa l’iscrizione gratuita a Il Ciocchetto Event 2021, saranno i “like” del pubblico, scegliendo sulla pagina Facebook Cioccorally, tra tutte le foto delle vetture pubblicate, quella che ritengono più in tema natalizio.

Università del tornante: domani su facebook la votazione del pubblico. Terza edizione per l’“Università del tornante”, simpatica iniziativa riservata alle macchine più piccole, a cura del Rally Club Amici del Filato. Con una diretta Facebook sulla pagina del Club, verrà data la possibilità di votare il passaggio più spettacolare (escluse le vetture R5) sul tornante della Garitta, nel fine prova della speciale n.9 Noi TV 1 delle ore 10.46 di domenica 20 dicembre. Un premio verrà poi consegnato al vincitore all’arrivo de Il Ciocchetto Rally Event.

Umberto Scandola e Daniele Pasi si aggiudicano il rally Ciocchetto Event dopo due giornate sempre al comando con la Hyundai i20 R5 – Michelin

burst

L’equipaggio veronese domina la kermesse di fine anno regalando spettacolo. La qualità dei rivali accresce il valore della vittoria di Hyundai rally Team Italia. Si volta pagina guardando con ottimismo al 2021 in chiave internazionale. Foto Bellamoli e AmicoRally

Castelvecchio Pascoli (Lu) – Si chiude nella maniera migliore la stagione di Hyundai Rally Team Italia. Umberto Scandola, occasionalmente in coppia con l’amico Daniele Pasi, si aggiudica la 29esima edizione de Il Ciocchetto Event con la Hyundai i20 R5 gommata Michelin, bissando il primo gradino del podio conquistato nel 2018. Un ottimo risultato che segue la vittoria in una prova speciale del Campionato del Mondo Rally a Monza di quindici giorni orsono e il primo posto tra gli equipaggi iscritti al Campionato Italiano Rally nel Due Valli di Verona a novembre.

Da 29 anni il Ciocchetto è una festa dello sport dove i migliori rallysti nazionali si ritrovano per una sfida dal genuino sapore sportivo, senza fare troppi conti e con il solo obiettivo di divertirsi e fare spettacolo. Anche questa edizione ha mantenuto il medesimo spirito, condito da un tasso qualitativo degli equipaggi molto elevato. La formula della gara sprint, che ha visto al via 86 equipaggi, si è sviluppata lungo 13 brevi prove speciali per un totale di 33,5 km cronometrati, divisi in due giornate. Freddo, pioggia e fango hanno reso ancora più impegnativa e appassionante la sfida corsa sul filo del decimo di secondo dai protagonisti.

Umberto Scandola ha preso il comando fin dai primi km per mantenendo la prima posizione con autorevolezza fino al termine. In totale il 36enne pilota veronese ha firmato 9 prove speciali lasciandone 3 al pluricampione italiano Paolo Andreucci con la Citroën C3 e 1 ad Alessandro Perico con la Škoda Fabia, i due conduttori che hanno concluso alle sue spalle sul nobile podio finale.

Missione compiuta”, racconta sorridendo sotto il podio Umberto Scandola.  “Ho deciso di venire a correre dopo il forfait che ha dovuto dare all’ultimo momento mio fratello Riccardo. Mi spiace per lui che si era ritagliato un fine settimana di divertimento dopo un’impegnativa stagione sportiva affrontata al timone di Hyundai Rally Team Italia. Questa vittoria è anche un modo per ringraziarlo e per fare gli auguri di buone feste la tutta squadra, senza dimenticare gli sponsor che hanno creduto in questo progetto. Ringrazio anche il mio amico navigatore Daniele Pasi che mi ha supportato al meglio. Conoscevo molto bene le insidie di queste strette stradine all’interno del Ciocco ma non ho avuto problemi a fare una bella gara grazie all’ottimo equilibrio della mia i20 e al buon lavoro dei pneumatici Michelin sotto la pioggia. È stato bello ritrovare anche Paolo Andreucci, un pilota che oltre ad aver vinto una decina di campionati italiani su queste strade di casa aveva già messo la firma quattro volte. Alla fine penso che sia stato un bel duello per entrambi. Adesso mi godo questo podio ma dopo qualche giorno di riposo per Natale saremo subito al lavoro per un 2021 con grandi ambizioni”.

Hyundai Rally Team Italia archivia così un 2020 travagliato per i noti problemi sanitari, ma guarda con immutato ottimismo alla prossima stagione. Dopo aver affrontato qualche gara del Campionato del Mondo WRC3 e del Campionato Italiano Rally con Scandola-D’Amore, assieme al Campionato Italiano Rally Terra con Ceccoli-Capolongo si stanno mettendo a punto gli obiettivi per il 2021.

Al momento l’obiettivo vorrebbe avere uno sbocco internazionale e il primo progetto dove si sta lavorando è la partecipazione al FIA European Rally Championship sempre con Umberto Scandola e Guido D’Amore, sempre al volante della i20 R5. La vettura che ha dimostrato un’elevata competitività vincendo il Campionato del Mondo WRC3 e che nella seconda parte del 2021 verrà affiancata dal nuovissimo modello che ha iniziato i primi test proprio in questi giorni.

Al “Ciocchetto” Movisport davanti a tutti: vittoria di forza per Scandola, Pasi e la Hyundai  

Un fine stagione con l’alloro, quello del sodalizio reggiano alla classica gara dentro la tenuta del Ciocco, con Umberto Scandola vittorioso dopo aver sostituito in extremis il fratello Riccardo.

Ottima performance anche per Gianluca Tosi finito quarto, mentre ha sofferto il ritorno sull’asfalto il bresciano Ricci, al suo primo “Ciocchetto”.  Foto AmicoRally

Reggio Emilia, 20 dicembre 2020. Sotto l’albero il regalo di una vittoria, per Movisport. E’ quella che ha regalato Umberto Scandola, insieme a Daniele Pasi, al 29° Rally “Ciocchetto Event”, il classico appuntamento di fine anno a Castelvecchio Pascoli, dentro la tenuta del Ciocco.

La scuderia reggiana, ha calato un tris di “nomi” che alla vigilia doveva essere per il bresciano Luigi Ricci, per Gianluca Tosi e per Riccardo Scandola, e proprio quest’ultimo ha sparigliato le carte sul tavolo di gioco rendendosi indisponibile, quindi cedendo il volante della Hyundai i20 R5 ufficiale italiana al fratello Umberto, che senza troppo pensarci, una volta acceso il motore della coreana è passato al comando di una competizione da grandi firme, con presenti il pluridecorato Andreucci ed il bresciano Perico. Una gara dal sapore dunque tricolore, quella dominata dal pilota scaligero, che sul podio finale ha preceduto appunto i due avversari sopra nominati, finiti nell’ordine.

La fuga di Scandola verso la vittoria è iniziata già dalla prima prova speciale, con una vettura perfetta e gomme Michelin che hanno aiutato la sua impresa, tenendo un ritmo sempre alto con il quale ha saputo tenere alla frusta i propri avversari, senza mai farsi intimorire quando anche gli attacchi si facevano decisi.

“E’ stato davvero bello vincere il Ciocchetto Event 2020 – ha commentato Umberto Scandola all’arrivo – è bello vincere al Ciocco, che è un luogo a cui sono affezionato per tanti ricordi sportivi e soprattutto è stato bello vincere perché chiudiamo con una affermazione una stagione, per me, povera di risultati, in un Ciocchetto che, per il podio finale, sembra una gara di Campionato Italiano Rally di tre o quattro anni fa!”.

Vincere qui è stato davvero una grande soddisfazione dichiarava alla fine Pasi – ma soprattutto, per me, ricevere lo splendido Trofeo intitolato ad un grande copilota  come “Icio” Perissinot è una emozione ed un onore immenso”.

Pensava in grande anche il reggiano Gianluca Tosi, che lo scorso anno al “Ciocchetto” finì terzo assoluto. Sempre con la Skoda Fabia R5 e sempre affiancato dal fido Alessandro Del Barba, Tosi voleva far bene al “Ciocchetto” per ritrovare il sorriso dopo una sfortunata stagione nell’IRCup ed alla fine ce l’ha fatta, firmando la quarta piazza assoluta a poco più di quattro secondi dal terzo arrivato, Perico, sfiorando quindi il bis della terza medaglia ottenuta nel 2019. Una gara sempre sulle alte sfere, quella di Tosi e Del Barba, conferma di uno status di equipaggio di vertice.

Dopo oltre un anno dalla sua ultima partecipazione (Rally delle Marche 2019-terzo assoluto), il bresciano Luigi Ricci è tornato in macchina, nello specifico al volante della Hyundai i20 R5, affiancato da Lorenzo Ercolani. Ricci, uno dei rallysti italiani più esperti di gare sterrate, si rimette in discussione tornando a correre un rally su asfalto dopo ben 11 anni, dal rally del Friuli del 2009 ed al “Ciocchetto” era per di più al debutto. Come si aspettava, ha sofferto sia l’asfalto che le strade scivolose e strette della tenuta del Ciocco, che lo hanno fatto decisamente penare per trovare il ritmo giusto. Alla fine la coppia Ricci-Ercolani ha finito in tredicesima posizione di classe R5.

Gianluca Tosi al “Ciocchetto” ed il sorriso ritrovato

Il pilota reggiano, portacolori della Movisport, insieme ad Alessandro Del Barba, ha corso due giornate da protagonista finendo ai piedi del podio e ritrovando soprattutto il sorriso. Foto Mario Leonelli

20 dicembre 2020. E’ finita con un quarto posto assoluto d’effetto, per Gianluca Tosi il 29° Rally “Ciocchetto Event”, disputato dentro la tenuta del Ciocco nel week end che precede il Natale.

Per il pilota di Castelnuovo Monti, insieme al copilota Alessandro Del Barba la gara del “Ciocchetto” doveva essere quella per ritrovare il sorriso, ed anche se non ha migliorato il “bronzo” del 2019, ha inanellato una prestazione altisonante, chiusa con il quarto posto nella generale.

Sempre sulla Skoda Fabia R5 di GIMA Autosport, il portacolori di Movisport era uno degli “osservati” speciali dell’evento natalizio per eccellenza a tema rallistico, nel quale si è visto a duellare con fior di “nomi”, avversari di rango, contro i quali si è confrontato a spada tratta.

Terminata la prima tappa del sabato in quinta posizione, attardato a causa di un testacoda iniziale in una strada come al solito indecifrabile e resa ancora più tale dalla pioggia, nella giornata di domenica Tosi e del Barba hanno immediatamente cercato l’attacco per il podio e firmando un secondo parziale assoluto nella terz’ultima prova hanno aggredito la quarta piazza, mantenuta poi sino all’arrivo, peraltro sfiorando di nuovo il terzo posto, mancato per soli quattro secondi.

“Dai, alla fine il 2020 lo abbiamo terminato con il sorriso- commenta Tosial Ciocchetto diciamo che veniamo sempre e solo a divertirsi poi quando siamo in macchina ci diamo dentro ed è bello così. Una bella gara, anche se con una prima tappa sofferta, ma comunque sempre esaltante, peccato che mancasse quella cornice di pubblico che avrebbe avvalorato le prestazioni di tutti. Alla fine, via sarà un Buon Natale, grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e seguiti, sperando di rivedersi già in primavera e senza mascherina, vorrà dire che avremo ripreso la normalità che adesso tanto ci manca  . . . ”.

Project Team tiene botta al Ciocchetto Event

All’impegnativa gara toscana, tradizionale appuntamento di chiusura della stagione rallistica, prestazione in crescendo per i portacolori Silvestri – Guerretti (Skoda Fabia R5) seguiti in classifica dai compagni di squadra Laganà – Barbaro (Skoda Fabia R5)

Barga (Lu), 20 dicembre 2020 – Calato il sipario sul 29° Rally Il Ciocchetto Event, tradizionale appuntamento di fine stagione andato in scena in Lucchesia, il bilancio tracciato in casa Project Team è stato, tutto sommato, positivo. Seppur all’esordio tanto alla gara toscana quanto con la Skoda Fabia R5 “targata” Step Five Motorsport, infatti, il portacolori Emanuele “Lele” Silvestri ha chiuso quindicesimo assoluto al traguardo. Se in avvio, e in particolar modo nel corso della prima giornata, il pilota romano, sempre in coppia col fido Andrea Guerretti, ha pagato giocoforza l’inesperienza al volante di una “R5” condotta su asfalti già di per sé del tutto inediti ma resi ancora più insidiosi da pioggia, fango e nebbia, durante la seconda e ultima tappa domenicale è riuscito a trovare la quadra, spuntando riscontri cronometrici interessanti tanto da scalare la classifica di ben quattro posizioni nelle battute conclusive. «Ci riteniamo più che soddisfatti del risultato conseguito, in virtù di una prestazione in crescendo» – ha commentato Silvestri all’arrivo – «Performance maturata alla luce di più fattori: le migliorate condizioni meteo, l’aver instaurato un maggior feeling con la vettura passo dopo passo, e l’egregia assistenza fornitami dai ragazzi di Marco Perniconi, che non finirò mai di ringraziare. Detto questo, chiusa questa parentesi, mi rigetterò a breve nel Challenge Raceday 2020/2021 con la consueta “Mitsu” di Gruppo N».

 

Alle sue spalle in classifica generale, si è inserito il compagno di squadra Franco Laganà, con l’altra Skoda Fabia R5 ma curata dal team D’Ambra e anch’egli alla prima partecipazione in carriera al “Ciocchetto”. Per l’esperto driver pugliese, nuovamente navigato dal siciliano Giovanni Barbaro, la trasferta si è rivelata un po’ più tribolata del previsto anche a causa di due “toccate”: la prima rimediata al sabato e domenica la seconda che, rispettivamente, hanno interessato il braccetto posteriore destro e quello sinistro compromettendo, inevitabilmente, l’intero andazzo della due giorni agonistico-sportiva. «Al di là di una serie di difficoltà oggettive, come guidare la Skoda su un fondo viscido e bagnato per la prima volta, tanto per citarne una, purtroppo i due episodi ci hanno ulteriormente penalizzato» – ha raccontato Laganà – «In particolar modo quello avvenuto domenica, proprio quando alzando il ritmo avevamo iniziato a rimontare un po’ di terreno sugli avversari, ma tant’è». Archiviato l’impegno lucchese, il programma 2021 di Laganà dovrebbe prevedere la disputa della Coppa ACI Sport 7^ zona, dopo aver già conquistato quest’anno la categoria “over 55”.

NDM Tecno chiude il 2020 brillando a “ Il Ciocchetto Event”

La struttura versiliese suggella una stagione da incorniciare con l’ennesima soddisfazione, al 29° Il Ciocchetto Event, elevando fino al 23° posto assoluto, dominando in classe R1, la Renault Clio Rally5 portata in gara da Paolo Moricci e Paolo Garavaldi.

Massarosa (LU), 20 dicembre 2020 – E’ un fine anno a pieni sorrisi, in casa NDM Tecno, che sulle strade del “29° Il Ciocchetto Event”, ultimo rally della stagione e disputatosi sulle tortuose strade della tenuta de Il Ciocco, ha colto un ulteriore risultato di prestigio.

Il team di Massarosa, che un mese fa si era laureato campione italiano rally di classe R1, ha nuovamente portato in alto la Renault Clio Rally5, vettura che la squadra di Leonardo Bertolucci gestisce in campo gara per conto di MC Racing.

Sui percorsi che si dipanano all’interno de Il Ciocco, resi viscidi e carichi di insidie dalla pioggia, la vettura di NDM Tecno è stata portata in gara dall’esperto Paolo Moricci, affiancato da Paolo Garavaldi, che al termine della due giorni di gara ha occupato la 23° piazza assoluta, dominando letteralmente la classe R1, mettendo dietro vetture con più cavalli e dotate di trazione integrale, con la ciliegina sulla torta l’aver fatto segnare alcuni tempi parziali all’interno della top 20.

Dichiarazione di Leonardo Bertolucci, titolare di NDM Tecno: “Siamo veramente contenti dello sviluppo di gara e del risultato ottenuti qua al Ciocchetto. Con Moricci ci eravamo promessi di fargli provare la nostra Clio prima di fine anno, e l’occasione si è creata all’ultimo rally della stagione. L’esperienza di Paolo ci è stata molto utile in questi due giorni di gara: la vettura ha debuttato pochi mesi fa, quindi necessita ancora di essere affinata. Abbiamo lavorato molto sull’assetto, provando diverse soluzioni, ascoltando e mettendo in pratica le sensazioni riscontrate dal pilota. Abbiamo quindi accumulato una grande quantità di dati, che ci hanno portato questo bel risultato, ma soprattutto posto un’ottima base per l’evoluzione della vettura, un progetto in cui io ed il mio braccio destro Riccardo Baldini crediamo molto: i fatti, al momento, ci stanno dando ragione. Stiamo già lavorando in prospettiva 2021, con l’intento di provare a difendere il titolo italiano conquistato in questa stagione e proseguire lo sviluppo della Clio Rally5, una vettura che, se affidata al pilota giusto, sa dire la sua anche a livello di classifica assoluta.”

 

Per Andrea Volpi un “Ciocchetto” d’effetto

Anche l’ultimo impegno dell’anno, con la classica gara natalizia al Ciocco, per il pilota elbano è stato una soddisfazione. Ha corso con al fianco nuovamente Jessica Fredianelli, sulla Skoda Fabia R5, stavolta della GIMA Autosport. Foto AmicoRally

Il Ciocco (Lucca), 20 dicembre 2020 – Ha chiuso il 2020 con una nuova soddisfazione sportiva, Andrea Volpi impegnato questo fine settimana al 29° Rally “Ciocchetto Event”, il classico impegno “natalizio” di sport e spettacolo dentro la tenuta del Ciocco, a Castelvecchio Pascoli (Lucca).

Il pilota di Portoferraio, ritrovando al suo fianco la brava copilota lucchese Jessica Fredianelli, alla sua quinta gara dell’anno, ha finito in sesta posizione assoluta, di nuovo al volante della Skoda Fabia R5, esemplare stavolta fornito dalla alessandrina GIMA Autosport, con la regia di Bardahl Italia, che non ha voluto mancare all’appuntamento di chiusura stagionale.

Non è stata una gara facile, per il portacolori del Bardahl Rally Team Elba, complice una prima tappa avversata dalla pioggia, ma con anche diversi “fuori programma” come testacoda con tanto di motore spento, “escursioni” fuori strada e comunque guidando con molta attenzione per evitare i tanti “trabocchetti”, che al “Ciocchetto” sono una costante. Positivi però i riscontri cronometrici messi in campo per tutto l’arco della competizione, regolarmente da alta classifica e culminati con il terzo scratch sull’ultimo impegno cronometrato.

“Come tradizione vuolecommenta Volpiil Ciocchetto è stata gara ostica, difficile, indecifrabile. Ma alla fine anche esaltante e divertente. La prima tappa, con la pioggia, è stata davvero dura, abbiamo guardato a non prendere rischi, che avrebbe voluto dire magari farci alzare bandiera bianca. La seconda tappa assai meglio, asciutta, ma comunque anche viscida,  ci ha visti consolidare la nostra posizione a ridosso dei “big”, facendoci togliere anche la soddisfazione del terzo miglior tempo nella prova di chiusura. Bene, dunque, anche il feeling con la Fabia della Gima si è costruito prova dopo prova, gran bella macchina davvero. E’ stata decisamente la gara del Buon Natale, grazie a Bardahl, a tutti i partner che ci hanno supportato anche in questa occasione, un ringraziamento alla mia copilota, sempre perfetta, e grazie anche a Gima, con la quale vi è stato un ottimo approccio”.

La Nebrosport chiude la stagione 2020 con 4 titoli in bacheca

Photo Manuel Marino                                                        

Sant’Angelo di Brolo 21 dicembre 2020- Si chiude nel migliore dei modi la stagione 2020 per la scuderia Nebrosport. In un’annata travagliata a causa dei tanti eventi condizionati purtroppo dal Covid-19, il team santangiolese è comunque riuscito a garantire un’ampia partecipazione grazie ai suoi numerosi portacolori, arricchendo la propria bacheca con ulteriori quattro trofei conquistati. È stata una stagione esaltante per il sodalizio santangiolese, non si può che esserne felici, diamo appuntamento per il 2021.

E’ ufficiale,  il fedelissimo portacolore  Francesco Di Stefano, è riuscito a coronare una grande annata siglando il tanto sognato tris di allori. Si è laureato campione italiano di gruppo Racing Start, portando in alto i colori della scuderia NEBROSPORT.

Talento in mostra al Supercorso Federale ACI Sport su Renault Clio e Formula Regional

La seconda giornata di attività all’Autodromo Vallelunga fa vedere le capacità degli otto allievi nei primi giri in pista. I due gruppi di lavoro si sono alternati sulle due tipologie di vetture, ognuno affiancato da un Istruttore Federale come tutor.

Campagnano di Roma (RM), domenica 20 dicembre 2020 – Ora si fa veramente sul serio al Supercorso Federale ACI Sport. Gli otto allievi della Scuola Federale, chiamati a partecipare a questa diciassettesima edizione del corso-premio di fine anno, hanno scaldato l’Autodromo di Vallelunga nella seconda giornata. Il termometro segna 1°C ma la pista è bollente dopo il passaggio delle Renault Clio Cup 1.6 Turbo e della nuova Formula Regional by Alpine. I ragazzi infatti si sono gustati i primi test al volante dopo la giornata iniziale che era stata dedicata alle valutazioni individuali psico-fisiche fuori dall’abitacolo.

Domenica a motori accesi già di prima mattina con i due gruppi, Piloti Karting e Piloti Auto divisi in base alla loro età, che hanno fatto conoscenza con una nuova vettura. La turismo portata da Fast Lane Promotion e gestita da Oregon Team per i “più giovani” e la Tatuus di JD Motorsport motorizzata Renault per i “più esperti”. Virgolette tassative, dato che si tratta, nel primo caso, degli appena quindicenni figli d’arte Lorenzo Patrese (figlio di Riccardo), Enzo Trulli (figlio di Jarno), Charlie Wurz (figlio di Alexander) e Paolo Ferrari, nel secondo gruppo solo un anno in più per Gabriele Minì, un paio per i sedicenni Leonardo Fornaroli, Francesco Pizzi ed Andrea Rosso. Ognuno di loro nel Supercorso ha il suo “angelo custode”. Per ciascun pilota in questi quattro giorni c’è un Istruttore Federale a fargli da tutor, pronto a dare consigli, a suggerire, e quando serve, a bacchettare gli allievi. Tutti i partecipanti hanno affrontato in totale 5 sessioni di prove. I kartisti hanno iniziato affiancati dagli Istruttori per avere un feedback immediato prima di cominciare a girare da soli. Entrambi i gruppi hanno fatto prima una manciata di giri per prendere il giusto feeling, fino a spingere nella seconda parte di giornata quando si è alzato il ritmo per arrivare ad un totale di 7 giri a sessione sulle Clio e 14 sulle FRegional.

Nella terza e penultima giornata di Supercorso, lunedì 21 dicembre, il programma sarà ancora basato sulle prove in pista, sempre a bordo delle Formula Regional per i Piloti Auto, mentre i Piloti Karting potranno fare il loro debutto sulle Formula 4.

Barbara Petrivelli, Organization manager Fast Lane Promotion: “siamo soddisfatti di aver preso parte a questa iniziativa con la Clio Cup perché crediamo e qui vediamo nei fatti, che le nostre vetture possano offrire un approccio ideale al mondo dell’automobilismo anche per i giovanissimi. Vederli all’opera fa sempre molto piacere…”.

Roberto Cavallari, team principal JD Motorsport: “d’accordo con la Scuola Federale abbiamo messo i ragazzi tutti sullo stesso piano, con lo stesso peso e condizioni della vettura, per permettergli di confrontarsi alla pari. Il risultato è stato ottimo, di alto profilo. Sono stati tutti in un decimo di secondo nonostante abbiano fatto diversi giri. Il nostro obiettivo è proprio quello di dargli la possibilità di prendere confidenza con questa Formula Regional che potrebbe essere il loro prossimo futuro, a prescindere dal team”.

Buon compleanno Carlo

Pistoia, 19 settembre – Carlo Chiti nacque a Pistoia il 19 dicembre 1924 ed è morto a Milano il 7 luglio 1994. Amante dei cani e della buona tavola, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria aeronautica all’Università di Pisa, nel 1952 entrò a far parte del reparto corse dell’Alfa Romeo che aveva conquistato il campionato del Mondo di Formula 1 nel 1950 con Nino Farina e nel 1951 con Juan Manuel Fangio. Dopo cinque anni di permanenza nella squadra del Portello, che nel frattempo aveva abbandonato la massima formula, Chiti, dopo aver contributo al successo mondiale della Ferrari 256 con Mike Hawtorn (158) venne chiamato da Ferrari per progettare la prima Formula 1 a motore posteriore della scuderia del Cavallino: la Ferrari 156 F1. Questa vettura vinse sia il Campionato del Mondo di Formula 1 piloti con Phil Hill sia il Campionato Costruttori. Nonostante la stagione vincente, cinque vittorie in sette Gran Premi, Chiti a fine stagione abbandonò la Ferrari per dissapori con l’ingegner Ferrari per andare a progettare una nuova monoposto per la neonata ATS, casa automobilistica appena nata a Bologna che corse sei Gran Premi di Formula 1 fra il 1963 e il 1964 senza per altro segnare punti.

Già nel 1963 Chiti abbandonò il progetto ATS per fondare assieme a Ludovico Chizzola l’Auto Delta a Tavagnacco (UD) che inizia l’attività allestendo la Giulia TZ, poi nel 1964 crea le Giulia GTA, imbattibili nella propria categoria in pista. Nel 1966 l’Autodelta come azienda indipendente venne messa in liquidazione con la creazione del nuovo reparto corse dell’Alfa Romeo di cui Chiti divenne direttore generale. Oltre a continuare lo sviluppo corsaiolo delle vetture turismo, quali la GTAm e la Giulia TZ2, già nel 1967 nasce la Tipo 33 per le corse (da cui derivò uno splendido esemplare stradale vestito da Franco Scaglione) il cui primo esemplare, progettato in Alfa Romeo nel 1965 era stato mandato in Auto Delta per lo sviluppo. La Tipo 33, in versione 2 litri 8 cilindri debutta a Fléron in Belgio il 12 marzo 1967 ottenendo immediatamente la vittoria nelle mani di Teodoro Zeccoli. Costantemente evoluta, la 33 adotta il motore 12 cilindri (33 TT 12) che vince il Campionato del Mondo Sport Prototipi nel 1975, bissato nel 1977.

Lo stesso motore venne utilizzato dalla Brabham sulla sua BT46 rimasta nella storia per la vittoria del “ventilatore” ad Andrestorp 1978 con Niki Lauda e poi sulle monoposto schierate dalla stessa Alfa Romeo a partire dal 1979 (esordio Belgio di quell’anno). Come miglior exploit ottenne due pole position: una con Mario Andretti (GP d’Italia) e l’altra con Bruno Giacomelli, che condusse al comando 31 giri del Gran Premio degli Stati Uniti 1980 dopo essere partito al palo.

Nel 1985 Carlo Chiti lasciò il timone di comando dell’Alfa Romeo-Autodelta per fondare la Motori Moderni con Piero Mancini e fornire i motori a Giancarlo Minardi, in procinto di entrare in Formula 1.

Di Chiti sono da ricordare le Giulia TZ, le Alfa Romeo GTA e le varie versioni della 33 e le Formula 1 Alfa della prima meta degli anni Ottanta, oltre all’ATS 2500 GT e la Ferrari GTO.

The Ice Challenge scalda i motori: domenica 27 dicembre i test ufficiali a Pragelato

18.12.2020 – Dopo l’annuncio della doppia data di Livigno che ha portato a 4 gli appuntamenti validi per il Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio 2021 The Ice Challenge, la popolare serie tricolore innevata organizzata da BMG Motor Events annuncia la giornata di test ufficiali, in programma domenica 27 dicembre a Pragelato.

Il tracciato piemontese, che da sempre ha legato la sua popolarità e la sua storia alla sfida adrenalinica sul ghiaccio, aprirà i battenti di questa stagione 2021 per il Test Day in preparazione a The Ice Challenge 2021. Come sottolineato da tutti i più grandi protagonisti dell’edizione dello scorso anno, poter testare le vetture prima dell’apertura delle ostilità è un dettaglio fondamentale per la messa a punto dei mezzi che, spesso, sono rimasti nei box per tutto l’anno in attesa di mordere nuovamente il ghiaccio.

A Pragelato, rispettando tutte le normative Covid-19 attualmente in essere, sarà quindi possibile sgranchire le cavallerie e tornare a prendere dimestichezza con la guida spettacolare che contraddistingue questa affascinante disciplina del motorsport, caratterizzata da sovrasterzi di potenza e dalla consueta danza di anticipi che permette ai piloti di inserire con precisione le vetture in curva anche in condizioni di scarsa aderenza.

La giornata sarà organizzata in sessioni da 5 minuti l’una, dalle 8:00 fino alle ore 14:00 sempre in funzione dell’innevamento del tracciato e della permanenza dello strato di ghiaccio, e permetterà di girare sul tracciato sia in senso orario che antiorario, come poi farà il campionato negli appuntamenti del 24 gennaio e del 14 febbraio.

Il programma e la scheda di iscrizione sono disponibili sul sito icechallenge.it dove è stata inserita anche una sezione “Auto disponibili” che permette ai piloti interessati a The Ice Challenge 2021 di prendere contatto con i noleggiatori che hanno confermato la disponibilità di vetture per questa esaltante sfida.

Pista e rally, gli ultimi appuntamenti dell’anno per la scuderia RO racing

Fine settimana pre natalizio ricco di impegni per la scuderia RO racing. Il sodalizio di Cianciana sarà presente al Rally del Ciocchetto con Carmine Tribuzio e Fabiano Cipriani e al circuito internazionale di Napoli con Jessica Scarafone.

Velocità e rally saranno le due discipline che vedranno i portacolori della scuderia RO racing impegnati nel fine settimana pre natalizio. Carmine Tribuzio, a bordo della sua abituale Skoda Fabia R5, allestita dalla Erreffe, che lo ha condotto alla vittoria nella Coppa rally di settima zona, sarà al via del Rally del Ciocchetto classicissimo appuntamento natalizio dell’ambiente del motorsport nazionale. Il pilota ciociaro dividerà l’abitacolo con Fabiano Cipriani.

“Concludiamo l’anno disputando il Rally del Ciocchetto che rappresenta l’appuntamento al quale non mancare alla fine dell’anno – ha detto Carmine Tribuzio – speriamo di ben figurare tra i tanti equipaggi presenti, stiamo già lavorando ai programmi per la prossima stagione dove vorrei essere presente in più campionati”.

Nuovo impegno in pista invece per Jessica Scarafone. La ragazza di Anagni, a Sarno, al Circuito internazionale di Napoli, sarà al via del sedicesimo Super master racing con la sua fedelissima Citroen Ax con propulsore motociclistico.

“Spero di divertirmi e poter frustare a dovere i cavalli della mia vettura – ha detto la Scarafone – terminiamo una stagione breve ma intensa, spero di poter brindare ad un nuovo successo di categoria”.

Destinazione Dakar 2021!

La Squadra Corse Angelo Caffi al via della maratona più famosa del mondo con lo straordinario ritorno di Luciano Carcheri e Roberto Musi nella Dakar Classic. Lo start da Jeddah (SAU) il 2 gennaio per 12 straordinarie tappe nella penisola arabica.

Brescia, 18 dicembre 2020 – Il 2021 della Squadra Corse Angelo Caffi inizierà con il botto. Il team bresciano si prepara infatti ad affrontare la Dakar 2021 con un equipaggio di grandissimo livello composto da Luciano Carcheri e Roberto Musi.

La trasferta nella più celebre delle maratone del pianeta sarà imperdibile per una lunga serie di motivi. Il primo: Carcheri, già partecipante alla Dakar in ben 8 occasioni (1992, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2001, 2002), 7 delle quali tra le moto, farà il suo ritorno nella competizione a 18 anni dall’ultima volta, nel 2002. Secondo: il driver ligure, che tornerà in equipaggio con Roberto Musi, ritroverà per l’occasione la stessa Nissan Patrol con la quale partecipò alla sua unica Dakar su quattro ruote, nel 1998. Terzo: Carcheri e Musi concorreranno alla prima edizione della Dakar Classic, la categoria che quest’anno ammetterà alla corsa anche le vetture “storiche” ovvero quei modelli che hanno fatto la storia del rally raid, dal suo inizio fino ai primi anni 2000.

L’evento quest’anno si sposterà totalmente in Arabia Saudita, con 12 tappe distribuite in una sorta di percorso a cerchio con partenza e arrivo a Jeddah, dal 2 al 15 gennaio, inclusi il prologo e una sola giornata di riposo tra la prima e la seconda settimana. 7660 chilometri complessivi di cui quasi 4800 cronometrati comporranno un’edizione sulla quale si sono già accesi i riflettori internazionali, sia per la nuova location che per le grandi aspettative che ruotano intorno all’evento, primo in assoluto del 2021 al quale tutto il mondo attribuisce anche un valore emotivo di rinascita.

Luciano Carcheri, classe 1960, originario di Diano Marina in Liguria, tornerà ad affrontare una corsa che, a 18 anni di distanza, ha cambiato in maniera preponderante i suoi connotati. Abbandonata l’Africa, l’epico evento non ha mai smesso di suscitare attrazione nel pilota ligure che, anche a causa dell’introduzione della categoria Classic, ha ceduto alla tentazione di riprovarci. E ci riproverà con la Nissan Patrol con la quale fu protagonista nel 1998, allora con il Team Giletti. La vettura in questi anni ha subito diverse modifiche, inclusa la livrea che porterà orgogliosamente il logo della Squadra Corse, ed ora è equipaggiata con un motore a 6 cilindri in linea da 4.500cc, cambio Sadev ad innesti frontali, serbatoio di benzina da 450 litri e una carrozzeria alleggerita in carbonio e kevlar. Carcheri e Musi saranno in gara tra i 25 partenti della Classic, uno dei pochi equipaggi italiani al via, con il numero #225.

A distanza di anni è decisamente scattato qualcosa – ha commentato il driver ligure, – e sono davvero curioso di scoprire quanto è cambiata la Dakar in tutto questo tempo. Ricordo esattamente l’edizione 1998 che corsi con questa Nissan Patrol. Ai tempi la vettura correva in categoria Marathon, era di per sé simile alla vettura di serie, mentre ora è stata portata alle specifiche T1 quindi decisamente più competitiva. Ricordo ancora quella ventesima edizione, una delle più dure di sempre con meno della metà degli iscritti al traguardo, 11.000 chilometri complessivi, alcune delle più difficile tappe di dune africane. Ha lasciato ricordi indelebili nella mia memoria. Ma non sono gli unici ricordi della Dakar, se chiudo gli occhi rivedo le piste che ho percorso in moto, rivedo le dune, le notti insonni, il fango delle giornate di pioggia, la polvere di quelle assolate. Risento ogni rumore, ogni dettaglio. È una gara che ti entra sottopelle, e anche se passano gli anni non riesci certo a dimenticarla”.

Carcheri ha debuttato nelle corse con le moto enduro conquistando un Campionato Italiano a Squadre, mentre poi si è distinto con il motoslitte entrando nel Motoslitte Team Italia, con il quale ha partecipato al Campionato Europeo 1990 e 1991. È approdato ai rally raid già nel 1990 partecipando alla Lima-Rio de Janeiro, il prestigioso Incas Rally, giungendo dodicesimo assoluto. Nel 1995 è giunto nono e secondo degli italiani al Rally di Tunisia, mentre il debutto alla Dakar risale del 1992. Nel ’95 chiude ventesimo assoluto e terzo tra i prototipi (moto), nel 2000 è primo degli italiani. Vanta oltre 150mila chilometri percorsi nei deserti di tutto il mondo. Ha partecipato anche al Rally Raid TT Rally Tunisia, e ha conquistato sia il Rally del Marocco che il Rally dei Faraoni, in quell’occasione con una Mitsubishi Pajero. Dopo aver chiuso il capitolo con i raid dicendo “ho dato molto, ho chiuso 6 Dakar su 8: può bastare!”, Carcheri si è cimentato nelle storiche con il Grand Prix di Monaco Historique 2016 e quindi, con la Squadra Corse Angelo Caffi, nella Nascar Whelen Euro Series 2017 chiusa al terzo posto, dimostrando un grande adattamento nelle più disparate categorie.

Roberto Musi, dal canto suo, conta oltre 200 spedizioni nel deserto dal 1986 ad oggi. Spiccano i Rally d Tunisia, Marocco, il Raid del Faraoni, l’Abu Dhabi Desert Challenge, gli apputamenti della Coppa del Mondo come l’Italian Baja e ovviamente la Dakar. Non solo pilota e navigatore, Musi è stato impegnato come organizzatore, responsabile d’assistenza, reporter, campo spedizione nelle carovane di fuoristrada nel Sahara.

L’equipaggio, quasi a rivivere tempi oramai perduti, ha preso la coraggiosa decisione di concorrere a questa Dakar Classic senza troupe d’assistenza. Carcheri e Musi hanno difatti caricato tutto il necessario sulla Nissan Patrol più una parte dell’attrezzatura su un camion d’appoggio, ma ogni intervento meccanico che si renderà necessario sarà condotto da loro direttamente. Ogni scelta, ogni dettaglio, ogni momento sarà gestito direttamente da loro.

Per noi è una grande emozione poter essere al via della Dakar in un anno così importante – ha commentato Benedetta Caffi Marelli, Presidente della Squadra Corse Angelo Caffi. – Questa importante partecipazione aumenta il prestigio internazionale del nostro gruppo, che anche in un anno così difficile come quello che stiamo vivendo ha continuato a raccogliere risultati importanti che ci hanno riempito di orgoglio. Luciano e Roberto sono due grandissimi esperti della Dakar, e anche se non la corrono da molti anni queste corse lasciano un’impronta indelebile, siamo sicuri che faranno parlare di loro e siamo orgogliosi di averli a bordo”.

Come detto la partenza della Dakar 2021 sarà da Jeddah (SAU) il 2 gennaio per la tappa prologo. La prima vera tappa sarà Jeddah-Bisha, il giorno successivo, mentre la più lunga chilometricamente si affronterà mercoledì 6, giorno dell’Epifania, con Wadi Ad-Dawasir-Riyadh di 813 chilometri totali. Il tratto competitivo più tosto, almeno per lunghezza, sarà quello della penultima tappa, AlUla-Yanbu di 511 chilometri, in programma il 14 gennaio. L’arrivo, nuovamente a Jeddah dopo aver praticamente circumnavigato la penisola arabica, sarà venerdì 15 gennaio.

Imponente la copertura mediatica, che assicurerà trasmissioni in tutto il mondo. In Europa, e in Italia, la corsa sarà visibile su MotorTrendOndemand, RedBullTV e ovviamente su Eurosport.

L’obiettivo – ha concluso Carcherisarà capire se questa Dakar è qualcosa di valido. Dopo il Sud America, del quale ho ascoltato i racconti e dove ho corso nel 1990 quando laggiù la Dakar ancora non aveva messo piede, questa edizione promette di scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo glorioso evento. Sono prima di tutto curioso: curioso di confrontarmi nuovamente con me stesso e con un rally raid, curioso di vedere l’effetto che farà, 23 anni dopo la mia ultima Dakar con quattro ruote”.

Erik Campagna, per una volta lascia i birilli e si tuffa in prova speciale

Esordio nei rally dello specialista degli slalom alessandrino, affiancato dall’esperto Fabio Ceschino. Di Tommaso M. Valinotti. Foto in gara di Elio Magnano

SAN SALVATORE MONFERRATO (AL), 18 dicembre – C’è differenza fra l’angusto abitacolo di una Formula Gloria e uno, meno claustrofobico di una Peugeot 208 VTI di Classe R2B. Ma soprattutto c’è differenza fra gli asfalti degli slalom, tradizionalmente puliti e quelli delle prove speciali, che spesso si snodano su colline dove terra e fango la fanno da padrone. Non si è però spaventato Erik Campagna che a metà ottobre si è schierato al via del 2° Rally delle Merende con una Peugeot 208 della Pool Racing. Scegliendo però bene il suo navigatore per la sua prima gara rallistica in carriera, chiamando al suo fianco quel Fabio Ceschino, suo concittadino, che di rally ne ha disputati 138, vincendone anche dieci.

Ho cominciato a correre quando avevo otto anni con i kart nel 2006” racconta il ventiduenne alessandrino, portacolori da sempre di VM Motor Team, “disputando molte gare negli anni, senza però riuscire a inseguire un campionato. Dieci anni dopo sono passato agli slalom e nel 2017 ho vinto con la Formula Gloria la Mignanego-Giovi, quella che per noi è la gara di casa, anche se è aldilà dell’Appennino. Purtroppo non ho mai potuto correre in giro per l’Italia, dovendomi concentrare nelle gare della nostra zona, come la Garessio-San Bernardo, la Susa Moncenisio o la Mignanego-Giovi”, racconta Erik Campagna, che con la piccola monoposto torinese si trova il più delle volte a lottare contro prototipi dalla potenza superiore,

Meccanico nell’officina del padre Angelo, anche lui pilota per vent’anni con la sua Peugeot 205, non ha mai avuto la possibilità di confrontarsi fra i birilli con papà. La nuova esperienza rallistica lo ha entusiasmato e anche i riscontri cronometrici sono stati ottimi, visto che ha chiuso 34esimo assoluto, in una gara in cui le R5 la facevano da padrone, anche di numero e soprattutto terzo di categoria in una classe con undici equipaggi al via.

Sono partito subito bene e grazie ai consigli di Ceschino ho preso un buon ritmo diventando la terza forza in classe dalla seconda prova in avanti, mantenendosi sul terzo gradino del podio fine alla fine”.

Erik Campagna, dopo questo esordio, aveva in programma di correre al Rally di Castiglione Torinese, anche se avrebbe dovuto cercare un nuovo navigatore, in quanto Ceschino sarebbe stato impegnato a difendere la vittoria conquista con Andrea “Zippo” Zivian lo scorso anno. Purtroppo il destino ha deciso diversamente e per il pilota di San Salvatore Monferrato non c’è stata l’opportunità di rituffarsi in prova speciale.

Ma sicuramente lo farà alla prima occasione. Magari nuovamente con Fabio Ceschino, sempre che il suo mentore non sia impegnato.

Le ultime fatiche stagionali dell’Erreffe Rally Team-Bardahl passano dalla Corsica e dal Ciocchetto

Castelnuovo Scrivia (Al) –Erreffe Rally Team Bardahl prepara le sue due ultime trasferte della stagione 2020. Due camion in direzioni diverse si sono  già mossi alla volta della Corsica e della Toscana.

Al Rally di Balagna, nel Nord Est della Corsica, il locale Paul Alerini proverà a farsi un regalo di Natale puntando alla vetta assoluta della graduatoria a bordo della Skoda Fabia R5; alla sua destra siederà dopo quattro anni il navigatore Xavier Nanni. Alerini al Rally Balagna vanta già due podi assoluti.

Alla stessa gara parteciperà anche Nicolas Schifano con Mallaury Sola, su una Renault Clio S1600 numero 82 iscritta in classe 6K.

Sulle strade del Ciocchetto invece, nel cuore della Garfagnana, in provincia di Lucca, il laziale Carmine Tribuzio gareggerà insieme a Fabiano Cipriani sulla Skoda Fabia R5 Evo che tante gioie gli ha regalato durante questa stagione: il pilota classe 1976 è infatti il vincitore della Coppa Rally di Zona 7.

Tutte le vetture del team utilizzeranno pneumatici Pirelli e lubrificanti Bardahl.

Rally: New Racing for Genova al “Ciocchetto” con 4 equipaggi

Archiviata la partecipazione al 56° Rally Valli Ossolane, l’attenzione della New Racing for Genova si sposta ora sull’ultimo atto della stagione 2020, il rally Ciocchetto Event. La scuderia genovese prenderà parte alla gara toscana, che si svolgerà sabato e domenica all’interno della Tenuta Il Ciocco, con cinque dei sei equipaggi inizialmente intenzionati a cimentarsi in questo singolare evento, sempre molto atteso. All’ultimo, infatti, è saltata, per indisponibilità del pilota, la partecipazione di Angelo Ferrari e Mara Miretti mentre non sono rientrati tra gli iscritti Maurizio Zaccaron e Luca Pierani; quest’ultimo, però, è stato ripescato al posto di Angelo Ferrari e, pertanto, disputerà la gara al volante della Citroën Saxo VTS di classe N2 e con la Miretti alle note.

Per l’occasione, torneranno a gareggiare insieme le sorelle De Paoli. Dopo la “prima” alla Ronde Val Merula del 2018, Marta e Beatrice affronteranno la gara toscana con una Suzuki Swift di classe R1B. Con un’analoga vettura, ma di classe R1, sarà in lizza anche il vice presidente della New Racing for Genova Luca Formentera, che sarà affiancato alle note dal savonese Walter Terribile.

Al “Ciocchetto” si chiuderà anche la bella stagione del giovane Mattia Canepa che, al volante della sua Citroën C2 di classe Racing Star 1600 e in coppia con Giorgia Lecca, cercherà di aggiungere un ulteriore step al suo percorso di crescita. Tutta da seguire anche la partecipazione del veloce “under 23” Nicolò Franca, che sarà in lizza con la fidanzata Alessa Beroldo e al volante della sua Peugeot 106 di classe A5.

La Squadra Corse Città di Pisa presente con l’equipaggio Innocenti-Fabbri su Renault Twingo RS al Ciocchetto Rally Event, ultimo appuntamento annuale rallystico italiano

Foto Gabriele Lavagnini

Pisa,  17 dicembre 2020. Si concluderà con il 29° Ciocchetto Rally Event l’attività di questa travagliata stagione rallystica nel 2020. Un’annata che ha visto una limitata attività agonistica svolta seguendo strettissimi protocolli e necessariamente senza pubblico.

La Squadra Corse Città di Pisa sarà presente alla manifestazione classica di fine anno del Ciocchetto Rally  con un equipaggio usuale frequentatore della gara garfagnina composto da Manuel Innocenti e Maikol Fabbri a bordo della performante Renault Twingo RS. Al duo del sodalizio pisano è stato attribuito il numero 92 e sicuramente avrà le carte in regola per ben figurare nella gara organizzata dalla OSE, Organization Sport Event.

La manifestazione che si svolgerà a porte chiuse, quindi senza pubblico, sarà in programma questo week end ed avrà come sede di svolgimento la tenuta de Il Ciocco dove saranno in programma le due tappe nelle giornate di sabato e domenica. Venerdì 18 dicembre dalle ore 19.00 alle  21.30 saranno previste le verifiche pre gara presso lo Stadio de Il Ciocco, sabato 19 dicembre invece nella mattina  saranno previste le ricognizione delle cinque prove speciali in programma.

La gara quindi inizierà alle 15.00 di sabato 19 dicembre con la partenza della prima vettura e la disputa delle sette prove speciali  in programma ossia tre da ripetere  due volte ed una, la Super Prova Speciale della sera, una sola volta.

Domenica 20 dicembre seconda tappa con partenza della prima vettura  alle ore 9.30 ed arrivo alle 13.50 con la disputa delle rimanenti sei prove (tre da ripetersi due volte).

Una gara molto compatta che presenta tratti cronometrati corti ed insidiosi oltre che spettacolari e tecnicamente difficili ulteriormente complicati dalle  variabili condizioni meteo  previste che metteranno ulteriormente incertezza all’esito finale in ogni categoria presente.

“Siamo contenti di essere presenti, come ogni anno, alla gara di casa “afferma Manuel Innocenti e prosegue “il Ciocchetto ci permette di effettuare due giorni di gara in cui si susseguono le prove senza sosta, contiamo di divertirci e ci impegneremo per ottenere un bel risultato.”

Una gara compatta e variegata quindi quella che Innocenti e Fabbri dovranno affrontare in questo week end a conclusione di una stagione “complicata” con l’augurio che possa passare presto questo periodo caratterizzato dalla pandemia che ha colpito pesantemente tutti noi e ritornare ad una normalità che manca da troppo tempo.

Weekend dal doppio impegno per la Porto Cervo Racing

Il 19 e 20 dicembre la Scuderia sarà in Toscana al via del “29° Ciocchetto Event” con l’equipaggio Moricci-Garavaldi (Renault Clio R1) e in Sardegna al “1° Formula Challenge Pista del Corallo” con Mario Murgia (Mitsubishi Lancer Evo X).

Fine settimana dal doppio impegno per la Porto Cervo Racing. Il 19 e 20 dicembre il Team sarà in Toscana con i portacolori Paolo Moricci e Paolo Garavaldi che, sulla Renault Clio R1, affronteranno il “29° Ciocchetto Event”, e in Sardegna con Mario Murgia (Mitsubishi Lancer Evo X) al via del “1° Formula Challenge Pista del Corallo”.

Al Ciocchetto Event, gara che chiude la stagione rallystica nazionale, i portacolori del Team, Paolo Moricci e Paolo Garavaldi, dopo l’ottima prestazione all’ACI Rally Monza, valido come prova del Campionato del Mondo Rally, sono pronti ad affrontare la 29esima edizione della gara che si preannuncia combattuta e vivace.

“Parteciperemo con una Renault Clio R1 curata dalla Ndm Tecno di Bertolucci”, dice il pilota Paolo Moricci, “vettura che ha conquistato il raggruppamento R1 nel Campionato Italiano Rally. Il Ciocchetto è una gara corta ma molto difficile, è tecnica e anche il fondo non è facile. Non ho mai provato questa vettura, ma con le due ruote motrici ho già corso. Mi auguro di fare bene”.

Il programma del “Ciocchetto Event-Memorial Maurizio Perissinot” prevede tredici prove speciali (compresa una Super speciale in notturna) suddivise in due giorni di gara, con partenza sabato 19 dicembre alle 14.30 e arrivo domenica alle 13,50.

Dalla Toscana alla Sardegna dove la Porto Cervo Racing sarà presente alla prima edizione del “1° Formula Challenge Pista del Corallo”. Ad Alghero, a rappresentare i colori del Team ci sarà Mario Murgia al volante della sua performante Mitsubishi Lancer Evo X. “Sicuramente sarà una bella gara perché mi confronterò con altre tre Mitsubishi”, commenta Mario Murgia, “sarà l’occasione per testare la mia vettura sulla pista di Alghero e per trascorrere un fine settimana nell’ambiente motoristico”. L’ultima gara corsa da Murgia è stata la 59^ Cronoscalata Alghero-Scala Piccada dove ha vinto il gruppo N e la classe N oltre 3000.

Il raduno diventa social con il primo “Abarth Digital Day”

Il marchio Abarth non smette di coinvolgere la sua Community e lancia il primo “Abarth Digital Day” in programma il 19 dicembre in diretta streaming.

L’obiettivo è ambizioso: diventare il più grande raduno digitale al mondo ed entrare nel Guinness dei Primati. Per questo serve il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli Abarthisti che dovranno pubblicare un selfie con la loro auto.

Tanti i protagonisti dell’evento che vuole essere vicino alla Community anche virtualmente: Ylenia Baccaro di Radio 105 presenterà la diretta streaming, e parteciperanno anche il dj Fabio Liuzzi e l’influencer Ema Motorsport, “L’alchimista dei motori”.

La data si avvicina: sabato 19 dicembre si svolgerà il primo “Abarth Digital Day” dedicato a tutti gli appassionati del Marchio. Un evento unico per radunare virtualmente la grande famiglia dello Scorpione che quest’anno a causa della pandemia non ha potuto ritrovarsi insieme in pista per l’ormai consueto appuntamento con gli Abarth Days.

Il popolo di Abarth si sposta quindi sul web per uno spettacolare evento online che promette grandi emozioni e un primato da raggiungere: l’Abarth Digital Day vuole diventare il più grande raduno digitale al mondo. Per ottenere la certificazione del Guinness World Records servirà il massimo coinvolgimento di tutta la Community Abarth che poco prima dell’inizio della diretta streaming dovrà, nell’arco di un’ora, postare selfie con la propria auto su una pagina Facebook creata ad hoc per il primato. Le foto dovranno essere più di 500 per poter entrare nel Guinness dei Primati. Nel corso dell’evento streaming verrà poi decretato il raggiungimento del Guinness e un referente del Comitato premierà Abarth in diretta.

Ma le sorprese non si esauriscono qui. L’Abarth Digital Day vedrà la partecipazione di Ylenia Baccaro, conduttrice del programma radiofonico “Tutto esaurito” di Radio 105 nelle vesti di presentatrice della diretta streaming, del dj Fabio Liuzzi sempre di Radio 105, e dell’influencer Ema Motorsport che si collegherà all’evento. “L’alchimista dei motori”, così è conosciuto sui social Ema Motorsport, si esibirà in una delle sue performance direttamente dalle Officine Abarth, in cui svelerà agli spettatori pezzi rari della collezione Abarth.

Anche in questa straordinaria veste digitale non mancheranno dunque performance e divertimento, come da migliore tradizione dell’evento più atteso dai fan dello Scorpione. Tra questi, molti fanno parte della sempre più ampia community Abarth nel mondo – attualmente sono 87 i club ufficiali, che vantano oltre 5.000 membri – e tanti altri appartengono alla community “The Scorpionship” – attiva da quattro anni nell’area EMEA e con oltre 139.000 iscritti, alla quale è possibile aderire gratuitamente attraverso il sito scorpionship.abarth.com.

L’Abarth Digital Day sarà dunque un appuntamento in puro stile Abarth per far sentire il Marchio vicino al suo pubblico, proprio come recita l’hashtag #DistantiMaAbarthisti.